A Grand Slam in Madrid?
Ion Tiriac announces
a controversial proposal.
Ion Tiriac fa paura all’Australia
Il quinto Slam a Madrid?

 
7 Febbraio 2008 Articolo di Sebastian Fest
Author mug

Click here for the English text (translation by Margherita Polacci)

(DPA) Espanol-Italiano
MELBOURNE.- Cuando Ion Tiriac lanzó su propuesta en octubre, parte del mundo del tenis lo crucificó por querer cambiar una historia inmutable desde la noche de los tiempos. Pero cuatro meses después el Abierto de Australia teme a la propuesta, plena de obstáculos, pero perfectamente reglamentaria.
“Esta es una provocación de Tiriac. El derecho de los Grand Slam se basa en el derecho de la historia”, dijo a dpa en Melbourne Francesco Ricci Bitti, presidente de la Federación Internacional de Tenis (ITF), que mañana estará en Madrid para presentar la Copa Davis 2008.

¿Un Grand Slam en Madrid? di SEBASTIÁN FEST (DPA)
traduzione di Paolo Palma
Quando Ion Tiriac lanciò la sua proposta in ottobre, parte del mondo lo crocifisse per voler cambiare una storia che dura dalla notte dei tempi. Però quattro mesi dopo l’Open d’Australia teme questa proposta piena di ostacoli ma del tutto regolare.
“Questa di Tiriac è una provocazione. Il diritto degli Slams si basa nel diritto della storia”. Queste le parole a Melbourne di Francesco Ricci Bitti, presidente ITF, che domani sarà a Madrid per presentare la Coppa Davis 2008 “Legalmente è possibile cambiare qualcosa, però storicamente lo vedo molto improbabile.
La Carta Fondamentale della ITF permette la creazione di nuovi Slams o il cambio di città. Secondo l’articolo 2.2b, la ITF “può riconoscere altri Grand Slams per uno o più anni a seconda di quanto stabilisce il Consiglio”. In parole povere, nessun torneo del Grande Slam ha la sua sede assicurata per sempre.
Tiriac, nella sua intervista di ottobre con dpa, misurò ognuna delle sue parole nel lanciare la provocazione: “Io voglio competere. Domani chiederò a quanto ammontano i premi del Roland Garros. Quindici milioni? Vado e metto 15 milioni, però voglio stare al livello del Roland Garros. Che mi lascino competere!”. Di fatto ha posto le basi per la creazione di un quinto Slam.
Inquietata dalle dichiarazioni del poderoso impresario rumeno, la federazione australiana ha fatto un’importante autocritica lo scorso dicembre: “L’Open d’Australia e la sua posizione futura così come la sua esistenza, sono a rischio. La domanda di organizzazione di nuovi tornei è cresciuta sensibilmente negli ultimi cinque anni, con una significativa impennata in Asia e nel Vicino Oriente”.
Crisi in Australia
Esempio da vent’anni di modernità e audacia, quando si abbandonò l’erba di Kooyong per passare a Flinders park, l’Open d’Australia soffre oggi una crisi di crescita: i suoi impianti ora non sono l’ultimo grido del moderno e notevoli sono le difficoltà per ospitare la sempre maggiore quantità di spettatori, quasi raddoppiata dal 1998 ad oggi.
Ma oltre al pericolo spagnolo di Tiriac, vi è la forte minaccia che viene dall’Asia. La cinese Na Li ha detto a Melbourne che le piacerebbe molto vedere il torneo australiano trasferito a Shangai. Pat Cash, campione a Wimbledon nel 1987, non ha esitato a far arrivare la sua risposta alla cinese affermando che “sarebbe un delitto che una delle istituzioni dello sport si trasferisse in un paese che ha cominciato ad interessarsi del tennis meno di una decina di anni fa”.
In effetti, grazie anche al fortissimo sponsor sudcoreano, che ha rinnovato il contratto fino al 2013, il torneo ora già si chiama “Open di Asia e Pacifico” e questo non stonerebbe nemmeno in Asia.
Ma la minaccia vera, come detto, viene dalla Spagna, o meglio da Tiriac.
“Si dice che gli Spagnoli vogliono comprarsi il torneo australiano. Credi che qui a Melbourne si continuerà a giocare uno Slam?”. A tale domanda Roger Federer ha risposto: “Beh per sempre non lo so. Per sempre è molto tempo, ma comunque non vedo un cambiamento in un futuro prossimo”.
Mentre gli Australiani decidono di investire due milioni di dollari nello sviluppo di un piano per salvare il loro Open, Tiriac si difende con una sua lettera nell’ultimo numero della rivista francese “Tennis Magazine” che spinge per mantenere le cose così come sono.
Il convulsionato mondo del tennis, con lo scandalo scommesse che non si sa quali conseguenze può portare, apre possibilità nel futuro, e i responsabili di Madrid sono con gli occhi ben aperti per non perdere l’occasione.
“Non abbiamo fatto nessun sondaggio per l’acquisto dell’Open d’Australia, né abbiamo in programma di farlo; però se esistesse la reale possibilità di farlo, saremo disposti a sederci per parlarne” ha rivelato a dpa Gerard Tsobanian, direttore esecutivo del Master Series di Madrid, che dal maggio 2009 sarà un “mini grande slam”.
“Aspiriamo ad avere il miglior torneo del mondo, e crediamo sia un’aspirazione legittima. Non dipende dal Signor Tiriac, la domanda da fare è chi realmente ha il potere di decisione in tal senso”
La decisione spetta all’ITF. Tiriac però lo sa che col denaro è tutto più facile.

