Davydenko rischia la radiazione.
Ha rifiutato di dare il tabulato delle sue telefonate all’Atp
Ex agenti di Scotland Yard visitano la moglie e il fratello coach.

 
9 Novembre 2007 Articolo di Giorgio Spalluto
Author mug

 Il tennista russo aveva invocato il diritto alla privacy. Il suo atteggiamento potrebbe forse spiegare il presunto accanimento dell’Atp nei suoi confronti. Infrante le regole anti-corruzione. Nove russi avrebbero vinto oltre 725.000 sterline, scommettendo su Vassallo Arguello nel famoso match di Sopot

Un gruppo di investigatori (ex appartanenti a Scotland Yard) assoldati dall’ATP per far luce sulla presunta combine del match tra Davydenko e Vassallo, si è recato lunedì scorso a Francoforte per interrogare la moglie ed il fratello di Davydenko.
L’avvocato di Davydenko, Frank Immenga ha riferito che i detective hanno chiesto alla moglie del giocatore informazioni riguardo la capacità di sopportazione del dolore del marito, in relazione ai trattamenti fisioterapici, ricevuti prima e durante il match incriminato e culminati con il ritiro.

(Vedi nel pezzo di Tommasi sul Masters di Shanghai, corredato da un commento di Fimiani, perchè Federer ha numeri da record che gli consentirebbero di considerarsi il più forte tennista di tutti i tempi; n.di UBS)

Il viaggio a Francoforte sembra essere una conseguenza del rifiuto del russo di fornire volontariamente tutte le informazioni relative alle linee telefoniche utilizzate da Davydenko. Il russo rischierebbe addirittura la radiazione., come previsto dalle regole anti-corruzione dell’ ATP.

“L’ATP ha richiesto queste documentazioni mentre il mio assistito stava partecipando agli US Open” ha detto Immenga. “Entro sette giorni avrebbe dovuto fornire tutta la documentazione relativa alle sue linee telefoniche. Secondo Immenga, questa richiesta contravveniva alla legge sulla privacy, in quanto coinvolgeva linee telefoniche appartenenti a familiari ed amici.
“E’ uno sportivo professionista. Non possiede alcun telefono cellulare personale. Ha un manager che si occupa delle sue telefonate”. Continuava l’avvocato.

Sulla liceità della richiesta dell’ATP, si pronuncerà in Svizzera un’autorità anti-corruzione incaricata dall’ATP, che dovrà decidere se sussistano sufficienti prove a carico del russo. Se ritenuto colpevole, il russo sarà radiato. I legali dell’Atp stanno lavorando ad un accordo che preveda per tutti gli sportivi la rinuncia agli specifici diritti per la protezione dei dati personali.

In attesa del verdetto, Immenga ha chiesto una moratoria sull’inchiesta: “Ho chiesto uno stop fino al 31 dicembre in attesa che l’autorità decida se continuare o meno. Nikolay è sotto pressione psicologica ed economica. Ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità; assieme alla moglie ad al fratello, ha collaborato all’inchiesta che ormai dura da 4 mesi. Inoltre gli investigatori sono a conoscenza degli account di coloro che hanno scommesso sul match in questione”

Immenga ha detto che i detective dell’ATP gli hanno riferito di come, tra coloro che hanno scommesso contro Davydenko nel match di Sopot, ci sarebbero 9 persone di nazionalità russa. Questi 9 scommettitori avrebbero intascato 725.000 sterline dalla sconfitta di Davydenko e si aggiungerebbero ad altri 2 possessori di account, la cui nazionalità non è nota, e che avrebbero incrementato il giro d’affari a 3.3 milioni di sterline.

Betfair e l’ATP hanno rifiutato di commentare e confermare i dettagli emersi da questa inchiesta.

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21 Commenti a “Davydenko rischia la radiazione.
Ha rifiutato di dare il tabulato delle sue telefonate all’Atp
Ex agenti di Scotland Yard visitano la moglie e il fratello coach.

