Nadal sgonfiato? E’ sempre rotto…
Ritiri a go-go per lui e altri big
Sola buona notizia: dal Queen’s
un bello schiaffo a de Villiers
Divorzio Schiavone-Coppo: non una sorpresa, almeno per me

 
16 Febbraio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

N.B. di UBS: Segnalo, con malcelato orgoglio, che sull’argomento genitori-figli-scuola sono arrivati più di 50 post, un mini-record!

A Marsiglia le prime tre teste di serie sono schizzate fuori subito, poi anche Hewitt si è ritirato, così come non andranno a Rotterdam Henman, Johansson e altri, mentre le due sorelle Williams fanno incetta di ritiri qua e là e nessuno si meraviglia ormai più, Serena dopo l’exploit di Melbourne è scomparsa nuovamente, altro che preannunciate visite in India, Arabia etc, nè Maria Sharapova nè Serena nè Venus andranno a Dubai, nemmeno i petrodollari fanno più miracoli.
Ma soprattutto comincia a farmi un…brutto effetto la vicenda Nadal, il n.2 del mondo, l’unico che sembra in grado di creare qaulche grattacapo a Federer…(sulla terra ma non solo, direi) sebbene proprio in questi giorni Marat Safin abbia detto a San Josè che “Fra Federer e gli altri tennisti c’è una distanza siderale…lo possiamo avvicinare solo se si rompe un ginocchio!”. Marat usa spesso espressioni colorite, Roger avrà fatto gli scongiuri (e dentro di sè, ovviamente dopo aver letto il mio blog, avrà detto: “Alla faccia di Ubaldo almeno non me lo rompo giocando in Davis!”).
Fatto sta che in sei settimane il muscolosissimo Rafa si è ritirato tre volte, prima dell’Australian Open e vabbè, poi ha detto che non riusciva a correre normalmente nel match perduto con Gonzalez contro il quale ha raccolto nove games in tre set, quindi doveva giocare in Davis contro la Svizzera e non l’ha fatto, poi Marsiglia. A Dubai dovrebbe andare, lo scorso anno vinse in finale con Federer e a quella vittoiria sul cemento si deve appigliare per non essere considerato soltanto il re del pianeta rosso…ma sarà il caso, appunto, di compromettere quella reputazione (già incrinata dalla seconda metà della stagione) se non è al cento per cento? E perchè un ragazzo così bello sano e robusto, ancor giovanissimo, è sempre rotto? Ha preteso troppo dal suo fisico? Allenatori e medici lo hanno costretto, o spinto, a sforzi esagerati e ora sta pagandone lo scotto? Il suo tennis è troppo fisico, troppo violento e le fibre muscolari si stanno sfilacciando? Speriamo di no, per il bene suo, del tennis, della rivalità con federer che è uno dei beni più preziosi che abbiamo in questo periodo di…vacche molto magre per il tennis italiano a giudicare dai risultati di questi primi mesi del 2007. Anche i nostri migliori, Bracciali, Volandri, Sanguinetti paiono spesso acciaccati, mentre Seppi mi pare stia attraversando problemi di carattere diverso che forse non sa _ o non si sente di _ affrontare.
In tutto questo panorama piuttosto deprimente una bella botta alle iniziative “rivoluzionarie” .e sbagliate, di De Villiers arriva dal Queen’s. Il torneo inglese che aveva deciso di affrontare l’esperimento del torneo round-robin, è tornato precipitosamente sui suoi passi. Che proprio il torneo della Regina dovesse essere fra i primi a tradire….la tradizione era un controsenso, una contraddizione in termini. In realtà, e mi rendo conto di apparire io in contraddizione, prima di Wimbledon offrire a un big la possibilità di allenarsi agonisticamente e di perdere anche una partita senza essere eliminato, non era un’idea sbagliatissima. Salvo il fatto che un vero, tradizionale torneo, avrebbe confessato ai suoi clienti _ gli spettatori, gli sponsor _ di non essere più un vero torneo, ma una tappa di allenamento pre-Wimbledon (un po’ come la Nations Cup di Dusseldorf per