Torna il sole nel Quatar e Sharapova e Zvonareva si scaldano per la finale di domani

 
24 Febbraio 2008 Articolo di Angelica
Author mug

Maria vendica l’uscita al terzo turno degli US Open battendo agevolmente la Radwanska e Vera, come al solito, vince in rimonta, sconfiggendo per la prima volta Na Li. In campo anche un’italiana… la giudice di sedia

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Oggi finalmente niente vento, sole, temperatura a 23 gradi. Ho capito come funziona. Tu arrivi a Doha senza crema di protezione solare. E diventi color aragosta. Al terzo giorno capisci che è ora di comprare la crema solare e improvvisamente le temperature si abbassano di 15 gradi. Dopo giorni di freddo intenso ti chiedi ma perché diamine mi porto appresso la crema solare? Togli finalmente il peso inutile dallo zainetto et voilà torna il caldo.
Che tutto sta tornando alla normalità, lo si nota anche dal fatto che hanno rimesso in piedi lo stand della Sony Ericsson, il primo giorno di vento era volato via con i telefonini in esposizione.

In semifinale ci sono due russe, una polacca e una cinese. A guardare le nazionalità, anni fa sarebbe si sarebbe pensato ad un concorso di ginnastica artistica, oggi è normale in un torneo di tennis.

La più giovane è la Radwanska, 18 anni. Le più ‘anziana’ la Li Na, 25 anni.
C’e’ ancora un pizzico di tricolore a Doha, l’arbitro della prima semifinale è italiana: Raffaella Seri. Non abbiamo spesso giocatrici e giocatori che arrivano agli ultimi due giorni di un torneo, però qualche arbitro c’è quasi sempre (magra consolazione, va be’ ma almeno un po’ la bandiera la posso sventolare)

Zvonareva-Lina (oramai la chiamo così, nome da portinaia, poca appariscenza e molta sostanza)
Alla presentazione delle giocatrici, lo speaker tedesco introduce la Lina ricordando che nei quarti ha battuto la Jankovic, anzi, per la precisione, dice senza mezzi termini che ‘She kicked her out’. Gentile.
La russa e la cinese si erano incontrate già due volte: a Doha nel 2006 e ad Indian Wells nel 2007, aveva sempre vinto la Lina in due set.
E pure la terza partita sembra avviata ad una terza vittoria della cinese, che vince il primo set 63.
Nel primo set c’è stato un momento di ‘confusione’ con le chiamate di un giudice di linea. Palla della Lina giudicata prima fuori, poi immediata correzione del giudice di linea stesso, con la Lina che stava per chiedere il challenge. Ovviamente cambia idea. Allora lo chiede la Zvonareva. Palla effettivamente sulla riga. Si rigioca il punto. Pochi scambi dopo, altra palla della Lina chiamata fuori dallo stesso giudice di linea. Challenge e di nuovo riga piena. Punto alla Lina. Qualche minuto dopo, palla non chiamata fuori sempre sulla stessa linea, ma comunque chiamata dall’arbitro italiana. La cinese si gira verso il giudice di linea e sorridendo gli dice ‘Non ti piaccio proprio, eh?’
Ma no, non ce l’ha con te, anche perché non era più la stessa persona, era appena entrato un altro gruppo di giudici, ma la cinese non se ne era accorta. E poi dicono che solo i cinesi sembrano tutti uguali.

