Fuga dei big dalla Coppa Davis
Quando prevale l’egoismo
Hanno tutto il diritto di dire no
Ma non devono prenderci per il naso

 
12 Febbraio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Svizzera-Spagna di Coppa Davis avrebbe potuto essere una sfida straordinaria lo scorso weekend con Federer e Nadal, n.1 e n.2 del mondo. Invece, assente ingiustificato il primo e infortunato il secondo, si sono esibite le riserve, il carneade svizzero Bohli assieme a giocatori che parevano…nostri, Allegro, Chiudinelli, Verdasco. Non è stata la stessa cosa, ovviamente.
La Spagna era priva anche del n.7 Atp Robredo. Anche il n.3 Atp, il russo Davydenko, in Cile non si è fatto vedere. I detentori della Davis devono dire grazie ad Andreev se non sono finiti k.o. al primo turno.
I cechi avrebbero potuto dar maggior fastidio agli americani se Stepanek, n.19 Atp (n.2 dietro Berdych), non avesse detto no alla Davis per “concentrarsi sulla carriera”. I croati avevano appena perso dai tedeschi e Ljubicic, eroe nazionale per averla vinta due anni fa, aveva già dichiarato: “Basta con la Davis, giocherò solo tornei individuali”. Parecchi suoi connazionali gli hanno dimostrato comprensione anche se, come gli svizzeri per Federer, sperano che ci ripensi.
Il fenomeno non è nuovo (da Borg a Lendl, da Connors a Sampras, da Becker a Stich) e non si spiega che in un solo modo, al di là delle versioni ipocrite sbandierate dai vari campioni. Il tennis è uno sport individuale, individuali sono i grandi sacrifici che si fanno fin da piccoli (tutt’al più è coinvolta la famiglia), individuali sono i guadagni, gli sponsor, i manager, le scelte, i contratti, la programmazione. Tutto talmente individuale che, quasi inevitabilmente, diventano (o restano) tutti egoisti ed egocentrici.
La Coppa Davis, e perfino il doppio oggi, sono gare anomale, che piacciono molto più alla gente, ai tifosi romanticamente attaccati alla bandiera del Paese, piuttosto che ai tennisti che _ a torto o a ragione _ si sentono cittadini del mondo e (se sono davvero bravi) aspirano a salire nelle classifiche mondiali più che in quelle nazionali, preferiscono di gran lunga vincere uno Slam da soli che una Davis in compagnia. Per ragioni di amor proprio e, pure, di portafogli. Tant’è che ad una lucrosa esibizione da un milione di dollari nemmeno due nababbi come Federer e Nadal sono capaci di dire di no _ e difatti all’indomani del Masters di Shanghai si precipitarono a Seul a raccogliere il malloppo _ mentre perfino un gentiluomo impeccabile come Federer, ambasciatore Unicef e tennista tra i più filantropi, ti spara la gran balla che restare n.1 del mondo e raggiungere gli obiettivi importanti (il Roland Garros, i 14 Slam di Sampras) non sia assolutamente conciliabile con un paio di settimane l’anno da dedicare alla Coppa Davis, al proprio Paese.
Facciano quel che vogliono i tennisti, è nel loro diritto _ questa è una civiltà (?) in cui chi non monetizza le proprie capacità fino all’eccesso è un fesso_ ma non prendano noi per fessi con l’anello al naso, per favore.

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9 Commenti a “Fuga dei big dalla Coppa Davis
Quando prevale l’egoismo
Hanno tutto il diritto di dire no
Ma non devono prenderci per il naso”

  1. noah83 scrive:

    mi spiace Ubaldo ma non sono daccordo con te.
    come dici tu, il tennis è sport individuale e i più grandi di sempre hanno già detto di no alla davis più volte…non vedo perchè non dovrebbe farlo anche il più grande di tutti.
    La davis è anomala….e la sua formula credo non sia neanche giusta….non sempre vince la squadra più forte del mondo, e di conseguenza le motivazioni del singolo non sono fortissime…. come ricordavi tu il tennis è sempre stato sport individuale e sempre lo sarà.
    Federer gioca tantissimo durante l’anno anche perchè arriva sempre in finale ed è giusto secondo me che abbia fatto questa scelta, altrimenti arriverebbe a fine anno troppo stanco.
    Io credo che ora federer abbia in mente solo Parigi….e allora meglio giocare un esibizione dove non ti stanchi,dove sei mentalmente libero, dove non ci sono decine e decine di giornalisti svizzeri che ti girano attorno, intascarti il tuo bel premio e darne qualcosa in beneficenza.
    ciao

