Un insolito Roddick… ma un solito Federer.

di Ubaldo Scanagatta
11 settembre 2006
NEW YORK. Dov’è la notizia se il solito Federer, pur alle prese con un insolito Roddick, ipermotivato da Jimbo Connors, ha vinto nella Grande Mela un nuovo Slam, il nono della carriera e il terzo US open consecutivo?
Beh, di nuovo c’è che stavolta il n.1 del mondo che ha conquistato tre Slam su quattro quest’anno _ ed è anche il primo giocatore della storia a vincere tre Wimbledon e tre US Open in tre anni di fila _ almeno ha dovuto soffrire un po’.
Con grande orgoglio Roddick, sia pur sbuffando come un mantice e talmente madido di sudore da dover cambiare maglietta ad ogni set _ mentre lo svizzero non ha versato una stilla di sudore e l’ha cambiata soltanto per la premiazione _ per quasi due ore è riuscito sorprendentemente a restare in partita.
Cioè fino al cinque pari del terzo set, dopo essersi spartite le prime due manches, e dopo che sul 2 pari Federer aveva corso il rischio più grosso, quattro palle-break di cui tre consecutive, 0-40, per il suo avversario.
Poi però Federer ha ingranato la solita marcia in più, quella che manca a tutti gli altri (salvo Nadal sulla terra rossa) e ha infilato sette games di fila, concludendo in souplesse.
Quasi era parsa eccessiva, esagerata dopo il 6-1 finale contro un Roddick esausto, la manifestazione di giubilo di Roger, nel buttarsi giù lungo sdraiato dopo lo smash finale sul cemento dell’Ashe Stadium, come a celebrare una vittoria inattesa e sofferta.
“E’ un altro Grande Slam…sono rimasto solo con nove vittorie, vero? Prima, con otto, ero in folta compagnia (Lendl, Connors, Agassi, Perry e Rosewall), mi meritavo di stendermi lì _ e ride _ riposarmi un po’. Stavo comodo e per fortuna non mi sono fatto male. Un bel feeling per me, davvero”.
Sì perché stavolta a mettere pressione sullo svizzero, più di Roddick, più di Connors nell’angolo di Roddick, più dei 23.000 spettatori, c’era un altro fenomeno, Tiger Woods, il Federer del golf. Sedeva il Tiger, con la sua bellissima moglie scandinava Eileen Nordegren, proprio a fianco di Mirka Vavrinec, la compagna di Roger.
Roddick ha mostrato di non gradire il tradimento del connazionale: “Tiger è un big boy, se è andato nel box di Federer, è una sua decisione”.
“I miei genitori adorano il golf, sono suoi fans e lui è stato carino da parlarci al telefono, non erano ancora andati a letto _ ha raccontato Federer _ Noi avevamo cercato tante volte di incontrarci, anche a Shanghai, a Dubai…perché tante volte i media hanno fatto confronti fra lui e me…ci tenevo a far bella figura con lui.
Se avessi perso davanti a lui mi sarebbe seccato di più…se viene a vederti qualcuno speciale, i tuoi genitori la prima volta, un campione del tuo Paese quando sei ancora un ragazzo… mi ricordo quando veniva Rosset (l’ex n.1 svizzero) a vedermi, vuoi far bella figura! Ed è più difficile.
Io non vado a vedere i giovani svizzeri perché me lo ricordo…
Comunque parlando con Tiger molte sensazioni che ci siamo scambiate sono simili…come quando ci si sente invincibili, perché tutto fila per il verso giusto, come il mio quarto set…è come per lui il giro finale. E abbiamo anche scherzato: lui ha vinto 12 Slam, io solo 9…’Te ne mancano tre’ mi ha detto”. Per una volta Federer non è stato pronto nella risposta. A Woods ne mancano sei per raggiungere Nicklaus, a Roger solo cinque per acchiappare Pete Sampras.
Federer b.Roddick 6-2,4-6,7-5,6-1.