Anche se ha perso il primo set, Vera è tranquilla. In questo torneo, si è abituata a recuperare da un set sotto. Lo aveva già fatto nel match contro Francesca Schiavone e nel quarto con la Bammer. Oramai sembra essere una nuova Vera Zvonareva, con un nuovo approccio mentale e non regala più le partite (sono quasi certa che l’abbiano clonata)
Dopo aver perso un punto non fa più drammi e piagnucolamenti vari; si fa ridare la pallina e riprova il colpo. Sono molte (sopratutto russe) le giocatrici che hanno questa abitudine.
Fra il pubblico ci sono due bandiere della Russia e una della Cina. I sostenitori russi gridano Davai Rassia (dopo il torneo di Mosca, oramai ho imparato) mentre due bambine cinesi incitano a gran voce, non capisco bene sembra quasi un “Lina Acciaio” (che ci starebbe anche bene visto come sta giocando) ma poi mi rendo conto che il suono ‘acciaio’ dovrebbe invece essere ‘Cina’ in lingua originale.
Nel secondo la Zvonareva continua a non regalare punti, mentre la Lina comincia a sbagliare qualche cosa di più e la russa vince il secondo set 63. Ed è il primo set che strappa alla cinese in tre incontri.
Tra l’altro ’ste due hanno anche un’altra particolarità: quando giocano non emettono gridolini, l’unico rumore che si sente è quello del palla. Roba di altri tempi sentire la palla colpita dalla corde della racchetta e sentire anche quando la palla rimbalza!
L’unico rumore che invece sento è la musica dell’ipod ascoltato a tutto volume da un ragazzino seduto vicino a me. E nemmeno abbiamo gli stessi gusti musicali, purtroppo.
Nel terzo set la Lina fa il break e va subito 2 a 0. Spreca un po’ troppo e non concretizza qualche regaluccio che le fa la Zvonareva. Le due giocano sopratutto a cercare gli angoli, più che a sparare a tutta. E in questo ‘giochino’ la russa è più brava della cinese. Vera è calma e attaccata come uno cozza su uno scoglio, non cede. Recupera il break di svantaggio, accelera e va a vincere 63. Anche stavolta nessun urlo. Stringe i pugni, sguardo in cielo e sorriso grande così. E’ la prima finale di un tier I per la Zvonareva. La Lina anche stavolta, come ad Anversa, era favorita ma si ferma in semifinale.

Una signora accanto a me, fa una espressione un po’ disgustata: due russe in finale, sai che divertimento.
Ma veramente la Sharapova deve ancora giocare. Sì ma tanto vince, mi risponde sempre più disgustata. Toh, sorpresa a Doha qualcuno a cui non piace Maria Sharapova.

Seconda semifinale Sharapova Radwanska
Stadio pieno. C’e’ anche il presidente della Federazione di Tennis del Qatar. Tutti sono lì per Maria Sharapova. Be’ tutti tranne la signora di prima e una coppia polacca con sciarpa e bandiera polacca disegnata sulle guance.
Maria l’ultima volta che aveva giocato con Agneska agli US open 2007 ci aveva perso. E si, certo come no, può pure dire quanto le pare che no, lei non ci pensa più a quella sconfitta, che già dopo pochi giorni lei le sconfitte le dimentica. Se fosse anche solo lontana parente di pinocchio, avremmo già collegato la Calabria alla Sicilia con la lunghezza del suo naso. Altro che se le brucia ancora quella sconfitta.
E infatti la Sharapova parte a tutta, picchiando come un’ossessa, sopratutto con la voce, ogni palla. Solo che sbaglia, e molto, tanta è la foga di passare sulla polacca come un tir con rimorchio. La Radwanska, invece su questo tipo di gioco ci va nozze. Tu tiragli pure delle pallate ma se non sono angolate, lei te le ributta tutte di là. E tu devi giocare un colpo in più e alla fine rischi di sbagliare. Se poi aggiungi che riesce anche a farti la palla corta, ed a rete Maria ancora non ci sta proprio troppo a suo agio, il rischio di fare andare fuori di testa la russa c’è. Invece la Sharapova è brava a giocare ed annullare le tante opportunità per la polacca. E da un possibile 3 a 0 recupera il break ed è 2 a 1. Maria non ha dimenticato la Radwanska entrare ben dentro il campo sulla sua seconda di servizio agli US Open. E a volte dà l’impressione di voler rendergli la pariglia facendo lo stesso. Agneska non si scompone e a sua volta entra ben dentro il campo quando serve la russa.
Sembra di assistere a chi si fa più dispettucci. Quando la palla della russa è fuori, la vedi che scuote la testa come a dire ‘no, no, no, è proprio fuori, fidati ti dico’ .
La polacca ha un caratterino niente male.
Credo molto di più alla Sharapova quando dice che lei non ci perde due volte di seguito dalla stessa giocatrice. Infatti l’impegno che ci mette è massimo e alla fine, quando decide che non deve per forza passare sulla polacca con un tir ma basta anche il Suv, incomincia a fare meno errori e vince in due set

Secondo me, il presidente della Federazione fa un sospiro di sollievo, almeno dal suo punto di vista con la Sharapova in finale il torneo è salvo.

