Lo scandalo delle scommesse nel tennis.
Il “caso Davydenko” e i miei dubbi.
Se io fossi forte non rischierei.
Il pericolo dei ricatti e dei ricattatori

 
9 Agosto 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Di UBALDO SCANAGATTA
La decisione di un gruppo di bookmakers di sospendere le scommesse sul match nel quale Davydenko si è ritirato controVassallo Arguello, con un giro di scommesse che aveva superato i 7 milioni di dollari e con tanti (troppi) che continuavano a scommettere sull’argentino nonostante questi avesse perso 6-2 il primo set e fosse (n.87) 82 posti più giù di Davydenko, ha alimentato molti sospetti. La stessa Atp, su segnalazione dei bookmakers, ha deciso finalmente di investigare su un fenomeno che pare in pericolosa espansione, affidandosi a esperti detectives del settore.
Che Davydenko abbia dichiarato “Normalmente io non mi ritiro, perché sono un fighter, uno che lotta” ha suscitato qualche sorriso perché dal 2004, cioè da quando il tennista russo è diventato uno dei più forti del mondo, si è ritirato ben nove volte nel corso di un match, e un’altra non è invece sceso in campo.
Ciò non significa, ovviamente, che Davydenko debba essere considerato colpevole.
Capire dove finiscano i soldi, soprattutto quelli investiti telematicamente, oggi non dovrebbe essere un problema troppo difficile da risolvere per gli investigatori. Ora se un giocatore modesto, come alcuni di quelli che sono stati molto chiacchierati recentemente (anche italiani), potrebbe anche rischiare una carriera che vale poco per incamerare qualche milione di euro, nel caso di Davydenko il russo sarebbe un bell’idiota a rischiare i 6 milioni l’anno che guadagna annualmente e a mettere a repentaglio la propria carriera che può durare ancora diversi anni.
Tuttavia molti dicono che a Sopot ne siano successe di tutti i colori, e citano somme folli che sono girate in modo stranissimo su match apparentemente a senso unico.
Sottolineano anche che poiché l’agenzia che raccoglie il maggior numero di scommesse è in realtà un’agenzia di intermediazione delle scommesse e riscuote una commissione sulle scommesse giocate direttamente fra i giocatori _ tant’è che a differenza dei bookmakers veri e propri non sospende i pagamenti se un giocatore si ritira, a rimetterci sono altri giocatori…meno informati _ ha tutto l’interesse a che il gioco lieviti, a prescindere.
Va tenuto presente che una scommessa truccata prevede oltre all’accordo tra i due giocatori, anche quello di coloro che vanno a scommettere per conto di quei giocatori. E se un giocatore lo fa due o tre volte, con avversari diversi, dopo un po’ saranno in tanti a saperlo. E tanti che, se non oggi domani, possono trasformarsi in potenziali ricattatori. Penso ai giocatori argentini che, è solo un esempio, cambiano in continuazione allenatori, preparatori, etcetera.
Di nuovo ribadisco il concetto: un giocatore che guadagna poco o nulla (e che non abbia scrupoli morali) può anche esporsi al rischio di venire un giorno scoperto e radiato, ma uno dei primi tennisti del mondo se lo fa oltre che un criminale è anche un incosciente e uno stupido. Questo, almeno, è quel che penso io. E, per come lo conosco, Davydenko è invece a mio avviso uno dei giocatori più intelligenti del circuito. Che spiegazione plausibile dare allora, adesso, per quelle clamorose puntate su Vassallo Arguello e, ancor più, il timing di quelle scommesse? Forse il fatto che parecchi fossero a conoscenza del suo piede infortunato

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16 Commenti a “Lo scandalo delle scommesse nel tennis.
Il “caso Davydenko” e i miei dubbi.
Se io fossi forte non rischierei.
Il pericolo dei ricatti e dei ricattatori”