  1. Marcello scrive:

    A questi punti c’è da augurarsi che Davydenko sia veramente responsabile, perchè se così non fosse i sgnori investigatori e i capoccia dell’ATP rischierebbero di fare la figuraccia del secolo…se stutto si sgonfiasse in una bolla di sapone per il russo, ci sarebbero i presupposti per montare una super-battaglia legale contro DeVilliers e soci dalla quale non uscirebbero di cetro con la reputazione pulita…a livello tennistico lo “sputtanamento” sarebbe planetario!!!!

  2. Marcello scrive:

    Ma scusate ma chi sono questi investigatori? LoGatto,Basettoni o l’ispettore Gadget, ma che domanda è “conoscere da moglie fratello la sopportazione del dolore?” In qualunque aula di tribunale del mondo occidentale (e non solo) una prova o un indizio basato su una domanda del genere verrebbero fatti a pezzi da chiunque abbia un minimo di conoscenze legali…che pagliacciata a cui stiamo assistendo!!!

  3. Stefano scrive:

    Non sono buone notizie, indubbiamente, ma fino ad ora sembra che non ci sia ancora nulla di concreto, quindi non mi azzarderei a trarre conclusioni troppo affrettate.

    Mi sorprenderei molto se fosse confermata la mancata volontà collaborativa di Davydenko, che sostanzialmente verrebbe letta come una dichiarazione di colpevolezza implicita. Questo fatto aprirebbe scenari piuttosto “loschi” e di difficile lettura.

    Rimango dell’idea che il problema del betting fraudolento sia prevenibile, stabilendo un paio di regole di buon senso.

  4. biciomac scrive:

    Scandalosa ATP!
    Veramente ingiusto accanirsi cosi’ con Davydenko!
    non ho piu’ parole…..
    un’unica parola mi rimane…. VERGOGNA!

  5. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Un off topic con il Masters femminile (ammazza come gioca la Sharapova…meno male che doveva essere fuori forma, e chissà quanto pagherebbe pur di battere la Chakvetadze in semifinale dopo le stilettate che Anna le aveva tirato a Mosca in occasione della Fed Cup (vai a rivedere quel che aveva scritto allora) e poi un dubbio che mi ha instillato…Francesco Cancellotti,l’ex campione d’Italia, due volte negli ottavi a Parigi a metà anni 80, che ho incontrato venerdì sera do
    Sony Ericsson Championships
    Madrid, Spain
    $3,000,000
    Greenset (Hardcourt) / Indoors
    November 6-11, 2007

    Results – Friday, November 9, 2007
    SINGLES ROUND ROBIN
    Yellow Group
    (A) Marion Bartoli (FRA) d. (3) Jelena Jankovic (SRB) 61 10 ret. (viral illness)

    Red Group
    (6) Maria Sharapova (RUS) d. (4) Ana Ivanovic (SRB) 61 62
    (8) Daniela Hantuchova (SVK) d. (2) Svetlana Kuznetsova (RUS) 76(7) 60
    Semiifnali : Sharapova-Chakvetadze e Henin-Ivanovic.

