Troppo forte la Henin per la Knapp.
La Pennetta trionfa a Vina del Mar
vincendo il quinto titolo in carriera

 
17 Febbraio 2008 Articolo di Giorgio Spalluto
Author mug

Ad Anversa Karin tiene bene il campo contro la numero 1 del mondo, sprecando qualche palla break di troppo. Da domani salirà al 36° posto del ranking Wta. La Pennetta torna tra le Top 30 dopo un anno. La cronaca delle finali ed i titoli Wta vinti dalle italiane

Contro la migliore Justine del torneo, molto meno fallosa col servizio e col dritto, la Knapp mette comunque in mostra una grande attitudine nel giocare i punti più delicati, annullando ben 5 palle break nel primo set, ma pagando i suoi limiti negli spostamenti in avanti contro una Henin, capace con lo slice di rovescio, di togliere molta aggressività al gioco della nostra.
Rimane un grande torneo per Karin che prima di questo torneo era stata protagonista di un inizio anno abbastanza deludente

Ecco la cronaca del match:

La Knapp tiene il servizio a 0, grazie ad un errore di dritto della Henin ed a due chiamate del giudice di sedia favorevoli alla nostra, che innervosiscono non poco la belga (1-0* Henin)

Due buone risposte profonde e centrali portano la Knapp sul 30-30, quando si esibisce in un passante lungolinea di dritto su un attacco non molto convinto della belga. La prima palla break viene annullato da Justine con un profondo attacco di rovescio slice che la Knapp mostra di soffrire. I successivi due punti di Justine sono frutto di una nuova discesa a rete e di un’ottima seconda di servizio (1-1)

L’altoatesina va subito sotto 0-40 a causa di un doppio fallo e di due errori di dritto. La prima palla break viene sprecata dalla belga che non chiude una semplice voleè di dritto. Sul 30-40 la Henin recupera un ottimo rovescio profondo di Karin, e con l’aiuto del nastro porta a casa un game in cui il rendimento al servizio di Karin è nettamente calato (2 prime su 6). *2-1 Henin

Dopo aver tenuto il servizio agevolmente (3-1* Henin), Justine continua imperterrita a mettere in atto il suo piano di gioco, continuando a mettere pressione alla nostra e venendo subito a rete. Sullo 0-30 Karin ritrova il servizio e mette a segno 4 punti consecutivi, che le consenono di rimanre attaccata alla partita (*3-2 Henin)

Tiene a 30 il servizio la belga che ottiene 3 dei 4 punti direttamente col servizio, che è brava a variare per non dare punti di riferimento alla altoatesina (4-2* Henin )

Perde il controllo del dritto nel primo punto del settimo game la nostra, che nel punto successivo subisce l’ennesimo attacco della Henin, molto più in palla rispetto ai giorni scorsi e brava ad approfittare della seconda troppo poco profonda della Knapp: 15-40. Le 2 palle break vengono annullate da 2 ottime prime che confermano la capacità dell’altoatesina di giocare bene i punti decisivi. Un altro dritto a sventaglio di Karin affossato in rete regala alla belga la sesta palla break del primo set, questa volta concretizzata grazie ad un errore di rovescio della nostra, che non ha molto tempo per preparare il colpo (*5-2 Henin).

Sul 30-30 una decisione abbastanza discutibile del giudice di sedia su un servizio chiamato fuori dal giudice di linea, regala alla belga un ace che vuol dire set-point. A quel punto la Henin si esibisce in ben 3 discese a rete abbastanza scellerate, punite brillantemente dalla Knapp, che porta a casa il primo break della partita al secondo tentativo (5-3* Henin).
Sul 15-30 la Knapp dimostra tutte le sue difficoltà negli spostamenti in avanti perdendo nuovamente il controllo del dritto da tre quarti campo. Dopo aver annullato il primo set point con’un ottima prima, l’altoatesima affossa in rete un comodo dritto, dopo aver condotto brillantemente lo scambio

