Australian Tennis Pillole

 
19 Gennaio 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Virtual Tour 2009: day 2, gioca anche con i nostri pronostici!

La lunga caldissima prima giornata dell’Australian Open (35 gradi all’ombra) prevedeva 8 incontri con gli azzurri sparsi in vari campi. Prima che Andreas Seppi scendesse sul campo centrale nell’ultimo match notturno contro Roger Federer sperando (?; uno spera sempre…) di rovesciare il pronostico (0-3 nei duelli diretti), potevamo celebrare quattro vittorie Bolelli, Knapp, Errani e Brianti, e lamentare tre sconfitte Starace con Tomic, la Camerin con la rumena Gallovits e Stoppini con Djokovic. L’ultima era inevitabile, le prime due evitabilissime. Le vittorie erano abbastanza prevedibili, salvo forse quella della Brianti. Quella della Errani sembra il risultato migliore, perché la bella Kirilenko le stava avanti di 9 posti _ n.30 anziché n.39 _ ma in realtà non può essere considerata una supersorpresa perché Sara aveva già battuto la russa amica della Sharapova nelle uniche due occasioni in cui l’aveva incontrata.
Grandi rimpianti ha lasciato soprattutto Starace, perché sebbene lui _ come avrete sentito nell’audio _ non abbia mai giocato bene in Australia (“Queste palle non mi prendono il top-spin, chi invece gioca piatto è avvantaggiato, io non chiudo un dritto…ma Tomic mi ha sorpreso per come gioca di rovescio e soprattutto per come ha giocato i put ni importanti), in teoria la sua maggior esperienza nei confronti del sedicenne Tomic avrebbe dovuto avere il sopravvento nei tiebreaks, e invece ne ha perso tre su tre, incluso quello del quarto set nel quale ha avuto due setpoints consecutivi, quand’era avanti 6 punti a 4. Ed era stato avanti 4 games a uno in quello stesso set. L’aspetto curioso sta _ mentre qui in Australia domani Tomic avrà grandi titoli, lui che è stato campione all’Orange Bowl under 12, under 14 e under 16 e recentemente ha preferito disertare l’under 18 anche se avrebbe potuto stabilire un record irripetibile _ nell’episodio raccontato da Starace (senti l’audio) con la sua prima racchetta che è sparita: “L’ho mandata per farla raccordare e non è mai tornata indietro, ho protestato più volte con l’arbitro, e lui sosteneva che era tornata. Fatto sta che avevo 5 racchette e sono uscito dal campo con 4…un mistero, non mi era mai successa una csa del genere”. Mentre Stoppini, al di là di un vantaggio di 4-0 guadagnato nel terzo per momentanea distrazione di Djokovic, non ha dato l’impressione di poter impensierire il serbo, anche se il suo gioco sfrontato e di attacco è piaciuto alla Rod Laver Arena. Così come è piaciuto il siparietto a fine partita, quando ha chiesto a Djokovic lo scambio maglio di tradizione calcistica.
Gianluca Comuniello qui a Melbourne ha aggiornato continuamente durante la vostra notte i loro risultati con il buon avvio grazie alla Brianti che a dispetto della sua classifica, n.169, e di un brutto avvio, 2-0 per la belga Wickmaier, n.73 del mondo (ma n.1 del suo Paese dopo la “scomparsa” di Henin e Clijsters) e terribilmente nervosa e fallosa. I belgi si sono consolati con la vittoria della Flipkens sulla De Los Rios e soprattutto del redivivo Malisse (tre set a zero a Llodra), ma nel secondo confronto italo belga, Bolelli-Vliegen, hanno perso di nuovo.
Non è che Simone mi abbia entusiasmato. Nel primo set non ci sono state palle break, nel secondo ha annullato un setpoint con una bella prima di servizio, nel terzo ha servito per il match sul 5-3 e lì, nella seconda palla-break di tutto il match, si è fatto brekkare, ma per fortuna ha rimediato di nuovo con il secondo tiebreak in tre set. Nel tiebreak finale gli ha dato una bella mano Vliegen _ che era stato favorito da un incredibile furto arbitrale che gli aveva dato il 3-2 anziché il 2-3 con minibreak: un passante di Bolelli è atterato 10 cm prima della riga, non so come abbiano potuto sbagliare giudice di linea e arbitro _ sbagliando sul 4-3 uno smash di tre metri. Forse gli ha dato noia il sole. Fatto sta che dal 3-2 immeritatamente acquisito il belga ha sbagliato 4 palle di fila e Bolelli ha fatto cinque punti consecutivi.
Sto ancora aspettando di parlarci. Arriverà in sala stampa fra poco.
Intanto notiziole di giornata. Arrivando al tennis ho incontrato Norman Canter, l’amico di tanti giocatori nostri e quello che aveva attivato la difesa legale negli Stati Uniti dei giocatori italiani coinvolti nello “scandalo” scommesse. Scandalosi erano apparse, per capirsi, più i comportamenti dell’Atp che quelli di chi aveva scommesso cinque dollari a partita. Era ancora sconvolto per la morte di Chicco Luzzi, e mi ha detto che è stata creata una fondazione in America nel suo nome: “Speriamo di recuperare fondi per la sua fondazione in Italia, sono in continuo contatto con la sua mamma, una donna eccezionale, e abbiamo ottime speranze”.
Poi mi ha anche detto che sul “caso Volandri” è intervenuto all’incontro dei giocatori Nadal in persona dicendo che era stato vergognoso il comportamento _ anche nei tempi _ della dirigenza ITF. “Non c’era bisogno di far venire Volandri fino in Australia per comunicargli qui una squalifica che, oltre che ingiusta, è assurda nella tempistica. Ora che l’hanno autorizzato a prendere dosi più forti di Ventolin, avrebbero fatto miglior figura se non avessero preso provvedimenti di alcun tipo; ma soprattutto perché non l’hanno fatto a ottobre?”.
Buona impressione ha lasciato in tutti Adam Helfant, il nuovo chief executive dell’Atp: a differenza di Mickey Mouse sa di cosa si parla. Conosce le sigle del tennis _ Etienne de Villiers non ne aveva idea all’inizio _ e quando i giocatori hanno protestato contro la regola che li vuole _ come in tutti gli sport – a disposizione di chi si occupa dei controlli antidoping 24 ore su 24 _ anche se Robredo ha fatto ridere tutti dicendo “Nemmeno la mia ragazza deve sapere sove sono 24 ore su 24, e se volessi tradirla?” _ Helfant ha detto seccamente con un tono che non ammetteva repliche : “Ragazzi, se ci sono regole valide per tutti gli sport, anche il tennis deve adeguarsi. Vedremo esattamente quali sono, dopo di che vi informerò su come dovrete comportarvi anche voi.” Beh, Etienne de Villiers avrebbe detto: “Non vi preoccupate ci penso io…”. Con i risultati che sappiamo. Ciò anche se alla fin fine i giocatori gli sono grati perché i montepremi sono aumentati ovunque in maniera esponenziale.
Prima che comincino a giocare Seppi e Federer chiudo osservando che dopo non so più quanti anni (16?) non c’è nemmeno un olandese nei due tabelloni dei singolari. Se penso che hanno avuto anche vincitori di Slam (Krajicek) e finalisti (Verkerk) e tanti exploit forniti negli anni dal duo Eltingh-Haarhuis, ma anche da Siemerink e altri, mi consolo. Almeno quantitativamente li abbiamo strabattuti questa volta: 15 a 0.

