Davydenko, Sopot e le scommesse…
L’Atp indaga, Espn “svela” i segreti.
La condanna morale è già arrivata.
Ci saranno anche delle squalifiche?

 
21 Febbraio 2008 Articolo di redazione
Author mug

Diffuse le cifre ed i nick degli “scommettitori” pronti a guadagnare una fortuna sul match contro Martin Vassallo Arguello. La cattiva gestione del “caso” da parte dell’Atp metterà in crisi il sistema tennis anche in futuro?

di Andrea Nizzero

Il 2 agosto del 2007, a Sopot, Polonia, Nikolay Davidenko e Martin Vassallo Arguello scendono in campo per un match di secondo turno dell’Orange Prokom Open, uno degli innumerevoli e anonimi tornei estivi ATP sulla terra rossa. E’ una delle tante partite di cui, già il giorno successivo, in pochi si ricordano. Ma non in questo caso. Di quella partita se ne parla ancora, a distanza di oltre sei mesi, e la sensazione è che se ne parlerà ancora a lungo. E’ probabile diventi una partita persino storica. Per motivi poco felici: è al centro di uno scandalo scommesse che da allora ha in qualche modo cambiato il mondo del tennis.
La scorsa settimana la ESPN, una delle maggiori emittenti sportive degli Stati Uniti, all’interno del suo programma “Outside the Lines”, ha mandato in onda la sua ricostruzione degli eventi di quella famigerata giornata. Ricostruzione a cui è giunta grazie a nuovi elementi appresi da informazioni confidenziali dell’ATP, e alla testimonianza di Mark Bell, uno scommettitore professionista.
Bell, in gergo un “super punter”, è uno dei molti inglesi che ha fatto delle scommesse sportive il suo mestiere. Arriva a puntare centinaia di migliaia di euro su un singolo evento sportivo. Non si tratta di malattia o dipendenza: Bell negli ultimi tre anni ha guadagnato circa 2 milioni di dollari da quello che a prima vista può sembrare solo un pessimo vizio. Il 2 agosto scorso, verso le 14.00, Bell accende il PC, e immediatamente si accorge che la giornata è particolare. Il suo cellulare scotta, tutti gli chiedono “Hai visto cosa sta succedendo?”. Navigando online, in fretta si rende conto che l’attenzione degli scommettitori di tutto il mondo è su Davydenko - Vassallo Arguello, un match di tennis che in normali circostanze sarebbe rimasto praticamente ignorato.
Davydenko, sulla carta largamente e ovviamente favorito, vince agevolmente il primo set 6-2, e si porta in vantaggio 2-1 nel secondo. Ma da prima dell’inizio del match, contro ogni apparente logica, l’agenzia di scommesse londinese Betfair riceve puntate sulla partita per oltre 7 milioni di dollari, quasi tutte contro il russo. Contestualmente a valanghe di segnalazioni telefoniche e via web che più o meno ripetono tutte: “There’s something wrong” - c’è qualcosa che non va. Questo volume di scommesse, con il sistema “bet exchange” di Betfair, porta Vassallo Arguello (n.87 ATP) ad essere il favorito di un match in cui non solo gioca contro il n.4 del mondo, ma sta anche perdendo di un set. Il managing director di Betfair, Mark Davies, descrive così a ESPN la situazione irreale che si era venuta a creare: “Davydenko stava vincendo agevolmente, senza mostrare alcun segno di malessere, e sul nostro forum tutti dicevano che qualcosa stava per andare storto, che la situazione sarebbe precipitata.” Come quasi tutti ormai sanno, Davydenko perse il secondo set e si ritirò all’inizio del terzo per un infortunio al piede. Non prima che Betfair annullasse tutte le scommesse sull’incontro, decisione inedita negli 8 anni di attività dell’agenzia. Davies non ha dubbi: “Penso sia palese che qualcuno sapesse qualcosa”.
La ESPN, durante la sua indagine durata quasi quattro mesi e portata avanti da William Weinbaum e John Barr, è riuscita a mettere le mani sul dossier/relazione confidenziale dell’ATP sulla vicenda. Da quest’ultimo si apprende che quel giorno, tre account Betfair registrati in Russia, da soli puntarono un totale di 1 milione e 100mila dollari sulla partita, più precisamente su Vassallo Arguello. Uno di questi, “Djults”, puntò 540mila dollari poco prima dell’inizio del match. Dopo 15 minuti, con Davydenko avanti 2-1, ne aggiunse altri. Un altro dei tre account, “SgeniA”, ne puntò 368mila con Davydenko avanti di un set. Il terzo account, “RustER”, fino a aprile 2007 aveva una media a puntata di 800$. Possono sembrare molti soldi per una scommessa, ma si cambia punto di vista appena si scopre che il 2 agosto 2007 ne puntò 240mila in un solo colpo, sempre su Vassallo Arguello. Tra le conclusioni di Mark Phillips, redattore del documento in questione e investigatore per la British Horseracing Authority (l’autorità inglese sulle corse di cavalli), ingaggiato per l’occasione dall’ATP, si legge: “Tali puntate, con quote sfavorevoli [Vassallo Arguello era diventato il favorito, quindi le scommesse pagavano di meno, ndr] e l’avversario che sta vincendo e giocando bene, dimostrano un’inverosimile livello di fiducia sul fatto che Arguello avrebbe vinto la partita.” “Questo suggerisce che qualcuno era al corrente del fatto che il match non sarebbe stato giocato fino al termine.”
