Arbitri ed errori sulla terra.
Jankovic penalizzata da Nouni.
C’è sudditanza psicologica?

 
6 Giugno 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Virtual Tour: Final Day!

In un momento decisivo della semifinale contro la Ivanovic una svista del giudice di sedia regala il punto alla nuova numero 1. C’è chi rimpiange hawk-eye

L’incontro di semifinale tra le due serbe era molto atteso per diversi motivi: intanto era un derby e, già questo, dice molto. Poi, c’era in ballo la prima posizione del ranking: issarsi in cima, superando, per ragioni diverse, Henin e Sharapova in un sol botto, non è mica cosa da tutti i giorni. Infine, c’era in ballo la finale del Roland Garros da giocare contro Safina, mica bruscolini.

L’altro giorno scrivevo che Ana Ivanovic stava prendendo il posto di Maria Sharapova nell’immaginario collettivo degli appassionati: pare più forte, più bella, più disponibile, più simpatica. Pare. Attendo la finale di sabato, per avere conferme su ciò che m’è parso oggi, quanto al suo comportamento in campo. Forte…l’ho vista forte anche oggi, bella pure. Il resto non l’ho visto, ma, se del caso, mi esprimerò dopo la finale.

S’è fatto un gran parlare qui da noi dei presunti condizionamenti subiti dagli arbitri di calcio (perdonate il fuori campo), impegnati a dirigere le squadre più blasonate. S’è fatto un gran parlare perché s’è fatto un gran sentire: ci sono state settimane, in cui persino i telegiornali aprivano con l’audio delle intercettazioni telefoniche di qualche arbitro o di qualche dirigente “sportivo”, che si lamentavano di alcune designazioni o di alcune clamorose sviste. S’è parlato di sudditanza, per indicare il comportamento dell’arbitro, che, di fronte ad un tuffo del centravanti in area del Bologna, fischia immediatamente il rigore per la squadra rivale, ben più potente e blasonata. E che, di fronte ad un’entrata kamikaze a gambe unite e tese ad altezza occhio del centravanti del Bologna in area avversaria, istericamente gesticola, per convincere il ferito ed il pubblico che s’è trattato di un normale scontro di gioco e per sollecitarne la continuazione, senza interromperlo con un sacrosanto rigore. “E ci si sbrighi…sennò esco il cartellino giallo!”. In un altro caso, pare che un arbitro sia stato chiuso a chiave in uno sgabuzzino calabrese, vigorosamente sgridato e che, poi, siano state gettate le chiavi nel tombino.

Non voglio dire che l’arbitro Nouni, giudice di sedia del derby serbo, meritasse d’esser chiuso nell’armadietto di Vassallo Arguello, ad ammirare per un paio d’ore il poster del Che. Sono metodi che non condivido, naturalmente. E non voglio nemmeno pensare che fosse afflitto da qualche forma di sudditanza, nei confronti della più prossima a sedere sullo scranno più alto. Mi concedo un qualche spunto dietrologico per cose ben più serie. Certo è che nel quinto game del terzo set, esortato da Jankovic, che era in vantaggio per 3 a 1, ma sotto 0040 nel suo turno di servizio, è sceso con scaltrezza dal seggiolone, s’è recato con baldanza sul luogo del misfatto (un dritto di Jelena chiamato out dal giudice di linea) ed ha indicato con estrema sicurezza un segno ad almeno 60 centimetri dal punto di atterraggio del dritto tra parentesi. Sarebbe stato sufficiente, per Nouni, controllare il comportamento di Ivanovic, che, avvicinatasi per un attimo al segno, s’è girata immediatamente, senza cerchiarlo con la punta della racchetta, come s’usa in questi casi. Oppure, sarebbe stato sufficiente, per Nouni, essere più attento durante lo scambio. Jelena, che, evidentemente conosce a fondo la rivale, non ha proprio sperato che Ana cancellasse il segno con la punta della scarpina, come s’usa tra le migliori tenniste, ma s’è lamentata con l’arbitro, spiegandogli che aveva preso lucciole per lanterne. E che le lucciole erano ben distanti dalle lanterne. Niente da fare: subìto il break, subita la rimonta, subita la sconfitta. Meritata, per altro.

Mi manca l’Hawk Eye, e non solo perché lo uso a sproposito, per arricchire le mie pagelle con qualche aperitivo o con qualche digestivo, ma perché, se ci fosse stato, l’arbitro Nouni, questo pomeriggio, non si sarebbe permesso di giudicare con tanta leggerezza un punto così importante.

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35 Commenti a “Arbitri ed errori sulla terra.
Jankovic penalizzata da Nouni.
C’è sudditanza psicologica?”