  2. aly scrive:

    La cosa che mi fa sorridere, Ubaldo, è che Federer rinuncia alla Davis al primo turno, per poi salvare baracca e burattini in occasione dello spareggio di settembre. Per poi rinunciare di nuovo al primo turno dell’ anno successivo e via dicendo….
    Ora, salvo sorteggi particolarmente favorevoli (ma in un World Group non è tanto semplice), la Svizzera senza Federer rischia sempre di uscire al primo turno. Ecco, io non capisco il senso di andare a “salvare” la squadra a settembre per poi abbandonarla a febbraio. Va bene, c’ è la gioia svizzera di vedersi in serie A, ma a quale scopo?
    Probabile che Roger lo faccia per dare un “contentino” al suo Paese, però è un circolo vizioso che va avanti da 3-4 anni…

    Ciao e grazie per il bellissimo blog.

  3. Ubaldo Scanagatta scrive:

    pienamente d’accordo con Aly, vicenda abbastanza ridicola. Stavolta, forse c’era anche poca voglia di affrontar in casa >_ forse _ Nadal, aven tutto da perdere.
    >Ovviamente la penso diversamente da

  4. noah83 scrive:

    non si legge tutto il tuo commento ubaldo….penso che stavi rispondendomi….
    ciao

  5. Fabio F. scrive:

    Davis che è poco tutelata dalla ITF stessa, che potrebbe renderla più appetibile,come sarebbe giusto,con l’aggiunta di punti ATP,come avviene per lo slam.

    Comunque è evidente come vi sia uno spaccamento in due fazioni:chi ama la davis e chi no,chi la vede come uno spreco delle preziose energie del proprio campione e nulla più.

    Io la trovo molto affascinante. E’ vero che Connors e altri grandissimi l’hanno molto o parzialmente snobbata, ma Mc Enroe, becker, Chesnokov, Sampras a Mosca nel 1995, Muster-Stich del 1994, Cash, Wilander,hewitt e altri grandi e immortali del tennis hanno dato lustro a questa competizione.

    Federer sbaglia a sottovalutarla. Quando deciderà seriamente di vincerla, probabilmente sarà troppo tardi…

