Seppi prima volta nei top 50.
Motivi di una resurrezione.
Oggi Volandri-Nadal 3° match

 
30 Ottobre 2007 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Ha perso 6-3,7-6(5) con Canas. Era avanti di un break, 4-1, nel secondo e 4-2 nel tiebreak. Pur avendo perso otterrà il suo best ranking. Era stato n.51 nel febbraio 2006. Poi la crisi. Quest’anno però ha battuto Andreev, Ferrero, Feliciano Lopez, Clement, Baghdatis, Melzer e Ljubicic. Aveva battuto Canas ad Amburgo quando poi giunse ai quarti. Con la Knapp due top-50 di Caldaro. E’ un caso? E chi ricorda l’ultima volta di tre italiani nei top 50? Fu nel ‘94…ma anche nel ‘91. A fine anno però solo nella seconda metà degli anni Settanta. Nei commenti chi, quando e come. Volandri ha vinto ieri il primo match fuor…di terra. Ma quel Melzer lo battevano in parecchi.

Se fosse nato cento anni prima, Andreas Seppi di Caldaro, paesino in provincia di Bolzano, avrebbe avuto almeno un punto in comune con il grande Franz Kafka, il visionario scrittore del racconto Le Metamorfosi: sarebbe stato anche lui un suddito dell’Impero Austro-Ungarico.
E in realtà Andreas, nonostante la giovane età, di metamorfosi, alti e bassi, crisi e resurrezioni, ha già una certa esperienza.
Con la vittoria di ieri a Parigi sull’americano Sam Querrey, Seppi entrerà per la prima volta nella sua carriera nei primi 50 giocatori del mondo, migliorando così il suo precedente best ranking (51 Atp), che l’altoatesino aveva raggiunto nel febbraio dello scorso anno, prima di piombare in un lungo periodo di preoccupante involuzione tecnica.
L’Andreas visto nella seconda parte di questa stagione, invece, sembra un altro giocatore ed è stato in grado di cogliere una serie di buoni piazzamenti sia sulla terra rossa (finale a Gstaad, quarti a Kitzbuehel), sia sulle superfici rapide indoor (semifinale a Vienna, e ora questo secondo turno al MS di Parigi, partendo dalle qualificazioni). In questo periodo Andreas ha battuto parecchi giocatori di buon livello, tra cui Andreev, Ferrero, Feliciano Lopez, Clement, Baghdatis, Melzer e Ljubicic.
Come si spiegano questi alti e bassi?
In realtà, dietro le metamorfosi di Andreas c’è una spiegazione tecnica.
Ma facciamo un passo indietro. Quando due anni fa Seppi è entrato nei primi 100 del mondo, aveva un’ottima mobilità e due discreti fondamentali, ma la sua palla mancava di potenza, riflettendo una struttura fisica rapida e reattiva, ma piuttosto sprovvista di muscoli. Inoltre il suo gioco era molto essenziale, direi monocorde, con pochissima capacità di variazione, basato quasi esclusivamente su colpi piatti e tesi. Pertanto, lui e il suo allenatore Sartori hanno iniziato un lungo e difficile lavoro di sviluppo sia sul piano fisico (era necessario effettuare il potenziamento muscolare senza perdere le ottime caratteristiche di rapidità) sia sul repertorio tecnico (bisognava imparare a variare maggiormente il gioco). Per tutto lo scorso anno, e per una buona metà di questa stagione, Andreas ha pagato lo scotto di tale lavoro a lungo termine. Il potenziamento muscolare gli aveva fatto inizialmente perdere coordinazione nel diritto, il suo colpo meno naturale, che Andreas non “sentiva” più, e che non aveva più il coraggio di spingere. Contemporaneamente, a mano a mano che imparava a fare altre cose diverse dallo spingere da dietro (seguire a rete le accelerazioni, variare il servizio, usare gli angoli e la palla corta), trovava grandi difficoltà a “mettere insieme i pezzi del puzzle”, e finiva spesso per fare la cosa sbagliata al momento sbagliato, con momenti di grande confusione tattica e una errata scelta dei colpi e dei tempi di gioco.
Tutto questo è costato un mucchio di sconfitte, la perdita di molte posizioni in classifica e, alla lunga, aveva generato una crisi di fiducia, che ha portato Andreas a fornire prestazioni sconcertanti e molto altalenanti, a livello di rendimento, anche all’interno dello stesso match. Tra giugno e luglio di quest’anno Seppi, sia pure per un breve periodo, è uscito dai primi 100.
Ma il lavoro, quando è svolto seriamente e con qualità, alla lunga paga sempre.
Piano piano, i diversi pezzi del puzzle si sono venuti assemblando, il potenziamento muscolare è stato completato, il livello di gioco è salito, la fiducia è tornata, e sono arrivate vittorie significative. Il Seppi visto in questo finale di stagione è quindi un giocatore nuovo.
Anzitutto è più maturo mentalmente, come ha dimostrato ieri nel terzo set con Querrey, rimontando da 1-3 a 6-3 nel terzo contro un avversario dal grande servizio. Poi, è molto più potente nei due fondamentali: la sua palla ora cammina tantissimo, sia con il dritto che con il rovescio: a Vienna ha sovrastato sul ritmo Ljubicic e fatto sostanzialmente match pari nello scambio da fondo con un certo Djokovic. Ha imparato a variare maggiormente il gioco, costruendosi una buona palla corta di diritto, migliorando moltissimo il back di rovescio a una mano e diventando più sicuro a rete. Ieri contro Querrey, in un momento fondamentale del match, si è esibito in un perfetto serve & volley. Dell’incremento di forza ha beneficiato molto anche il servizio: la prima palla è più incisiva, e porta un buon numero di punti gratuiti, mentre un grande lavoro tecnico è stato fatto, in questi ultimi mesi, sulla seconda di servizio, suo storico punto debole, che è anch’essa molto migliorata, al punto che anche un fenomeno dell’anticipo come Djokovic a Vienna è riuscito ad aggredirlo con la risposta solo due volte in due set.
Insomma, il giocatore di Caldaro ora è in grado di esprimere dei picchi di rendimento molto alti. Se saprà farlo con la necessaria continuità, potrà darci parecchie soddisfazioni. E chissà, anche Franz Kafka, forse, fa il tifo per lui.