  1. Elisa scrive:

    In campo bisogna essere “cattivi”, agonisticamente parlando, altrimenti le partite non le porti a casa, e la Ivanovic in campo è così, ok che le esultanze sono eccessive, ma Nadal non è da meno e nessuno lo critica per questo.

    Non penso che l’arbitro sia stato influenzato, anche perchè per due volte è capitata una situazione simile sul servizio della Ivanovic e lui ha verificato e confermato che il servizio era fuori, inoltre la Jankovic ha si perso il servizio, ma ha subito ripreso un break di vantaggio nel game successivo.

  2. The G&F Addicted scrive:

    il centravanti el bologna?
    marcos, saranno anni che non seguo il calcio e tantomeno il mio Bologna (di cui pero’ posso ancora a citare la formazione che giocava il calcio che si giocava solo in paradiso e che vinse, probabilmente dopata, lo scudetto del 63/64: negri furlanis pavinato tumburus janich fogli perani bulgarelli nielsen haller pascutti…) ma certo che se volevi scegliere un esempio di squadra/citta’/giocatori in grado di intimidire un arbitro, di esempi migliori ne avevi a iosa …il bologna che intimidisce gli arbitri/ maddai…

  3. duilio scrive:

    E ricordi un certo Bruno Pace? Un po’ genio e sregolatezza?

  4. marcos scrive:

    the g&f addicted: mi sa che hai letto con poca attenzione…succede molto spesso anche a me!

    ho preso il bologna proprio come esempio teorico di squadra maltrattata dall’arbitro, ossequioso nei confronti della squadra rivale del bologna: squadra, evidentemente, assai più blasonata e potente dei rossoblu!

    il tuffo in area dell’attaccante della squadra rivale del bologna, in questo mio racconto fantastico, è stato premiato da un rigore. al contrario, un intervento omicida di un difensore avversario del centravanti del bologna, nell’area della squadra avversaria del bologna, non ha portato al rigore per i rossoblu, ma al rischio di ammonizione per il centravanti ferito del bologna, colpevole di non essersi rialzato subito, dopo il colpo sofferto.

    se avessi scelto proprio il bologna come squadra capace di intimidire un arbitro, mi sarei preso in giro da solo con venti commenti consecutivi!

  5. marcos scrive:

    incuriosito da duilio, ho fatto un giretto per il web:

    “Uno dei più gustosi è quello narrato alcuni mesi fa dal centravanti del Bologna (ma anche d Catanzaro, Genoa) Bruno Pace. Ebbene egli all’epoca del fatto militava tra i felsinei, allenati dal mitico Oronzo Pugliese. Pace ha detto che l’allenatore lo marcava stretto, a causa del suo comportamento un po’ troppo libertino. Un giorno in un cinema Pace si accorge che qualche fila davanti a lui c’era uno che da dietro gli somigliava moltissimo. Allora chiama Bulgarelli e gli dice:<>. Infatti l’ignaro signore si stava godendo lunghe boccate da un grosso sigaro. Bulgarelli si reca dall’allenatore e gli fa:<>. Pugliese allora si alza striscia fino alla fila indicatagli da Bulgarelli e bham!! molla uno scapaccione sulla testa dello spettatore. Questi, che era più alto e grosso di Pace, si alza inviperito e prende Pugliese per il bavero pronto a frollarlo di botte. Inutili le scuse di Pugliese che in perfetto barese diceva al colosso:<> con una rigorosa “E” al posto della “A”.”

    http://www.ciociari.com/Eco41/aneddotica_calcistica.htm

  6. angelica scrive:

    Marcos,
    sei proprio sicuro che il tuo segno fosse 60 cm da quello dell’arbitro?

    Mah! ci sono errori ben piu’ gravi che commettono gli arbitri (per esempio SF di 2 anni fa WTA Los Angeles) ma sudditanza psicologica, direi proprio di no.

  7. marcos scrive:

    eh sì che son sicuro…sennò non avrei scritto il pezzo!

    l’ho vista in registrata e, prima che jankovic si producesse in lamentele, son tornato indietro col nastro, proprio perchè mi sembrava che l’arbitro avesse giudicato un’altra palla. anche dall’atteggiamento, nouni, mostrando una strana sicurezza, mentre tornava verso il seggiolone, esprimeva, al contrario, un certo disagio: non aveva proprio visto dov’era caduta la palla.

    quanto agli errori, io rammento quello clamoroso subìto da serena nel suo match contro capriati a new york e quello subìto da adriano in coppa davis, contro smid, a praga, quando il giudice di sedia chiamò un secondo rimbalzo, inventandoselo: ricordo che adriano salì i primi tre gradini del seggiolone, dopo averlo scosso con veemenza inverosimile e gridò di tutto all’arbitro. tra le urla, se non mi sbaglio (è passato qualche anno), scappò pure uno sputacchione involontario.
    poi, ricordo il comportamento dell’arbitro a forest hills, quando quell’incorreggibile di connors invase il campo d’un corrado incredulo ed afasico, cancellò una sua palla finita fuori e tornò nella sua metà, ridendo sfrontatamente: io credo che l’arbitro avrebbe dovuto cacciarlo…ma si trattava della semi usopen.

    cosa successe nella semi di 2 anni fa a los angeles?