  6. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Accidenti, dove è andato a finire il mio commento. ne avevo scritto uno lunghissimo…e chi se lo ricorda? Alzheimer galoppante! Dicevo che la pensavo diversamente da Noah 83, perchè il fatto che la Davis sia una gara anomale, rispetto al tennis individualista, non significa che non meriti considerazione. Cos’ come il fatto che molti tennisti la snobbino non significa che lo facciano avendo delle buone ragioni. Lo fanno perchè a loro conviene. O perchè della Davis se ne fregano.
    Ma il fatto che la formula sia discutibile _ e lo è! _ non incide minimamente sulle scelte dei giocatori, secondo me. Anzi. Perchè un federer, un top-ten, è decisivo, può essere più facilmente decisivo quantomeno _ e quindi avere più visibilità, più ritorni d’immagine e…d’altro _ quando può teoricamente conquistare anche tre punti e vincere un incontro quasi da solo (come accadde a Borg nel 1975, ma anche a Sampras nel ‘96, a Becker in altre occasioni e a tanti altri…).
    Se la formula venisse allargata, come io auspicherei almeno per il World Group dove le nazioni più forti dovrebbero essere a mio avviso in grado di (e comunque costrette a) schierare squadre più numerose _ ma Ricci Bitti da quell’orecchio non vuol sentire: porta l’esempio dell’Australia che ha un solo top 100, dice che vincerebbero sempre le stesse (ma non accade in tutti gli sport che almeno le favorite siano quasi sempre le stesse?, anche se può capitare che Grecia e Danimarca vincano gli Europei di calcio… Italia, germania, Francia, Olanda in Europa, Brasile e Argentina fuori sono sempre le più forti “Riccio” ne fa anche una questione di costi eccessivi…_ il peso di un n.1 che giocasse uno dei sei singolari due set su tre e un doppio (idem) equivarrebbe a quello di un n.6 che facesse la stessa cosa. La presenza o meno di un Federer non potrebbe incidere per più di un terzo dei punti…E forse è proprio questo che teme l’ITF…senza rendersi conto che se però tutti i big non la giocano più, alla fine è peggio, molto peggio.
    La formula che suggerisco prevede ogni giorno due singolari e un doppio per tre giorni sulla distanza dei due set su tre.
    Non capisco, replicando a Ricci Bitti, perchè in altri sport anche meno popolari del tennis e meno internazionalmente praticati, le nazionali di altre discipline a squadre schierino (fra campo e panchina) 12, 15, 22 giocatori (potendosi evidentemente permettere anche le trasferte per gruppi così’ numerosi senza essere Rockefeller: la nazionale di hockey…) e invece il ricco tennis sia spaventato all’idea di dover affrontare una trasferta con 6,7 giocatori più lo staff al seguito.
    E gli altri sport come fanno? E che, i nostri rugbysti, sono tutti assi formidabili? Perdono, nel sei nazioni sono quasi sempre candidati al cucchiaio di legno e allora? Vanno lo stesso in giro per l’Europa, anche in Sud africa, prendono una legnata e si rialzano.
    Perchè almeno le 16 nazioni più forti del tennis non possono misurarsi su basi più allargate? Ricci Bitti ha paura di rovinare il nome e il fascino della Coppa Davis, ma soprattutto teme di rovinare le sue chances di rielezione alla presidenza dell’ITF prendendo un provvedimento che alle nazioni più piccole e tennisticamente meno evolute non piacerebbe (dice lui).
    Secondo me basterebbe, ripeto, che inizialmente la formula allargata riguardasse le 16 nazioni del World Group. E’ più giusto che vinca un “campionatoi del mondo” l’Argentina che tanti giocatori fra i primi 100 che una Croazia o una Slovacchia, a parer mio.
    Le federazioni e ancor più i sindacati tennisti (Atp e Wta) avrebbero tutto l’interesse, secondo me, a far sì che che la formula della Davis venisse allargata ad un numero maggiore di giocatori _ sapete quanti posti di lavoro in più, quanti giocatori che non hanno sponsor li troverebbero? _ ma le top-star invece no.
    Ragion per cui, caro Noah ‘83, non è che un federer, o un top-ten qualsiasi, decide di non giocare la Davis perchè non si sente abbastanza gratificato dalla sua eventuale conquista (o dal superamento del turno), ma semplicemente perchè ha altre priorità, altre opportunità di guadagno (ben più ampie).
    Dirò di più: mi pare che quel rivoluzionario di De Villiers non abbia pensato all’unica seria rivoluzione che avrebbe potuto imbastire. Organizzare un campionato del mondo a squadre, all’inizio sulla base del ranking Atp, magari per 8 squadre di sei giocatori ciascuna in A, e poi di altre 8 in B: basterebbe prendere lo spazio di nove giorni e organizzare nei primi 3 in sede unica i quarti di finale (o al limite anche in quattro sedi diverse solo i quarti), nei secondi 3 le semifinali, negli ultimi tre la finale. il tutto in sede unica ribattezzandolo il torneo, Campionato del Mondo. Tanto l’ITF ha la Davis…Secondo me troverebbero sponsor a palate…Magari questo tema lo riprendo in un blog ad hoc. che ne dite?
    Ma per concludere, dopo tante divagazioni, e rispondere a Noah ‘83, ribadisco che Federer, Ljubicic, Stepanek e soci, possono fare quel che vogliono, ma non dire che se non giocano la Davis è perchè si stancano. Suvvia, per un paio di settimane all’anno? Saltino piutosto il torneo di Dubai o del Qatar se non ne fanno una questione di soldi…Parli di prestigio, ma che prestigio dà vincere il torneo del Dubai? Tutt’al più ti dà un pozzo di…petrolio.

