Errani, ecco la prima vittoria azzurra.
Per Sara secondo turno e 80mo posto Wta.
A 12 anni andò sola da Bollettieri.
Quanti sacrifici oggi ripagati
Due mesi di stop e Bolelli torna a vincere.
Lotto lo sponsorizza dai piedi a…l’orecchino!
La Knapp domina e ora ha la “colored” Rolle (vittoriosa sulla Golovin).
Delusa la Santangelo: “Non mi va che mi si chiami…una specialista del doppio”.
Camerin lotta e vince:”Ora tornerò sul centrale con Serena”

 
27 Agosto 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
NEW YORK _ Delle nove ragazze italiane in gara all’US Open cominciato ieri, forse la meno nota è una biondina dagli occhi azzurri di Somma Lombarda (provincia di Ravenna), Sara Errani, 20 anni, 163 cm scarsi, che però è già approdata al secondo turno, garantendosi il compenso più alto della carriera, 27.500 dollari e, come dice lei sfoderando un bel sorriso, “soprattutto i 60 punti Wta che mi faranno salire da n.105 a n.80 in classifica…Era quello l’obiettivo per quest’anno (avviato da n.176), centrare una classifica che mi permettesse di entrare nei tabelloni degli Slam”.
In effetti è quella la svolta per chiunque ambisca a diventare un “professionista del tennis”. Prima ci sono soltanto sacrifici. Economici per la famiglia come riassume Sara: “Spendo 60.000 euro l’anno per allenarmi a Valencia (ormai da 3 anni), nella stessa Academy della Safina, Ferrer e Andreev e naturalmente per girare il mondo per partecipare ai vari tornei…”. E tanto lavoro sul campo e in palestra per lei come per chiunque aspiri a diventare “pro”.
“E bisogna anche essere un po’ pazzi!” ride Sara che, complice papà Giorgio (che un tempo arrivò a denunciare, su carta intestata dell’azienda ortofrutticola di sua proprietà, una sorta di complotto nei confronti della figlia alla rivista di tennis che non parlava di lei), già a 12 anni fu spedita _ da sola! _ per sette mesi in Florida all’Accademia di Nick Bollettieri.
“Avevo cominciato a giocare sulle orme di mio fratello Davide (cinque anni più grande, poi trasmigrato al calcio fino alla C2 con il Vercelli, Faena, Forlì) e oggi penso che anche quell’esperienza mi sia stata utile: ho imparato a cavarmela da sola. Ma quanti pianti per la solitudine, quante sofferenze!”
Oggi le sofferenze cominciano a pagare. Nel tabellone di questo US open Sara c’era entrata per il rotto della cuffia, da n.102 conquistato sei settimane fa, grazie soprattutto alle semifinali raggiunte nei tornei di Acapulco (dove aveva superato la Garbin n.27 Wta,“Il mio miglior risultato”) e Palermo. La vittoria sulla boema Renata Voracova, n.119 (7-5,6-3), ottenuta con grande grinta (“Perdevo 5-3 e le ho annullato un setpoint con un lungo scambio, poi ho fatto quattro games di fila, ma sul 3-1 ero 0-40 sul suo servizio e ho rischiato di compromettere tutto…”) potrebbe essere la svolta di una carriera non tanto per la vittoria in sé quanto per la classifica raggiunta. Buon rovescio bimane, discreto dritto… di scuola spagnola, Sara, sempre fra le più forti italiane (con la Verardi) fra le junior, non diventerà magari una top-ten, ma intanto avrà la soddisfazione al prossimo round di affrontare Marion Bartoli, la francese che è stata sorprendente finalista all’ultimo Wimbledon.

Simone Bolelli dopo la vittoria in 4 set su Bennetau ha detto: “Sono soddisfatto di come ho giocato, soprattutto i primi due set.Ho cominciato subito a spingere…A New Haven avevo giocato in modo orribile. Sono stato 3 settimane senza toccare la racchetta, il dolore addominale mi impediva di servire…ho fatto solo un po’ d’atletica a Roma. Ora c’è Berdych…ha la mia stessa età, e tanti anni fa mi dava sempre delle stese. La superficie qui è piuttosto lenta e le palle sono…gatti (arrotolati…), a me va bene così. Sono qui per la prima volta anche mamma Stefania (è la seconda volta che va all’estero e sale su un aereo…) e mia sorelal Simona, sì Simona…a mia madre piaceva quel nome. Mia mamma segue molto il tennis, su Sky non perde una partita, però di tecnica non capisce granchè…lei si preoccupa se ho mangiato, se mi sento bene, se non ho preso freddo…”
Insomma, com tutte le mamme. Chissà che cosa avrà pensato dell’orecchino che la Lotto ha dato a Bolelli perchè lo mettesse al posto del suo! “Io lo metto soltanto in campo…poi rimetto il mio”.

