Prime pagelle da Roma.
Applausi a Pero e Lombardi.
Safin una continua delusione.

 
6 Maggio 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Pero/Lombardi – Wawrinka/Safin

“Se il tennis fosse rimasto un gioco, invece di diventare uno sport, Marat, probabilmente, non avrebbe avuto rivali. Forse, solo Federer…”

“Guarda dove ha messo questo dritto, Safin: incredibile!”. Lombardi, poi, accenna all’incontro vinto a fatica da Starace, nel pomeriggio: “Se Potito mi perde a Monte Carlo da un ex giocatore come Lapentti…non so quanta strada potrà fare in questo torneo”. Pero non ci sta: “Ma guarda che Lapentti ne ha battuti altri…”. Concordo: ha battuto anche Verdasco e quando ha perso da Ferrer, l’ha portato al terzo set. Si torna al match: “Marat non ha ancora perso un punto, quando ha messo la prima: 2 pari”. Roberto inquadra perfettamente il tennis di Wawrinka: “Ha qualche debolezza sul dritto, ma col rovescio è in grado di variare sia il taglio che la velocità”. Safin, a tratti, gioca divinamente: con una risposta di rovescio spazzola la riga di fondo e conquista il break: 3 a 2 e servizio. Elena sottolinea l’impegno del russo: “Perde il punto, Safin, ma ha retto abbastanza bene il tergicristallo…che ora diventa sempre più utile, visto che la pioggia si fa sempre più fitta!”. Marat fissa gli occhi del giudice di sedia, senza dire una parola. L’arbitro risponde: “Play suspended!”. Piove.

Meloccaro interviene da studio (è un ruolo che gli si confà): “Sul campo, alcuni addetti stanno lavorando sulla terra rossa. Questo ci conforta perché quando c’è vita sulla terra…”. Lombardi interviene: “Quando c’è vita sulla terra…questa è bellissima!”. Pero chiude al meglio: “Questa è post atomica!”. Riprende il gioco e la cronista ci prende subito: “Non è mai facile iniziare a battere dopo un’interruzione: vediamo cosa farà Marat…e, infatti! Due errori e contro break per Wawrinka: 3 pari.” Nel settimo gioco, Safin ritrova la giusta concentrazione: “Oh, beh!! Safin doc: che botta!”. Roberto spiega meglio: “Dritto lungolinea micidiale, al termine di uno scambio lungo…significa che, questa volta, non ha giocato solo d’istinto, ma anche con razionalità”. 4 a 3 e servizio per Marat, che, nell’ottavo, spreca malamente una palla per incrementare il divario, affidandosi, questa volta, solo all’istinto…ma a quello peggiore: comodo dritto da metà campo, fucilata lunga di una spanna. 4 pari. Il suo avversario non è da meno e continua a sbagliare un dritto dopo l’altro: quinto break consecutivo. Partita assai bizzarra. Safin illude: “Smorza con la volée di dritto: 3000!”. Poi, delude: “Ahi…3030”, annuncia lei; “Questo non mi piace proprio: dipende dalla psiche di Safin”, chiarisce lui. Un rovescio a metà rete, un doppiofallo, un’imprecazione, un ace, la racchetta a terra e 5 pari: “Cosa doveva essere da piccolo Marat!!”, s’immagina Lombardi. Una peste bubbonica, Roberto!

“Ogni volta m’illudo; ogni volta rimango deluso”. Il cronista è innamorato del gioco di Marat…lo siamo in molti: io inizio a non crederci più. “S’è spostato troppo, Safin, per giocare il dritto e lascia campo a Wawrinka, che lo sorprende: 6 a 5”. Nel game successivo, l’innamorato si fa dolcissimo: “Che regalino…”; prestante, il russo si presenta a rete e regala al gentile pubblico un gesto al contempo leggero e plastico, per chiudere in diagonale una volée smorzata di dritto. Tie break, serve Stanislas.

10: dritto a mezza rete di produzione russa

11: ace moscovita

12: servizio vincente di pari origine

13: classico doppio fallo svizzero

14: diabolico doppio fallo svizzero

24: dritto lungo di Marat

25: dritto in rete di Stanislas

26: come sopra

36: come sopra, ma safinesco

46: passante dritto elvetico

56: stupenda volée diagonale dritta di Wawrinka

57: 17° errore, dritto e svizzero. 76 Safin.

