Il dritto, ovvero lo schiaffo alla palla.
E’ il primo amore di molti tennisti.
Indimenticabili quelli di Borg e Connors.
Ricomincia il Fanta-Tennis

 
10 Marzo 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Virtual Tour is back! Starting on next Thursday!

Lungi dal voler essere una spiegazione tecnica di uno dei fondamentali del tennis, il diritto viene dai più considerato come il colpo più semplice. È molto probabile che questa sua fama dipenda dal fatto che ci si accosta al tennis fin da piccoli. Negli anni settanta, la maggior parte dei medici suggeriva un approccio al tennis meno precoce: ora, migliaia di microbi rallegrano ogni metroquadro dei nostri circoli, bilanciando, con gran merito, l’età media dei frequentatori. Li trovi sui campi, li trovi al bar, li trovi in direzione, li trovi in spogliatoio, li trovi perfino nei cesti delle palle ed i bagni sono sempre occupati: qui, trovi anche le mamme, leggermente in imbarazzo, se di figli maschi.

Cercando di imitare le gesta dello scalmanato padre sul campo estivo, o di replicare le regali gesta di Federer sullo schermo televisivo, con la prima racchettina di plastica, il bimbo prova a darci col dritto (si chiama anche così) e col rovescio: essendo molto più sveglio di noi, s’accorge immediatamente che il secondo colpo, più naturale per il papà che usa il malrovescio, lo costringe ad uno sforzo eccessivo e non sopportabile, mentre il primo automaticamente gli ricorda la preparazione alle manate, che, già da qualche tempo, cerca di appioppare al suo dispettoso fratello o al compagno d’asilo che, ogni mattina, con destrezza vuole sottrargli la merenda. Per questioni, quindi, di istintivo esercizio di difesa personale e per il fatto che, spesso, si inizia a giocare a tennis quando ancora non si ha la forza di sollevare un cannolo ripieno, il dritto è per tutti il colpo che si impara prima. A parte Gasquet, che, quando doveva farsi sentire dall’amoroso orecchio di zia, ancora nel ventre nutriente di mamma, tirava dei passanti rovesci di tutto rispetto. Ecco perché, a mio parere, il dritto è considerato il colpo più semplice.

In molti circoli, i maestri, abituati alle infinite sfide dei tornei a squadre o di categoria e, nei casi migliori, cresciuti a pane e Futures, preferiscono l’insegnamento del dritto, a quello del rovescio: lo schema “servizio e dritto” è ciò che viene maggiormente insegnato agli allievi. Non che nei tornei di categoria si veda solo giocar di dritto, ma, nella maggioranza dei casi, il rovescio è un colpo preciso ed interlocutorio, quasi mai definitivo. Per molti maestri, la carriera di un giovane tennista dipende quasi esclusivamente dalla sua capacità di apprendere i segreti del dritto. Non hanno tutti i torti, naturalmente: a parte straordinari casi (ne cito alcuni: Gasquet, Youzhny, Wawrinka, Gaudio, Volandri, Kohlschreiber), attualmente, le sorti di molti incontri di alto livello sono decise dallo schema di cui sopra. Se ad un gran servizio si accompagna un gran dritto, facilmente si vince.

L’avvento delle nuove racchette consente ai tennisti di sviluppare maggior effetto, rispetto a ciò che si poteva fare con quelle di legno. È uso comune, ormai, tirare dei violenti liftoni che passano mezzo metro sopra il nastro, garantendo precisione e pesantezza di palla. Il dritto in top-spin di Borg non ha quasi più niente a che fare, per esempio, con il dritto di Igor Andreev. Non è andato del tutto perso il dritto piatto, anzi, c’è qualcuno che ne fa un uso improprio: Fernando Gonzalez, altrimenti noto come El Bombardero, quando ne sente l’urgenza, non carica un dritto, ma un cannone; se lo sventurato avversario si trova a rete e s’accorge d’essere in traiettoria, allora non prepara la volée, ma il testamento. E’, invece, del tutto scomparso il dritto tagliato in back, che, negli anni scorsi, veniva spesso utilizzato per gli attacchi a rete. Qualcosa di simile si vede ancora negli estremi recuperi laterali destri, quando il giocatore (non mancino) s’allunga al suo limite, in piena scivolata, per salvare in corsa un colpo avversario particolarmente angolato: direi, però, che questa specie di frustata dall’alto in basso non si può definire dritto tagliato in back.