English text:

When back in October Ion Tiriac announced his proposal, a part of the world wanted to crucify him for his idea to change a tradition that has remained unchanged for many years. Four months after, this challenging but fully legal proposal vexes the Australian Open (AO). ‘Tiriac’s proposal is a provocation. The organisation of Grand Slams is based on historical precedents’. These are the words used in Melbourne by Francesco Ricci Bitti, the ITF president that tomorrow will be in Madrid to present the 2008 edition of the Davis Cup. ‘Legally it is possible to make changes, yet historically this is something very unlikely to happen’.
The ITF Fundamental Charter allows the creation of new Grand Slams (GS) and relocation of the hosting city. According to article 2.2b, the ITF can recognize other GS for one or more years depending on what the Council decides. In other words, no GS tournament is guaranteed to be in the same location forever. In his October interview with DPA, Tiriac every single word was carefully measured when launching his challenge. ‘I want to compete. Tomorrow I will ask how much is the Roland Garros (RG) prize. If it is 15 millions (of dollars), I will put 15 millions, because I want to be at the same level as the RG. I want to be allowed to compete!’ He effectively created the basis for a fifth GS. Last December the Australian federation, preoccupied by the powerful Romanian business man’s declaration, made an important statement, recognising the uncertainty they now faced, ‘The AO and its future are at risk. The demand for new tournaments has grown significantly in the last five years, especially in Asia and the Middle-East’.
There is now a crisis in Australia. The AO, which had been a true example of modernity and bravery by abandoning the Kooyong grass courts for Flinders Park 20 years ago, now suffers from a lack of growth. Its facilities are not amongst the most modern and the challenges of hosting the continuously increasing number of people attending the tournament (attendances have doubled since 1988), are not trivial.
Apart from Tiriac’s Spanish proposal, there is a strong threat also coming from Asia. The Chinese player Na Ling said that she would love to see the AO being transferred to Shanghai. The 1987 Wimbledon Champion Pat Cash did not wait to reply to the Chinese player’s proposal saying that ‘it would be a crime to move one of the Institutions in Sport to a country that started to be interested in tennis less than 10 years ago’. In fact, thanks to the faithful South Korean sponsor Kia, which has renewed a contract up to 2013, the tournament is now called ‘The Asia and Pacific Open’, and this doesn’t sound too bad in Asia. The real menace, however, comes from Spain, or better, from Tiriac. ‘There are rumours that the Spaniards want to buy the AO. Do you think that there will always be a Slam played here in Melbourne?’ Roger Federer answered this question: ‘Well, forever I don’t know, because forever means a very long time. However I cannot see any change happening in the near future’. While the Aussies are investing two million dollars in the development of a plan to save their Open, Tiriac defends himself in a letter published in the latest issue of the conservative French magazine ‘Tennis Magazine’, which wishes to keep things the way they have been so far. The complex tennis world, with the betting scandal and its unknown consequences, may open up new possibilities in the future; the Madrid organisers will be ready to pounce on any opportunity they see.
Gerard Tsobanian, the Madrid Masters Series executive director, an event that will be a ‘mini-grand slam’ from May 2009, has said to DPA that ‘We haven’t done any serious investigation regarding the possibility to buy the AO, and we won’t; however, if this were feasible, we would want to sit and talk about it’.
‘We aspire to have the best tournament in the world, and we believe this is a legitimate aspiration. It doesn’t depend on Mr Tiriac only, the real question lies in who has the power to make such a decision.’ The final decision rests with the ITF, but Tiriac knows that money makes everything much easier.

