Nessuna leader tra le donne
La Henin torna numero 1
Lontani i tempi dei veri duelli

 
14 Marzo 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

di ANGELO MANCUSO
La notizia del giorno da Indian Wells è che Maria Sharapova, la più bella del reame, da lunedì sarà un po’ meno regina. La russa, detentrice del titolo, è andata ko con la connazionale Vera Zvonareva, numero 20 Wta. Da lunedì lo scettro di numero uno del circuito ritorna a Justine Henin, che in California neppure c’è. Mentre tra i “colleghi” uomini Roger Federer domina incontrastato dal due febbraio 2004, il circuito femminile è diventato un carrozzone impazzito sul quale a turno salgono un po’ tutte (le più forti ovviamente). Equilibrio o mediocrità? Chi vuole può dire la sua, intanto ecco qualche dato che fa riflettere. Restando solo agli ultimi due anni sono cinque le tenniste che si sono alternate al comando del ranking: oltre alla Sharapova e alla Henin, Lindsay Davenport, Amelie Mauresmo e Kim Clijsters. Lontani i tempi delle rivalità a due del tipo Navratilova-Evert o Graf-Seles. Senza dimenticare il dominio Williams, quando per un paio di stagioni (2002 e 2003) Serena e Venus comandavano la classifica e le finali dei tornei dello Slam (gli unici in cui le due sorellone sono di solito entrambe in tabellone) erano diventate un affare di famiglia per la gioia di papà Richard e mamma Oracene. Senza andare tanto lontano nel tempo partiamo dal 18 ottobre 2004. Davenport, all’epoca ventottenne, resta numero uno fino al 21 agosto 2005 (44 settimane), per cedere la leadership proprio alla Sharapova (era il 22 agosto). Tutti a celebrare la bella Maria, che però resiste appena una settimana: lunedì 29 agosto la numero uno è ancora la Davenport. Anche l’americana resiste poco, fino all’11 settembre. Due settimane ed in testa torna la Sharapova. Il regno della russa dura sei settimane: dal 24 ottobre riecco la Davenport, ormai alle soglie dei trent’anni e che non vince un torneo dello Slam addirittura dal 2000 (da allora solo due finali agli Australian Open e a Wimbledon nel 2005). La californiana resiste 14 settimane, sino al 29 gennaio 2006. Lindsay peraltro non gioca più: è in dolce attesa. Quindi tocca alla belga Clijsters: la dolce Kim resta in testa fino al 19 marzo 2006 (7 settimane). Anche lei, alle prese con diversi problemi fisici (il polso soprattutto), è quasi un’ex: ha già annunciato che a luglio, dopo Wimbledon, lascerà il tennis per sposarsi e mettere su famiglia. Dal 20 marzo è il turno di Amelie Mauresmo. La francese dal cuore fragile, reduce dalla sua prima vittoria in uno Slam (Australian Open), resta in vetta per 34 settimane conquistando nel frattempo anche il titolo più ambito, Wimbledon. Dal 13 novembre viene però detronizzata da Justine Henin. La belga dal braccino d’oro nel 2006 ha giocato tutte le finali dello Slam vincendo però solo al Roland Garros. Anche lei ha frequenti problemi fisici e resiste 11 settimane. Come se non bastasse a fine anno ecco la crisi coniugale con il marito Pierre-Yves Hardenne, ex poliziotto riciclatosi maestro dopo il matrimonio con la belga. Justine rinuncia agli Australian Open. Risultato: torna numero uno la Sharapova. Peccato che la bionda arrivata dalla Siberia “festeggi” prendendo nella finale di Melbourne una stesa da paura (6-1, 6-2) contro la scatenata Serena Williams, ancora sovrappeso ma tornata a “ruggire” come non faceva da tempo. Passano sette settimane e da lunedì prossimo riecco la Henin, che intanto ha lasciato il marito. Avanti la prossima…

P.S. Andate a guardare i risultati delle finali degli Slam del 2006: l’unica finita al terzo set è quella di Wimbledon in cui la Mauresmo ha battuto la Henin. Le altre sono state finali senza storia e deludenti, proprio come la più recente, agli Australian Open, tra Serena e la Sharapova. Qual è l’ultima finale femminile memorabile, o quanto meno lottata, che ricordate? A me ne vengono in mente due: Wimbledon 2005, Venus batte 9-7 al terzo set la Davenport e andando più indietro nel tempo il 12-10 sempre al terzo set di Jennifer Capriati sulla Clijsters nella finale del Roland Garros 2001. Un po’ poco…

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7 Commenti a “Nessuna leader tra le donne
La Henin torna numero 1
Lontani i tempi dei veri duelli”