Continuo a chiedermi come ha fatto Jimmy Connors a vincere tutto quel che ha vinto col suo particolare dritto piatto: con braghetta Cerruti, si chinava in avanti con la schiena, apriva il braccio, teso come l’airone, impostava la T2000 metallica e splendente col piatto corde perpendicolare al terreno e spingeva la palla in avanti, colpendo piatto come il mare del Gargano alla mattina presto. Ero un grande tifoso di Connors: al quarto dritto consecutivo che tirava in campo, accendevo, ogni volta, un cero ai santi dell’impossibile.

Più volte ho provato ed ho spinto i miei amici a provare il dritto al salto di McEnroe: il custode, alla sera, passava delle mezzore a pescare col retino decine di palle finite nella piscina di fianco. Un giorno, durante una semi estiva ed amatoriale, quel colpo mi riuscì: feci punto col dritto al salto, in diagonale sulla riga. Chiamai il mio avversario a rete, gli spiegai l’antefatto e il privilegio, e mi ritirai, felice come il portiere tedesco, quando Cabrini sbagliò il rigore.

Senza poter essere esaustivo, tra i dritti più efficaci (o curiosi) da me visti, ricordo, naturalmente, quelli di Borg e di Vilas, quello infallibile di Wilander, quello di Lendl (strepitoso il suo dritto lungolinea in corsa), quello inimitabile di Sampras, quello in demivolée di Agassi, il parabolico di Gomez, il turbodritto di Camporese, l’ineffabile di Pozzi, l’arrotato di Bruguera, la mattonella di Courier, l’accelerazione di Grosjean, il dritto/rovescio di Berasategui e il dritto/senza rovescio di Roddick.

E’ diritto di ciascuno poter giocare a tennis, ma non si può giocare a tennis senza diritto.

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28 Commenti a “Il dritto, ovvero lo schiaffo alla palla.
E’ il primo amore di molti tennisti.
Indimenticabili quelli di Borg e Connors.
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  1. luca scrive:

    Effettivamente, è difficile capire come Connors abbia potuto vincere tanto con quel dritto fallosissimo; ancor più difficile è capire come sia potuto tornare no 1 nel 1982 vincendo Wimbledon e Us Open.
    Ed anche il servizo non era irresistibile

  2. anto scrive:

    Marcos: MITO!

  3. egizio scrive:

    grazie per l’articolo Marcos! Ti confido che in campo estero, nei primi anni ottanta, Connors era il mio preferito. L’altra settimana mi stavo rivedendo una partita su ESPN ed effettivamente mi sono chiesto anch’io come abbia fatto a vincere tutto quello che ha vinto. Ma lui e la Evert, la sua ex fidanzata, erano i miei preferiti! Però se parliamo di dritti vorrei ricordare un giocatore, che dal 1983 in poi è stato praticamente il mio idolo (sempre parlando di giocatori stranieri eh..): si chiamava Aaron Krickstein!! Chi di voi ha avuto la possibilità di vedere dal vivo (!!) fra il 1983 e 1985 il dritto di Krickstein? Quel suo dritto, a mio modo di vedere, era unico nel suo genere. Successivamente il buon Aaron diminuì l’intensità del suo colpo preferito a causa di problemi al braccio…e ti credo… usava una Wilson ultra II (che io ho ovviamente..), che avrebbe messo ko anche il braccio dell’incredibile Hulk:-)