  1. Luca Corradini scrive:

    Per integrare, mi permetto inoltre di riportare il link (mi scuso per la lunghezza del collegamento) ad un articolo dell’L.A. Times pubblicato nella giornata di ieri (mercoledi’) e curato da Lisa Dillman e Jerry Crowe, nel quale si riportano le dichiarazioni del doppista americano Bob Bryan:

    http://www.latimes.com/sports/tennis/la-sp-tenbet8aug08,1,5195919.story?coll=la-headlines-sports-tennis

    Bryan parla di giocatori dell’ATP (perlopiu’ di secondo piano) che avrebbero ricevuto telefonate anonime che li incoraggiavano ad influenzare il risultato delle partite (proposte, ovviamente, tutte rifiutate secondo quanto dice il tennista) dietro ad offerte di denaro. Sempre secondo l’americano, che non fa certamente nomi, si tratterebbe di primi turni di tornei minori. Aggiunge infine, sempre ovviamente, di non conoscere direttamente giocatori che abbiano mai scommesso sul tennis.

  2. Freddo scrive:

    Io penso semplicemente che ci sia stata una fuga di notizie sul fatto che non stesse bene….magari ha ricevuto una garanzia per giocare ma non aveva voglia e aveva già detto a qualcuno che si sarebbe ritirato…
    Io dico che è facile sia andata così perchè ormai le notizie girano veloci grazie ad inernet basta un forum o un blog che cita la cosa e tutti gli scommettitori si fiondano….capita abbastanza spesso tra l’altro ma qui forse la situazine è scappata di mano…

  3. Nikolik scrive:

    Quindi, insomma, riassumendo, la teoria del nostro amico Ubaldo è questa: figuriamoci se uno che guadagna milioni di euro l’anno regolarmente, con il suo tennis, si mette a fare scommesse clandestine e a perdere apposta, visto che semplicemente non ne ha bisogno.
    Caro il nostro amico Ubaldo, hai cattiva memoria: e Paolo Rossi non te lo ricordi? Che bisogno ne aveva lui? Era già il calciatore n. 1, era titolare in nazionale…eppure mi ricordo che nel primo scandalo scommesse confessò di avere venduto una partita per 20 milioni di lire (o erano solo 2? Boh, ho cattiva memoria anch’io!).
    Eppure, se lo senti parlare, Paolo Rossi ti ha sempre dato l’impressione di essere molto intelligente, come il tuo Davydenko.
    Ragiona, ragiona, amico Ubaldo, alla fine, dai, son calciatori, son tennisti…guardiamoli giocare e divertiamoci, ma che pretendi da loro?
    Vedi, tu e i tuoi amici Tommasi e Clerici avete questa cosa in comune: amate il tennis e avete sempre la tendenza a difenderlo. Secondo voi le scommesse non esistono, le partite non sono mai truccate, il doping nel tennis sarebbe controproducente per chi lo fa, non esiste al mondo uno sport che dura 4 ore a partita però guai a chi cambia le regole perché è bello così…
    Ma non è tutto sempre bello!

  4. Marco Lombardo scrive:

    Ripropongo un’agenzia sull’argomento di qualche giorno fa e ne aggiungo un’altra arrivata giusto ieri. Mi sembra che il problema ci sia, eccome.

    TENNIS/ ATP: INCUBO SCOMMESSE, LA MAFIA CORRE IN AIUTO
    Franzese, dieci anni da scontare, ha tenuto una conferenza

