Dopo una notte insonne…
il racconto della settima giornata.

 
20 Gennaio 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Virtual Tour: Day 8!

  

Eliminato Nalbandian, dominatore degli ultimi due mesi del 2007. Il “nobile” Youzhny supera l’”operaio” Davydenko. Tsonga la spunta nel derby francese contro Gasquet. 

 MELBOURNE - Credo di dovere delle scuse al cortese lettore. Roger Federer, il grande favorito, il primo giocatore del mondo rischia l’eliminazione, Lleyton Hewitt e Marcos Baghdatis concludono il loro incontro alle 4,45 del mattino ed io me la cavo con poche righe ?

Considero questo un lavoro da privilegiati e non voglio certo lamentarmi perché per una notte non sono riuscito a dormire ed ho dovuto scrivere con gli occhi che volevano chiudersi.

L’aspetto curioso di questa vicenda è che il fuso orario ha consentito ai giornali europei di raccontare con comodo la partita mentre quelli australiani l’hanno dovuta ignorare. Se ne occuperanno domani quando si saranno già svolti altri incontri.

Voglio comunque sottolineare lo splendido comportamento dei giocatori e del pubblico, evidentemente consapevoli di avere vissuto un momento storico.

Mentre gli italiani sono già tutti a casa, la Francia si permette di sostituire l’eterna promessa Gasquet con un prodotto più nuovo, di talento inferiore ma di potenzialità atletica straordinaria. Jo Wilfried Tsonga ha una incredibile somiglianza con Muhammad Ali, non ne ha l’eleganza ma picchia duro come ha potuto constatare, prima di Gasquet, un altro bambino prodigio, lo scozzese Murray.

Intanto tra campioni affermati o in via di formazione, trovano spazio anche gregari di grandi qualità atletiche ed agonistiche come lo spagnolo David Ferrer ed il finlandese Jarkko Nieminen. Quest’ultimo ha bloccato l’ascesa sorprendente di un tedesco, Philipp Kohlschreiber, della sua stessa categoria che comprende giocatori che non saranno mai campioni ma ne possono battere tanti se li trovano in cattiva giornata.

Tra le tante partite ne ho vista una che mi ha offerto motivi di meditazione. Ricorderete che nel novembre scorso sembrava che l’argentino David Nalbandian fosse il più forte giocatore del mondo. Aveva vinto i tornei di Madrid e Bercy, aveva battuto due volte Federer ed umiliato Nadal e tutti a chiederci perché non avesse vinto di più.

La risposta l’abbiamo avuta ieri perché non basta giocar bene uno o due mesi all’anno. Inoltre quando le cose non vanno non ci si può arrendere come lui ha fatto di fronte a Juan Carlos Ferrero, un ex numero uno che a 28 anni vive serenamente una fase meno brillante della sua carriera e della sua vita. Sono curioso di vedere come va a finire un derby anche cacofonico come quello tra Ferrero e Ferrer, che comunque assicura alla Spagna un posto nei quarti di finale oltre a quello che, salvo sorprese, dovrebbe conquistare Rafael Nadal.

Temevo che il tennis operaio di Davydenko potesse prevalere su quello più nobile di Youhzny un giocatore che a mio parere ha qualità superiori alla sua classifica. Invece Youzhny, che contro il connazionale aveva perso tre volte su tre incontri, è riuscito a sfatare la tradizione contraria vincendo abbastanza facilmente in tre set.

Nel singolare femminile avremo nei quarti il confronto tra la Henin e la Sharapova, che l’anno scorso hanno giocato una partita equilibrata nella finale del Masters.

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16 Commenti a “Dopo una notte insonne…
il racconto della settima giornata.”

  1. Voortrekker Boer scrive:

    Mathieu si è ritirato, Nalbandian ha mangiato troppo tra Natale e Capodanno, e pensare che c’era qualcuno che in questo blog reclamava a furor di popolo la sua presenza al master…
    Hewitt è bello carico…Djokovic pure…inutile dire che la parte alta del tabellone offre gli incontri più belli e interessanti.

