Indian Wells, i “big” in telecronaca.
Brillano Bertolucci e Marianella.
Blake e Moya ingannano Tommasi

Tommasi/Lombardi – Blake/Moya
“Speriamo che Moya, questa sera, possa consolarsi!”
“Non li riconosco…son vestiti uguali!”, ammette Rino. “Francamente, sono anch’io in difficoltà”, lo conforta il più giovane compagno di cronaca. Hanno appena assistito all’intero primo set, vinto da Blake per 63, contro un Moya particolarmente falloso. Sono vestiti allo stesso modo, è vero: uno, però, è completamente calvo e, come una lampadina magica, riflette il sole in ogni dove; l’altro ha più capelli di Furia, il cavallo del west. Uno tira botte piatte col dritto e col rovescio; l’altro lifta che è un piacere. Senza meno, uno è più scuro dell’altro. E’ anche vero che la definizione delle immagini trasmesse non può dirsi elevata, ma, insomma, confondere Moya con Blake…e va bene: so’ ragazzi! Soprattutto, però, riconoscono le difficoltà senza accampare scuse.
Il vento disturba pesantemente il match, segnato da una serie interminabile di errori: è difficile seguirlo ed è difficile commentarlo. I due cronisti, colmi d’esperienza, si rifugiano in altri temi: “La più bella partita a cui ho assistito è la prima vittoria di Edberg a Wimbledon, in finale contro Becker. Si è avverato un mio pronostico di qualche anno prima, quando ancora Edberg non era sugli scudi”, racconta Rino, mentre i giocatori si portano sull’uno a uno. Il discorso vira rapidamente sui tabelloni di selezione, o “alla francese”. Roberto si dilunga: “Il primo turno lo giochi contro uno della tua categoria. Se vinci, incontri uno più bravo e avanti così. Puoi iniziare il torneo da ennecì e finire in categoria. Sono favorevole: è un metodo che in Francia ha consentito al movimento di crescere in maniera esponenziale. I tornei durano di più, ma mica è detto che debbano finire in una settimana”. Poi, torna a dare un occhio al campo: “E’ molto difficile giocare con questo vento”. 2 pari.
Tommasi non si perde una mail: “I migliori giocatori che non hanno vinto uno Slam, a mio parere, sono Rios, Mecir, Leconte, Henman, Clerc…Sul nastro il passante di Moya. Attenzione: 1540!”. Lo spagnolo sbaglia il centesimo dritto: 3 a 2 e servizio Blake, avanti di un break anche nel secondo. Pubblicità. Parte il gingle dell’automobilismo: “La Formula 1 come non l’hai mai vista!”. L’ho vista, l’ho vista per qualche anno: quando ha lasciato De Cesaris, l’ho abbandonata. La seguivo perché non mi capacitavo del fatto che un uomo potesse guidare un bolide da trecentoallora con tutti i tic che mostrava nelle interviste. Evidentemente, quando guidava, i tic lo risparmiavano. E se uno proprio vuole, la Formula 1 può seguirla sulla Rai, da trentanni almeno a questa parte. Capisco dirottare finanze su eventi in esclusiva, ma impegnarsi così per un evento, che quasi tutti seguono sul canale pubblico, mi pare cosa poco avveduta. Io penso che Sky farebbe molto meglio a spendere, per trasmettere sulle proprie reti i quattro tornei dello Slam. Penso, altresì, che mi si possa rispondere che ciascuno fa dei soldi propri ciò che vuole. Lombardi, che non proferisce verbo da dieci minuti, sentenzia: “Moya è un combattente: non è uno che si arrenda facilmente”. Preferisce spesso il congiuntivo e di tennis ne capisce: “Esce il dritto di Blake! Controbreak: 3 pari!”. Fa a tempo anche ad inserire il Challenger di Barletta: “Gaudio e Coria saranno le due stelle!”. Tommasi aggiorna dagli altri campi; si gioca solo tennis femminile. “E’ sempre tennis, comunque!”. Eh, sì, caro Rino…non è il doppio! Con un ace, Moya si porta sul 4 a 3.