  4. Roberto Commentucci scrive:

    Grande pezzo di marcos, il nostro vate.
    Su Connors, credo di non scoprire l’acqua calda se dico che il valore di un giocatore è la risultante di tante diverse componenti, tra le quali la dimensione tecnica è sì importante, ma non sempre determinante.
    Connors è stato uno dei più grandi (non il più grande) nonostante i suoi limiti tecnici semplicemente perché era spaventosamente dotato in tante altre cose: la capacità di concentrazione, il coraggio, la determinazione, la capacità di soffrire, la preparazione atletica sempre fantastica, e soprattutto la smisurata fiducia in se stesso, che gli faceva pensare che si, lui avrebbe benissimo potuto battere Borg sulla terra e Mac sull’erba…
    E poi tecnicamente aveva anche enormi qualità. A parte il formidabile rovescio (che per molti anni fu il colpo più violento del circuito) anche con il diritto poteva tirare vincenti da tutte le posizioni, specie se poteva appoggiarsi ad una palla robusta (e infatti vinse i primi 6 match consecutivi contro il giovane Lendl, che incautamente gli dava ritmo…).
    Io me lo ricordo Connors, ultratrentacinquenne, giocare di sera, al Foro, contro Massimo Cierro (un giocatorino napoletano da challenger, che è stato a lungo sulla soglia dei primi 100) un tipo leggero ma con un buon braccio, che aveva proprio il gioco giusto per far dannare Jimbo, un rovescino in back che non si alzava dalla terra rossa intrisa di umidità. Ebbene, Jimmy non fece una piega, e stette lì, tutto il tempo, con il suo diritto inesorabilmente piatto, a braccio disteso, a tirare su quegli “stracci”, le ginocchia talmente piegate, nella feroce, stoica volontà di mandare la palla oltre la rete, che gli si erano sporcate di terra rossa… Finché poi, dai e dai, non trovava il modo di piazzare la botta vincente. Un mito assoluto.
    Si è vero, Jimbo non serviva come Mac o Tanner, o Ashe… Ma aveva la migliore risposta del circuito, da entrambi i lati. E un gioco di piedi che gli consentiva di colpire con un anticipo pazzesco, che sarebbe stato superato solo da Agassi. Ne veniva fuori un pressing asfissiante, completato da una capacità di giocare al volo tutt’altro che disprezzabile… E sì che Connors non ha mai visto riconosciute le sue doti di volleatore, forse perché i critici dell’epoca, tra cui prevalevano i puristi, consideravano poco elegante la sua volee bimane, che invece era efficacissima.
    James Scott Connors, l’uomo che non concepiva la sconfitta.

    Infine, concordo con Egizio sul diritto del primo Krickstein, un colpo che non si era mai visto, ma aggiungo quello di Jimmy Arias, che è di poco precedente. Quello fu il primo diritto figlio della biomeccanica, il vero progenitore del modo di colpire che vediamo oggi.

  5. Margherita scrive:

    splendido articolo Marcos. aspetto impaziente quello sul rovescio!

  6. Enzo Cherici scrive:

    Abnozzo una mia personalissima classifica dei migliori dritti che io ricordi.

    MIGLIORI
    1) Lendl (giudizio assolutamente da innamorato, me nemmeno tanto ;-) )
    2) Federer
    3) Arias
    4) Krickstein
    5) Nadal & Gonzales

    E adesso avanti: massacratemi ;-)

  7. Roberto Commentucci scrive:

    Enzo…

    E Sampras?!

