Impossibili confronti nel tempo
Bolt-Owens e Phelps-Spitz

 
17 Agosto 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Da Pechino il commento di Ubaldo Scanagatta

Jessie Owens con il suo tempo vincente a Berlino non si sarebbe nemmeno qualificato per le semifinali. E Phelps ha nuotato a farfalla più veloce che Spitz a stile libero.

PECHINO - Nella giornata in cui Michael Phelps ha uguagliato il favoloso primato di Mark Spitz conquistando la sua settima medaglia d’oro, il giamaicano Usain Bolt non si è accontentato di vincere come da pronostico la gara più importante e prestigiosa di tutto il programma olimpico, i 100 metri piani, ma lo ha fatto in modo da rendere indimenticabile la sua cavalcata.
Non si ricorda, nella storia di questa specialità, una finale olimpica vinta con tanta facilità e con così largo margine. Perché è stato proprio il distacco inflitto al secondo classificato, Richard Thompson (due decimi di secondo, praticamente due metri) a rendere visibile, prima ancora che venisse annunciato l’incredibile tempo di 9”69, la portata della sua impresa.
Bolt ha “limato” di tre centesimi il primato mondiale che aveva stabilito il 1° giugno scorso correndo a New York in 9”72.
I 100 metri non sono come il salto con l’asta dove specialisti come Bubka o la Isinbayeva possono divertirsi a migliorare i loro primati un centimetro alla volta. Nei 100 metri non c’è il tempo, per pensare, tanto meno per far calcoli o preparare tattiche. La gara si consuma in un baleno.
In batteria Bolt aveva corso in 9”92, in semifinale in 9”85 lasciando ad oltre un metro l’americano Walter Dix e permettendosi di rallentare negli ultimi metri. In finale, invece, sicuro comunque del successo, ha spinto fino all’ultimo metro dando l’impressione di poter fare ancor meglio se un giorno ce ne fosse bisogno.
Dicevo all’inizio che l’impresa di Bolt finirà per togliere spazio ed attenzione a quella di Michael Phelps, anche perché non c’è stata sorpresa. Anzi, sarebbe stato sorprendente se Phelps non avesse conquistato la famosa settima medaglia.
Ebbene c’è mancato poco che la sorpresa non si verificasse, anzi c’è chi giura che il serbo Cavic abbia toccato prima di lui tanto è vero che è stato sporto reclamo contro il risultato.
Ma era scritto nelle stelle che Phelps avrebbe conquistato il settimo oro.
Avendo fatto il nome di Spitz può essere interessante, non tanto per una questione di superiorità che non ha alcun senso ma per verificare in quale misura l’uomo sia riuscito in così poco tempo a migliorarsi, mettere a confronto i tempi che i due fenomeni hanno realizzato nelle stesse gare che hanno disputato, Spitz a Monaco nel 1972, Phelps qui a Pechino.
Il dato più divertente e più clamoroso riguarda il tempo fatto registrare da Spitz nei 100 stile libero, 51”22. Ebbene Phelps, che non ha disputato a Pechino questa gara, ha nuotato ieri in 50”58 (quindi in 64 centesimi di meno) i 100 farfalla , uno stile più laborioso e meno fluido del libero..
Nei 200 farfalla Phelps ha nuotato qui in 1’52”03, Spitz aveva nuotato a Monaco in 2’00”70 mentre nei 200 stile libero la differenza è stata di circa 10 secondi (1’42”96 per Pelphs, 1’52”78 per Spitz).
E’ ridicolo ed inutile farne una questione di superiorità. Sarebbe come mettere a confronto l’impresa di Bolt con quelle di Jesse Owens, che con il tempo con cui ha vinto nel 1936 le Olimpiadi di Berlino, qui non si sarebbe nemmeno qualificato per le semfinali.

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4 Commenti a “Impossibili confronti nel tempo
Bolt-Owens e Phelps-Spitz”

  1. marco.napo scrive:

    impossibile non direi ,visto che parlano le medaglie alla fine……
    intanto phelps ha collezionato anche la sua 8 medaglia autoproclamandosi il piu grande di sempre.
    se spitz è il mito phelps lo ha rinnovato superandolo.
    non so quale dei due sia il migliore ,ma credo che oggi nell’era moderna e nella globalizzazione spinta sia piu difficile per tutti primeggiare e primeggiare in 8 gare ed in specialita diverse.
    se oggi non conosciamo il reale valore di phelps lo riconosceranno i nostri nipoti……….
    poi le storie personali aumentano il fascino e la profondita del mito e in questo jessie owens rimarra unico,come del resto tutti quelli che infrangono o superano per la prima volta dei limiti,
    ritenuti magari insuperabile.
    buon olimpiade a tutti

  2. Pete Agassi scrive:

    Phelps, si. ha vinto 8 medaglie, anzi le ha stravinte, ma sui suoi immensi successi pesa aleatoriamente un certo vantaggio avuto dal miglioramento dei materiali, con cui si sono allestite tute nettamente migliori rispetto alle precedenti. Certo la vittoria è meritata, pare ridicolo contestarla, ma i record susseguitisi in ogni stile hanno fatto torcere il naso. A mio conto ha colpito maggiormente Bolt, che ha palesemente rallentato negli ultimi 5-10 metri, una cosa mai vista, se non da Asafa Powel nel famoso meeting di Rieti, quando fermò il cronometro a 9.74, rallentando anch’esso nel finale.
    Il giamaicano sembrava una gazzella, quasi toccasse impercettibilmente il suolo, cosa mostruosa.
    Ma non dimenticherei l’impresa della nostra superschermitrice, Valentina Vezzali che, a quanto ricordo,sia la prima atleta ad essersi imposta in una stessa disciplina per tre olimpiadi consecutive, un primato davvero invidiabile, che fa onore alla nostra tradizione in uno sport tanto nobile come la scherma.

  3. BB 1980 scrive:

    Beh, impressionante a differenza fra i tempi di Mark Spitz e Michael Phelps.
    Certo, sarebbe stato bello vedere competere anche Thorpe; sbaglio o era molto più forte di Phelps ?

  4. Emiliano Faeti scrive:

    Owens sicuramente più completo di Bolt perchè eccelleva anche nel salto. Va detto che una coscia di Bolt è il doppio di quella di Owens, quindi sulla velocità 100 a 0 per il giamaicano anche se piste, scarpe e metodi di allenamento oggi sono nettamente migliori rispetto agli anni 30.
    I record sono fatti per essere battuti così come per il record di Spitz.
    Phelps sicuramente più muscolare e resistente di Spitz

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