Miniscoop…croato: c’è anche Karlovic!
Il gigante sogna le Olimpiadi
e si rende disponibile contro gli azzurri

 
26 Marzo 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Virtual Tour: day 1! 

Capitan Prpic non è fesso e abbozza: “E’ il numero uno croato…ma poteva dirlo prima”. Ma a questo punto anche se non lo facesse giocare Ivo potrebbe andare a Pechino…Quindi tanto varrebbe schierarlo. Si complica la vita (già dura) per l’Italia. Il ricordo di quando lo sconosciuto Karlovic a Wimbledon 2003 eliminò Hewitt e perse da Bracciali nel 2005

Una preziosa imbeccata del bravissimo Giorgio Spalluto (che legge perfino i giornali croati) ci consente un miniscoop (clicca qui leggere l’articolo croato del “Vecernji List” scoperto dal nostro Giorgio Spalluto): Ivo Karlovic ha dato la disponibilità ad affrontare l’Italia in Coppa Davis a Dubrovnik dall’ 11 al 13 aprile prossimo
A Melbourne il gigante di 2 m. e 08cm mi aveva detto (e senza nemmeno balbettare) che non aveva nessuna intenzione di giocare in Coppa Davis contro l’Italia. “Non ho accettato, in passato, gettoni diversi all’interno della squadra (davano più soldi a Ljubicic che agli altri; n.d, Ubs). Secondo me si doveva invece dividere in parti uguali…”.
Ma l’altro giorno, da Indian Wells, Ivo Karlovic ha inviato un fax a Goran Prpic il capitano della squadra croata: “A causa della difficile situazione della squadra croata di Coppa Davis sono disponibile ad una eventuale convocazione del capitano Prpic”.
E Prpic, che non è un fesso si è subito reso conto che la mossa di Karlovic serviva principalmente a consentirgli di disputare le Olimpiadi (chi non accetta le convocazioni in Coppa Davis e in Fed Cup è automaticamente escluso…come ben sa Maria Sharapova, non a caso presente in Fed Cup per la prima volta quest’anno in Israele): “Nell’interesse della squadra considero la disponibilità di Karlovic un plus per il nostro team. Ivo è il n.1 croato nelle classifiche mondiali…mi dispiace soltanto che lui non abbia pensato prima a farsi vivo”.
Prpic ha convocato Ancic, Cilic, Karanusic e Zovko, oltre a Karlovic. Poi dovrà scremare e scegliere solo quattro componenti.
Sempre Giorgio Spalluto segnala che Karlovic non fa parte del team di Coppa Davis da quel 2005 in cui la sua nazionale vinse poi la prima della sua storia a Bratislava Davis contro la Slovacchia di Hrbaty (vittoria decisiva sul 2 pari di Ancic, dopo che Ljubicic aveva perso il suo primo match dell’anno con Hrbaty).
Oltre alla spartizione dei premi relativi al successo in Davis, che Ivo considerava poco equa, c’era nel rifiuto di Karlovic a far parte del team anche la delusione per non aver mai ricevuto alcun aiuto finanziario dalla Federazione in età giovanile.
Ma evidentemente il sogno olimpico è più forte di qualsiasi rancore per quello che rimane il primo tennista croato in classifica (numero 20 al mondo). Per l’Italia la strada per i play-off si fa, se possibile, ancora più impervia, visto che Prpic potrà adesso contare su 3 bocche di fuoco come Ancic, Cilic e lo stesso Karlovic. Il play-out dii settembre (probabilmente contro la Lettonia) si avvicina sempre di più

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13 Commenti a “Miniscoop…croato: c’è anche Karlovic!
Il gigante sogna le Olimpiadi
e si rende disponibile contro gli azzurri”

  1. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ecco qui il resoconto che feci da Wimbledon 2005 quando Ivo Karlovic perse dal nostro Daniele Bracciali pur avendo messo a segno 51 aces! (sarà parzialmente contento il nostro “lettore”omonimo, Karlovic, che ci aveva richiesto un pezzo sul grande Ivo…anche se per la verità qui si parla più di Bracciali). 26 giugno 2005