    E poi bisogna trovare un posto per Becker e per Kraijcek …

  8. LucaGE scrive:

    Per favore, nessuno accosti il dritto del signor Federer o di Sampras o altri ancora a quello di Ivan Lendl: se i giovani non hanno visto si documentino pure, perchè nessuno in 150 anni di tennis ha mai avuto il dritto di Ivan Lendl, spero che tutti lo ammettano con onestà…Altrimenti si tratta di non voler vedere

  9. marino scrive:

    marcos, se fai quello sul rovescio DEVI citare il rovescio di hana mandlikova, anche se ho visto che per il dritto non hai menzionato nessuna donzella.
    ;-)

  10. luca scrive:

    Penso che tutti abbiano un giocatore preferito; potrebbe essere interessante un parte del blog unicamente “vintage”.
    Materiale ce n’è a sufficienza.
    Beh, tanto per citarne alcuni, Margaret Smith e Jack Kramer penso meritino un articolo tutto per loro.
    Più di Lea Pericoli e delle sue mutande di pizzo di sicuro !!!!

  11. marcos scrive:

    grazie ragazzi!

    confesso d’aver visto molto più tennis maschile, nella mia vita, ma il dritto della graf era devastante!

    a proposito di aronne e jimbo: nel ‘91 diedero vita ad un sedicesimo agli usopen da strapparsi i capelli…vinse 76 al quinto un connors al tramonto, ma mai domo. fu l’anno in cui connors, quasi quarantenne, giunse fino in semi. ricordo haaruis tirare 3 smash consecutivi (nei quarti), con connors arrampicato sui teloni di fondo per recuperarli ed alzare pallonetti al cielo incredulo: quello scambio finì con un passantone rovescio del vecchio campione…anzi, non finì così; finì con connors, in pieno orgasmo agonistico, che aizzava il pubblico in delirio, con urla disumane e gesti d’inconsulta isteria. se non crollarono le tribune allora, non crolleranno più.

    come il suo mito: incrollabile.

  12. Karlovic 80 scrive:

    @ Commentucci o Marcos.
    Sono sempre rimasto esterrefatto dal dritto di Berasategui.Ma come faceva ad eseguire quel colpo senza “rompersi” il polso?

  13. Margherita scrive:

    anche il tuo post, splendido. marcos sei uno di quello che sentono il tennis con la pelle e così lo descrivono. prima ancora che con le parole.

  14. federico scrive:

    Il Drittone di Boris Becker non me lo cita nessuna… senza dubbio il più “pesante”..

  15. Nikolik scrive:

    Se è per Connors, ricordo a Wimbledon, dove perdeva 6-1 6-1 4-1 contro Pernfors, poveraccio.
    Mai visto giocare così male di diritto un giocatore, per due set e mezzo, come lui in quella occasione e mai vista una rimonta simile, raddrizzando una partita in quella maniera.
    E lo ricordo personalmente anche in una finale sfortunata del torneo di Milano, a cui assistetti, nientemeno che contro Noah.
    Ricordo che forzò inutilmente uno smash, e gli si bloccò la schiena.
    Ero seduto proprio dietro di lui e lo sentii con le mie orecchie dire al fisioterapista qualcosa come “cerca di farmi giocare, questa gente è me che vuole vedere, non lui, non posso fare questa figura, sono Connors”.

  16. Lorenzo90 scrive:

    volevo solo ricordare a Marcos come gli smash di Haarhuis furono addirittura 4 e non “solamente” 3.
    Segnalo un link già postato sul racconto di Cino marchese di Connors-Panatta dove si può vedere anche il punto citato da Marcos.
    http://www.heineken.com/usa/cc/usa/usopen2004/votingMain.swf

  17. egizio scrive:

