Starace, il doppista che ci voleva
Contro Israele al posto di Galimberti
Barazzutti non può sbagliare

Anche se nella finale di Acapulco ha perso dalla Loit, che gioca bene ma non è un fenomeno, Flavia Pennetta sembra sulla via del recupero. Difatti conduceva in entrambi i set per 4-2. E poi giocare con le mancine non le è mai piaciuto troppo. A chi piace, del resto?
Vanno registrati con soddisfazione anche i risultati di Sara Errani: ha battuto la Garbin, ha centrato una semifinale importante, è giovane, ha molta grinta, questo risultato le darà fiducia.
Ma forse il risultato più interessante per noi italiani (per coloro che hanno interessi diversi da quelli dei giochi di coppia, love-story e quant’altro) è venuto dal doppio, dalla vittoria di Potito Starace al fianco di Vassallo Arguello (l’ex argentino diventato ex italiano e oggi nuovamente argentino) sulla coppia testa di serie n.1 formata dai cechi Dlouhy e Vizner con un punteggio nettissimo 6-0,6-2.
Un risultato importante in chiave Davis. Fra un mese l’Italia giocherà in Israele un match di Coppa Davis che si preannuncia difficilissimo perché la nostra squadra appare incerottata in quasi tutti i suoi elementi mentre Sela è in buona forma e il doppio Erlich-Ram è certamente un discreto doppio. Quanto ad Okun un mio amico israeliano, Ron Steel, mi ha detto che è bello rilassato…è stato in vacanza fino ad ora ma è convinto di portare almeno un punto alla causa israeliana.
Filippo Volandri invece ha ripreso da poco ad allenarsi al Matchball di Firenze per via di un dolore alla spalla _ me lo ha detto mio figlio Giancarlo _ ma lo fa con cautela. E si sa che comunque Filo non ama giocare sul cemento. Se anche ce la facesse a tornare in condizioni decenti per la Davis non potrà certo giocare tre giorni di fila, singolari e doppio (tanto più che il doppio lo ha sempre giocato, quando glielo hanno chiesto, con poco entusiasmo).
Seppi, che è stato provato qualche volta in doppio da Barazzutti anche se a me pare tutto fuorché un doppista, vive purtroppo un prolungato momento di sfiducia in singolare e forse non merita nemmeno di essere convocato.
Insomma Bracciali, a dispetto dei vari problemi fisici che hanno perseguitato anche lui in quest’inizio di stagione, sul cemento sembra decisamente il migliore dei nostri, tanto in singolare che in doppio, sebbene il ragazzo d’Arezzo non sia un mostro di continuità capace di dare sicure garanzie anche quando deve affrontare avversari peggio classificati di lui.
A parte il fatto che anche per lui non sarebbe facile giocare tre giorni di fila _ più un problema di testa, di logorio nervoso _ stante l’infortunio che ha messo fuori uso Galimberti, non avrebbe avuto nemmeno tanto senso che Barazzutti gli chiedesse di giocare tre giorni di fila contro una coppia forte come Erlich-Ram se il compagno di “Braccio” avesse dovuto essere ancora più debole del non fortissimo Galimberti.
Il risultato di Acapulco dice invece che Starace vale quanto Galimberti e forse di più. Erlich e Ram resterebbero comunque favoriti, ma il match non è proprio impossibile. Starace serve bene (meglio di Galimberti…), non è male a rete, ha un discreto tocco e anche buone volee: il suo problema è sempre stato coniugare il suo gioco da fondo con quello di rete (dove in singolare viene davvero troppo poco) perché non è abbastanza rapido. Si allena ad Arezzo con il Blue Team e Umberto Rianno, proprio come Bracciali, fra i due c’è certamente un buon rapporto di amicizia, sono convinto che possono formare una coppia di doppio più che dignitosa.
In doppio, dovendo coprire mezzo campo, l’handicap della mancanza di rapidità che accusa Starace, si combatte meglio. E se Volandi non dovesse essere al massimo Starace potrebbe essere schierato anche come singolarista (sebbene abbia una volta perso da Okun). Insomma, almeno per una volta un torneo di doppio ha fornito indicazioni interessanti per allestire una formazione che altrimenti sarebbe stata in alto mare. Questa almeno è la mia opinione che raramente, peraltro, coincide con quella di Barazzutti.
5 Marzo 2007 alle 02:02
completamente d’accordo con Ubaldo (e come si potrebbe non esserlo?).
Starace ha già dimostrato di essere uomo-davis (le pive del sacco contro la Polonia chi ce le tolse?) e lo vedo bene sia in singolare che in doppio.
In realtà un Okun lo vedo anche alla portata di quel Luzzi (Okun e Sela _che però se gioca come contro Safin a Melbourne ci fa vedere i sorci verdi_ occupano posizioni ATP vicine e pure inferiori all’aretino) fresco vincitore a Cherbourg, challenger giocato su superfice veloce.