    Roma, 5 ago. (Apcom) - Mentre si suppone che il crimine
    organizzato si celi dietro gli scandali scommesse che
    ripetutamente minano la credibilità del tennis, oggi si scopre
    che l’Atp, all’interno di un programma anti-corruzione, ha
    assoldato un importante mafioso newyorkese per parlare con più di
    200 giocatori del circuito mondiale e avvertirli del pericolo di
    finire loro malgrado in una rete di corruzione. Secondo quando si
    legge oggi dal Times, che parte dalle indagini attorno
    all’anomalo giro di scommesse attorno alla clamorosa vittoria
    dell’argentino Martin Vassallo Arguello (numero 87 del ranking)
    sul russo Nikolay Davydenko, numero 3 del mondo, ritiratosi ad un
    passo dal successo nel game decisivo, in un incontro dell’Open di
    Sopot, in Polonia, il comitato esecutivo del tennis
    professionistico ha ulteriormente pubblicizzato la propria
    volontà di infliggere squalifiche ai giocatori potenzialmente
    coinvolti.
    All’inizio dell’anno, infatti, l’Atp aveva invitato Michael
    Franzese, condannato a dieci anni di prigione per avere ammesso
    il suo importante ruolo svolto all’interno della famiglia Colombo
    nella mafia di New York, a tenere una conferenza sul
    coinvolgimento delle organizzazioni criminali nel mondo delle
    scommesse sportive al cospetto di più di 200 tennisti, convocati
    obbligatoriamente prima del torneo Masters Series di Miami.
    Franzese, indicato dai media e dalle forze dell’ordine
    statunitensi come il «Don di Long Island» e il «Principe della
    Mafia», è ritenuto come uno dei più ricchi mafiosi mai esistiti
    dai tempi di Al Capone.
    Ripetutamente accusato di racket, Franzese si è dichiarato
    colpevole ed ha accettato una condanna a dieci anni di prigione.
    Una serie di match sospetti legati a strani giri di scommesse, si
    sono rivelati imbarazzanti per la federazione internazionale del
    tennis (IFT), ma dal 2003, ovvero da quando l’Atp si è presa
    l’onere di affrontare il problema, è stato istituito un programma
    anticorruzione, anche attraverso un memorandum d’intesa con
    Betfair, la più importante agenzie di scommesse del mondo, con
    base a Londra ovest. Recentemente, invece, la Atp ha deciso di
    avvalersi dell’aiuto di Franzese, già in passato assoldato per
    simili fini dalla Major League Baseball e dalla National
    Basketball Association. «La conferenza di Miami è stata solo un
    esempio del processo da noi avviato in materia di comunicazione»,
    ha spiegato il portavoce dell’Atp. «Vogliamo che i giocatori
    siano sempre più a conoscenza della durezza delle regole e
    comprendano la loro responsabilità in quest’area».

    TENNIS/ SCOMMESSE, ATP CHIEDE AIUTO ESPERTI CORSE CAVALLI
    Per caso-Davydenko contattata British Horseracing Authority

    Londra, 8 ago. (Ap) - I dirigenti dell’Atp chiederanno aiuto
    agli esperti della sicurezza del mondo delle corse dei cavalli
    per approfondire le indagini sul match sospetto che aveva visto
    coinvolto il russo Nikolay Davydenko, ritiratosi nel corso del
    terzo set contro l’argentino Martin Vassallo Arguello all’ultimo
    Open di Polonia. «L’Atp ci ha contattati per avere un parere», ha
    rivelato Owen Byrne, il portavoce della British Horseracing
    Authority. «Il contatto risale a pochi giorni fa, sebbene da
    allora non sia stato tenuto più alcun incontro».
    Attorno all’incontro tra Davydenko ad Arguello, l’agenzia di
    scommesse online Betfair registrò un anomalo andamento delle
    puntate. «La British Horseracing Authority ha molta esperienza in
    questo campo e lo sport non è estraneo a queste problematiche»,
    ha aggiunto Byrne. «BHA dispone di un apposito team di esperti
    analisti nel campo delle scommesse e di investigatori. Ed i
    tennisti vogliono da noi questo tipo di assistenza».