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14 Commenti a “A Grand Slam in Madrid?
Ion Tiriac announces
a controversial proposal.
Ion Tiriac fa paura all’Australia
Il quinto Slam a Madrid?”

  1. Avec Double Cordage scrive:

    Tiriac e gli spagnoli potranno pure comprarsi il titolo “grand slam” per il loro torneo ma non potranno comprarsi Borg-McEnroe 1980, Lendl-McEnroe 1984, Becker-Curren 1985 etc. La storia non è in vendita, semmai la si può fare… ma rimane da vedere per quanti anni riusciranno a mantenere un montepremi che sia decisamente più alto di quello del Roland Garros e non credo che abbiano intenzione di fare tutto best of five per due settimane e pure doppio e doppio misto e juniores anche se li fosse concesso.

    Penso che potrebbero fare un “torneazo” per un paio d’anni, un roba alla Key Biscayne, Stoccarda e Grand Slam Cup in Germania di qualche decennio addietro ma dubito che la cosa possa trasformarsi in un VERO slam.

    La chance di scippare il torneo agli autraliani con un investimento come quello proposto ci sarebbe stata a fine anni settanta con lavvento della nuova era, ma ora dubito che possa bastare mettersi a concorrere come pare vorrebbe fare Tiriac, ci sarebbe bisogno di molto ma proprio molto di più… a me sembra fumo negli occhi stile tele marketing, in prima linea più per arraffare più business - molto meno con l’intenzione di giovare al tennis.

  2. Nikolik scrive:

    Per carità, Tiriac vuole farsi solo i suoi interessi, del tutto legittimamente, peraltro, ma a noi non interessa.
    Lasciamo perdere Tiriac, quindi, e non ne parliamo più.
    Però la giustizia è un’altra cosa.
    Insomma, per regolamento durante le settimane in cui si gioca uno slam non si gioca nessun altro torneo.
    Per regolamento, i tornei dello slam danno un sacco di punti.
    Non ho capito, però, perchè questa condizione di monopolio, e dove è finita la libertà di concorrenza?
    Non ho capito perchè devono esserci dei privilegi, solo perchè loro sono arrivati prima e ci sono da 100 anni?
    Che vuol dire la frase “Il diritto degli Slams si basa nel diritto della storia”?.
    Che discorso è?
    Non parliamo di Tiriac, parliamo di me.
    Se io domani trovo gli stessi soldi che danno loro, trovo gli sponsor, trovo le televisioni, non ho capito perchè non danno anche a me 2 settimane libere da altri tornei; non ho capito perchè al mio torneo non devono dare gli stessi punti.
    Non ho capito perché, a me ed a Tiriac, vogliono impedire di fare il quinto slam. In nome di cosa, della tradizione?
    Se i giocatori non verranno a giocare il mio quinto slam, cavoli miei, ci rimetterò dei milioni di euro. Ma perchè impedirmi di farlo?
    Insomma, rivendico la parità di condizioni, rivendico la possibilità di fare concorrenza, ma, soprattutto, rivendico la libertà di protestare contro privilegi dovuti solo alla tradizione.
    Era tradizione, fino al 1946, che le donne non votassero.
    L’umanità è andata avanti abbattendo le tradizioni.

