Quei numeri che fanno male
Nessun italiano oltre il 2° turno
superato nel 2009 da 93 tennisti
di 29 nazioni

 
30 Marzo 2009 Articolo di Giorgio Spalluto
Author mug

Il bilancio davvero poco lusinghiero del nostro tennis maschile dopo i primi 3 mesi dell’anno. Non accadeva dal 1988 che l’Italia non piazzasse un proprio rappresentante nei quarti di un qualsivoglia torneo

Ci risiamo, inizia la seconda settimana di un grande torneo e, come al solito, la pattuglia italiana è già a casa. “Qual è la notizia?” si chiederanno in tanti. Ebbene la novità sta nella continuità dei (non) risultati ottenuti dai nostri in questo inizio di 2009, una debacle che non trova riscontri negli ultimi 20 anni.
I numeri parlano di un autentico disastro. Nei 20 tornei Atp disputatisi fino ad oggi, nessuno dei nostri è riuscito a vincere 2 match di fila, e di conseguenza, a raggiungere i quarti di finale nei 17 tornei Atp (ossia quelli non appartenenti al circuito “Master 1000” ed a quelli dello slam) che, peraltro, ad inizio stagione sono contraddistinti da tabelloni ridotti a soli 32 giocatori, se non a 28, il più delle volte disertati dai big.
Partiamo dal bilancio dei nostri nei tornei Atp.

(vittorie-sconfitte)

Seppi 5-9
Bolelli 4-8
Fognini 3-6
Starace 3-9
Cipolla 2-4
Stoppini 0-2

Che l’anno non si presentasse sotto i più rosei auspici lo si era capito in occasione della squalifica per doping, per certi versi grottesca, di Filippo Volandri che, pur essendo caduto in disgrazia negli ultimi tempi, aveva sempre garantito ai nostri colori delle discrete prestazioni nei tornei sudamericani del mese di febbraio. In questo scorcio di 2009, infatti, sono venuti a mancare proprio i risultati colti sul rosso dei vari tornei di Vina del Mar, Costa do Sauipe, Buenos Aires, dai nostri specialisti della terra battuta.

Lo scorso anno, ad esempio, lo stesso Filippo Volandri, già in crisi di risultati dopo la sbornia del Foro Italico di qualche mese prima, era riuscito a portare a casa comunque una semifinale (Buenos Aires) ed un quarto (Costa do Sauipe). Proprio negli Open brasiliani c’era stato l’exploit di Fabio Fognini, alla prima semifinale in carriera, colta 2 settimane dopo i quarti raggiunti in Cile, a Vina del Mar. Lo stesso Potito Starace, ancora scosso dall’inopinata squalifica per le scommesse, era comunque riuscito a portare a casa i quarti sia a Buenos Aires che ad Acapulco. Insomma, niente di trascendentale ma pur sempre fieno in cascina in vista dei primi Masters Series americani da sempre poco generosi con i nostri alfieri.

Discorso a parte meritano i nostri 2 migliori rappresentanti. Seppi e Bolelli sono, da sempre, all’avanguardia per quello che riguarda la loro programmazione. Bisogna ammettere che il livello dei tornei a cui sono soliti partecipare è di ben altro spessore. Eppure, non si può certo dire che abbiano reso per come ci si aspettasse. Il nostro numero 1 Andreas Seppi, ha portato a casa in maniera a dir poco sofferta (7-6 al terzo) 2 delle sole 5 partite vinte quest’anno (una delle quali grazie anche al ritiro dell’avversario). E non si può neanche dire che avesse a che fare con dei primi turni particolarmente impossibili visto che a Zagabria soffrì con De Bakker (numero 242 del ranking) ed a Marsiglia con Janowicz (346).

Tornando al dato statistico, è la prima volta dal 1988 che un italiano non giunge nei quarti di finale di un torneo del circuito maggiore nelle prime 12 settimane dell’anno.

Questo non vuol dire che si sia nel momento più basso della storia del tennis maschile. Nel corso di questi 20 anni, ci sono stati periodi in cui il numero 1 italiano era a malapena tra i primi 100. E magari di italiani nei 100 ce ne era solo uno (si pensi al Sanguinetti del 2002) invece dei 4 di inizio anno.