Ma Barazzutti come al solito si porterà come sempre i primi in classifica ATP (e sono capace anch’io!).
5 Marzo 2007 alle 08:04
A mio modo di vedere i 4+1 da portare in Israele in un match molto difficile e delicato dovrebbero essere Bracciali, Starace, Luzzi e Bolelli. Ci sarebbero anche Volandri e Sanguinetti ma i due sono acciaccati, Volandri poi sul cemento non è assolutamente competitivo mentre Sanguinetti si è fatto fuori dalla Davis da molto tempo. Luzzi (che ha vinto un Challenger ieri) potrebbe esaltarsi in Davis mentre Bolelli potrebbe fare comodo sul veloce. Ma sicuramente non saranno le scelte di Barazzutti che ammiravo come giocatore ma che come capitano vale pochissimo. Ha vinto con le ragazze ma un Fed Cup che il Belgio ha giocato con una n.2 debolissima. Del fatto che le tue opinioni coincidono raramente con quelle di Barazzutti dovresti essere contento, mi preoccuperei fosse il contrario …..
5 Marzo 2007 alle 09:48
Caro Ubaldo, l’argomento è interessante. Purtroppo il match di Davis capita in un momentaccio per il nostro tennis maschile. Concordo pienamente su Bracciali che resta, con i suoi limiti di continuità, il perno della nostra squadra sui campi rapidi. Io credo però che dovendo comunque improvvisare una coppia (Galimba non è un fenomeno, si sa, però con Braccio sono molto affiatati e questo in Davis conta tanto…) contro un doppio comunque forte con quello israeliano potrebbe valere la pena di puntare sui singolari, risparmiando a Bracciali le fatiche della seconda giornata. Io (siamo o no un popolo di commissari tecnici?) in Israele in questo momento porterei Braccio, Potito, Seppi e Bolelli. Poi cercherei di farli lavorare bene fisicamente (non so se sarà possibile fare come qualche volta in passato, quando i nostri si sono allenati anche la settimana precedente con il preparatore atletico Pino Carnovale) e farei giocare in singolo, oltre a Bracciali, quello dei tre che dà più garanzie al momento. Ho visto che Seppi è in crisi di fiducia, però ho visto anche che in Davis ha sempre dato il meglio di sè (ha battuto Ferrero e impegnato severamente Nadal). Secondo me lui è un giocatore che beneficia molto della presenza del capitano a bordo campo, che lo aiuta a leggere le partite e gli dà convinzione. Non lo escluderei in partenza. Per Starace il problema sul cemento non è tanto tecnico, quanto fisico: se sta bene può giocare aggressivo e avere un buon rendimento, se no… Purtroppo il suo problema di fondo è che il fisico non sempre gli permette di sopportare carichi di lavoro atletico adeguati. Bolelli è un’incognita, sarebbe una scommessa. In prospettiva è forse il più forte dei quattro, però l’esperienza non c’è ed esordire il Davis in trasferta è dura…
…Per concludere:
Non vorrei essere nei panni di Barazza…
P.S. Grazie ad Ubaldo per aver corretto un mio post dell’altro giorno su Gabriela Sabatini, in cui per errore ho citato come suo coach Heinz Gunthardt (che invece ha seguito la Graf, se non dico un’altra stupidata) anziché Carlos Kirmayr.
5 Marzo 2007 alle 11:05
non sei l’unico, caro ubaldo, ad avere pensieri diversi da quelli di corrado (e di binaghi): torre del greco è solo l’esempio più eclatante.
bisogna considerare, però, la difficoltà della scelta a cui sarà presto sottoposto: sanguinetti e seppi, che sono i due nostri migliori (con bracciali) sul duro, stanno giocando male; volandri non sta bene, galimberti pure.
schierare per tre incontri il poto o bracciali rischia di diventare molto pericoloso: almeno uno dei due deve riposarsi nel sabato del doppio.
dopo i singolari di venerdì e dopo aver visto chi dei due ha giocato meglio, sceglierei l’altro per il doppio, affiancandolo a bolelli.
controllerei, però, con attenzione, fino all’ultimo giorno utile per le convocazioni, seppi e sanguinetti: soprattutto il secondo, se offrirà nei prossimi giorni una qualche speranza di recupero del suo gioco, potrebbe essere determinante per vincere la sfida in israele.
al momento, però, non conosco i programmi nè di seppi, nè di davide e non so entro quale data vanno ufficializzate le convocazioni.
marcos
5 Marzo 2007 alle 11:27
Bracciali e Galimberti erano sicuramente due giocatori che si amalgamavano bene in doppio e quando c’è questo genere di affinità, si può anche formare una coppia più forte di una formata da giocatori singolarmente più forti, perchè se si è veramente uniti, la forza complessiva che ne scaturirà, sarà certamente maggiore della semplice somma. Lo hanno dimostrato vincendo il torneo indoor di Milano e battendo Nadal-F. Lopez in Coppa Davis.
