Risorge il torneo di Palermo.
Dal 2008 sarà un challenger.
Sarà finanziato con i soldi della Regione.

 
1 Dicembre 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

Il Circolo del Tennis organizzerà di nuovo gli Internazionali di Sicilia. Il montepremi sarà di almeno 100 mila dollari. Confermata la trentanovesima settimana del calendario. Resta da definire la struttura tecnico-logistica.

PALERMO. Un anno di sosta. Di polemiche e rimpianti. Un anno senza tennis maschile dopo 27 edizioni consecutive degli Internazionali di Sicilia. Un vuoto che non si ripeterà. Nel 2008, infatti, il Circolo del Tennis Palermo ospiterà nuovamente i campionati, che diventeranno un torneo challenger di prima fascia (montepremi tra 100 e 125 mila dollari). La giunta regionale ha deliberato un finanziamento di 250 mila euro a sostegno della manifestazione.
Un’intesa veloce con i dirigenti del circolo ed in pochi giorni ecco presentate le carte per ridare alla Sicilia una delle sue manifestazioni sportive più antiche (la prima edizione risale al 1935).
La settimana del torneo sarà la stessa delle ultime edizioni, la numero 39 del calendario Atp. Dal 20 al 28 settembre i professionisti della racchetta torneranno ad incrociarsi sui campi della Favorita. Gli Internazionali di Sicilia ancora non figurano nella programmazione internazionale, ma soltanto perchè l’Atp stila il calendario dei challenger due volte l’anno.
I prossimi Internazionali partono da una sola certezza: la volontà di organizzarli. Ma a chi sarà affidata la gestione del torneo, sia tecnica che logistica, è ancora tutto da definire. Il Circolo del Tennis è pronto a farsene carico, ma bisogna capire le intenzione della Regione che potrebbe voler gestire direttamente la manifestazione. «Siamo felici di poter ospitare di nuovo gli Internazionali - confessa il presidente del club Franco Randazzo -. È una notizia fantastica. Abbiamo un anno per organizzare al meglio il ritorno nel circuito internazionale. La scelta di organizzare un challenger era l’unica possibile, garantirà spettacolo ed un dispendio economico contenuto. L’International Series (quello organizzato fino al 2006), invece, avrebbe esposto il circolo ad una spesa troppo esosa». Da domani i dirigenti del circolo inizieranno a cercare sponsor privati e a bussare alla porta di Comune e Provincia per ottenere ulteriori contributi. Con l’Atp, invece, tratterà l’uomo di punta della Federtennis, Sergio Palmieri (ultimo direttore del torneo), ma l’inserimento di Palermo in calendario sembra solo una formalità.

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14 Commenti a “Risorge il torneo di Palermo.
Dal 2008 sarà un challenger.
Sarà finanziato con i soldi della Regione.”

  1. Nikolik scrive:

    Come, immagino, lo stesso titolo di questo articolo vuole evidenziare, desta enormi perplessità questo uso del denaro pubblico.
    Certo, da appassionati di tennis non si può che essere felici, ma insomma…

  2. tony tri scrive:

    Finalmente una bella notizia anche se solo un challenger ,Palermo è da sempre in italia secondo solo a Roma quindi ben venga il suo ritorno e poi spero che in quella settimana non ci siano tornei formidabili

  3. Enzo Cherici scrive:

    Non sono d’accordo con Nikolik. Uno dei compiti di un’amministrazione locale è anche quello di sviluppare e sostenere l’attività sportiva nel proprio territorio. Poi in Sicilia…Con lo sperpero che si fa da quelle parti del danaro pubblico, una volta tanto che destinano una quota allo sport, non mi straccerei le vesti. Fra l’altro, per una Regione, 250.000 euro nemmeno sono una somma così significativa e credo - giudizio mio naturalmente - che in questo caso il gioco valga la candela :-)

  4. Enrico Panni scrive:

    “desta enormi perplessità questo uso del denaro pubblico”
    vogliamo parlare dei costi del calcio?!?
    per esempio l’esercito di poliziotti che tutti i fine settimana e non solo ci sono negli stadi? saranno milioni di euro a settimana, come minimo…

  5. roberto scrive:

    Enzo ha ragione , Nikolik, e poi, più in generale, la promozione e la diffusione dell’attività sportiva è uno dei compiti di uno stato moderno.
    Quanto al finanziamento pubblico dei tornei, il caso forse più clamoroso è proprio quello del Roland Garros. Il più importante sponsor del major francese è la banca BNP Paribas, che è uno dei più prestigiosi istituti bancari del mondo, ma il cui capitale è stato a lungo di proprietà del Tesoro francese, che ancora oggi, in epoca di privatizzazioni, ne detiene una quota importante, il 6,6%, e ne influenza notevolmente le scelte di gestione.
    Del resto noi italiani siamo stati a lungo all’avanguardia negli strumenti di sostegno pubblico allo sport agonistico.
    Tempo fa ho letto un interessante saggio, dal titolo “Calcio e fascismo”, opera di un ricercatore inglese, Simon Martin, (lo trovi negli oscar Mondadori). In esso si descrive la politica di sostegno allo sport del regime fascista come mezzo per la ricerca del consenso fra le masse. Oltre agli aspetti negativi della propaganda, l’autore sottolinea come l’impulso dato allo sport, e più in generale ad uno stile di vita salutista, (opera nazionale del dopolavoro, etc.) ebbe un benefico effetto sulla qualità della vita della popolazione, pur in un contesto di redditi reali stagnanti per le masse. Lungi da me l’idea di voler fare apologia del regime, ma va sottolineato come quella politica fu ripresa e imitata, in seguito, da moltissimi paesi.

