Bolelli, exploit imbarazzanti
Situazione prevedibile ed evitabile

 
7 Gennaio 2009 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Il tennis italiano non aveva bisogno di vicende di questo tipo. Un giocatore considerato “traditore della patria” gioca con la maglia azzurra scendendo in campo preceduto dall’inno e dalla bandiera tricolore.

Battendo per la prima volta in carriera uno dei primi dieci tennisti del mondo, e cioè il francese Gilles Simon (n.6 Atp), e consentendo all’Italia di battere la favorita Francia nella Hopman Cup a Perth, Simone Bolelli (n.38 Atp) ha cominciato la stagione nel modo più imbarazzante per la Federtennis che, per bocca del suo presidente Angelo Binaghi e per decisione unanime del consiglio federale, non lo convocherà più in Coppa Davis a seguito del suo rifiuto di giocare a Montecatini lo spareggio contro a Lettonia di Gulbis.
Bolelli ha battuto 6-3,6-3 il n.1 francese che sul finire del 2008 aveva sconfitto due volte Federer e una Nadal, ma a scanso di eccessive esaltazioni, va precisato che la Hopman Cup è una manifestazione che ha il valore di un’esibizione. Una gara mista per 8 squadre divise in due gironi all’italiana, con la formula di un singolare maschile e uno femminile più un doppio misto spesso decisivo, non può essere considerata alla stregua di un torneo Atp, e tantomeno di uno Slam, però per qualche strano motivo la Federazione Internazionale la considera una sua manifestazione ufficiale. Desta quindi curiosità il fatto che il reprobo Bolelli possa rappresentare l’Italia, al fianco di Flavia Pennetta, e portarla addirittura alla vittoria con la conquista di due punti. Infatti dopo che la Pennetta (n.13 Wta) era stata battuta 7-5,6-2 dalla francesina Cornet, n.15 Wta e finalista agli Internazionali Bnl d’Italia 2008, Bolelli e la stessa Pennetta hanno poi vinto il doppio misto 6-4,7-6, rimontando il secondo set da 2-5. Per qualificarsi per la finale all’Italia non basterà battere i cinesi di Taipei, ma dovranno sperare che la Russia dei fratelli Safin, vittoriosa sull’Italia nel match d’esordio, perda un incontro con la Francia o con Taipei, perché a decidere sia il computo dei set vinti e perduti. Conclusione: la Hopman Cup non è la Davis, ma l’ingresso in campo di Bolelli e della Pennetta viene preceduto da inni e bandiere nazionali. Tanti appassionati chiedono sui blog, anche quello federale: “Ma come, Simone non era squalificato?” Una situazione comunque paradossale che probabilmente si ripeterà ogni volta che Bolelli scenderà in campo. La Fit può tifare per l’Italia e non per Bolelli? Non si poteva evitare una situazione così prevedibilmente imbarazzante?

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28 Commenti a “Bolelli, exploit imbarazzanti
Situazione prevedibile ed evitabile”

  1. marcos scrive:

    io penso che la francia riuscirà a strappare uno dei tre match alla russia. io credo che potremo accedere alla finale. a prescindere da questo, la vicenda dei mesi scorsi ha profondamente segnato il corso di questa federazione. quando si ha troppo potere, si rischia di esercitarlo senza pensare.

    la federazione cerca di cementare un gruppo di giocatori, anche per far fronte all’assenza del migliore sui campi duri. in questo gioco, le ragazze entrano involontariamente: sono da esempio per tutti. è un gioco, però, che può durar poco…la migliore, infatti, così ha risposto ad un giornalista, pochi giorni fa:

    Lei è emigrata in Spagna.

    “Sì, ho preso casa a Barcellona. Da quattro anni. Il traffico scorre, i trasporti funzionano. Mi alleno con Gabriel Urpi, che per me è come un fratello maggiore. Cosa ho trovato che non c’è in Italia? Un metodo, un sistema, voglia di fare. Da noi nei centri s’inventano le cose, in Spagna si va avanti seguendo un programma. Di mattina tennis, atletica e palestra, di pomeriggio tennis e atletica”.

    pennetta e bolelli rappresentano il paese in maniera assai più dignitosa di molti altri esponenti del mondo dello sport, della politica e della cultura.

    non è necessario evitare le critiche ad alcuni aspetti negativi del nostro paese, per poterlo rappresentare al meglio: anzi, è il contrario, quando la critica è circostanziata.

    so che cannavaro, capitano della nostra nazionale di calcio, la pensa diversamente: preferirebbe che saviano non avesse scritto gomorra.

    coloro che nascondono la zella sotto i tappeti, per non mostrarla agli ospiti, vivono, comunque, accanto alla sporcizia.