Eppure dal 1988 ad oggi c’era sempre stato qualcuno in grado di “salvare la baracca” giungendo nei quarti di uno dei tornei in programma ad inizio anno. Nell’89 e nel 90 fu Paolo Canè a ben districarsi nei tornei indoor di Milano e Brussels. Proprio il rimpianto evento milanese fu teatro nei primi anni 90 di veri e propri exploit dei nostri giocatori con la finale di Caratti (91) e la vittoria di Camporese (92). Ma non c’era solo Milano; i vari Nargiso (semifinale a Rotterdam 93 e Marsiglia 94), Furlan (vittoria a San Jose 94), Gaudenzi (finalista a Doha nel 95) si erano ben difesi in giro per il mondo in un periodo dell’anno in cui il calendario era ancora orfano dei tornei sul rosso che solo all’inizio del 2000 hanno cominciato a fare capolino. Dal 2003 (Gaudenzi a Vina del Mar) in avanti abbiamo sempre piazzato un nostro rappresentante nei quarti di un torneo sudamericano. Man mano negli anni, i risultati sono stati sempre più frequenti fino ad arrivare ai 4 quarti ed alle 2 semifinali dello scorso anno (a cui si erano aggiunti i buoni risultati di Seppi a Rotterdam e di Bolelli a Zagabria). Proprio per questo lo “zero” del 2009 nella casella dei quarti di finale, rappresenta un segnale di forte contro tendenza rispetto alle ultime annate e produce un suono ancora più fragoroso se si vanno a vedere quanti sono stati i giocatori che nelle prime 12 settimane dell’anno sono riusciti nell’impresa di vincere 2 partite di seguito.

Nel 2009 fino a oggi, si sono conclusi 19 tornei, in cui erano a disposizione ben 152 “spot” nei quarti di finale (8 per torneo) a cui si sono qualificati ben 82 giocatori diversi. Tra questi, esponenti di nazioni molto meno evolute della nostra come il Giappone di Nishikori, l’India di Devvarman, la Finlandia di Nieminen, l’Uruguay di Cuevas.

Questa la classifica delle presenze nei quarti per nazione:

1 Francia 27
2 Spagna 26
3 Argentina 19
4 USA 13
5 Croazia 10
6 Serbia 8
7 Germania 7
8 Repubblica Ceca 5
9 Russia 5
10 Gran Bretagna 4
11 Belgio 3
12 Svizzera 3
13 Australia 2
14 Austria 2
15 Brasile 2
16 Cile 2
17 Cipro 2
18 Portogallo 2
19 Svezia 2
20 Ucraina 2
21 Finlandia 1
22 Giappone 1
23 India 1
24 Israele 1
25 Romania 1
26 Uruguay 1

Se poi estendiamo il discorso a coloro che hanno semplicemente superato 2 turni, in un qualsiasi torneo, dal più infimo “Atp 250″ allo slam australiano, troviamo anche nazioni come il Lussemburgo (Gilles Muller) e la Cina di Taipei (Lu) e l’Ecuador di Lapentti, per un totale di 29 nazioni in grado di esprimere almeno un giocatore in grado di non arenarsi al secondo turno.

Le nazioni più presenti nelle fasi finali di un torneo sono anche quelle che esprimono il maggior numero di atleti di alto livello. La classifica che segue mostra, divisi per nazione, quanti e quali sono i giocatori che sono stati in grado di superare 2 turni, fino ad oggi, compreso il torneo di Miami in corso.

Francia 12 Mathieu,Gasquet,Serra,Tsonga, Monfils, Chardy, Simon, De Chanauc, Benneteau, Gicquel, Llodra, Santoro
Spagna 12 Verdasco,Nadal,Granollers,Ferrer,Almagro,Robredo,Garcia Lopez, Ferrero, Martin, Lopez, Hernandez, Gimeno Traver
Argentina 10 Del Potro, Nalbandian, Acasuso, Monaco, Decoud, Chela, Schwank, M.Gonzalez, Vassallo Arguello, Mayer
USA 9 Roddick,Querrey,Isner,Fish,Blake,Widom, Delic, Kendrick, Dent
Croazia 6 Cilic,Karlovic,Ancic,Dodig,Veic,Ljubicic
Germania 5 Zverev,Kohschreiber,Schuettler,Phau,Haas
Russia 5 Youzhny,Kunitsyn,Korolev,Andreev,Safin
Repubblica Ceca 4 Stepanek, Dlouhy, Hernych,Berdych
Austria 3 Koubek,Kollerer, Melzer
Serbia 3 Tipsarevic,Djokovic,Troicki
Cile 3 Gonzalez,Capdeville,Massu
Belgio 2 Vliegen,C.Rochus
Brasile 2 Bellucci,Ferreiro
Svizzera 2 Federer, Wawrinka
Australia 1 Hewitt
Cipro 1 Baghdatis
Ecuador 1 Lapentti
Finlandia 1 Nieminen
Gran Bretagna 1 Murray
Giappone 1 Nishikori
India 1 Devvarman
Israele 1 Sela
Lussemburgo 1 Muller
Portogallo 1 Gil
Romania 1 Hanescu
Svezia 1 Soderling
Taipei 1 Lu
Ucraina 1 Stakhovsky
Uruguay 1 Cuevas
TOTALE 93  

