Il tennis cambia, non le emozioni.
Il pallonetto, colpo sopraffino per attaccare.
Così Haas ha avuto ragione di Blake.

 
4 Settembre 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

Tommy Haas

di MARCOS

Nel settimo punto del tie decisivo, Blake tentenna di fronte alla rete. Piantato sui piedi, pronti a scattare, scruta accorto il tedesco, per carpirne i pensieri. Ancora non sa se gettarsi a sinistra, per parar col rovescio, oppur sulla destra, adoperando il suo dritto. S’aspetta, forse, anche un colpo al bersaglio e per questo è ben pronto: userà il rovescio, per proteggersi il petto. Blake, però, è pronto anche ad altro: dal rovescio tedesco la palla s’innalza ed inizia una curva che non colpirà, se non rincorrendola, senza guardarla, sino al fondo del campo. Si gira d’un colpo e scatta felino, dieci falcate e la prende al contrario, sfiorando il telone, sipario finale: s’alza la palla, magicamente, stupendo il tedesco e gli spalti eccitati. Tommy pensava d’averlo incassato quel punto fatale, ma ancora la palla gli torna dall’alto, la mira e la prende, e, certo stordito dal gesto rivale, la butta di là per come gli viene. All’attacco! Strepita James col suo immenso coraggio: la spinge di nuovo, col rovescio tagliato e la segue di getto: Blake tentenna di fronte alla rete. Piantato sui piedi, pronti a scattare, scruta accorto il tedesco, per carpirne i pensieri. È pronto a destra, è pronto a sinistra, è pronto al bersaglio: userà il rovescio, per proteggersi il petto.
Dal rovescio tedesco la palla s’innalza ed inizia una curva che mai colpirà. S’accascia deluso, sfinito e consunto, si chiudono gli occhi e si spengono i sogni. Nulla si può contro un doppio dispetto, che sia maledetto ‘sto bel pallonetto!

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26 Commenti a “Il tennis cambia, non le emozioni.
Il pallonetto, colpo sopraffino per attaccare.
Così Haas ha avuto ragione di Blake.”

  1. Luigi Ansaloni scrive:

    Essendo veramente scarso di rovescio (mi chiamano “mano de pietra”, indovinate perchè…), uso il pallonetto meravigliosamente sia in attacco sia in difesa…ovviamente di rovescio, claro…perciò, almeno da parte mia, viva…viva…viva il pallonetto…che tu sia sempre preservato…

  2. Enzo Cherici scrive:

    Quello è stato in effetti il punto che ha deciso l’incontro. Mia moglie che vede un match ogni morte di papa dopo lo scambio ha detto “ora Blake fa doppio fallo”.
    Anche Federer contro Lopez s’è servito abbastanza del pallonetto. È stato il colpo che gli ha dato il punto conclusivo del secondo set tra l’altro. A proposito, non ho visto il match in diretta e stamattina quando letto il risultato ho storto un pò la bocca. Non mi convinceva questo Federer che lasciava un set a Lopez. Ora però ho visto il match e…che Lopez! Ma quando mai ha giocato così? E in effetti Federer non ha giocato affatto male, tutt’altro. Tra l’altro ha messo a segno 35 punti consecutivi sul proprio servizio: dal primo gioco del terzo set, quando era 0-40, ha riperso un punto sul 30-0 dell’ultimo game. Ora è vero che dall’altra parte della rete non c’era Agassi, ma comunque mi sembra un’impresa degna di nota. Io tra l’altro non ricordo a mia memoria episodi analoghi. Voi ne sapete qualcosa?

  3. simon scrive:

    Grandissimo Marcos!