  2. Avec Double Cordage scrive:

    d’accordo con marcos, massimo rispetto per Flavia Pennetta che non ha avuto problemi a spostarsi all’estero per lavorare al meglio e che ha deciso di giocare la Hopman Cup assieme a Bolelli pur essendo stata coinvolta ufficialmente in federazione come consigliere. Inutile ripetere che nella vicenda dell’esclusione/squalifica di Bolelli da parte della federazione Bolelli ha la ragione dalla sua parte, giocare la Coppa Davis non è un dovere ma un diritto se si hanno la classifica e le capacità per essere convocati, la decisione di parteciparvi poi spetta al giocatore in base alla sua programmazione che da professionista deve essere professionale …Bolelli non ha commesso errori in questo senso annunciando di persona e con serie motivazioni e sufficiente anticipo la sua decisione al capitano responsabile delle convocazioni

  3. Roberto Commentucci scrive:

    Io sinceramente non voglio credere che la FIT possa tifare contro Bolelli.
    Simone resta un patrimonio del nostro tennis e il nostro giocatore più promettente (con Fognini) e spettacolare. I suoi successi sul circuito non possono che portare lustro al nostro movimento e la Federazione, che ha il fine istituzionale di promuovere il tennis in Italia, non può che esserne felice. Ne è riprova il giusto risalto che sul sito federale è stato dato al successo del bolognese e della brindisina.
    Eviterei quindi speculazioni dietrologiche su un presunto tifo contrario dei federali, che assumerebbe connotazioni francamente tafazziane.
    Su un altro piano, piuttosto, resta il rammarico di tutti gli appassionati per quello che è successo a partire da settembre scorso.
    La vicenda Davis è stata mal gestita da ambo le parti.
    Essa del resto costituisce solo il punto di arrivo di una serie di contrasti fra Claudio Pistolesi e Angelo Binaghi. Contrasti in ultima analisi di natura personale, che hanno portato entrambi ad eccedere nei comportamenti e ad assumere posizioni autolesionistiche, sia per la Federazione, sia per il giocatore e il suo coach.
    Simone ha sbagliato a non andare a Montecatini, a mio avviso. Mentre Volandri sul duro contro il Lussemburgo non serviva, lui contro la Lettonia di Gulbis serviva eccome, tanto è vero che abbiamo vinto solo all’ultimo singolare (ed eravamo sotto di un set nel doppio, poi rivelatosi decisivo), evitando di un pelo una retrocessione in C che sarebbe stata disastrosa per una squadra con le nostre potenzialità di crescita.
    La FIT a sua volta ha sicuramente ecceduto in durezza nel provvedimento disciplinare (sebbene la sentenza definitiva non sia stata ancora pronunciata dagli organi federali ed essendo quindi il contrasto ancora perfettamente ricucibile, almeno sulla carta).
    Credo però che anche Pistolesi abbia commesso degli errori nei mesi precedenti, con una serie di uscite e dichiarazioni pubbliche gratuitamente polemiche nei confronti della gestione federale che hanno inutilmente avvelenato l’atmosfera.
    Credo infatti che in queste vicende sia necessario il rispetto dei reciproci ruoli.
    Ai dirigenti (non ai coach privati!) spetta il compito di gestire la politica federale.
    Ai tecnici spetta il compito di cercare di estrarre il massimo dai giocatori a loro disposizione. Nei confronti della politica federale, possono avanzare suggerimenti, non pretendere di dettare condizioni.
    Ai giocatori e al loro entourage (non ai dirigenti federali!) spetta il compito di selezionare quella che ritengono possa essere la migliore guida tecnica per il loro assistito.
    La mia impressione, invece, è che in questa vicenda ciascuno degli attori coinvolti, pur se, dal proprio punto di vista, con le migliori intenzioni e a fin di bene, abbia finito per intromettersi nella sfera di competenza altrui.
    E ne escono frutti avvelenati.
    I tifosi italiani sono molto felici dei progressi di Simone, che con l’aiuto del suo coach sta progredendo sul piano fisico e sta avviandosi verso una maggiore maturità tattica.
    Gli appassionati, senza eccezioni, sperano sinceramente che il dissidio possa ricomporsi, nell’interesse di tutti: giocatore, coach e Federazione. Che tutti facciano un passo indietro, e riconoscano i propri errori, giacché nessuno ne è completamente esente.
    In questo, va detto, ha un ruolo anche una stampa sportiva veramente responsabile, che per il bene del movimento dovrebbe cercare di non esarcerbare ulteriormente il contrasto, evitando, per quanto possibile, di perseguire il sensazionalismo a buon mercato.

  4. pietro calvelli scrive:

    condivido pienamente quanto scritto da Roberto Commentucci. Fare un passo indietro in alcune situazioni, non e’ un segno di debolezza…tutt’altro.
    Auguriamoci che questa penosa vicenda venga ricomposta, per il bene del nostro sport.

  5. pedrinho&luvanor scrive:

    Roberto sei il solito “buono”.
    Binaghi non ha fatto Mai un passo indietro negli ultimi dieci anni.
    La Giustizia Sportiva sta lavorando in silenzio.
    Arriverà la squalifica per Bolelli.
    Provvedimento esemplare.

  6. Fabio P. scrive:

    E voi credete veramente che in FIT si faccia il tifo contro Bolelli ?
    Bolelli è e resta comunque il frutto dell’intervento della Federazione, tecnico ed economico.
    La squalifica dello stesso Bolelli sarà e resterà frutto dell’atteggiamento consapevole di Bolelli stesso e, soprattutto, del suo entourage.
    Collegare due avvenimenti come l’exploit di Bolelli e la sua futura squalifica è proprio un atto di malafede.
    E comunque aspetterò un articolo uguale e contrario quando il nostro perderà da un altro carneade, tipo Suzuki.