Non potendo adesso disporre di Galimberti, mi sembra che l’alternativa migliore come compagno di Bracciali, almeno da un punto di vista tecnico, sia sicuramente Bolelli. Questi è un giocatore talentuoso, che sa giocare d’attacco (cosa molto importante in doppio), ma soprattutto sa esprimersi molto bene sul veloce. Starace ha vinto un torneo di doppio sulla terra, come se la caverebbe sul cemento? e in coppia con Bracciali?
In ogni caso non bisogna dimenticare che il doppio israeliano è uno dei più forti al mondo, pertanto è favoritissimo contro qualsiasi coppia Barazzutti decidesse di mandare in campo. Inoltre non bisogna neanche dimenticare che Bracciali è un giocatore che ha un’autonomia nervosa piuttosto limitata e il clima con cui si gioca la Coppa Davis in Israele è piuttosto incandescente, pertanto sarebbe forse più saggio puntare ad ottenere in singolare i 3 punti per vincere, non facendo giocare a Bracciali il doppio allo scopo di centellinare le sue risorse. Chi schierare allora in doppio? e come secondo singolarista? I nomi dei papabili sono Bolelli, Galvani, Luzzi, Starace e Seppi. Volandri ha una spalla dolorante e non è neanche un giocatore da veloce. Come momento di forma dico Luzzi, come esperienza Seppi, come tenuta nervosa Galvani, come talento Bolelli. E se Starace venisse schierato sia in singolo che in doppio?
5 Marzo 2007 alle 13:08
ciao Ubaldo io sono pienamente d’accordo con le convocazioni proposte sopra da mauro…comunque sul tuo discorso su Volandri vorrei aggiungere che non credo nemmeno al massimo della forma in un Filo competitivo sul veloce, superficie sulla quale per me non vale nemmeno i primi 200 del mondo… Seppi in questo momento non è proponibile quindi i singoli Braccio e Poto e in caso di buon risultato dopo il venerdì Bolelli e Luzzi in doppio….in caso contrario i due singolaristi anche in doppio…
cmq il dato certo è che Barazzutti può fare molte cose..ma non il capitano di Davis con tutto il rispetto……
il problema è a monte…..cambiare Presidente federale e poi capitano è una priorità per il rilancio del nostro sport visto che a livello quantitativo sembriamo in progresso..abbiamo 8/9 giocatori tra i primi 120-130..cosa che non accadeva da decenni…..speriamo bene..anche se la Davis non è la priorità però in Italia, dove la cultura sportiva è notoriamente di basso profilo, è l’unica panacea di popolarità per lo sport della racchetta…..quindi..AVANTI
5 Marzo 2007 alle 15:26
Riprendendo le considerazioni di Vincenzo Torzillo: tempo fa avevo iniziato a fare una piccola statistica per cercare di misurare lo stato di salute del nostro movimento maschile. Banalmente, sono andato a cercarmi le posizioni in classifica ATP dei nostri primi 5, 10 e 15 giocatori all’inizio di ciascun anno a partire dal 2002 e poi ho fatto la media. I risultati sono questi:
2002 2003 2004 2005 2006 2007
top5 107,2 116,8 106,0 103,8 67,2 76,4
top10 155,3 161,7 145,6 136,9 118,1 105,9
top15 202,2 202,3 176,9 170,6 157,8 141,2
Come si vede, l’annus horribilis è stato il 2003 (quando avevamo solo Sanguinetti fra i primi 100…) Poi pian piano c’è stato un lento recupero. Quel che incoraggia è il continuo miglioramento della media di classifica relativa ai primi 15 giocatori, che mostra come il movimento nel suo complesso stia crescendo e come si stia allargando la base dei giocatori in grado di stare fra i primi 250 del mondo. Prima o poi un top 10 arriverà…
Sarebbe interessante fare una classifica di questo tipo (media dei primi 15 giocatori) riferendosi alle varie nazioni. Io non ho il tempo, ma credo ne uscirebbe che anche nel maschile, dal punto di vista quantitativo, non siamo poi messi tanto male.
Fra le donne, anche se le nostre due punte (Pennetta e Schiavone) sono un po’ in ribasso, siamo messi benissimo: nella classifica di stamane abbiamo 7 tenniste nelle prime 60!