    Roberto, hai ragione, effettivamente Arias è stato il primo a sfoderare quel tipo di dritto costruito nel laboratorio di Nick Bollettieri. Il vecchio Nick ha sempre avuto nel dritto il suo pallino fisso. Si potrebbe buttar giù un articoletto interessante sulla metodologia adottata da Bollettieri per costruire scientificamente il “suo” colpo. Tornando ad Arias, c’è da dire che tutti i crediti accumulati dai suoi drittoni furono sciaguratamente sciupati da un rovescio ad una mano veramente penoso. Ricordo bene la sua vittoria al Foro italico, rimasi folgorato da quel colpo eseguito con buona dose di potenza. Jimmy usava una Donnay pro-borg! Ma, a mio modesto parere, poca roba rispetto a quello di Aaron, il giovane ebreo che si affacciò al grande tennis l’anno successivo. Vorrei avventurarmi nel contempo in alcune considerazioni tecniche. Voi, se mi sbaglierò…mi “corigerete”, vero? Allora, secondo me ci sarebbe da fare una piccola distinzione fra dritto (palla) pesante e dritto (palla) veloce (regola che ovviamente vale anche per il rovescio). Esempio di dritto pesante: Becker, Lendl, Sampras, Serena e Venus Williams. Esempio di dritto veloce: Krickstein, Arias, Karolina Sprem. E’ chiaro che fanno molto più male le palle pesanti. Le palle pesanti si portano dietro tutto il peso di chi ha eseguito il colpo. La palla veloce, indirizzata appunto da un esecuzione molto rapida del braccio, può essere ribattuta molto più facilmente, specie se non “piazzata” nel migliore dei modi dal suo esecutore.
    Non vorrei addentrarmi nel classificare i colpi di Federer o i colpi di Agassi ad esempio. I talenti puri non possono essere classificati, secondo me. Non siete d’accordo? Se proprio volessi sbilanciarmi direi però che Agassi aveva un dritto piuttosto veloce, ma tutti sanno che quel che Andreino aveva di speciale era soprattutto il saper colpire anticipato…

  18. marcos scrive:

    margherita sei stupenda!

    4 smash…hai ragione, lorenzo!

    se non ricordo male, karlovic (magari lo si trova su youtube), berasategui colpiva il dritto con l’impugnatura di rovescio: usava, per dire, sempre il lato B delle corde. non so cos’avesse nei polsi!

    il drittone di becker era impressionante per potenza espressa: da ricordare!

  19. flexible scrive:

    bello marcos. bravo. davvero. Non può interessare nessuno, però il vecchio mac ha avuto riverberi anche nella mia carriera tennistica. Da ragazzo avevo un ottimo dritto naturale che unito a grande atleticità mi permetteva molte soddisfazioni (io non ho mai fatto scuola di tennis e tuttora una delle mie più grandi soddisfazioni è battere chi l’ha fatta). Poi ho visto mac. E sono cambiate molte cose. Ho cercato la rete, ho cercato il servizio, ho cercato il controtempo insomma tanto ho fatto che un giorno all’improvviso contro un tale Pino Spanò in un improbabile campo del dopolavoro (esistono ancora?) mi sono usciti dalla racchetta 3 ace in un game. Così. Bum, Bum, Bum (mi sia concessa una parentesi, quelli che non fanno scuola, praticamente giocano sempre e quindi se vuoi provare servizi, o altre variazione le puoi fare solo, come dire, in diretta, durante il tuo grande slam immaginario rischiando quindi magre figure e pegni di birra a volontà). E poi sempre a singhiozzi sempre più vicini quel piacere sottile che si chiama volé, la palla che fa tumpf e l’avversario fermo. Solo che un giorno mi sono accorto che un vecchio amico non c’era più. Il dritto. il mio vecchio compagno che mi dava tanta sicurezza se ne era andato via. Tra le (non) molte colpe di mac c’è anche questa.

  20. Roberto Commentucci scrive:

    Per Karlovic: Alberto Berasategui usava una impugnatura definita “Hawaii”, che gli consentiva di colpire diritto e rovescio con lo stesso lato del piatto corde. Orribile a vedersi, ma tremendamente efficace. E’ chiaro che le sollecitazioni sull’articolazione del polso e dell’avambraccio erano enormi, tanto che Alberto, grandi gambe, grinta basca ma poco talento, non ebbe una carriera lunga, e confinata alla terra rossa.
    Però fece finale a Parigi.
    Per Egizio. Sono d’accordissimo con il tuo post, e effettivamente la costruzione nel laboratorio di Bradenton del “killer forehand”, nei primi anni ‘80, andrebbe approfondita.
    Ne riparleremo.