Tra i pochi Top100 assenti da questa tabella ci sono proprio i nostri alfieri; Seppi e Bolelli, in particolare, nei prossimi mesi dovranno fare i conti con pesanti cambiali che, se non onorate, potrebbero farli scivolare molto indietro in classifica. Da qui al Roland Garros, Seppi sarà chiamato a difendere i 590 punti colti nel 2008 (450 dei quali ricavati dalla semifinale di Amburgo); Bolelli, a sua volta, dovrà fronteggiare una cambiale di 560 punti, data in gran parte dalla finale colta a Monaco di Baviera.

Non confermare i risultati sul rosso del 2008, potrebbe significare per Andreas e Simone uscire dalle prime 70 posizioni del ranking. Un’ulteriore conferma del pessimo inizio di stagione, arriva dalla classifica che tiene conto dei punti colti dai nostri in queste prime settimane del 2009. Secondo quella che fino all’anno scorso, si chiamava “Atp Race”, sarebbe questo il ranking dei nostri, aggiornato ad Indian Wells:

81 Simone Bolelli
100 Flavio Cipolla
110 Andreas Seppi
115 Potito Starace
118 Fabio Fognini

In queste ore ci dovrebbe essere a Miami il tanto sospirato incontro chiarificatore tra Seppi e la delegazione federale, guidata dal presidente Binaghi in persona. Speriamo per i nostri ragazzi e per il bene del nostro tennis, che si giunga ad una soluzione che ridia serenità all’ambiente. Questi numeri impietosi potrebbero aiutare a capire che forse è giunto il momento di guardare oltre le beghe interne e provare assieme a risollevare un movimento, mai come in questo momento dilaniato da litigi e ammutinamenti.

E’ bene ricordare che sono passati:

- 6 mesi dall’ultimo italiano in un quarto di finale (BOLELLI, Basilea, ottobre 2008)
- 9 mesi dall’ultima semifinale (STARACE, Kitzbuehel, luglio 2008)
- 11 mesi dall’ultima finale (BOLELLI, Monaco, aprile 2008)
- 2 anni e mezzo dall’ultimo successo Atp (VOLANDRI, Palermo, settembre 2006)
- 11 anni dall’ultimo azzurro nei quarti di uno slam (SANGUINETTI, Wimbledon 1998)
- 31 anni dall’ultima semifinale in uno slam (BARAZZUTTI, Roland Garros 1978)

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24 Commenti a “Quei numeri che fanno male
Nessun italiano oltre il 2° turno
superato nel 2009 da 93 tennisti
di 29 nazioni”

  1. andrew scrive:

    … non a caso, mancano nelle tue speciali classifiche anche la Lettonia di Gulbis e la Slovacchia di Hrbaty, nazioni contro le quali abbiamo ottenuto dei prestigiosi successi in Coppa Davis…

    … speriamo altresì che Seppi mandi a quel paese Binaghi e la federazione e che possa continuare e amplificarsi la lotta contro una Federazione di circoli, sempre tenendo fermo l’obiettivo di creare una federazione di associazioni sportive.

  2. TCC'75 scrive:

    Come sempre devo condividere la posizione di Andrew.
    Con un doveroso distinguo: Seppi può mandare a quel paese chi vuole, ma se cerca di ottenere credibilità, è ora che vinca qualche partita in più, specialmente come quella persa, contro un non irresistibile Wawrinka, due giorni fa.

