Esultate, è morto il round robin
L’ha deciso il board dell’Atp poco fa
Che figuraccia per E.de Villiers
Mi ha scritto Bob Brett
Bracciali e Bolelli, due veri exploit
Franano le nostre donne

 
21 Marzo 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

BOB BRETT: There were far too many mistakes pre-release for this project to have a chance. Incompetence I don’t know but certainly a lack of careful analysis concerning the fine details. Bob “C’erano davvero troppi errori già alla vigilia di questo progetto (del round robin) per avere una qualche possibilità. Non so se frutto di incompetenza, ma certo assenza di un’attenta analisi riguardo ai piccoli dettagli” Questo mi ha scritto Bob Brett, ex coach, fra gli altri, di Boris Becker e Goran Ivanisevic.

di UBALDO SCANAGATTA

Nel giorno in cui il tennis italiano esulta per due vittorie francamente inattese, prima quella di Bracciali che batte Mirnyi 6-4,7-6 e poi quella di Simone Bolelli che supera Gael Monfils in modo anche abbastanza netto 6-4,6-2, il tennis mondiale tutto si rallegra per il De Profundis pronunciato ufficialmente dall’ATP: l’esperimento del Round Robin, clamorosamente fallito, è morto. Nessun torneo si disputerà più con quella formula demenziale.
A me fa ovviamente piacere che Bolelli sia finalmente approdato al secondo turno di un Masters Series, dopo essersi qualificato per la prima volta. Ha vendicato Seppi, superando anche la difficoltà psicologica di un’interruzione dovuta alla pioggia sul 2-1 per lui nel secondo set (avrebbe potuto emozionarsi per l’exploit che stava compiendo e invece ha mantenuto i nervi a posto) e questo potrebbe essere il click della sua carriera, intanto il risultato che potrebbe portarlo fra i primi 100 del mondo.
Le due vittorie italiane, unite al risultato di Seppi a Sunrise, ci consentono di essere un tantino più ottimisti rispetto a un paio di settimane fa quando se avessi dovuto scommettere sul risultato di Coppa Davis (6-8 aprile) Israele-Italia avrei forse puntato sugli israeliani. Anche senza Volandri, le cui condizioni psicofisiche permangono incerte _ si era sparsa anche la voce, ufficialmente smentita, che Filippo fosse poco intenzionato ad affrontare la trasferta pasquale in Israele (quando avrebbe almeno potuto farsi benedire nei Luoghi Sacri del Nazareno) _ quest’Italia ora può farcela, anche perchè non è che Dudi Sela e Okun stiano facendo sfracelli.
Bolelli avrà ora Tursunov, il re dei blogger fra i tennisti, mentre Bracciali incontrerà Djokovic. Due incontri quasi proibitivi, soprattutto il secondo. Volandri al primo turno ha Mahut, Seppi ha Tipsarevich per arrivare a Chela, Starace ha Kuznetsov per affrontare eventualmente Almagro. Disastroso avvio invece delle nostre donne: ko Oprandi(6-3,6-2 dalla Tu), Pennetta (6-4,6-2 dalla Razzano), Vinci (6-3,2-6,6-0 dalla Craybas) e Camerin (7-5,5-7,6-2 dalla Yakimova).
Ma torniamo al Round Robin La sua morte l’ha decisa il Board dell’ìAtp a Key Biscayne. Si torna alla knock-out competition. Eliminazione diretta, cioè. Chi perde va a casa. Com’è sempre stato stato, com’era giusto che continuasse ad essere. Nessuna formula ha mai funzionato. Nè nel Masters nè nelle varie combinazioni di round robin che sono state messe in atto quest’anno a cominciare dal torneo di Adelaide, fino al caso di Delray Beach vinto da Malisse dopo che aveva perso un match, fino al clamoroso episodio di Las Vegas con Blake prima “bocciato” da un’incertezza regolamentare, poi promosso, poi ribocciato fra mille gaffes, pantomime, baruffe e chiozzotte.
La formula non è mai stata in piedi, e inoltre l’Atp ne ha anche varate più d’una, tanto per incrementare la confusione. Oggi l’Atp, nel far marcia indietro, sostiene che una ricerca avrebbe dimostrato che la formula era popolare fra i “casual fans” perchè offriva la possibilità di vedere i giocatori locali e i loro beniamini almeno due volte, “oltre a favorire la programmazione e la promozione televisiva..”.
Già, fin che tutti si sono resi conto di che bufala si trattasse.
Ma, dice l’Atp: “I casi sollevati in cinque tornei che sono serviti da test hanno dimstrato l’esistenza di punti deboli, di carenze, che non erano emerse dalle indagine preliminari”
Ma come, se a De Villiersi glielo abbiamo detto tutti, anche chi scrive, fin da quando ne ha parlato la prima volta? Andate a rivedere i pezzi sul round robin su qusto blog, fin dai primissimi di Shanghai!. “Il formato del tabellone a 32 ha creato confusione…la comprensioen dei risultati era spesso complicata, i fans e anche i media avevano difficoltà a capire….Ma soprattutto nessuna formula o regola poteva garantire al giocatore la certezza che il proprio destino non fosse interamente nelle sue mani, a seguito di ritiri, di partite “dead-rubber”. Pur essendoci anche lati positivi alla fine quelli negativi erano superiori”
Ma no, De Villiers, che dici? Ma sei proprio sicuro?
“Noi stiamo ai fatti e non alle opinioni. Questa è la nostra filosofia. Provare, aggiustare, o rinunciare. Daremo retta a giocatori e organizzatori, ma ci preocuperemo semrpe anche dei fans… è stato un buon esperimento, abbiamo imparato molte cose da quello. Alcuni esperimenti funzioneranno, altri no, ma cercheremo di trovare nuovi e migliori modi per far crescere l’appeal del tennis professionistico”.
Dio ci scampi dai presuntuosi illuminati dal…Nulla.