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29 Commenti a “Seppi prima volta nei top 50.
Motivi di una resurrezione.
Oggi Volandri-Nadal 3° match”

  1. enzo cherici scrive:

    Tutta la mia ammirazione per questo ragazzo. Non sarà il super-mega-campione che aspettiamo da anni (decenni), ma almeno nessuno potrà mai rimproverargli la mancanza di impegno, volontà e professionalità. Doti invece sconosciute a Volandri, che pure avrebbe mezzi tecnici infinitamente superiori. Bravo Andreas, continua così!

  2. anto scrive:

    Non vorrei sembrare antipatico, ma io sinceramente non ho mai creduto nel fenomeno Seppi. L’ho visto giocare diverse volte dal vivo, ma sinceramente non mi ha mai impressionato, anzi quando lo visto perdere a Roma al 1° turno, ha giocato in maniera sconcertante. Come sconcertante quando ha perso contro il tamagogi israeliano Dudi Sela facendosi rimontare. Seppi entrerà da lunedì prossimo nei top 50, ma non credo che sarà mai il giocatore che ribalterà le sorti del tennis italico. Troppo timido, troppo chiuso, toppo tedesco, poco italiano. Credo invece in Bolelli e Fognini. Il primo giocatore da indoor il secondo da red clay. Intanto l’aretino Luzzi perde al challenger di Aachen con un periodico 6-4 dal qualificato tedesco Beck. Che dire di questa eterna promessa mancata……un enigma all’interno di un enigma. Grandi numeri, classe cristallina, ma più fragile di uno Swaroski. Staremo a vedere………..

  3. Il pedante scrive:

    Kafka scrisse “La metamorfosi” (Die Verwandlung). Le metamorfosi le scrisse il buon Ovidio.
    Più che tifare, ha da rigirarsi nella tomba (le sue ceneri invero, ché fu cremato).

  4. pibla scrive:

    Grande Roberto, come sempre, e grandissimo Andreas!!!
    Vorrei aggiungere solo due cosette al volo, la prima, per amor di precisione, è che il periodo no di Andreas potrebbe essere circoscritto tra gli Australian Open 2006, la settimana prima infatti aveva battuto Hewitt [credo ad Adelaide] a casa sua 7-5 al terzo ed arrivava agli Aus Open pieno di aspettative, ed il Challenger di Sunrise 2007 (Challenger solo per modo di dire dato che, essendo posizionato tra Indian Wells e Miami, ha un main draw da torneo ATP) dove, arrivato dopo più di un anno senza risultati di rilievo, ha colto una bella finale ed ha dato i primi segni di risveglio, un risveglio che infatti non è avvenuto tutto insieme ma è stato e tuttora è una progressione graduale, con anche alcuni stop tipo Coppa Davis in Israele, che io credo e spero non sia ancora finita….
    L’altra cosa da dire è che, oltre alla perfetta analisi tecnica svolta da Roberto, si deve considerare anche una certa emotività di Andreas che in tutto questo periodo ha giocato un ruolo non secondario, la speranza è che si sia trattato di una crisi di crescita, tecnica e psicologica, alla fine della quale troviamo un giocatore vero su cui contare; questo è quello che spero fortemente perché, come ho già detto in passati interventi, in quanto a serietà e professionalità Andreas è di gran lunga il migliore dei nostri e questo è un dato assolutamente non secondario nella valutazione di un giocatore, al di là di quelli che sono i suoi risultati.
    Un pronostico??? Andreas nei primi 25 ci sta tutto, tutto quello che dovesse venire in più sarebbe ovviamente ben accetto……