  4. ivan scrive:

    complimenti, marcos: altro post delizioso! non poteva mancare un tuo commento su questa fantastica partita e su un Haas memorabile

  5. LauraB scrive:

    Fantastica narrazione di un punto fantastico, emozionante…

  6. daniele flavi scrive:

    Grande Marcos……io che son basso di statura uso il pallonetto molto spesso soprattutto in recupero…….è un colpo che a mio parere si ha o non si ha. Cioè, è tra quei colpi che per farli ci vuole una certa sensibilità di braccio…cosi come pochi altri (in questi tristi giorni dominati dai bombardieri) ed è per questo che se ne vedono sempre di meno…

  7. Michele Fimiani scrive:

    Approfitto di questo articolo per porre una questione apparentemente fuori tema sperando che qualcuna possa rispondermi. Si parla sovente di mancanza di omogeneità di regole nei tornei: tie breack al quinto a volte sì a volte no, torneo tutto giocato al meglio dei 3 set e finale al meglio dei 5, occhio di falco su due campi sì e sugli altri no etc. etc.
    Tra queste noto una disuguaglianza da torneo a torneo che mi sorprende, ovvero la lunghezza della rete; a volte arriva quasi fino alla sedia dell’arbitro, altre finisce prima della fine del corridoio. Ciò non sembrerebbe ininfluente, ma se non sbaglio, il passante che passa al lato del paletto (altro colpo di grande spettacolo) è valido. E tale colpo è tanto più possibile quanto è più stretta la rete. Ci sono alcuni campi in cui è impossibile eseguirlo data l’eccesiva estensione della rete.
    Non dovrebbe esserci una regola unica anche su queste misure?

  8. marcos scrive:

    grazie ragazzi!

    quando ho visto quel doppio pallonetto di haas, anchio, come la moglie di enzo, ho pensato al doppiofallo di blake.

    quando si vince un punto simile nei momenti finali di matches combattuti, poi, di regola, si vince anche l’incontro.

    il pallonetto può parere a qualcuno un colpo di minor dignità, rispetto ad altri: per me non è così.

  9. angelica scrive:

    marcos chapeau :)

  10. marcos scrive:

    grazie anche ad angelica: mi domando che berretto porti, però!

    per michele: ho appena scritto una mail a lo monaco riguardo all’uniformità nei tornei. la copio qui:

    ” tiebreak sì o tiebreak no: l’importante è che i 12 tornei più importanti + la coppa davis si uniformino, anche riguardo alla lunghezza del match.

    a prescindere dalle esigenze televisive e dalle preoccupazioni dei tennisti, io sarei per far giocare 3 su 5 tutti gli incontri (fin dal primo turno) dei grandi slam e degli altri 8 maggiori (oltre che della davis). il tiebreak nell’ultimo set, a quel punto, sarebbe imprescindibile. naturalmente, cambierebbero le scelte dei grandi tennisti: chi arriva sempre in fondo ai grandi tornei, in buona sostanza, si iscriverebbe quasi solo a quelli. poco male: ci sarebbe molto più spazio per le giovani promesse nei tornei minori.

    è un’assurdità ciò che avviene adesso: non può essere che uno slam preferisca il tiebreak nell’ultimo set e che gli altri non lo contemplino.

    considerata la frenetica attività di de villiers, pare curioso che non abbia cercato di uniformare questa incongruenza. forse, non gli interessa molto!

    buona cronaca! “

  11. simon scrive:

    Tornato ieri sera da un torneo di bridge, un disastro totale, il pallonetto di Haas anche se già anticipato da Lo Monaco, ha fatto diventare quasi piacevole la serata.
    Per quanto riguarda Federer negli Slam che ha vinto non aveva mai perso due set prima dei quarti, ieri però Lopez è stato quasi ingiocabile nel primo, solo una palla break annullata col servizio, e nel secondo Federer per fare il break ha dovuto mettere a segnonel game sul 5-4 ben tre passanti di rovescio uno più difficile dell’altro.
    L’impressione che mi ha dato Federer è che sia contro Isner che contro Lopez ha faticato a leggere il servizio per un po’ , poi quando ha iniziato a rispondere con maggiore frequenza e impostare lo scambio non c’è stata storia. Domani Roddick, non penso che possa vincere ma ha buone chance di vincere il primo set e poi dovrà rischiare tutto nel secondo, solo così può sperare di battere Federer al meglio dei 5.