  7. wik scrive:

    Se in FIT non si facesse il tifo contro Bolelli non si sarebbero minacciate ritorsioni contro i circoli che lo ospitano, ma si sarebbero presi provvedimenti esclusivamente contro di lui senza colpire chi non centra proprio nulla.
    Per mille ragioni giá espresse solidale con Bolelli e non con federazione e Pistolesi, condanna assolutamente fuori dimensioni e scelte di Pistol altrettanto.
    Ricordo solo che la preparazione di un tennista prevede programmazione e non casualitá, casualitá che puó essere molto dannosa e pericolosa.
    Ci si poteva sedere ad un tavolo e discuterne, con calma e raziocinio valutare tutte le ipotesi e le esigenze di ogni parte, idea che Scanagatta ha ampiamente espresso. Cosa che colpevolmente e con atteggiamenti tutto meno che autorevoli e profondamente autoritaristici non si é voluto fare.
    Non mi sembra proprio che Scanagatta abbia scritto un articolo pro Bolelli e contro FIT, per cui non vedo proprio come si possa pensare se non demagogicamente ad un articolo uguale e contrario in caso di sconfitta contro il carneade di turno, ha solo evidenziato la situazione assurda creatasi dal fatto che la Devis non é l’Italia e questo é un dato di fatto, ma l’Italtennis é tutte le forme di tennis espresso nel mondo, per cui ATP ecc., l’Italia non é la FIT né la Devis anche se utimamente ho letto commenti federali destinati a questa ipotesi che esprimono solo un volontá di potere. Ipotesi che da 30 anni é ampiamente superata.

  8. Matteo Rinaldi scrive:

    Ehm…Ubaldo, mi sa che il Baccini stavolta ce l’ha con te :)

    http://www.federtennis.it/TribunaApertaBlog.asp?IDPost=345

    Non so se nella sua interpretazione il ruolo del bue o dell’asino, buttiamola sull’ironia che è meglio va

  9. Fabio P. scrive:

    “Simone Bolelli ha cominciato la stagione nel modo più imbarazzante per la Federtennis”
    E questa non è una presa di posizione pro-Bolelli e contro la FIT ?
    Non è un tentativo, riuscito in pieno poi, di creare polemica ?
    Ma Scanagatta fa bene, alla fin fine, a fare così … c’e’ forse altro modo per avere un minimo in più di attenzione ?

  10. wik scrive:

    “Imbarazzante” é analisi dell’accaduto, niente di piú, é imbarazzante che Bolelli vinca per l’Italia ? quando é stato radiato da chi si considera rappresentante dell’Italia.
    E’ mera analisi, permettimi Fabio, che poi la ritieni mossa pubblicitaria é lecito e possibile, ma la mera analisi resta, ed é senza distorsione di parte.
    Ma purtroppo noto che se Scanagatta come dici é di parte, la tua come la mia opinione viene pubblicata e accolta, ma purtroppo le mie opinioni civilissime in proposito che invitano al dialogo postate nel sito federativo vengono censurate. Direi due pesi e due misure in federeazione, non qui.

  11. Fabio P. scrive:

    “Imbarazzante” è la sua opinione .. io dico che non lo è, altra opinione.
    Nel sito della Fit in risposta a Giancarlo Baccini leggo risposte favorevoli e contrarie. C’è anche chi ha scritto che la Federazione sta facendo, testuali parole, “una figuraccia incredibile”.
    Dove è questa censura ?

  12. francesco scrive:

    Ciao Roberto,
    un conto e’ riportare la notizia sul sito federale (sarebbe stato indecente non farlo) un conto e’ pensare a Binaghi che fa il tifo per il talento bolognese. Un passo indietro avrebbero dovuto farlo in memoria di Luzzi come suggerito in questo sito da un bell’ articolo di Ubaldo Scannagatta. Tutti, nessuno escluso ne sarebbero usciti a testa alta.
    Ahime non e’ successo. Non entro nel merito di chi abbia ragione fra le due parti, la pateticita’ della vicenda si commenta da sola. L’ imbarazzo a cui fa riferimento Ubaldo nell’ articolo di apertura e’ pero’ un dato di fatto difficile da celare e non considerare quando Simone scende in campo a rappresentare una nazione che tennisticamente l’ ha “espulso”.
    Possiamo impegnarci a non parlarne, a non alimentare la polemica , a non cercare facile sensazionalismo questo e’ vero. E’ vero anche che un passo indietro, a oggi, mi sembra improbabile visti i toni e le motivazioni della polemica e sinceramente, non lo auspico neanche.
    Mi aspetto indifferenza da entrambe le parti come ci deve essere quando manca la stima reciproca, mi aspetto che non ci si tifi contro ma neanche a favore perche’, nel caso, mi sembrerebe tutto molto strano, lontano da una psicologia che accomuna vincenti e agonisti come Bolelli e Binaghi.
    Grazie,
    Francesco

  13. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Copio e incollo quanto ho trovato sul sito federale oggi, dallì’intervento di Baccini, a quello di alcuni commenti. Leggo che alcuni commenti sono stati censurati…io lascio giudicare a voi. Se non di discute su un blog dove lo si deve fare?
    saluti a tutti
    ubaldo…(il bue? o l’asino? O tutti e due? )

