Maradona dice di tutto e promette
Se vincete vi porto al Casino…

 
2 Dicembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

_ MOSCA _ I tifosi napoletani mi scuseranno ma Diego Armando Maradona, qui con il fratello “Lalo” e con l’ex moglie Claudia che si occupa di lui come se fosse un bambino da tutelare _ in realtà facendogli da manager tutela soprattutto le sorti future delle sue due figlie (e non il Dieguito figlio di Cristiana Sinagra) _ non fa nulla per apparire più presentabile. Non parlo solo dei capelli, del cappellino sponsorizzato dall’agenzia di viaggi che lo ha portato fin qui insieme a 37 tifosi, della pancia strabordante (anche se è stato ben più grasso…e poi io non dovrei parlare sull’argomento con i miei 87 chili), dei discorsi che fa, inframmezzati da lunghe pause in mezzo alle quali cerca di raccapezzarsi.
Capisco bene perché Guillermo Vilas si rifiuta di seguire la squadra quando lui è presente. Nalbandian invece è un suo gran tifoso e lo guarda estasiato. Ma è stato imbarazzante quando Maradona ieri è stato intervistato da Gonzalo Bonadeo, un anchor-man argentino molto simpatico che è più grosso di Bisteccone Galeazzi (ma più giovane e con i capelli lunghi), e si è trovato a dettare con Marat Safin.
Dopo avergli fatto, con una voce sempre più stridula, spesso in falsetto, i complimenti per il gran bel doppio appena disputato e vinto (“Battevate così forte, 220 km all’ora, che io non vedevo nemmeno la pelota”) Maradona si è complimentato con Safin anche per il match “eccezionale” disputato in singolare contro…e lì proprio non si ricordava chi fosse l’avversario, cioè Nalbandian, né in quel momento che Safin quel match l’aveva perso (senza neppure giocare troppo bene, per la verità). Avreste dovuto vedere l’espressione di Safin mentre il povero Diego Armando cercava disperatamente di trovare nella sua confusa memoria il nome di Nalbandian…
Finalmente gli è tornato in mente e lì ha finalmente realizzato che Safin allora aveva perso e il viso gli si è tutto increspato. Una pena. Marat ha capito, ha fatto finta di nulla, gli ha stretto le mani (così poi ha potuto dire: “Le ho strette tutte e due, anche quella che segnò il gol all’Inghilterra!” facendo ridere tutti, salvo Clive White, l’unico giornalista britannico presente, che però ci ha iniziato il pezzo sul Sunday Times…) mentre Diego, fasciato nella sua maglietta biancazzurra con su scritto “La Legion Argentina”, diceva: “Sono felicissimo di essere qui, è una magnifica esperienza da tifoso, i russi hanno giocato in modo perfetto _ io vi risparmio le sue pause infinite _ Tursunov poi è…un animal!, tirava fortissimo, anche addosso, non ti dava il tempo di pensare. Non ci possiamo fare illusioni su domani, ma non siamo morti, un po’ come noi contro il Brasile nel ’90 (qui relata refero, senza verificare né ricordare…)”.
Poi tornava sul doppio: “Oggi non potevamo proprio vincere, non ci sono rimpianti…”. Fino a che gli scappava fuori: “Nalbandian non ha mai fatto passare la palla oltre la rete…”. Che se il suo amigo David lo viene a sapere _ e lo verrà a sapere _ chissà se continuerà ad amarlo tanto…
Gli chiedevano che cosa pensasse delle preoccupazioni della vigilia, quando l’arbitro Morrissey dando il benvenuto a Maradona lo aveva fatto con un’esplicita riserva (“Se si comporterà bene…”) e Diego stavolta è stato misurato: “Sono quelle dichiarazioni che i periodasti riportano per scaldare l’ambiente”.
Dopo di che ha aggiunto: “Se dovessimo perdere questa finale sono sicuro che ne giocheremo altre, ci sono tanti buoni giocatori in Argentina, il tennis è molto popolare da noi (il secondo sport dopo il calcio, più o meno alla pari con il baloncesto, il basket, secondo Moro che attribuisce la popolarità del basket in buona parte a Ginobili e ai suoi exploit nella NBA)…e tornerà forte anche Canito (Canas), ad allenarsi è sempre il primo. Se vinciamo porto io tutti al Casino, con la O accentata o senza non sono sicuro di aver bene capito. Ma Claudia sarà d’accordo?

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