  5. Avec Double Cordage scrive:

    heh, ho anch io l’impressione che il potenziale sia buono, purtroppo ha perso da Canas nel tie break del secondo set a 5. speriamo nella stagione prossima a partire dall’Australia c’è tempo per migliorarsi ancora, non è che sia un esperto ma a livello mentale forse ci sono ancora dei margini per poi vincere qualche tie break in più. Qui ci sarebbero due tie break con un certo Roger

    http://youtube.com/watch?v=F9qd3ZDjFlY

  6. Fabio P. scrive:

    Potenziamento muscolare ?
    Mah .. io non lo vedo …

  7. giorgio scrive:

    l’ultima volta di tre italiani nei top.50? Ci provo!

    15 AGOSTO 1994

    - 25 Gaudenzi, Andrea (ITA)

    - 46 Furlan, Renzo (ITA)

    - 47 Pescosolido, Stefano (ITA)

  8. Michele Fimiani scrive:

    PILLOLA DI RASSEGNA-WEB:
    Vorrei segnalare l’ennesimo outing del momento a proposito di scommesse (se qualcuno lo aveva già fatto mi scuso della ripetizione). Questa volta è il francese Clement a venire allo scoperto denunciando che in passato gli erano stati offerti soldi per perdere un match.
    Non condivido assolutamente la sua (legittimissima) scelta di non voler rivelare il luogo dell’accaduto e tantomeno la circostanza.
    Trovo però molto interessante la sua riflessione, nella quale dice sostanzialmente che secondo lui il fenomeno scommesse non mette in pericolo la credibilità del “grande” tennis, ma può diventare molto pericoloso quando a ricevere l’offerta sono giocatori di bassa classifica o in crisi economica.
    Riporto le sue dichiarazioni delle quali ho cercato di farvi un breve sunto (onde evitarmi una noiosa traduzione letterale…) che ho trovato sul sito della CBS ( http://sportsline.com/tennis ):

    “It has happened to me, I won’t say where or under what circumstances,” Clement said after losing 6-4, 6-3 to Mikhail Youzhny of Russia in the first round of the Paris Masters.

    “There was not a fraction of a second’s hesitation (to refuse the proposal).”

    The 2001 Australian Open finalist feared revealing more about the offer could lead to reprisals against him.

    “That’s why I don’t want to say too much about it,” Clement said. “And it’s for that reason that I won’t mention either the place or how it happened.”

    Clement thinks lower-ranked players struggling to make an impact may be under more pressure to accept such offers.

    “The problem is for a player slightly lower in classification (ranking) or in a certain amount of financial difficulty,” he said. “Even if he refuses, this can play on his mind during the match. It can upset him. That’s not the case for me. To accept something like that is to betray the sport.”

  9. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ora parla anche Llodra. In effetti entrambi, lui e Clement, avevano parlato tempo addietro, cercando di mantenere l’anonimato con l’Equipe. Mah, queste delazioni forse aiuteranno soltanto l’Atp a capire che il problema esiste, per quanto alcuni tendano a minimizzarlo. Il problema vero è che denuncie così all’ATP, organo controllante e controllato al contempo, lasciano il tempo che trovano. Bravo Giorgio per la sua ricerca: io ricordavo che il 7 ottobre ‘91 era stata l’ultima data di quell’anno in cui c’erano tre italiani tra i primi 50, Furlan n.50, Caratti n.39 (ed era stato anche 26), Camporese n.31. Ma il ‘94 è più recente…e non mi pare possibile che ce ne siano di più recenti ancora. Spiego a chi non si fosse reso conto che Seppi assommando i 15 punti della qualificazione ai 35 del secondo turno del Master di Parigi sale di 50, cioè da 629 a 679 e poichè Rochus è n.46 a 675 in teoria potrebbe arrivare fin lì…ma dipende anche dai risultati di altri. Però praticamente a fine stagione avremmo 3 italiani nei primi 50. Meglio che niente e meglio che in tutto l’ultimo quarto di secolo (a fine anno). Chiudemmo il ‘79 con Panatta 29, Ocleppo 31 e Barazzutti 33. Il ‘78 con Barazzutti 10, Panatta 23, Bertolucci 44, il ‘77 con 4 giocatori nei top-50: Barazzutti 11, Panatta 23, Bertolucci 29, Zugarelli 45, il 1976 con Panatta 7, Barazzutti 22, Zugarelli 30 e Bertolucci 33. Insomma il ‘76, e non solo perchè vincemmo l’unica Davis e l’ultimo Slam, fu davvero un anno magico