5 Marzo 2007 alle 19:09
io credo che il top 10 lo mandi il destino e non è prodotto da una crescita del movimento..purtroppo
5 Marzo 2007 alle 20:42
Caro Ubaldo,
sono perfettamente d’accordo con lei quando propone Potito Starace come doppista per la nostra squadra di Davis. Vorrei solo farle notare che le capacita’ di Potito come doppista non le scopriamo oggi all’indomani del successo di Acapulco. Gia’ al Roland Garros dello scorso anno, in coppia con Beto Martin, Potito ci diede un saggio delle sue doti. Per non dimenticare il fatto che se oggi la Capri Sports Academy porta il tricolore sulle maglie e’ grazie ai doppi vincenti di Potito.
Pertanto avrei gradito che gia’ in passato si fosse fatta pressione su Barazzutti per fargli fare le scelte piu’ giuste. Sappiamo che Barazzutti non segue i risultati dei nostri giocatori ma si limita al download delle classifiche prima di effettuare le convocazioni. La mia speranza e’ che professionisti attenti come lei, Tommasi o Martucci facciate conoscere al capitano il vostro parere, che molto spesso coincide con quello dei conoscitori del tennis.
5 Marzo 2007 alle 23:17
Purtroppo abbiamo un ct che è stato un ottimo giocatore, ma è un mediocre selezionatore. Non ha carisma, certe volte è abbastanza limitato nelle sue scelte, mi dà l’impressione di essere abbastanza permaloso. Noi in Israele perderemo sicuramente, la formazione migliore sarebbe quella di schierare Bracciali/Starace per il doppio, e tentare di schierare un Bolelli con tutte le incognite del caso come singolarista. L’altro singolarista dovrebbe essere Bracciali, ma credo che non abbia la capacità fisica e psicologica per sostenere una tre-giorni di Davis. L’unica cosa positiva, stà nella sicurezza ostentata del ct, il quale invece di vedere Israele all’opera contro Lussemburgo, ha preferito il ch di Bergamo. Ora o il ns ct è stra-sicuro di vincere oppure è di una leggerezza incredibile…….
6 Marzo 2007 alle 09:11
per me le percentuali sono ita 35%-isr 65%
6 Marzo 2007 alle 13:11
E’ vero che Poto perse da Okun agli US Open ma è anche vero che era il suo primo match dopo l’infortunio di Biella(saltò 2 mesi).
Senza l’infortunio sicuramente Filo lo avrei convocato, ora francamente non so. Luzzi non penso rientri nei piani di Barazzutti, Seppi al momento non merita la convocazione, a meno di miracoli improbabili nei due MS, Sanguinetti ha già dichiarato di aver chiuso con la Davis.
Io chiamerei Bracciali, Bolelli, Luzzi e Starace.
Riguardo Barazzutti secondo me non può fare il doppio ruolo, e visto che non credo sia amato dalla squadra maschile secondo me questo sarà il suo ultimo anno da capitano di Davis.
6 Marzo 2007 alle 16:33
speriamo che tennifan abbia ragione……è un peso che orami non si sopporta più…….ha l’apertura mentale di un vecchio conservatore inglese…
7 Marzo 2007 alle 13:07
Per Vincenzo, sul fatto che è il destino che manda i top 10. Non sono del tutto d’accordo. Secondo me il destino ti manda il fantastico talento, il giocatore in grado di arrivare nei primissimi posti della classifica (diciamo i primi 2)… Ma se guardiamo i top 10 di adesso troviamo anche giocatori che possono essere considerati frutto di un movimento tennistico efficiente e/o di tanta, tanta applicazione. Penso ad esempio ai Robredo e ai Davidenko, ma anche ai Ferrer (è stato n. 10). In passato si possono citare un Albert Costa (n. 6), un Berasategui (n. 7), un Novacek (n.
o un Bjorkman (che in singolo è stato addirittura n. 4!). Inoltre i movimenti tennistici solidi riescono ad aiutare i giocatori di medio livello a raggiungere il loro massimo: i francesi hanno portato un Boetsch al n. 12. Gli olandesi hanno avuto, oltre a Kraijcek (ecco… uno così te lo manda il destino…) anche un Siemerink n. 14, uno Schalken n. 11. Gli spagnoli hanno portato un onesto pedalatore come Francisco Clavet al n. 18 (!!!), che, per dare un termine di paragone, è la miglior classifica del nostro miglior tennista degli ultimi 30 anni (Gaudenzi, che è stato n. 18 per circa un anno). Concordo invece con Vincenzo su Barazzutti, che mi sembra faccia le scelte con il criterio notarile della classifica solo per non avere noie. Denota mancanza di coraggio, di visione e di personalità.
Speriamo bene…
8 Marzo 2007 alle 13:08
dimentichi Schuettler..altro fenomeno nei top 10..per i nostri più che Gaudenzi…che però comedici tu è arrivato là col lavoro più che con la classe..il nostro ultimo vero giocatore è stato OMAR CAMPORESE