Collegamenti sponsorizzati


6 Commenti a “Australian Tennis Pillole”

  1. TCC'75 scrive:

    Ho visto uno sprazzo delle due gare di Starace e Stoppini.
    Il primo è veramente irritanti quando sotto i piedi non calpesta rosso. Viene superato in personalità ed esperienza daun ragazzino di 16 anni che quasi non ci credeva che in veloce uno potesse coprire il rovescio andando coi piedi dentro il corridoio come fa Starace, tan’è che lo hainfilzato almeno 5 volte col rovescio lungo linea (ed io ho visto 2 game e il tie-break del 4°). Questi sono fondamentali del gioco come il servizio o il dritto.
    Andrea Stoppini invece mi è proprio piaciuto. Contro uno che riesce a passare anche se di là sono in tre, lui anticipa la risposta, taglia sotto la palla e attacca in centro (come si faceva una volta). Certo le categorie di peso son diverse e il risultato parla da solo, comunque è sempre bello vedere un italiano capace di giocare a tennis…

  2. Roberto Commentucci scrive:

    Poto da la colpa alle palle, ma purtroppo la verità è che la sua tecnica di spostamento è terribilmente inadatta ai campi veloci. Si muove come se camminasse sulle uova, ha difficoltà in recupero, non riesce a giocare vicino al campo e non anticipa mai i colpi.
    La seconda di servizio di Tomic era davvero tenera ma lui non riusciva mai a fare un passo dentro al campo, la aspettava sempre due metri fuori.

    Poto è stato drammaticamente inferiore soprattutto sulla diagonale di rovescio, ma anche contro il diritto di Tomic (colpo meno efficace del rovescio) spesso perdeva campo e l’altro trovava angolazioni molto strette, costringendolo a fare chilometri.

    E pensare che Poto ha anche mostrato decisi miglioramenti nel servizio, che ha - finalmente - reso più vario con un proficuo ricorso allo slice e alle soluzioni piatte, (inedite alcune prime centrali intorno ai 200 Km/h) alternate al solito profondo kick. Non a caso l’azzurro ha messo assieme ben 13 aces, che credo siano il suo record personale. Ma non è bastato.

    Il ragazzino Tomic ha le stimmate del campione. Personalità, sfrontatezza, (anche maleducazione…) gran talento, mano sensibilissima, grande anticipo e soprattutto un rovescio giocato con una semplicità e una fluidità da predestinato.

    Appena metterà su qualche chilo di muscoli saranno guai per quasi tutti.

    Ma oggi Poto proprio non doveva perdere.

  3. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    I giocatori italiani di tennis sono oggi perfettamente emblematizzati da Andreas Seppi.
    Giocatori che hanno il tennis per andare 30-15, 40-30 e anche 30-40 (sigh) sul servizio di Federer, ma che sbagliano puntualmente e banalmente ogni palla break.
    Cos’è la vita, se non una palla break continuamente messa in rete?
    Questa, cialtronescamente esposta, la filosofia perdente dell’Italia che gioca a tennis.

  4. albi scrive:

    Dopo aver visto la partita di Seppi non posso che unirmi alla cialtroneria di MEW…

  5. Voortrekker Boer scrive:

    E’ inutile che Starace si lamenti di palle, racchette non incordate e mai arrivate etc. Lui (come il suo collega Volandri) da anni su questa superficie non ha nemmeno mai dato un pallido accenno a voler migliorare ed è giusto che perda(no) con carneadi o sedicenni…

  6. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Ottavo game: chi è che diceva che Nadal non era in forma?

Scrivi un commento