Pugilato da sogno
Tre azzurri in medaglia

 
21 Agosto 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Picardi in conferenza stampa

Il parere di Rino Tommasi

La squadra di Damiani centra il miglior risultato da Los Angeles: tre pugili vincono una medaglia. I prossimi incontri stabiliranno quali. Vincenzo Picardi fa commuovere perfino Damiani: “Ha vinto con il cuore”.

PECHINO _ Sei pugili, tre medaglie sicure. Resta da definire il colore, dopo che il peso mosca (51 kg) di Casoria (Napoli), Vincenzo Picardi, si è aggiunto al massimo Clemente Russo (91 kg) e al supermassimo Roberto Cammarelle (+91kg), qualificandosi per le semifinali che garantiscono nel peggiore dei casi una medaglia di bronzo perché non è prevista la finale per il terzo posto..
La spedizione cinese non poteva dare maggiori soddisfazioni a Francesco Damiani che quando, dopo tanto soffrire all’angolo, ha visto il suo “pupillo” vincere per 7 punti a 5 sul tunisino Cherif (tre volte campione del continente africano) grazie a due pugni ben assestati nell’ultimo round cui erano arrivati con 5 punti ciascuno, è balzato sul ring e se lo è caricato di peso sulle spalle, portandoselo via in trionfo. “Ha vinto con il cuore, ha vinto con il cuore!” non faceva che ripetere Damiani che arrivava a dire: “Mi dà più soddisfazione quest’impresa di Vincenzo che se…Russo e Cammarelle raggiungessero la finale. E’ chiaro che per i due “grossi” la finale la voglio e sono convinto che la centreranno. Non m’accontento certo di tre bronzi anche se è un grandissimo risultato, il migliore da Los Angeles a oggi. Abbiamo appena 1200 tesserati… Vincenzo anche se dovesse perdere (domani alle 7,46 italiane) con il longilineo thailandese Jongjohor è già stato grande.
“Nel mondiale a Chicago in semifinale ci persi di netto _ ricorda Picardi mentre gli suturano un labbro sanguinante _ io sono un pugile di rimessa e lui ha più allungo, ma stavolta attaccherò”. Damiani: “A guardare le statistiche è una corsa d’una 500 contro una Ferrari…ma con il cuore a volte si supera qualunque ostacolo. Vincenzo è il mio pupillo. Sarà che mi ispira più senso paterno…già, come fai ad averlo con gli altri che sono giganti d’un metro e 90 e di 90 chili! Invece lui è piccolino, fa tenerezza (1m e 65 per 51 kg mantenuti a fatica “Ho perso 5 kg un mese fa, ho fatto tanti di quei sacrifici”) ed è stato spesso vittima di ingiusti sfottò nell’ambiente, magari perché infila qualche sfondone. Non è tanto colto…ma ora tutti lo devo rispettare, è una medaglia olimpica. Sono più contento per lui che per un oro di Russo e Cammarelle”. Cose che si dicono lì per lì.
Picardi ha dimostrato gran carattere nel reagire bene ad una penalizzazione forse troppo severa di 2 punti inflittagli dall’arbitro “aussie”. Ma la trattenuta c’era stata. Lui conduceva 3-1, avrebbe potuto continuare a boxare d’attesa, a schivare, e invece si è ritrovato 3 pari, poi 5 pari. “All’ultimo round nella mischia Damiani mi ha detto di rischiare, ho piazzato due bei colpi e…meno male”.
Era stanchissimo, alla fine. “Mi veniva sempre addosso come un carro armato…”. A Casoria faranno festa. Lui è salito per la prima volta sul ring a 15 anni e subito vinse i campionati italiani di categoria. Ha due fratelli che fanno entrambi pugilato, Giuseppe di 21 anni e Gian Luca di 15 anni. Lui e Giuseppe si sono anche scontrati sul ring, quando la mamma disse a papà Picardi: “Se non li fai smettere ti ammazzo”.
Ma ieri sera ha festeggiato anche lei, come tutto il paese di Casoria, sindaco Stefano Ferrara compreso. E lui, Vincenzo, distinguendo poco fra congiuntivi e condizionali: “Se ci sarebbero le strutture da Napoli tirerebbero fuori tanti ragazzi dalle strade. Ma manca l’organizzazione politica”. E’ così, ma intanto la “squadra operaia” di Damiani _ è lui a chiamarla così _ sta andando in Paradiso.

L’angolo di Rino Tommasi

PECHINO - Aveva ragione Francesco Damiani ad aver fiducia in Vincenzo Picardi, il nostro peso mosca, che ha assicurato ieri alla squadra azzurra la terza medaglia in questa edizione dei Giochi che a questo punto è la migliore, per il nostro pugilato, dopo quella di Los Angeles del 1984.
In quella occasione le nostre medaglie furono cinque. Quella d’oro di Maurizio Stecca, quelle d’argento di Damiani, l’attuale tecnico della nostra nazionale, e del minimosca Francesco Todisc, più quelle di bronzo del welter Luciano Bruno e del massimo Angelo Musone.
Nelle cinque successive Olimpiadi il bottino complessivo della nostra boxe olimpica è stato di tre medaglie. Quella d’oro di Giovanni Parisi a Seoul nel 1988 ed i due bronzi dei massimi Paoloo Vidoz a Sydney e di Roberto Cammarelle ad Atene.
Picardi, per dirla con le parole di Damiani, ha vinto con il cuore un match piuttosto confuso che si era molto complicato quando nella seconda ripresa un richiamo ufficiale era costato due punti al nostro pugile, che era in vantaggio per 3 a 1 e si è ritrovato sul 3 pari.
Il suo avversario, il tunisino Walid Cherif, era più aggressivo ma meno ordinato. Veniva avanti a testa bassa e Picardi, per contrastarlo, era costretto ad arrangiarsi con qualche tenuta. Di qui il richiamo, fiscale ma non scandaloso.
Dopo una terza ripresa equilibrata. Picardi ha iniziato la quarta sul 5 pari. L’ha vinta con i denti strappando i due punticini che gli hanno dato la vittoria e la semifinale.
I tunisini hanno molto protestato presentando anche un reclamo ma in casa azzurra erano,oltre che soddisfatti, anche molto tranquilli.
In semifinale Picardi non avrà un compito facile perché il tailandese Jongjohor, che ha vinto da dominatore il suo quarto di finale, sembra onestamente fuori dalla portata del pugile di Casoria. Che però – è sempre Damiani che parla – ha un’arma in più, il cuore.
Speriamo che basti. C’è ovviamente più fiducia nelle possibilità di Russo e Cammarelle per cui è probabile che la nostra boxe esca molto bene da questa avventura olimpica.
Ne esce meno bene, in linea generale, il pugilato perché si è avuta la conferma che le macchinette hanno forse ridotto la portata degli scandali ma hanno snaturato la boxe . Ma questo non è un nostro problema.

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2 Commenti a “Pugilato da sogno
Tre azzurri in medaglia”

  1. Fabio P. scrive:

    Dal numero dei commenti mi sembra che delle Olimpiadi, tennis a parte, non interessi nulla a nessuno.
    O probabilmente tutti pensiamo che questa non sia la sede adatta …

  2. Pete Agassi scrive:

    In effetti…hai ragione, non se le c..a nessuno a quanto pare, comunque grande Russo, speriamo che agguanti l’oro!

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