    Dall’inviato
    Ubaldo Scanagatta
    WIMBLEDON _ Grande, eroico Daniele Bracciali. E’ stato sul campo n.13 4 ore e 17 minuti e ha vinto 12-10 al quinto set contro il gigante croato, 2m e 08 cm, che nemmeno sparandogli 51 aces _ record di Joachim Johanssson in Australia contro Agassi eguagliato _ non è riuscito ugualmente a prendersi la rivincita sul ventottenne tennista aretino che lo aveva già battuto, dopo tre tiebreak nel torneo di Surbiton.
    Due anni fa Karlovic, semisconosciuto ed emerso dalle qualificazioni dopo aver superato Pescosolido con la solita messe di aces (44), aveva sorpreso al primo turno Lleyton Hewitt, il campione in carica di Wimbledon. Un “caso” che non era accaduto da 36 anni, dal 1967 quando il campione di Wimbledon Santana aveva perso da Pasarell.
    Aveva 24 anni il ragazzone di Zagabria che avrebbe voluto giocare a basket nel Cibona, la squadra di casa, ma poi si era scoperto un servizio nel tennis che nessun altro giocatore al mondo aveva, anzi ha.
    Ma come Krajicek quando servì il record degli aces, 48, contro Kafelnikov, o Johansson contro Agassi, o Ivanisevic contro Agassi nella finale del ’92 (37 aces) non basta battere tanti aces per vincere una partita se poi si commettono tanti errori gratuiti: 51 contro i 22 di Bracciali, più del doppio.
    E Bracciali, che in questo torneo è entrato dalla porta di servizio dopo essersi ritirato sull’1-0 al quinto dell’ultimo turno delle qualificazioni con il cileno Andrei Garcia _ è stato ripescato come terzo lucky loser al terzo forfait di un tennista già in tabellone _ ha vissuto una grandissima giornata anche al servizio, 31 aces.
    Contro un giocatore che batte come Karlovic è quasi impossibile conquistarsi un break. Di solito i set si decidono al tiebreak. E infatti in tutto il match di break ce ne sono stati solo due, uno per ciascuno. Una volta giunti al quinto set Bracciali, aretino di Quarata, “braccio d’oro” da junior quando giocava alla pari con Grosjean all’US open under 18 ma talento sempre promesso e mai compiutamente espresso per via di un carattere particolare, avrebbe meritato di vincere perché dopo aver annullato due pallebreak nel secondo game con un ace e un servizio vincente, era stato poi avanti 0-40 sul 2 pari e servizio di Karlovic e con un pallabreak anche sul 4 pari.
    Insomma aveva avuto più occasioni lui che il suo avversario. Chissà che feste e che bistecche, stasera, nella macelleria di papà, una delle più note dell’aretino.
    Perso il primo set al tiebreak Bracciali, il tennista che voleva diventare calciatore _ ma il papà, appassionato di tennis, gli negò un provino all’Inter! _ avrebbe vinto il secondo al tiebreak complicandosi la vita, come sempre. Era avanti 6-3, aveva sciupato 3 setpoints (anzi uno…perché sugli altri due aveva servito Karlovic).
    Ma una piccola distrazione all’inizio del terzo set, un doppio fallo finale sulla palla-break, e quello se ne è andato. Ma il Bracciali di quest’anno, dacchè l’esordio vincente in Coppa Davis in Lussemburgo contro Gilles Muller gli ha dato fiducia e convinzione nei propri mezzi (“E’ quella che mi sempre mancata un po’…”), non è più tipo che si demoralizzi. Si riparava come poteva da quella gragnola di cannon-balls, piano piano trovava il modo di rispondere. Finchè sul 10 pari è arrivato il break decisivo.
    N.120 in classifica ha battuto il n.56, ma soprattutto un giocatore che a detta di molti avrebbe dovuto essere testa di serie qui, dopo il terzo turno del 2003 e gli ottavi dello scorso anno. “Ero stato sfortunato… _ ha detto Bracciali _ anche perché qui mi servivano maledettamente dei punti Atp per arrivare vicino ai top 100 e l’anno scorso ero arrivato al secondo turno”.
    Adesso “Braccio” dovrà affrontare nientemeno che Andy Roddick, il finalista dello scorso anno, l’uomo che qui ha perduto negli ultimi due anni soltanto da Federer.
    “Non ho nulla da perdere…e poi se è vero che Roddick serve fortissimo, ormai mi sono abituato…mica può servire più forte di Karlovic? O no? Almeno è più basso, è normale come me!”
    Bracciali b.Karlovic 6-7,7-6,3-6,7-6,12-10 dopo 4h e 17 m, Brandi b.Schiavone 6-3,3-6,9-7, Sanguinetti b.Seppi 6-3,6-2,6-1.