    Tribuna Aperta
    Mercoledì, 7 Gennaio 2009 alle 10:39
    QUANDO IL BUE DICE CORNUTO ALL’ASINO
    di Giancarlo Baccini
    Uno dei peggiori vizi che praticamente tutti gli uomini condividono è quello di attribuire agli altri i propri difetti. L’avaro pensa che tutti siano avari, il vanitoso che tutti passino il proprio tempo davanti allo specchio, l’invidioso si sente invidiato, il bue dice cornuto all’asino, e via discorrendo.
    Da questo vizio non sono ovviamente immuni i giornalisti, che hanno gli stessi difetti e le stesse debolezze (soprattutto le debolezze…) della gente comune, dalla quale alcuni di loro si distinguono, semmai, per la pretesa di avere diritto a trattamenti di favore. Era perciò inevitabile che quei due-tre luminari della penna che hanno costruito la propria fama sull’anti-italianismo e sulle disgrazie altrui finissero, nell’ambito della vicenda-Bolelli, per attribuire alla FIT lo stesso senso di scorno che provano loro quando un tennista o una tennista azzurra ottengono dei bei risultati. E’ bastato che il bravo Simone vincesse una partita perché i fucili, ben oliati durante l’interminabile pausa invernale, cominciassero a sparare le pallottole così a lungo tenute in canna, riempiendo i giornali di fandonie tipo quella che i dirigenti federali tiferebbero contro Bolelli.
    Se il fenomeno del transfert non fosse ormai stato sviscerato dalla psicologia, dentro certi articoli gli studiosi troverebbero un sacco di materiale interessante. Ma in questa specifica vicenda non può comunque mancare il sospetto che, oltre all’inconscio, un ruolo lo stia giocando la malafede. Perché un giornalista – specie quando si considera più bravo degli altri – dovrebbe tenere conto dei fatti. E i fatti sono che più di una volta (la prima quando ne annunciò la sospensione; l’ultima ieri, ai microfoni di Radio Rai), il presidente Binaghi ha detto e ripetuto che la FIT fa il tifo per Bolelli e si augura che raggiunga i massimi traguardi possibili nei tornei individuali.
    Ci mancherebbe altro! Bolelli è uno dei primi e più sugosi frutti della politica di rinnovamento di questa Federazione, la quale ha contribuito in maniera decisiva alla sua crescita, e ogni sua vittoria è anche una vittoria dell’intero movimento. Non giocherà più in Nazionale perché così impongono le regole dell’intero sport italiano e perché è eticamente inaccettabile che qualcuno indossi la maglia azzurra dopo averle anteposto gli interessi personali. Ma questo non c’entra un bel niente con i sentimenti con i quali vengono accolti i suoi risultati nei tornei, che non sono e non possono essere diversi dalla felicità in caso di successo e dispiacere in caso di sconfitta, così come avviene nei confronti di qualsiasi altro giocatore italiano, qual che sia il livello della competizione.
    Piaccia o no ai luminari della penna, la realtà – documentata – è questa. Se vogliono continuare a distorcerla noi non potremo far altro che scuotere sorridendo la testa, come d’altronde facciamo da una vita. Anche se, stavolta, alla compassione si mescolerà un pizzico di preoccupazione. Perché questa patetica vicenda ha un risvolto talmente paradossale da risultare inquietante: non sarà che l’essere costretti a tifare per un tennista italiano finirà per provocare un cortocircuito nei già sovraccarichi neuroni di questi signori? Ecco dove, forse, gli psicologi potrebbero scoprire qualcosa di veramente inedito.

    labels:
    commenti
    13 Sono per il rispetto dei ruoli. La Federazione ha il dovere di prendere decisioni per difendere il movimento. Sul caso Bolelli ritengo che la Federazione abbia preso i giusti provvedimenti così come riterrò giusto eventuali riavvicinamenti futuri perchè penso che le decisioni siano dettate da motivi di tipo istituzionale e non personale. Rappresentare l’ITALIA dovrà essere sempre un motivo di orgoglio.
    di Umbytennis (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 14:57)
    12 Secondo me quello che scrive Baccini è positivo… si possono intravvedere dei toni diversi e dei segnali incoraggianti per un nuovo rapporto FIT-Bolelli e questo non può che farci contenti!
    di raf (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 14:38)
    11 Gentilissimo dott. Baccini, innanzitutto non trovo carino né tantomeno educato lasciare il secondo commento nel quale il signor Lorenzo Astaldi, distinguendosi per signorilità, si riferisce ai nostri giornalisti con le parole “hanno proprio rotto le …”.
    In secondo luogo, fermo restando che ancora non capisco quale potrebbe essere il contorto interesse dei giornalisti italiani (che già faticano a trovare venti righe sui quotidiani) nel tifare contro i propri connazionali…ma questo è ormai argomento iper ripetuto sul quale oramai le posizioni sono purtroppo cementificate, vorrei sottolinearle come anche i meno smaliziati lettori ed appassionati intuiscono benissimo che i vertici federali sono in qualche modo “costretti” a riportare determinate dichiarazioni e conseguentemente PORSI delle domande credo sia più che lecito nonché naturale.