Lo stesso “super punter” Bell afferma che, visti i massicci movimenti di puntate, in breve si fece convinto della sicurezza della puntata e scommise 60mila dollari sull’argentino, accettando di riceverne solo 6mila in caso di vittoria.
Ad alimentare ulteriormente i sospetti, Davydenko la settimana successiva giocò al Masters di Montreal, raggiungendo i quarti di finale. E due settimane dopo, iniziò gli Us Open dove sarebbe arrivato in semifinale. Potrebbe non voler dire molto, ma non sembra il ruolino di marcia di un giocatore menomato da infortunio. Ancora: nel 2007, l’unica vittoria di Vassallo Arguello contro un top 40 è stata quella su Davydenko, n.4.
Il russo ha sempre affermato la sua innocenza e totale estraneità ai fatti accaduti quel giorno al di fuori del campo da gioco, negando di essere mai stato avvicinato da qualcuno che gli avesse offerto di perdere un match in cambio di denaro. La sua versione dei fatti lo vede entrare in campo con un dolore latente all’alluce del piede sinistro, intensificatosi all’inizio del secondo set, quando chiede l’aiuto del fisioterapista, e che alla fine lo costringe al ritiro all’inizio del terzo set.
Uno dei punti della difesa di Davydenko fa leva sulla possibilità che il fisioterapista possa aver detto a qualcuno di puntare dei soldi, una volta appurata l’entità dell’infortunio durante il match. Ma questo non spiega il fatto che le puntate contro di lui erano iniziate ore prima di quel momento.
In realtà, sono molte altre le cose che non si spiegano. Su tutte, Il livello di fiducia (o certezza?) con cui furono giocati milioni di dollari contro di lui, prima e durante il match, nonostante il suo vantaggio sull’avversario, di classifica (83 posizioni) e poi anche di un set. Il fatto che si sappia con certezza che le tre scommesse più sospette siano state piazzate dalla Russia, e che i relativi account non abbiano poi permesso di risalire ad alcun nome reale. Che uno di questi, account “tranquillo” con una media fino ad allora di 800 dollari a scommessa, proprio quel giorno ne scommetta oltre 250mila (!) con un’unica puntata. E si potrebbe continuare.
Davydenko, intervistato in questi giorni dal giornale inglese “The Independent”, ha espresso nuovamente tutta la sua amarezza per il modo in cui è stato trattato dai media e dalla stessa ATP. La vicenda, dice, l’ha portato a cadere in depressione e a pensare persino al ritiro. Il polverone mediatico che gli si sollevò contro lo spinse a prendere la decisione di non rilasciare più interviste in inglese, anche per timore di non sapersi difendere da eventuali domande “pericolose”. Invece di proteggerlo, come lui si aspettava, l’ATP l’ha isolato e gli ha puntato l’indice contro. Racconta come, a San Pietroburgo, torneo di fine stagione, a causa dello stress psicologico a cui era sottoposto, faceva fatica persino a mettere in campo una seconda palla di servizio. Durante un match fu richiamato (o sarebbe meglio dire “umiliato”?) dal giudice di sedia, con la frase “Stai servendo peggio di me”. Dopo la partita, persa, pianse da solo negli spogliatoi. In seguito arrivò anche la sanzione, con l’accusa di “scarso impegno”.
E’ difficile pensare che a Sopot non successe nulla di irregolare. Dopo gli ulteriori dettagli resi noti dalla ESPN, non mi sembra azzardato affermare che la questione si sposta definitivamente dal “se”, al “chi” e “come”.
Ma quello che è certo già da tempo, sebbene nessun organo ufficiale sia ancora arrivato a una conclusione, è che Davydenko non ha goduto di alcuna presunzione di innocenza. La grande maggioranza del mondo sportivo l’ha giudicato colpevole fin dal primo momento. E pur non avendo scontato pene formali, ha pagato e sta pagando a caro prezzo il suo coinvolgimento nella vicenda.
Da un lato, quindi, l’ATP ha avuto il merito di intervenire e rispondere più o meno concretamente alla minaccia scommesse, forse più fondata di quanto si voglia ammettere (anche se di sicuro non rappresentata dai Bracciali, Starace e Galimberti, e neanche da Di Mauro - l’unico a ricevere una maxi squalifica). Dall’altro, però, è stata poco incisiva proprio nel caso più discusso, e al tempo stesso ha lasciato un giocatore e la sua carriera in balia di un gigantesco scandalo, prima di conoscerne (o perlomeno provarne) le reali colpe.
Se e quando la vicenda avrà fine, l’ATP si troverà davanti a delle decisioni comunque difficili. Se Davydenko verrà scagionato, sarà essa stessa a uscirne male, costretta alle scuse e alla marcia indietro. Se invece si dimostrerà la colpevolezza del russo, dovrà prendere pesanti provvedimenti, e l’immagine del tennis sarà imbrattata da una bruttissima macchia chiamata corruzione.