  7. noah83 scrive:

    non mi hai convinto caro ubaldo he he he
    1) io, e molti altri credo (federer?), intendiamo il tennis come uno sport individuale, con un tabellone ad eliminazione diretta dove chi vince va avanti e chi perde va a casa. La davis e gli altri strani tornei che si è inventato quest’anno quel pupazzo della disney, quelli col round robin, non hanno queste caratteristiche.
    2)avere più visibilità e ritorni d’immagine? chi…federer? Ma perchè, non è già una leggenda del tennis? Secondo te ha bisogno di vincere un primo turno di davis per essere famoso in patria? non credo che un primo turno di davis possa renderlo più importante di quello che già è.
    3) se la formula venisse allargata…..sarà un flop. i big non giocano questa davis in cui ci sono solo tre match, figuriamoci se giocano più partite
    4) credo che federer e gli altri big non giochino per la davis perchè se vincessero, non sarebbe un successo di grande prestigio…. perchè se si fanno male dopo chi li ripaga?…..perchè non guadagnano soldi ….perchè gli sponsor hanno altre priorità (dubai per esempio è forse più importante)…..insomma, per concludere….il vero tennis non è quello della davis, non sarà quello della coppa del mondo, non è quello del master e nè quello dei tornei con il round robin….il vero tennis è quello degli slam, sono quelli che ti fanno entrare nella storia, e di conseguenza adesso federer ha questa priorità….quella di vincere quanti più slam possibile e ben vengano allora le rinunce alla davis …io non ci vedo nulla di così male.
    Non mi pare poi che federer abbia detto che non gioca in davis perchè si stanca…credo che abbia detto che non rientra nella sua programmazione annuale….forse l’ho detto io, (e mi scuso) ma io intendevo dire che per giocare la davis magari si sarebbe potuto infortunare e rovinargli i piani….
    Magari poi quest’anno fa il grande slam, e l’anno prossimo, appagato, gli viene voglia di vincere la coppa davis….
    un caro saluto ubaldo

    noah

  8. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Una sola osservazione rapida: quando dico Federer, intendo Stepanek, Ljubicic, insomma uno qualsiasi dei top20 che preferiscono due tornei di nessuna importanza particolare alla Davis che ha ben altro riscontro anche sui media del proprio Paese. Io non vado più a Key Biscayne perchè i miei giornali (ma nemmeno Repubblica, Corsera, Corsport, Tuttosport e forse neanche Gazzetta) gli darebbeor più spazio di una breve. Lo stesso accade negli altri Paesi, o voi vedete gran risalto all’open del Canada etc? Mentre ad un macth di Davis, anche contro il Lussemburgo, ci sono sei-sette testate presenti con l’inviato (radio e tv comprese). Si tratta quindi di occasioni importanti per far parlare i media di tennis, piaccia o non piaccia. e ogni occasione persa…è un peccato. L’idea del campionato del mondo può apparire balzana, ma magari troverebbe riscontro sui media che restano semrpe affascinati quando a giocare non è il singolo ma i rappresentanti di una nazione.

  9. Stefano Grazia scrive:

    La formula della Davis é da modificare e forse dovrebbe essere giocata ogni 2-4 anni in uno spazio di tempo concentrato(tipo Ryder Cup nel Golf o Olimpiadi/mondiali di Calcio e Rugby), ma dispiace vedere che Federer, di solito cosí attento alla Storia del Tennis, non capisca l’importanza di entrare nell’Albo d’Oro di questa competizione. Magari vincendola da solo (ma Wawrinka non é mica un Tristo!) come Borg o Becker. o peró credo che la sua rinuncia quest’anno sia piú comprensibile e si riconduca alla assoluta intenzione di incontrare Nadal solo proprio quando é strettamente indispensabile. É evidente che Roger, di gran lunga il giocatore migliore, soffre ogni tanto mentalmente qualche giocatore (prima Nalbandian, oggi di piú Rafa). In questo caso lo comprenderei di piú…magari se gli Svizzeri affrontava gli Us, quest’anno avrebbe anche giocato…ma rimettersi subito in discussione contro il suo supposto delfino senza neanche godersi l’ennesimo Slam, non gli andava proprio giú…

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