  5. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ringrazio Luca Corradini per l’interessante link. Una curiosità: leggi sempre il LA Times o ci sei capitato per caso? Io ci vado ogni tanto. Ma ho sempre meno tempo per navigare. A lui come ad altri la preghiera di segnalare quanto vedono, con il link se possibile, perchè così facendo renderemo questo blog sempre più interessante. Ovviamente estendo il grazie a Marco Lombardo che era già stato puntualissimo nel segnalarmi il primo pezzo su Franzese. Io accendo in questi giorni il computer solo nel tardo pomeriggio, e per la prima volta da ottobre scorso un giorno mi sono concesso di,,,non accenderlo nemmeno. Mi è parso un lusso straordinario. So che molti sono in vacanza, capisco benissimo, quindi sono particolarmente grato a quanti intervengono con tempestività (anche se magari non sono io, ma i bravissimi Giovanni, Riccardo e GianLuca a moderare gli interventi e non farli giacere troppo a lungo. Ora sto aspettando di vedere Fognini con Federer, spero che Haas perda anche il secondo set perchè sono impaziente…sapete che una delle prime volte che ho visto giocare Fognini è stato proprio contro Federer, in un allenamento in Australia credo tre anni fa?

  6. Luca Corradini scrive:

    In questo particolare caso, sono andato sul sito dell’L.A. Times perche’ lo spaccio di agenzia della Ticker (su Yahoo Sports) lo citava in riferimento all’intervista di Bryan. Francamente, credevo avessero riservato il brano unicamente alla versione cartacea del giornale, e invece sono stati puntuali a metterlo anche online.

    In generale, comunque, mi piace consultare la sezione tennistica soprattutto nei giorni precedenti agli slam: gli articoli generalisti di Sportsticker, AP e compagnia li trovo un po’ ripetitivi, mentre e’ altra cosa leggere le previsioni di Wertheim su Sports Illustrated, Dillman sull’ L.A. Times, Collins e altri su MSNBC, ESPN e siti simili.

    P.S. Ma una bella dose di tranquillanti per Stepanek…no eh?

  7. Marco Lombardo scrive:

    un giorno senza computer accesso è un giorno di libertà: sabato vado in ferie due settimane ma non credo resisterò cosi a lungo… Nel frattempo vediamoci Fognini e speriamo che faccia bella figura: lo merita anche suo papà, che spero di conoscere

  8. Backdoor scrive:

    Davydenko in una intervista rilasciata a Montreal ha dichiarato che a conoscenza della sua frattura da stress al piede erano, a Sopot, solamente lui, il fratello, il medico e la moglie. Se tre persone oltre a lui sono tante o poche non lo so; ma forse sarà più facile per gli investigatori condurre i controlli nell’ambito delle indagini.

    Il punto critico, qui, credo sia l’asimmetria informativa. Che in generale è alla base dell’economia e degli scambi fin dalla notte dei tempi (basterebbe pensare a cosa fecero i Rotschild sulla borsa di Londra disponendo delle notizia della fine delle seconda guerra mondiale prima di chiunque altro operatore).

    Ma il confine tra possedere una informazione rilevante per l’andamento dei prezzi e commettere un atto c.d di INSIDER TRADING è spesso più sottile di un capello (e Martha Stewart in Usa ne sa qualcosa). Ma INSIDER TRADING è un reato penale e come tale va perseguito e chi riconosciuto colpevole punito. Anche se si dovesse colpire la cerchia ristretta di un protagonista.

    Detto questo, mi preme evidenziare un fatto che prima verrà accettato da tutti e meglio sarà per l’ambiente: gli sport exchange hanno cambiato radicalmente il mondo delle scommesse in un modo che gli scommettitori non hanno ancora appieno appreso. E’ come se tutti avessimo imparato una nuova regola di gioco; e di conseguenza non possiamo continuare a giocare nel vecchio modo.

    Adesso chi vuole ’scommettere’ può farlo in due modi: o tradizionalmente, del tipo compra e tieni, oppure COME SE fosse un trader di derivati (futures in particolare).