Parigi, sebbene in realtà le condiizoni climatiche e ambientali in germania siano totalmente diverse). Ma dopo le frasi derisorie di Federer sul round-robin _ e Federer è il campione degli ultimi quattro Wimbledon…(che lo svizzero le abbia dette, diabolicamente, per impedire agli erbivori meno dotati di allenarsi meglio? Sarebbe mefistofelico!), e di quasi tutti gli altri giocatori (salvo l’inesperto Nadal, probabilmente trascinato per i capelli (ne ha tanti…beato lui) da qualche boss dell’Atp) al Queen’s è mancato il coraggio di…fare outing. Meglio per il tennis, questo è certo, e un gran bello schiaffo a mr De Villiers. Che mi aspetto di incontrare a Montecarlo con il viso rosso.
Concludo con un rammarico personale che sembra non entrarci nulla, ma è pur sempre legato alle incongruità del calendario…: è mai possibile che Italia-Cina di Fed Cup debba disputarsi nello stesso weekend finale di Montecarlo? Anche lo scorso anno stessa cosa: la schiavone realizzò la più bella impresa della sua carriera, battere la n.1 Mauresmo in Francia (Nancy) e chi scrive, ma anche Tommasi, Clerici, e i miei “eredi” di Sky erano nel Principato (dove per fortuna vedemmo una bella finale fra Federer e Nadal, inferiore soltanto a quella di Roma). Wta e ITF vanno a braccetto, ma con l’Atp l’ITF non se la dice proprio…Speriamo che prima o poi ’sto benedetto calendario lo ristrutturino come si deve…ma intanto io quel weekend dove vado? Se è vero che le donne non leggono ancora questo blog, come sospetta Stefano Grazia, forse dovrei restarmene nel Principato (ma l’anno scorso almeno vedemmo la Schiavo sulla tv francese… e stavolta credo che trasmetta solo Rai Sat e CTT5, un canale cinese in chiaro che sarà visto da 120 milioni di cinesi ma non da me).
Infine: apprendo del divorzio Schiavone-Coppo. Non è una bella notizia, un divorzio è sempre un fallimento. Al tempo stesso se un matrimonio proprio non funziona a volte (soprattutto questi matrimoni sportivi…) è meglio lasciarsi prima di procurare guasti irreparabili. Personalmente, premsso che fra moglie a marito è buona regola non mettere il dito, non sono sorpreso del loro divorzio quanto invece ero stato sorpreso del loro matrimonio. Il prof. Coppo è una bravissima persona ma non mi pareva il coach ideale per Francesca, salvo che per il fatto che qualche volta l’avrebbe aiutata ad essere meno istintiva, a ragionare di più, magari ad essere più rilassata. Però mi pareva difficile che una ragazza abituata a lavorare con Panajotti (altro divorzio….) potesse scegliere poi un coach così totalmente diverso come approccio. E’ vero che quando uno cambia marito (o moglie) spesso sceglie l’esatto opposto del predecessore, ma nello sport cambiare drasticamente metodologie di allenamento di solito non paga. Altra perplessità che avevo, confesso, era la condivisione dello stesso coach da parte di due ragazze di sicura personalità come Mara Santangelo e Francesca Schiavone…L’avevo anche scritto dall’open d’Australia, mi pare a contorno di quell’intervista con Riccardo Piatti. Avevo osservato che sì Coppo aveva un ottimo rapporto con Piatti da sempre _ si erano trovati insieme anche alle Pleiadi _ e anche con Barazzutti al Ct Eur, quando Barazzutti si occupò di Luzzi e mi pare Allgauer _ ma i metodi tra i vari tecnici di cui Piatti auspicava la collaborazione, erano così diversi che non mi parevano facili _ tutt’altro _ da conciliare. Ora, comunque, l’importante è che Francesca, elemento di punta del nostroo movimento _ e unica top 20 del nostro tennis, maschi inclusi _ trovi quella serenità e quella fiducia che le sono un po’ mancate ultimamente. Un affettuoso abbraccio ad entrambi, Francesca e Giampaolo e che l’avvenire vi riservi liete sorprese.

