L’Atp chiude un occhio su Davydenko.
Annullata la multa per scarso impegno.
Se l’arbitro non conta, la regola ha senso?

 
13 Novembre 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

Il tennista russo non dovrà pagare i 2 mila dollari di sanzione per il warning ricevuto per scarso impegno al torneo di San Pietroburgo. Aveva commesso quattro doppi falli di fila. Il ricorso è stato accettato dall’Atp.

Finalmente una buona notizia per Nikolay Davydenko. L’Atp, infatti, ha accolto il ricorso del
tennista russo contro l’ammenda di 2.000 dollari che gli era stata inflitta per scarso impegno durante il match con il croato Marin Cilic, valido per il torneo di San Pietroburgo. L’Atp, che si è
riunita oggi a Shanghai dove è in corso il Masters maschile di fine anno, al quale prende parte lo stesso Davydenko, ha reso noto che dopo un attento esame delle immagini della gara ha deciso di accogliere il ricorso di Davydenko e annullare la sanzione. Ma se l’arbitro viene smentito a distanza di settimane ha ancora senso la regola? Personalmente ritengo di no.

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6 Commenti a “L’Atp chiude un occhio su Davydenko.
Annullata la multa per scarso impegno.
Se l’arbitro non conta, la regola ha senso?”

  1. Avec Double Cordage scrive:

    per fortuna! Se al povero Davydenko li facevano sta multa da 2.000 $ non arrivava a fine mese! Adesso invece Nikolai con i 1350 euro tornati nel portafogli potrà decidere se fare la spesa al discount di Sopot e rifornire la sua famiglia di pelati e penne per un anno, oppure cambiare i dollari in 49.000 rubli che dovrebbero bastare per pagare una settimana di ferie con la famigliola l’estate prossima al lido di Volgograd.

  2. Fede80 scrive:

    No, è chiaro che la regola così non ha senso……la giustizia sportiva si è rivelata ancora una volta inefficace ed inaffidabile……Non prevedo niente di buono neanche per la faccenda scommesse purtroppo…….temo che il tutto finirà in una bolla di sapone, magari andando a colpire qualche figura di secondo o terzo piano ……..spero davvero di essere smentito

  3. Ubaldo Scanagatta scrive:

    L’arbitro ha fatto una sciocchezza assurda.Nessuno può garantire al cento per cento, e soprattutto provare, che un giocatore non si impegna a meno che questi tiri venti pallate di seguito in tribuna. Ma all’ammonizione non doveva conseguire necessariamente una multa. E poi mai di 2.000 dollari. O l’Atp avalla al cento per cento la decisione sbagliata dell’arbitro, e gli dà 50.000 dollari, oppure non gli dà nulla ma fa di tutto perchè la cosa venga dimenticata al più presto. Invece prima lo multa, poi gli toglie la multa ma…dimentica di scusarsi. Roba da vergognarsi.

  4. Marco Lombardo scrive:

    Siamo in pieno marasma, è la dimostrazione che all’Atp non sanno che pesci pigliare. Hanno trovato un Di Mauro da sbandierare per far vedere quanto sono inflessibili, dopodichè su Davydenko mandano avanti un arbitro e poi ritirano la manina. Diciamolo: sul russo tutti sospettano ma nessuno ha le prove. E così allora, cosa si dovrebbe fare riguardo al match dell’altro giorno con Roddick? Nel terzo set Davydenko è stato preso a pallate: forse non si è impegnato? Oppure multiamo Roddick perché poteva vincere ancora più facile? Facciamo decidere all’Atp chi deve vincere e in quanti set? Il pericolo vero non è lo scandalo scommesse, ma chi lo sta gestendo.

  5. angelica scrive:

    Io non credo proprio che un arbitro di ’seconda’ fascia (e nemmeno uno di quelli stipendiati dall’ATP), dia un warning come quello se non approvato e forse anche richiesto dal Supervisor del torneo.
    Non si da un warning come quello, cosi’, tanto per fare qualcosa. E nemmeno perche’ l’arbitro si voleva mettere in mostra. Cosi’ non ti metti in mostra, cosi’ ti tagli la carriere.

    La mia impressione e’ che l’arbitro sia stato ‘manovrato’

    ATP continua a gestire il caso Davindenko in maniera ridicola.

  6. francesco scrive:

    Tutto il mondo è paese, deboli con i forti e forti con i deboli, capri espiatori di calibro ridotto per non rovinare il giocattolo. Sull’esigenza di riflettere sul regolamento non si parla. “Manine” e “manone” che indicano, ispirano, suggeriscono, manca solo di far trovare nel borsone di Davidenko una ricevuta firmata Al Capone o Frank Pentangeli. M sembra di essere tornato al tempo di Mani Pulite. Qui siamo a Racchette Pulite versione light ?
    Io invece avrei radiato il giudice di sedia he a Parigi-Bercy si è permesso di interloquire da “amicone” con il russo dicendogli che stava servendo da cani. Davidenko ha la gravissima colpa di non saper farsi rispettare, è impiegatizio e fantozziano. Ma ve l’immaginate un Connors o un McEnroe nella circostanza ? Lo avrebbero tirato giù dal seggiolone, appeso al muro e coperto di improperi. Ma che, scherziamo ? Ha detto benissimo Laura Golarsa a proposito. O forse ha proprio ragione Angelica, mamma comanda e picciotto risponde …

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