“Per voi e per gli amici: Cedrata Tassoni”

Lombardi si complimenta con l’organizzazione del torneo, che, malgrado la provvisorietà dell’impianto, è riuscita a rendere particolarmente gradevoli gli spazi dedicati al torneo. Poi, ne dice una molto interessante: “Se il tennis fosse rimasto un gioco, invece di diventare uno sport, Marat, probabilmente, non avrebbe avuto rivali. Forse, solo Federer…”. 1 a 0 per il russo, che, ora, sembra giocare sul velluto. Sul 1540, Wawrinka salva una palla break, dopo uno scambio molto duro e lancia un rabbioso “Allez!!!”. Safin borbotta qualcosa e, poi, gli chiede a muso duro: “Allez what? What??”. Stanislas gli risponde, chiedendogli se potrà, d’ora innanzi, ritenersi libero di esultare. Marat è un tipo bizzarro, ma buonissimo: accenna ad un gesto di pace, ma si sente subito in colpa ed inizia a buttar via colpi, uno dopo l’altro. Qui cambia il match. Sul 3 a 1 per lo svizzero, Lombardi, prendendo spunto dalle debolezze di Safin, s’infila in un terreno minato: “Il problema del tennis italiano è l’istinto non supportato dalla conoscenza”. Non capisco dove voglia andare a parare, ma aspetto. “Gli allenatori bravi, quelli che potrebbero fare scuola, sono troppo istintivi: non hanno un atteggiamento galileiano e, così, non sono riproducibili. Riccardo Piatti, per esempio, è un allenatore eccezionale, ma non sa trasferirti in sapere i suoi successi. Diventa difficile, così, insegnare agli altri coach. Con un po’ più di cultura e attenzione avrebbe potuto essere molto più utile agli altri”. Pero interviene a difesa del miglior coach del nostro paese: “Ma tu vai a colpire proprio dove si ottengono risultati. La conoscenza ce l’ha: parlano i risultati. Dovresti colpire dove i risultati non ci sono!” “Perché…tu credi che quei risultati…”; qui, secondo me, Piatti si arrabbia. E continua, Roberto: “Tu dici che c’è conoscenza? Riccardo è bravissimo: se avesse avuto maggiore attenzione alla cultura, sarebbe stato tutto più fruibile, tutto più utile per gli altri”. 62 Wawrinka. Dopo la pubblicità, sembra che ci sia più silenzio del solito.

Elena riparte: “Colpo di una difficoltà pazzesca!”. Safin conquista due palle per il contro break con un gancio al volo di dritto, finito all’incrocio delle righe di fondo. Lo svizzero, però, si concentra a fondo, recupera lo svantaggio e si porta sul 2 a 0. Sono 54 gli errori di Marat, che sembra stufo di questo suo meraviglioso gioco, che, troppo spesso, si scioglie in errori imperdonabili. 3 a 0 e doppio break per Stanislas. Lombardi ammette: “Mi ha chiamato poco fa Riccardo Piatti, che ha fatto valere le sue opinioni. Lo saluto pubblicamente, ribadisco che è un grandissimo allenatore…poi, discuteremo in altra sede”. “Comunque…Riccardo ha tirato due calci a Roberto, che ha risposto con due pugni…”, Elena non si ferma alla cronaca del match. Io ritengo che Lombardi sia un tecnico ed un cronista di grande valore: da quel che ha detto in cronaca, sembra che il problema del tennis italiano (per altro, in ripresa) sia imputabile alla mancata riproducibilità di un progetto riuscito bene. Le fondazioni di una casa sono indispensabili, ma si differenziano in base a ciò che sopra costruisci: il lavoro di Riccardo si basa su fondazioni solide e diverse da quelle che può offrire la Federazione. Piatti, probabilmente, ha chiesto di sostituire le fondazioni federali con le sue, con cui si trova meglio. La Federazione, probabilmente, ha chiesto a Piatti di lavorare con le attuali fondazioni federali. Riccardo, forse, ritiene che il suo progetto, su tali basi, sia inattuabile.

