Il buon senso di Tipsarevic e i “turbamenti” di Volandri. Giornalisti e giocatori la pensano diversamente.

 
23 Gennaio 2011 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Nel mondo miope dell’ambiente tennistico si tende a non turbare la status quo e vige una quasi omertà. Il giornalista deve scegliere. Scegliere non è facile, ma io sento di doverlo fare. La risposta di Ubaldo al commento di un lettore all’articolo “Tipsarevic: un indagato sereno”.

In risposta al commento dell’utente Lessing, apparso nell’articolo “Tipsarevic: un indagato sereno”

Mi pare sensata l’ipotesi di Scanagatta: i tennisti parlano, anche fra di loro. In ogni ambiente ristretto, alla fine le cose si vengono a sapere. In alternativa, vale l’osservazione di Tipsarevic: a un certo punto, un ufficio che indaga ha interesse a far sapere che esiste e sta lavorando. Insomma, delle due l’una. Piuttosto, mi piace molto la reazione del serbo, che dimostra di essere una persona intelligente. Francamente, non capisco invece i turbamenti di Volandri: rischia di fare la figura del classico italiano delle commedie, che se la fa sotto non appena un Autorità gli rivolge la parola. Era meglio che il segreto non fosse violato, d’accordo. Ma, una volta che succede, non resta che far buon viso a cattiva sorte e, casomai, battere i pugni sul tavolo della Atp, la cui condotta mi sembra troppo spesso pilatesca e ipocrita.

Ubaldo ha risposto:

La Tennis Integrity Unit non è gestita dalla sola Atp, come ho avuto modo di scrivere. Vorrei aggiungere che ho ricevuto una bella serie di commenti che non sono stati pubblicabili, perchè insultavano a volte l’autore di questi articoli, a volte altri personaggi o istituzioni, o erano decisamente cafoni, oppure anche insinuavano sospetti su persone, incontri etc che non potevano trovare spazio. Un lettore ineducato ha attribuito la censura ai suoi commenti ad un mio insufficiente spirito di autocritica, ma in realtà usava una terminologia assolutamente inaccettabile, oppure qualcuno arrivava a conclusioni che avrebbero potuto creare danni ingiustificati a qualcuno altro senza averne le prove.
Nell’ambiente, anche qui in Australia, si è naturalmente registrata una discreta spaccatura: mentre i colleghi della stampa internazionale la pensano in un modo e me lo hanno manifestato a più riprese congratulandosi, e molti di loro hanno ripreso queste vicende allargando il tema al mondo delle scommesse che secondo i più sta inquinando in maniera seria certi tornei _ la mia inchiesta non è finita…uscirà qualcosa di interessante, spero lo sia, anche nei prossimi giorni _ il mondo più legato ai tennisti in quanto colleghi, coach, etc comprensibilmente avrebbe preferito invece che non ne avessi parlato. Per questo mondo un po’ miope è meglio non turbare lo status quo e magari pure una certa omertà. Se ancora non mi è stato manifestato, salvo che da qualche commento anonimo nascosto dal nick name (o più nick name che scrivono dallo stesso computer…) magari lo faranno. E’ la vita.
Spesso capita di dover scegliere. Non sempre scelte facili o indolori, nè prive di varie conseguenze. La mia storia professionale, anche nei rapporti con la FIT per via delle mie critiche ai costi eccessivi della TV (quanti ragazzini si potrebbero tirar su fin dall’età dei 10 anni con 3 milioni di euro a disposizione ogni anno? Se da Tirrenia non è uscito nessun tennista fra i primi 250 in 7 anni, e anch’essa rappresenta un costo non indifferente…ma quest’anno i ragazzini fissi presenti sono soltanto 3… bisogna continuare a stare zitti per paura delle reazioni? E’ quel che molti scelgono di fare pro bono pacis, per vivere una vita più tranquilla…o perché non sono sicuri che sarebbero coperti dai giornali per i quali magari lavorano da freelances) o della prolungata permanenza di alcuni dirigenti su poltrone sulle quali avevano garantito di non voler stare per più di un mandato o due, docet. Non ci ho certo guadagnato, anzi. Tanti preferiscono sempre stare allineati e coperti. Io non sono fatto così.
E non mi sento un eroe. Anzi più spesso mi sento un bischero, a dir la verità in puro lessico toscano. Mia moglie me lo dice spesso: “Ma chi te lo fa fare? E’ talmente più facile cercare di andare d’accordo con tutti…” Ho probabilmente più nemici, meno amici. Però quelli che mi sono amici lo sono sul serio…e su quelli io faccio conto, non sugli altri. Meglio pochi ma buoni, Che tanti di facciata che non muoverebbero un dito per te se tu ti trovassi in difficoltà. C’è stato un solo giocatore che mi ha manifestato solidarietà per le mie vicissitudini con la Fit? Sì, ma dopo che aveva smesso di giocare! Chiaro, faccio un ultimo esempio, che è molto più facile ottenere sorrisi e interviste ad maiora da Francesca Schiavone se da giornalista decidi di non sfiorare neppure l’argomento dei 400.000 euro regalati dalla Fit per il suo trionfo al Roland Garros. Se invece poni, anche come semplice interrogativo ai lettori, se fosse un provvedimento giusto o meno da prendere considerando le continue lamentele federali sulle forze economiche di cui la FIT (non) dispone per tirar su dei giovani, è chiaro che alla Schiavone (e a me se fossi al suo posto) la cosa non fa tanto piacere. Anche lì: si deve scegliere. Vuoi l’amicizia a tutti i costi dei giocatori o lasci che si esprimano opinioni diverse magari anche sgradite? O le esprimi tu stesso? Se lo fai sembrerà allo stupido che tu hai del malanimo nei confronti di quella persona. Ma non è così. E’ semplicemente intendere la propria professione in modo diverso da altri. Non dico migliore, Dico diverso. Costi quel che costi.

