Andy Murray: è il quarto incomodo?

 
4 Agosto 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Nella lotta al vertice pare volersi inserire anche lo scozzese. L’analisi dei risultati dei tre migliori giocatori dell’anno con una tabella riassuntiva dei risultati dei primi dieci. Il bis di Volandri

“Aggiungete un posto a tavola !” potrebbe essere il messaggio lanciato da Andy Murray, il giocatore scozzese che battendo Novak Djokovic ha conquistato a Cincinnati il terzo successo stagionale ed il primo Masters Series della carriera.
Non si è fatto in tempo a registrare la vittoria di Djokovic su Rafa Nadal, un risultato che ha interrotto l’impressionante serie positiva del giovane fenomeno spagnolo, che immediatamente le carte sono state ancora mescolate dal risultato di domenica sera.
Non si può parlare di clamorosa sorpresa se si ricorda che qualche giorno prima, nei quarti di finale dell’Open del Canada, Murray aveva battuto – ed anche in quella occasione in due set – il suo coetaneo ed amico. Murray e Djokovic hanno infatti una sola settimana di differenza essendo nati lo scozzese il 15 maggio 1987 ed il serbo il 22 maggio.
Vista la partita in TV non ho avuto l’impressione che Djokovic abbia giocato al meglio, se non nelle fasi in cui, annullando quattro match point, è riuscito ad allungare la partita senza peraltro cambiarne il destino.
E’ anche possibile che Djokjovic abbia pagato non certo la fatica ma più probabilmente la tensione della precedente sfida con Nadal.
Personalmente mi interessa poco la questione del numero uno, alla quale peraltro gli appassionati ed i giornali dedicano grande attenzione.
Ho compilato una tabella dalla quale emerge la netta superiorità di Nadal sulla base dei risultati di questa stagione ma curiosamente si vede come il rendimento di Djokovic sia stato pari a quello di Federer con la differenza che i tre tornei vinti dal serbo (uno Slam e due Masters Series) pesano molto di più dei due (Estoril e Halle) vinti dallo svizzero.
Federer ha ora tre opportunità per recuperare prestigio e fiducia che sono il torneo olimpico, l’Open degli Stati Uniti ed il Masters di Shanghai. Come ho scritto molte volte il tennis (come il calcio, del resto) c’entra poco con le Olimpiadi ma nell’attuale congiuntura tennistica meriterà maggiore attenzione da parte dei giocatori e della critica.

Tabella Rino Tommasi

Un’ultima nota per registrare la seconda vittoria consecutiva in un piccolo torneo challenger di Filippo Volandri. Il livornese non ha battuto avversari particolarmente forti (non ce n’erano a Cordenons) ma dieci partite giocate e vinte in due settimane dopo una stagione in cui il giocatore aveva allineato sconfitte al primo turno non possono che avergli fatto bene.

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12 Commenti a “Andy Murray: è il quarto incomodo?”

  1. Nik85 scrive:

    Vorrei ricordare che è vero che Federer ha vinto solo due torneini e Djokovic 3 e importanti, ma Roger ha raggiunto anche qualche finalina di un certo peso: Montecarlo, Amburgo, Roland Garros, Wimbledon perdendo sempre dallo stesso giocatore peraltro in 2 occasioni su 4 buttando la vittoria e nell’ultima sfiorandola. Questo dimostra che nel tennis oggi ci sono una serie di giocatori eccezionali, ma umani, come Federer, Djokovic, Murray, Gasquet che creano incertezza ed equilibrio nel tennis ogni tanto perdendo fisiologiacemnte e uno, invece, che non perde mai, sfiancando fisicamente gli altri. Per anni il “detronizzato” ha vinto sempre sì, in monotonia sì, ma incantando tutti, anche i suoi avversari…

  2. baruz scrive:

    io penso che gente come Gasquet o Berdych meritino molto + di Murray.