  2. marco.napo scrive:

    e poi dicono che i miei post sono indecorosi.
    nalbaldian era al massimo della forma nel periodo in cui è stato escluso dal master,era nettamente superiore agli altri contendenti percio ne ho contestato la esclusione.
    oggi la nalba non stava fisicamente bene e non aveva gli stimoli giusti contro un ferrero d’annata.
    mi fa piacere che il draw presenti incontri interessanti,ma dipendera dagli attori-atleti interpretare la parte al meglio.
    spesso i grandi match o incontri sono deludenti,mentre da un umile tipsarevic che non ti aspetti nasce la grande prestazione,il grande evento.
    ho avuto il piacere di vedere la semi di chennay tra moja e nadal durata 4 ore ed è stata una grande battaglia tra due amici ,tra due gladiatori,un esmpio di dedizione e di forza .
    con grande soddisfazione mi gustero la sfida tra yuzny e nadal e vedremo quanto vale veramente il buon yuzni.
    un saludos e pace et bene

  3. Karlovic 80 scrive:

    Vogliamo parlare del tabellone-scandalo che ebbe Federer in codesto torneo nel 2006?Batte in successione Istomin(n°195),Mayer(69),Mirny(34),Haas(41),Davydenko(5),Kiefer(25),Baghtadis(54)!!!Oppure vogliamo parlare di Wimbledon 2004?E vi lamentate del tabellone di Nadal.Ma dai….

  4. Lorenzo90 scrive:

    @Karlovic 80

    qui nessuno si lamenta del tabellone di nessuno…..ma si constata soltanto la fortuna ( e la bravura) di Nadal in queso torneo. Non credo che ci sia qualcuno nel blog che pensa che Federer sia sfigato o che Nadal abbia dei santi in paradiso.

  5. Colin scrive:

    Gentile Ubaldo!!Ho una Richiesta da farti!Da Grande Appassionato del Blog,e quindi di Tennis,cerca di placare questa inutile questione dei Tabelloni di Federer,Nadal,Pinco Pallino ecc.ecc!BASTA!!!!Va Bene parlarne al limite all’inzio,ma poi basta…Il Concetto ormai credo sia stato assimiliato…Polemiche Inutili,e che mi dispiace dirlo,fanno scendere di Livello questo Blog,che seguo dall’inizio,con piacere immenso!

  6. Voortrekker Boer scrive:

    Nalbandian non stava bene fisicamente perchè ha esagerato con il manzo argentino, che a volte può essere letale in termini di grassi e pesantezza. Si si aggiungono poi le leggendarie puntate al McDonald’s di Unquillo il gioco è fatto.

  7. Ronnie scrive:

    @ Karlovic 80

    Senza andare molto indietro, i tabelloni di Nadal di questo Australian Open e dell’ultimo Wimbledon mi paiono decisamente fortunelli. Nadal ha molto più bisogno di Federer di un tabellone “comodo” in uno slam che non sia il Roland Garros e i risultati ottenuti fino ad ora agli Us Open e in Australia stanno lì a testimoniarlo. Se Federer in questi tornei arriva puntualmente in finale da due anni e mezzo a questa parte mi sembra che il tabellone non faccia molto la differenza, nel suo caso. In ogni caso non mi pare che vi siano state mobilitazioni popolari contro il posteriore di Nadal, che cmq mi sembra in ottima forma, sarebbe stato un ostacolo molto impegnativo per tutti. Ad ogni modo Nadal sul duro ha difficoltà con diversi giocatori, per sua fortuna non ne incontrerà più nessuno nella strada che lo porterà in finale. A parte Youzhny, certo. Avremo due belle semifinali. Io prendo Djokovic come nuovo vincitore.

  8. Ros scrive:

    I tabelloni si susseguono,a volte vanno bene ad uno,a volte ad un altro.
    E’ così,da sempre.
    Federer nel 2006 più facile,nel 2007 molto difficile sempre agli AO),quest’anno durissimo;Nadal facile quest’anno,meno agli Us Open 2007,faciel a Wimby 2006.. è così.
    Se arriverà in finale avrà fatto bene contro giocatori non grandissimi,ma sarà comunque andato avanti,se vincerà lo avrà meritato perchè avrà sconfitto uno dell’altra parte.

