Scandalo scommesse, la verità di Davydenko.
“La mafia? Non è solo russa, c’è pure in Italia”.
Dopo gli open in Cina l’interrogatorio dell’Atp.
Full interview also in English.

 
28 Agosto 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

Il russo Davydenko si difende dall’accusa di aver combinato l’incontro con Martin Vassallo Arguello al torneo di Sopot. Una difesa dura, ad oltranza. La sua vita tennistica, al momento, è concentrata su questo scandalo. Di tennis si parla poco, nonostante sia sempre un top10. Ecco un estratto dell’intervista rilasciata ai giornalisti dopo il debutto vincente agli Us Open.

Traduzione a cura di Giovanni Di Natale

D. Parlaci delle distrazioni di queste ultime settimane, hai avuto modo di concentrati sul tennis?
R. Dopo Sopot intendi?

D. Sì.
R. Io dovrei dire che è stato difficile ripartire già da Montreal perchè è iniziata l’inchiesta. Ma che posso dire? La vera questione è se io abbia mai scommesso nella mia vita. Non so come tu possa scommettere e non conosco giocatori che scommettono. Perchè se tu vedi io ho perso diverse volte al primo turno, in piccoli tornei, con giocatori top 100 o 80. Così come ho perso dopo Wimbledon tre settimane di fila al primo turno. Perchè nessuno dice di questi match? Se io scommettessi, se io traessi profitto dalle puntate, potrei fare i soldi in tutti i tornei. Scrivete ciò che volete, anche perchè leggo giornali russi non inglesi. Non capisco bene la lingua. E’ abbastanza duro giocare. Mentalmente. Ma ho ricominciato a giocare bene già da Cincinnati e Montreal. Quarti e semifinali mi hanno dato i punti per il master di Shanghai.

D. Quale è stata la tua prima reazione alle accuse.R. Il giorno dopo la sconfitta stavo andando in Germania per verificare l’infortunio. Avevo bisogno di fare in fretta, come dissi al direttore del torneo di Sopot, che mi aveva chiesto di restare un giorno in più per fare una sessione di autografi. Ma risposi che dovevo andare in Germania a controllare il piede. Avevo una piccola infiammazione ed il medico mi ha fatto una iniezione. Dopo tre giorni sono potuto uscire .

D. Quale è stata la reazione dei tuoi colleghi?
R. La stessa di sempre. Nessuna domanda indiscreta, non si parliamo della vita privata di solito. A volte succede, non stavolta.

D. Hai già avuto un colloquio con gli investigatori?
R. Non ancora è in programma dopo i China Open.

D. Perchè ci sono state più scommesse sul tuo match perso in Polonia?
R. Penso perchè avevo già perso in passato al primo turno. Perchè il torneo era prima di Montreal. L’anno prima avevo vinto questo torneo. Dovevo difendere i punti ed ho person a New Haven. Per me perdere punti significa perdere ranking.
A Sopot ho perso al primo turno. Io già mi sentivo infortunato prima del match, ma non ho detto a nessuno di avere dei problemi. Non conosco ragazzi che scommettono. Non so spiegarti. Non analizzo su internet chi scommette. Non so quanti soldi si puntano.

D. Alcuni giornalisti del tuo paese hanno ipotizzato che ci sia la mafia russa dietro. Ti senti insultato come giocatore russo a pensare che qualcuno possa suggerire l’implicazione della mafia.
R. Primo, io non vivo a Mosca. Non conosco nessuno che abbia a che fare con la mafia, perchè da 15 anni vivo in Germania. E non conosco la mafia tedesca (sorride).
Tu sai che sei vai a Brooklyn tu puoi trovare la mafia russa, qui a New York, ma mai io ho detto anche a New York c’è la mafia russa.
Io sono stato a Mosca solo per la Coppa Davis e per il torneo. Mi piace, ok, ma forse prima tu dovresti dire che la Russia è come tutti gli altri paesi in cui c’è la mafia, ma perchè non fate la stessa domanda anche un italiano? Lui anche viene dalla mafia?