  12. Luigi Ansaloni scrive:

    Ma che minor dignità…Un giorno aprirò un sito dal nome http://www.pallonettorules.com…ma non scherziamo. Grande il Marcos, che ricorda tanto il comandante anche nel modo di scrivere (su quello di pensare non mi pronuncio, magari qualcuno s’offende)

  13. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Bravo Marcos, che oltre a scrivere molto bene (e ancor più a pensare quello che scrive: a me, confesso, spesso manca quasi il tempo) è stato uno dei primissimi a scoprire questo blog, prima di iniziare a dare il suo apprezzatissimo contributo. Di tutte le cose che ha scritto nella e.mail a Eurosport una è però irrealizzabile: con i Masters Series (che ci abitueremo a chiamare i “Mille” come i punti assegnati al vincitore) che si disputano nell’arco di una sola settimana, oppure 8/9 giorni, è impensabile che si possa giocare 3 su 5 tutti i giorni.
    Infine i tornei dello Slam non sono di competenza di de Villiers, boss Atp, ma della federazione Internazionale: semmai è Ricci Bitti che dovrebbe metterci mano, o il coordinatore dlele attività dei 4 Slam Bill Babcock…ma quest’ultimo conta assai poco e gli Slam fanno ciascuno quel che vogliono.

  14. Paolo scrive:

    Haas con quel colpo ha effettivamente deciso il match, Blake non ne aveva più. Ma qualcuno dovrebbe spiegare al buon James (giocatore peraltro molto divertente) che nel tennis esistono le vie di mezzo tra fare i buchi per terra e affondare la palla in rete. Non è che su ogni colpo, che sia dritto, rovescio, risposta, servizio o qualsiasi altra cosa, bisogna per forza cercare un vincente a 200 all’ora. Capisco che a lui piaccia giocare così, però ci sono dei momenti in una partita o all’interno di uno scambio in cui devi rallentare, difenderti, cercare di fare sbagliare l’avversario, non puoi giocare ogni punto come fa lui.

    Comunque adesso non credo che Haas abbia troppe speranze contro Davydenko, mi farebbe piacere se vincesse ma ha già speso molto e storicamente quando affronta gente che sbaglia poco Tommy ma fuori giri molto facilmente.

    Sulla partita tra Federer e Lopez e sui due set persi da Federer fino ad ora nel torneo onestamente penso che per chi non ha visto le partite possano trarre un po’ in inganno: Isner per togliere un set a Federer ha avuto bisogno di 9 ace e di un tie-break con 5 o 6 missili rimasti tutti dentro, Lopez del miglior tennis della carriera in un primo set in cui tra ace, volée e accelerazioni da fondo sembrava un giocatore appena sbarcato dall’astronave.

    In entrambi i casi Federer non ha battuto ciglio, ha alzato pian piano il suo livello di gioco e contro Lopez in particolare ha giocato parte del secondo e il terzo set ad un livello che solo lui è in grado di mettere in campo. Questo Federer sembra davvero in condizioni ottimali e sta giocando un tennis per me vicino ai suoi massimi livelli, è chiaro che adesso c’è da averne la conferma contro avversari complessivamente più forti (anche se onestamente non so se Roddick, per fare solo un esempio, possa giocare anche al suo meglio un primo set simile a quello giocato da Lopez ieri).

  15. Stefano Grazia scrive:

    Enzo, non so se sia vero ma sul match Lopez/Fed ci sarebbe un’altra cosa da dire e cioè che Lopez deve avere davvero giocato bene se appunto è vero quel che ho letto su si.com e cioè che Federer avrebbe fatto solo 12 unforced errors sui 199 punti totali del match…

  16. simon scrive:

    Federer ha fatto 44 vincenti di cui 11 aces e solo 12 errori non forzati, ma come ha detto lo stesso Federer dopo la partita con Isner non c’è neanche il tempo di sbagliare con questi tipi di giocatori, perchè subito cercano il vincente.Anche se Lopez non serve come Isner ieri nei primi due set Lopez era super aggressivo quando batteva lui e cercava la rete anche nei giochi di servizio dello svizzero, anche se oltre al game dove ha subito il break nel primo e il primo game del terzo dove ha recuperato da 0 40, Lopez solo una volta è andato 15 30.
    Federer comunque è sembrato molto centrato da fondo soprattutto con il rovescio mentre con il dritto ha faticato all’inizio steccandone parecchi per poi trovare anche lì maggiore costanza.
    Domani contro Roddick le più grandi insidie saranno il fatto di giocare in sessione notturna e il servizio di Roddick che soprattutto nella prima parte potrebbe dargli fastidio, come quelli di Isner e di Lopez visto che ha impiegato un set per trovare continuità in risposta in entrambe le occasioni.