Pochi minuti dopo la Zvonareva torna in campo anche per giocare la semifinale di doppio, in coppia con la Safarova contro Huber-Black. Ma quanto gioca questa qui? Mi viene da pensare che non si impegnerà e invece gioca sul serio. Anche se lo stadio è quasi vuoto e fa freddo. Un ragazzo in terza fila dorme. Cappello di lana e occhialoni da sole. Testa reclinata sulla spalla. Giaccone a mo’ di coperta. Queste giocano per un set alla grande e lui dorme. E non si sveglia neanche alle grida di divertimento del centinaio di persone che sarà rimasto. La Safarova serve per il set sul 5 a 4. Ma non chiude e allora l’altra coppia recupera e con 3 games di seguito vince il primo set. Adesso la Zvonareva molla la partita, penso. Neanche per sogno, molti game vinti con il punto decisivo. Vera scusa, ma domani lo sai che devi giocare una finale contro la Sharapova? Niente da fare, lei e la Safarova sembra si divertano troppo e giocano fino alla fine, ma le altre sono più forti e vincono 75 62 Così alle 22 passate, con circa 14 gradi,finalmente la Zvonareva si va a riposare per la finale di domani.
Ah, per favore, qualcuno svegli il ragazzo in terza fila che sta ancora dormendo.

Risultati di Sabato 24 febbraio - semifinali
Maria Sharapova (RUS) d. (16) Agnieszka Radwanska (POL) 64 63
Vera Zvonareva (RUS) d. Li Na (CHN) 36 63 63

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6 Commenti a “Torna il sole nel Quatar e Sharapova e Zvonareva si scaldano per la finale di domani”

  1. Nikolik scrive:

    I progressi, ovviamente, non sono esponenziali, e mi spiego.
    Per me, da come la vedo io, questa Radwanska è forte, fortissima, intendiamoci.
    Però, è vicina ai suoi limiti, nel senso che non è detto che, siccome a 18 anni sei tra le prime 20 del mondo, tra un anno sarai tra le prime 5.
    Entrerà tra le prime 10, ovvio, come anche la Cornet, ma se vincessero uno slam, per intenderci, sarei sorpreso e darei la colpa al livello basso delle competizioni.
    Ugualmente, non è detto per nulla che, una che alla stessa età, è n. 200 o n. 500 (ogni riferimento non è per nulla casuale), debba considerarsi fuori dai giri.
    Semplicemente, in un caso l’atleta è già arrivata a ridosso dei suoi limiti, nell’altro è lontana, lontanissima dai suoi limiti.
    Insomma, per me questa Radwanska non è una stra-campionessa. E’ una campionessa. E uno slam non lo vincerà mai o, se lo vincerà, vorrà proprio dire che il tennis femminile è in fase di stanca.
    E volevo sapere dalla nostra esperta Angelica, che l’ha vista in questi giorni, che ne pensa.

  2. leonardo scrive:

    Straquoto Nikolic, ma non per il giudizio in particolare sulla Radwanska, che non ho mai visto giocare, ma sul discorso in generale che non fa una piega.

  3. jules scrive:

    concordo a pieno.non sempre essere vincenti o comunque forti da giovani significa sfondare crescendo.come dice leonardo,il discorso non fa una piega.la vedo forte,determinata,con un buon tennis ma nemmeno quel tennis che al massimo livello puo’ fare un grandissimo male.pero’ puo’ farle togliere delle soddisfazioni.
    ah ce ne sono stati di slam in cui le big per motivi o altri si sono perse….non dimentico la famosa vittoria della majoli a parigi…anche la myskina sinceramente non credevo potesse farcela.per non parlare della martinez a wimbledon poi….ancora non ci credo….tutte vittorie avvenute in periodi in cui o c’era un cambio generazionale o,come ho detto,le big si sono perse….puo sicuramente ricapitare. e se qualcuno li dietro nella classifica ne sa approfittare ben per loro.

  4. Davide scrive:

    chi batterà Maria??? in formissima

  5. Giovanni da Roussillon scrive:

    Le cronache di Angelica: rinfrescano, per la gioia di chi le è vicino a Doha, al caldo e come lei si ustiona; riscaldano chi le legge sul blog, pure dopo un altro pezzo un poco raggelante.
    Sono poco addentro alle cose del tennis tecnico, ma mi sembra intuire che lei lo colga compiutamente.
    Apprezzo invece senza difficoltà il buon gusto, l’umore sui generis dosato finemente e mai sdolcinato nè virulento col quale profuma i suoi resoconti.

    Allora la ringrazio. Attraverso la lettura dei suoi articoli ho anche l’impressione di avvicinarmi pian piano al tennis con crescente possibilità di capirlo meglio.

  6. jules scrive:

    e’ in formissima e’ vero.ma non credo sia imbattibile.posso sbagliarmi,ma non credo sia continua come una henin o come un federer (anche se quest’ultimo sia pressoche’ impossibile!).

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