  8. angelica scrive:

    Parlare di furti nel tennis, sopratutto nell’era “moderna” dell’arbitraggio e a questi livelli e’ ridicolo
    (quelli che citi tu, fanno parte della preistoria. Buffi a ricordarli ora, proprio perchè preistoria, come le varie tecniche per indirizzare i sorteggi dei tabelloni di Panatta che ci raccontava un po’ di tempo fa Cino Marchese).
    C’e’ troppa mentalità calcistica e vittimistica. Fare un passo avanti sarebbe meglio.

    Gli arbitri possono sbagliare? Certo. Ma ogni volta che sento qualcuno sugli spalti o davanti ad uno schermo dire che quella palla era nettamente dentro o nettamente fuori, mi viene da sorridere.

    Agli USO ‘04 non ci furono furti. Ci fu solo un errore. Primo game del terzo set che diede la palla break alla Capriati. E dopo ci fu il contro break della Williams
    Se poi Serena per giustificare se ne esce con ‘l’arbitro è razzista’ e tutti dietro e queste baggianate…
    Invece stiamo ancora qui dopo anni a parlare di quella palla, che non cambio minimamente l’andamento del match.

  9. marcos scrive:

    non ricordo l’esatto inizio di questo blog, ma il fatto che si sia parlato solo oggi di errori arbitrali significa che gli arbitri stanno lavorando molto bene: è da qualche anno che non mi capitava di vedere un errore così.
    le statistiche dell’hawk eye, per altro, dimostrano che il giudice di sedia, per solito, ci vede bene.

    con grande piacere, ho notato che i giudici di linea di roma e di amburgo (almeno, quelli che lavoravano nelle partite che ho visto io in tele) non hanno sbagliato una palla: bravissimi!

    ho provato a far l’arbitro di sedia (causa stiramento al polpaccio, mi hanno cooptato per il seggiolone): confesso che, soprattutto alla sera, in alcuni casi, speravo di chiamar giusto. mica facile.

    io penso che qualsiasi punto mal giudicato possa in qualche modo incidere sull’andamento di un match, esattamente come un qualsiasi altro punto, giudicato bene. in questo senso, mi sono appoggiato al calcio (chiedendo venia direttamente nel pezzo): un rigore dato o non dato (a prescindere dalla buona fede degli arbitri calcistici di un certo periodo) può cambiare l’intero campionato di una squadra.

    terribile dev’essere arbitrare il basket. assurdo il mestiere, invece, dei giudici dei tuffi, del nuoto sincronizzato, del salto con gli sci e della box: la loro valutazione può regalare trionfi non condivisi.

    nello sport agonistico, amo lo spazio delimitato, il traguardo ed il cronometro.

  10. angelica scrive:

    >io penso che qualsiasi punto mal giudicato possa in qualche modo incidere >sull’andamento di un match, esattamente come un qualsiasi altro punto, >giudicato bene.

    Come una qualsiasi voleè affossata in rete, un dritto sbagliato di 1 metro, un rovescio che per poco non colpisce lo spettatore in quinta fila, il doppio fallo etc etc.
    A me invece spesso capita di pensare che sono troppi gli errori dei giocatori che incidono l’andamento di un match

  11. GIOVANNI CAPOBIANCO scrive:

    VORREI RICORDARE CHE ANA IVANOVIC HA RECENTEMENTE VINTO UN PREMIO COME GIOCATRICE PIU’ CORRETTA DEL CIRCUITO WTA, IN PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA WTA LARRY SCOTT (HO LETTO LA NOTIZIA ANCHE SUL SITO UFFICIALE DELLA WTA). LA NOTIZIA E’ PROBABIMENTE ANCORA NELL’ARCHIVIO DELLA WTA. ANA E’ UNA GIOCATRICE MOLTO CORRETTA. INOLTRE QUELLA DECISIONE ARBITRALE (MA LA PALLA ERA BUONA?) NON HA NECESSARIAMENTE INFLUENZATO L’ESITO DEL MATCH.