  10. Ubaldo Scanagatta scrive:

    La sconfitta di Gonzalez, sesta al primo turno in sei partecipazioni a Parigi-Bercy, apre di fatto la corsa per due posti per Shanghai. Riformulereste il sondaggio?
    Ricordo a chi mi voglia contattare di inviarmi e.mail a ubaldoscanagatta@yahoo.it (il messaggio vale anche per MaxHolds: mi è tornata indietro la e.mail che gli avevo inviato)
    Dall’Inghilterra _ interessata alle chances di Murray che dopo aver vinto San Pietroburgo aspira a entrrare fra gli 8 che disputeranno il Masters _ rimbalza la notizia, scritta sul Guardian da Steve Bierley, secondo cui Andy Roddick dopo aver dato forfait al tornei di Parigi Bercy potrebbe darlo anche a Shanghai, liberando quindi un posto in più. Per ora sembra più una speranza inglese che una notizia fondata, però è certamente vero che Roddick ha dichiarato a più riprese utlimamente che il suo obiettivo di questo fine anno è vincere la Coppa Davis. Gli Stati Uniti non la vincono più dal 1995, quando Sampras quasi da solo la conquistò a spese della Russai a Mosca. Roddick vorrebbe imitarlo, sempre a spese della Russia, ma in casa stavolta, a Portland nell’Oregon.,

  11. biciomac scrive:

    Grande Seppi!

    Mi permetto di correggere Ubaldo sui punti atp di seppi:
    ora ha 629 punti - i 20 dello scorso anno di bercy+i 15 delle quali+i 35 del secondo turno= 659! che lo portano da lunedì prossimo al numero 48 del ranking atp!

    ciao

  12. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Se è vero quel che dice biciomac…licenzierò un mio collaboratore di cui non posso fare il nome ma nel quale avevo cieca fiducia! Scherzo, forse sono stato io a non dargli il tempo per fare una ricerca completa…
    Cercherò di riscattarmi con questa piccola nota. Nei giorni scorsi avevo segnalato che il piccolo Rochus aveva battuto, dopo 3 tiebreak, Mardy Fish annullando una caterva di matchpoints (il terzo tiebreak era finito 17-15) e resistendo ad una…caterva di aces, ben 43. Il record di aces per un match sulla distanza di due set su tre apparteneva a Mark Philippoussis, che lo stabilì 12 anni fa con 44 aces, uno in più. Il record assoluto, invece, appartiene a due giocatori, Ivo Karlovic e Joachim Johansson, con 51. Entrambi hanno finito, coem Fish, per perdere i loro match. Vi ricordate contro chi? E’ facile, facile, voglio mettere alla prova il più rapido…..

  13. roberto scrive:

