Preview: gli head to head a Shangai
Vediamo quelli di domani

 
10 Novembre 2007 Articolo di Gianluca Comuniello
Author mug

Una rubrica per avere a portata di mano la storia degli scontri fra i magnifici otto

Quindici giorni appena di distanza anagrafica. Due carriere che nel passato e nel presente hanno uno peso specifico ben diverso, ma che promettono entrambe solo oro e successi per il futuro. Nadal e Gasquet danno il via alla Masters Cup 2007, e sinceramente non avrei saputo trovare match migliore per il debutto.
Perché si confrontano due modi di giocare a tennis profondamente diversi. Il tennis fatto di lotta, sudore, liftoni e colpi difensivi impossibili di Rafael Nadal. Il tennis da gesti bianchi di Richard Gasquet: Gianni Clerici una volta ospite da Fabio Fazio disse che era l’esistenza di Federer e Gasquet che gli aveva fatto tornare qualche speranza per il futuro di questo sport.
Nadal-Gasquet è uno scontro di modi di fare tennis quasi “ideologicamente diversi”. Finora i testa a testa non lasciano scampo al francese: siamo 3-0, ma l’ultimo scontro è del giugno 2005, durante la prima vittoriosa campagna di Francia di Nadal. E, particolare importante, tutti gli scontri sono avvenuti sulla terra battuta. Vediamo la storia di questi confronti.

Estoril 2004, ottavi di finale.
Nadal si impone in tre set, 6-4 3-6 6-2. Il maiorchino viene dalla prima sonante e sorprendente vittoria su Federer nel torneo di Miami. Gasquet ancora non si è scrollato dalle spalle l’etichetta di “più giovane vincitore di una partita in un master series, etichetta che pare mettere in pericolo l’esistenza stessa della sua carriera. La partita sembra farla Nadal, che ha ben 16 palle break, ma alla fine i numeri diranno che i punti fatti sono identici, 87 a testa.

Master series Montecarlo 2005, semifinale.
Gasquet ha appena fatto quella che i francesi considerano L’IMPRESA. Ha battuto nei quarti di finale Roger Federer, annullando un match point. E’ il Federer che fino a quel punto nell’anno aveva perso solo la partita contro Safin nella semi degli Australian Open. Gasquet ha trovato la strada, dicono i francesi. Abbiamo un campione, dicono i francesi. Guarda come si aggiusta il cappellino, c’est jolie. Guarda come si deterge il sudore, c’est magnifique. Il suo gioco è veramente jolie et maginifique, ma davanti c’è Rafa Nadal nella sua versione 1.0: quella che ha appena spaventato Federer nella finale di Miami e si appresta a diventare il dominatore della terra battuta. In quello stesso torneo di Montecarlo ha stracciato sotto la pioggia l’altro enfant du pays, Monfils. La semi inizia e Gasquet vince addirittura 8-6 il tiebreak del primo. E’ un delirio. Allons enfant. Ma ha le batterie scariche. In fondo sono passate meno di 24 ore dal regicidio. E Nadal se lo mangia con un break per set nei due set successivi, andando poi a vincere il torneo.

Roland Garros 2005, terzo turno.
Parigi è un problema per i tennisti francesi. Chiedere ad Amelie Mauresmo. Quando esce il tabellone di quel Rolanda Garros la Francia si carica per un nuovo delirio organizzato: in terzo turno, se tutto va come deve andare, Nadal e Gasquet si troveranno di nuovo. La revanche. Stavolta vince, stavolta c’è un paese che sa che deve sostenerlo. Stavolta siamo a Parigi.
Appunto, quella volta si era a Parigi. Sei francese, sono 22 anni che non vince un francese a Parigi e a questo talentuoso ma ancora fragile 19enne si chiede di battere il mostro della terra battuta. Proprio da francesi, credere che sia un’impresa semplice. In realtà è la vittoria più facile di Nadal: 6-4 6-3 6-2 con appena tre palle break concesse dallo spagnolo. In un’ora e cinquanta è tutto finito. Un’ora e cinquanta a Parigi è la durata di una partita facile.

Dopo questi tre match in due anni non ci sono stati più incroci. Nadal ha continuato ad essere l’indiscusso numero due. Gasquet, attraversando qualche malanno fisico di troppo, è stato protagonista di una lenta ma costante crescita che lo ha portato per la prima volta al Master (ottenuto con la semi di Wimbledon e con i punti decisivi raccolti, secondo me non è un caso, a Parigi Bercy). Considerando la superficie veloce, inedita per un match fra questi due campioni, Gasquet ha qualche possibilità di rivincita.
Chi sicuramente cerca rivincita dopo la semi degli Us Open è David Ferrer contro Novak Djokovic, ma a mio avviso ha poche possibilità di vedere esaudito il suo desiderio. L’unica cosa che sta dalla sua parte è l’ordine delle vittorie nei testa a testa: la prima e la terza volta ha vinto Ferrer. La seconda e la quarta il giovane serbo. La quinta toccherebbe a Ferrer, ma dubito che The Joker sia dello stesso avviso.

Bucarest 2004, ottavi di finale.
Il bambino Djokovic impegna in tre set il regolarista Ferrer sulla superficie preferita di quest’ultimo, cioè la terra battuta: il risultato finale è 4-6 6-4 6-4, in un match maratona di due ore e trentacinque. Ferrer, che è uno a cui la fatica piace, non gradisce particolarmente il surplus di lavoro a cui lo costringe quel ragazzino serbo dall’aria sfrontata.