  12. angelica scrive:

    Giovanni, la prossima volta, per favore, scrivi in minuscolo.
    Nella Netiquette, scrivere tutto in maiuscolo equivale ad Urlare. Risulta, almeno a me, fastidioso.
    ciao :)

  13. marcos scrive:

    giovanni!!!!

    non so se la palla era buona (a giudicare dall’atteggiamento di ana, forse, era buona…ma chi può dirlo!), certo è che la palla giudicata era un’altra.

    secondo me, ana è la più forte e la più bella: moltissime giocatrici sono corrette…le nostre, per esempio, sono esemplari!

  14. Giovanni da Roussillon scrive:

    Un cattivo giudizio dell’arbitro di sedia può ben anche influenzare o non il risultato di una partita, ma certi apprezzamenti sull’avvenenza delle giocatrici sono penosi e poco centrati, soprattutto quando espressi non certo a sostegno del loro valore intrinseco (come invece viene fatto in questo contesto).
    Durante gli ultimi AO ci fu un giornalista che definì Bortoli “tracagnotta”. Poi lessi una sua collega che, intervenuta a commentare il pezzo, infierì confermando acidamente quella considerazione straziante.
    Pochi giorni fa Dinara Safina sarebbe risultata “bruttona” ad un terzo della corporazione.
    Tutto ciò è umano (anch’io sono sedotto dal fascino femminile), ma insultante oltre che poco professionale.
    C’è sudditanza ben peggiore di quella osservabile a proposito dei giudici di sedia. Mi viene in mente una lettura da consigliare, eccellente, di Vitaliano Brancati sul gallismo, costume che ormai sembra contagiare pure le stesse vittime.

  15. angelica scrive:

    Marcos, forse la palla era buona, forse no. Ma io alla storia che i giocatori sanno sempre se la palla è buona o no, non ci credo.
    La maggior parte dei giocatori sono, come si dice a Roma, ‘cecati’.
    E comunque molto più le donne degli uomini.
    Motivo anche più semplice di quanto si possa credere: le donne avendo meno potenza degli uomini, giocano più lungo e la palla cade molto più vicino alla linea. Gli uomini non hanno bisogno di giocare sempre così lungo, possono giocare in sicurezza diciamo quei 50 cm lontano dalla riga, perchè con la potenza fanno la differenza.
    Ovvio che se la palla cada a pochissimi cm della riga, la giocatrice guarda solo la palla più che l’impatto sul terreno e poi quindi dopo ha l’impressione che fosse fuori.
    Senza contare le discussioni su ha toccato, non ha toccato.

    Secondo me Ana non è la più forte. Anzi, per me quest’anno ci saranno molti cambi in testa alla classifica. E questo mi piace molto. Poi certo, mi aspetto quelli che diranno che no, tanto cambi in testa alla classifica è solo sinonimo di basso livello del tennis femminile. (I soliti incontentabili)
    La più bella? Mah, a queste classifiche assolute, no su via non si possono fare. Una bella ragazza, si certo. Ma poi ognuno ha gusti personali.

    Giovanni,
    questo è uno dei modi con cui viene giudicato il tennis femminile purtroppo. Ma non solo il tennis femminile. Basta pensare alle favole : la strega è sempre brutta la principessa sempre bella
    (e poi quando i bimbi crescono prendono delle gran batoste, visto che le belle principesse possono essere molto,ma molto peggio delle streghe eheheh )

    Per tornare al tennis, lo stesso Ubaldo ha scritto che per i media la sconfitta della Sharapova, avrebbe fatto scemare l’interesse per il torneo.
    E’ una specie di cane che si morde la coda. E la WTA è in grande parte responsabile di questo, visto che per attirare l’attenzione ha spesso, molto spesso, puntato sul discorso avvenenza invece che sul tennis giocato.

    Parliamoci chiaramente, a livello di marketing sono veramente pochi (e voglio essere ottimista a dire pochi) quelli che si sono dispiaciuti per il ritiro della Henin.

    Nadal, Federe e Djokovic non hanno un extra-giudizio sul loro tennis che dipende dal loro aspetto fisico. Al massimo si ‘incolpa’ la fidanzata di Federer di essere una delle cause quando lo svizzo gioca solo al 90% e i suoi avversari al 100%

  16. marcos scrive:

    perfettamente daccordo con angelica: i giocatori non sanno sempre se la palla è buona. sulla terra sono un pò più sicuri, quando la palla lascia il segno…mica lo si trova sempre, infatti.

    a mio parere, ana è la più forte, in questo momento. sarò lieto anchio di un eventuale continuo avvicendamento ai vertici. sempre a parer mio, ana è la più bella, ma comprendo benissimo che qualcunaltro preferisca qualche altra tennista.

    a mio parere, infine, angelica è senza meno la più brava a raccontare le magie nascoste dei tornei che frequenta: i suoi occhi vedono cose che molti altri non vedono; ma le sue parole le svelano a tutti.