  3. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Attendo la rabbiosa reazione contro articoli disfattisti come questo alla prossima semifinale di un italiano in tornei davvero importanti, tipo Casablanca o Estoril.
    Bel bazooka sulla Croce Rossa, Spalluto.
    Commentate un po’ ’sti numeri, se ci riuscite……..

  4. Roberto Commentucci scrive:

    Fotografia tanto nitida quanto impietosa della situazione del nostro tennis maschile.
    E’ chiaro che per dare un bilancio definitivo sull’annata occorrerà aspettare la conclusione della stagione, ma è evidente che per la prima volta dal 2003 il nostro movimento ha invertito la tendenza: sta andando indietro anziché in avanti.
    Le cause sono molteplici. Quella strutturale è che i nessuno dei nostri tennisti è un fenomeno. Si tratta di buoni giocatori, che hanno momenti positivi e momenti negativi.
    Un dato tuttavia salta agli occhi. Da una parte, abbiamo Volandri, Starace e Fognini, che possono imputare il loro momento negativo a problemi di varia natura (la squalifica per il livornese, una serie di infortuni Fognini, qualche acciacco e cattivi sorteggi per il campano).
    Dall’altra parte, abbiamo le nostre due punte, Seppi e Bolelli, che non hanno avuto guai fisici, che hanno avuto sorteggi complesivamente nella norma, ma che denotano da inizio anno una drammatica crisi di fiducia e una situazione di grande stress.
    E’ quindi del tutto condivisibile l’appello di Giorgio Spalluto: che l’incontro chiarificatore a Miami, tra gli esponenti della Federazione e i giocatori, porti ad un definitivo accantonamento delle polemiche e delle lotte intestine, che stanno letteralmente distruggendo il nostro movimento.
    Occorre rimboccarsi le maniche, e remare tutti nella stessa direzione, una volta tanto.

  5. andrew scrive:

    Roberto…

    “Movimento”? Quale “movimento”?

    Distruggere? Casomai, ripulire le macerie per creare uno spirito nuovo e diverso…

    Solo dopo ci si può tutti rimboccare le maniche e remare nella stessa direzione (che non deve essere quella dei circoli…)

    Prima bisogna togliergli il “movimento” (che non è un movimento ma un giocattolino semi-privato) dalle mani..

  6. SALVATORE scrive:

    E’ LA VERITA’ SIAMO VERAMENTE AI MINIMI TERMINI NEL TENNIS…E’ UNO STRAZIO OGNI VOLTA GUARDARE I RISULTATI DEI TORNEI…PERDIAMO SEMPRE, PASSIAMO SOLO I PRIMI TURNI…..LA FEDERAZIONE SI DEVE DIMETTERE IN TOTO…QUANDO NON SI OTTENGONO I RISULTATI BISOGNA CAMBIARE….COSI’ FUNZIONA NELLA MIA AZIENDA…COSI’ DEVE FUNZIONARE CON BINAGHI….SALVIAMO IL TENNIS…DA QUESTO DISASTRO…SE NON SAPPIAMO FARE LE COSE COPIAMO DAGLI ALTRI…CHIAMIAMO GLI ALTRI CHE HANNO AVUTO SUCCESSO….BASTA BASTA BASTA!!!! SALVIAMO IL NOSTRO TENNIS

  7. Godzilla scrive:

    Prima domanda…
    Siete sicuri che all’incontro fra Seppi e i federasti parteciperà anche Bolellix?
    Seconda domanda…
    Starace e Cipolla sono già a Napoli, Volandri non è a Miami, Bolelli è squalificato, sotto inchiesta e non più tesserato… Ma per incontrare il solo Seppi era proprio il caso di andare in delegazione fino a Miami? Non bastava un appuntamento a mezza strada fra Caldaro e Roma, magari a Roncobilaccio?

  8. Quaiomic scrive:

    @Comentucci,Comentucci.
    I nostri giocatori alternano “momenti” positivi a momenti negativi.(l’ ultimo momento positivo è stato il quarto di bolelli a Basilea l’anno scorso, da allora c’è stato giusto un “momentino” negativo dei nostri”.
    Le cause che hai poi elencato per giustificare il crollo dei vari Volandri, Starace e Fognini sono ridicole e imbarazzanti, come fai disolito per perdonare le nostre comparse tennistiche.
    Volandri dopo il miracolo del foro italico è praticamente precipitato.( prima della squalifica…eh), e starace sì, purtroppo è incappato.(tanto per citare i tuoi personalissimi sorteggi cattivi). nel fenomenale Vassallo Arguello a Miami, mentre in argentina si domandano tutti il perchè nessuno lo abbia voluto schierare nella finale di Davis contro la spagna…Mah.