Henin – Knapp *6-3

Comincia bene il secondo set per Karin che si esibisce prima in una straordinaria volee di rovescio e dopo (sul 15-15) in una coraggiosa discesa a rete (dopo aver giocato due ottimi cross stretti) che, sommata ad una sciagurata voleè della belga, regala alla nostra la prima di 2 palle break, annullate da una Justine Henin che decide saggiamente di giocarsi i punti più importanti sulla diagonale di rovescio (1-0* Henin)

Come nel primo set, nel suo primo turno di battuta Karin mette a segno 4 prime, tenendo a 0 il servizio (1-1). I successivi 3 game vedono le giocatrici tenere più che agevolmente il servizio, con Karin che dopo 2 turni di battuta ha messo a segno 10 prime su 10 servizi (3-2* Henin)

Sul 15-0 si interrompe la strisca di 11 prime consecutive per la nostra che commette un doppio fallo e subisce un rovescio lungolinea di pregevole fattura della numero 1 che si porta sul 15-30. Si va ai vantaggi con Karin che mostra i soliti limiti negli spostamenti in avanti e regala alla Henin l’opportunità di staccarsi anche nel secondo set (*4-2 Henin)

Nel game successivo una Knapp, che ancora una volta lascia andare il braccio quando il punteggio sembra ormai tagliarla fuori, si procura 2 palle break, ben giocate dalla belga che al temine del match avrà annullato 6 delle 7 palle break concesse (5-2* Henin)

Rimane in scia la Knapp nel suo turno di battuta e riesce a portarsi avanti 15-30 sul servizio della belga nel nono game del secondo set, prima di subire 3 grandi servizi della Henin che si aggiudica il 41° titolo in carriera, il primo ad Anversa

Henin – Knapp 6-3 6-3

Pennetta – Zakopalova 6-4 5-4 ret.

Parte subito in discesa il match per la Pennetta che toglie a 0 il servizio all’avversaria, la quale, però, rientra subito in gara controbrekkando immediatamente. Il festival del break si interrompe nel quarto game con la Penna che tiene facilmente il servizio portandosi sul 3-1.

Nel quinto gioco 3 doppi falli (di cui l’ultimo scaturito da un fallo di piede chiamato sulla seconda) della Zakopalova consentono alla brindisina di portarsi avanti di 2 break. La ceka non si scompone e riprende uno dei 2 break, togliendo a 15 il servizio alla Pennetta (5° break su 6 games)
Al quarto tentativo tiene il servizio la Zakopalova (nei precedenti turni di battuta aveva collezionato in tutto 2 soli punti) ed accorcia ulteriormente le distanze, portandosi sul 4-3. Nel gioco succesivo la Penna ritrova fiducia al servizio, tenendo a 0 il proprio turno di battuta. Nel nono game si va per la prima volta ai vantaggi con la Zakopalova che annulla un set point e rimane in scia della brindisina di Catalogna che al cambio di campo chiude il set recuperando da uno svantaggio di 15-30. Da notare come, dopo le iniziali difficoltà, negli ultimi 4 games le giocatrici abbiano tenuto il servizio

Al termine del secondo set Flavia chiede un medical timeout per un problema alla caviglia, che non pare, però, destare particolari preoccupazioni.
I primi 4 servizi del secondo set vengono tenuti a 30 dalla giocatrici. Nel quinto gioco Flavia, sotto 40-15 sul servizio della Zakopalova, mette a segno ben 4 punti consecutivi, che le consentono di portarsi avanti di un break anche nel secondo set. Si interrompe così la serie di 8 games consecutivi favorevoli al giocatore al servizio. Sul 3-2 e servizio, Flavia cede immediatamente il break a 30. Sul 3-3 la ceka mette subito a segno un ace (il primo ed unico del set) e si porta agevolmente sul 40-0, prima di subire un parziale di 5 punti consecutivi della nostra che torna avanti di un break (*4-3). Purtroppo per noi, Flavia non riesce a concretizzare il vantaggio, perdendo a 0 il servizio per una striscia di ben 9 punti consecutivi a favore della giocatrice in risposta. Sul 4-4 la Pennetta prosegue la strisca dei break consecutivi togliendo, per la sesta volta (su 10) nel match, il servizio all’avversaria che sul 15-0 del gioco successivo è costretta al ritiro.