  3. Yumichiro Takahashi scrive:

    i soliti discorsi, nel tennis (come in tutti gli sport) conta il risultato, Gasquet o Berdych sono i cocchi degli esperti (a cominciare dai cronisti di Sky) ma non hanno ancora combinato nulla e chissà se lo faranno mai (sul ceko poi non ci conterei proprio..).

    Andy Murray è in netto miglioramento, fisico e soprattutto mentale; riuscirà anche a vincere Wimbledon..

    sul torneo olimpico ho già scritto commentando l’articolo di Scanagatta, ai tennisti interessa parecchio e sarà interessante seguirlo visto che ci saranno i più forti.

  4. Fabrizio scrive:

    Andy Murray è portato per il tennis. Se dimostrerà di avere anche altre qualità può diventare un osso duro. Per quanto riguarda gli esperti internazionali sono gli stessi che hanno suggerito di aumentare il diametro delle palline, aumentando così anche il peso. Però, pensando che la tecnica in questo sport sia tutto, ci fanno giocare sin da giovani con racchette leggerissime, pensando che le qualità tecniche vengano fuori. In realtà lasciano questo sport, per logica conseguenza, in mano a pochi giocatori. La generazione attuale di tennisti credo sia la prima che non ha iniziato con le racchette di legno, e abbiamo assistito a un immediato calo del numero delle persone che riescono a competere. Può anche essere un caso, ma nutro dei dubbi. Gasquet può essere considerato un normodotato e infatti nonostante le qualità tecniche fatica a mantenere standard di rendimento. Forse la domanda che dovremmo porci è cosa volgiamo che questo sport diventi. Vogliamo che sia un sport che privilegia le qualità tecniche o maggiormente le qualità fisiche? E’ certo che le qualità fisiche verrebbero fuori lo stesso ma il bello di questo sport è quello di essere uno sport complesso e penso che si possa trovare il modo per privilegiare la tecnica, ma la strada intrapresa non mi sembra la più sensata.

  5. ivan scrive:

    anch’io ho seri dubbi riguardo la tenuta fisica di Murray, per lo meno che possa essere tale da consentirgli di giocare la stessa quantità di match di un nadal o di un djokovic. Cero, ora Murray sembra più vincente, ma a me sembra anche più noioso ed edulcorato in alcune delle sue migliori qualità a favore di un gioco più paziente e attendista, dunque più redditizio. Non ci spero più in un Gasquet finalmente maturo (al massimo posso credere che porti a casa un wimbledon nella sua vita) e stabile nei top 5… ma se gulbis desse sostanza alle ottime cose fatte vedere finora, direi proprio che il quarto è decisamente lui. Andy può sperare nel V, sperando che nel frattempo non arrivi una prossima next big thing

  6. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Per adesso è il TERZO incomodo, visto che (presumibilmente) Federer fino a fine stagione non si vedrà più……

  7. GIANNI OCLEPPO scrive:

    @baruz:Murray gioca bene a Tennis e momentaneamente è piu continuo di Gasquet e Berdych(più continuo non più forte)dunque se i 2 sciagurati trovano maturità e continuità non è detto che non possano insidiare le primissime posizioni.

  8. Matteo, Gasquettiano doc scrive:

    Nn credo ke Murray in quanto a tennis sia migliore di Gasquet…anzi penso ke se Gasquet inizia a vincere con continuità, anke negli slam sia destinato ad essere fra i primi 3 e nn escluderei a lottare per la testa del Ranking ATP…

  9. simone scrive:

    credo ke ci siano ben poche speranze per di vedere gasquet e berdych vincere una prova dello slam…non hanno la psiche adatta….murray sta dimostrando di averla e la sta tirando fuori…oltre ad avere 1 tennis non solo attendista ma anche brillante… lob e passanti spettacolari!!