“Per l’ennesima volta 1540 sul servizio di Wawrinka…e, questa volta, Marat ce la fa! 3 a 1 per lo svizzero, ma un break recuperato dal russo”. Dura poco la fiammata di Safin: 4 a 1 e servizio per Stanislas, che inizia il sesto game, battendo da sinistra; Marat, infatti, non è riuscito a contenersi: warning con un punto di penalizzazione. Elena è dispiaciuta: “Un uomo di 28 anni non può farsi dare un punto di penalizzazione. Un numero 1 del mondo, un vincitore di Slam…”. E, poco dopo, chiude: “Esce quest’ultimo dritto di Safin. Il pubblico applaude Wawrinka, mentre l’arbitro, del tutto trascurato dai giocatori che si stanno dando la mano, scende dal seggiolone ed evidenzia la palla chiamata out”. Curioso questo match, curioso anche l’arbitro.

Lombardi: 6 e mezzo

Pero: 6 e mezzo

Wawrinka: 7

Safin: 5

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12 Commenti a “Prime pagelle da Roma.
Applausi a Pero e Lombardi.
Safin una continua delusione.”

  1. chloe de lissier scrive:

    elena pero è competente, seria, garbata e misurata. lombardi talvolta eccede in divagazioni di ogni genere, ma ha una competenza tecnica davvero elevata. penso che su piatti si sia espresso male, ma che in fondo volesse solo rimproverare all’eccellente maestro di non riuscire a trasmettere completamente la sua sapienza tennistica.
    safin è safin. nulla di nuovo, alla fine. anche se dispiace vederlo perdere, quasi sempre in malo modo.
    wawrinka è coriaceo.
    marcos è bravissimo. è attento, profondo, acuto, sagace. e anche sensibile, qualità ormai sempre più rara. complimenti, davvero.

  2. Safinator scrive:

    Perla di Marat…

    Palla steccata

    wawrinka “ALLEZ”

    marat (girandosi e fulminandolo con lo sguardo) “ALLEZ WHAT!?”

    Immenso.
    E immensamente triste che chi,come me,è tennisticamente innamorato do marat…alla fine di ogni partita debba consolarsi con certe uscite e con una 10 di proiettili piantati sulle righe…

    DAVAI MARRRRAT!

  3. stefan scrive:

    praticamente lombardi ha dato a piatti del mestierante poco erudito

    che l’altro si sia indispettito è normale

    voto in questo comparto di telecronaca a lombardi : 3

  4. enzo cherici scrive:

    Marcos!!! La divina Elena Pero non puoi mai prendere “solo” un misero sei e mezzo!!!
    Men che meno se lo rimedia poi anche Lombardi!!!
    Abbi pazienza, si gioca…. ;-)

  5. Voortrekker Boer scrive:

    L’uscita di Lombardi sa tanto da bimbo stizzito….

  6. Francesco Robbi scrive:

    A proposito dei commenti di Lombardi su Piatti:
    L’esimio, chiarissimo professor Lombardi cosa ha mai fatto nella sua lunga carriera per sproloquiare sul lavoro di Piatti?
    I suoi “occhio prevalente… mano dominante…rotazione a 18000 giri della palla ed altre ca…te del genere sono per lui cultura?
    I maestri che escono dalla sua scuola, ricordiamoci che da anni ne è il direttore, chi hanno fatto crescere in campo agonistico? Non si domanda, l’esimio professore, che se non escono buoni giocatori, la responsabilità potrebbe essere anche qualità della scuola maestri?
    Abbiamo dei Maestri forse “acculturati” (si fa per dire) ma che non sanno insegnare agonismo?
    L’esimio Professore, prima di criticare l’unico coach che ha fatto crescere VERI giocatori (lui stesso quando Ljubicic è arrivato ad essere il nr. 3 del mondo affermava che il risultato, essendo il giocatore privo di qualità naturali, era arrivato grazie al grande lavoro di Piatti) dovrebbe sapere che Piatti è una persona estremamente educata e non priva di cultura
    Esimio Professore: si guardi allo specchio e si domandi se per caso non è l’invidia che le fa usare parole totalmente inadeguate

