Marcelo Rios, un genio della racchetta.
Profilo di un campione straordinario.
Ma non sempre impeccabile fuori dal campo.
Croazia-Italia di Davis a Dubrovnik.

 
12 Febbraio 2008 Articolo di Stefano Grazia
Author mug

Un personaggio discutibile, che se ne fregava di tutto e di tutti. Ma dotato di un talento cristallino. Un giocatore che non poteva lasciare indifferente: o lo amavi o lo odiavi. Una serie di pareri sul campione cileno. Splendido profilo di 500 righe, da leggere tutto d’un fiato.

Ubaldo ci informa che il match Croazia-Italia di Coppa Davis, in programma dall’11 al 13 aprile, si giocherà a Dubrovnik. Il palasport prescelto ha una capienza di soli 2000 spettatori contro i 4000 richiesti dal regolamento ITF. I croati chiederanno una deroga, ma sembra proprio che l’avranno.

Da una vecchia email bag di Jon Wertheim:
Based on pure natural talent alone, who is blessed with more: Federer or Rios?
– Mazrul, Manchester, UK
Tennis talent? Federer. A truly uncanny knack for making enemies? Rios. I preface this by saying that I struggle to think of a player I enjoyed watching more than Rios. But, man, some of the stories that have surfaced after his retirement are unbelievable. Provided I get clearance to repeat, remind me to tell you about the time he simply walked out on a kids’ clinic during the Memphis event.