  3. albi scrive:

    @Nikolik: quindi secondo te se io domani mi presento con 50 milioni di$ e chiedo che mi diano le due settimane di Wimbledon è giusto, nel nome della libera concorrenza, che me le diano tanto ai tennisti e agli appassionati che gliene frega se si cancella la tradizione e il fascino del torneo londinese.
    Paragonare poi il diritto di voto ad un’impresa commerciale mi sembra quantomeno improprio.

  4. jules scrive:

    sono una romantica gli slam devono restare quattro e devono restare li dove sono!

  5. Enzo Cherici scrive:

    Nel corso di un’interrogazione di fisica alle superiori, mi cimentavo con scarso successo su una delle tante formule che fanno parte della materia. Alla fine getto il cuore oltre l’ostacolo e, tremebondo, scrivo la “mia” versione della formula alla lavagna. Il professore, alla vista di tale bestialità, sgrana gli occhi ed esclama: “È un elefante a cinque zampe!”. Una cosa assurda insomma, mai vista. Esattamente come la storia del quinto slam: un elefante a cinque zampe! Pussa via!

  6. Voortrekker Boer scrive:

    Nel nome della libera concorrenza e del libero mercato si son fatti sfracelli, leggersi “la crisi della modernità” di Dave Harvey.
    Con questo principio allora si io fossi un tale molto ricco e facoltoso, potrei inventarmi un nuovo stato, comprare la terra dal demanio, istituire confini,polizia esercito etc, mi comprerei la Versilia perchè no? è pur sempre libero mercato se intendiamo i vari stati come entità economico-giuridiche.

    Tiriac è un ganr furbone arrichitosi molto in fretta e come diceva Sir William Gladstone di Cecil Rhodes: “non conosco bene Mr Rhodes, ma il fatto che abbia accumulato una fortuna in così poco tempo mi fa solo pensar male”.

    Inoltre dovrebbe essere noto ai più che l’ITF negli slam conta quanto il due coppe quando la briscola è bastoni. Forse dice la sua al Roland Garros.

    Infine la “qualfica” di Grande Slam o “torneo dello Slam” è un titolo del tutto aleatorio nel senso che questi quattro tornei non sono nati chiamandosi già “slam”, bensì si tratta di una definizione mutuata dal bridge in occasione degli US Open del 1933. Durante questo torneo infatti un giornalista del NY Times, tale John Kieran, disse che se Jack “Gentleman” Crawford (vincitore in Australia,Parigi e Londra) avesse vinto anche al West Side Tennis Club di Forest Hills avrebbe compiuto un risultato qule il Grande Slam in zona e contratto, ossia il maggior punteggio possibile per il gioco del bridge. Stesso vale per il golf dove vincere il Masters, lo US Open, l’Open Championship e il PGA Championship consiste nel fare il Grande Slam. Termine, grande slam, imprescindibile dal gioco del bridge e ancor più imprescindibile dal numero 4. Ricordo inoltre che la definizione è prettamente giornalistica e se no ricordo male nel regolamento ITF la parola Slam o Grand Slam è sempre virgolettata per riferirsi a quei quattro tornei che per inciso non recano nel proprio nome la parola slam; si parla infatti di Australian Open Championships, di Internationaux de France de Roland Garros, di All England Lawn Tennis an Croquet Club Single Handed Championships e di US Open. E’ bene anche ricordare che i termini grande slam e slam imprescindibile dal gioco del bridge e ancor più imprescindibile dal numero 4. Quindi non vedo come possa parlarsi di un quinto Slam. Lo faccia pure Tiriac ma si eviti di chiamarlo Slam, pechè sarebbe scorretto dal punto di vista nominale.