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18 Commenti a “Esultate, è morto il round robin
L’ha deciso il board dell’Atp poco fa
Che figuraccia per E.de Villiers
Mi ha scritto Bob Brett
Bracciali e Bolelli, due veri exploit
Franano le nostre donne”

  1. marcos scrive:

    http://www.atptennis.com/en/news/2007/roundrobin.asp

    signori,
    questo primo giorno di primavera verrà per sempre ricordato dagli appassionati.

    è la primavera del tennis, quello che ha saputo ribellarsi all’idiozia del protagonismo umano, che pretendeva, in ossequio al vano luccichìo del facile guadagno, di incatenare le sue regole più belle, di sottoporle ad una bieca trappola mediatica, in base alla quale non progrediva chi meritava, ma chi sapeva vendersi meglio. il savonorala pensava di convincerci che prioritario fosse il contratto televisivo od il danaro versato dalle grandi marche, pensava che lo show avrebbe avuto maggior successo con in campo blake, piuttosto che korolev, malgrado questi avesse sul campo meritato di passare, al contrario del primo. pensava che i sottobanco, le incomprensioni e gli sporchi accordi tra giocatori e, soprattutto, tra managers fossero un male minore, di fronte al potere dell’immagine…fossero una conseguenza necessaria… da sopportare per il bene supremo: vendere.
    si può vendere di tutto a questo mondo, anche un pesticida, facendolo passare per la bibita più buona dell’universo…ma il tennis si vende di per sè, senza bisogno di avvelenarlo. è proprio la magia della sua regola principe a distinguerlo dal resto delle cose umane: non c’è in un incontro la possibilità di farla franca, di aggrapparsi ad un ultimo maledetto scoglio, di essere accolti da una rete di protezione…quando si stringe la mano da perdenti, si prende l’aereo e si parte per una nuova avventura. l’eliminazione diretta è il fascino del tennis attorno cui gira tutto il resto: i rovesci di leconte, i dritti di federer, le volèes di mcenroe, i grugniti di connors, le veroniche di panatta, le risposte di agassi, l’erba di wimbledon, la terra di roma, l’odore delle palle nuove, la vibrazione della racchetta, la palla corta che muore, lo stridìo della scarpa indoor, il sudore di youzhny, i sorrisi del pubblico, le sue ovazioni, i miliardi degli sponsors…tutto gira intorno all’eliminazione diretta.