  17. Angelica scrive:

    Marcos, ma che adesso mi fai il piacione ? :P :D
    Grazie, ma non esagerare che la mia ruota da pavone diventa sempre più grande.

    Comunque mi sono accorta di non aver raccontatao della SF di Los Angeles.
    Così per tornare in topic:
    Sharapova-Dementieva
    Break point Sharapova.
    Scambio lungo, Sharapova gran botta che il giudice di linea sulla base giudica buona. Arbitro di Sedia che chiama out. Dementieva che colpisce la palla, difficilissima della Sharapova e che va fuori.
    Sharapova chiede hawk-eye.
    Palla Buona.
    Giudice di Sedia :repeat the point
    Sharapova: ‘no, no, no, il punto è mio perchè lei ha mandato la palla fuori’
    Arbitro cambia la sua decisione e da il punto a Maria che si va a sedere
    Dementieva che chiede spiegazioni. E a quel punto chiede ‘Could you call the SuperVisor? (Potresti?! Un altro tipo di carattere se lo sarebbe mangiato l’arbitro urlando chiama !)
    Il supervisor, anzi il refree arriva, chiede cosa è successo.
    L’arbitro dice che ha chiamato out dopo che Elena aveva colpito la palla quindi la sua chiamata non ha influenzato la giocatrice. Palla fuori e punto alla Sharapova.
    Il refree puo’ solo confermare, se quella e’ la versione dell’arbitro.
    Ma la televisione fa rivedere le immagini e lì era evidente che l’arbitro chiama la palla prima che la giocatrice colpisca la palla.
    Per me quello è un errore tecnico. Brutto.
    Certo ci fosse stata un altra giocatrice al posto di una educata come la russa la buttava giù dalla sedia.
    Ma in quel caso la Dementieva fu brava a non lasciarsi influenzare.
    Perche’ questo deve essere il giusto comportamento. Se c’e o non c’e errore l’importante è non farsi influenzare per i punti che verrano.

    E questo è uno dei motivi percui mi piace tanto Bolelli. Il suo atteggiamento in campo è sempre focalizzato sul punto successivo

  18. Giovanni da Roussillon scrive:

    Gentile Angelica, fosti proprio tu ad infierire su Bortoli.
    Di due cose una: o ti accodi a quel modo diffuso e deprecabile di giudicare il tennis femminile (il tuo “purtroppo” ha valenza di rincrescimento apparente; sbaglio?), oppure puoi riconoscere che il tuo commento fu fuori luogo.
    Mi potresti forse spiegare quale sia la relazione, quando descrivi un gesto sportivo, tra le qualità intrinseche dell’autore del gesto ed il marketing? Tu scrivi per gente appassionata di tennis, non su una rivista di economia, che pure potrei apprezzare per interesse professionale, e nemmeno di moda o gossip, ove peraltro le “tracagnotte” manco sarebbero oggetto di citazione.
    Cordialmente.

  19. angelica scrive:

    Caro Giovanni

    tennis atp + marketing basato sulla rivalità dei top 3= + tv = + denaro (per tutti)

    Tennis wta + campionesse avvenenti (marketing incentrato su quello) = + Tv = + denaro

    tennis wta - campionesse avvenenti = - Tv = - denaro

    Io sono realista. Il modo in cui viene ‘venduto’ il tennis femminile (in primis dalla wta e a seguire dai vari tornei) è incentrato sull’aspetto fisico poi sul tennis.
    Basta vedere i poster che annunciano un torneo. E basta vedere sui siti specializzati di tennis come e quanto si parla di certe tennis rispetto ad altre, dove la discriminante non è nè la classifica nè la tecnica.

    Un paio di anni fa, su una rivista americana fu fatta la classifica delle 20 atlete più belle (credo fosse Sport Illustrated, ma non ne sono sicura al 100%). C’erano 3 tenniste : Myskina, Hantucova e Sharapova (al n.1) Caso curioso (si fa per dire) tutte e 3 sponsorizzate Nike.
    Caso ancora più curioso (si rifa per dire) delle 20 atlete 14 erano, oppure erano state, sotto contratto Nike.

    Il denaro va nella direzione dell’immagine su tutto.
    E tutti assecondano il denaro.
    E giusto? Ovviamente per me no, ma questo è il funzionamento del sistema che piaccia oppure no. A me non piace ma ciò non toglie che sono realista e so benissimo che una finale Ivanovic Sharapova o in seconda battuta Ivanovic Dementieva è preferita dalla stragrande maggioranza (organizzatori del torneo, Tv, giornali, fotografi, marketing e moltissimi spettatori uomini) ad una Ivanovic Safina oppure Ivanovic Kuznetsova.