  9. Nicola RF scrive:

    Allargo le braccia e sconsolato…. evito di sparare sulla croce rossa.
    Ho una sola domanda per Roberto: remare tutti dalla stessa parte. Sì, ma il remo dov’è? Tutti coloro che hanno sollevato appunti sono stati estromessi dalla possibilità di contribuire. La pace con i due ribelli potrebbe dare tranquillità agli stessi, ma non cambia il fatto che le nostre due punte hanno dei limiti e all’orizzonte non si vedono ricambi imminenti. Il tutto in un quadro nel quale le polemiche di questi giorni stanno davvero passando il segno per la sguaiatezza delle stesse e per la volgarità dei contendenti, tutti intenti a difendere il loro maledetto misero orticello. I tuoi interventi Roberto ridanno un tono alla discussione e davvero il tuo esempio vale forse di più di mille parole…. purtroppo conoscendo i polli nel pollaio sarà molto difficile che ti seguiranno…. purtroppo!

    Ps: ho notato che inizia il challenger di Napoli… vedrete ci risolleveremo il morale.

  10. Jack Burton scrive:

    Una situazione che risulterebbe imbarazzante anche per lo Zimbabwe, ma sono sicuro che Binaghi considera il nostro movimento in salute, magari in virtù di qualche Zedda Piras di troppo.

  11. Roberto Commentucci scrive:

    Va beh, Quaiomic, allora fuciliamoli spietatamente i nostri giocatori, no?

    Mica lo fanno apposta a perdere, per far dispetto ai tifosi.

    Le notizie circa i problemi di salute di Fognini e di Starace non sono alibi, ma informazioni, che chi gestisce un sito di informazione, appunto, deve fornire.

    Io ho criticato i nostri giocatori quando devono essere criticati: scelte di programmazione poco lungimiranti (come ho fatto per Starace e Volandri) ad esempio. Ma non mi sento di criticare uno perché ha perso una partita. Che senso ha? Quando mi riferivo ai cattivi sorteggi di Starace mi riferivo a quelli avuti durante la tourneè sudamericana sul rosso, dove ha sempre preso al primo o al secondo turno il vincitore o il finalista del torneo (Robredo, Bellucci, Almagro, in tabelloni di qualità non eccelsa). Invece Starace sul cemento può tranquillamente perdere da Vassallo Arguello.

    Ma io non lo critico perché ha perso ieri con Vassallo, ma perché quando era più giovane non ha praticamente mai provato ad adattarsi al cemento, per paura di farsi male, accontentandosi di restare uno specialista della terra. Su questo credo sia giusto criticarlo, ma non certo perché ha perso ieri, siamo seri. La singola prestazione è in ultima analisi il frutto delle scelte fatte in carriera.

    Cosa dovrei fare poi, criticare Seppi perché nei momenti importanti ha paura? A cosa serve? Posso dire che gioca male i punti importanti, ma mi pare inutile e offensivo dargli del coniglio, no? E certo Seppi non può essere criticato né per la sua attitudine al professionismo, né per le scelte di programmazione. Semmai bisognerebbe capire perché di Seppi ne tiriamo fuori uno solo.

    I nostri attuali tennisti di vertice hanno i loro limiti.

    Non ha senso prendersela con loro, ma con il nostro sistema di produzione di giocatori, che evidentemente ancora non funziona. I nostri tennisti sono il massimo che siamo riusciti a tirare fuori da una base di agonisti ristretta ed asfittica, con tecniche di insegnamento che solo di recente stiamo iniziando ad ammodernare, e con pochissima lungimiranza in fatto di programmazione a lungo termine.

    E’ su questi aspetti che bisogna fare critiche, analisi, proposte.

    Sparare a zero senza costrutto, sulla base dei risultati di qualche mese, non mi interessa, non porta a nulla.

