Fognini dà una lezione allo scozzese Murray.
Un sorriso italiano in mondivisione.
Ora lancia la sfida a Roger Federer.
Pensare che tre mesi fa era senza coach.

 
8 Agosto 2007 Articolo di Giovanni Di Natale
Author mug

Fabio Fognini

di GIOVANNI DI NATALE

Arriva dalle qualificazioni la voglia di vincere di Fabio Fognini, arrivato agli ottavi a Montreal dopo aver battuto Andy Murray. Un giovane spavaldo di bell’aspetto, dotato di buona tecnica e grandissimo coraggio. Enzo Naso, papà di Gianluca (con il quale Fognini ha vissuto e si è allenato per anni), era al mio fianco la prima volta che lo vidi giocare (lo scorso anno nelle qualificazioni di Palermo). Mi disse “ha la testa del tennista, ci farà divertire”. Quel giorno Fabio battè l’ex numero 55 al mondo Juan Antonio Marin in due set (7-6 6-3), dominando il gioco fin dal primo scambio. Palle corte, attacchi e difesa solidissima su un campo in terra. Si qualificò per il tabellone principale e raggiunse gli ottavi (secondo turno, dove perse da Lapentti una partita praticamente vinta).
Oggi ho visto di nuovo Fabio Fognini. Stavolta dal divano di casa. Recitava da protagonista su un palcoscenico ben più prestigioso degli Internazionali di Sicilia. Sul cemento c’era scritto da una parte Montreal (simile solo nel nome alla Monreale che sovrasta Palermo), dall’altra Master Series. E non erano le qualificazioni, superate a pieni voti dopo due successi (contro Giraldo e Duclos). Nè il primo turno, archiviato con l’uscita di scena del tennista di casa Polansky (wild card). Erano i sedicesimi di finale di uno dei più importanti tornei al mondo ed il suo antagonista era un impavido scozzese, un “predestinato”: Andy Murray, tennis di classe nei colpi e nello stile Fred Perry. Divisi anagraficamente da 5 giorni (Andy è nato il 19 maggio 1987, Fabio il 24), ma lontani 125 posizioni l’uno dall’altro nella classifica mondiale. Lo scozzese è n.14 del ranking, il ligure è n.139. Murray ha anche vinto due titoli e soprattutto premi dieci volte superiori a quelli dell’avversario italiano. Sulla carta doveva essere una sfida tra Davide e Golia, nonostante i due fossero vicinissimi nel ranking juniores (Andy n.2, Fabio n.8).
Ma questa storia è una commedia e non un dramma. Fabio vince. E’ 6-2 6-2. Senza soffrire. Lottando, certo, ma tenendo sempre in pugno il gioco. Pungente con le accelerazioni da fondo e strepitoso con i colpi di tocco. Ancora palle corte, ma stavolta sul cemento. Più difficili di un tempo, ma ugualmente efficaci. E poi i pallonetti, tutti calamitati sulle bianche righe del campo 2 di Montreal. Murray, impavido come sempre ma meno brillante che in altre battaglie, ha provato a opporre resistenza, a cambiare le sorti dell’incontro. Ma è bastato che Fognini tornasse ad attaccare le deboli seconde di servizio del britannico per lasciare che il match arrivasse al suo lieto fine tricolore. Troppo rapide le gambe di Fabio per un Murray in ritardo di preparazione (è stato a lungo infortunato), troppa la voglia di vincere di questo ragazzo che tre mesi fa si è trovato senza coach dopo il divorzio unilaterale deciso di Leonardo Caperchi (che lo ha seguito fin da under). Nei passanti, nei recuperi al limite del campo, si vedeva la grinta di Fognini. La sua voglia di entrare nei top 100, di diventare un punto fermo del team azzurro e non soltanto un “promessa”. L’italiano è stato perfetto. In tutto. Ha conquistato cinque break, concedendone soltanto uno (sul 4-1 nel secondo set). E nell’unico sussulto dell’incontro ha giocato da campione. Avanti 3-1 nel secondo set si è trovato a servire sul 15-40. Poteva essere la svolta in negativo. Lo è stata in positivo. Prima un ace, poi ha chiuso il punto in tre colpi (prima, attacco sul rovescio di Murray e volè di dritto). Altro ace e nuova azione d’attacco. Murray si è sgretolato. E quasi temevo che si potesse ritirare, negando al nostro alfiere l’onore del successo pieno. Lo scozzese, invece, è andato fino in fondo, continuando a provare a vincere. Recuperando un break prima di capitolare cedendo nuovamente il proprio turno di servizio e arrendendosi il gioco successivo sotto i colpi ad effetto del ligure. Un sorriso italiano in mondovisione, di un ragazzo che dopo il passante che lo ha proiettato agli ottavi di finale di un Master Series (più importante risultato della carriera) ha dedicato il successo al proprio angolo. Probabilmente al nuovo coach Oscar Serrano, spagnolo di 29 anni ex n.128 Atp (nel 2000). Tecnicamente Fabio è lo stesso di un anno fa. Ma da quando si allena in Spagna è sicuramente cambiato lo spirito ed il modo di stare in campo. Fognini è maturato. Ora è una bandiera italiana che sventola a Montreal. L’unica.
E domani dovrebbe affrontare il numero uno al mondo Roger Federer. Il risultato? E’ una commedia, comunque vada sarà un lieto fine.