Collegamenti sponsorizzati


8 Commenti a “Scandalo scommesse, la verità di Davydenko.
“La mafia? Non è solo russa, c’è pure in Italia”.
Dopo gli open in Cina l’interrogatorio dell’Atp.
Full interview also in English.”

  1. marcos scrive:

    non conosco bene ciò che è successo, ma mi fido di davydenko: è un uomo che non è mai sceso a compromessi scadenti (vedi sponsorizzazioni), un uomo che è diventato campione, passando da una giovinezza piena di sacrifici, costruendo sull’allenamento spasmodico e su uno stile di vita modesto, austero e corretto una carriera, che, in pochi, partiti da condizioni simili alle sue, possono vantare.

    non c’è scommessa che possa allettarlo: ha già vinto quella più importante, scommettendo sulla sua straordinaria forza di volontà.

  2. Piero Pardini scrive:

    Spero che Davydenko sia soltanto una vittima, credo nella sua estraneità ai fatti addotti. Nel caso in cui, sia accertata la sua responsabilità auspico una punizione esemplare (radiazione? 10 anni di stop?). Come dico sempre a fronte della colpevolezza deve esserci una pena sicura …. purtroppo come diceva un noto cacciatore di criminali nazisti “… gli assassini sono tra noi”.

  3. marco napo. scrive:

    si è vero davidenko è lo stakanov del tennis ,l’operaio della raccchetta ,ma se non è colpevole lui in prima battuta c’è qualcuno vicino al giocatore o che lo consiglia male o che in malafede passa informazioni all’esterno magari a maleintenzionati.
    la cosa che deprime è scoprire anche nel tennis cose che nel calcio e nel ciclismo si sanno da anni,ovvero la spettacolarizzazione forzata.
    il business degrada e mercifica tutto.
    chiudo con un occhio allo spettro del doping per me peggiore anche delle partite truccate ,perchè rende l’uomo oggetto ,cavia ,automa da ingrasso tipo pollo.
    un saluto …..

  4. Antonino Sollena scrive:

    Io vorrei credere al russo, ma vi assicuro che le prove contro di lui sono parecchio consistenti: da appassionato di scommesse dall’ormai lontano 1992, posso dirvi che con buona probabilità (99% almeno) quell’incontro era truccato.

    Allo stesso modo era truccato un incontro cui ho assistito dal vivo a Palermo (con Vassallo Arguello ormai meglio noto come Vassallo Truffello, perché è sempre protagonista di questi episodi). Ero al campo secondario con il mio portatile e ho assistito a una vicenda allucinante; peraltro l’ho spiegata per filo e per segno a un supervisore ATP che si è avvicinato a me, mostrandogli il movimento anomalo nelle quote. E quando l’ho incontrato dopo nel vialetto, gli ho detto: “Visto? E’ andata come doveva andare”.

    Io gioco per puro divertimento (con poste di 4-10 euro, raramente qualcosa di più), giusto per misurare la mia abilità di pronosticatore, ma conosco persone che vanno giù pesantemente e questi avvenimenti sono inviti a nozze per alcuni, allo stesso modo in cui sono cancro per lo sport. E vi dirò anche che penso che sarà molto dura arginare il fenomeno, se questo dovesse espandersi.

  5. Enzo Cherici scrive:

    Se le “buone probabilità” sono pari al 99%, che percentuale dobbiamo avere per delle “ottime”? Tralascio l’ipotesi della “certezza assoluta”: andremmo fuori con l’accuso!

  6. Gian Matteo scrive:

    ma perchè non fate la stessa domanda anche un italiano? Lui anche viene dalla mafia?

    come al solito tutti gli sportivi si preoccupano di insultare l’immagine dell’italia,dopo domenech ecco pronto il russo.
    non capisco xke certa gente nn guarda prima nel proprio giardino.

  7. Antonino Sollena scrive:

    Enzo, hai ragione… il fatto è che avevo pensato a una percentuale più bassa; poi riflettendoci bene ho deciso per il 99% che ci sta tutto, ma non mi sono preoccupato di correggere il resto. :)

  8. Enzo Cherici scrive:

    Ovviamente la mia era una precisazione che voleva solo essere spiritosa, ci mancherebbe ;-)

Scrivi un commento