    Dunque Cancellotti: mi ha fatto presente di aver sentito parlare di organizzazioni dell’Est Europeo che aiutano i ragazzini all’inizio carriera ma garantendosi che al momento buono potranno riavere indietro _ in un modo o nell’altro _ quanto avevano investito. Sponsorizzazioni particolari, insomma. O anche normalissime, come quelle svizzere che hanno aiutato la Ivanovic a fare la sua carriera…
    Ecco, confesso, a questo non avevo pensato. Non c’entra nulla che io posti questo sotto l’articolo di Davydenko, sia chiaro. Però da qualche parte dovevo metterlo e devo dire, senza voler assolutamente colpevolizzare il n.4 del mondo senza uno straccio di prova, che mentre fino ad oggi non avrei mai saputo trovare una risposta a chi diceva: “ma che bisogno ha un tennista già arrivato, miliardario, di combinare eventualmente degli incontri? ” non avevo mai pensato fino a quando ho avuto quest’incontro con Cancellotti che in teoria _ ripeto non penso a Davydenko, ma a qualunque giocatore già …arrivato _ qualcuno potrebbe aver contratto debiti da giovanissimo con organizzazioni mafiose pur di potersi permettere un’attività altrimenti costosissima. Viaggiare in giro per il mondo da quando si ha 12 anni (penso a Cap d’Agde dove si sono rivelati i Gasquet, i Nadal, i Ferrero…ma anche tanti giovanissimi dell’Est) e poi a 14, 16, 18 per mesi e mesi all’anno…Ma come si fa? Non saranno mica tutti miliardari i giocatori uzbeki, georgiani, russi, serbi, di cui sono pieni i tabelloni juniores. Come fanno a mantenersi, quando si legge sempre che loro federazioni non investono un copeco su di loro?
    Viaggiare, e invece viaggiare si deve…pensate quanto costa partecipare a un challenger in Inghilterra con la sterlina, ma anche da noi con l’euro. Allora quando salta fuori che a qualcuno è stato chiesto di perdere con un giovane di quelle parti (è uno degli incontri compreso nella lista consegnata dall’ESSA all’Atp) per consentirgli di scalare più rapidamente la classifica ed entrare in tornei dal montepremi più ricco…non sposo subito la tesi di chi dice che è vero, che il fenomeno esiste, ma mi guardo in giro con maggior circospezione.
    Se il giornalismo contemporaneo potesse permettersi…quello investigativo (non usa più…costa troppo, è più facile per un editore mettere un po’ di ragazzi davanti a un desk e dir loro di navigare su Internet…) forse bisognerebbe intervistare quei cinquanta, cento giovani dell’est Europeo (e non solo naturalmente) per cercare di capire come si finanziano, chi li aiuta, se sono tutti figli di ricconi, o se magari esistono appunto _ come pensa Cancellotti _ delle organizzazioni ad hoc (che potrebbero, per carità, anche essere sorrette da mecenati sinceramente innamorati del tennis come, ad esempio, poteva dirsi Boris Yeltsin).

  6. Luigi Ansaloni scrive:

    Dico la stessa cosa che ho detto ieri per Di Mauro…se Davidendo c’è o non c’è…i can’t care less

  7. marcos scrive:

    il gruppo di investigatori assoldato dall’atp, credo, può poco: ad un certo punto dell’inchiesta, questi dovranno pur cedere il carteggio ad una procura o ad un organo giudicante, che abbia gli stessi poteri di una procura. non ottenere volontariamente le info relative alle linee telefoniche utilizzate da davydenko non è certo un indizio probante. se hanno chiesto a davydenko di fornirle volontariamente, significa che non avevano potere per chiedergliele in altro modo. questo mi fa pensare che gli strumenti in mano agli investigatori non siano completi. allo stesso modo, mi fa pensare che le garanzie per il tennista non siano rispettate.

    fossi nei tennisti professionisti, risponderei a pernacchie alla richiesta dell’atp di rinunziare ai diritti relativi alla protezione dei dati personali: mi unirei in class action e denuncerei i vertici dell’atp per tentativo di abuso di potere e di indebita interferenza nella sfera privata, cercando di ottenere l’allontanamento definitivo di quei dirigenti, che ipotizzano la radiazione di un giocatore sulla base dalla mancata ricezione di un tabulato telefonico o sulla base di clamorosi guadagni di 9 scommettitori russi.

    davydenko, come chiunque altro, merita la radiazione, se viene provata, con serietà e nel rispetto delle più elementari prassi giuridiche, che prevedono normali garanzie per l’investigato, la sua colpevolezza.

    se ha effettivamente venduto una partita, sia radiato.
    se, volontariamente, non mette a disposizione il traffico delle sue telefonate, non può essere incolpato di alcunchè.
    non basta che mille russi guadagnino cifre mostruose, scommettendo sulla sconfitta di davydenko: bisogna che davydenko stesso (od il suo avversario od un testimone diretto) confessi d’aver predisposto una combine: solo allora, potrà essere radiato perchè solo allora sarà provata la sua colpevolezza.

    mi piacerebbe anche sapere chi ha conferito (e se sono stati effettivamente conferiti) al gruppo di investigatori dell’atp ed all’autorità anticorruzione svizzera poteri pari a quelli di una procura.

    se un tennista viene accusato d’aver commesso un reato iscritto tra quelli normati dal diritto penale o civile della nazione in cui si pensa sia stato commesso il fatto, a mio parere, merita un processo regolare, in regolare procura, con regolari garanzie.

    arrivati a questo punto, si potrebbe sintetizzare:

    1. alcuni tennisti sono stati avvicinati da gente che voleva corromperli
    2. nessuno di questi delinquenti è stato denunciato
    3. i betting exchange consentono la formazione esterna delle quote
    4. qualcuno sa usare magnificamente i betting exchange
    5. i tradizionali books, probabilmente, sono inviperiti con gli exchange
    6. l’andamento di qualche match desta sospetti
    7. alcuni tennisti sono “attenzionati” per aver scommesso sul tennis
    8. un tipo, fino a qualche anno fa legato al mondo delle scommesse illegali, è stato chiamato dall’atp per una lezione ai giocatori sul tema delle scommesse illegali
    9. davydenko rischia la radiazione perchè, in occasione di una sua sconfitta, piuttosto clamorosa, 9 tipi del punto 4, di nazionalità russa, hanno portato a casa una valanga di denari, credo giocando sui books tradizionali, considerato che mi risulta che gli exchange bloccarono le puntate (e relative vincite) su quel match. almeno, fino ad ora mi risulta così
    10. oppure, davydenko rischia la radiazione perchè non ha volontariamente ceduto le info relative al suo traffico telefonico privato ad un gruppo di investigatori assoldato dall’atp
    11. prima di tutto questo, il capo dell’atp ha provato per qualche mese i round robin: la formula che, a mio parere, meglio si presta alle combines
    12. in un torneo americano, sempre in regime di round robin, lo stesso capo, se non ricordo male, avallò (poi, fu spinto a ricredersi) la scelta del direttore del torneo stesso di estromettere un giovane russo, qualificatosi regolarmente per i quarti di finale attraverso il round robin, per accontentare gli spettatori, cercando di far passare ai quarti il divo di casa (persona squisita, per altro), che non era riuscito a qualificarsi attraverso il round robin. in questo caso, a molti non è sembrato che il capo tenesse particolarmente al rispetto delle regole dello sport, evidentemente minacciate non solo dalla corruzione, dal doping e dal fiume di denaro scommesso, forse, anche in maniera fraudolenta.
    13. ieri, indiscrezioni giornalistiche hanno previsto una squalifica di tre anni per il giocatore italiano di mauro (per aver scommesso su partite di tennis che non lo riguardavano), che, ieri sera, ha comunicato di non aver ricevuto nulla a riguardo dall’atp e ha diffidato chiunque a parlare di squalifica e di sanzioni che lo riguardino. il quotidiano “la repubblica”, sempre ieri, citava la fit, che, pur ammettendo di non avere norme specifiche, ma solo generiche, quanto alle scommesse sul tennis da parte di tennisti italiani, non escludeva che di mauro potesse subire anche sanzioni italiane. in questo modo, si potrebbe interpretare che la fit, ieri, ammetteva di essere già a conoscenza di effettive sanzioni comminate da organi internazionali a di mauro (che, invece, ieri, non sapeva nulla) e prefigurava l’ipotesi dell’entrata in vigore di una norma evidentemente retroattiva, visto che, in specie, ancor non c’è, proprio per i casi di scomesse sul tennis da parte di tennisti italiani.

    mi pare, ad occhio, che il tutto si stia svolgendo in un contesto poco professionale, in cui non vi sono certezze, non vi sono garanzie, non v’è trasparenza: sembra che ci si muova a tentoni, cozzando in apparenti grossolani errori, nel tentativo di mettere freno a problemi che sembrano assai gravi.

    a gravi problemi, si risponde con ordine, perentorietà e trasparenza. se non si agisce così, i problemi aumentano a dismisura.

    http://it.eurosport.yahoo.com/08112007/45/mauro-squalificato.html

    http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/giochi_e_scommesse/dimauro/dimauro/dimauro.html

  8. lallo scrive:

    Ottime le riflessioni di Ubaldo tratte da Cancellotti. Devo dire che non ci avevo mai pensato nemmeno io. Le scommesse mi sembravano una tavanata colossale (viste le cifre che incassano anche i giocatori di medio livello) di fronte al doping dilagante e squilibrato (Se Federer giocasse a parità di ‘benzine’ avrebbe ben altri risultati tanto quanto Armstrong non avrebbe vinto nulla nel ciclismo a parità di doping.. mi stupisce continuare a vedere che c’è ancora gente che non si rende conto che Federer è un replicante che colpisce, alle spaventose velocità attuali, quasi sempre da fermo).
    E invece anche le scommesse avrebbero una spiegazione logica ed un effetto squilibrante nel circuito. Che tristezza!

