Pero-Bertolucci tra campo e gossip.
E’ una telecronaca che piace.

Seconda tornata di voti ai telecronisti e ai giocatori
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Pero/Bertolucci: Davydenko/Gonzalez
“Gonzalez ha stretto la mano a Federer e lì ha finito il suo master”
Elena presenta uno dei temi del match: “Qualche maligno potrebbe pensare che Davydenko sia interessato al premio di 100000 dollari offerto ai vincenti degli incontri del master, pur essendo già estromesso dalle semifinali. Non è detto, quindi, che Gonzalez possa avere vita facile”. Paolo casca nel tranello: “Non è che il russo sia noto per il suo braccio lungo, quindi… 100000, insomma: potrebbero fargli gola”. Elena cerca di salvarlo: “Beh, non è questione di braccino corto od altro: ha fatto così tanti sacrifici che per lui 100000 dollari significano ancora molto”. Bertolucci capisce e non vuole passare per maligno: “Sì, ha veramente fatto tanti sacrifici: hai ragione”. Direi che non c’è nulla di strano nell’impegnarsi, per guadagnarsi da vivere.
Si parla di sorprese: “Certo che se tre giocatori di lingua latina, nati sulla terra, raggiungessero le semifinali del master indoor…sarebbe una grande sorpresa”, inizia Paolo, per poi proseguire, durante il primo game: “Se Davydenko, però, tiene Gonzalez su un ritmo così elevato, può dargli grande fastidio”. Esatto Paolo, esatto! Il russo spinge come sul Volga e manda a terra il cileno, che tenta di recuperare un dritto incrociato straordinario. Durante il terzo game, con Gonzalez già sotto di un break, Elena, sconcertata, ne definisce la mobilità odierna: “E’ paralizzato!”. 3 a 0.
“Eilà! Cos’è costretto a fare Gonzalez, per far punto”, un drittaccio lungolinea, che sfiora il paletto e buca l’incrocio delle righe, desta meraviglia. Paolo, però, le placa gli entusiasmi: “Con queste soluzioni stupefacenti, ma estemporanee, non si va molto lontano”. Pero, profittando del game interminabile, racconta dell’intervista rilasciata da Davydenko ad Ubaldo, producendosi in un’ottima sintesi. El bombardero, nel frattempo, vince il suo primo game: 3 a 1. Paolo prende ancora del tempo per un paio di considerazioni sul caso Davydenko: “Non è mai stato un personaggio ed ora lo è diventato suo malgrado: non credo che in questi panni si senta bene. Ha ragione quando chiede che l’inchiesta termini il più rapidamente possibile”. Condivido tutto.
Gonzalez, dopo aver salvato 5 palle break nel quinto gioco, brecca nuovamente: 3 pari: “Il back rovescio a metà campo è la nota positiva del cileno”, scopre Paolone. Che abbia preso lezioni segrete da Roger? Nel settimo game, continua il tentativo del bombardero di disfarsi del russo anzitempo, servendosi di colpi sotto la cintola: “Guarda come si ripara Davydenko! Se la vedeva già stampata in faccia la palla: due volte su due, gliel’ha tirata addosso!” E fan tre, con questa: come tutti quelli che son poco avvezzi al gioco di rete, Nikolay “para” i passanti avversari, buttando di là una palla a metà campo e non chiudendo le volées come si dovrebbe fare; mano de piedra, sulle palle a metà campo, s’avventa come il falco sulla lepre zoppa e bombarda dove capita: io son convinto che non prenda la mira; il suo braccio sa che deve tirare dentro un rettangolo: non è colpa sua se qualcuno gli entra in traiettoria!
