Preview: il perfetto 10-0 di Federer
E il 4-0 “datato” di Roddick

 
11 Novembre 2007 Articolo di Gianluca Comuniello
Author mug

Federer contro Gonzalez è una di quelle partite potenzialmente sempre divertenti. Peccato che il conto degli head to head dica dieci a zero, dicasi dieci a zero per Federer. Uno sospetta che sia una partita segnata. Perché Gonzalez è un bombardiere, ma sembra avere uno di quei giochi che esaltano particolarmente Federer.
Come nella finale di Madrid nel 2006. Come nella finale degli Australian Open di quest’anno, dove “il più grande Gonzalez di tutti i tempi” ripiegò con perdite senza vincere nemmeno un set. Vediamo velocemente una per uno le dieci mattonate prese dal bombardero de La Reyna.

Indian Wells 2004, terzo turno.
E’ il secondo master series conquistato da Federer, poche settimane dopo esser diventato numero uno (c’è stato un tempo in cui Federer era numero uno ancora da poche settimane… più o meno tre vite fa). Lo svizzero ha appena cominciato ad esaltarsi ed elevare il suo gioco su vette irrangiungibili. Il risultato è una partita senza storia: 6-3 6-2 in un’oretta. E uno.

Amburgo 2004, ottavi di finale.
E’ il terzo master series conquistato da Federer e c’è ancora il cileno sulla sua strada. Qualcuno sostiene che la terra sia la superficie preferita di Gonzalez (secondo me è il cemento), ma il risultato cambia di poco: 7-5 6-1 e solo qualche minuto in più in campo. E due.

Master series Montecarlo 2005, ottavi di finale
E’ la partita in cui per la prima volta Gonzalez strappa un set a Federer. Che domina il primo 6-2 ma poi sembra incartarsi e perde al tie-break il secondo, per poi chiudere con qualche apprensione 6-4 nel terzo. Clerici sostiene di aver visto un “Federer in viva difficoltà”. Il giorno dopo arriva Gasquet, nella partita che tutti ricordano. Comunque siamo a tre.

Roland Garros 2005, terzo turno
Mats Wilander presenta così questa partita: “partite giocate sulla stessa superficie a poca distanza di tempo danno quasi sempre lo stesso risultato finale”. Ha ragione sul risultato: 7-6 7-5 6-2 per Federer. Un po’ meno sull’andamento della partita, perché stavolta lo svizzero, a parte qualche complicazione nel tie-break del primo, non cede stavolta set. Partita in cui i due si tirano botte da orbi, facilitati dal caldo che velocizza la terra parigina. E quattro.

Wimbledon 2005, quarti di finale
Il teorema Wilander, anche se la superficie stavolta è l’erba divina del campo numero uno di Wimbledon, trova ancora conferma. Gonzalez arriva alla partita bello carico, perché non ha perso nemmeno un set. E’ in forma. Ma siamo a Wimbledon e Re Roger sa che è una partita da trattare con le pinze. Il risultato è lo stesso di Parigi, con ordine dei set invertito:7-5 6-2 7-6, ma con meno rischi per il numero uno del mondo. E cinque.

Master series Montecarlo 2006, semifinali
Un anno dopo in una partita che conta molto di più Fernando ci riprova, ma quello che a mio avviso resta il miglior Federer da terra (quello che per l’appunto va da quel Montecarlo alla splendida finale di Roma) non lascia che le briciole: 6-2 6-4 in un’ora e nove minuti, senza mai cedere il servizio. Sei a zero.

Master series Toronto 2006, semifinali
Ancora un master series, ancora semifinali. I confronti fra i due si intensificano, anche grazie alla maggior regolarità di risultati raggiunta da Gonzalez. E’ un master series che Federer vince sudando (tre set con Tursunov, tre nella finale vittoriosa con Gasquet, tre con Malisse) e anche questa partita se la deve sudare, cedendo il secondo set della loro “storia comune a Gonzalez, finisce 6-1 5-7 6-3 ed è il settimo sigillo dello svizzero, ma è una partita che conferma i progressi di Fernando.

Master series Madrid 2006, finale
Un Federer ingiocabile. Già lo era stato nella semi del giorno prima con Nalbandian, dominata 6-4 6-0. In questa finale demolisce un ottimo Gonzalez 7-5 6-1 6-0 senza uno straccio di servizio ceduto e con ben 36 punti più dell’avversario. Siamo ad otto e Gonzalez, forse per l’esasperazione, nella cerimonia di premiazione prova ad abbattere Federer con il tappo dello champagne.

Basilea 2006, finale
Federer centra finalmente il sogno di vincere il torneo di casa, sfuggito in altre due occasioni. La partita (6-3 6-2 7-6) è di qualità inferiore a quella di Madrid. Entrambi sembrano un po’ stanchi.

Australian Open 2007, finale
Gonzalez alla sua prima finale Slam. Per arrivarci ha demolito, letteralmente, Nadal e poi fatto la stessa cosa con quello che fino a quel momento era stato un ottimo Haas. Federer non ha ceduto un set nel percorso verso la finale, portando a scuola Djokovic negli ottavi (e il serbo ha preso appunti) e distruggendo nella famosa semifinale che provocherà i siparietti in conferenza stampa Andy Roddick. Entrambi si stanno quindi esprimendo su livelli altissimi, quindi non c’è storia. Vince Federer tre set a zero (7-6 6-4 6-4). E’ il dieci a zero

Fanno in definitiva 25 set a 2 per Federer. Una leggera tendenza utile a suggerire qualcosa agli scommettitori, forse.
L’altra partita della giornata è Roddick-Davydenko e anche qui il bilancio è nettamente a favore di uno dei due giocatori: siamo infatti 4-0 per l’americano, ma c’è da notare che la partita più giovane risale all’Australian Open 2005, prima quindi che Davydenko arrivasse ad altissimi livelli.

Delray Beach 2002, primo turno
Roddick è la nuova speranza americana e negli Stati Uniti è già difficile batterlo. Davydenko è ancora un nessuno anonimo. Finisce 6-4 6-1 abbastanza velocemente.

St.Poelten 2003, finale
Roddick vince un torneo sulla terra battuta europea. Questa contraddizione in termini si avvera nel torneo austriaco di preparazione al Roland Garros. In poco più di un’ora Roddick concede ancora solo cinque games al russo, per un 6-3 6-2 a cui al giorno d’oggi difficilmente assisteremmo.

Doha 2004, primo turno
Roddick sta per cedere ogni idea di rimanere numero 1, ma ancora non lo sa. Qui intanto vince ancora facile, con un break per set: 6-3 6-4.

Australian Open 2005, quarti di finale.
Quello che a mio avviso rimane l’unico Slam che Roddick avrebbe potuto vincere durante l’era Federer. Invece perderà in semi una partita abbastanza vicina con Hewitt. Resto dell’idea che lui avrebbe dato più fastidio a Safin di quanto avrebbe poi fatto l’australiano. Nella partita di quarti A-Rod incontra Nikolay e lo sta triturando 6-3 7-5 4-1 quando il russo decide di ritirarsi. Visti i tempi, meglio non commentare assolutamente la cosa.

Abbiamo quindi un parziale di otto set e mezzo a zero, ma ripeto, la partita di questo Master dovrebbe essere più lottata, se Davydenko riesce a portare la testa sul campo da tennis. Roddick resta comunque favorito.

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