  21. Enzo Cherici scrive:

    Hai ragione Roberto, non so come ma Sampras m’era proprio scappato di mente. Lo inserisco al terzo posto, prima di Arias (per motivi storici) e Kricktein. Escono quindi dalla mia classifica Rafa e Gonzales. Becker e Krajceek no, restano fuori! ;-)

  22. stefano grazia scrive:

    Allora, rimango senza luce per 4-5 ore e mi perdo l’occasione di leggere l’ottimo marcos e di anticipare cosi’ gli altrettanto ottimi Egizio e roberto su quasi tutto: anche a me dopo aver letto marcos mio son venuti subito in mente due assenze illustri: krickstein e arias…arias lo vedevo spesso allenarsi alla Bollettieri anche se ormai era alle soglie del ritiro o di improbabili comeback e giocava per lo piu’ nel Team tennis…Una cosa aveva il suo dritto: un’apertura mostruosa,alla Soderling, che ora gli integralisti della videoanalisi gli stroncherebbero sul nascere…
    Su krickstein voglio solo aggiungere che nel famoso incontro agli USOPEN del 91 con Connors alla fine ebbe a dire: Tutto il pubblico era per Connors? Be’, fossi stato fra il pubblico avrei tifato anch’io per lui…
    Su Jimbo concordo con Roberto: per me era uno dei giocatori piu’ spettacolari e completi da vedere giocare…soprattutto,forse,nella seconda parte della sua carriera quando doveva venire spesso a rete per finire il punto…In effetti anch’io mi sono sempre chiesto perche’ mai non venisse considerato a rete: solo perche’ (lo smash ad uncino, le volley bimani…)non era ortodosso in un tennis che allora annoverava ancora i Grandi Australiani prima e Becker e Edberg poi? Ma dieci,cento,mille volte il tennis di Connors rispetto a quello di Borg, Vilas, Lendl… L’avevo gia’ pubblicizzato un anno fa e so che roberto l’ha letto: il miglior libro di tennis degli ultimi 10-20 anni Jimmy Connors saved my life di Joel Drucker (esiste anche la traduzione in italiano)
    Infine sulla Fabbrica di Killer forehand a Bradenton: credo siano stati i primi a INDUSTRIALIZZARE il Dritto a Sventaglio, il FH Inside Out, per il motivo che il Giocatore deve sviluppare un WEAPON e nel momento che lo ha sviluppato lo deve usare ogniqualvolta che puo’, quindi ANCHE al posto del rovescio… Un esempio classico,a parte Agassi che pero’ aveva il rovescio in pratica uguale al dritto, mi sembra fosse Courier che si spostava sulla diagonale del rovescio e ti martellava pero’ col dritto…C’e’ poi un video della Bollettieri bellissimo,e divertente, di fine anni 90 con Xavier Malisse come protagonista (doveva essere lui il nuovo Agassi…) intitolato appunto The Killer Forehand in cui si viviseziona il Dritto Moderno e si vede come ci sia questa sorta di caricamento ed esplosione, come una molla che si avvita e poi viene rilasciata: load to explode… Il Dritto di Malisse era davvero impressionante (nel video,almeno, ma io ricordo anche a Wimbledon in semi quando rimonto’ due sets a Nalbandian…e chissa’, fosse arrivato in finale…)
    Fra i grandi dritti, credo che anche quello di Moya non fosse malaccio… Ma sono in generale d’accordo con le considerazioni fatte dai colleghi piu’ illustri ed autorevoli su dritto veloce e dritto pesante e sui dritti di Lendl,sampras,Agassi e Federer…

  23. DARTAGNAN scrive:

    Bravo MARCOS !
    Il mio post è in ritardo ma meglio tardi che mai!
    Aggiungerei in questa cronistoria anche il diritto di PANATTA, che impugnando la racchetta con una presa più prossima al rovescio contemporaneo faceva spesso saettare la palla.
    E poi il diritto di UBALDO.
    Anche lui aveva ai suoi tempi una bella castagna!

