Che bello parlare ancora di italiani.
Santangelo e Trevisan lo consentono.
Jankovic: “Il primo set lo vinco anche a Justine”

 
6 Giugno 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Mariano Puerta
Mariano Puerta, finalista del Roland Garros 2005, al suo ritorno in campo a Sassuolo dopo la squalifica

inviato a Nazione, Giorno e RdCarlino per il 7 giugno

PARIGI _ Negli Internazionali di Francia più fedeli degli ultimi 72 anni alla compilazione delle teste di serie _ nel “maschile” giocheranno domani le semifinali il n.1 Federer e il n.4 Davydenko, il n.2 Nadal e il n.6 Djokovic, nel “femminile” oggi la n.1 Henin e la n.4 Jankovic, la n.2 Sharapova e la n.7 Ivanovic; solo nel 1935 arrivarono alle semifinali i primi quattro uomini e le prime quattro donne _ tutto si poteva immaginare fuorché di ritrovarsi a parlare ancora di qualche tennista italiano.
Mentre per Matteo Trevisan, giunto ai quarti del torneo junior (di cui è il n.1), pareva giusto aspettare semmai le fasi davvero finali, è Mara Santangelo in doppio al fianco dell’australiana Alicia Molik a coglierci nel più piacevole dei contropiedi.
Mara era già stata a Roma la prima italiana di sempre a vincere al Foro, in coppia con la francese Dechy. “La Molik era infortunata, avrei dovuto giocare con lei“. Ma è la prima italiana anche a raggiungere una finale di doppio a Parigi, dopo aver sconfitto le africane di pelle bianca Black-Huber, teste di serie n.2, e domani affronterà Srebotnik-Sugiyama (che hanno fatto fuori le favoritissime Raymond-Stosur). Lea Pericoli, che scrive accanto al mio desk ma non si ricorda in quale anno né addirittura se la sua compagna fosse Lucia Bassi o Silvana Lazzarino, non andò oltre una semifinale. “Allora giocavano tutte le migliori” _ puntualizza Lea senza l’aria di puntualizzare_ ma, Mara che quest’anno ha vinto tre tornei di doppio con tre compagne diverse (Amelia Island con Srebotnik, Pattaya con Pratt, Roma con Dechy, prima italiana di sempre al Foro…) _ ha l’aria di replicare: “Salvo Henin, le Williams e la Sharapova, quasi tutte le altre lo giocano. Non è come fra i maschi (dove il doppio è gara di consolazione…). Abbiamo avuto fortuna che si sono ritirate, dalla nostra parte, Petrova e Kuznetsova, ma le altre le abbiamo battute…
Mara dice che ai soldi non ci pensa (“Ma sono contenta di poter pagare meglio il mio coach (Giampaolo Coppo) che viaggia a percentuale”) ma 145.000 euro per la coppia finalista, o 290.000 euro per quella che vince, non sono da buttar via. Come non lo sarebbe il secondo Slam in assoluto vinto da una tennista italiana dopo il “misto” di Raffi Reggi nel 1986 con Sergio Casal all’US Open (su Navratilova-Fleming).
Oggi ore 14: Ivanovic-Sharapova (1-1), a seguire Henin-Jankovic (5-0 ma la serba ha sempre vinto il primo set e oggi secondo me può vincerne pure due).
Ultimi due quarti maschili ieri senza storia: Djokovic b.Andreev 6-3,6-3,6-3, Nadal b.Moya 6-4,6-3,6-0.

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4 Commenti a “Che bello parlare ancora di italiani.
Santangelo e Trevisan lo consentono.
Jankovic: “Il primo set lo vinco anche a Justine””

  1. peppe scrive:

    visti i successi di trevisan vorrei porre,se possibile,due quesiti sul tennis juniores:1-non farebbe meglio trevisan a rinunciare a wimbledon junior per provare qualche futures?alla sua età fognini li vinceva.2-cosa si può fare per salvare un talento come quello di adelchi virgili,che in fondo ha un anno in meno di trevisan?vorrei chiudere citando un risultato di grande rilievo:giacomo miccini classe ‘92 la settimana scorsa ha strappato un set a leonardo azzaro(numero 290 del mondo).Ha appena compiuto 15 anni….

  2. Stefano Grazia scrive:

    L’ho già scritto ma posso ridirlo? Va bene l’esigenza estetica di abbellire il blog con delle foto, ma era proprio necessario metterci quella di Puerta? Puerta non merita di essere fischiato se torna a giocare, ma non merita nemmeno di avere l’inviato di Equipe, le WCard di Sassuolo (boooh!al Direttore del Torneo e a chi compra il biglietto solo perchè c’è Puerta) e nemmeno la Foto di un Blog. A Canas posso ancora dare il beneficio del dubbio, a Puerta faccio un po’ fatica…In un articolo su Puerta, posso anche capire che ci scappi una sua foto, ma una foto di Puerta solo perchè è Puerta, ma che me ne impuerta?
    Ma se sono solo io, magari mi sbaglio…

  3. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Sì Stefano avevo letto la tua opinione, ma permettimi di non essere d’accordo. Non è far pubblicità a Puerta, e alle sue colpe, pubblicare una sua foto. Ma se pensi quello di cui è stato capace Canas al ritorno dalla squalifica, e considerato il fatto che Puerta era chiamato dagli argentini El Gordo, perchè dopo la prima squalifica di 9 mesi era ingrassato oltre i 100 kg, poter vedere in quali condizioni si è ripresentato sulla scena agonistica un giocator che due anni fa è stato finalista al Roland Garros, secondo me era giornalisticamente interessante. Quasi più dei suoi risultati immediati che magari risentiranno del suo periodo di pausa. Aggiungo anche che, per quanto io non sia innocentista a priori, le gocce di efedriona che avrebbe preso Puerta per giocare al Rol.Garros, mi sanno più di ingenuità che non di vera frode. E’ guarito prima…ma non ha preso steroidi, che è ben più grave. Non è con l’efedrina, per quanto ne so, che uno arriva in finale a Parigi se non ha anche qualità tennistiche di rilievo.

  4. marcos scrive:

    ieri sera m’è capitato di vedere uno stupendo reportage di luis malle sul giro di francia (1962).
    il doping d’allora era devastante e ben più visibili i suoi effetti, rispetto ad oggi. esattamente come negli anni settanta/ottanta si vedevano per le strade gli zombi fatti d’eroina e come oggi non si vedono tracce di cocaina o di pasticche varie sui sorrisi dei nostri migliori manager o della migliore gioventù.
    io sono, invece, garantista a priori e di principio, ma intransigente coi colpevoli. o si mette in discussione la giuria che ha diminuito le pene a canas ed a puerta, oppure si accettano questi giocatori per il loro valore tecnico e fisico.
    certo che son più contento di vedere davydenko in semi, al posto di canas. ma sono anche molto contento quando kolya dice d’aver perso in semi contro puerta non perchè era dopato, ma per il suo valore: e, tra giocatori, le cose si sanno.

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