Felice la Knapp: “Ho giocato benissimo, un punteggio nettisismo”. Pensava di dover giocare con la Golovin (allenata da Wilander: non le ha portato bene) , battuta invece dalla “colored” Rolle 6-4,1-6,6-2 che nella serata dedicata alla Gibson e al tennis afroamericano non poteva partecipare con maggiore entusiasmo. i rischi li ha presi tutti lei, contro la Golovin, 33 punti vincenti ed è venuta spesso a prendersi i punti a rete. Alla fine si è inginocchiata per terra, e sbatteva la racchetta a ripetizione sul cemento (fermando il gesto per non romperla). Per Karin, aggregata come n.5 alla squadra di Fed Cup che giocherà la finale a Mosca una splendida opportunità per andare al terzo turno. “Ma a Mosca è giusto che vadano le ragazze che hanno conquistato la finale”, ha detto Karin. Poco prima una delusissima Santangelo (”Non mi va che mi chiamino una specialista del doppio, vincere in doppio mi fa piacere, essere la n.6 del mondo anche, ma i risultati voglio farli in singolare. Con la Dushevina ho giocato davvero male, per questo sono arrabbiata. Dovessi giocare domani in Fed Cup, se giocassi come oggi, sarebbe meglio che non scendessi in campo….Ma alla Fed Cup mancano quasi tre settimane, si andrà là, si vedrà chi gioca meglio e poi Barazzutti sceglierà chi far giocare.” Mara ha perso 6-2 6-4, ha annullato 7 matchpoints ma all’ottavo si è arresa dopo aver sciupato cinque palle del 5 pari, un punteggio che l’avrebbe rimessa in corsa.
Brava e grintosissima la Camerin: ha battuto 6-3,7-6 la Poutchek, lottando alla grande. “Ora con Serena mi rimetteranno sul centrale. Ci sono già stata con la Davenport e con la Henin..” Purtroppo facendo sempre pochi games.E anche con Serena non sarà facile farne tanti.

Collegamenti sponsorizzati


12 Commenti a “Errani, ecco la prima vittoria azzurra.
Per Sara secondo turno e 80mo posto Wta.
A 12 anni andò sola da Bollettieri.
Quanti sacrifici oggi ripagati
Due mesi di stop e Bolelli torna a vincere.
Lotto lo sponsorizza dai piedi a…l’orecchino!
La Knapp domina e ora ha la “colored” Rolle (vittoriosa sulla Golovin).
Delusa la Santangelo: “Non mi va che mi si chiami…una specialista del doppio”.
Camerin lotta e vince:”Ora tornerò sul centrale con Serena””

  1. Antonino Sollena scrive:

    Brava Sara. Ho visto tutte le sue partite al torneo di Palermo e mi ha colpito positivamente: ha massacrato davanti ai miei occhi con l’identico punteggio (6-2 6-0) prima la Razzano, poi la Birnerova (che al primo turno aveva spazzato via la Krajicek giocando peraltro bene) e infine la Dominguez-Lino (che sulla terra non è certo una pivella). In semifinale si è arresa alla Szavay (che ha poi vinto il torneo), ma giocando alla pari per tutto il primo set (prima di arrendersi al tie-break e crollare).

    Insomma, la stoffa c’è…

  2. anto scrive:

    MI chiedo se suo padre non l’avesse sostenuta economicamente tutti questi anni dove sarebbe la Errani, forse a fare la maestra in qualche circolo di provincia. Se è entrata nei 100 sicuramente se lo merita, il difficile viene ora ossia rimanerci!

  3. roberto scrive:

    E brava Sara. Aveva un’occasione, è stata bravissima a fare centro!
    Grande grinta, ottimo carattere, grande solidità mentale, e anche simpatica fuori dal campo. Tecnicamente, mi piace definirla la versione terraiola della Camerin… Colpo migliore, per me sono gli spostamenti laterali, in campo è una freccia. Punto debole, ahimé, il servizio, proprio tenero, gran fatica competere a livello di prime 100 servendo così…
    Ma ad avercene, di ragazze con la grinta e la voglia di arrivare di Sara Errani!