  24. Luka scrive:

    In base a quelli da me ammirati:

    Lendl
    Agassi
    Courier
    Sampras
    Krickstein

    Concordo per una menzione speciale anche per il dritto del nostro Camporese, veramente notevole!

  25. egizio scrive:

    Caro Roberto, a riguardo del “killer forehand” sfondi una porta aperta. Possiedo da svariati anni il video (+ libro) menzionato da Stefano Grazia e debbo dire che è fatto veramente bene. Stefano mi stupisce quanto mi dici, anche io sono rimasto al buio ieri sera, dalle 21.30 alle 22.40. Stavo anche io rispondendo con un post quanto…tonf è andato tutto giù. Ho cucinato a lume di candela. Per quanto dici sul dritto a sventaglio mi permetto di aggiungere che non credo che Bollettieri sia stato proprio il primo precursore. A memoria riesco a risalire sino al dritto “ad uscire” di Ivan Lendl, che all’epoca veniva chiamato, da Clerici se non sbaglio, dritto “disincrociato”. Ci tengo a ribadire che del famoso dritto di Krickstein nel 1991 c’era rimasto ben poco! Ve lo assicuro. Vorrei ancora ringraziare Marcos e tutti voi che mi avete permesso di ricordarmi del dritto killer su cui avevo scritto parecchi anni fa. Proprio stamattina ho provato ad inserire qualche nota riferita proprio al Killer Forehand sul pezzo che avevo consegnato per il prossimo numero di Matchpoint. Era in tema… Spero che il mio buon direttore sia stato in grado di trovare un po’ di spazio. Il pezzo parla di omicidi…riferiti al tennis…non vi voglio dirvi altro…ma vi consiglio di NON perdervi il prossimo numero di Matchpoint. Ci sono all’interno del pezzo due interviste imperdibili fatte a due grandi del tennis italiano (uno dei due è un giornalista…molto noto…). Scusami Ubaldo se faccio un po’ di promozione, ma è per una giusta causa… Ah dimenticavo…domani, 12 Marzo, “Italia 1” dovrebbe trasmettere l’episodio del serial “C.S.I.”: Il protagonista è McEnroe che interpreta un doppio ruolo, di accusato e di assassino…imperdibile!!!!

  26. Mario scrive:

    nelle classifiche manca un altro grande dritto: il mio! :-)
    perdonatemi, oggi ho bisogno di un po’ di autostima…

    il dritto di rafa è quello più “estremo”, perciò degno di essere citato, ma mi associo a chi ha segnalato, anche con molta enfasi, il diritto di lendl

  27. topo viola scrive:

    Per ritornare ai giorni nostri niente sul dritto di Verdasco oppure Berdych e ed Andreev?

  28. matteo dinenno scrive:

    Qui mi pare che eseagerano un po’ tutti. Sono daccordo con chi ritiene il dritto di Lendl tra i migliori o il migliore in assoluto, ma dire che neanche Federer e Sampras possano accostraglisi è fazioso. Si possono avere leggittime preferenze, ma forse sarebbe soprattutto il caso di essere obbiettivi per quanto riguarda le caratteristiche tecniche. Ad esempio si esagera nel considerare classico il colpo di Federer. Non ha l’impugnatura né l’estremo topspin di quello di Nadal, ma per esempio è molto più simile a quello di Borg di quanto non lo fosse quello di Lendl. Certo che il dritto di Becker merita di essere mensionato! Anche quello di Agassi! Sono tutti dei grandi colpi, e a questi livelli le differenze non possono essere abbissali.

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