    E questo è anche uno dei tanti doveri a cui a mio modestissimo parere il giornalista deve adempiere; presentare i fatti e porre dei quesiti al lettore, il quale poi sarà libero di dare delle risposte. Non trovo quindi né atto criminoso né tantomeno di malafede porre all’appassionato il dubbio se in qualche modo i dirigenti federali temano che Bolelli possa giocare un’annata straordinaria che possa rendere impopolare le drastiche misure prese nei confronti del tennista bolognese stesso. Tutto qui, mi sentirei di dire. Tennista bolognese che i nostri inviati hanno sempre sostenuto prima e dopo il fattaccio post Montecatini. Posso assicurarle (ho avuto la fortuna di essere sul posto) che dopo la sconfitta di Parigi con Llodra i primi ad avere i musi lunghi di delusione erano proprio i giornalisti italiani…e a quei tempi sostenere Bolelli non voleva ancora dire remare contro la Fit. Ma le ripeto, purtroppo da questo orecchio ormai nessuno ci sente più, e tutti rimangono fermi sulle proprio posizioni. Come sempre viene da dire…Peccato! Con stima,

    Michele Fimiani
    di Michele Fimiani (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 14:23)
    10 ma c’era proprio bisogno di un post polemico come questo ? a che serve se non ad alimentare una diatriba che va avanti da troppo tempo
    di miguel (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 14:19)
    9 Ho già risposto a Scanagatta nel suo Blog e continuo sempre di più a stupirmi di quanto alcuni si attacchino a qualsiasi cosa pur di prendersela con la Federazione.
    Non dimentichiamoci poi che Bolelli ha rifutato la convocazione per andare a prendere schiaffi in Asia da SUZUKI, ex-giocatore di Pistolesi (bello scherzetto del destino, non trovate ?).
    Come ho scritto poi a Scanagatta, ora mi aspetto un articolo uguale e contrario non appena Bolelli le prenderà dal prossimo carneade.
    “Non ti curar di loro ma guarda e passa”, diceva il Sommo Poeta, Giancarlo … questo forse è l’unico errore che ti posso imputare .. anche se in certe polemiche ti tirano dentro per i capelli !
    di Fabio (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 14:12)
    8 In questo caso diventa difficile stabilire chi è il bue o l’asino…non mi dica che il suo intervento è assolutamente super partes perchè mi sembra evidente agli occhi di tutti come difenda una posizione di “parte”. Chi Le scrive non è un giornalista antiitaliano ma soltanto un appassionato di questo sport che ritiene che, come al solito nel nostro Paese, si usino due pesi e due misure a seconda delle situazioni. Proponete un sondaggio ai tesserati per chiedere loro non se doveva essere punito l’atteggiamento di Boleli (su quello la maggioranza è concorde) ma sulla punizione spropositata.
    Forse scoprireste che qualche decisione è stata perlomeno affrettata…o siamo tutti giornalisti in malafede?
    di luca.ro (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 14:05)
    7 A leggere certi pezzi c’è da pensare che l’autore sia al tempo stesso bue e asino. Bravo Baccini, lei ha messo il dito nella piaga.
    di Pinturicchio (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 13:15)
    6 MI dispiace ma con Bolelli state facendo una fuguraccia incredibile… sa tanto di burocrazia e di vecchio.
    Lo sanno tutti che i giocatori di tennis di un certo livello in molte occasioni devono assentarsi per particolari percorsi professionali…lo fanno Tutti! certo non dagli ottavi in poi diciamo…
    E’ un vero peccato questa testardaggine, perchè obbiettivamente appanna in maniera infantile una Federazione che sta producendo molto a livello di tornei, media etc….da rivedere un pò tirrenia… e nessuno lo negherebbe.

    Buon tennis
    di PAT (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 13:14)
    5 Bolelli ha sputato sulla maglia azzurra! Binaghi è troppo signore.
    di Toto (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 13:13)
    4 Salve,
    avrei qualche domanda forse un po’ scomoda da porle:
    Lei è sicuro che ciò che vien dichiarato ufficialmente equivale a quello che poi intimamente ogni persona pensa?
    Perchè in altri Paesi tipo la Svizzera se un tennista tipo Federer antepone i propri interessi non succede tutto questo casino?
    Secondo Lei è giusto tifare per un italiano a prescindere?
    Il tennis, al contrario del calcio, aiuta a tifare per il tennista in base alle sue caratteristiche tecniche e caratteriali e non per questo il tifo deve essere per un italiano magari arrogante ed antipatico.
    Infine perchè da quando c’è supertennis channel avete levato l’utilissimo link per il tennis in TV, le sarei grato se mi facesse sapere dove e quando si può vedere Seppi Federer.
    Grazie e buon lavoro
    di max (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 12:20)
    3 Perchè privarsi di un “frutto” della propria politica ? La punizione (secondo le regole spesso disattese) non l’ha subita più l’Italia ( privandosi di uno dei migliori) che Bolelli ? Analogamente altri Sport come il Calcio, con regole simili in caso di convocazioni (mancate), non scandalizzano nessuno se uno come Totti rinuncia alla Nazionale (uno a caso) . Calcio dove esiste l’abbondanza di talenti e uno può permettersi di anteporre i propri interessi di carriera alla Nazionale . Come faccia Binaghi a tifare Bolelli e non trovare il modo per riabilitarlo alla causa comune è una cosa difficilmente spiegabile .
    Una cosa certa, nel complesso della vicenda chi ne guadagna è proprio la stampa che spesso concentra le sue attenzioni più sui contorni che sugli eventi sportivi stessi .
    di over_line (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 11:22)
    2 Bravo Baccini, questi qua hanno proprio rotto le palle………hanno vissuto e si sono arricchiti per anni sulle disgrazie del tennis italiano…….e vorrebbero portarvi sul loro stesso terreno, fatto di invidia e diffamazione.
    Volate alto, tifate Bolelli anche se ha Pistolesi che lo governa e date una lezione di classe a questi sfigati che se la meritano proprio.
    di Lorenzo Astaldi (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 10:59)
    1 la fit che parla dellla malafede altrui…proprio vero il bue che da del cornuto all’asino…
    di marco (Mercoledì, 7 Gennaio 2009 10:52)