  17. marcos scrive:

    per i “mille”, 3 su 5, ma tabellone a 64.

    ad esempio roma, in 9 giorni, 64 nel main draw, tre su cinque dal primo turno con tie break…mica male, no?

    se monaco non avesse vinto il terzo set, avrei scritto un pezzo dal titolo:

    “ti conosco come le mie tasche”.

  18. flexible scrive:

    emm, i pallonetti stanno scomparendo perchè non si va più a rete

  19. giorgio scrive:

    Marcos, passeresti da 7 giorni “best of 3″, a 9 giorni “best of 5″?
    6 turni in 9 giorni? Sperando che non piova.

    Innanzitutto avresti bisogno di più campi (e nei “1000″ indoor la vedo dura), e poi il tennis diventerebbe sempre più un gioco di resistenza, in cui la componente fisica sovrasta quella tecnica. Non ci lamentiamo poi, se prendono sempre più piede i vari Monaco e Ferrer ai danni di giocatori di talento quali Gasquet e Murray

    E poi andresti a penalizzare nettamente i 1000 a ridosso dello slam (cioè Roma tra 3 anni). Chi pensi che rischierebbe di andare in fondo ad un torneo così massacrante pochi giorni prima del Roland Garros? Robredo, Ferrer, Monaco, Canas. Sarebbe uno spettacolo abbastanza triste

    Spero proprio che de Villiers non voglia porre fine, assieme a quelle che tu chiami incongruenze, anche al gioco del tennis

  20. Stefano Grazia scrive:

    A me,estimatore se non proprio tifoso di Gasquet e Murray, poi tanto grezzi Monaco e Ferrer non sembrano…certo, corrono anche ma non è mica una colpa…non è che si debba discriminare chi corre e tacciarlo di scarso talento per giustificare quelli che il talento ce l’hanno e in virtù di questo si debbanosentire dispensati dal correre…della serie: chi corre puzza ?

  21. marcos scrive:

    naturalmente, la mia ipotesi prevederebbe uno stravolgimento del calendario: giorgio ha ben ragione a dire che i mille rischierebbero di sfiancare i campioni, in vista dei grandi slam. invece di 9, si potrebbero prendere 11 giorni. se un circolo può ospitare un mille, sarà anche in grado di dotarsi di 5 campi, spero.

    quanto al gioco di resistenza, per ora monaco ha lottato con djoko e ferrer ha battuto nadal. mi pare che i 3 su 5, alla fine, premino sempre i grandi talenti, negli ultimi anni. anche in anni un pò più lontani, col 3 su 5, spesso, vinceva il più talentuoso, non il più resistente.

    metto lì un paio di nomi, anche se ho capito cosa vuoi significare: federer, safin, sampras, becker, agassi, becker, mcenroe, edberg e compagnia varia.

    quando devi vincere tre set, è difficile sorprendere il campione.

    gasquet e murray, adoro soprattutto il primo, inizino a vincere un pò di titoli sul 2/3, prima di sperare nei tornei 3/5!

    non spetta a de villiers provare ad uniformare la questione tiebreak all’ultimo set: non lo sapevo.

  22. giorgio scrive:

    Non è questione di discriminare chi corre, Stefano. E’ questione di non rendere inevitabile il ricorso dell’atleta a sostanze proibite. Prescindendo dal fatto che già adesso molti lo fanno. E causualmente i maggiori sospettati sono spagnoli (Operacion Puerto) e argentini………

  23. giorgio scrive:

    Caro Marcos, lo stravolgimento dei calendari di cui parli, mi pare veramente difficile da realizzare in quanto comporterebbe un cospicuo snellimento dell’attuale fittissimo calendario