    Giovanni, per quel che riguarda la Bartoli è massiccia, tozza, si muove in maniera goffa. Il dizionario della linqua italiana come definizione da tracagnotta. E continuo a pensare che sia aggettivo che descrive bene il modo di essere in campo della Bartoli. Anche nel suo tennis.

    Ripeto, per la Henin che si ritira, pochi si sono realmente dispiaciuti.
    Intendo chi gestisce il prodotto ‘Tennis’
    Una Ivanovic vincitrice di uno Slam e anche n.1, bè non potevano chiedere di meglio. Non c’è proprio paragone con la Henin. Una è spendibile facilmente, l’altra devi fare salti mortali per renderla appetibile al mercato e probabilmente non ci riesci neanche tanto.
    Che poi giochi bene a tennis, è un fatto secondario.

  20. Giovanni da Roussillon scrive:

    Gentile Angelica

    Mi sto affacciando al blog di Ubaldo Scanagatta, sito indipendente da Nike, compagnia quest’ultima lontana per bellezza e nobiltà dall’omonima di Samotracia.

    Replico e “chiudo il capitolo”. Per il piacere mio e dei molti tuoi lettori i tuoi articoli sono molto godibili, a differenza di quell’infelice commento già citato che nessun realismo può sostenere. A costo di essere eccessivamente puntiglioso: l’aggettivo in questione è improprio, giacché il dizionario della lingua italiana lo associa alla zoticità ed alla bassezza di statura.

    Sempre con cordialità.

  21. angelica scrive:

    Caro Giovanni,
    nel mio dizionario della lingua italiana, l’aggettivo tracagnotto significa:
    Di persona di bassa statura e di corporatura tozza, goffa nei movimenti.

    Vedi se non fosse per la mia statura (sono un pochino più alta della media) l’aggettivo tracagnotto potrebbe essere usato anche per me. ;)

  22. Giovanni da Roussillon scrive:

    Gentile Angelica

    Mi costringi a reagire dai 192 cm della mia puntigliosità.
    Perché non citi la definizione nella sua interezza?
    Per il Devoto Oli:
    - traccagnotto (a): “di persona piuttosto bassa e tarchiata, con senso di zoticità e goffaggine”
    - zotico: “rozzo, incivile, ignorante, per lo più evidenziato nel carattere ruvido e restio e nei modi grossolani o apertamente sgarbati”.

    Anche con le stature non ci siamo:

    Schiavone166
    Henin 167
    Bartoli 170
    Pennetta 172
    Myskina 174 …
    Nel 2000 l’altezza corporea femminile media è di qualche centimetro sopra i 160.

    Dunque sei libera di insistere. Ed io, con rispetto, di non concederti tregua.
    Buon pomeriggio a te.

  23. angelica scrive:

    Carissimo Giovanni,
    oramai siamo completamente off-topic.
    Ma tant’e’ continuiamo questo gustoso e affettuoso (almeno per me) ‘bisticcio’

    Io sono molto piu’ terra terra come cultura e di dizionario della lingua italiana ho solo il Garzanti (e lì non è riportato come termine offensivo, né lo è nella mia famiglia di origini contadine)

    Nel 2000 la media era 167 cm, io sono 170 cm.
    La Bartoli non è più alta di me e come peso, forse di poco ma mi batte di qualche kilo.
    (le MediaGuide WTA tendono sempre a dare qualche cm in più e alcuni kg in meno)
    Insomma, né lei né tanto meno io siamo propriamente due acciughe. Direi molto più vicine a delle balenottere.

    Le altre tenniste da te citate, non rientrano nel termini tracagnotto perchè, ammettendo anche che l’altezza sia corretta, non sono né massicce, né decisamente soprappeso e tozze né tanto meno goffe nei loro movimenti in campo.