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12 Commenti a “Nadal sgonfiato? E’ sempre rotto…
Ritiri a go-go per lui e altri big
Sola buona notizia: dal Queen’s
un bello schiaffo a de Villiers
Divorzio Schiavone-Coppo: non una sorpresa, almeno per me”

  1. marino scrive:

    siamo purtroppo alle solite. giustamente.
    se accettiamo che lo sport sia anche spettacolo, dobbiamo anche accettare le implicite conseguenze. mauro covacich lanciava - se non sbaglio su venerdì di repubblica - la provocazione di legalizzare il doping. in fondo a cantanti e attori concediamo il “lusso” di performance alterate, perché agli atleti no? e poi, questi controlli anti-doping, chi li fa e come li fanno? e perché nonostante i controlli abbiamo ancora casi di gente dopata?
    di tutto questo sappiamo davvero poco.
    ci dispiaciamo, non a torto, se questo o quel campione si ritira se non viene a roma a giocare, ecc.
    ma a me sembra che vogliamo contemporaneamente troppe cose: vogliamo che stiano sempre bene, che giochino ovunque, che vincano sempre, e che soprattutto questa catena non si spezzi mai.
    invece i campioni si rompono, ma a chi dare la responsabilità, al calendario fitto fitto?
    credo fosse il 1987 quando l’urlo di ivan lendl si levò a favore di una riduzione del calendario, di una programmazione da migliorare. erano gli utlimi anni del sodalizio atp-itf.
    e questo non è accaduto.
    anche l’oculatissimo federer ci ha rimesso una caviglia e un master.
    in merito a nadal, spero si riprenda presto. ad accertare se la sua struttura muscolare sia lecita, prematuramente sviluppata o che, ci pensi chi di dovere, manager, medico, controllore che sia.
    e se si istituisse una specie di statistica per controllare la salute dei tennisti? tipo: ti sei rotto 6 volte quest’anno, sarà mica il caso che cambi metodo di allenamento o programmazione… o sport? metti e luzzi ha ragione? ;-)

  2. Fabio F. scrive:

    Brutte ( e parlo da supporter) le dichiarazioni di marat. Confermare l’aurea di invincibilità di federer non serve ormai ad altro che a rendere ancora più inutili i tornei cui partecipa, già sconfitti gli altri 31, 63 o 127 che vi prendono parte.

    Mancano al circuito quei toni di sfida che si avevano negli anni 80′, questo sì.

  3. Stefano Grazia scrive:

    vabbé, non sará mica colpa di Roger adesso…la cosa bella é che comunque, come dice Wertheim su si.com, anche se sasi giá chi vince, un incontro di Federer é comunque bello da vedere per quello che fa comunque Federer…Poi mi ricordo che per tre anni anche Lendl le ha suonate metodicamente a tutti per non parlare di Borg al RG e a Wimbledon ed era tutt’altro tennis,no? Mi ricordo poi che quando Connors e McEnroe stavano cominciando a perdere colpi tutti a lamentarsi che il tennis era finito, che non c’erano piú atleti con personalitá, e invece dopo 10 minuti ecco saltare fuori prima Becker e poi Agassi (e gli americani si lamentano adesso di piú perché 4 come Chang/Courier/Agassi e Sampras tutti nello stesso periodo quando mai se li ritoveranno?) Io credo che questo periodo di federer ce lo dobbiamo tener stretto perché uno che gioca cosí é solo un piacere vederlo…e poi ci sono i Gasquet,i Murray, i Berdych, i Djokovic che han tutti 20 anni…dopo tutto Roger ha vinto grosso a 22

  4. anto scrive:

    Ho sempre pensato che il binomio Schiavone - Coppo fosse destinato a naufragare, il diavolo e l’acqua santa. La Schiavone ha un bel caratterino, fin dai tempi del suo coach Tavelli, per poi passare a Panajotti, la Schiavo era una giocatrice che non le mandava a dire. Con Panajotti il sodalizio è finito per motivi economici, con Coppo per motivi caratteriali. Ora la Schiavo ha due possibilità, o rientra con Panajotti, scelta difficile che credo non farà, oppure sceglie un coach cosidetto pupazzo, con il quale può fare il bello o cattivo tempo. Credo che sia una decisione difficile da prendere, ma da lei c’è da aspettarsi di tutto come la scelta di prendere residenza a Londra.