Collegamenti sponsorizzati


21 Commenti a “Davydenko, Sopot e le scommesse…
L’Atp indaga, Espn “svela” i segreti.
La condanna morale è già arrivata.
Ci saranno anche delle squalifiche?”

  1. marcos scrive:

    io credo che questa vicenda finirà con un maxi risarcimento chiesto da davydenko all’atp: se non ci sono stati testimoni diretti dell’eventuale combine fino ad oggi, non ci saranno mai (a meno che qualcuno non venga profumatamente pagato per diventarlo - ma sarebbe il colmo!).

    il suo entourage, a mio parere, sapeva bene del fastidio al piede, prima dell’incontro.

  2. Avec Double Cordage scrive:

    e che ce frega e che ce’mporta
    se questi qua se vojono rovina d’azzardo
    ce basta già che a seppi non je va storta ;)

    apparte i toni scherzosi ho appreso dal articolo precedente che anche Vassallo Arguello era itliano per un pò prima di tornare argentino, insomma non si rieesce proprio a starne fuori da sta storia noi

    ma sinceramente al momento mi interessa molto di più il tennis vero di seppi che va contro gente come hewitt e nadal e ne esce fuori vittorioso che le beghe ATP e per domani contro soederling proporrei un VAMOS SEPPI!

  3. massimo scrive:

    complimenti..un’articolo ben scritto che purtroppo lascia intravedere come anche il tennis non sia esente dal malcostume della corruzione. E’ particolarmente triste comunque che un giocatore che guadagna milioni di dollari all’anno possa essere coinvolto, direttamente o indirettamente, in una situazione cosi’ imbarazzante. E’ incredibile che abbia rischiato la sua brillante carriera in modo cosi’ plateale e questo potrebbe indurre a pensare che abbia subito delle pressioni dall’esterno a cui non ha potuto sottrarsi.