Per Flavia si tratta del quinto titolo in carriera, dopo quelli di Sopot nel 2004, Bogotá, Acapulco nel 2005, Bangkok nel 2007. Si conferma l’ottimo feeling di Flavia con i tornei giocati sulla terra sudamericana in cui vanta un parziale di 38 vittorie e 9 sconfitte nei tornei giocati tra Acapulco e Bogota; 14-4 il bilancio in quel di Bogota; 19-5 in quel di Acapulco prima del 5-0 di questa settimana, in cui non ha ceduto alcun set. Con i soli 24 games lasciati alle avversarie, Flavia diventa la tennista vincitrice di un torneo WTA 2008 ad aver lasciato il minor numero di games alle sue avversarie (in precedenza il primato apparteneva alla Henin che ne aveva ceduti 26 a Sydney).

La Pennetta era stata l’ultima italiana ad aggiudicarsi un torneo del circuito maggiore. Questi, nel dettaglio, tutti i successi delle azzurre:

1984: Sandra Cecchini (Taranto, Rio de Janeiro)
1985: Raffaella Reggi (Taranto); Sandra Cecchini (Barcellona)
1986: Raffaella Reggi (Lugano, San Juan); Sandra Cecchini (Bregenz)
1987: Raffaella Reggi (San Diego), Sandra Cecchini (Bastad, Little Rock)
1988: Sandra Cecchini (Strasburgo, Nizza)
1989: Sandra Cecchini (Paris Clarins)
1990: Raffaella Reggi (Taranto), Sandra Cecchini (Bastad), Federica Bonsignori (Estoril)
1991: Sandra Cecchini (Bol), Katia Piccolini (San Marino)
1992: Sandra Cecchini (Paris Clarins)
1993: Marzia Grossi (San Marino)
1996: Gloria Pizzichini (Bol)
2000: Tathiana Garbin (Budapest)
2001: Rita Grande (Hobart, Bratislava); Silvia Farina (Strasburgo)
2002: Silvia Farina (Strasburgo)
2003: Rita Grande (Casablanca), Silvia Farina (Strasburgo)
2004: Flavia Pennetta (Sopot)
2005: Flavia Pennetta (Bogotà)
2005: Flavia Pennetta (Acapulco)
2006: Mara Santangelo (Bangalore)
2007: Roberta Vinci (Bogotà), Francesca Schiavone (Bad Gastein), Flavia Pennetta (Bangkok)
2008: Flavia Pennetta (Vina del Mar)

La prossima settimana Flavia potrebbe rimpinguare il suo bottino a Bogotà, dove è chiamata a difendere la semifinale dello scorso anno (sconfitta dalla Vinci) e dove parte con i favori del pronostico, essendo accreditata della prima testa di serie.

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5 Commenti a “Troppo forte la Henin per la Knapp.
La Pennetta trionfa a Vina del Mar
vincendo il quinto titolo in carriera”

  1. Stefano scrive:

    Purtroppo è così, la Henin è troppo forte per Karin, ma la belga è troppo forte per tante altre…
    La Knapp ha dimostrato di valere in prospettiva le top ten; ha i colpi, ha il fisico, le manca un po’ di elasticità muscolare ed una seconda palla con un bel kick (dalla sua altezza con il servizio può fare di tutto).

  2. Margherita scrive:

    secondo me karin ha dimostrato di avere una tenuta non dico eccellente ma almeno davvero buona contro la Henin, considerato che questa era la sua prima finale di un torneo e contro la n.1!
    gli auguro di migliorare dove ancora deve miglioarare, sia nella tecnica che negli spostamenti. ma soprattutto gli auguro un ottimo proseguo di annata perchè se lo merita tutto.