  2. Ubaldo Scanagatta scrive:

    23 giugno 2003: Lo sconosciuto gigante Karlovic sorprende Lleyton Hewitt, campione in carica a Wimbledon

    Dall’inviato
    Ubaldo Scanagatta
    WIMBLEDON _ Il campione dell’ultimo Wimbledon non l’aveva mai visto giocare. “Ma certo che l’avevo notato, non ce ne sono mica di tennisti alti così a giro, pur fra tutti questi giganti!”. Lleyton Hewitt si aspettava anche che Ivo Karlovic, ventiquattrenne croato di Zagabria e alto due metri e 08 centimetri, mancato pivot del Cibona, potesse avere un gran servizio _ anche se nessuno gli aveva detto che contro Stefano Pescosolido, nell’ultimo turno delle qualificazioni, quel gigante aveva messo a segno 46 aces, una doppia cifra (come dicono quelli del basket e…Karlovic sembra più un cestista che un tennista) impressionante _ ma davvero l’australianino considerato il miglior ribattitore del mondo con Agassi, non credeva di poter perdere, lui n.2 del mondo, dal n.203.
    “Soprattutto non ero preoccupato per un set e mezzo, quando avrei potuto trovarmi avanti 6-1 e 4-0, se non avessi sciupato un 15-40 sul suo servizio nel secondo game e uno 0-40 nel quarto!” ha detto ancora tramortito dalla brutta sorpresa il re incredibilmente detronizzato al primo turno da un illustre sconosciuto che non aveva mai vinto nulla (salvo una gara a squadre con Ljubicic) e non era mai stato più su di n.165 Atp.
    Un episodio simile non accadeva da 36 anni. Dal 1967, quando il campione di Wimbledon in carica Manolo Santana perse al primo turno (e in quattro set come Hewitt) dall’americano Charlie Pasarell.
    Ma Pasarell era già un giocatore noto _ e nel ’69 lo sarebbe diventato ancor più, con i 112 games e il match-maratona d’oltre due giorni perso con Pancho Gonzales _ mentre questo Karlovic, cresciuto _ e tanto…_ all’ombra del suo idolo Goran Ivanisevic, lo conoscevano poco perfino in Croazia. Tant’è che ieri, all’inizio, i colleghi croati erano tutti sul campo n.6 a seguire Mario Ancic (il diciannovenne che l’anno scorso battè qui Federer) alle prese con il diciassettenne prodigio Rafael Nadal-Parera. Per inciso Ancic ha perso in quattro set, ma a quel punto i nostri amici erano tutti fuggiti sul centre court, a vedere il miracolo di Karlovic.
    Hewitt aveva sciupato un setpoint sul 5-4 del secondo set . “Non aveva messo la “prima”, se vado due set a zero ora forse non sarei fuori dal torneo” scuoteva il testolino biondo Hewitt, abbandonato prima di questo torneo anche dal suo allenatore, Jason Stoltenberg, troppo spesso maltrattato.
    Quando Karlovic, dopo 18 aces e una serie impressionante di “prime” a 220 km l’ora (ma Roddick, che ha strapazzato Sanguinetti sul campo n.1, 6-2,6-3,6-3), ha chiuso il match sul 1-6,7-6,6-3,6-4, i giornalisti che non lo conoscevano si sono trovati davanti ad un’altra sorpresa. Il tennista più alto che si ricordi (il ceco Srejber era 2m,06, l’olandese Schapers 2m,04, lo svizzero Rosset 2m,01) non riusciva praticamente a parlare, afflitto com’era da una balbuzie impressionante che rendeva commovente ogni suo disperato sforzo di pronunciare il nome del suo idolo Goran Ivanisevic, di suo padre Vlado, sua madre Gordana di fronte all’incalzare impietoso dei cronisti d’assalto (inglesi e non). “Non sono introverso…ho solo, difficoltà a parlare, come potete vedere e sentire”. E per dirlo ci ha messo più di 4 aces, in un giorno in cui 3 ragazze italiane, Grande, Farina e Schiavone hanno vinto, e 2 perso, Antonella Serra Zanetti e Garbin, come Sanguinetti e Volandri.