  4. 6.7 scrive:

    # marcos scrive:
    22 Febbraio 2008 alle 00:46

    il suo entourage, a mio parere, sapeva bene del fastidio al piede, prima dell’incontro.

    resto sempre + sopreso a vedere i vs. commenti……..siete tutti dei gran appassionati e competenti di tennis,ma x carità le scommesse sono un’altra cosa….

    ma,caro marcos,se il suo entourage sapeva dell’infortunio al piede spiegami i seguenti punti:

    1- per poter scommettere (da chiunque,non solo da bet fair) devi sapere che occorre aprire conto,con inserimento dati personali(tempo richiesto pochi minuti) devi certificare la tua identità con fax o mail scannerizzate dei documenti (poche ore) DEVI SOPRATTUTTO CREARE UN CAPITALE CON CUI SCOMMETTERE…quindi versamenti con carte di credito(limiti massimi di 1500/5000 €) o bonifici bancari(tempi 6/7 gg)
    Quindi,mettiamo che le cose staiano copme dici tu,mi dici come facevano ad avere sti soldi sul conto?li avevano versati prima sperando che prima o poi il loro assistito si infortunasse?

    2- ma la cosa + lampante è un’altra: qui i capitali grossi sono passati non prima del match(quando semmai già si sapeva dell?inesitente infortunio),bensì a match in corso quando davydenko stradominava non solo 6.2 ma(cosa che nessuno dice) anche con brk nel secondo,è là che sono caduti nelle rete tutti quelli che puntavano in buona fede….

    come poteva quindi la notizia dell’ “infortunio” condizionare le scommesse se i soldi grossi sono passati,ripeto,quando dell’”infortunio” non si vedeva neanche l’ombra?

  5. Nicola L. scrive:

    Mah, mi sembra che la più che precisa ricostruzione della vicenda lasci parecchi dubbi sulla limpidezza dell’operato di Davydenjko o del suo entourage. Una mole di scommesse,ma soprattutto un giro di denaro, così rilevante, non si improvvisano certo nell’arco di qualche game….Eppoi tutti sono stati iperseveri con i nostri ingenui e sprovveduti tennisti-scommettitori. La certezza, più che la severità, della pena, è il miglior antidoto contro chi viola le regole. A nulla vale minacciare sanzioni severissime, se poi la maggior parte dei furbastri sa che ha ottime possibilità di farla franca. Meglio pene non esemplari ma CERTE!!!
    Davydenko ed il tennis, e chi lo ama, meritano che la vicenda si chiuda alla svelta. ma pare che per ora la fretta sia riservata solo ai nostri, ribadisco, scommettitori da strapazzo, che se hano sbagliato, come sembra, meritano la sanzione, ma credo nessuno pensi, siano stati i soli….

  6. marcos scrive:

    non ho certezze, naturalmente.

    se l’entourage mio fidato sa che non sto bene e, magari, sa pure che provo a scendere in campo, ma che ho avvisato di non esser certo di finire il match, per esempio…
    basta che in albergo si sappia che non sto bene e che ci provo, per onorare il contratto, ma che rischio proprio di dovermi ritirare ad un certo punto del match, allora è sufficiente una telefonata ad una banda di scommettitori ed il gioco è fatto.

    può essere, io non credo proprio, che davydenko abbia consapevolmente preparato una combine: sarà molto difficile da dimostrare, non essendoci stati testimoni fino ad ora.

    capita pure, ma non so se è questo il caso, che un giocatore abbia un appuntamento giovedì col notaio, o col dentista: anche in questo caso, qualcuno sa prima che perderà al primo turno, o al massimo, al secondo.

    il grosso problema, come scrivevo nel mio articolo di qualche mese fa, è la logica dei siti di betting exchange, per la quale le quote che si formano sono direttamente condizionate dalle giocate. ci sono scommettitori che utilizzano informazioni in maniera truffaldina e che, naturalmente, spennano scommettitori leali. questo non mi piace per niente.

    sono sempre stato garantista e ritengo che finchè non si dimostra coi fatti la colpevolezza di qualcuno, questo non si possa ritenere colpevole. questo vale per chiunque e non solo per davydenko. certo, gli indizi non giocano a suo favore. una prova chiara, però, vale più di mille indizi.

    se verrà provato che davydenko si è prestato ad un losco gioco, naturalmente, sia squalificato a vita e restituisca tutto il monte premi vinto da sopot a qui.

    se non verrà provato, l’atp si prepari a sborsare una bella cifretta, per coprire danni materiali, ambientali e mentali.