  14. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mi si faceva notare, a corredo di questa vicenda comunque curiosa (posso dire curiosa? o è un aggettivo di parte?) che ill presidente della Federazione Internazionale, che ha dato il suo avallo e l’egida dell’ITF alla Hopman Cup, è itlaiano. Si chiama Francesco Ricci Bitti, era il presidente FIT prima di mollare per la poltrona ITF e lasciare il passo a Angelo Binaghi (che era un suo fedelissimo…e poi un po’ meno). Non è curioso anche questo? Ho detto e scritto curioso, ok?

  15. francesco scrive:

    Ciao Ubaldo, chiedo scusa cambiando argomento (ho gia’ espresso la mia opinione a rigurado) approfittando di questo spazio per chiederti se la stampa internazionale che veniva riportata e tradotta in questo sito, e’ un servizio temporanamente o definitivamente sospeso.
    Grazie per l’ attenzione,
    Francesco

  16. Paolo v. scrive:

    Su questa squallida vicenda mi trovo ancora una volta in completa sintonia con il sig.Commentucci.
    Non comprendo invece, mi sia consentito, l’articolo del padrone di casa, Scanagatta, è evidente che la federazione (leggasi Binaghi) spera che Bolelli non esploda è assulutamente evidente anche se non lo ammetterà mai. Che senso ha allora rinfocolare gia ora la polemica non appena il ragazzo fa un risultato buono (contro un top ten ma, ricordiamolo, in una esibizione).
    Cosi come è chiaro che Baccini si augura che Bolelli non diventi quello che invece per me diventerà (lui ha i mezzi per entrare tra i primi 5 giocatori del mondo, e questo non lo dico perchè a battuto Simon in una esibizione, ma perchè, se uno capisce un po di tennis, si rende conto che questo ragazzo ha gli strumenti tecnici, atletici e pare anche la testa per arrivare là dove solo Pietrangeli e Panatta sono arrivati) allo stesso modo sarebbe corretto chiedersi e scrivere che anche Pistolesi e Bolelli forse non tifavano proprio per l’Italia in quello spareggio, e sempre Pistolesi e Bolelli non credo proprio che saranno a stappare champagne se quest’anno dovessimo tornare in serie A. Quindi uno a uno e palla al centro ma mi sia permesso, soprattutto smettiamola con l’antico vezzo e vizio italico di saltare sempre sul carro del vincitore, mi spiego meglio, siccome appare evidente che Simone presto sarà il nostro numero uno di gran lunga sugli altri, allora ci si prepare a sbeffeggiare chi prima o poi dovrà andare a Canossa (pardon Bologna) col cappello in mano a chiedere umilmente al giocatore di ritornare in nazionale. Io scrissi all’inizio di questa vicenda che pur avendo molte colpe Bolelli, chi rischiava di più era Binaghii visto il potenziale del ragazzo e la pochezza del nostro tennis maschile. E scrissi cosa succederà il giorno che Bolelli fosse stabilmente un top ten?
    Quella frase “fino a quando questo consiglio federale appena insediatosi peraltro, rimarrà in carica ecc ecc Bolelli non metterà più piede in maglia azzurra” la definii una decisione tafazziana che non potrà che ritorcersi contro la federazione. Quella è la colpa della federazione, aver voluto fare la voce grossa proprio col personaggio sbagliato. Ma moralmente vogliamo dire che Il ragazzo ha sbagliato non per ciò che ha fatto ma per il modo. Aver dichiarato in pubblico che non sarebbe andato in nazionale sembrava un modo per volere la guerra. Se non voleva giocare quella partita avrebbe potuto trattare riservatamente con chi di dovere e l’avrebbe ottenuta l’esenzione.
    Invece condivisi in pieno la proposta di Scanagatta avanzata depo la morte di Luzzi. Se la federazione fosse stata un poco più scaltra e meno arrogante, avrebbe potuto tendere la mano a Bolelli facendolo passare per il figliol prodigo che veniva perdonato nel nome del ricordo di Federico.

  17. anto scrive:

    Anch’io condivido il pensiero di Commentucci…..ma purtroppo da come si sono messe le cose…….difficilmente rivedremo Bolelli in azzurro.