    Ringrazio Ubaldo per aver pubblicato il mio pezzo, scritto in fretta e furia poco dopo la partita vinta da Seppi su Querrey. Nella chiusura dell’articolo parlavo del problema della continuità di rendimento, che Andreas non ha ancora trovato. E in effetti, in questa settimana parigina l’altoatesino non si è espresso agli stessi livelli mostrati a Vienna. Ieri contro Canas, un giocatore solido, ma parecchio meno efficace di quello tarantolato di inizio anno, avrebbe potuto tranquillamente vincere, se avesse servito meglio e limitato un po’ il numero degli errori non forzati. Ma il ragazzo era meno lucido e reattivo rispetto al miglior Seppi, aveva avuto male alla spalla qualche giorno prima (ciò che forse spiega la scarsa resa della battuta) e ha fatto un po’ di confusione nella scelta dei colpi. Infine, nel tie-break è stato anche un po’ sfortunato. Avanti 5-3 e servizio, nei tre punti successivi prima Canas ha trovato una riga esterna, poi c’è stato un net avverso, e infine sul 5 pari Andy, mentre stava comandando lo scambio, ha rotto le corde, mandando Canas a match point… Peccato.
    Provo a rispondere a qualche commento.
    ad anto: nemmeno io ho mai pensato all’esistenza di un “fenomeno Seppi”. Si sta parlando di un giocatore che ha fatto vedere picchi di rendimento da top 20, e che può a mio avviso aspirare, se trova la necessaria continuità, ad un posto stabile nei primi 30, dal momento che ha dimostrato di poter fare punti su tutte le superfici e che si sa programmare ottimamente. Sono convinto anch’io che non si tratti del campione che stiamo aspettando, e purtroppo, riguardo a questo, sono meno ottimista di te anche su Bolelli e Fognini, che faranno sicuramente una buona carriera, che sono potenzialmente più “personaggi” dello schivo altoatesino, ma che non credo abbiano lo spessore tecnico necessario per avviare un grande rilancio del nostro movimento.
    A Fabio P.: il potenziamento muscolare c’è stato Fabio, eccome. Certo, Seppi ha una sua struttura fisica, molto longilinea, non sarà mai nerboruto come un Nadal o un Canas (anche per una diverso approccio etico allo sport, ma lasciamo perdere…) ma se vai a confrontare il Seppi di oggi con quello di 2 anni fa la differenza è evidente.
    A Pibla, che ringrazio per i complimenti: sono d’accordo sull’aspetto dell’emotività, che tu hai rilevato. Tuttavia anche lì le cose sono molto difficili da capire, dato che questa estate, tra Gstaad e Kitzbuehel, a un certo punto Seppi ha infilato una serie di 7 tie break vinti di fila… mah!
    Uno spunto interessante è quello che ha fornito Ubaldo nel sottotitolo: il fatto che da uno sperduto paesino fra le montagne siano usciti due top 50 come Seppi e la Knapp. E non sono il solo caso, in effetti. In Valle d’Aosta, ad esempio, ci sono i Vierin (Nathalie, arrivata alle soglie delle prime 100, e i giovanissimi Mathieu e Vivienne, due junior che sembrano molto promettenti). Insomma sembra che oltre ai “distretti industriali” nel nostro paese esistano anche i “distretti tennistici”, intesi come aree di eccellenza nella produzione di giocatori. E’ un argomento soprattutto da sub blog genitori e figli, e mi pare che se ne era un po’ parlato a suo tempo, ma sarebbe interessante cercare di capire meglio quali siano le determinanti del fenomeno. Forse la presenza di tecnici particolarmente validi, adeguatamente aggiornati e sostenuti dalle strutture locali?
    Per finire, ti ringrazio, Il Pedante, per avermi segnalato il refuso sul titolo del libro di Kafka. Ovviamente non avevo nessuna intenzione di disturbare Ovidio. Purtroppo, come ho detto, ho avuto poco tempo per rileggere il tutto. Non so se Kafka si rivolterebbe nella tomba piuttosto che tifare Seppi, ma questa tua affermazione mi fa capire che hai letto fino in fondo il mio pezzo, e di questo ti sono riconoscente.

  14. karlovic 80 scrive:

    karlovic,perse da bracciali a wimbledon 2005.johansson perse da agassi,in 4 set agli australian open sempre nel 2005.nel 1993 nelle qualificazioni a wimbledon,tale gary muller, tennista sudafricano ne fece 54.sempre a londra, e nelle qu,guccione ne fece 50,in un match finito 23-21 al 3 set.compresi i challenger,il francese gregory carraz,con il punteggio di 7-6 6-7 7-6,fece la bellezza di 50 aces.

  15. karlovic 80 scrive:

    sto aspettando con ansia la partita karlovic-federer.mi sbilancio,se il mio karlovic riuscira a tenere alta la percentuale di prime palle,con conseguente caterva di aces,per il vostro federer consiglio di mettersi un elmetto in testa.dopo 4 sconfitte, mi sento che questa e la volta buona, che roger verra spazzato via dalla potenza di karlovic.

  16. Mauro Lanzi scrive:

    Rispondo a Ubaldo. I 51 Aces di Karlovic sono contro il mitico Bracciali che ne tirò 31 e vinse il primo turno di Wimbledon 2005, me lo ricordo perchè ero uno dei non più dei 10 italiani presenti. Se non sbaglio è la partita di un grande slam dove sono stati messi a segno più aces.

  17. Andrea scrive:

    Caro Karlovic 80, se il tuo karlovic riuscira a tenere alta la percentuale di prime palle si garantirà di giocare 2 tiebreak, che perderà regolarmente visti i precedenti di 8 tiebreak a 0

  18. marcos scrive:

    bravissimo roberto!

    dovete sapere che, un paio d’anni fa, azzardai un pronostico su seppi, per il quale sto in qualche modo soffrendo divertenti sfottò di alcuni miei compagni di forum.

    sbilanciandomi in anticipo, ho prefigurato per seppi la concreta possibilità di entrare nei primi venti al mondo, senza completare la mia speranza con termini di tempo.

    si aggiungeranno, ora, altri sfottò dai miei compagni di blog, ma verrà il giorno in cui potremo festeggiare tutti insieme l’ingresso ai piani più alti del giovanotto di caldaro, ragazzo serio, sportivo ed educato alla correttezza.