Master series Indian Wells 2007, quarti di finale.
Djokovic è già in rampa di lancio da qualche mese. Almeno a giudicare dalle sue conferenza stampa, in cui si mostra molto (forse troppo) sicuro di sé. Indian Wells è la prima volta a cui fa seguire i fatti alle parole. Con Ferrer nei quarti vince in due set secchi, in poco più di un’ora e un quarto. Di lì a pochi giorni conquista la sua prima finale in un master series. Di lì a due settimane capisce come si batte Nadal.

Master series Montecarlo 2007, ottavi di finale.
Si torna sulla superficie preferita di Ferrer e lo spagnolo riesce ad avere la meglio più facilmente che nel primo match di Bucarest: 7-5 6-4, con il serbo che non ha una gran giornata alla risposta e paga il passaggio dalle glorie del cemento alle fatiche della terra.

Us Open 2007, semifinale.
Quasi cronaca. Djokovic è in semi dopo la maratona con Stepanek e gli sketch dei post partita che lo rendono il beniamino degli americani, sempre a caccia di show. Ferrer è in semi soprattutto grazie al successo sul fratello stanco di Nadal. Nel pre-partita si dice che Djokovi rischia se la partita si allunga e si va sulla lotta, visto che si gioca alle 12 sotto il sole di New York. Il serbo allora decide che non si va per le lunghe: 6-4 6-4 6-3, venti punti di differenza fra i due giocatori, tre sole palle break fronteggiate da Djokovic, poco più di due ore di gioco.

Conclusione: al di là delle cabale, se si giocasse sulle terra forse Ferrer avrebbe qualche chances. Sul tappeto di Shangai non credo. E voi?

Collegamenti sponsorizzati


8 Commenti a “Preview: gli head to head a Shangai
Vediamo quelli di domani”

  1. Daniele Bartolini scrive:

    Beh, se Djoko e David sono gli stessi di Parigi, lo spagnolo ha grandi chance. Altrimenti, se Novak ha ricaricato bene la batterie ed è motivato, la vedo molto dura per Ferrer.

  2. Stefano Grazia scrive:

    Con tutto il rispetto per Gianluca, io penso che prima di parlare degli Head to head dei Magnifici 8, bisognerebbe anche avere un articolo e dei commenti sulle magnifiche 4 …O no,Angelica?

  3. francesco g. di bene scrive:

    Bravissimo Gianluca. E’ un piacere leggerti.

  4. anto scrive:

    Sono OFF TOPIC, ma questo è un momento storico. Battento nei quarti l’iberico Beto Martin, 7-6 6-1, e approdando in semi finale nel challenger di Asuncion dotato di Montepremi di 75000$+ H, il ligure Fabio Fognini da lunedì entrerà per la primma volta in carriera nei top 100! Voglio congraturarmi con il giocatore ma sopratutto con il suo Papà Fulvio, splendida persona amabilissima. Un grande merito va a questo papà che negli ultimi dieci anni ha fatto sacrifici immensi per poter dare a Fabio questa splendida oppurtunità. E faccio i complimenti al suo coach, l’iberico Serrano. Il 2008 sarà l’anno di Fabio Fognini, e vedrete che di questo grande giocatore ne sentiremo parlare spesso.

  5. Fede80 scrive:

    Off topic (ma non sò in quale sezione postare): gianluca, ma il fantatennis è concluso? sene riparla a gennaio?

  6. Elisabetta scrive:

    Nadal-Gasquet è stata una partita bellissima , pur tifando Rafa sono rimasta incantata da Richard , spero che entrambi abbiano la possibilità di entrare in semifinale . Certo che il sorteggio dei gironi è stato disastroso , non c’è equilibrio per niente , quest’anno il girone di ferro è toccato a Rafa , l’anno scorso a Rogi . Magari si facesse il tabellone a 16 3 set su 5 ma i tifosi sono contro la tiranna TV che vuole lo show business…peccato uno tra Rafa , Richard e Novak rimarrà fuori e non è per niente giusto .

  7. Gianluca Comuniello scrive:

    Se ne riparla a gennaio caro Fede80, quando ci sarà un vero e proprio circuito…
    Sui risultati di oggi: sapevo che Nadal-Gasquet sarebbe stata bella. Il due set a zero preso da Nole mi impressiona, perchè comlplica non poco il suo cammino: deve giocare contro questo Nadal e questo Gasquet. Non semplice. E’ vero, la situazione dei gruppi di ferro si è ribaltata rispetto allo scorso anno. Nel 2006 Rafa faticò non poco nonostante il gruppo più facile, quindi per lui la vittoria di stamani vale come oro

  8. marco.napo scrive:

    bene bene ,grande nadal anche sul sintetico alla faccia degli iettatori .
    ogni scarafaggio e belle a mamma soi :)
    anche il gioco del defender ha un suo fascino ,the gladiator man.
    il tabellone lo ripeto è ridicolo ,comunque mi sembrano tutti un po spompati ,la collocazione di fine anno non mi sembra la migliore.
    tifo per gonzalez :) che ci fa una bella sorpresa ……….
    un saludos

Scrivi un commento