  9. angelica scrive:

    backdoor, leggendoil tuo post e’ evidente che sei informato e sai di che stai parlando…ma io che son terra terra avro capito il 65% di quello che hai scritto (e dico 65% solo perche voglio fare finta di essere intelligente :P)

  10. Ubaldo Scanagatta scrive:

    A me Angelica, anche quando non si trasforma… in Trilussa mi fa divertire da matti. E dopo aver riempito venticinque formulari per andare alla Fed Cup in Russia (visti e controvisti) e dovendomi accingere a fare altrettanto per Shanghai ’st’anno o e Pechino l’anno prox, avevo proprio bisogno di risollevarmi lo spirito.

  11. roberto scrive:

    Angelica, provo a venirti in soccorso io, che credo faccio lo stesso mestiere di Backdoor (mi occupo di economia e mercati finanziari). Dunque, il concetto di asimmetria informativa si riferisce al fatto che l’informazione è distribuita tra il pubblico in maniera asimmetrica (alcuni ce l’hanno e altri no). Nell’esempio, alcuni scommettitori sapevano del problema di Davidenko, e altri no. Se c’è asimmetria informativa è evidente che la scommessa non è equa, perché gli scommettitori informati possono monetizzare il valore economico dell’informazione a danno di quelli non informati e anche a danno dell’agenzia di scommesse, che nel fissare le quote non considera (perché non la conosce) l’informazione relativa al piede di Davidenko.
    Ciò chiarito, cerchiamo di spiegare che cos’è l’insider trading (nozione mutuata dal mercato di borsa) e perché è illegale. Insider si riferisce a colui che sta dentro ai fatti (per esempio il contabile di una grande società quotata, che sa che sta per arrivare un grosso introito, magari un contratto di appalto, suscettibile di far salire il prezzo delle azioni della compagnia medesima). Egli è in una situazione di asimmetria informativa rispetto agli altri potenziali investitori e quindi potrebbe fare un facile guadagno acquistando le azioni della compagnia prima che la notizia della vittoria nell’appalto venga resa pubblica. Pertanto, l’insider (il contabile), non può fare trading (non può compreare o vendere titoli su cui ha un vantaggio informativo sugli altri).
    Nel caso di Davidenko, i sospetti di backdoor si appuntano sul suo entourage (fratello, medico, moglie): forse qualcuno di loro ha scommesso forte (commettendo un reato di insider trading) sulla sua sconfitta, la cosa si è saputa, e apriti cielo.
    Infine, il concetto di sport exchange. Gli allibratori hanno adottato nei loro sistemi elettronici dei programmi automatici, molto sofisticati, che modificano di continuo le quote, aggiustandole a seconda della direttrice prevalente delle giocate, in modo da tenere sempre “coperta” la posizione dell’aagenzia di scommesse. Mi spiego.
    La minaccia principale per un broker è la puntata unidirezionale, cioè il fatto che tutti gli scommettitori puntino su uno dei due giocatori, perché se poi ci azzeccano, il broker perde tutto. Per scoraggiare questo fatto esistono le quote, che invogliano una parte degli scommettitori a puntare sul giocatore sfavorito, promettendo una vincita maggiore. In questo modo, il broker riesce a ripartire il flusso di scommesse su entrambi i giocatori. Egli poi pagherà ai vincitori con quanto incassato da coloro che hanno puntato sul giocatore che ha perso, trattenendo per se, se ha fissato bene le quote, una eccedenza che diviene il suo profitto.
    I nuovi software di cui parlavo prima, adottati dalle agenzie di scommesse, aggiustano di continuo le quote in modo da ripartire le giocate salvaguardando la posizione finanziaria del broker e il suo utile. Quindi, per tornare all’esempio, se tutti gli scommettitori, durante il match, stanno puntando su Vassallo Arguello, (perché si è sparsa la voce del piede di Davidenko) la quota pagata per la vittoria dell’argentino scenderà, per salvaguardare l’agenzia di scommesse, anche se nel frattempo, come è capitato, Davidenko aveva vinto il primo set.
    Spero di essere stato chiaro, scusate la lunghezza.

  12. Backdoor scrive:

    Angelica avrà fatto divertire anche Schopenhauer: il filosofo sarà stato contento di aver visto applicato un suo suggerimento di natura retorica.