  12. Godzilla scrive:

    Remare tutti dalla stessa parte… Boh, sì, va anche bene. Ma è davvero così indispensabile? Sotto Galgani il tennis italiano remava tutto da una stessa parte. Poi, da un’altra parte, c’erano quattro o cinque giornalisti che scrivevano spesso e volentieri come, quell’andare tutti da una stessa parte, non fosse la cosa migliore. Avevano torto quei giornalisti? I nomi li conoscete.
    Io penso che remare vada benissimo. Se poi lo si fa tutti, va anche meglio. Ma vorrei capire quale sia l’obiettivo da raggiungere, da quella “stessa parte”. Se ritengo sia l’obiettivo sbagliato, vale la pena di condividere tutte ’ste remate? Se quale sia la parte lo fissa uno solo, può andar bene a chi ama i regimi. Se invece si invita a un percorso comune, e ci si fa carico di quali siano i problemi altrui, già va meglio. Di certo, tutte le federazioni più importanti, grandi o piccole, si sono poste il problema quando hanno chiesto ai professionisti dei loro rispettivi Paesi di stabilire regole comuni. Tutte tranne una. Oggi, all’incontro di Miami, ha partecipato una delegazione federale e Sartori. Seppi non è andato, doveva preparare la valigia. Gli altri se n’erano già andati prima. Bolelli non era invitato, e se lo fosse stato non sarebbe andato.
    Il problema è sempre lo stesso. Se tutti devono remare dalla stessa parte, ma uno solo si mette la bandana e li frusta, attenggiandosi a capitan Unico, poi magari qualcuno s’incazza.

  13. Roberto Commentucci scrive:

    E’ notizia di poco fa che il TAS di Losanna, in appello, ha annullato la squalifica di Volandri, che riavrà i suoi punti e il suo prizemoney e potrà tornare in campo già lunedì prossimo. Per l’organo di giustizia, il livornese avrebbe dovuto ricevere solo una ammonizione per l’uso di una dose eccessiva di Ventolin. Volandri dovrebbe tornare intorno al n. 123 della classifica. Finalmente una buona notizia, la squalifica era manifestamente assurda.A proposito di informazione, è notizia di poco fa che il TAS di Losanna, in appello, ha annullato la squalifica di Volandri, che riavrà i suoi punti e il suo prizemoney e potrà tornare in campo già lunedì prossimo. Per l’organo di giustizia, il livornese avrebbe dovuto ricevere solo una ammonizione per l’uso di una dose eccessiva di Ventolin. Volandri dovrebbe tornare intorno al n. 123 della classifica. Finalmente una buona notizia, la squalifica era manifestamente assurda.

  14. Quaiomic scrive:

    Comentucci, e meno male che di Seppi ne tiriamo fuori solo 1 (basta e avanza), è vero fà giocare male gli avversari, ha attitudine al professionismo, ma sinceramente gioca un “tennis?” talmente brutto ed amorfo che solo Mathieu in cattiva giornata lo riesce ad avvicinare.
    Più che conigli i nostri giocatori sono signorine, si sciolgono quando la partita si fà calda, quando il gioco si fà duro loro scappano….negli spogliatoi.
    Per quello che riguarda Volandri credo sia una buona notizia per lui, nel senso che aldilà delle ingiustizie, Volandri nei 50/40/30 non ci torna più e che quindi non cambia e interessa niente a nessuno.

  15. maurolanzi scrive:

    @commentucci
    va bene possiamo anche essere d’accordo con te che distruggere serve a poco e sparare sulla croce rossa ancora meno. Occorre mantenere un’attitudine positiva e va bene, l’intelligenza critica in teoria dovrebbe far bene al movimento (molto in teoria) e le critiche costruttive impegnare lo spirito di tutti a trovare soluzioni condivise per migliorare lo stato di salute asfittico di questa compagnia delle dame di San Vincenzo che è diventata il tennis italiano.
    Però, però sinceramente girano veramente i marroni a vedere uno spettacolo pietoso come quello fornito da Seppi contro Wawrinka!! Non ho visto in oltre un set un colpo vincente di Seppi a parte una risposta al servizio. Nè un rovescio nè un dritto vincente su cui l’avversario è rimasto a guardare la palla.
    Seppi non aggredisce una palla che è una, ha una seconda palla da terza categoria e una prima palla chè un po’ meglio di quella di Starace.
    Magari sarà stata una giornata storta e passi (ogni tanto la palla l’aggredisce in verità), però visti e rivisti questi difetti da oltre 5 anni senza un briciolo di miglioramento (se non un minimo nella prima palla) come si fa, come fai tu, Sartori e Binaghi (in questi ultimi casi loro hanno ragione perchè devono vendere il prodotto), ad essere ottimisti e pensare che possa un giorno sfiorare i primi 10?
    Come si fa a dire che quest’inverno non ha potuto lavorare bene perchè si è dovuto togliere un neo?????
    Bisogna essere sensibili è vero e riconoscere gli sforzi di un giocatore, ma basta con le balle di un Seppi che può andare al Master o che può raggiungere i risultati che ci mancano da 32 anni in uno slam.
    Siamo realisti chiediamo l’impossibile!