  7. Stefano scrive:

    Cioè, ma fatemi capire bene, conoscono esattamente le cifre puntate, sanno da quali utenti di Betfair provengono, sono certi che provengano dalla Russia, ma non sanno chi sono? :-)
    Ma dai, non fatemi ridere, e come gli danno i soldi vinti se non conoscono i loro riferimenti reali, con il piccione viaggiatore?

  8. 6.7 scrive:

    quello che dice stefano è giustissimo……bet fair ha anche i miei esami del sangue x dire….come fanno a dire che non sono stati individuati?

    chiaro che bet fair teme la fuga di parte dei loro clienti,soprattutto i clienti che scommettono di più e quelli che lo fanno in maniera “meno limpida”(ricordo che sono state accertate centinaia di corse truccate ai cavalli ed ai levrieri….)se bet fair appunto non tutela la privacy dei loro clienti….

  9. Andrea Nizzero scrive:

    Stefano, Betfair ha sospeso tutte le scommesse su quella partita, quindi non ha pagato nessuno, perchè nessuno ha vinto. I dati degli account citati erano fasulli e non sono riusciti a rintracciare nessuno. Mi pare irrealistico anche che Betfair abbia interesse a mantenere segrete le identità di truffatori che agisono tramite il loro sito. Se così fosse, come ipotetico cliente io di certo non mi sentirei “tutelato”, anzi.
    Certo è che cifre di quelle dimensioni non si spostano senza lasciare tracce. Ma se sia in concreto mancata la volontà di approfondire oppure se queste tracce siano state molto ben coperte… penso non lo sapremo mai.

  10. daniela scrive:

    Comunque, ormai sono mesi che Davydenko ha consegnato tutti inumeri di cellulare di parenti e staff, che sono stati intervistati dagli ispettori i suoi familiari, e su questo ha ragione di lui: se è colpevole, che lo condannino, lo radiino a vita, ma non lo tengano in questo limbo, anzi io gli consiglierei di prendersi una vacanza fino a che tutto non sia chiarito, tanto non riesce a giocare bene con questo stress.
    Anch’io non ho chiaro la cosa della privacy: se betfair ha deciso di denunciare il tutto all’atp, faccia le cose fino in fondo e dica i nomi e i cognomi, altrimenti avrebbe fatto meglio a tacere…oppure tutto questo rumore l’ha fatto per non pagare le scommesse?

  11. jules scrive:

    riesco a credere che i dati siano fasulli perche di solito quando ti registri puoi liberamente inserire dei dati falsi,il problema avviene nel momento in cui vinci e vuoi ritirare la vincita che devi testimoniare con fax vari la tua identita’.sinceramente spero che la verita venga a galla e non si smetta di cercarla.non so dire se davydenko c’entri qualcosa ed e’ brutto pensare di colpevolizzarlo prima che venga provato anche se da come stanno le cose e’ facile pensare che sia cosi…anche il fatto che le scommesse venissero tutte dalla russia….mah….qualcosa di losco c’e',speriamo vengano presi subito i colpevoli.
    non credo che il tennis siaimmune da scandali e corruzioni,nessuno sport lo e’.l’importante e’ combatterli e non renderlo un sport falso.