    E poi, sai che ti dico Marcos, io preferisco di gran lunga che gli slam siano gli unici tornei “best of 5″, altrimenti si scadrebbe in una omogeneità che, a mio parere, farebbe scemare, negli anni, l’interesse, per gli slam. Personalmente penso che siano ben altre le incongruenze che danneggiano il nostro sport
    A parte le mie preferenze personali, ti faccio notare che i grandi campioni del passato che elencavi (sampras, becker, mcenroe, edberg) trionfavano in un sistema di gioco totalmente diverso dall’attuale. Oggi, giocatori ricchi di talento come Federer e lo stesso Giocovic (che tu citavi) sono costretti a scambi di più di 20 colpi per avere la meglio sul Monaco di turno. Il numero medio di scambi prolungati che c’è in un singolo game di una partita attuale, è pari al numero di scambi che c’era in un set, 15 anni fa. Il dispendio energetico è aumentato terribilmente e Nadal ieri ha dimostrato come nel tennis di oggi, appena cali fisicamente del 10 %, i Ferrer di turno ti saltano addosso come rapaci.

    Quindi, ribadisco che l’estensione del “best of 5″, oltre a danneggiare lo spettacolo, perchè renderebbe più esigue le presenze dei migliori in molti tornei, sfocerebbe nell’inevitabilità dell’aiuto esterno per quello che concerne le prestazioni atletiche. Non so te, ma già adesso alcune prestazioni fisiche monstre, mi lasciano alquanto perplesso…..

  24. Stefano Grazia scrive:

    si,giorgio, però mi sembra che spesso noi si ammiri i giocatori a prescindere da come giocano davvero ma in base all’aura, al look, al tam tam mediatico…perchè altrimenti saremmo tutti qui a idolatrare Stepanek che quanto a estetica di gioco è il miglior giocatore del circuito da guardare e invece nessuno lo “caga” perchè…è…stavo per dire brutto e ho appena castigato Iron peraverlo detto di una giocatrice femmina…ma per i maschi si può? diciamo che non ha le phisique du rol, veste da maraglio, sembra antipatico, ha una gestualità controtempo, sembra fuori ritmo con i jokes e i siparietti come il comico senza sense of humour…Eppure ha la racchetta che parla…Gioca d’attacco…fa i numeri…Ha dominato per un set Federer e con The Djoker avrebbe meritato di vincere almeno quanto il suo avversario… E quindi temo che anche se Monaco giocasse da dio (e l’ho visto scendere a rete e fare bellissime volley) rimarrebbe comunque un oscuro terraiolo sudamericano…Eppoi, guardiamo Davidenko…Vabbè, non vince i tornei che contano ma faccio fatica a capire,mentre lo guardo, cosa abbia il suo guioco che non vada…in realtà noi non applaudiamo il suo look o meglio applaudiamo,con condiscendenza i suoi colpi ma già volgiamo lo sguardo a spiare quelli dei predestinati: murray, gasquet,young…Quelli con la cartola, come si direbbe a Bologna.

  25. marcos scrive:

    comprendo le tue argomentazioni, giorgio, e posso farle anche mie. il tuo punto di vista è, credo, molto più condivisibile del mio, che non vuole fare i conti con la realtà attuale. non è una provocazione, la mia…ma è un’ipotesi difficilmente realizzabile, lo capisco.

    se, oltre ai 4 slam, gli otto migliori tornei (64 di tabellone) si giocassero per 10 giorni, al meglio dei 3 su 5, significherebbe che i migliori tennisti giocherebbero quasi solo i 12 migliori tornei. molti international perderebbero appeal, naturalmente, perchè perderebbero i migliori tennisti.
    non so quanto cambierebbe, rispetto ad ora: tra futures, challengers, international series e gold, c’è spazio per molti tennisti. più che snellimento, forse, ci sarebbero più tornei giocati simultaneamente…quanto al numero di spettatori coinvolti, non avrei timori. gli spalti dei challenger italiani (e non solo) sono spesso pieni, anche perchè vengono giocati nella bella stagione. i telespettatori, invece, aumenterebbero a dismisura: trasmettere partite del livello di uno slam, significa aumentare l’appeal del tennis. continuo a credere che, a fine anno, in testa alla classifica ci sarebbe il migliore.