  5. noah83 scrive:

    due cose….
    la prima è che sono felicissimo che il torneo del queen’s rimanga con la formula tradizionale. Sobbalzai dalla sedia quando lessi che il Queen’s avrebbe avuto quei pessimi round robin….adesso posso tirare un sospiro di sollievo grazie alla bella notizia di ubaldo
    la seconda: sebbene voi non possiate saperlo, è da molto tempo che vado dicendo che prima o poi Nadal avrebbe abbassato i ritmi. Non lo so se si dopa (magari si, ma forse non è il solo), ma una cosa è certa… non è umano giocare a quei ritmi forsennati per molte stagioni e, ad alto livello. La fatica che fa a tirare un diritto, vale tre volte la fatica che fà Federer…..non mi meraviglio quindi che nadal possa avere ancora questi periodi negativi e son sicuro, ma mi auguro per lui di sbagliarmi, che la carriera di Nadal non sarà lunga come quella di federer.

  6. Luca Semprini scrive:

    Le riflessioni su Nadal si allacciano bene al problema del calendario intenso. Da parte mia, credo che il problema sia in parte l’avarizia dei giocatori, e in parte alcuni netti scompensi negli eventi. Per esempio: la crema della stagione sul rosso si concentra in poco più di un mese. Tre master series e un grande slam sono troppo ravvicinati. E Nadal ha tentato, suo malgrado, di giocarli tutti in entrambe le stagioni passate. Non solo, ci ha messo pure Barcelona in mezzo. Per un tennis dispendioso di energie come il suo, credo sia esagerato. Mi pare che questa frenesia di arraffare il banco sulla terra abbia portato questo ragazzo ad una, per ora lieve, involuzione nel suo gioco. Meno profondità di colpi, potenza che non viene sfruttata al cento per cento (mi riferisco all’impatto sulla palla)…un po’ come il rovescio di Roddick nei momenti più bui della sua carriera. Personalmente non ho mai amato il gioco dello spagnolo, ma mi auguro che torni al più presto al cento per cento, perchè la rivalità con Federer è uno spettacolo di cui penso abbiamo goduto tutti. E la prossima volta, da sostenitore, spero che lo svizzero ne esca vincitore, e magari si liberi anche del suo evidente “complesso Nadal” che lo ha tormentato in numerose finali passate.

  7. marcos scrive:

    sono due anni che vado raccontando che il muscolo senza supporto di tendini ed ossa non va lontano, anzi, rishcia di danneggiare definitivamente una struttura complessivamente adolescenziale. siccome tendini ed ossa non possono gonfiarsi, nadal è destinato, a mio parere, a ritagliarsi uno spazio simile a quello che ha riempito ferrer, ferrero, canas e molti altri straordinari giocatori da terra rossa, buoni anche sul duro.
    certo non potrà competere con federer: questo spettarà a berdych, murray e djokovic.
    quanto al queens: appena appresa la notizia, ho stappato una bottiglia buona: ad enormi sciocchezze ci si ribella senza tanti complimenti!

    ciao!

    marcos

  8. stefano grazia scrive:

    su un blog americano l’anno scorso si sbizzarrirono sul presunto doping di Nadal, quando vennero fuori le notizie del doping ciclistico in Spagna i medici del Real Madris lo zio di quell’ambiente etc etc e c’era chi giurava,dall’alto della sua esperienza di palestrato e confrontando i bicipiti di Rafa da un anno all’altro, che non era possibile senza aiuto chimico..Io sono sicuro di una cosa sola: che se lo hanno dopato, lui non lo sa…Quello che m’insospettisce di più è però che dopo quei sospetti, sulla spinta Rafa sia arrivato in finale a Wimbledon (ma ci sarebbe arrivato Gasquet,fosse stato nella parte bassa del Draw) e poi…più nulla…Anche su Muster se ne erano dette parecchie, da querela o quasi anche Cash sul suo libro…e anche su Agassi anche Clerici ha sempre manifestato dei dubbi…Però è interessante quello che scrive Cash e cioè che nessuno si dopa durante il torneo ma soprattutto,e da medico lo posso confermare, ci si dopa durante la preparazione, durante la fase di carico SOPRATTUTTO PER SOPPORTARE DETTO CARICO e anche e soprattutto per riprendersi dagli infortuni e sopportare gli allenamenti…
    Ovviamente, uno è innocente finchè non viene dimostrato il contrario e insomma ci dovremmo vergognare tutti anche solo di sospettarlo…O no? Ma doping o non doping, il tennis muscolare e mentale di Nadal è assimilabile a quello di Courier prima e Hewitt poi…Dura minga…