  19. giorgio scrive:

    Caro Biciomac, se proprio vogliamo essere pignoli, il nostro Andreas, con i suoi 659 punti si garantisce, per ora, la posizione numero 49.

    Stanotte potrebbe slittare in 50° posizione, se il coreano LEE riuscirà a superare il secondo turno nel Challenger di casa in quel di Busan. Grazie al secondo turno LEE salirebbe a quota 660.

  20. pibla scrive:

    Ciao Roberto, secondo me invece il fattore dell’emotività in Seppi non è così da difficile da capire; Andreas soffre moltissimo quando ha qualcosa da perdere e quindi soffre molto la partenza ed i primi turni dei tornei dove effettivamente ha qualcosa da perdere (vedi Coppa Davis, vedi le innumerevoli eliminazioni o sofferenze nei primi turni o, ancora di più nelle quali), se passa quel primo, per lui terribile, momento allora non ha più nulla da perdere, il bruco si trasforma in farfalla, gli si libera il braccio, ed anche la mente, e gioca bene come sa, a quel punto un altro piccolo momento di emotività gli può venire quando può davvero vincere qualcosa (vedi finale con Mathieu a Gstaad), ma non è così terribile come i primi turni o le quali o certe situazioni di Coppa Davis in cui ha tutto da perdere e che lui fino ad ora ha sofferto e soffre moltissimo.
    In quest’ ottica si inserisce, come detto, la Davis in Israele, lo splendido match con Federer a Montecarlo dopo che aveva rischiato di uscire al primo turno delle quali, la recentissima scongitta con Marach (!!!) nel primo turno di Lione ed innumerevoli altre situazioni….
    La speranza, ma è qui che si gioca la vera partita del futuro agonistico di Andreas, è che ciò sia dovuto essenzialmente ad una fase di crescita, superata la quale, questa estrema emotività si andrà via via attenuando fino addirittura a scomparire, come del resto è già successo a parecchi campioni del passato prima di cominciare a mietere i loro grandi successi (vedi ad es. Lendl o Agassi)….

  21. remo scrive:

    Due parole su Santoro che ha sconfitto piuttosto nettamente Djokovic. Era la prima volta che il serbo affrontava il francese e, a parer mio, c’erano buone possibilità che potesse trovarsi in difficoltà al cospetto del gioco quantomai atipico di Fabrice. Così ho fatto una breve ricerca e ho avuto conferma di quanto già supponevo, ovverossia che anche altri campioni ci hanno lasciato le penne la prima volta che hanno affrontato Santoro: Federer, Sampras, Safin, Hewitt, Kuerten, Rafter, Moya, Wilander, Korda, Connors, Nalbandian e Rios solo per citarne alcuni. Non solo. Allargando la ricerca a tutti i vincitori di prove dello slam, gli ex-numeri 1 e quelli che giocheranno il prossimo masters, solo tre sono riusciti a non perdere con Santoro: Lendl (1-0), Kafelnikov (6-0) e il troppo spesso bistrattato e sottovalutato Davydenko (4-0 e nemmeno un set perso), a cui andrebbe aggiunto Ferrero che si è ritirato nell’unica occasione (su 5) che è uscito sconfitto. Questo il dettaglio: Federer 2-8, Becker 1-1, Edberg 1-3, Agassi 3-3, Sampras 3-4, Chang 2-2, Moya 3-1, Ferrero 1-4, safin 7-3, Djokovic 1-0, Nalbandian 2-2, Davydenko 0-4, T.Johansson 3-6, Hewitt 2-2, Courier 1-2, Bruguera 4-1, Gaudio 1-1, A.Costa 1-4, Wilander 1-0, Lendl 0-1, Korda 4-3, Kafelnikov 0-6, Gomez 2-0, Muster 4-3, Kuerten 1-1, Stich 2-7, Ivanisevic 3-5, Krajicek 2-5, Rafter 1-1, Roddick 1-2, Rios 1-3, Connors 1-0, Ferrer 1-1, Haas 3-6. Non ha mai giocato contro McEnroe, Nadal e Gonzalez.
    Lunga vita a “nonno” Santoro.

  22. anto scrive:

    Marcos Seppi top 20 : sei un inguaribile ottimista. Secondo me Seppi non toccherà nemmeno i top 35, non lo sò io punto su Bolelli e sono sicurò che prima o poi exploderà!