  7. marcos scrive:

    ringrazio chloe per le belle parole, davvero.

    quando marat ha giocato quella volée dritta e smorzata, a seguito di uno stupendo attacco, mi son detto che, anche questa volta, non mi sarei pentito d’aver visto la partita di safin, malgrado uno sfacelo di errori.

    ho giudicato lombardi per la sua cronaca e non per il suo pensiero su piatti: le opinioni, a mio parere, non possono incidere in maniera sostanziale sul voto. non sono daccordo con lui e credo che roberto sia stato quello maggiormente addolorato dall’iddio di piatti alla federazione. io credo che riccardo, prima o poi, ci tornerà.

    elena è stata la migliore, l’anno scorso. probabilmente, lo sarà anche quest’anno: è brava e indipendente. in questa cronaca non ha dato il suo meglio, a mio parere.

    grazie per l’attenzione con cui mi seguite!

  8. stefano grazia scrive:

    Io non vedo le Emittenti Private Italiane e quindi non posso giudicare Pero e Lombardi. Continuo pero’ a rimanere lo stesso sorpreso che l’anticipazione di marcos sull’accenno di querelle fatto in altra sede fosse passata inosservata, segno che molti degli utenti del blog preferiscono spesso parlare del Grande Nulla (gli Italiani, Scanzi,Tommasi & Clerici,The GOAT, i C’MON e gli ALLEZ!) e poi si lasciano sfuggire la MADRE di TUTTE le POLEMICHE…Puo’ darsi che io mi sbagli (e a scanso di equivoci io sono uno dei primi alimentatori di alcune delle conversazioni sul nulla, con l’eccezione di quelle ultras sugli italiani (non essendo un nazionalista non sto male se al secondo turno son gia’ tutti fuori ma semmai mi trovo a difenderli da chi si adira con loro, quasi fosse colpa loro se il tifoso sta male perche’ non vincono…Vabbe’, discorso complicato e trito e ritrito). Tornando alla Querelle Lombardi/Piatti… Mi sembra meriti un approfondimento di Ubaldo.Come accennava gustosamente Francesco Lombardi, se ben ricordo, fa spesso concorrenza a Howard Brody nel tentativo di trasformare in scienza lo sport del tennis con analisi minuziosissime del gesto e con la produzione di articoli che solo per riuscire a leggerli bisognerebbe avere una laurea in fisica,chimica,matematica e aereodinamica. Piatti invece va sul campo e qualche risultato l’ha ottenuto. Se Lombardi si e’ espresso male, sarebbe ancora piu’ grave visto che quello e’ il suo mestieredi commentatore: esprimersi,appunto. In fondo pero’ se ho capito bene Lombardi avrebbe detto che Piatti e’ un grandissimo allenatore che pero’ non e’ stato capace di trasmettere il suo sapere agli altri allenatori. Insomma, non ha creato una scuola, non insegnato agli altri allenatori. Pero’ il suo mestiere,quello di Piatti, era soprattutto quello di insegnare ai suoi giocatori, non di insegnare ai suoi diretti concorrenti (gli altri coaches). O no? (A quello ci si dedica a 60-70 anni, come fa adesso Bollettieri, quando non hai piu’ la voglia di andare in giro e allora ti dedichi alla compilazione di manuali e dispense per i Coaches. Insomma, a cosa si riferiva Lombardi? Che Piatti sappia insegnare agli Atleti da lui allenati lo dicono i risultati ottenuti. Che non sappia insegnare agli altri Allenatori, ammesso che cio’ sia vero, e’ un altro discorso, e sembrerebbe piuttosto legato alle ultime vicissitudini in seno alla FIT,potrebbe anche essere la classica reazione dell’innamorato respinto.Piatti se ne va dicendo che non ci sono le condizioni giuste, la FIT dice che bisogna saper lavorare con quello che hai a disposizione? Insomma, ci sarebbe molta carne al fuoco, possibile che nessuna delle nostre grandi penne abbia voglia di scriverci su qualcosa? Meglio ancora sarebbe mettere Lombardi e Piatti allo stesso tavolo col microfono acceso e lasciarli parlare fuor di metafora…

  9. marcos scrive:

    ringrazio stefano e son certo che il tema sarà trattato, magari anche con l’intervento diretto di roberto e di riccardo. qualcuno faccia loro sapere che il blog è molto interessato al loro pensiero, a prescindere dalle posizioni e dai giudizi.
    credo sempre che il buon rapporto tra federazione e coach privati possa spingere il movimento a risultati migliori: ci sono ancora molte cose da dire, sul tema e, dialogando, prima o poi, si troverà una soluzione.