Collegamenti sponsorizzati


15 Commenti a “Fognini dà una lezione allo scozzese Murray.
Un sorriso italiano in mondivisione.
Ora lancia la sfida a Roger Federer.
Pensare che tre mesi fa era senza coach.”

  1. Fabio scrive:

    Capisco la contentezza di vedere un italiano vincere una partita su un palcoscenisco importante ma …. siamo onesti, Murray era inguardabile !

  2. mauro scrive:

    Bravissimo Fognini!!! Oggi pomeriggio ha dato una lezione indiretta a chi preferisce i torneini di seconda fascia o le esibizioni nei circoli di casa. Perfetto nel comportamento in campo, nessun isterismo (anche quando la giudice di linea ha sanzionato il fallo di piede sulla seconda di servizio mandando Murray a palla-break) ed esultanza contenuta, la stessa avuta alla fine del match contro Polansky. Un bel vedere, anche se Murray non era sicuramente al meglio, macchisenefrega. Ora un match contro Federer, regalo per la sua magnifica avventura e poi Challenger del Bronx e soprattutto qualificazioni all U.S.Open. Intanto è il n.110 del mondo. Bravissimo Fabio

  3. Luca Corradini scrive:

    Siceri complimenti a Fabio, davvero.

    Personalmente, l’ho visto giocare oggi per la prima volta, e mi ha colpito la velocita’ di braccio con il dritto e gli ottimi lob che ha giocato sia dal fondo che a rete.
    Certo, con un Murray cosi’, oggi si’ e’ andati a nozze, ma la vittoria e’ significativa dal punto di vista del comportamento in campo: nessun cedimento, regalo, esitazione, come auspicavano anche i commentatori.

    Adesso ricevera’ in “dono” Federer, regalo quanto mai meritato.

  4. roberto scrive:

    Visto che non capita tutti i giorni di vedere un italiano negli ottavi di un Masters Series sul cemento, ho pensato di celebrare l’evento con una breve analisi tecnica del match, anche per cercare di capire meglio dove finiscono i meriti di Fabio e dove iniziano i demeriti di Murray.

    L’allievo di Brad Gilbert basa il suo gioco su due armi fondamentali:
    il cambio di ritmo (ama scambiare morbido, lasciare l’iniziativa, giocare anche 2-3 scambi in difesa, per poi accelerare all’improvviso, specie con il rovescio lungolinea);
    il serve & volley, non sistematico, ma frequente e solitamente ben eseguito, grazie ad un’ottima prima palla e ad un buonissimo controllo della voleè.
    In più lo scottish è bravissimo nelle palle corte, negli angoli stretti e nel giocare palle senza peso, condite da variazioni di effetti che inducono all’errore.

    Murray oggi aveva 2 problemi rispetto al solito, a causa dell’infortunio:
    era meno brillante nei recuperi, e quindi non poteva difendere in modo sufficiente;
    non trovava i cambi di ritmo che in genere gli consentono di ribaltare l’inerzia dello scambio.

    Fabio invece è partito giustamente molto aggressivo e non lo faceva respirare, gli cercava spesso il dritto e nello scambio da fondo aveva sempre il pallino (a proposito, quanto gioca bene di rovescio sul cemento, dove il suo movimento compatto si adatta benissimo).

    Quindi Murray ha percepito subito che non poteva farcela da dietro e si è buttato a rete, ma così facendo ha esaltato i colpi migliori e più naturali di Fabio: il passante e il lob (che sulla terra ha poche occasioni di tirare, visto che non lo attaccano se non a punto fatto…).

    Fabio per suo conto è stato strepitoso sia nella continuità con cui ha saputo pressare Murray (ha preso molti rischi sia con il dritto che con il rovescio, sbagliando pochissimo), sia nella solidità difensiva, giocando spesso passanti interlocutori in recupero per poi finire l’avversario al colpo successivo, e giocando alcuni lob sensazionali.

    Infine, Fabio ha dimostrato le sue qualità atletiche e di tocco sulle palle corte dello scozzese, recuperando l’impossibile e aggiudicandosi quasi tutte le schermaglie ravvicinate.