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13 Commenti a “Il buon senso di Tipsarevic e i “turbamenti” di Volandri. Giornalisti e giocatori la pensano diversamente.”

  1. Walter scrive:

    Apprezzo la sincerità. Apprezzo sempre chi sta fuori dal coro. Sono sempre stato un po anarchico anche io e mi sento sempre decisamente fuori dalla massa.
    Pertanto ti dico di continuare così, per quello che conta la mia opinione. Non so se Francesca Schiavone, che mi sembra una ragazza molto intelligente abbia davvero avuto a male di una domanda più che lecita sui 400000 euro del Roland Garros. Non ho nemmeno capito bene se la domanda in questione sia stata fatta o meno (ne deduco di si), ma ribadisco la mia fiducia, perchè di questo si tratta, sulla buona fede di scrive. Non ho più vent’anni ed ho imparato che nella vita la prima impressione è quasi sempre quella giusta. Continua sulla tua strada e i compromessi lasciali agli altri. Io faccio così da molto e sono convinto sia la cosa migliore.

  2. Sabina scrive:

    Non posso che essere d’accordo con te, Ubaldo…e cmq purtroppo quasi tutte le federazioni sportive hanno di questi problemi :(

  3. laura scrive:

    Da lettrice assidua del tuo blog,mi trovo pinamente d’accordo con quanto dici:nel giornalismo tanti sono i vassalli di questo o di quello :www il giornalismo attivo critico indipendente.Ognuno poi è libero di dissentire o approvare gli articoli pubblicati e questo è quello che intendo io per “comunicazione”:è inutile alzare muri o steccati molto meglio il dialogo franco e schietto anche se comporta diverbi e discussioni talvolta anche pesanti

  4. darione scrive:

    BRAVO Ubaldo, finalmente qualcuno che non fa della diplomazia moscia il suo cavallo di battaglia, ce ne fossero di giornalisti così e se mai Volandri e il suo entourage si fossero offesi pazienza, tu fai solo il tuo serio lavoro di professionista.