  6. Nikolik scrive:

    Enzo, Palermo e la Sicilia sono conosciuti in tutto il mondo e non hanno bisogno, per avere un po’ di promozione, di un torneo di tennis.
    Oltretutto, nel caso di specie, non si sviluppa e sositene l’attività sportiva nel proprio territorio, perché è un torneo professionistico. Altro sarebbe il caso se, con quei soldi, avessero costruito 10 campi da tennis pubblici.
    Per il resto, 250.000 euro sono mezo miliardo di una volta. Insomma, il gioco non vale proprio la candela.
    Tra le attribuzioni della Regione, ad esempio, c’è la sanità…

  7. mcintosh scrive:

    Mi dispiace 250.000€ di soldi pubblici per pagare dei giocatori di tennis si potrebbero veramente spendere meglio quei soldi…

  8. angelica scrive:

    Se tutta la somma di denaro viene gestita da persone competenti e completamente utilizzata per il torneo, allora non credo proprio che sia denaro sprecato. Se serve per valorizzare lo sport e il turismo e un buono investimento.

    E poi c’e’ qualcosa di strano nella gestione del tennis in Italia:
    siamo il solo paese dove quasi ogni settimana c’e’ un torneo challenger, pero’ a livello di grande tennis c’e’ rimasto solo Gli Internazionali d’Italia al Foro Italico.

  9. Avec Double Cordage scrive:

    nikolik “…Altro sarebbe il caso se, con quei soldi, avessero costruito 10 campi da tennis pubblici…”

    …ma cosa mi dici maiii??? per citare gigio ;) non eri tu quello che scriveva: non vorresti mica abbattere degli alberi per costruire dei campi da tennis, e poi chei ci lavorerebbe gratis? :) scherzo dai, ma sono d’accordo con quello che dici, va bene fare un torneo challanger, vada anche per un aiuto pubblico, se è un aiuto, ma se la cosa senza quei soldi non è possibile farla significa che c’è qualcosa che non va, purtroppo in italia ho l’impressione che questo valga per molte situazioni dall’industria, passando per l’agricoltura, il turismo arrivando volendo persino fino agli affari che rasentano la criminalità… è una barca che non si capisce bene come riesce a rimanere a galla.

    di per se è certamente positivo un torneo a palermo, ma se quei soldi ad esempio li investissero per fare un torneo sul cemento gia avrebbe più senso, poi angelica non trovo tanto negativo che in italia ci sono molti challanger, potrebbe essere di aiuto ai nostri giovani se non gli distogliesse dal viaggiare all’estero come è successo in precedenza e se non fossero tutti sulla terra battuta sarebbe anche meglio

  10. angelica scrive:

    ADC non dico che sia negativo avere tornei challenger.
    Semplicemente c’e’ qualcosa che secondo me non va se ne hai circa uno a settimana mentre di tornei importanti ne abbiamo uno solo.

    E forse non fa tanto bene ai ragazzi italiani visto che poi non si muovo molto ‘da casa’
    (per le ragazze, be’ mi sembra che spesso viaggiano e sono disposte a qualche sacrificio di piu’)

  11. anto scrive:

    Sono felice per i siciliani e per la sicilia. Mi auguro che elargiscano una wc per Alessio Di Mauro, un piccolo aiuto non guasterebbe per farlo risalire in classifica.

  12. Enzo Cherici scrive:

    Nikolik
    Ma mica è la Sicilia che dev’essere promossa (come dici tu non ne ha bisogno), ma lo sport in Sicilia e in particolare il tennis, si. Cosa c’è di male a investire una somma di 250.000 euro (risibile poi per un ente pubblico) in un avvenimento sportivo?

  13. john john scrive:

    beh insomma non scherziamo chi ha titolato risorge il torneo di palermo è un tipo dall’entusiasmo smisurato; risorge un bel nulla: palermo e la fit o chi per loro sono riusciti nell’impresa di cancellare un evento internazionale dall’albo d’oro straordinario (cito a memoria borg, vilas, orantes, bruguera, wilander, gonzalez, muster, berdych e potrei continuare) e dalla tradizione storica e ora, a un anno di distanza cosa cavolo risorge? un challenger…via, per favore siamo seri, nessuno si è battuto come si doveva neppure a livello di media e opinione pubblica per il torneo di palermo che significava molto anche per una città particolare ed è inutile spiegare il perchè
    titolo giusto? palermo ora ha solo un challenger…

  14. Marcello scrive:

    Purtroppo l’Italia risente di un’atavica incapacità a difendere le cose buone che ha.
    Il torneo di Palermo era diventato u torneo di seconda fascia vuoi per la superficie vuo per le infrastrutture. Un torneo che invece andava valorizzato e difeso con le unghie e con i denti era quello di Milano, ma anche lì si è preferito soprassedere.

    Purtroppo l’Italia (e anche in parte l’Europa) non sa difendere i propri tornei nè valorizzarli al massimo, quindi non lamentiamoci se poi declassano Amburgo e MonteCarlo, mentre i 4 Master Series americani sono diventati intoccabili nel calendario. Gli americani (ma anche gli inglesi, v. come hanno reagito al Round Robin al Queen’s) sanno difendere le loro date e fare di tutto incrementare ogni anno il valore dei loro tornei.

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