    in questo primo giorno di primavera, ho deciso di non rispondere all’ultima e, spero, definitiva provocazione del savonarola:

    “It was a good experiment and we learned a lot from it. Some experiments will work and others won’t, but we will keep trying to find new and better ways of growing the appeal of men’s professional tennis”

    ti saluto, de villiers.

    marcos

  2. cristiano b scrive:

    sia lodato il Dio del Tennis :)

  3. anto scrive:

    Ubaldo, d’ora in poi ti chiameremo secret service. Queste sono le notizie che vogliamo leggere, e che solo tu ci sai dare in anteprima. Complimenti per il tempismo.

  4. Stefano Scorrano scrive:

    era ora!

  5. Gianluca Comuniello scrive:

    Il 21 marzo è un buon giorno per tornare a vivere…
    Nel tennis ci sei tu e c’è un avversario. Alla fine ci si stringe la mano e chi perde va a casa. Se gioco sul campo 1 non mi devo preoccupare se sul 3 Tizio sta vincendo e di quanto. Esiste l’adesso e esiste il qui.
    La realtà, questa scomoda intrusa, ha deciso di spiegarlo a De Villiers. Semplicemente accadendo.
    La verità ti renderà libero. Ma solo quando avrà finito con te. (D.F.Wallace)
    Godiamoci Miami, senza più la paura che possa diventare un circo nel futuro
    Gianluca

  6. stefano grazia scrive:

    Marcos, a parte il fatto che se avessero continuato col DDT ora la malaria sarebbe debellata nel mondo e non solo in Italia (e invece ogni 30″ un bambino muore per questa malattia), non fare il maramaldo ed infierire sul povero De Villiers … Avresti tutte le ragioni se non si fosse arreso all’evidenza, ma cosí non ha senso… Ricordati che, ti piaccia o no, il tennis é pur sempre un prodotto e lo devi vendere ai giovanissimi e anche a chi non é un tecnico, un seconda categoria o un giornalista…Altrimenti finisce come in Italia dove nei circoli sono tutti pensionati, che spesso piú che giocare a tennis fumano e giocano a briscola e nella TV del Circolo fra i Mondiali di Calcio e Wimbledon, si guardano il primo (É successo a me, al circolo TCA di Bologna,finale di wimbledon, l’anno che vinse la Novototna…In Italia per ferie,ho dovuto litigare per vedermela perché su un altro canale c’era un volgarissimo incontro di uno dei gironi a 4, tipo Cecioslovacchia-Belgio o qualcosa del genere, neanche l’Italia o il Brasil…e non mi hanno fatrto vedere la premiazione, che avrebbe dovuto essere toccante, dopo che due anni prima se l’era letteralmente fatta addosso , un set avanti e 4/1 nel secondo,contro la Graf poi vittoriosa…pianto straziante sulle spalle della Duchessa di Kent…la rividi infatti anni dopo, in cassetta, e stavolta mi son commosso io)

  7. Giovanni Di Natale scrive:

    Il round robin è stato un fallimento. Ammetterlo è facile, ma anche io sono convinto che De Villiers abbia sofferto nel fare “mea culpa”. Secondo voi quale sarà la nuova “trovata” del sudafricano? Io sono convinto che proverà a mettere mano alla Coppa Davis, che è la prima cassa di risonanza per il tennis… Ma lì dovrà per forza di cose trovare un accordo con la Itf…

  8. marcos scrive:

    quando il capo sbaglia, il capo viene sostituito e non ci sono attenuanti. proprio perchè è il capo.

    savonarola ha clamorosamente ciccato strategia, pur essendo stato avvisato da più parti della porcheria che stava proponendo: io non infierisco sul povero de villiers, come lo chiami tu, gli mostro il clamoroso errore che con superbia e pervicacia ha voluto imporre dall’alto, tronfio del suo nuovo potere.