  5. giancarlo scrive:

    Guarda…io ho cominciato ad avvicinarmi di più a questo sito, leggendo gli articoli, facendo commenti etc, proprio quando ho capito che era un sito per così dire…atipico, nel senso che spesso si leggevano articoli non servili verso i potenti, critiche a mio parere giuste, per esempio sulle politiche verso i giovano da parte della federazione, etc etc…
    quindi non posso che essere d’accordo, viva la libertà di opinione anche a rischio di inimicarsi qualche potente e non.
    ciao

  6. Safinator scrive:

    Un conto è fare informazione, un servizio a chi legge.
    Un conto è fare propaganda, un servizio a chi commissiona lo scritto.

    Tutta la vita dalla parte di Ubaldo e dei giornalisti seri.

  7. enrismash scrive:

    In effetti c’e'piu’solo da salvare l’apparenza……complimenti per il sito,lo conosco solo da una settimana e gia’ mi appassiona!

  8. maria carolina viviani scrive:

    Da quello che intuisco, Ubaldo tu avresti una gran voglia di criticare la scelta della FIT di elargire a una singola tennista una cifra esagerata che tanto sarebbe servita alla crescita di centri federali, campi in cemento, formazione coach ecc ecc per non parlare della possibilità di sponsorizzare qualche giovane talento squattrinato….ma l’amicizia di Schiavone ti interessa di più. Così dichiari. Secondo me il dente avvelenato con la Fit quando sei con loro si trasforma nel bisogno di “essere accettato” da chi, ben più incompetente di te, non se lo merita.
    Un giornalista non è in cerca di simpatie ma di verità….
    Scusa la mia sincerità che, ovviamente, non pretende di essere giudicante. Solo una sensazione notturna. Sarà che dopo gli ossequi a B. stimo la tennista ma della sua amicizia ne faccio tranquillamente a meno. Grazie sempre x tutto quello che ci regali. Cora

  9. simone scrive:

    Grande Ubaldo….con te in tutto e per tutto…chi combatte i potenti e i centri di potere ( spesso inutili e dannosi come dimostrano l´eterno galgani, il centro di Tirrenia ed ora Supertennis che manda replica di partite di davis di 30 anni orsono, di esibizioni, ed ha un costo spropositato) ha tutta la mia stima…
    Simone

  10. gigi scrive:

    E’ la stamoa,bambola.Il giornalista fà il suo mestiere…ma che brutto mestiere,in molti casi.

  11. filippo scotti scrive:

    sei così per forza sei fiorentino e quindi….genuino….

  12. Rogerthebest scrive:

    Gent. Scanagatta, concordo con Lei sulla necessità di essere imparziali e onesti che nella sua professione (ma si può allargare il discorso alle relazioni in senso più ampio) equivale a raccontare i fatti; sulle censure e sui silenzi di chi governa il tennis le racconto un episodio. Tempo fa ho letto il commento della F.I.T. sulla sentenza che ha dato “torto” a Panatta per la vicenda del Foro Italico; ho scritto alcuni commenti critici sul tenore dell’articolo (6/0 per la FIT etc etc) firmandomi A. Panatta e……computer malfuncion, non li hanno pubblicati. Mah, forse espressioni come “non concordo” sanno di trivialità.

  13. Giovanni scrive:

    Non sapevo dei 400k della federazione alla Schiavone. Senza se e senza ma, è uno scandalo. Gioco e frequento il tennis agli anni ‘80, oggi ancora più del passato è uno sport che necessità di finanziamenti enormi per arrivare ad un certo livello. Soldi, che pochissime famiglie possono permettersi. Investiamoli nei giovani i soldi, non diamoli ad una campionessa che ha già i suoi bei guadagni.

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