  10. Roberto Commentucci scrive:

    Hai ragione Stefano, la diatriba Lombardi-Piatti merita attenzione. Anch’io credo che il problema sia serio. Anzi, che sia effettivamente “il problema”: la difficile riproducibilità di un modello vincente (che non abbiamo mai avuto nell’era moderna, essendo gli anni ‘70 ormai preistoria) è proprio ciò che ha impedito, finora, la costruzione di una “scuola italiana”.
    Lombardi ha in sostanza accusato Piatti di essere un “praticone”, un empirico. Per Lombardi, il Piatti coach fa la scelta giusta per istinto, ma non per ragionamento: in sostanza, fa, e fa bene, ma non sa PERCHE’ lo fa. E questo, impedisce di mettere a sistema la preziosissima esperienza di Riccardo.
    Io credo che Lombardi abbia ragione nello specifico: Piatti è effettivamente fatto così, è un uomo di campo e non di scrivania, e quel che ha trasmesso a Sartori, ad esempio, lo ha trasmesso per “tradizione orale” e non scrivendo un manuale tecnico illustrato (cosa che invece ha poi fatto proprio Sartori, con il suo “Ripartiamo dalla tecnica”).
    Ma, Lombardi ha soprattutto torto in generale, specie se si pensa al ruolo che svolge in Federazione. Lui è il Direttore della Scuola Maestri, il Responsabile della Formazione dei Tecnici: se c’è una persona, in Italia, che ha il compito istituzionale di mettere a sistema TUTTO il sapere tennistico del paese, ebbene quella persona è proprio Roberto Lombardi. In sostanza, Lombardi ha accusato Piatti per non aver fatto quel che Lombardi stesso, e non Piatti (che in Fit riocopriva l’incarico di Consulente), è chiamato a fare.
    E’ probabile che la diversa impostazione mentale dei due tecnici (concreto ed empirico l’uno, speculativo e sperimentalista l’altro) abbia creato nel tempo un dissidio che ha impedito il travaso del prezioso know-how accumulato da Piatti all’interno del Settore Tecnico della Fit.
    Su questo oggettivo insuccesso, hanno probabilmente pesato anche le pastoie burocratiche che, è oggettivo riconoscerlo, ostacolano l’agire federale, sempre meno tollerabili per un uomo della mentalità pratica e sbrigativa di Riccardo, e che occorrerà risolvere al più presto con idonei strumenti giuridici.
    L’augurio è che, nella serena consapevolezza dei rispettivi ruoli, il dissidio si ricomponga e la collaborazione fra Piatti e la Federazione riprenda al più presto, per il bene del nostro movimento.

  11. Francesco Robbi scrive:

    Stefano hai ragione: non servono 4 lauree per colpire bene la palla; non mi risulta che i Federer, i Nadal, i Davidenko le abbiano e chi le ha forse si dedica ad altre attività.
    Lombardi dovrebbe capire che il suo ruolo (hai ragione Roberto Comm.) è quello di gestire una scuola che funzioni, efficiente, che crei dei tecnici preparati e non andare per televisioni (renumerato) a “sparlare” di tecnici che sicuramente hanno avuto risultati migliori dei suoi (leggi Riccardo Piatti)
    La cosa più indegna per una voce “ufficiale” come la sua è accusare senza contradditorio.
    Lombardi forse non ha capito che UNA BUONA SCUOLA vuol dire BUONI TECNICI e questo vuol dire BUON INSEGNAMENTO per gli atleti e questo vuol dire OTTIMI RISULTATI?
    Alla Clooney: No scuola>>>>no risultati: pensaci Lombardi pensaci….

  12. Attilio Bersanelli scrive:

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