La grafica americana riporta la statistica degli Unforced Errors: non si capisce un’acca. Le palline degli errori sono colorate di blu e di verde e calcano il disegno del campo, colorato di blu e di verde. Il nero sul nero è elegante, ma significa poco. Mentre Tommasi continua nel suo interminabile dialogo con gli internauti, Blake pareggia i conti: 4 pari. “Beh, questa…questa è una risposta straordinaria!! Ha trovato l’impatto giusto e l’ha tirata nell’angolo destro del povero Moya. Non ce la fanno rivedere, peccato. Altra grandissima risposta di Blake! 5 a 4 e servizio”. Lombardi, finalmente, può commentare un game ben giocato e non si tira indietro. Poi, si fa tecnico: “In via di principio, con queste condizioni ambientali, si adatta meglio il tipo di gioco che si fonda sulla velocità di esecuzione e sulla semplicità dei colpi. Blake, in questo senso, è avvantaggiato”. Sono d’accordo. Prima della fine, Roberto racconta in sintesi il “calvario” vissuto dall’americano. La testata presa sul paletto di un campo al foro italico, che rischiava di porre fine alla sua carriera, la prematura scomparsa del padre, a cui era molto legato, che gli ha causato un pericolosissimo fuoco di santantonio, i grossi problemi alla schiena: “E’ sempre piacevole, anche per questo, vederlo esprimere a buoni livelli”. Tommasi vuole chiudere, ma tiene un occhio sulla cartella delle mail in arrivo: “1500. 3000: a due punti dal match. Qui c’è Giulio da Roma che ricorda, tra i più forti tennisti che non sono mai riusciti a vincere uno Slam, Pat Rafter…ahiahiahi, Giulio! E qui ci sono tre match point, intanto. Beh!!! Ha chiuso in bellezza James Blake! Rovescio lungolinea straordinario! 63 64”. Roberto lancia la battuta finale: “Speriamo che possa consolarsi, questa sera, Moya”. Rino raccoglie: “Ah, se vuole…non ha problemi!”. Si riferivano ad una ricca paella?
Tommasi: 6-
Lombardi: 6+
Blake: 6 e mezzo
Moya: 5
Bertolucci/Marianella – Wawrinka/Baghdatis
“Non so perché Baghdatis insista sul dritto di Wawrinka, che è il suo colpo migliore”
Avevo deciso di prendermi una pausa dal taccuino: l’incontro tra lo svizzero ed il cipriota l’avrei comodamente visto dal divano, in posizione orizzontale, senza la matita in mano. Quando mi sono accorto che i microfoni, nel terzo set, passavano alla coppia Bertolucci/Marianella, dopo aver pisolato per due set, non ho resistito: taccuino e matita…via con gli appunti! Meno male che non c’è più la necessità del calamaio. La cronaca dei primi due set era stata affidata ad Elena e Laura, che, ad un certo punto, ne ha detta una che m’ha fatto sobbalzare: “Non so perché Baghdatis insista sul dritto di Wawrinka, che è il suo colpo migliore”. Pero s’accorge ed abbozza: “Anche il rovescio non è male”. L’abbozzo, dopo una mezzorata, prende forma più coraggiosa ed Elena sancisce: “Wawrinka ha nel rovescio il suo colpo migliore”. Golarsa non si sente di proseguire sul tema. Quando si pensa allo svizzero Stanislas, si pensa al suo magnifico rovescio. Vabbè, questa volta le pagelle non sono per le ragazze, che, durante la cronaca, approfondiscono l’interessante tema del difficile rapporto tra la scuola pubblica e l’attività agonistica giovanile.
Marianella non si fa sfuggire l’occasione ed apre così: “Ho sottolineato come il colpo migliore dello svizzero sia il rovescio…ti domando perché Baghdatis insista proprio lì!”. Paolo non si fa pregare: “Più che giocargli sul rovescio, cerca di farlo muovere in quell’angolo…quando non colpisce da fermo, Wawrinka è meno incisivo. A volte, poi, devi accontentarti del tuo colpo migliore, che, per Baghdatis, potrebbe essere il rovescio in diagonale”. “E allora c’è il break!”, sbotta Marianella, che prosegue, con voce grave ed impostata per l’importanza del momento: “Torna in vantaggio Wawrinka: 2 a 0”. Lo svizzero continua ad inanellare vincenti e Paolo sente il richiamo del suo dialetto: “Vedi quanno può colpì da fermo?”. Gli risponde il compagno di cronaca: “Ma è molto fermo anche Baghdatis, eh? Di tocco…la volée. Lo svizzero sale 3 a 0 nel terzo set, anche se con solo un break”. Meglio che niente! Bertolucci non comprende l’ostinazione cipriota: “Si sentirà pure sicuro a giocare sulla diagonale rovescia, ma i punti li porta a casa solo Wawrinka. Continua, continua…errare è umano, perseverare è diabolico!”. “E io, infatti, avevo questo dubbio. Te l’ho chiesto perché l’esperto sei tu!”, simpatica presa d’atto del più giovane. Marcos, intanto, il tennista, continua a buttar via punti: 4 a 0, sotto di due break.