    Infatti ne “L’arte di ottenere ragione” scriveva alla voce ’stratagemma 31′:
    “Qualora non si sappia opporre nulla alle ragione esposte […] ci si dichiari, con fine ironia, incompetenti: ‘Quello che lei dice supera la mia debole comprensione: sarà senz’altro giustissimo, ma io non riesco a capirlo e rinuncio a ogni giudizio’.
    Con ciò, negli uditori si insinua che si tratta di una cosa insensata”

    La manovra anche non intenzionale è ben riuscita :-)

    Anche per distrarsi un solo minuto e non riconoscere che il caso-Davydenko ha aperto uno squarcio nella coscienza tennistica condivisa.

  13. Backdoor scrive:

    Roberto, lo sport exchange è qualcosa di più. Nel senso che in esso non esiste più il ‘banco’ (bookmaker) che accetta le scommesse dei punters. Ma le scommesse sono scambiate TRA i punters.

    Secondo la tua definizione, anche Bwin sarebbe uno sport exchange, mentre è solo un bookmaker che accetta scommesse ‘in gara’.

  14. Nicola scrive:

    Ubaldo hai scritto che Davydenko guadagna 6 milioni di euro l’anno:come lo sai? Premetto che non voglio farmi gli affari tuoi,ma mi piacerebbe conoscere i reali guadagni (magari anche le principali spese,tasse) dei nostri amici tennisti!..Ad esempio si diceva che vincere uno Slam fruttava di media 10 milioni; non è troppo?E un AMS?Ecc. ecc.!..
    Chiaramente la domanda è rivolta a tutti anche se da Ubaldo mi aspetto miracoli…

  15. Cristiano Modesti scrive:

    Mi permetto di entrare nell’argomento ricordandovi che con l’entrata in vigore della direttiva sul market abuse ora sono sanzionati anche aggiotaggio e manipolazione del mercato….Saluti a tutti e forza Fogna

  16. angelica scrive:

    Oltre a ringraziare roberto per le spiegazioni, vorrei dire a Ubaldo che probabilmente dopo l’accostamento a me, Trilussa non si sta semplicemente rigirando nella tomba, ma sta facendo un salto carpiato con avvitamento in avanti. Poveraccio non se lo meritava!

    Mentre caro Backdoor, se c’era una possibilita’ che Schopenhauer tornasse in vita, tu lo hai steso accostando il mio post allo ’stratagemma 31′:D
    (di cui pero’ ti ringrazio molto, perche’ ho imparato qualcosa).
    In questo Blog, non si parla solo di tennis. Qui si sono persone di una cultura notevole, di fronte a loro io posso solo togliermi il cappello.

    Per quanto riguarda le scommesse e il doping, secondo me non c’e’ da meravigliarsi che questo sia possibile, quanto invece che non si faccia molto per impedirlo.
    Certo, nelle campo delle scommesse le agenzie di scommesse stanno molto attente se capita una grande movimento di scommesse che puo’ essere controproducente per loro (come a sopot).
    Ma se la cifra non e’ particolarmente alta, mi sembra di intuire, che le agenzie non “denunciano”, pero’ l’etica sportiva (e il sogno di un appassionato) e’ bella che andata a farsi friggere.

    Nel doping, non mi stupirei se gli alti vertici dello sport, abbiano a chiuso tutti e due gli occhi per non vedere situazioni scomode.
    Ben Johnsson non stava “simpatico” a molti quindi secondo me ‘era spendibile’ come colpevole (una volta beccato).
    Altri atleti erano (sono?) troppo importanti a livello di immagine per un certo sport (qualsiasi sport) per voler indagare a fondo.

    Un ultima cosa, per Cristiano Modesti
    …mi sa che forse e’ meglio continuare a dire forza Fognini o trovare un altro soprannome, perche’, non so a te, ma a me forza Fogna non suona proprio bene ;)

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