    In conclusione: Murray era al 60%, ma Fabio ha sfoderato una prestazione fantastica che dimostra come il ragazzo potrebbe benissimo diventare, sul cemento, un giocatore simile allo Hewitt prima maniera (sia pure ad un livello lievemente più basso) abilissimo in difesa e bravissimo nell’appoggiarsi alla potenza altrui.

    ps
    Per Oscar Serrano, coach di Fognini: mettiamo a posto quel piede sinistro sul servizio, gracias!

  5. Giovanni Di Natale scrive:

    Fabio consentimi di dissentire. Non sono un tifoso azzurro “tipo Fit” e neanche un “antitaliano” tipo Ansaloni, penso di essere una persona abbastanza equilibrata. Lo impone il mio lavoro. Ed io posso dirti di aver visto oggi una partita condizionata solo in parte dalle condizioni fisiche di Murray. Lo scozzese non era al top, questo è evidente ed è stato scritto un po’ da tutti. Inguardabile? Può essere. Anzi, sì era inguardabile. Ma non perchè fosse infortunato o per altre maledizioni piovute dalle tribune canadesi, era inguardabile perchè non è riuscito a fare gioco. E il merito di Fognini. Ha giocato molto profondo e all’occorrenza ha attaccato in maniera precisa. Tatticamente non ha commesso errori ed anche sull’aspetto nervoso è stato abile (vd palle corte a raffica che esaltavano i difetti di giornata di Andy, il quale non gradiva affatto la “lezione”). E Murray, nonostante la classe, non sempre è in grado di cambiare le sorti di un incontro. Oggi è stato così. E’ rimasto inerme.

  6. Luigi Ansaloni scrive:

    Anche se sono un antitaliano (solo nel tennis, capiamoci…sono orgogliosissimo di far parte di questa nazione), stavolta dò ampiamente ragione a Giovanni. Ho visto la partita e ho visto, cosa che non mi capitava da tanto, un talento italiano puro e semplice. Ovvio, Murray non poteva essere al top, ma stavolta sento di dire ai quattro venti che si, forse è la volta buona..

    Non nego che sono un ammiratore di Fognini: mi piace da matti come gioca, non ci posso far nulla…

    Non posso quindi che augurare a lui tutto il bene di questo mondo, anche contro quel Federer che compare in questo momento, con me accanto dallo sguardo allucinato, sul desktop nel mio computer…

    Il mio credo non ammetterebbe un tifo contro Roger, ma in questo caso penso proprio che farò un’eccezione…

  7. Dundee scrive:

    Un ringraziamento sincero a Fabio.
    E’ stato emozionante tornare a vedere un giovane tennista italiano vincere una partita di peso su un campo veloce ed in un torneo prestigioso.
    Mi ricorda un pò Cristiano Caratti.
    Grande volontà e carattere, con (addirittura) una dose di sfrontatezza.
    Buon timing, ma certo ancora da migliorare.
    Ma, soprattutto, un bel braccio ed un’alta varietà di colpi.
    Gli auguro di proseguire su questa strada.

  8. giampiero scrive:

    Un sorriso nella speranza che sia l’inizio di una buona carriera di un buon giocatore italiano che va a giocare su tutte le superfici confrontandosi con i migliori. Comunque vada a finire, dopo questo torneo Fognini avrà accumulato esperienza. Speriamo che sappia capitalizzare bene

  9. Fabio scrive:

    Mah … non vedo in Fognini, purtroppo, le stimmate del campione.
    Resto convinto che i demeriti di Murray siano stati molto superiori ai meriti di Fognini, che comunque ha fatto quel che doveva fare.
    Spero, naturalmente, di sbagliarmi !
    Comunque prendiamoci questa vittoria e tutte le altre che verranno.
    Magari gli avversari dei nostri giocassero sempre da schifo.
    Al contrario di Luigi, io sono “antistraniero”.
    Tifo per gli italiani in tutti gli sport .. e degli altri non me ne frega nulla :-)
    Federer e Nadal compresi :-)

  10. Gian Matteo scrive:

    Murray era inguardabile però Fognini la pagnotta se l’è mertiatamente guadagnata andandosi a giocare le qualificazioni e passando un turno.Non come certi giocatori (direi piuttosto mestieranti) che si rifugiano a San Marino,Torino,Sopot…E oggi s gode meritatamente la partita contro Federer sul centrale.Bravo!