  4. roberto scrive:

    Intanto la nostra artiglieria pesante, Karin “Krupp” Knapp ha demolito 62 60 in poco più di un’ora la cinese di Taipei Jung Yan Chan, certo non un fenomeno, ma pur sempre la n. 66 del mondo, e per giunta giocatrice nata sul cemento. Spero tanto che Karin possa fare un colpaccio in questo US Open, non la vedo chiusa nel prossimo turno contro la Golovin, specie se riuscirà a tenere l’iniziativa e a spostare la francese, a cui non piace correre.

  5. giorgio scrive:

    Caro roberto, a grande sorpresa la nostra Karin non se la vedrà con Tatiana Golovin, bensì con la wild card statunitense Asha Rolle, n.109 in classifica, che è riuscita a sconfiggere l’enigmatica francese per 64 16 62

    A questo punto, per Karin, una chance straordinaria di giungere al terzo turno. Questa Rolle, dal fisico abbastanza imbarazzante (al confronto, Serenona Williams sembra anoressica) non sembra poter impensierire la nostra altoatesina. Da segnalare per la statunitenense, solo una grande velocità di braccio, abbinata a colpi abbastanza frontali.

    Per la Golovin, una sconfitta al primo turno sanguinosa, visto il quarto di finale raggiunto da Tatiana lo scorso anno, quando fu sconfitta dalla Sharapova con un doppio tie-break

  6. yasu scrive:

    brava sara!

    io e lei ci siamo visti nella rep ceca dove giocava lei
    (a prerov 75000dollari )io ho visto le sue partite

    dopo aver visto la partita contro la ondraskova
    credevo che sarebbe arrivata ai primi 100

    la partita contro ai primi 100
    credevo che fosse duro e infatti sara sentitva la scena difficile

    dopo aver perso 4-6,0-3 pensavo che sara finita quella partita facilmente
    anzi sara non ha smesso giocare e
    teneva tensione da combattere poi
    aveva la testa fredda da cambiare la strategia

    e iniziava ricuperare e ha vinto 4-6,6-3,6-0

    questa partita mi ha dato l’impressione tanto
    e subito credevo che sarebbe arrivata ai primi 100 della classifica dell’wta

    e sara sta migliorando rapidamente
    credo che abbia bisogno di giocare ai tornei piu’ di tier4
    pero’ se potesse giocare come il primo round a new york
    penso che sarebbe arrivata ai primi 50 fra un po’

    in bocca al lupo! sara
    hai il cuore come vale rossi e max biaggi a
    cui non piace perdere i tutti
    cometizioni e le gare
    al mondo dei cometizioni tutti campioni sempre tengono
    l’agonismo fino alla fine alla pista io sentivo questa verita’
    secondo me sara tiene il stesso agonismo come i piloti e i campioni

  7. vincenzo torzillo scrive:

    Una grande Vittoria per Simone e con tutto il rispetto per quelle delle Donne,vale di più di tutte le 3 messe insieme,per il valore dell’avversario.Ora sotto col Ceco,senza paura

  8. roberto commentucci scrive:

    Caro Giorgio, davvero le speranze di un buon US Open per Karin si vanno rafforzando. La Golovin ieri pare fosse particolarmente nervosa per via che ha dovuto aspettare tantissimo per entrare in campo, a causa del protrarsi dei match precedenti. A questo si aggiungeva, presumibilmente, la tensione per i tanti punti che doveva difendere in questo torneo. In più, ieri a Flushing per i tennisti di colore è stata una giornata molto speciale, per via delle celebrazioni in onore di Althea Gibson e del “coloured day”. Probabile che la ragazza americana si sia “gasata” e abbia giocato un gran match.
    Dal punto di vista tecnico la Rolle è un avversario abbastanza adatto per esaltare le virtù di Karin, dato che tira forte, da’ ritmo, ma si muove male. Chiave del match sarà il servizio di Karin, se non sentirà la pressione e servirà rilassata, come ha fatto nel primo match, non dovrebbe avere problemi.

  9. remo scrive:

    Ho provato a guardare la differita del mattino su eurosport ed è stato un pianto: il sonoro regolarmente in ritardo rispetto alle immagini. E poi volevo chiedere una cosa: sbaglio o Venus Williams non veste più Reebok? Il suo completo era marcato con una V stilizzata, che potrebbe voler dire Venus. O è una personalizzazione della Reebok?