  12. alenar scrive:

    X MARCOS: non sono d’accordo con la tua impostazione garantista del caso. Soprattutto quando arrivi al punto finale dove tutto è bianco o tutto è nero: radiazione per Davydenko oppure risarcimento morale e materiale del russo qualora non sia provata la sua colpevolezza.
    Per me in ambito di giustizia sportiva (sottolineo sportiva) il ragionamento è un pò diverso, fermo restando ogni principio di legalità.
    Provo a spiegarmi: dall’articolo appare evidente che è stata tentata una truffa nella partita in questione, una truffa peraltro mal congeniata, talmente evidente e solare da scatenare le reazioni che sappiamo a partire dalla chiusura dell’evento da parte di Bet Fair.
    Le singole responsabilità vanno accertate: che si tratti del giocatore in questione, del suo clan, della mafia russa o spagnola non sta a noi dirlo.
    Ma il coinvolgimento del nr. 4 del mondo è comunque pesantissimo; in questo caso si tratta, al di là dell’aspetto economico della vicenda truffaldina, della rottura totale di ogni vincolo e valore legato alla lealtà sportiva. “Vendersi” una partita è il peggior reato di cui possa rendersi colpevole uno sportivo professionista, ritornando ad un vecchio dibattito è secondo me molto più grave anche rispetto al doping.
    Arginare un simile fenomeno non è semplice, ma occorre grande fermezza e in sede sportiva è sufficiente un processo indiziario per sovvertire la cosiddetta presunzione di innocenza.
    Ci sono esempi in tanti altri sport (da calciopoli al caso Mc Laren in formula 1) dove per mantenere la credibilità dell’ambiente si trovano soluzioni nelle sentenze ben diverse da quelle di un normale ambito civile o penale.
    Sono invece d’accordo quando si dice che in qualunque modo sarebbe bene porre fine a questa vicenda, si sta andando troppo per le lunghe, tenendo Davydenko sulla corda, con atteggiamenti davvero fastidiosi, come nel caso dell’arbitro che si è rivolto a lui in maniera irrispettosa.

  13. Stefano scrive:

    Andrea Nizzero, ma mi stai prendendo in giro? :-)
    Nell’articolo viene ripetuto più volte che gli scommettitori erano assidui frequetatori di Betfair, addirittura di uno si conoscevano le puntate medie (cit: “RustER”, fino a aprile 2007 aveva una media a puntata di 800$…), a questo RustER i soldi come glieli davano? Brevi manu?

  14. Andrea Nizzero scrive:

    Stefano, non prendo in giro nessuno. Nel mio post precisavo semplicemente che le vincite sul match di Davydenko non sono mai state pagate, per evitare fraintendimenti.
    Ipotesi con cui “giustificare” l’irreperibilità dei veri titolari degli account penso se ne potrebbero fare a bizzeffe, ma che senso avrebbe?

  15. pibla scrive:

    Senza fare tanti giri di parole, a mio avviso, la cosa più probabile è che Davydenko DIRETTAMENTE e SCIENTEMENTE non abbia partecipato ad alcuna combine, per il semplice motivo che non ne avrebbe ricavato particolari benefici, comunque niente a che vedere con le cifre che uno nella sua posizione quotidianamente guadagna.
    E’ però altrettanto probabile che, prima della partita, vi sia stata una fuga di notizie sul suo precario stato di salute e sulla sua volontà di non voler assolutamente precludere i successivi appuntamenti agonistici per un secondo turno a Sopot.
    Quello che è molto più difficile stabilire è da dove sia provenuta questa fuga di notizie, o per meglio dire, da quanto vicino a Davydenko sia nata la fuga di notizie…..è qui che la faccenda si fa realmente oscura ed intricata, non invece per un eventuale diretto coinvolgimento dei giocatori che, ripeto, rimane altamente improbabile e comunque difficilissimo da dimostrare.
    Decisivo naturalmente sarebbe risalire a quei tre scommettitori di provenienza russa e qui si giunge al massimo dell’oscurità e del torbido perché è davvero difficile credere che non sia possibile risalire ai nomi di chi aveva fatto quelle maxi puntate…..è a questo punto che i conti non tornano più.