  3. anto scrive:

    E bravo Ubaldo, vedrai che fra qualche minuto il tuo mini scoop sarà riportato sul sito della fit naturalmente senza citare la fonte.

  4. Voortrekker Boer scrive:

    Sono cavoli amari…e anche piuttosto alti…

  5. angelica scrive:

    off topic
    a Latina si sta giocando un 50 mila dollari femminile con un un ottimo tabellone.
    Oltre al rientro di Roberta Vinci, giocano:
    Nuria Llagostera Vives (ha battuto Francesca Schiavone a Napoli in FedCup ed e’ la testa di serie n.1)
    La francese di origini svedesi Mathilde Johansson (a chi non piacesse il suo tennis forse piacera’ il suo aspetto fisico)
    La ceca Iveta Benesova (c’e’ chi dice che somigli un po’ alla Hantucova) detta anche “la Ragazza che non sorride mai mai mai’ percio’ se capitate da quelle parti e riuscite a farle una foto con un accenno di sorriso sappiate che vale oro !
    la croata Kostanic (nel 2004 era arrivata fra le prime 30 prima poi una lunga serie di infortuni)
    E c’e’ anche la bulgara Sesil Karantacheva, la diciottenne rietrata quest’anno dopo due anni di squalifica per doping. Attualmente e’ al 347 posto del ranking mondiale, ma io credo che per fine anno e forse prima nelle prime 100 ci arriva

  6. Marco Lombardo scrive:

    Mi permetto (se non sembro sfacciato) di aggiugere il mio amarcord su Karlovic attraverso l’articolo che feci quel giorno del 2003.

    MARCO LOMBARDO
    «No photo available». Nessuna foto disponibile: Ivo Karlovic, croato, 24
    anni, per il sito internet ufficiale di Wimbledon praticamente non esiste e
    per il sito ufficiale dell’Atp, il circuito professionistico del tennis, non
    ha niente da raccontare per meritare una biografia. Niente storia, niente
    volto insomma, ma per Lleyton Hewitt, numero uno del tabellone e campione uscente, da ieri Ivo Karlovic assomiglia a un vero e proprio incubo: quello dell’eliminazione al primo turno. Hewitt fuori, insomma, Wimbledon perde al primo colpo uno dei suoi favoriti, anzi il suo favorito insieme ad Andre Agassi. Perde l’australiano monello, fatto fuori in quattro set da uno che fino a ieri nel 2003 aveva giocato nel circuito maggiore dell’Atp due partite: una vinta e una persa. Ora il suo bilancio è in attivo, mentre Hewitt diventa il primo giocatore dell’era Open ad uscire al primo turno con il titolo sulla racchetta. L’ultimo fu Manolo Santana nel 1967, ma era un’altra storia e un altro tennis.

    Ecco dunque l’incubo Karlovic, 208 centimetri di altezza tennistica che
    vogliono dire servizio fulminante e discese a rete. Cioè, in pratica,
    Wimbledon. Karlovic fa parte della piccola pattuglia croata orfana di
    Ivanisevic e che ieri ha perso Mario Ancic, battuto dalla racchetta
    terribile dello spagnolo Nadal. Karlovic che in carriera aveva sfilato a un
    compagno un posto in Davis superandolo in uno spareggio in famiglia (durata cinque set e due giorni) e che nel 2002, durante il match contro
    l’Argentina, era stato sbeffeggiato e insultato da Diego Maradona seduto in
    tribuna. Poi il nulla, tranne quel numero 203 che accompagna la sua attuale classifica e i 19.755 dollari di premi vinti quest’anno che fino a ieri
    impallidivano davanti ai 664.000 già incamerati da Hewitt. Il nulla, ha
    spiegato poi in conferenza stampa, perché per arrivare a vincere un incontro così importante ha dovuto anche affrontare un problema di balbuzie: «Ho difficoltà a parlare ma sto lavorando duro per migliorare. Hewitt? L’avevo visto giocare e perdere al torneo del Queen’s: non aveva fatto niente di speciale e quindi ho pensato che potevo vincere. All’inizio ero terrorizzato, poi è andata sempre meglio e ho cominciato a crederci anche se pensavo di ingranare dal terzo set in poi. Il mio mito? Ivanisevic, ovviamente, per me è come un Dio». E ora? «E ora quando tornerò a Zagabria ci sarà una gran festa».