  1. stefano grazia scrive:

    vabbé, ma non ci si puó lamentare che fra i maschi c’é solo Federer e poi dire che le donne sono mediocri perché manca una vera numero uno…Dare del mediocre a una giocatrice come la Henin poi mi sembra folle (e sia ben chiaro, ho capito che non é questo ció che dice Angelo Mancuso)visto che tecnicamente credo la si possa considerare inferiore solo alla Navratilova (visto che la Graf il rovescio non lo usava). Che poi la Henin non possa stare sullo stesso piedistallo di Steffi,Evert & Altre Divinitá, é un altro discorso, sono altri tempi, e soprattutto altre “stazze”. Non dimentichiamo poi che prima di beccarsi il Virus (mononucleosi?) la Henin stava dominando alla Federer, grazie anche al calo delle Williams, ma insomma, anche lei non é stata fortunata… Dei due periodi, questo e quello con le 4 finali consecutive delle Williams negli Slams, onestamente al di lá del folklore preferisco questo: quel periodo di dominio incontrastato di due giocatrici e per di piú sorelle potrebbe essere preso ad esempio come un sintomo grave mentre l’alternarsi di varie atlete al Top a mio parere rende il Circuito piú interessante a volte di quello maschile…E poi é chiaro che i maschi son piú forti,per caritá, e c’é piú profonditá, e blah blah blah, ma fra le Fanciulle in Fiore c’é piú pathos e puó succedere di tutto, come Gabriela Sabattini ci ha insegnato un paio di volte (da 6/1 5/0…a sconfitta in 3 sets).
    Oltre alla Henin, credo che anche Mauresmo, Clisters, Sharapova e ovviamente le Williams non possano essere etichettate come delle ‘ciofeche’. Il problema semmai sono o i troppi infortuni o le troppe defezioni “a la Williams”, quelle si che tolgono credibilitá e spessore al Circuito Femminile. Il che mi ricorda quel film di Robert Towne (lo sceneggiatore di ChinaTown) sull’atletica femminile,. Personal Best (1982)con Mariel Hemingway, quando l’allenatore (Scott Glenn) spiega le differenze fra allenatore maschile e femminile (fra cui quella che il Coach di un Team maschile di solito non ha a che fare con un certo periodo del mese)

  2. vincenzo torzillo scrive:

    da salvare nel tennis femminile c’è solo l’incertezza per il primo posto altrimenti l’unico sentimento che mi trasmette è la noia…….a meno che non ci sia qualke bella signorina..ma non in stile acciuga tipo la sharapova.. qualcosa di tangibile

  3. Alessandro scrive:

    basterebbe recuperare Pierce e Capriati per un altro anno….uno solo ancora, quel che basta per far crescere definitivamente le nuove Jankovic, Ivanovic, Vaidisova. Secondo me in prospettiva ci sarà da divertirsi con il tennis femminile, così come è stato nella seconda era Capriati!

  4. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Vincenzo…tangibile…significa che si possa toccare? Attento che qui ci arrestano.

  5. Domenico scrive:

    Mah, personalmente non rimpiango affatto l’epoca delle tristi finali-psicodramma fra sorellone, nelle quali puntualmente almeno una delle due non riusciva proprio a giocare, offrendoci uno spettacolo che dire pietoso è dir poco. Nei loro ultimi incontri, da quando Serena ha preso a dominare, Venus sembrava un’ameba, passiva, incapace di servire e di comandare uno scambio che fosse uno. Inguardabile.

    Sinceramente, scelgo Henin e Mauresmo tutta la vita (e Clijsters, purtroppo ancora per poco), che almeno sanno giocare a tennis, e anche divinamente, fra le migliori di sempre da questo punto di vista (la Henin in particolare non è inferiore tecnicamente NEANCHE alla Navratilova, a mio parere). Con la solida alternativa Sharapova, molto più scarsa come tennista ma estremamente combattiva e piena di cattiveria agonistica, e diverse altre capaci in alcune occasioni di esprimere livelli molto alti e di dare dispiaceri a chiunque (Hingis, Kuznetsova, Petrova, Dementieva, Chakvetadze, Jankovic, Ivanovic, Vaidisova e altre), alcune delle quali giocano anche un tennis divertente.
    E soprattutto, concordo nel sottolineare l’assurdità del fatto che ci si lamenti fino alla nausea per il noioso dominio di Federer (ma come!!! con il gioco senza precedenti che è capace di mostrarci lo svizzero!), e nel contempo si critichi il circuito femminile per l’assenza di una dominatrice netta (lo stesso circuito che fino a tre anni fa era criticato per lo stradominio prima delle William e poi delle belghe…)

  6. Giovanni Di Natale scrive:

    Il tennis femminile paga la solita forbice tra le top10 e le altre… Ma nei turni finali di qualsiasi torneo è comunque spettacolo.
    L’assenza di una vera numero 1 non credo sia un problema. Mi preoccupa di più, invece, la discontinuità delle atlete. Difetto che a mio modo di vedere è più accentuato rispetto agli uomini. Se le migliori fossero più costanti nel loro livello di gioco probabilmente l’intero sistema tennis ne gioverebbe.
    Di contro vorrei capire se anche per voi il gioco della Sharapova regredisce… E non si può sempre dare la colpa al caldo…

  7. Stefano Grazia scrive:

    Bè, a parte gli infortuni, mi sembra che più costante della Henin ce ne siano proprio poche e pochi anche in campo maschile (Roger e Rafa,period)

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