  9. anto scrive:

    E’ prassi considerata cedere il 20% del prize money a sponsor privati, questo accade in argentina ed è risaputo. Baghdatis alla sua Academy ha stipulato un contratto del genere. Tornando a Davydenko, non avevo detto una siocchezza quando mi ponevo la domanda se il russo vince il master e poi viene squalificato se l’atp non ci fà brutta figura. L’atp doveva impedire la partecipazione di Davydenko al master e far partecipare Nalbandian, ci avrebbe guadagnato spettacolo, e sopratutto l’atp ci avrebbbe fatto bella figura. Ora se fossi in Davydenko pregherei tutti i santi e le madonne che ha anche se è ortodosso. Mi piacerebbe scommettere sulla sua radiazione che dite? Sono cattivo? Forse si o forse mi sento preso in giro! Non c’è più niente di scandaloso che sapere che ci sono incontri truccati, al solo pensiero mi viene da vomitare. Però sono quelle cose che ti annientano dentro, tu ti fai un idea e poi questa ti viene a cadere! Ci sono momenti della vita che restano indelebili, quali ad esempio la morte di Senna, scoprire che il tuo cantante preferito George Micheal è omosessuale e non ci vuoi credere, che la tua squadra del cuore si è comprata gli arbitri (ndr la Juventus), e che lo sport che ami è marcio e corrotto. Io non capisco quelli che difendono il russo, ma come se fosse confermato tutto quello che sta succedendo il russo si sarebbe davvero venduto l’anima al diavolo. Comunque la mia quota sulla colpevolezza del russo la dò dieci a uno, che dite…….sono stato magnanimo……..la potevo dare anche 20 a uno.

  10. john john scrive:

    il tennista russo non convince, la sua difesa è fragile, il suo contrattacco quasi ridicolo: credo sia nei guai e ritengo giusto che l’atp intervenga con severità; concordo con ubaldo sull’equità della pena, anche di mauro deve pagare ma la sanzione deve essere commisurata al fatto commesso; segnalo invece una interessante intervista di coria al sito spagnolo dell’atp; dalle sue parole sembra un uomo recuperato; in sintesi, ecco il nuovo coria: sono felice di tornare a giocare, aver perso non conta, contava solo finire la partita e l’ho fatto; ho provato grande entusiasmo a giocare con tanto pubblico che mi applaudiva comunque; mi sono fermato per mille ragioni, ne avevo bisogno e non rimpiango nulla; dovevo scendere sotto lo zero per risalire; ora sono allo zero e piano piano risalirò, ripartirò dai challenger, uno dopo l’altro; voglio tornare a giocare bene e a vincere e so, sono certo, che se un uomo vuole fortemente una cosa basta aspettare: prima o poi arriva; prima ero molto chiuso, non parlavo con i giocatori, parlavo poco con gli altri, ero diffidente, non mi godevo neanche un po’ la possibilità di fare un lavoro che amo in posti magnifici; contava solo vincere o perdere; non sapevo apprezzare i bei momenti prima e dopo i matches, i luoghi dove mi trovavo, la possibilità di giocare un quarto di finale o una finale, non capivo niente; ma sono cambiato e lo dimostrerò
    sin qui coria, che sembra quantomeno aver recuperato umanità e senso della misura, rispetto per gli altri e per se stesso e siccome ho un debole per le persone in difficoltà che vogliono risalire, personalmente da oggi dico: forza mago, se sei un uomo migliore potrai diventare uno sportivo migliore

  11. Avec Double Cordage scrive:

    ma perchè non si comprono una tenda da circo e vanno in giro a fare i clown questi dell’ATP?