    riguardo al problema doping, non so a che punto siamo: se, però, è usato da molti (non credo), questo avviene a prescindere dal 2 su 3 o dal 3 su 5: darei molto più credito agli allenamenti, che al doping, guardando le prestazioni monstre, come dici tu. giocare più tornei al meglio dei 5 set, significherebbe per i migliori tennisti cambiare tipo di allenamento.
    non posso pensare che chi arriva sempre in fondo agli slam sia più sospettabile di chi non ci arriva mai. chi vince lo slam, vince anche il torneo al meglio dei tre set, quando lo gioca. chi vince solo il torneo al meglio dei tre, lo vince perchè non lo giocano quelli che vincono gli slam o perchè questi lo snobbano e non lottano con tutte le loro forze per conquistarlo, accontentandosi, magari, dei sottobanco per la partecipazione.

    anche se ci fossero 10/12 tornei al meglio dei 5 set, credo che il pregio degli slam rimarrebbe intatto e non solo per il tabellone a 128. la storia non si cancella e la storia del tennis non può prescindere dai 4 slam. la vittoria di un roland garros vale n+1 vittorie di un miami, anche se quest’ultimo si giocasse al meglio dei 9 set.

    gli strumenti sono gli stessi che usano gli altri, le note anche…ma i rolling stones rimangono i rolling stones… anche quando steccano!

  26. thomas yancey scrive:

    Leggo molte opinioni intelligenti e sensate, proposte affascinanti. Dal mio punto di vista il tennis di migliore levatura si può esprimere solo in tornei con incontri al meglio dei 5 set. Ritengo dunque che anche i Masters dovrebbero essere disputati con tale formula. Non credo che ciò comporterebbe un decadimento di valore dei 4 Slam, tanto per ragioni di tradizione quanto per il fatto che la maggiore quantità di partecipanti e il superiore numero di incontri renderebbero comunque queste prove più complesse da vincere. Peraltro, la differenziazione netta di tornei Slam e Masters con tutti gli altri comporterebbe una definizione più precisa dell’effettiva categoria dei partecipanti, senza trascurare il fatto che i margini di combine o di ricorso al doping potrebbero esserne parzialmente ridotti. Credo che la scrematura inevitabile che verrebbe determinata nelle diverse partecipazioni renderebbe più coerente la distribuzione dei benefici economici, ma soprattutto darebbe più equilibrio a tutti i tornei, sotto ogni aspetto.
    D’altro canto, il mondo del tennis non è composto solo dai giocatori e dagli appassionati. Gli sponsor a diverso titolo e le emittenti televisive rivestono chiaramente un ruolo assolutamente decisivo nella determinazione delle modalità dei tornei. I loro interessi sono evidentemente correlati all’effettiva remuneratività del sistema complessivo. La differenziazione netta fra un’elite di giocatori e di tornei e un gran numero di prove disputate da tennisti di minor livello restituirebbe maggiori introiti a sponsor ed emittenti televisive? La risposta è davvero ardua, perché il tennis ha nella sua natura caratteristiche che lo rendono ambiguo nella fruizione. E’ un gioco piacevolissimo da praticare e da vedere, ma implica condizioni contrastanti con i nostri tempi fondati sulla massima rapidità di qualsiasi evento o pratica. Una partita non ha tempi definiti, un incontro al meglio di 5 set può durare da due a quattro o cinque ore: un fatto del genere quanto incide sulla effettiva possibilità che il tennis possa essere seguito da un numero adeguato di spettatori? Molto. Sono pochi coloro che possono permettersi di seguire come si conviene il tennis. D’altro canto è ipotizzabile un tennis diverso? No, non è immaginabile.
    I corni del dilemma consistono proprio nella natura elitaria di questo gioco, che per la sua bellezza e i suoi valori dovrebbe invece essere praticato e conosciuto in modo ben più ampio. Ma è possibile? Dal mio limitato punto di vista nutro fieri dubbi.
    Penso dunque che un vero appassionato dovrebbe desiderare che Slam e Masters si giocassero tutti al meglio dei 5 set. Anche se poi saranno altri a determinare che forma avrà questa nostra passione.

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