Bertolucci registra che il russo non riesce a far due punti consecutivi ed Elena aggiunge: “Eh sì, ma Gonzalez è peggio di lui: non ne approfitta!”, ma, salvando l’ennesima palla break, riesce a portarsi sul 4 pari. Poco dopo, il cileno è impegnato a servire per rimanere nel set, come s’usa dire, ma s’inceppa sul più bello: “Ahia…la racchetta è andata. Si becca anche il warning. 64 Davydenko. L’esempio è negativo, ma se deve servire per una scossa, per trovare quell’energia mentale utile ad una reazione, allora…”. Paolo non finisce la frase, forse per evitare l’intervento saggio di Elena, pronta a riprenderlo: deve averlo guardato come una mamma guarda il bimbo, che sta per tirare una palla di neve ghiacciata nell’occhio del vecchio parroco del paesino d’origine.
Davydenko, all’inizio del secondo set, serve per primo, ma, complice un fisiologico passaggio a vuoto, perde il servizio: “Gonzalez deve sfruttare al massimo il regalo del russo”, consiglia Paolo. E, invece, no: controbreak immediato. Elena, sentendosi mamma: “Spaccare la racchetta non è servito proprio ad un bel niente!”.
Ci crede poco il cileno, malgrado Davydenko porti scarpe bianche, calze bianche, pantaloncini neri e maglietta bianca, con strisce rosso fuoco serpeggianti: se un giorno si presenta in campo con anche una sciarpa verde smeraldo ed un cappellino rosa, senza meno, lo propongo al Pitti Uomo. Bertolucci sente il richiamo delle origini: “Gonzalez è immobile: sembra una statua del Foro Italico. Non può vincere, giocando in difesa: non è nel suo dna”. Ancora games lunghi, intanto, tra i due tennisti: “Solo in un gioco non s’è andati ai vantaggi”, annota Elena.
Quando si pensa alla serenità del popolo cinese, si può pensare al giudice di linea centrale, quello che vede arrivarsi addosso, ogni due per tre, le fiondate di prima palla del cileno: si sposta, senza alcun turbamento del viso, non appena la palla esce violenta dalle corde di Gonzalez, con una lentezza pari a quella che usa per spostarsi al parco, quando vede arrivare un bimbo goffo sul triciclo. Se la palla esce, quando lo sfiora, mormora un out da interpretare; se la palla non esce, torna al suo posto con estrema dignità ed impercettibile sopportazione. Pare che nulla possa scalfirlo, pare che s’annoi: ma è solamente sereno.
La partita, francamente, lascia un po’ a desiderare: nel sesto game, i nostri cronisti tradiscono un certo scoramento e la cronaca procede così: “Uela”, “Riga”, “Al volo, questa volta”, “Ace”, “4 a 3 Davydenko”. Pur essendo metà mattina, ho dovuto prepararmi un altro caffè. Bertolucci, finalmente, si lascia andare: “E sai…se non parte tutto dal cervello, i piedi mica arrivano da soli”. È giusto, ogni tanto, rimarcare l’importanza del cervello. Elena, con gran merito, trova il modo di esaltarsi: “E finalmente Gonzalez è riuscito per due volte a tirare il suo drittone! Salvata una palla break d’importanza capitale”. L’occhio di falco ne salverà un’altra. “Ma non è possibile!! Ha sbagliato 4 dritti in questo game!”, Elena non crede alle difficoltà cilene e Paolo mirabilmente spiega: “Un dritto fuori, una botta micidiale sulla riga, un rovescio a metà campo, una volée affossata, uno smash corto, un liftone ed una stecca. Ma che è? Non si può giocare così: la confusione regna sovrana”.
I due tennisti giocano come al circolo, quando si tira tutto a mille, per impressionare l’avversario più forte, che, inesorabilmente, alla fine, vince la pizza.