  9. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Amici, non vorrei con questo blog aver alimentato voci tipo quelle del blog americano cui fa riferimento Stefano Grazia e indirettamente alcuni di voi a proposito di Nadal. Anche accennarlo, attribuendo le voci a blog o a gossip, a impressioni magari dettate dalla musoclatura eccessiva, e oggi dai vari infortuni, finisce a mio modo di vedere per essere una scorrettezza, una cattiveria gratuita nei confronti di un atleta che non può difendersi dal vento della maldicenza, dei pettegolezzi. Onestamente finora il comportamento di Rafa, l’educazione e l’atteggiamento della sua famiglia, del suo zio allenatore, non mi hanno dato il minimo spunto per essere maligno (e si sa che i toscani un po’ lo sono). Mi era stato detto anche dal padre di un ragazzino italiano che ha fatto molte esperienze all’estero in “scuole o accademie assai note”, che la crescita dei ragazzini più talentuosi (altezza, muscoli…)in certe strutture veniva aiutata in modo non proprio lecito e trasparente (chimica?) e che lui si era rifiutato _ responsabilmente, ma con un minimo di titutabanza…”se così fan tutti…” _ di farvi ricorso. Ma prove certe in mano non ne ho mai avute. E i genitori di figli che magari non sfondano non sono semrpe credibili fino al cento per cento (nel senso che un po’ di tara ogni tanto bisogna farla).
    Insomma, non rendiamo un bel servizio allo sport che amiamo se parliamo, se facciamo nomi (e nomi illustri, anche di ragazzi straordinari) senza vera approfondita cognizione di causa. Ok? Apro parentesi sul Queen’s. Ho letto il discorso tipicamente brit, (traduci in questo caso, senza fare d’ogni erba un fascio: molto ipocrita) del direttore del torneo Ian Wright: “Dalle nostre parti a giugno piove molto e il rischio che qualche partita finisca, qualche altra no e magari rischiiano di slittare all’indomani partite che a quel punto potrebbero essere senza più significato, dead rubber, allora …”. Insomma, per carità, bastava dire che un format che mette in campo, per una ragione o l’altra, dead rubber (o anche soltanto dead set, coem quello che doveva giocare Malisse, ricordate) è da abolire perchè non è tennis…Ma mr Wright, dopo aver detto sì a de Villiers non se l’è sentita di fare una retromarcia così brusca…insomma ha fatto la classica ritirata all’inglese, o no?

  10. marcos scrive:

    meglio ritirata all’inglese, che avanzata disastrosa francese, austriaca o tedesca!
    mr wright ha fatto benissimo a ritirare la disponibilità al rrobin diplomaticamente, senza chiedere a devillier di tornare alla disney: se ci avesse pensato un pò prima, sarebbe stato meglio…ma, talvolta, bisogna rompersi il dito prima di comprendere che una mazzata può esser dolorosa.
    non ci dimenticheremo mai di malisse, finchè non sarà cancellata per sempre l’onta dei round robin: si chiamano così perchè lo straordinario hood dava sempre una seconda possibilità allo sceriffo?

    ciao!

    marcos

  11. Ubaldo Scanagatta scrive:

    lo sceriffo di Nottingham?