  10. marcos scrive:

    molto bene i tre successi azzurri.

    mara, per non essere chiamata “specialista del doppio”, bisogna che si concentri maggiormente sul singolo. ha qualità tali da puntare più in alto.
    non è più il tempo di dividersi tra singolo e doppio: quasi tutti i campioni, infatti, lo evitano.

    considerando, però, il doppio di pari nobiltà rispetto al singolo (non lo è per quanto riguarda, naturalmente, il montepremi ed il palma res), fossi in mara, cercherei di qualificarmi per il master finale di quest’anno, per, poi, concentrarmi dall’anno prossimo sul singolo.

    vincere un paio di slam in doppio equivale ad entrare stabilmente tra le prime venti in singolo?

    domanda che non rivolgo a tommasi, ovviamente!

  11. Stefano Grazia scrive:

    Per la cronaca, il roberto con la r minuscola e il roberto commentucci sono lo stesso roberto gran conoscitore di tornei giovanili che spesso compare anche nel blog genitori & figli e col quale di tanto in tanto mi rimbeccavo su questioni di campanile e cittadinanza del mondo,vero? O ci sono più roberti? Ma la Sara Errani è lombarda o romagnola? Direi che il suo percorso potrebbe essere anche argomento da Genitori & Figli…7 mesi da da Bollettieri a 12 anni…sarebbe interessante sapere se la ritiene un’esperienza formativa…Indipendentemente dal fatto che poi uno si possa trovare meglio in Spagna o in Italia. Secondo la mia esperienza a 12 aa a meno di non essere la reincarnazione di Susanne Lenglen è meglio andarci con un genitore che si assicuri comunque che il figlio/a venga seguito attentamente ma un anno da Bolletta a 12 aa secondo me aiuta…

  12. Nikolik scrive:

    Quando ho letto questo articolo sui sacrifici che ha fatto la nostra bravissima Errani per affermarsi, mi è venuta in mente una bella risposta che, in altra parte di questo blog, mi ha dato Roberto, di fronte alle giustificazioni che io trovavo alle nostre giovani atlete per i loro risultati non molto entusiasmanti, giustificazioni che, secondo me, erano date anche dai loro impegni scolastici.
    Roberto, giustamente, mi faceva notare che era probabile che il nostro movimento sarebbe riuscito a sfornare, con le nate negli anni 89-90, altre tre o quattro top 50, brave ragazze educate e professionali, che avrebbero preso il loro bravo diploma di maturità ma che non sarebbero state mai veramente forti.
    Roberto, sempre giustamente, mi diceva di desiderare finalmente non una di queste volenterose giocatrici, ma una giocatrice, o un giocatore, che facesse sognare le folle, da primi cinque posti del ranking. Una capace di arrivare in semifinale, o in finale, in uno slam, uno che ti facesse venire gli attacchi di insonnia la notte per seguire una semifinale dell’US Open, che fa interrompere il telegiornale delle 20 su Rai uno per seguire in diretta un match point, uno che si veda giocare in tv in chiaro, eccetera eccetera.
    Roberto concludeva, sempre giustamente, che poi, alla fine, non sarebbe importato a nessuno se il padre fosse stato un genitore abituato a fare crescere la figlia a pane, tennis e atletica.
    Scusa, Roberto, per la citazione, ma era necessaria, ho addirittura fatto copia e incolla dal tuo messaggio!
    Questo articolo, riguardo ai sacrifici fatti dalla Errani, dimostra una volta di più che Roberto aveva (ed ha) completamente ragione.
    Questi sono i sacrifici che un ragazzino o una ragazzina deve fare se vuole sfondare nello sport di oggi. Deve andare via di casa, all’estero, da solo, a 12 anni. Lasciare la casa, gli amici, la famiglia, gli affetti, dedicarsi completamente, c’è poco da fare.
    Certo, devi essere convinto di delegare l’educazione di tua figlia a Bollettieri ed ai maestri di tennis.
    E, naturalmente, quando tua figlia di 12 anni ti chiama al telefono e piange per la solitudine, devi dirle di insistere e restare lì.
    Ma, del resto, quale lavoro ti consente di affermarti senza sacrifici?
    Tanto vale provare, se hai la passione giusta, e sperare che tua figlia sia tra quell’una che sfonda, e non sia fra quelle 200 che “si” sfonda.

Scrivi un commento