    Ma ci sarà tempo: il croato, per arrivare alla volpe australiana, si è
    conquistato un posto dalle qualificazioni (battuto l’italiano Pescosolido al
    terzo turno), ha preso le misure nel primo set perso 6-1, poi ha assestato
    la mira e ha colpito, bersaglio grosso, in due ore e 24 minuti. Aiutato
    forse dall’erba resa umida dalla pioggia del mattino ma anche da un Hewitt
    che ha continuato il filotto di sconfitte importanti cominciato in marzo a
    Miami e proseguito anche al Roland Garros dove è uscito al terzo turno:
    l’australiano, quando ha capito che il match si faceva serio, ha perso la
    testa ed è sparito dal campo centrale senza neppure dover fare l’inchino.

    Ora Hewitt torna a cercare una forma possibile per gli Us Open (a meno che non ci sia davvero il boicottaggio dei giocatori che chiedono - pensate un po’ - più soldi) e lascia a Wimbledon la fidanzata, la belga Kim Clijsters,
    che è scesa in campo subito dopo di lui rifilando un evidente 6-0, 6-0 alla
    paraguaiana Neffa De Los Rios. Riguardo alla sua sconfitta alla fine ha
    ammesso: «Non avevo mai visto Karlovic giocare, sapevo solo che aveva un gran servizio e l’ho provato sul campo. Sarà difficile per chiunque
    affrontarlo sull’erba: io ho avuto le mie possibilità ma le ho sprecate. Ero
    cosciente che sarebbe stato un match difficile, adesso so che saranno giorni terribili. Ogni sconfitta è diversa, ma questa è forse più diversa delle altre: per riprendermi ci vorrà almeno tutta la settimana». Una cosa è sicura: Wimbledon non lo aspetterà.

  7. Voortrekker Boer scrive:

    Maradona che ingiuria gli avversari sembra essere una ricorrenza :) lol

  8. leonardo scrive:

    MAh… Non aggiunge ne toglie granchè dato che è superiore a Ancic e Cilic per classifica (ma Ancic rientrerà nei 15) ma non certo per bravura. In ogni caso non ne leviamo le gambe perchè non credo che Bolelli o Seppi abbiano le armi per vincere più di un singolare a testa, e del doppio non iniziamo nemmeno a parlarne.

  9. Karlovic 80 scrive:

    Ricordo ancora il giorno che battè Hewitt:incredibile!!!Già con Ancic e Cilic era difficile,ora con Ivo diventa impossibile.
    Sopratutto il povero Volandri che è destinato a mettersi l’elmetto in testa!!!Qui si rischia di superare il record di 51 aces!!!

  10. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Un Ancic “medio” (anche formato Indian Wells) vince due singolari.
    Karlovic li perde tutti e due? Non credo proprio.
    Per quanto riguarda il d…….(ha ragione Leonardo, non iniziamo a parlarne).
    E allora? Spargiamo il virus della mononucleosi sull’hotel croato?
    Niente da fare: Ancic, ormai, è immune.
    Non c’è verso…..

  11. Paolo Z. scrive:

    Onestamente penso che anche senza Karlovic lavremmo perso comunque l’incontro. Spero che i nostri giocatori partano per la Croazia con le motivazioni giuste. Basta con vittimismi e provincialismi di qualsiasi tipo. Ad aprile bisognerà onorare la davis e dare il massimo per cercare di fare il colpaccio. Bolelli Seppi, Starace e Volandri i quattro moschettieri???

  12. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ringrazio Marco Lombardo per il suo eccellente ricordo di Karlovic. Anzi, se mi consente, lo copio, incollo e metto fra i personaggi della galleria del blog…anzi per il momento no, perchè… non so come si fa. Ma chiederò di farlo a chi lo sa fare…non trovo il volo di lunedì, ma solo di domenica da Dubrovnik. E’ un presagio di come finirà?

  13. Marco Lombardo scrive:

    E’ un onore, of course

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