  18. Marco11 scrive:

    E’ molto “curioso” vedere come i miei interventi sul “forum federale” siano regolarmente censurati…cerco di esprimere la mia opinione con fermezza e senza mai offendere nessuno ma tutto ciò che scrivo viene regolarmente censurato…
    Poi per ben apparire il buon “sig. batch” (perchè come il sig batch insegna, mai fare nomi quando si attaccano le persone) pubblica “qualche” commento a lui avverso per far vedere che tutti possiamo dire la nostra anche lì. come no… :)
    Io credo che il sig.b sia il direttore della comunicazione di “una certa federazione” più propagandistico che si sia mai visto…
    dato che oggi si parla di bue,asini & affini porto anche io il mio contributo…caro sig. batch, mi ricorda molto Clarinetto nella “fattoria degli animali” di Orwell.
    Saluti al sig Batch, al bue, all’asinello e ai soliti ignoti.

    Massima solidarietà a chi vuole continuare ad esprimere il proprio pensiero sul tennis italiano (anche quando non si sposa con le “direttive” FIT)

    Marco.

  19. Nikolik scrive:

    Spero grandemente che Bolelli faccia una grande stagione.
    Poi, è chiaro, ognuno tifa un po’ per chi gli pare.
    Il tifo è tifo.
    Io tifo sempre per gli italiani.
    E per i toscani, ovviamente.

  20. wik scrive:

    @Marco 11
    E’ “curioso” (pare che curioso non sia di parte, lo possiamo usare) come i commenti avversi nel sito federativo non siano quelli articolati e argomentati anche se civili, ma sembrano piú che altro quelli un po’ buttati lá, ovvero ma guarda che rozzacci quelli che la vedono in maniera diversa.
    Cara Federazione, e questo lo scriverei nel tuo sito se non mi fosse censurato, se non apri al dialogo si fa solo il male del tennis. O ci s’inventa qualcosa per denigrare chi non é d’accordo con le direttive ?

  21. marcos scrive:

    siccome ho citato cannavaro e leggo ora una sua nuova intervista su la repubblica, qui ne incollo una parte:

    “Ho visto il film a maggio con tutta la Nazionale al completo a Coverciano - ha scritto il difensore della Nazionale sul sito - ed è un bellissimo film a cui auguro con tutto il cuore che possa vincere l’Oscar, e ho letto anche il libro di Roberto Saviano che ha fatto bene a esporre in modo così preciso e dettagliato fatti che da tempo immemorabile affliggono Napoli e la Campania. Non ho detto mai detto che il film “Gomorra” possa ledere l’immagine dell’Italia all’estero, la mia voleva essere una difesa nei confronti di chi non ha niente a che fare con la camorra e con quelli che vogliono investire in modo onesto, insomma di tutta la gente perbene che vive in quei territori, e la mia paura è che invece all’estero Napoli e la Campania vengano associate alla Mafia, alla spazzatura e non invece alle tante cose belle che ci sono”.

  22. andrew scrive:

    Roberto…cito dal tuo post:

    “Gli appassionati, senza eccezioni, sperano sinceramente che il dissidio possa ricomporsi…”

    Considerami l’eccezione oppure considerami non-appassionato, ma io auspico che non solo il dissidio continui ma financoché si inasprisca ulteriormente fino a rendere palese e inevitabile la rottura tra giocatori-associazioni sportive da una parte e FIT-Circoli dall’altra.

    Per riavviare un dialogo o un progetto sportivo nel tennis in Italia, per me, l’unico modo è ripartire dai giocatori-associazioni sportive (cosa non coincidente con circoli-maestri).

    Vedi, continuo a ritenere che il dialogo bisogna cercarlo (da ambo le parti) e non imporlo…

  23. TCC'75 scrive:

    Eccomi qua. Eccezione numero 2.

    Io, al contrario di Baccini, ho cominciato a tifare alla grande per Simone dopo che è stato messo in mezzo da gente senza scrupoli.
    Non credo che si debba ricomporre niente perchè da tempo sostengo la necessità per i circoli di non affiliarsi più alla Federtennis: solo tasse e rimproveri e arroganza da parte loro (che poi dovremmo essere noi!?! o no??) senza dare mai in cambio competenza, abilità e disponibilità.

    Adesso dicono di seguire anche Miccini e Quinzi. Ah si?? Bhè anche io li seguo, ma sul giornale visto che si allenano da Bollettieri!!

    State certi che il prossimo numero di SuperTennis ci parlerà della gloriosa Hopman Cup e di come Bolelli è sempre un italiano, prodotto dalla Fit (ahahahah), finanziato dalla Fit e tifato da tutti, Binaghi in testa.

    Ma ritorniamo sempre al solito punto: questi signori, i loro blog, le loro TV e i loro giornali ’stile Pravda’ non rappresentano nessuno. Di sicuro non rappresentano il popolo tennistico che è fatto di circoli con meno di 100 soci, dove arrivare a fine trimestre è dura, dove combatti con strutture non tue, con ammistrazioni locali che ti ridono in faccia quando chiedi dei lavori straordinari, dove i custodi sono i pensionati della bocciofila, ecc ecc ecc.
    Lo so che tutto questo non fa figo come il Lawn Tennis Club Firenze e le altre meraviglie del panorama tennistico nazionale, che il buon Canè ci presenta sulla televisine della FIT, ma pagano lo stesso le quote per l’organizzazione dei tornei, la partecipazione alle competizioni a squadra e le quote fit per ogni socio. E le paga con più sacrificio perchè i 100€ che pago io per iscrivere una squadra non ‘pesano’ come i 100€ che paga il TC Milano.