    dopo la finta sanzione a Di Mauro e le clownerie con i vari Puerta adesso mandano pure scottland yard ad interrogare la moglie di Davydenko, roba da pantera rosa veramente

    va bene che siamo malati di tennis ma non per questo ci siamo bevuti il cervello

  12. raffaele scrive:

    davydenko…..credo siamo arrivati alla fine…..ha il tipico atteggiamento di ripicca di chi non sa come difendersi…in una situazione del genere (cioè della scoperta di vincitori in russia sul suo ” strano” match) non puoi fare altro che collaborare anche se ritieni sia ingiusto, è l’unico modo che si ha per discolparsi…..se poi uno non lo fa e contrattacca bè allora ha la coscienza sporca ed è forse giusto venga sanzionato…..
    mi dispiace comunque per lui, magari è stato condizionato da “forze” più grandi di lui chi lo sa…..
    raffaele caterino

  13. Stefano Grazia scrive:

    d’accordo con quel che dici,john john, ma il dubbio che ogni tanto mi assale è che per vincere davvero devi essere ‘nu poco stronzo…magari non sempre ma spesso,e temo che se Goria magari è diventato migliore, ha finito col perdere la cattiveria agonistica, l’egocentrismo del campione,l’arrogante self belief…Vedi in un certo senso anche Hewitt. Oserei dire quell’arroganza che ti fa gridare anche Allez! e C’MON!!! sul 6/0 5/0 o chiamare il challenger…
    (E Comunque io insisto: lo sportivo vero è cattivo(ma non cheater, scorretto e fregone,ovviamente) in campo e poi , sia che abbia vinto o perso,ti abbraccia a fine match)

  14. john john scrive:

    caro stefano,
    certamente la cattiveria agonistica è una componente, ma non la sola coem sai meglio me: attitudine, talento, resistenza fisica e capacità atletica sono più importanti; non credo che coria sia diventato più buono e meno cattivo agonisticamente, spero per lui che abbia trovato un equilibrio migliore e una consapevolezza reale delle sue qualità che non sono poche
    a costo poi di sembrarti fuorimoda continuo a credere che la sportività fa parte del campione (certo, non di tutti se guardi mc enroe e connors di cui rivendico la primogenitura della segnalazione su you tube che vedo adesso riproposta con enfasi) e nell’attualità abbiamo un ottimo esempio nell’elegante strapotere di federer e nella sua signorile rivalità con nadal che, a parte i pugnetti e le urla, resta un grande esempio di sportivo (lo dico per avere avuto la fortuna di conoscerlo); riguardo al caso scommesse ribadisco: senza essere bacchettoni ma le regole vanno rispettate e chi non le rispetta deve aspettarsi che gli accada qualcosa…sei d’accordo?

  15. giorgio spalluto scrive:

    A prescindere da come la si pensi sulle modalità di investigazione dell’ATP, e sul coinvolgimento, vero o presunto, di Nikolay, trovo abbastanza inacettabili le dichiarazioni canzonatorie, per non dire strafottenti, del russo riguardo la situazione che lo vede coinvolto.

    A quanti gli hanno chiesto chiarimenti riguardo i particolari emersi dall’interrogatorio a cui sono stati sottoposti il fratello e la moglie, Davydenko ha risposto:

    “It’s funny. I wasn’t at this meeting, I was waiting in a hotel but my brother, lawyer and my wife were there,”

    “I asked my wife what happened and she said it was just funny. They were interesting questions so we were just laughing.”

    “There’s a street in Moscow where rich people live. They asked my wife how many kilometres do you live from this street,” said Davydenko, who lives in Volgograd, about 900 kilometres (560 miles) south of Moscow.

    “She said, “3,000 kilometres.’ It was funny. Some of the questions were interesting for these guys, for us they were funny.”

    Insomma per Davydenko e Co. è molto divertente quello che sta accadendo loro. Tra le domande che scatenano l’ilarità del russo, si fa riferimento ad una domanda degli investigatori riguardo una strada di Mosca abitata da gente facoltosa. In particolare viene chiesto alla moglie, quanto dista da questa strada. La donna risponde 3000 Km, quando invece Volgograd (città in cui risiede il russo) ne dista meno di 1000″.

    Mi sembra chiaro il tentativo di ridicolizzare e mettere in cattiva luce l’operato degli investigatori.
    In fondo, se fosse innocente come dice di essere, dovrebbe essere il primo a non delegittimare l’operato dei detective, in modo che l’inchiesta vada fino in fondo e dimostri la sua totale estraneità.