    io sono indulgente con tutti, si capisce, credo, da ciò che scrivo…ma non con gli arroganti: de villiers non s’è arreso all’evidenza, come dici tu, ma è stato messo in netta minoranza dai primi attori dello spettacolo, i tennisti e dai primi attori del businness, gli appassionati.

    l’evidenza, poi, era chiara a tutti, prima del suo intervento sulle regole: chi mai poteva pensare che l’appeal del tennis fosse avvantaggiato da una sceneggiatura falsata e prepotente? solo lui e qualche leccapiedi;
    falsata: perchè il round robin porta ad accordi tra le tenebre.
    prepotente: perchè il round robin favorisce solo i più forti.

    le sue parole, che sotto nuovamente ripropongo, esprimono il sentimento di colui che che ha sbagliato strada, ma che intende cercarne un’altra per raggiungere lo stesso obiettivo, a mio parere, sbagliato: far crescere l’appeal del tennis maschile. non ce n’è alcun bisogno.

    i vecchietti del circolo che si dedicano alla briscola e che preferiscono il calcio nella sala tv sono stati solo necessari a mantenerlo in vita (il circolo), nei momenti di calma piatta del nostro tennis: i circoli, ora, si sono nuovamente riempiti di bimbi.

    questi bimbi, 8 o 9 anni, hanno perfettamente capito che l’introduzione del round robin avrebbe snaturato il tennis: non c’è maestro o genitore appassionato, non c’è direttore di circolo o vecchietto da briscola che non fosse preoccupato degli intendimenti del savonarola, avendoli conosciuti.
    nel tennis si perde e si va a casa, da sempre e per sempre: colui che prova a mettere in discussione tale postulato è un incompetente totale.

    il savonarola non solo l’ha messo in discussione, ma l’ha cancellato con l’arroganza di colui che crede che l’obbedienza cieca al capo superi qualsivoglia altra considerazione. l’autorità del capo si misura solo quando si fa autorevolezza. de villiers s’è dimostrato arrogante e incapace.

    non avrebbe mai potuto essere il round robin a conquistare la passione di nuovi giovani, a conquistare nuove quote di mercato, così necessarie; semmai qualcuno iniziava, al contrario, a pensare che fosse il caso di allontanarsi dal nostro sport, essendo gestito più per transitori interessi di parte, che per tramandarne l’immortale bellezza.

    i bimbi italiani sono trainati dall’exploit di potito a parigi, quelli spagnoli dall’ardore e dalle vesti di nadal, quelli orientali dalla sportività e dai sorrisi di paradorn, quelli americani dalle speranze in querrey e dal ricordo di sampras ed agassi…i bimbi del mondo sono ammirati dal gioco e dal successo di roger.

    che c’azzecca (come direbbe il ministro) in tutto questo il round robin?
    niente.
    la brevità dell’esperimento ne ha ridotto gli effetti: ma le buffonate che ci si aspettava tutti, non appena istituiti, si sono puntualmente verificate.

    non mi leggerete mai indignarmi per il comportamento sbagliato di un uomo che agisce in buona fede; mai mi scaglierò sul perdente che ha lottato con lealtà; mai mi permetterò dell’ironia verso colui che, dopo aver sbagliato, sarà capace di chiedere scusa…

    “It was a good experiment and we learned a lot from it. Some experiments will work and others won’t, but we will keep trying to find new and better ways of growing the appeal of men’s professional tennis”

    …ma quando c’è qualcuno che mette in pericolo ciò a cui tengo di più, allora niente mi frena, se non l’educazione che lo stesso tennis mi ha insegnato.

    epperò…son maramaldo!

    marcos

  9. stefano grazia scrive:

    Sapevo che mi mettevo nei guai a stuzzicarti su quest’argomento (a testimonianza della mia buona fede, i miei post precedenti in cui comunque anch’io mi son dichiarato sempre contrario)…
    E allora cosa? Rivitalizzare il Doppio obbligando i Top 20 a giocarlo? Riduzione del Calendario? Un Commissioner per il Twennis alla David stern nella NBA? Davis Cup tipo World Cup di Calcio e Rugby ogni 4 anni o come la Ryder Cup ogni due?Classifiche di Single e Doppio unificate?
    Differenziazione di racchette fra Amatori e Agonisti (come nel Baseball americano per le mazze) con non un ritorno, anacronistico al legno (e dio ci guardi dagli arrotini degli anni 70), ma una limitazione alla eccessiva potenza e un ritorno al gioco di tocco? Che poi gli ace a 200 li tiravano anche allora, il problema era che non li tiravano per tutti i 5 sets…
    Le Donne invece dovrebbero continuare a giocare con le racchette attuali…

  10. Giovanni Di Natale scrive:

    Le dimissioni di De Villiers, comunque, sarebbero dovute. Ha ragione Marcos quando dice “quando il capo sbaglia, il capo viene sostituito e non ci sono attenuanti”. E’ così in ogni azienda, almeno quando l’errore è così macrocospico e dannoso…

    Quindi, caro De Villiers, è tempo di avere coraggio e dire addio al gioco del tennis…

  11. marcos scrive:

    stefano!!

    va bene, ammetto di essere stato turbato dal round robin: spero di uscirne presto!

    io appoggio la tua idea sul doppio: va rivitalizzato, va rinobilitato. per diverse ragioni, che già forse abbiamo trattato, è una disciplina fondamentale per la crescita tecnicamente ed umanamente equilibrata di un tennista. stento a concepire l’ultimo set al tiebreak lungo, così come lo stanno giocando ora; ma comprendo le ragioni dei direttori del torneo, che si trovano in difficoltà con la gestione dei diritti televisivi.
    non credo si possano obbligare i campioni a giocarlo, ma un’intesa tra i maggiori tornei, per diminuire il montepremi al singolo ed aumentarlo al doppio, così da invogliarli…potrebbe essere percorso praticabile. se giocasero i campioni, infatti, anche le tv sarebbero interessate a trasmetterlo:
    in davis, appunto, competizione in cui il doppio è decisivo, l’audience del sabato è senza meno paragonabile a quella venerdì: quella della domenica, invece, è sempre scarsa, se il risultato è stato acquisito definitivamente nei giorni precedenti…ciò potrebbe significare che se in ballo si mettesse qualcosa di serio, anche il doppio sarebbe un boccone prelibato. (la differenza concettuale tra davis e tornei è enorme, però…)

    so che si sta muovendo qualcosa nel calendario: anchio ritengo che qualche innovazione sia necessaria. alcuni master series sono troppo vicini, altri sono troppo vicini ai grandi slam. speriamo si partorisca qualcosa di razionale.

    per il resto non toccherei niente.

    ciao!

    marcos

  12. Marco Lombardo scrive:

    Chiunque sia stato a Disneyworld sa che lì sono abituati a vendere come possibile un mondo che non esiste. De Villiers voleva portare lo stesso sistema nel tennis non sapendo forse che lo sport è altra cosa: a Disneyworld ci si diverte e basta, nel tennis ci si diverte solo se c’è l’adrenalina dello scontro con un avversario. Il concetto è diverso e forse Et non aveva neppure capito che al tennis non servono idee per moltiplicare milioni di dollari: quelli ci sono già, e tanti. Insomma, come dice Marcos ce ne sarebbe per far fuori il capo che sbaglia così grossolanamente, ma tempo che la resa temporanea del nostro Etienne sia appunto questa: temporanea.
    Per quanto riguarda il doppio invece, cambiare si deve ma non mi sembra che le nuove regole abbiano portato più visibilità. Il doppio resta importante ormai solo in coppa Davis e il rischio è che cambiando la formula della Davis (come si chiede da più parti) il doppio finisca per morire definitivamente. Insomma: la pratica è da maneggiare con cura..

  13. Fabio F. scrive:

    Si dovrebbe tornare a dare maggiore spazio ad erba e sintetico,superfici pressochè moribonde.