    Con immutato affetto

  24. marcos scrive:

    sono pronto a scommettere una biglia che, se uno tra giovanni ed angelica non deciderà di fermarsi, questo articolo supererà il G&F per numero di commenti. ad un certo punto, bisognerà confezionare un riassuntone, per, poi, continuare.

    minispot:

    Lunedì 25 Giugno 2007: Il ballo di San Vito – Bartoli: 8 come attrice protagonista

    All’ora di cena, cercavo di concentrarmi per far vincere Flavia: nell’ottobre del ’79, con lo stesso metodo davanti al video, riuscii nell’impresa di far vincere Corrado contro un giovane Lendl, nel primo turno di Davis. Oggi non ci sono riuscito: non che le mie facoltà extrasensoriali siano diminuite nel nuovo millennio…il mio problema era la Bartoli.
    Tirava delle grandi legnate, per lo vero. Quadrumane come pochi altri, ringhiava su ogni palla, profittando anche delle scarse seconde palle della nostra, bellissima, ma poco efficace. I problemi di Flavia si sono palesati immediatamente: oggi non reggeva le bordate dell’avversaria. Il problema mio era un altro: la Bartoli mi distraeva.
    Tra un punto e l’altro, per tutto l’incontro, ella si preparava, saltellando come un boxeur al ritmo di un ottavo a metronomo sull’allegretto, per interrompersi bruscamente, con un balzello in controtempo, che nemmeno Gershwin in estasi, come quelli che si compiono per saggiare la resistenza di un vecchio solaio, di travi lignee e cannucciato, prima di decidere per una rete elettrosaldata. Ripeteva ossessivamente questo esercizio, prima di ogni servizio, sempre sorprendendomi alla prova della soletta. Poi accennava ad una danza maori, o dell’africa centrale, come per scacciare un demone infingardo, quello del doppio fallo. Infine, degna del miglior giocatore di biliardo senza buche alle prese con la stecca dell’ultimo filotto, s’inventava un modo altamente scenografico, per impugnare la racchetta prima del servizio: con le cinque dita avviluppava il manico, lasciandolo avvolgere come negli arpeggi, un dito dopo l’altro, fino all’indice, che lentamente si posizionava, per chiudere correttamente la continental. Il polso timido, piegato all’ingiù, in posizione da frattura scomposta, iniziava il movimento ad arco del servizio: movimento semi abbozzato, monco, curioso ed originale, da sottoporre a più approfondite analisi. Io non so se Flavia è stata distratta da tutto ‘sto popò di cinema. Certo io son riuscito a portare a casa una netta sconfitta.

  25. Giovanni da Roussillon scrive:

    Mia cara Angelica

    Capisco le carenze del Garzanti. Pazienza.
    Abbiamo ormai trascinato il discorso sul piano ludico, ma si va precisando.
    Dati pubblicati da WTA Tour:
    Schiavone 166, 64 kg
    Henin 167, 57 kg
    Bartoli 170, 58 kg
    Pennetta 172, 58 kg
    Myskina 174, 59 kg
    Se la media della statura, come tu dici è di 167 cm, la “nostra” la supera comunque.
    Sarebbe anche la meno “decisamente soprappeso” del campione.

    Pure io ti risaluto con affetto e simpatia.

  26. Giovanni da Roussillon scrive:

    Ah Marcos.
    Se tutti gli spots fossero divertenti quanto il tuo proposto, mi doterei subito di un apparecchio televisore per non guardare che le pubblicità, magari anche a pagamento.

  27. angelica scrive:

    Marcos, ci hai sgamati ! Effettimavamente lo scopo segreto mio e di Giovanni era proprio il record di post !!
    “Ach maledetto Carter hai vinto anche sta volta !”
    “Dice il saggio: tutto è bene ciò che finisce bene”.
    “E l’ultimo chiuda la porta”

    Ma anche se sgamati noi si prosegue !!
    Come dicevo, caro Giovanni, Marion e’ più bassa di me…e pesa piu’ di me…di poco comunque.
    Quindi, i dati della WTA tour, credimi ti prego in questo, sono moooolto benevoli con alcune giocatrici, in particolar modo con Marion Bartoli. Ma moooolto benevoli.
    Diciamo che nei suoi sogni…e anche nei miei ci piacerebbe essere 57 kg.
    Certo una ferrea dieta potrebbe aiutare, entrambe eheheheh

  28. Giovanni da Roussillon scrive:

    Carissima Angelica.

    Per quel che mi tange, proseguirei all’infinito, quantomeno per il desiderio di leggere altri deliziosi interspots, in contrappunto ai nostri commenti.
    Benché il mio primo grido di indignazione avesse cause più profonde ed ovvie, ho accettato il campo da te scelto per giocare, ovvero l’aspetto chiamiamolo tecnico-numerico, perché pure lì ho snicchiato alcune défaillances che ti costringeranno ad abdicare sportivamente e con la leggiadrìa usuale.

    Constato il tuo primo cedimento (così presto?), provocato anche dalle semplificazioni improvvide del Garzanti. Cedimento che ti avrebbe indotta a ridurre ancorpiù il campicello ai soli pesi e misure.

    Prima di proseguire nel gentile smantellamento del tuo impianto, vorrei ricordarti che non puoi servirti dei tuoi “parametri” personali per argomentare; se necessario, ti spiego la ragione in modo circostanziato al prossimo post.