Con una gran risposta di dritto lungolinea, Davydenko, al termine di un game inguardabile ed infinito, riesce a breccare. 5 a 3 e servizio. Prima che entrambi i giocatori lascino Shanghai definitivamente, i nostri ne dicono ancora un paio di un certo interesse: “Gonzalez ha stretto la mano a Federer e lì ha finito il suo master”, Elena rileva che quando un uomo riesce in una grande impresa, poi, comunque, torna ad essere quel che era prima. “Ma tu pensa! Batti Federer e non serve a niente: ma guarda il destino!”, Paolo aggiunge che la grande impresa, talvolta, non porta alcun frutto. Gonzalez conferma, perdendo anche oggi, di soffrire particolarmente l’elevato ritmo geometrico del russo, anche quando questi non è al meglio. Pero e Bertolucci confermano d’essere coppia ben affiatata: se la cavano bene anche in partite che offrono pochi spunti.
Pero: 7
Bertolucci: 6 e mezzo
Davydenko: 7
Gonzalez: 4
17 Novembre 2007 alle 16:23
Bravissimi TUTTI !!! La Signora Pero e stata migliore “aggiunta” a vecchio team. Unico peccato -la passione per Lendel!
17 Novembre 2007 alle 16:59
marcos eleva pure i voti Pero & Bertolucci sono, limitando il giudizio a sky,largamente la coppia migliore
17 Novembre 2007 alle 18:47
da quando ho iniziato a pagellare per il blog, ho sempre cercato di giudicare in base alle prestazioni: in alcuni tornei, infatti, pero e bertolucci hanno preso voti assai migliori di tommasi.
m’hai fatto venire un’idea, alessandro: magari, a dicembre, preparo un pagellone finale, che tenga conto delle cronache di tutto l’anno!
17 Novembre 2007 alle 19:00
Quoto Alessandro al 100% e comunque la cosa migliore per gustarsi una bella partita è togliere il commento quando, fortunatamente, è possibile.
17 Novembre 2007 alle 20:37
La Pero dovrebbe avere un bel 10 solo per la voce,che definirei SOAVE!!!
In piu’ e’ anche una grande competente,e ha grande senso della telecronaca,in piu’ e’ spiritosa e fa battute…
ke volete di piu’?
un amaro tommasi….
17 Novembre 2007 alle 20:45
Domani finale senza storia, tre set a zero per lo svizzero, che conduce 7-0 negli scontri diretti, ed ha perso solo un set, quest’anno nei quarti ad Amburgo, e solo una volta è stato portato al tie-break,Basilea 2006, nelle altre partite la media game per set dello spagnolo è dell’ 1.9.Se poi Federer serve come contro Rafa, la partita può durare anche meno della finale dello scorso anno.
17 Novembre 2007 alle 21:21
Ma che avete contro Tommasi? Insieme ad Ubaldo e Gianni è una delle poche carte spendibili all’estero dal tennis italiano…
17 Novembre 2007 alle 21:26
L’unica possibilità per l’iberico Ferrer di vincere è sperare in un infortunio dell’elvetico Federer. Il mio pronostico Federe d. Ferrer 6-2 6-1 6-3
17 Novembre 2007 alle 21:31
ma simon dove vivi ma l’hai visto il ferrer di questo periodo?
se ferrer non si addormenta o si sente gia appagato federer dovra sudare sette camice per vincere .
e non credo che basti solo il servizio in quanto ferrer mi sembra anche un buon ribattitore.
speriamo di vedere un buon incontro in quanto questo master non è stato esaltante e vinca il migliore.
un saludos
18 Novembre 2007 alle 07:32
Complimenti a Marcos per le sempre godibilissime pagelle, molto divertenti. Riguardo i voti noi italiani abbiamo la tendenza a tenerci un pò “bassi”, basta vedere anche le pagelle delle partite di calcio: la maggior parte dei voti vanno dal 5.5 al 6.5…
Insomma Marcos fatti coraggio e sbilanciati di più!
Ciao
fl10
19 Novembre 2007 alle 18:13
Non ho visto la telecronica. Posso solo dire che Bertolucci è di gran lunga il miglior commentatore tecnico di tennis che abbia mai sentito. Un vero peccato averlo perso come allenatore di coppa davis.
19 Novembre 2007 alle 20:44
condivido la nostalgia di paolo: peccato non vederlo sulla panchina azzurra.