  9. Alessandro Lanza scrive:

    Mi associo in toto all’accorato appello dell’amico Colin!

  10. Paolo Z. scrive:

    Mi associo pure io all’appello di Colin e Alessandro L.
    Basta con sta storia dei tabelloni dai, c’è un torneo che ci sta regalando delle partite strepitose e quì si parla dei draw…maddai!!!!!!
    Buon tennis a tutti

  11. Nicola De Paola scrive:

    Totalmente d’accordo con Colin.

  12. Nicola1985 scrive:

    i tabelloni sono delle ruote che girano….mi viene in mente sampras,ha vinto 7 volte wimbledon,ma certo alcune edizioni ha avuto un cammino abbastanza agevole…eppure nessuno si sogna di mettere in dubbio la sua supremazia sull’erba…..

  13. Giovanni da Roussillon scrive:

    Chi mi spiega cortesemente, senza scomodare l’autore dell’articolo, come distinguere tra tennis operaio e tennis più nobile?

  14. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Giovanni da Roussillon
    Esempio di evoluzione del tennis operaio: la Spagna.
    Fatta eccezione per Nadal, osserviamo nel tempo i vari Corretja, Albert Costa, Moya ma soprattutto Ferrer: ci si chiede a volte la differenza tra il tennis e il ciclismo (dei gregari), soprattutto quando (ohibò!) GIOCANO TRA LORO.
    Sono gli aggettivi ad essere “sbagliati”. Non direi tennis nobile o tennis operaio, ma tennis divertente in contrapposizione a spaccacastagne (marroni, in bolognese senza la seconda erre).
    Riceverò forse rimproveri e dissensi: e allora mi riguarderò il mio idolatrato Edberg (nobile e/o divertente), o il sublime Mac, o l’attuale svizzero, e rimarrò sempre più convinto delle mie opinioni.

  15. Michele Fimiani scrive:

    Per Giovanni da Roussillon;

    molto più semplicemente, direi che per “tennis operaio” si intende un tennis fatto più di tenacia, forza fisica e forza di volontà piuttosto che di talento. Oltre al già citato Davydenko potremmo annoverare tra gli “operai” personaggi come Hewitt o il Coria dei tempi migliori; tennisti che fanno del “remare” il loro punto forte; è per loro che spesso si usa il verbo “timbrare il cartellino”; sono giocatori che non si battono mai da soli.
    Youzhny, proprio per l’eleganza dei suoi gesti, viene invece indicato un tennista “nobile”; pur non avendo mai vinto niente di importante è sicuramente più vicino (come stile di gioco) a sua maestà Federer o al francese Gasquet; come molti personaggi dal sangue blu, tale schiera di giocatori è contraddistinta da un amore spassionato per lo stile ed il bel gioco ma anche da una discontinuità di risultati (non è il caso di Federer)che un operaio non potrebbe permettersi…
    Ovviamente tali caratterizzazioni possono essere del tutto discutibili, ma a mio parere nel contesto dell’articolo di Rino Tommasi rendono perfettamente l’idea.

  16. Giovanni da Roussillon scrive:

    Grazie Michele Fimiani per il chiarimento, e grazie Marcelus Edberg Wallace per l’interpretazione in chiave ludica.
    E’ vero, nel contesto il grado di nobiltà importa più della nobiltà stessa, rende una certa idea, focalizza i caratteri ed un poco anche chi li descrive, agli occhi del lettore.
    L’autore Rino Tommasi accetterà l’assunto lapalissiano per cui il tipo di nobiltà chiamato talento, coniugato al lavoro operaio, sia il solo a produrre risultati eccellenti (è il caso Federer).
    Forse a me strideva un poco la coppia talento-nobiltà: il primo innato e donato senza calcoli dalla natura, la seconda con i suoi presupposti di privilegio di origine non del tutto naturale (ove non si tratti di gas nobili).

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