  12. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Non volendone fare un blog a parte, copio ed incollo qui una risposta data a Gianluca Dova,alias Freddo che mi ha scritto in calce al blog …di Furlan o di Luzzi (o di tutti e due…non è facile ricordarsi tutti quelli che leggo e soprattutto dove li hanno “postati”, perdonatemi: ma ci tenevo a che leggeste i “credits” che dò a chi mi aiuta, aggiungendo a coloro che collaborano stabilmente anche tutti voi che scrivete con bella continuità perchè certo contribuite con i vostri interventi alla qualità di questo blog (non sarò oggettivo, ma non mi sembra male…e, vi prego, non li dico per…fishing for compliments).
    bene Gianluca…ognuno si sceglie in nick name che gli pare, io ero curioso (fa parte delmestiere che mi sono scelto, la curiosità).e ora ne so di più.
    Sulo virus el blog non so se sia un bene oppure no, io so che a me prende un sacco di tempo e che spero di avere sempre più interlocutori e lettori pechè soffro a vedere il tennis così maltrattato dai giornali (sebbene capisca le logiche che portano alla sua …minimizzazione). Parli al passato quando dici “Ho gestito il sito…2 E ora che fai? Ti sei scocciato di gestire? Vivi una nuova fase?
    A seconda della risposta ti chiederò….eh no, ho detto a seconda della risposta! Che mi puoi dare anche via ubaldoscanagatta@yahoo.it.
    Al tempo stesso mi domando se non faremmo tutti un miglior servizio al tennis se non trovassimo il modo di fare un unico grande blog che desse tutto a tutti, anzichè costringerci a saltabeccare da qui a là, perchè poi è vero che in effetti ciascuno ha una sua specificità…
    Al tempo stesso _ ancora _ io non sono geloso. Se un sito è capace di offrire dei servizi, delle notizie, delel cose che io non ho, bravo lui e furbi quelli che ci vanno. Nasconderli non ha molto senso, a parer mio. So che molti moderatori di altri siti sono invece tenuti a farlo. Qualcuno che ha parlato del mio sito su quello di Rino Tommasi è stato…censurato (e non certo da Rino che non ne sapeva nulla, ma dai moderatori di turno).
    Per quant mi riguarda non ho quindi nessun problema a inserire il sito di Leo Caperchi da te segnalato _ conosco Leo e apprezzo la serietà del suo lavoro, spero che grazie alui Fognini e Naso ottangeno presto grandi risultati _ così come confeso di guardare anch’io spesso il sito http://www.pianetatennis.it dell’amico Gaito che secondo me è ben fatto _ e noto che ogni tanto pubblicano anche i miei blog indicando correttamente il sito di provenienza _ e ho scoperto recentmente anche quello di http://www.teentennis.it che trovo aggionato con grande tempestività (e non so come facciano, devono essere in tanti, presumo) così come leggo e promuovo volentieri già che ci sono tutte le riviste di tennis italiane da Matchpoint sul quale collaboro, a Tennis Italiano sul quale ho collaborato a suo tempo con il Pagellone (che mi ha procurato più nemici che amici, questo è certo…), a 0-15. Più pubblicazioni di tenis ci sono in giro e più sono contento.
    Per quanto riguarda i blog, però, ripeto che secondo me la grande dispersione non li favorisce a meno che proprio i “gestori” dei vari blog non interagiscono e collaborino fra loro.
    Io ho la fortuna di avere alle spalle un gruppo editoriale che gode di un milione di visittaori al mese e quindi avrebbe una grande potenzialità. Di fatto, però, salvo il software (che non è poco: anche i link permanenti a tutti i risultati in diretta con LiveScore e con il sito della Fit, oltre che con la Home page di http://www.quotidiano.net diretta da Xavier Jacobelli quando sono in corso i tornei che seguo da inviato e l’inserimento di qualche foto grazie alla passione di un paio di amici interni al Gruppo (Michele Accorsi e Cesare Navarotto) nonchè ai quattro miei amatissimi Moschettieri Riccardo Bisti che cura in modo eccellente la rubricatv, Gianluca Comuniello che si occupa delle classifiche Atp e Wta, Giovanni di Natale che mi scrive gli albi d’oro e le curiosità relative dei tornei della settimana presente e di quella successiva,
    Fabio Ferremi che segue il calendario Atp e lo aggiorna con i vincitori… il resto lo faccio tutto da solo e, credetemi, non è poco. Confesso anche che temo che da un momento all’altro anche questi amici si stufino e mi abbandonino. La porta a chi voglia darsi da fare è sempre aperta…

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