    Se poi in nome della libera concorrenza Tiriac o chi per lui possono cambiare le regole del bridge…bè allora mi ritiro.

  7. Voortrekker Boer scrive:

    P.s scusate per la ripetizione, ma ero di fretta e non ho riletto bene.

    P.P.S Ricci-Bitti in certe occasioni farebbe meglio a tenere un po’ più a freno la lingua. Cosa che appunto non fece in occasione della premiazione al torneo di Amburgo 2007,dove -con un causa già in corso della Federazione tedesca contro l’Atp per il declassamento del torneo- si pronunciò a favore del torneo tedesco con lodi sperticate, non si rendeva conto che stava indirettamente danneggiando il torneo romano a cui Amburgo invidia solo la data.

  8. Voortrekker Boer scrive:

    P.P.P.S. il sig Binaghi in un’intervista rilasciate a Tennis Italiano di Febbraio parla di una grossa sorpresa per l’Italia e per il nostro tennis della quale però non può ancora dire niente.

    Che sia il tanto famigerato e temuto 6° Slam?

  9. PeppeontheNet scrive:

    Un tentativo di 5°slam è già stato tentato: fino al 1989 il torneo di Key Biscayne si è giocato su due settimane complete, uomini e donne, tabelloni da 128 giocatori, 3 set su 5 dal primo turno per gli uomini … tale e quale ad un torneo dello Slam … ma i giocatori non apprezzavano e l’Atp ridimensionò piano piano il torneo fino al rango di un Masters-Series come un altro. Ci sono tornei che creano campioni (e questi sono gli Slam) e campioni che fanno grandi i tornei (tutti gli altri)… cioè tornei che non valgono niente se non vi gareggiano i campioni. Insomma, la differenza sta nel prestigio.

  10. Gianluca Fg scrive:

    Bella questa Voortrekker…dove lo vogliamo organizzare?? Esigo sapere la location!!! ihihihi

  11. Giovanni da Roussillon scrive:

    Nikolic.

    Premessa: sono indifferente alle tradizioni in quanto tali. Rispetto chi ne fa un faro.

    Se gli slams divenissero più di 4, non vedrei il problema di designarli slums o slims. Ed ecco evitato il bisticcio etimologico.
    Potrebbero poi sorgere questioni di difficile soluzione se, come tu auspichi, la “libera” concorrenza fosse l’unica regola applicabile.
    Ammettendo che sull’arco di un anno non possano essere giocati più di 25 grand slams oltre naturalmente la masters cup.
    Che direbbero gli al minimo 47 organizzatori attuali di tornei ATP rimasti all’asciutto? Ed i nuovi candidati d’Asia?
    E ancora: se dal Milanese, per ipotesi, spuntasse un tipo e li acquistasse in blocco tutt’e 25? E li facesse disputare tutti a (sorvoliamo!)?

  12. Voortrekker Boer scrive:

    Slims perchè con tabelloni dimagriti? Un bye per tutte le tds.

    Slums perchè invece che al Queens lo Us Open lo facciamo a North Bronx, il Roland Garros nelle Banlieue, i Championships nell’arena per scontri abusivi di galli a Vauxhall a Londra, l’Australian Open al Willesden Ghetto Park di Melbourne e Tiriac che il Quinto Slum lo vuole a Madrid lo si fa in zona Lavapies Tirso De Molina: la zona con più borseggi, furti e delinquenza della capitale spagnola.

    L’idea dello slam brianzolo potrebbe essere un incubo che diventa realtà!

  13. Gianluca Fg scrive:

    Ma in Brianza..dove?? Ad Arcore, per caso????

  14. tilden scrive:

    Geniali gli Slims negli Slums il 28° uomo più ricco del mondo se li compra tutti e li fa giocare in ogni capoluogo di provincia italiano, con diretta sulla V rete, mentre il vischio mette una bella ritenuta d’acconto sui premi dei giocatori….

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