  16. nicola scrive:

    IN TUTTO QUESTO BINAGHI & CO SI FANNO UNA BELLA VACANZA IN FLORIDA A SPESE NOSTRE ……

  17. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Lanzi, personalmente non ho mai creduto che Seppi possa andare al Master. Quello lo ha dichiarato il suo tecnico Sartori.
    Io ho sempre ritenuto che l’azzurro, se riuscisse a trovare convinzione e continuità, potrebbe entrare nei primi 20. Il giocatore visto lo scorso anno a Rotterdam, ad Amburgo e poi nei MS americani estivi sul cemento può certamente valere i primi 20, mentre quello visto in questa prima parte di stagione non vale i primi 70.
    Seppi non è uno che ti fa strabuzzare gli occhi, ma quando è in fiducia i vincenti li tira, eccome. Il discorso dell’operazione per togliere i nei (che erano parecchi) è più complicato di quello che si pensa a prima vista.
    E’ dovuto star fermo per un paio di settimane durante la preparazione, e per uno come lui, sempre abituato a programmare tutto in modo super scrupoloso, è un problema più che per altri. Inoltre ha perso peso, che con la sua conformazione fisica fa fatica a recuperare, e quindi potenza nei colpi. Per carità riconosco che si tratta di limiti oggettivi del giocatore, non di giustificazioni o di alibi.

  18. avima scrive:

    prima di tutto, complimenti per la precisa e puntuale analisi fatta da spalluto…. detto questo… che tristezza…la nostra federazione sbaglia tutto e di più….ma i nostri giocatori (per cui facciamo il tifo con costante patriottismo) sono oggettivamente proprio scarsi. spero di venire smentito dai fatti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  19. giancarlo scrive:

    Credo che il Sig. Commentucci, persona attenta e capace, stia osservando gli avvenimenti di un’altro sport, di un’altra federazione.
    Io non dico che Binaghi e C. devono andare andare a casa (anche se avrei ottime ragioni al riguardo) ma non è più il momento di opporsi con una piuma a chi fa largo uso di oggetti ben più devastanti!!!
    A volte bisogna svegliarsi e verificare personalmente la cruda realtà!!!

  20. Diego1 scrive:

    Condivido molte cose di quello che dice Commentucci e’ inutile prendersela con i nostri giocatori fanno quello che possono e comunque la stagione e’ appena cominciata ci sono ancora molti mesi in cui le cose possono cambiare.
    Il probelma vero e’ la manzanza di ricambi, (che oltretutto servirebbe a dare meno pressione ai nostri giocatori di vertice ), se togliamo Trevisan e Fabbiano che comunque non e’ ancora certo che emergano non si vedono giovani in grado di competere ai massimi livelli. Torniamo quindi al vero problema del tennis italiano e cioe’ i giovani allenati per diventari professionisti (anche a Tirrenia) in questi anni erano i migliori (come dice Commentucci)di una base ristretta e asfittica.
    Per vari motivi ho conosciuto molti attuali nostri U20 quando erano U12 e gia’ a quei tempi visto il loro fisico era difficile immaginare per loro un futuro da professionisti, senza contare il problema altrettanto importante della sistemazione tecnica.
    Credo che la federazione con i suoi tecnici debba fare una grossa selezione nelle scuole e avviare i migliori elementi nei suoi centri tecnici o nelle migliori accademie e sostenerli a livello economico.