    Wimbledon è da dieci anni solo ed esclusivamente la riserva di caccia dei numeri uno (esclusa la favola di Goran),il sintetico è stato progressivamente abbandonato “per protesta” in quanto si ritenevano poco spettacolari i bombardieri alla becker, sampras,ivanisevic.
    quei bombardieri che a Hannover 1996 ci regalarono QUELLA partita…

    Andrebbe dato maggiore spazio al Sudamerica, che un MS lo meriterebbe.

    e tanto altro..

  14. Vieri Peroncini scrive:

    La notizia del dietrofront più rapido della storia economica del tennis non può che riempire di soddisfazione gli amanti del nostro sport. Innanzitutto perché si è fermato uno scempio sportivo che stava riuscendo a fare danni enormi (vedasi l’affaire Blake) in pochissimo tempo, secondariamente perché ci piace pensare che la levata di scudi di cui anche i frequentatori del blog di Ubaldo nonché i lettori di Matchpoint sono stati artefici abbia contribuito, seppure in minima parte rispetto alla totalità mondiale. Ma nondimeno questo indietro tutta non può non stupire, ché non è nel DNA dei top manager quali l’avvolmaro (avvoltoio-somaro) De Villiers, palesemente poco interessato al risvolto sportivo puro. Dubito che sia bastata l’opinione dei top players, anche se un Federer che dichiara di non aver intenzione di giocare alcun torneo col sistema del Round Robin un suo peso rilevante ce l’ha, specie se si pone alla testa di un movimento d’opinione dei giocatori di vertice. Quindi, quali saranno mai stati i risvolti economici di queste settimane di deleterio esperimento? Diritti tv traballanti? Sponsor imbufaliti? Anche a contrordine eseguito, sarà bene continuare ad interrogarsi sui risvolti della vicenda, per prevenire non tanto il ripetersi della stessa, quanto per evitare nuovi scempi, tipo la retrocessione di Montecarlo. Sul board ATP deve essersi abbattuto uno tsunami, perché un esponente della vulture culture come De Villiers si sia esposto ad un pubblico ludibrio planetario del genere, pur continuando a difendere inesistenti “risvolti positivi” dell’esperimento RR. Per una volta, va notato, la pressione economica (oltre che quella sportiva) non ha causato del marcio nel Regno di Danimarca: anzi, ha contribuito a fare pulizia.

  15. stefano grazia scrive:

    Il “risvolto positivo” é che adesso nessuno ci proverá piú…

  16. stefano grazia scrive:

    Sapete, anche De Villiers era profondamente contrario, é stato costretto dai suoi collaboratori, alla fine a malincuore é stato costretto a cedere, e siccome é un signore, si é addossato la colpa ma in cuor suo é felicissimo e adesso sa che nessuno gliene parlerá piú…Se non é uno scoop questo!

  17. marcos scrive:

    condivido la chiosa di peroncini (ottimo) ed aggiungo:
    quando le élites economico/finanziarie si accorgono di non avere vantaggi da una politica precedentemente da loro imposta, allora fanno marcia indietro: non c’è alcun ravvedimento etico/sportivo, naturalmente…è mera questione di bilancio.
    dopo aver sgambettato il tennis, la pressione finanziaria lo aiuta a rialzarsi: bene così…ma cerchi di non buttarlo più a terra; si risparmia tempo e rabbia.

    ciao!

    marcos

  18. Giovanni Di Natale scrive:

    Non siamo i soli ad esultare. Anche Nicola Pietrangeli picchia duro sui Round Robin. Ecco cosa ha dichiarato all’agenzia Ansa. «Era ridicolo. Chi aveva voluto questo cambiamento non aveva fatto bene i conti. Sono cambiati i vertici dell’Atp - commenta Pietrangeli - Sicuramente avranno creduto di far bene, ma non avevano capito come stanno le cose». «Avrebbero dovuto capirlo prima - continua - che non si poteva fare» insiste l’ex campione.

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