    L’unico spazio dove si può parlare, discutere e informarsi riguardo al tennis è questo qua e pochi altri blog, di sicuro non è quello di Baccini, dei suoi buoi e dei suoi asini.

  24. Nicola scrive:

    TCC 75 grande!
    sono in totale sintonia con te. Siamo la Federazione dei candidati unici. Questa è la realtà. Alle riunioni continuo a sentire cose del tipo: il nostro movimento si deve presentare unito… una sola voce deve rappresentare la nostra realtà.
    Ma chi lo ha detto! Possibile che nessuno capisca che il dissenso si esplicita nello “scannablog” perchè non c’è possibilità di portare posizioni alternative negli ambienti istituzionali della Fit. Il nostro movimento troverà pace solo se negli organi federali sarà possibile una verà dialettica, e solo se questa dialettica sarà intesa come uno stimolo/spunto per fare meglio: pena la sanzione politica ovvero il voto per qualcun’altro.
    La situazione attuale consente ai critici (categoria democraticamente universalmente accettata) di sparare bordate da fuori, per il semplice fatto che sono stati cacciati da dentro. Semplice no?
    Perchè criticare? Cosa ci guadagna Scannagatta o altri giornalisti con la critica? Credo poco: qualche post in più sul blog. Ma Baccini con i suoi attacchi non cerca di ottenere lo stesso risultato? Un Italiano in finale a Wimbledon. Questo sì farebbe guadagnare qualche spazio ai giornalisti del tennis nostrani.
    La critica è il sale della democrazia. E poi, vi pare infine che vada tutto bene? Vi sembra che il nostro movimento (per colpe vecchie soprattutto) debba essere immune da critiche?
    A voi la risposta!

  25. claudiotn scrive:

    TCC 75
    sottoscrivo, completamente d’accordo anch’io.

  26. something blue scrive:

    Ho letto con molto interesse i commenti al pezzo di Ubald, l’unica cosa che mi suona strano è che se alla FIT vengono rivolte accuse che la pongono ai limiti del regime dittatoriale, se non passa niente che non volglia il Presidente, se i circoli piccolissimi pagano quanto quelli grandi, cosa che credo non accada in nessuna organizzazione civile oltre che democratica, dove si pratica la proporzionalità (anzi non sarebbe da impugnare questo regolamento?), se tutto questo è vero e credo lo sia, mi aspetto che dalla prossima riunione cominciate a far sentire la vostra voce in modo democraticamente organizzato, anzi ben preparato prima, cercando di usare i regolamenti per quello che possono consentire l’espressione del dissenso e della proposta, cominciando col richiedere la massima pubblicizzazione del dibattito interno e la massima trsparenza nella comunicazione all’esterno di tutte le posizioni, Sarà lunga, ma non cìè altra strada per cambiare il vento in questa federazione…

  27. renatovio scrive:

    sono perfetamente in linea con la posizione di scannagatta sul caso bolelli:la fit si è cacciata in una situazine davvero imbarazzante ed inopportuna.La radiazione di fatto inflitta a bolelli dalla fit,per non aver risposto alla convocazio in davis, è stata una reazione spropositata(voglio ricordare che il tennista non era recidivo ed aveva comunque già motivato il suo gesto al capitano Barazzutti).Bolelli è una risorsa per il nostro movimento,gioca un ottimo tennis e mi sembra un ragazzo equilibrato e che di certo non rema contro le sorti tennistiche del proprio paese.Un cortese invito al presidente ed al cosiglio federale della fit:perchè non proviamo a volare più in alto e lasciamo le sentenze che hanno un lontano sentore di quelle della santa inquisizione alla stroria?forse con un pizzico di buon senso e sano realismo una soluzione condivisa la si può ancora trovare.Un caro saluto a tutti i frequentatori di questo magnifico sito. Renato

  28. giancarlo scrive:

    qualche tempo fa il sig.Commentucci ha scritto che intravedeva sul sito della FIT una maggior democrazia e libertà di espressione, ovvero un’inversione di tendenza nella pubblicazione sul blog di alcuni commenti non certo allineati con la politica federale - è vero, questo succede, ma purtroppo ancora in modo molto calcolato perchè ancora ci sono troppe lamentele per la continua censura di commenti poco allineati (il lupo perde il pelo ma non il vizio!) - la verità è che nessuno scriveva più sul blog federale, preferendo di gran lunga questo blog senza censure lasciando il buon adetto stampa senza lavoro, costretto a stimolare il dibattito con articoli chiaramente provocatori - per quanto riguada la sentenza su Bolelli, vedrete che verrà tenuta in sospeso finchè Bolelli farà risultati, in attesa di proporla in tempi successivi - andate sul sito della FIT per vedere quanti sono gli addetti alla giustizia federale e confontateli con quelli delle altre federazioni analoghe alla nostra (es. federnuoto) e poi domndatevi a cosa servono tutti quei giudici…

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