  23. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Grande intervento di Remo Borgatti sui…numeri del Mago Santoro. del resto Remo è talmente preparato che a lui ho affidato la rubrica, fra le PAGINE sulla destra intitolata “ACCADRA’” che ripercorre la storia, gli albi d’oro dei tornei della settimana che viene (anche se ce li lascio fino quasi al weekend, prima di inserire i nuovi). E’ un servizio in più che questo blog offre,spero che lo gradiate. Uno che batte tre volte Agassi e Sampras, 2 Chang e Hewitt, 4 Muster, 3 Korda e Moya ed ha vinto la sola partita disputata con Connors e Wilander e Djokovic, non può non essere considerato diversamente da quello che è: un vero fenomeno che, nonostante l’handicap delll’altezza, aggravato dal minore allungo di 25 buoni cm su entrambi i lati per via del suo tennis biman, è riuscito a battere tutti quei mostri lungo una carriera che ha attraversato due, tre generazioni di tennisti, dominando campioni di grande classe così come esponenti del più brutale power-tennis. Io credo che soltanto Gene Mayer, giunto ad essere n.4 del mondo, fosse capace di giocare un tennis altrettanto divertente ed efficace. Divertente per chi lo guardava e davvero non per i suoi avversari. Proprio come nel caso di Santoro (che non riesce a non concedersi anche un ghignetto che mi fa impazzire quando gli riesce uno di quei giochetti irridenti). Molti giocatori non lo amano _ non solo perchè ci perdono _ ma a me lui piace da impazzire. E, se posso permettermelo senza voler apparire irriverente, mi piace molto anche sua moglie, una ragazza dolcissima con la propia figlia oltre che un’ottima cantante come ho avuto modo di constatare a Montecarlo quando si è esibita nella soiree dei players…

  24. biciomac scrive:

    una piccola correzione!
    grazie alla sconfitta al secondo turno del challenger in korea da parte di Lee, seppi guadagna un’altra posizione del ranking e da lunedi’ si issera’ al numero 47!!

  25. Manlio scrive:

    Ho letto i vostri punti di vista sulle potenzialità di Seppi. Chi dice possa arrivare tra i top 30, chi tra i top 20. Senza fare pronostici io ritengo che abbia tutti i mezzi, tecnici e fisici, per arrivare tra i top ten e addirittura essere il primo italiano dopo Panatta e Barazzutti a centrare una semifinale in uno Slam. Ciò che mi fa dubitare sul fatto che ci possa riuscire sono le sue risorse agonistiche.
    Gli ultimi risultati evidenziano dei miglioramenti in questa direzione, soprattutto il fatto di aver vinto molti tie-break, però c’è sempre una certa discontinuità di rendimento, in particolare quando scende in campo da favorito. Anche la continuità di rendimento deve migliorare, tant’è che contro Canas avrebbe potuto anche vincere se avesse giocato come a Vienna.
    Per superare queste debolezze del proprio gioco, che sono debolezze caratteriali, è necessario lavorare molto duro e avere una grande ambizione. Il tennis per mettere in difficoltà anche i più forti non gli manca. Contro Nadal in Davis, quando lasciava partire le sue accellerazioni da fondo, metteva in grande difficoltà lo spagnolo. Poche volte ho visto Nadal così in difficoltà sulla terra. Certo alla fine ha vinto in tre set, ma grazie alla sua maggiore grinta, determinazione e soprattutto maggiore capacità di soffrire in campo, quando le cose non vanno bene. E’ soprattutto qui che Seppi deve migliorare per sfruttare al massimo il suo potenziale che è sicuramente notevole.
    Non sono d’accordo con chi ha detto che Seppi meno talento di Volandri ma più voglia di allenarsi. Io trovo sia invece Seppi ad avere più talento di Volandri ma meno risorse agonistiche, meno capacità di lottare. Sul piano agonistico nessuno in Italia supera Volandri, che è tra l’altro uno dei giocatori più stakanovisti del circuito. Seppi semplicemente si programma meglio l’attività internazionale rispetto a Volandri. Lo conferma il fatto che Seppi è uno dei pochi tennisti in Italia a sapersi esprimere su tutte le superfici.
    Quanto a Bolelli e Fognini, che dire? Fognini è dei tre quello con minor talento tecnico ma migliori doti agonistiche, per quanto pure lui debba ancora migliorare molto anche sotto questo profilo. In ogni caso è quello che ha le più alte probabilità di sfruttare appieno il proprio potenziale. Qual’è il massimo traguardo possibile per lui? Secondo me i primi 20. Però per centrare tale traguardo deve anche programmarsi bene l’attività, giocando molto anche sul veloce. A mio parere non è stata una buona scelta abbandonare i tornei sul veloce che si giocano in queste settimane in Europa, dove stanno giocando Seppi, Bolelli e Starace, per andare a giocare i challenger sulla terra in Sudamerica. Desidera forse entrare tra i top 100 prima della fine dell’anno in modo da non essere costretto a giocare le qualificazioni ai prossimi Australian Open? Se è così, farebbe bene a tornare a giocare sul veloce, una volta centrato tale obiettivo. Può già riuscirci questa settimana, visto che ha appena battuto Vassallo-Arguello in Brasile. Può anche riuscire a vincere il challenger che sta giocando, dato gli avversari che troverà. Vediamo
    Bolelli ha un gran diritto e un gran servizio, una grande rapidità di braccio, ma mi sembra il più fragile mentalmente e il meno atleta dal punto di vista fisico. Inoltre deve ancora migliorare molto il rovescio e il gioco a rete. Non so quanto sia disciplinato negli allenamenti, però se allenandosi molto ha tutte quelle lacune negli spostamenti!!!! Onestamente non sono riuscito a farmi un’idea precisa riguardo le sue effettive potenzialità e le probabilità di sfruttarle.