    L’unica cosa certa in questa storia è che sono stati giocati 7 milioni di euro! su una partita di secondo turno di un torneo di quarta categoria.
    Non posso credere che la cosa possa lasciare indifferente una persona intelligente come Davydenko….

  16. Stefano Grazia scrive:

    infatti,john john pugnetti e urla hanno nulla a che vedere con l’essere sortivo o meno…io per es credo che Hewitt debba essere considerato uno fra i pi grandi sportivi visto che quando entra sl campo da il 120% e a fine partita si toglie il cappellino e uardandoti fissso negli occhi ti stringe la mano…Almeno sotto questo punto di vista per me lo è (adesso non so se quando giocava senza arbitro era solito fregare i punti il che ovviamente mi farebbe ricredere…)

  17. Stefano Grazia scrive:

    insomma, per me essere sportivo significa giocare NON per partecipare e nemmeno per vincere MA PER TENTARE DI VINCERE SI…cioè giocare per dare il proprio personal best del momento.Punto.
    Allez, C’MON, chiedere scua, applaudire il colpo dell’avversario sono solo corollari senza troppa importanza.

  18. daniela scrive:

    A proposito di ciò di cui aveva parlato Cancellotti, ricordo che Safin nel 2001 disse di aver giocato lo stesso pur con un forte mal di schiena, perchè doveva ripagare i debiti che aveva contratto la madre per mantenere lui e la sorella….E aveva già vinto l’Usa open.
    Se si fossero rivolti a queste organizzazioni, che richiedono chissà quali interessi, si capirebbe di più quella frase.

  19. john john scrive:

    stefano, siamo quasi d’accordo, per me essere sportivo significa giocarsi la partita con tutte le armi lecite; non mi è mai piaciuto vincere con due rigori inventati o con un gol in netto fuorigioco, d’accordo anche su hewitt mentre devo dirti che certi atteggiamenti di connors che pure ho stimato molto non mi sono proprio piaciuti, vedi caso barazzutti

  20. Stefano Grazia scrive:

    john john, lo sai cosa rispose Arthur Ashe a chi gli chiedeva, mentre Jimbo stava facendo la sua danza orgasmica dopo un winner, “so, arthur, Jimmy is real an asshole,isn’it?
    Yes, but he’s my favourite asshole!
    Nel caso di Barazzutti ho letto di recente un suo commento in cui diceva si, di essersi comportato male ma che in realtà lui voleva solo essere simpatico e fare una scenetta … Cioè quello stava lì ad indicare il segno, l’arbitro ha chiamato il punto, stiamo qui a discutere il punto, vuoi vedere uil segno? E IO TE LO CANCELLO!!! Le risate…Si è poi reso conto che la scenetta non era riuscita…
    In realtà di queste scenette prese spesso a fischi io gliene ho visto fare diverse ma a dire il vero, a volte, erano davvero simpatiche …Una stupenda con Lendl che si era fermato per aver sentito chiamare la palla OUT e Jimbo che gli si avvicina, lo prende a braccetto e gli dice: bè,io non son stato…
    Prima di Agassi quando nemmeno giocavo a tennis e non capivo granchè (ma nemmeno adesso,eh!) io tifavo Connors e onestamente non capisco quelli che dicono che il suo gioco non era spettacolare: se Federer venisse a rete la metà delle volte che ho visto venirci Jimbo a 30 anni …vabbè, altri tempi, ma sicuramente Connors era dal mio modesto punto di vista giocatore completo e molto più spettacolare di certi suoi contemporanei …

  21. angelica scrive:

    E curioso che vinca sempre l’equazione :
    se sei innocente non ha nulla da nascondere e allora devi collaborare in tutti i modi.
    Mah, io non ci credo molto in questa equazione.
    Posso essere innocente e non volere dare tutte le informazioni che ho.
    Sei tu, che dici che io sono colpevole, alora trova le prove.

    Un po’ come quelli che sono disposti ad avere le telecamere ovunque perche’, secondo loro, meno liberta significa piu’ sicurezza. Mah
    Anche questa altra equazione mi ha sempre fatto paura.

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