  10. stefano grazia scrive:

    I conti si fanno sempre alla fine: se Federer vincesse Olimpiadi, USOpen e Masters la sua stagione sarebbe comunque eccezionale per tutti,anche per un Agassi o un Sampras…se non lo e’ e’ solo perche’ lui e’…Federer! Del resto all’inizio di quest’anno e anche dell’anno scorso si dava poer spacciato Nadal, col ginocchio fuori uso, incapace di vincere fuori dalla terra e blah blah blah… E invece lui diventa Numero Uno e gia’ c’e’ chi dice che l’anno prpssimo fara’ il grande Slam…Lo si diceva anche di Djokovic…Mah…A mio parere invece la NOTIZIA pi’ importante e’ la Mononucleosi di Ancic…Ma insomma, la prendono solo i tennisti sta malattia? Cosa fanno, sono poligami/bisex e quel che peggio scambisti con groupies infettate?
    A questo punto puo’ succedere di tutto, che Nadal si becchi la mononucleosi e che il prossimo anno Federer vinca anche il RG….

  11. Roberto Commentucci scrive:

    Io credo che Murray sia, fra i tennisti contemporanei, il più dotato di un’arma che risulta spesso decisiva, in un tennis che si basa sempre più sul braccio di ferro: il cambio di ritmo.
    La capacità di Andy di alternare palle senza peso ad improvvise accelerazioni è senza dubbio una dote innata, è una strategia difficilissima da insegnare. In questo, ricorda effettivamente l’immortale “Gattone” Mecir e, su livelli meno eccelsi, il nostro geniale ma incostante “neuro” Canè, che nelle giornate migliori sapeva far impazzire i monocordi svedesi di quegli anni proprio grazie alle sue parabole sgonfie, alle quali faceva seguire le mortifere accelerazioni che tanto mandavano in visibilio il nostro Bisteccone Galeazzi.
    Tornando a Murray, il suo problema è che questo tipo di gioco, nel tennis del 2000, è molto dispendioso sul piano fisico e anche su quello mentale. Giocando colpi morbidi, c’è sempre il rischio, nello scambio, di finire troppo lontano dal campo, a sfinirsi in estenuanti rincorse difensive. E si diviene anche meno lucidi nello scegliere il momento giusto per accelerare, finendo per imballarsi in troppi errori.
    E’ per questo che lo scozzese, che non è atleticamente un superman, sinora non è stato un mostro di continuità e di tenuta alla distanza. Ma lavorando duro sul fisico il suo livello di gioco può ancora crescere alquanto, mentre forse uno come Djokovic è già piuttosto vicino al suo picco di massimo rendimento.

  12. pibla scrive:

    Sì, Murray a mio avviso è decisamente il “quarto al tavolo”, si è solo fatto leggermente aspettare.
    Ad inizio 2007 Murray sembrava addirittura più avanti di Djokovic; mentre infatti agli AusOpen Djoko perdeva netto con Federer, Murray costringeva al quinto Nadal in un fantastico match in cui fece intravedere tutte le sue enormi potenzialità, poi nei tornei sul cemento americano che precedevano i Master Series di Indian Wells e Miami lo scozzese arrivava anche a battere Roddick ed a portarsi a casa almeno un titolo, però spendeva anche molte energie, fino a che arrivò totalmente svuotato, in seguito anche ad un grande quarto di finale giocato e vinto contro Haas, alla semi di IW contro Djoko, dove perse di brutto, lì si impose all’attenzione di tutti il serbo che perse in finale con Nadal ed andò poi a vincere il seguente torneo di Miami.
    Murray invece, affatticato dal brillantissimo avvio di stagione, si bloccò fisicamente una prima volta a Monte Carlo e poi, più gravemente ad Amburgo, contro il nostro Volandri, da lì ci è vouto un pò per tonare sui livelli di inizio 2007, ma ora è tornato e per chi aveva seguito con attenzione quell’inizio di stagione questa non può certo essere considerata una sorpresa.
    Il quarto finalmente si è seduto, ora possiamo cominciare a dare le carte……

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