    Ma torniamo ai numeri. WTA Tour discriminerebbe le giocatrici italiane del nostro campione, usando la bilancia con maggiore precisione? Va bene, ammettiamo anche che “l’altro peso” sia invece stimato per difetto. Ma: i 170 cm della danzatrice ringhiante sono pur sempre sufficienti ad ammetterla nel gruppo femminile con statura intorno alla media che citi, perfino ipotizzando un bel margine d’errore. Ed ecco allora cadere una seconda caratteristica necessaria e distintiva dei traccagnotti.
    A questo punto, non puoi non riconoscerlo: l’aggettivo è inconsono.
    Lo vedrei bene sostituito da una perifrasi: quel minispot di data 25 giugno scorso. Sarebbe del resto la riprova che i giornalisti del blog di Ubaldo Scanagatta sanno rendere conto della realtà divertente dei fatti duettando in armonia perfetta.

    Carissima Angelica, a domani.

  29. Safinator scrive:

    Io sostengo che certe “astuzie” in campo facciano parte del gioco..trovi della gente incredibile ai miei livelli per prendere 50 o 100 pt,figuriamoci in uno slam!non posso condannare la ivanovic..anzi,la capisco..!
    Per quanto riguarda il lato estetico..il mio amore per la Principessa Maria non mi rende obiettivo!cmq sia..il vecchio carro di buoi tira meno di…una bella figliuola che gioca a tennis:si veda l esempio kournikova..piu famosa per dire di una novotna o di una myskina..forse per aver messo in mostra nella maniera piu fruttifera il suo..”rovescio”..

  30. marcos scrive:

    il rovescio è un colpo fondamentale, safinator!

  31. Safinator scrive:

    Eheh..infatti!e ce ne sono di bei rovesci nel circuito..

  32. Safinator scrive:

    Ah marcos..al di la dei rovesci di kirilenko e harkleroad (con quest ultima che lo mostrera a giovani tennisti in scompensi ormonali in una rivista ricca di coniglietti che non è proprio tennis magazine..)…nel sito dove il mio nome e stato usurpato,abbiamo manifestato il comune amore per il geniale tipsy..un altro che prima di servire ha i suoi tic:se fai caso..tira in dentro il piercing,e regala un arpeggio fantastico nell impugnare la t fight..poi esplode in quel movimento del servizio che ha regalato ai “metrieottantabassi” come me..la speranza di sfiorare i 200 orari..

    e’ palese..io lo amo (non come la sharapova..son riuscito anche a litigare con la fidanzata per lei..)!era dai tempi del primo marat quando,14enne..mi sono invaghito (tennisticamente) di quell orso devastante..
    Potra janko prendere il suo posto nel mio cuore?
    Io amo sampras hewitt agassi djokovic..ma safin era al di sopra…
    trovo solo io similarita tra janko e marat?

  33. Safinator scrive:

    Questione bravura.

    se per bravura si intende l insieme delle capcacita tecniche…amelie a mani basse,ma tecnicamente anche la schnyder è valida..solo che manca di “firepower”..cosa che rende tenniste meno dotate….”efficaci”,e come troppo spesso accade vince chi tira piu forte (angelica..se nemmeno le mettessero in campo potrebbero cambiare sport,e cmq nn sarebbero nella top 20)..e tra tutte queste scelgo la sharapova…che forse è la piu solida,ma anche la dementieva!ivanovic è il berdych con la gonna e che strilla..la jankovic è piu un monfils..

  34. Angelica scrive:

    Safinator, tu dici molto bene: ‘SE’.
    In effetti la questione gira principalmente nel decidere cosa si intende per bravura. Cosi’ poi’ è piu’ facile sia dare la propria opinione che capire quella degli altri.
    Cosi’ come spesso ci sono discussioni sul Talento, senza pero’ capire bene cosa ognuno di noi intenda per talento.

    Tirare forte e metterla in campo, ci riescono in molte delle prime 100 (per esempio K. Bondarenko, P. Kvitova e ti dico due giocatrici per cui io nutro simpatia e che spero salgano in classifica)
    Poi ci sono quelle che tirano forte e la mettono a 10 cm e anche meno dalla riga. E riescono a farlo su più colpi di fila. E lì ammetto che faccio fatica a definirle semplicemente delle sparapalle.

  35. Safinator scrive:

    Beh angelica è chiaro…dipende da uno come vede certe cose…!
    Per me ha talento Tsonga…per altri lo puo avere korolev.

    E convengo con te…tirare sempre a 10 cm dalla linea non è cosi immediato

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