“Ti spiego la genealogia di Wawrinka: papà tedesco, mamma svizzera, nonni della Repubblica Ceca e di origini polacche”. Immagino lo sguardo di Paolo. “Ti faccio la piantina, se vuoi!”, lo rincuora il collega. “No, no…è il prototipo dell’uomo del futuro”. “Cittadino europeo se ce n’è uno!”, chiude chi ha aperto. Quando le stirpi umane si mescolano, i figli sono quasi sempre migliori dei padri. “Buon servizio anche in questa occasione: vola 5 a 0, Wawrinka! Baghdatis è uscito due minuti, al termine del secondo set, ma non è più rientrato dagli spogliatoi. Stanislas, invece, ha fatto le cose giuste e non ha trovato opposizione”, Paolone cerca di spiegarsi i motivi di un punteggio così severo. (Mentre scrivo, ho visto Ferrero piazzare un pallonetto all’incrocio delle righe, tirandolo con la racchetta tra le gambe e la schiena volta alla rete. E mi si chiede perché mi piace così tanto il tennis! Poco dopo, Ancic mette a segno una straordinaria volée rovescia in tuffo!). “Baghdatis è un agonista puro: ha fatto grandissimi recuperi nella sua carriera”, forse, Marianella ci spera ancora. “Sì, ma l’atteggiamento in campo era diverso”, lo placa il compagno. Il cronista più giovane s’assume l’onere di chiudere: “Sbaglia l’insbagliabile, Baghdatis: da 3000 a match point per il rivale…e conclude la partita con un errore. Si vede che non è in grandissima condizione. Wawrinka ha meritato la vittoria”. Il più esperto saluta, sbagliando un pronostico: “Ottimo torneo dello svizzero e non è ancora finita. Ferrer non è un giocatore imbattibile…chissà che non riesca ad avanzare!” Stanislas, invece, dovrà vedersela con Lee, che, qualche ora più tardi, avrebbe battuto proprio lo spagnolo. Quarantotto gli errori di Baghdatis, al termine dell’incontro: “Una marea”. Troppi…Paolo, troppi!
Bertolucci: 6/7
Marianella: 6 e mezzo
Wawrinka: 7 e mezzo
Baghdatis: 4 e mezzo
19 Marzo 2008 alle 19:47
Beh, se un match fra due giocatori di alto livello è commentato da omologhi commentatori, il piacere di assistere all’incontro ha un notevole incremento percentuale.
Ecco, a paità di match, dsarebbe interessante poter pesare l’incremento percentuale di divertimento dato da due ipotetiche coppie di commentatori; ad esempio Clerici - Tommasi - in ordine alfabetico !!!!! - Galeazzi - Panatta, Pigna - Oddo. Questi ultimi cronisti per TELEPARADISO
19 Marzo 2008 alle 20:11
Hai perfettamente ragione, Marcos sul discorso diritti TV. Per me è semplicemente scandaloso come Sky tratti le prove dello slam anche volendo considerare Eurosport facente parte del pacchetto Sky, la qual cosa è non corretta perchè altrove lo si può ancora avere gratis (su Astra per esempio) non è considerabile un servizio decente quello che ci fornisce per tre quarti di slam. Siccome è giusto che ciascuno faccia quello che vuole coi suoi soldi, mi auguro che presto cominciamo a farlo anche noi perche questi di sky l’unica cosa che capirebbero sono il calo degli abbonati, anche perchè non credo che ci sia neppure un appassionato di f1 che, pur con tutto la loro pubblicità fa l’abbonamento a sky solo per vedere i gran premi visto che la rai li offre gratis. Mentre sono in tanti gli appassionati di tennis che fedelmente pagano l’obolo mensile al magnate australiano.
21 Marzo 2008 alle 11:20
lombardi è un adulatore di prima categoria nei confronti di tommasi, roba che nemmeno in politica. tommasi ha gli anni che ha, ma lombradi , fa il professorino con la pero (secondo me la migliore telecronista in assoluto, uomini o donne) o con bertolucci, poi con tommasi dice delle cose che non stanno né in cielo né in terra.
vabbe’, meno male che si può togliere l’audio.