  11. Freddo scrive:

    Fabio ha giocato bene dimostrando ottimi margini ma Murray non era lui, sbagliava tanto sopratutto i punti importanti e non spingeva. Mi piacerebbe poter dire che Fabio possa giocare alla pari con il miglior Murray sul cemento perche significherebbe avere un top ten ma purtroppo con tutto l’affetto per Fabio non è vero. Fabio però ha dimostrato testa, coraggio, talento, tocco e la mobilità di un furetto (su la velocità di spostamento ed in difesa è potenzialmente un giocatore ottimo).
    Fabio può giocare bene sul cemento e lo sta dimostrando, non voglio però mettergli fretta, andrebbe benissimo chiudere nei 100 a 20 anni per migliorare ancora nei prossimi.

  12. pibla scrive:

    Davvero molto bella Roberto l’analisi comparativa tra Fognini e gli altri tennisti italiani alla sua età e mi permetto di dire che quei numeri forse non rendono del tutto giustizia a Fabio perché la sensazione è che lui stia esplodendo ora e tu hai fermato i dati al primo turno di Montreal, io sarei curioso di vedere la sua classifica tra un mesetto (per intenderci dopo gli US Open) e a quel punto confrontarla con gli altri tennisti italiani alla sua età, cioè venti anni e quattro mesi e mi sa che i numeri saranno ancora più lusinghieri per lui. La proviamo a fare questa cosa?…e speriamo in bene…
    Per il resto, non mi stancherò mai di dirlo, la fortuna aiuta gli audaci, Fabio ha preso, è andato fin laggiù a giocarsi le quali su di una superficie che sino ad allora non si era rivelata a lui particolarmente congeniale, poteva uscire subito nelle quali ed invece è stato premiato, proprio come non avevo nemmeno osato sperare nei miei migliori auspici, con due turni di un Master Series e senza dover usufruire del ritiro di Murray, ma battendolo.
    Per il futuro speriamo in bene, ma dal mio punto di vista quando un giocatore italiano fa quello che deve fare (a livello di impegno, serietà in campo, professionalità, programmazione), sarà sempre nel mio cuore e nel mio tifo al di là dei suoi risultati, esattamente come Seppi quando le cose non andavano bene, L’IMPORTANTE E’ METTERCELA TUTTA E NON LASCIARE NIENTE DI INTENTATO, poi quel che sarà sarà, pare un discorso banale ma guardando, anche storicamente, il panorama dei nostri tennisti è una cosa molto meno ovvia di quel che potrebbe sembrare.

  13. Vinch scrive:

    Sarà contento Tommasi…

  14. Francesco Rossi scrive:

    Tommasi è contento, fidati Vinch.

    Ieri Fognini ha dato una soddisfazione a noi appassionati italiani, che di emozioni tennistiche ne proviamo poche e principalmente nei tornei minori.
    Anche se Murray non era quello vero Fognini è al terzo turno di un Masters Series, un risultato di prestigio assoluto. Oggi, pioggia permettendo, Fabio si deve divertire e deve rendersi conto di quanta differenza c’è oggi, tra lui e il vertice del tennis mondiale.

  15. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Giocando un doppietto a Forte dei Marmi mi sono “stirato”, Vincevamo 4.1 al terzo, abbiamo perso. Con il ghiaccio sul quadricipite sono d’umor nero perchè la mia estate tennistica è probabilmente finita. Solo un exploit di Fognini a spese di Federer stasera potrebbe restituirmi il sorriso. Come ho scritto in un altro post un paio di minuti fa, mentre quel disgraziato di Haas ha vinto il secondo set con Stepanek e quindi mi tocca sorbirmi il terzo e aspettare mezz’ora di più per vedere Fognini…, ho visto giocare Fabio contro Federer in Australia, accanto a Mirka e a Vittorio Selmi. Fabio è già felice di avere quest’occasione, come racconta suo padre in questo blog, ma i un altro post (devo ritrovarlo…mi ero messo qui sperando di rispondergli, anch’io a volte ho difficoltà…gli avevo chiesto un commento su Serrano e lui mi ha dato un chiarimento anche sul rapporto con Caperchi…e proprio ora capisco dalle parole di Bertolucci in tv che anche lui ha letto questo blog, sia il mio commento di ieir che quello di ppaà Fognini. Mi fa piacere che il blog sia diventato il putno di riferimento delle persone che se ne intendono. Se poi soltanto Tommasi e Clerici hanno la levatura giornalistica e l’autonomia morale per citare un blog che ama il tennis, anche nel corso delle loro telecronache televisive, beh… mi dispiace per gli altri. Del resto anche negli articoli che scrive su La Repubblica Clerici ha l’ottima, apprezzabilissima abitudine di citare chi gli fornisce qualche informazione, qualche dato, qualche spunto, mentre la stragrande maggioranza degli altri non lo fa perchè teme non si sa cosa, se di pubblicizzare il know how di qualche collega, di far la figura del disinformato lui stesso (ma perchè mai?), quasi patisse una diminutio…

Scrivi un commento