  3. Nikolik scrive:

    Vista la partita, devo dire che Karin ha giocato veramente alla grande.
    In campo c’era la migliore Henin e, nonostante ciò, la partita è stata assolutamente equilibrata, una finale degnissima, con un punteggio anche troppo severo e bugiardo.
    Abbiamo una campionessa vera!

  4. marino41 scrive:

    Bisogna dire che di piu’ non penso potesse fare,perche’ la henin a parte in Australia che ha perso con la Sharapova,non la batte nessuno dalla semi di Wimbledon!!!!!
    Quindi non mi lamenterei,ma si intravedono grandi qualita’ nella giocatrice che non dimentichiamo ha soltanto 20 anni…
    Intanto la PENNETTA ha vinto il torneo 6/4 5/4 e ritiro dell’avversaria,un’altra bella notizia anche se il torneo non era di grandissima qualita’.
    COMPLIMENTI!!!!

  5. paolo v. scrive:

    Vincere un torneo è sempre difficile. Questo è un tier 3 non l’ultimo livello quindi che come si sa nel wtatour è tier 4 (a chi critica il livello dei tornei vinti da Flavia ricordo che lei ha vinto 5 tornei tutti tier 3 e nessun tier4, mentre, per esempio, Francesca Schiavone ha vinto un solo torneo ed era un tier 4)
    Qui, in sudamerica i tornei sono ricchi di specialiste della terra battuta, magari non saranno nomi di prima classifica ma vi garantisco che vincere è tutt’altro che agevole e se pensiamo che Flavia in sudamerica ha vinto 3 volte e fatto 4 finali, la cosa è veramente notevole.
    Anche nel circuito maschile vale lo stesso discorso, sono tornei monopolizzati dai latini ed in generale dalle nazioni “terraiole”.
    Io non ho visto i match di Flavia ma ho seguito i livescore e, mi è sembrata veramente in gran forma, almeno a giudicare dai numeri sino alla semifinale. Poi, in finale, ha sicuramente sofferto di quella tipica paura di vincere che le ha dato qualche fastidio al servizio ovviamente soprattutto quando era avanti nel punteggio.
    Giorgio ci avvisa che Flavia ha avuto un problema alla caviglia, credo sia lo stesso che aveva palesato il mese scorso sul duro australiano (a proposito questa degli infortuni è un’altra buona ragione per scegliere i tornei su terra) evidentemente dunque, Giorgio ha avuto la possibilità di vedere il match. Esisteva quindi uno sreaming? Ci sono quindi possibilità di seguiere in streaming Bogotà ed Acapulco? Oppure semplicemente Giorgio era sul posto?
    Grazie comunque per l’ottima cronaca. Si chiude una splendida settimana soprattutto per Flavia e Karin ed, in generale, per il nostro tennis.
    Concordo pienamente con quanto hanno detto DANIELE FLAVI e REMO nei commenti all’articolo sulle semifinali. Prevedo infatti qualche trafiletto sui giornali, anche su quelli sportivi. Il tennis in Italia è proprio considerato uno sport di serie C dai direttori dei nostri giornali. Lo spazio lo dedicano solo alla davis ed alla Fed Cup (soprattutto per criticare se si perde) te credo, poi che, i nostri giocatori, e giocatrici, tendono a vivere di rendita sulle vittorie in Fed Cup non li possiamo biasimare visto come li trattiamo quando vincono in giro per il mondo. E non mi si venga a dire che devono vincere gli slam, ciascuno al suo livello, se poi verranno anche quelli sarà il non plus ultra, ma per intanto permettetemi di dire che sono orgoglioso di quello che sta facendo Flavia e oggi di quanto ha fatto Kar, senza dimenticare la nostra n 1 ovviamente.

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