  26. biciomac scrive:

    mi correggo da solo, sara’ numero 48!

  27. Elisabetta scrive:

    Per me Seppi ha la giusta ambizione,la giusta etica del lavoro,la giusta determinazione per entrare nei primi 15/20.é un ragazzo serio e motivato,speriamo bene!Comunque anche Bolelli ha buone potenzialità,sopratutto sul cemento,deve migliorare negli spostamenti ma ricordiamoci che ha un bravissimo allenatore e questo conta parecchio nel tennis moderno.Fognini è il meno dotato tecnicamente e atleticamente però ha grinta da vendere…vediamo con il tempo, tutti e tre danno l’idea di aver voglia di sacrificarsi e questo è importantissimo.

  28. roberto scrive:

    Elisabetta, su Pistolesi sinceramente qualche dubbio comincio ad averlo. Anch’io lo ho sempre ritenuto un ottimo allenatore, buonissimo motivatore, bravo a lavorare sul “mental”, ed effettivamente da quando Simone si allena con lui è passato da n. 250 a N.88 Atp, raggiungendo questa estate un best ranking di n. 65, prima di infortunarsi.
    Tutto a posto quindi? Secondo me no. Mi spiego. Simone in questi due anni di lavoro con Pistolesi è migliorato tanto nella tenuta mentale, nella capacità di concentrazione e nella continuità, e in virtù di questo è salito in classifica. Ma a mio avviso, non è migliorato PER NIENTE nei suoi storici punti deboli (mobilità, cambi di direzione, corsa in avanti e reattività in risposta). Questi problemi lo condizionano sia nella tattica (per non dover correre lui, deve sempre tirare tutto a mille) sia nella tecnica (di rovescio a volte arriva male di gambe, e a rete sembra scarso perché è troppo lento nella corsa in avanti, mentre invece la voleé la giocherebbe molto bene). Ora, entrato nei primi 100, per andare ancora più avanti deve risolvere questi aspetti negativi. Ma io temo che Claudio, come ho detto ottimo motivatore, non abbia gli strumenti per impostare un lavoro così difficile come quello di velocizzare e rendere più reattivo un atleta già formato, di ben 22 anni. E’ un lavoro molto complesso e sofisticato, che richiede allenamenti specifici particolari, sui quali secondo me in Italia siamo indietro rispetto ad altri paesi. Non è che Simone diventa più rapido “andando a fare atletica” con il pur bravissimo Marco Panichi, il preparatore del team Pistolesi. Ci vuole qualcosa di più. A mio avviso, dovrebbero farsi fare una consulenza specifica da qualche esperto straniero, ad esempio da Paganini, lo svizzero, che ha fatto diventare quasi veloce persino un giocatore molto macchinoso come Stan Wawrinka. Ma riconosco che sono argomenti delicati.

  29. Elisabetta scrive:

    Paganini ha fatto un mezzo miracolo anche con la Ivanovic che ha tanto talento ma anche lei di base è macchinosa come Wawrinka…Roberto a me Pistolesi piace ma può essere che debba essere aiutato per poter aiutare a sua volta Simone..io tifo italiano,oltre ad adorare Roger e ammirare rafael io tifo e spero nei nostri ragazzi e ragazze , ho una voglia matta di veder finalmente un italiano/a vincere qualcosa di importante. Simone come Andreas sembra motivato,ha potenziale,è vero che non è migliorato atleticamente nell’ultimo anno e mezzo,però forse bisogna aspettare,è un lavoro lungo e certosino ..speriamo che il suo team sia all’altezza e se non lo è aiuti Simone a chiedere aiuto anche all’estero(speriamo bene)ciao Roberto.

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