  21. Mino scrive:

    Se dobbiamo essere attenti e obiettivi partiamo col dire che se in Italia vogliamo che il Tennis acquisti popolarità, dobbiamo far si che al tennis ci possano giocare tutti non solo il figlio del chirurgo o il figlio dell’ avvocato. Le quote di iscrizione ad un Circolo Tennis sono esageratamente alte, e di questi tempi un onesto lavoratore, magari dipendente deve fare i salti mortali per potersi permettere di pagare il corso al figlio. Se il campione nascerà nascerà comunque, sia qui da noi che in Malesia o in Camerun, ma se vogliamo un movimento che sforni dei giocatori di un certo livello, dei dignitosi top 30 allora facciamo diventare sto sport uno sport per tutti! E che non mi si venga a dire che lo è già!

  22. mauro scrive:

    BRAVO Giorgio degno del Tommasi di qualche anno fà ( ora si vuole togliere i sassolini dalle scarpe).

    VERAMENTE bravo per il lavoro svolto.

    Ti consiglierei ( ma l’avrai già pensato) di riproporre il tutto a fine anno, perchè come sai il tennis è imprevedibile….meno male e tutto può succedere….TRANNE VINCERE UNA PROVA DELLO SLAM!!!!

    In questo momento è triste per i maschi , però ci sono le donne!!!!

    Qualche buon giocatore c’è ma in ognuno di loro manca qualcosa….. prevedo comunque dei risultati migliori i nostri ragazzi lavorano devono lottare e non pensare……

  23. mafort98 scrive:

    Seppi e Bolelli sono due giocatori finiti. Esprimono un tennis bruttissimo e amorfo. Chi c’e’ dopo loro due? Trevisan? Dove e’? Sono andato a Bergamo a vederlo ed e’ uscito al secondo turno delle quali! Bergamo! Quali! Poi chi altri ancora tra U18, U16 e U14. Vi prego tirate fuori i nomi. Miccini? Quinzi? Baldi? Napolitano? Donati? Quanto dobbiamo attendere ancora? Vogliamo prendere atto che in una qualunque azienda quando non arrivano i risultati si devono cambiare gli uomini! I bambini non hanno come modello Seppi o Bolelli, ma Djokovic o piuttosto Monfils o Simon.

  24. gio scrive:

    Bilancio poco lusinghiero del nostro tennis maschile? Cosa c’è di nuovo?
    Ormai è da anni (pardon, decenni) che siamo da serie B. Quello che mi meraviglia è constatare quanto sia acceso il dibattito su FIT, Binaghi, circoli e Comitati Regionali quando in realtà, Binaghi, Ricci Bitti o Galgani, l’andazzo è sempre lo stesso per il nostro movimento tennistico.
    Il vero problema, quello con la P maiuscola non è tanto la gestione politico clientelare della federazione che è la prassi italiana in tutti i settori, quanto il fatto che mentre i campi da calcio, basket e pallavolo sono pieni di bambini e ragazzi, e l’attività si incentra su di loro, i campi da tennis sono monopolizzati da over 50, che sottraggono risorse e spazio ai giovani. In questo i circoli hanno delle grandi responsabilità.
    La realtà è che nel tennis italiano non c’è la voglia di insegnare il tennis ai giovani e sembra che tutto si incentri sulla serie C, D o sull’attività dei veterani. Ma dove lo troviamo un campione così? Nei tennis club si deve fare la scuola di tennis (e assicuro per esperienza personale che maestri competenti e appassionati non mancano) e privilegiare l’attività giovanile e quella agonistica, solo al margine le altre iniziative, e finiamola con tornei di bridge e tornei aziendali buoni solo per sfoggiare l’ultimo modello di racchetta. Capisco che i soci “buoni” portano soldi, ma è meglio avere secondo me una buona scuola di tennis piena di bambini anche se “povera” e spartana che un circolo con giardinetti e prato all’inglese, ristorante e tavoli da biliardo frequentato solo da ottuagenari.
    Anche il livello più alto, federazione, programmi e tecnici è tutto da rivedere, sono sempre le stesse facce, cacciato Galgani perchè c’era da 20 anni si installa Binaghi per altri 20. Loro rappresentano l’establishment che impedisce al tennis di crescere, sarebbe meglio che i dirigenti anche a questi livelli fossero professionisti e non avvocati o ingegneri prestati alla politica sportiva.
    E per fortuna che almeno Panatta è fuori, dopo aver dettato legge per 30 anni, era una presenza veramente ingombrante i cui meriti, anche di giocatore, secondo me sono stati sempre ingigantiti e sostenuti largamente anche dalla fortuna.
    Insomma per dirla come Bartali “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”

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