Il fulmine della Giamaica
raddoppia medaglia e primato

 
20 Agosto 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Crolla uno dei record più prestigiosi. Bolt scrive una pagina di storia delle Olimpiadi e dell’Atletica Leggera, che ne è la Regina. Impresa della Sensini che rimpolpa il suo medagliere personale con un argento, quarta medaglia in quattro Olimpiadi

PECHINO - Forse era l’unico a crederci, ma Usain Bolt non si è fatto distrarre dal doppio trionfo (oro e record) nei 100 metri e si è ripetuto con una impresa ancora più straordinaria e che molti ritenevano impossibile.
Ancora una volta è stato dimostrato che tutti i primati, anche quelli più incredibili, sono destinati a crollare ma quello stabilito ad Atlanta sui 200 metri da Michael Johnson (19”32) era il più incredibile di tutti.
Quell’impresa aveva sostituito nella liturgia dell’atletica il famoso primato ottenuto nel 1968 a Città del Messico nel salto in lungo da Roy Beamon con 8,90, alla fine abbattuto 23 anni dopo da Mike Powell.
La differenza è che qui, al contrario di quello che era accaduto nei 100 dove Bolt si era limitato a limare di tre centesimi un primato da lui stesso stabilito poco tempo fa, il velocista giamaicano ha cancellato dal libro dei record un mito come Johnson, l’atleta che volava impettito con uno stile probabilmente discutibile ma ugualmente unico.
Onestamente pensavo (e l’avevo scritto) che Bolt non sarebbe riuscito nell’impresa per due ragioni che mi sembravano importanti. L’effettivo valore di quel 19”32 ed il prevedibile appagamento che avrebbe potuto calmare le ambizioni del giamaicano. Sulla sua vittoria non c’era quota, sul tempo erano legittimi alcuni dubbi ma Bolt li ha cancellati uscendo già in testa dalla curva ed allungando nel rettilineo lasciando il secondo classificato, Churandy Martina, a ben 52 centesimi che fanno, più o meno, due metri e mezzo.
Che l’obiettivo di Bolt non fosse la vittoria, che lui ovviamente dava per scontata, ma il record è stato dimostrato che, al contrario di quello che era accaduto nei 100, il campione non ha festeggiato prima del traguardo ma ha mantenuto concentrazione e linea di corsa fino alla conclusione.
L’ultima doppietta 100-200 era stata realizzata da a Los Angeles nel 1984 da Carl Lewis che l’aveva mancata quattro anni dopo a Seoul classificandosi secondo nei 200 dietro il connazionale Josep De Loach.
In una giornata in cui gli Stati Uniti non hanno conquistato nemmeno una medaglia d’oro (ma la Cina due) la Giamaica ha festeggiato,oltre a quella di Bolt, anche quella conquistata da Melaine Walker nei 400 ostacoli con un tempo (52”64) uguale a quello realizzato dal vincitore nella stessa specialità alle Olimpiadi di Parigi nel 1924 e migliore di quello ottenuto ad Amsterdam quattro anni dopo, sempre dal vincitore della prova maschile.
Si stanno svegliando i russi (tre ori ieri) che insidiano il sorprendente terzo posto della Gran Bretagna nella classifica del medagliere.
Intanto l’Italia ringrazia un’altra garanzia delle nostre ultime spedizioni olimpiche, Alessandra Sensini che nella vela ha aggiunto un inedito argento all’oro ed ai due bronzi che già aveva ottenuto da Atlanta in poi. Purtroppo della Sensini ci ricordiamo solo ogni quattro anni, anzi si fa ricordare lei con le sue puntuali prestazioni.
La squadra di pallavolo si è assicurata un posto in semifinale con una avventurosa vittoria sulla Polonia. Dopo aver vinto i primi due set gli azzurri si sono fatti rimontare finendo comunque per vincere per 17 a 15 al tie-break. Si è temuto che potesse accadere il crollo subito dalla squadra femminile battuta il giorno prima dalle americane.

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