  16. Stefano scrive:

    Vorrei rispondere ancora una volta ad Andrea Nizzero.
    L’abbiamo capito bene che le vincite non sono state pagate, ma nessuno potrà mai farmi credere che degli scommettitori assidui non lascino traccia alcuna delle loro operazioni, è semplicemente una barzelletta.
    Per non parlare poi delle garanzie che una puntata di 1 milione di dollari deve prevedere, figuriamoci se Betfair si mette ad accettare poste di questo genere non coperte da lauti depositi bancari… qua nessuno è fesso :-)
    I nomi ci sono, suvvia, e non voglio nemmeno immaginare chi siano, sicuramente degli “intoccabili”, ma non venitemi a raccontare che sfortunatamente Betfair non fosse a conoscenza delle generalità dei suoi scommettitori, perchè è davvero un insulto all’intelligenza.

  17. daniela scrive:

    D’ccordo con Stefano: non è possibile che Betfair non conoscesse le generalità di chi scommette milioni. E allora i conti non mi tornano: che fa Betfair?lancia il sasso e ritira la mano?

  18. Enzo Cherici scrive:

    Ragazzi, qui le chiacchiere stanno a zero. Sono passati più di 6 mesi da quel 2 agosto 2007. Si è fatto più volte riferimento, giustamente, alla differenza fra giustizia sportiva e giustizia ordinaria. Ebbene, una delle caratteristiche della giustizia sportiva, forse una delle più importanti, è la rapidità. I contorni penali di questa vicenda saranno risolti fra anni e anni. ma dal punto di vista sportivo anche 6 mesi cominciano ad essere decisamente troppi. Anche perché tutto lascia prevedere che la cosa nemmeno si risolverà in tempi troppo brevi. Dopo un primo momento di comprensibile (almeno dal suo punto di vista) irritazione, Davydenko ha iniziato a collaborare con le autorità sportive e gli investigatori che si occupano del caso, fornendo anche i tabulati telefonici personali e dei famigliari. Se non è stata presa ancora alcuna decisione mi sorge il sospetto che dall’analisi del tutto non è uscito fuori assolutamente niente. O comunque nulla che direttamente o indirettamente conduca ad un suo coinvolgimento nella vicenda. E allora? Che si fa? Io di natura non sono un garantista oltranzista, ma per crocifiggere qualcuno non basta nemmeno più urlare “chi volete Davydenko o Barabba?”. E allora io la penso esattamente come Marcos. Il russo chiederà un maxi risarcimento e sarò proprio curioso di vedere cosa si inventerà allora l’ATP. La cosa da stucchevole rischia di farsi interessante. Siamo solo agli inizi ;-)

  19. stefano grazia scrive:

    AVC: Vassallo Arguello stava per essere squalificato…poi ha cambiato nazionalità e l’hanno lasciato stare… SCHERZO!!!!!!
    A proposito di scandali: ma è vero che stanno riaprendo il caso doping in Spagna dove oltre a ciclisti e calciatori si vociferava che fosse coinvolto un noto tennista…Nessuno sa niente?

  20. RaimondoNastase scrive:

    un atp incapace di far rispettare le regole…..tante chiacchiere pochi fatti.Intanto gli scommettitori di betfair coi portatili proliferano indisturbati.

  21. 6.7 scrive:

    x andrea nizzero: mi dici che cosa cambia il fatto che le scomesse sono state annullate?credi forse che nel momento in cui sono state piazzate le scommesse non avevano copertura al 100% sul conto?
    ritengo necessario precisare di nuovo(anche a beneficio di jules che confonde le procedure x aprire un conto presso un bookmaker italico,dove occorre “certificarsi” solo al momento di ritirare i soldi) che x avere un conto operativo con bet fair si devono consegnare anche le anlisi del sangue a momenti…

    bet fair dispone di nomi,cognomi ed indirizzi VERi di tutti ,compresi i 3 dell’ave maria…solo che non può consegnare se non in presenza di richiesta delle autorità competenti(che al momento,x quanto si sa non sono state interessate)

    quello che è apparso chiaramente,almeno x chi passa 15 ore al giorno vicino a bet fair,è stato il movimento di denaro:prima fase=certezza di davydenko avanti nello score…se ci fosse stata fuga di notizie,come molti di voi sostengono,come facevano a sapere il momento preciso di rastrellare tutto? un tennista che ha problemi fisicipotrebbe e dovrebbe andare sotto nello score o no?

Scrivi un commento