Marcelo Rios - Photo by Gianni Ciaccia

Secondo alcuni il più grande giocatore di tennis a non aver mai vinto un Torneo del Grande Slam sarebbe Marcelo Andrés Ríos Mayorga, meglio noto come Marcelino Rios. La motivazione alla base di una simile scelta sarebbe il fatto che Rios è l’unico fra i papabili ad essere assurto a numero uno nel ranking ATP, primo giocatore Latino Americano a riuscire nell’impresa. Altri gli preferiscono, in questa speciale classifica d’incompiuti, quel Mecir di cui mirabilmente vi ha giá parlato Marcos. Io vorrei dunque provare a parlare del Chino,un po’ perché difficilmente altri lo faranno (ah, questo mio danzare sull’orlo dell’abisso…l’orrore…l’orrore…), un po’ perché è stato per gioco, look e suggestioni il mio giocatore preferito in un periodo in cui Agassi sembrava essersi ritirato, e un po’ perché lo ammetto, sono affascinato non dal Cavaliere Bianco Senza Macchia e Senza Paura ma da quei giocatori con la personalitá un po’ piú complessa, quelli che talora sembrano attratti dal Lato Oscuro della Forza, personaggi insomma a tutto tondo e con le ambiguitá proprie del vivere, curioso spesso di scoprire se son veramente odiosi come spesso i media li dipingono o se è proprio la loro complessitá che sfugge e fa paura a media e fans . Vedi Hewitt ed Henin per non parlar del primo Agassi. (Ma mi sono un po’ imborghesito e di recente tifo quei bravi ragazzi di Federer e Gasquet anche se ammetto di osservare con molta simpatia ed interesse gioco e carattere di Murray…). Marcelino Rios, dunque, detto El Chino, nato nel 1975 in Cile e ritiratosi non ancora trentenne qualche anno fa. Riapparso di recente nel Senior Tour a ridicolizzare giocatori ben piú vecchi di lui il che significa che lui potrá vantarsi di essere stato il Numero Uno da Junior, da Pro e da Senior. Se vogliamo rigirare la frittata, la solita storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, c’è anche chi dice,quasi a diminuirlo, che in fondo El Chino è l’unico fra i Numeri Uno ATP a non aver mai vinto uno Slam. Non so, ma a me questa storia ha sempre messo un po’ di angoscia, un po’ come il fatto che McEnroe non abbia mai vinto il Roland Garros pur essendosi trovato in vantaggio di due sets su Lendl. Oddio, angoscia è una parola grossa, diciamo tristezza. Qual è il confine fra chi riesce a raggiungerla, la Grandezza, e chi la sfiora? Il Piú Grande fra quelli che non hanno mai vinto uno Slam…Significa forse che Korda o Thomas Johannson o Gaudio o Alberto Costa (Alberto Costa!!!!) saranno considerati giocatori migliori del Chino? E soprattutto: ma El Chino ci pensa e anche lui, come capita ancora a McEnroe, si sveglia sudato di soprassalto la notte e pensa a quello che poteva essere, avrebbe potuto certo essere e invece non fu? Ma,cantava Vecchioni, l’orologio dei trent’anni batte colpi che non lascian segni e non ne ha lasciati il tuo fucile/racchetta: Marcelo Rios oggi è solo un ricordo, spesso liquidato in fretta e famoso fra gli addetti ai lavori piú superficiali, come un disadattato, un bad boy, uno insomma con cui non avresti voluto aver a che fare, uno di quelli antipatici se non proprio cattivi, e questa ahimé, sembra l’unica traccia da lui lasciata. In effetti se andiamo a vedere su Wikipedia l’elenco delle nefandezze del Zurdo di Vitacura (un altro dei suoi soprannomi,il mancino di Vitacura)è notevole:
• Nel 98 a Stuttgart si becca una multa ´di 10.000$ per aver violato I limiti di velocitá
• Ai Giochi olimpici del 2000 viene selezionato come portabandiera per il proprio paese ma all’ultimo minuto si rifiuta perché il Comitato Olimpico Cileno non ha procurato,come promesso, il biglietto della cerimonia ai suoi genitori
• In un episodio dai risvolti ancora confusi avrebbe investito con la jeep il suo preparatore atletico procurandogli un grave infortunio al piede e licenziandolo poi.
• Dopo che una rivista scandalistica lo aveva beccato in atteggiamenti intimi in una disco con un’altra ragazza, la sua fidanzata d’allora Giuliana Sotela rompe la relazione : durante una Conferenza Stampa ad un incontro di Davis Cup, Rios legge una lettera di scuse alla fidanzata e scoppia in lacrime di fronte alle telecamere,.
• Viene accusato dalla sua seconda moglie, Eugenia Larraín,di essere stata buttata fuori dall’auto in corsa mentre visitava suo figlio in Costa Rica. Eugenia si presenta all’aeroporto di Santiago sulla sedia a rotelle con abrasioni varie sulle gambe. Marcelo dice che se le é fatte cadendo mentre sciava.
• Viene arrestato a Roma nel 2001dopo aver colpito con un pugno un taxista ed aver ingaggiato una collutazione coi poliziotti venuti ad arrestarlo
• Nel 2003, fa la pipí addosso a un uomo nel bagno del bar di un hotel dove stava soggiornando e da dove viene poi espulso per essersi tuffato in piscina nudo
• Sempre nel 2003 lui e un amico vengono espulsi da un bar di Santiago dopo aver insultato altri clienti ed aver iniziato una rissa con alcuyni camerieri. Entrambi vengono arrestati e poi rilasciati
• La sua seconda moglie, Eugenia Larraín,ha detto che Rios era stato trattato per Alcolismo
• E’ stato udito rivolgersi a Monica Seles durante una fila ad una mensa in una cafeteria di un torneo intimandogli di spostare il suo grasso culo ( move your fat ass) ma lui ha sempre negato
• Durante il Torneo di Wimbledon disse una volt ache l’erba era per mucche e per il gioco del calico ma non per il tennis
• Nel 2000 fu squalificato da un Torneo (Mercedes-Benz Cup tennis tournament in Los Angeles, California) duranteun match di primo turno contro Gouichi Motomura (Giappone) e multato di US$5,000 per aver detto al Giudice di Sedia la “ 4 letter world” con la F.
• Ha insultato sotto voce una giornalista durante una intervista post match dopo che quella le aveva chiesto se aveva origini indiano americane (whether he had Native American ancestry)
A questa bella lista potrei aggiungere il mio ricordo di un intervista post match in cui rispondeva a monosillabi alle piú elementari domande, tipo “ti ricordi l’ultimo libro che hai letto?” e lui “no” e via cosí per 3-4 domande dopodiché, fine dell’intervista. Ma mi ero sempre chiesto se quello non fosse un istintivo e grezzo (o macho) modo di ribellarsi alla solita routine noiosa delle domande senza senso o secondo lui non pertinenti. O se fosse davvero un arrogante bastardo. E a Larry Stefanki che l’aveva portato a numero uno nel mondo dopo essere stato poco dopo licenziato perché voleva dare alla sua carriera una nuova direzione, non restava che chiedersi “ma di quale direzione sta parlando? L’ho portato al Top, da lí si puó solo scendere…”
Anche quando si allenava da Bollettieri i Coaches dell’Adult Program, dove invece mi allenavo io, dicevano che era “BAAAAAD!!!” ma alla richiesta di specificare perché lo fosse, dicevano che magari ti passava accanto e non ti salutava. Il che non è simpatico ma da qui a farne l’emblema del male ce ne passava…Sempre da Bollettieri l’ho visto anche allenarsi dal vivo, un’oretta, nulla di speciale: una semplice ma piuttosto intensa routine.Ma non ho mai visto tante persone a bordo campo nemmeno quando c’era la Sharapova: si era subito sparsa la voce e si erano precipitati tutti ma proprio tutti. Perche’ tutti riconoscevano in Rios il genio, la grandezza, l’incredibile talento. Quel talento che era apparso ben chiaro subito a tutti quando giovanissimo aveva portato al quinto Sampras al Roland Garros e che lo avrebbe portato, a dispetto dei suoi 170 cm di statura,in cima al mondo. Di recente, nell’epoca del tennis muscolare,con quell’altezza, nei Top 5 c’era arrivato solo Chang ma ,con tutto il rispetto, si tratta di due giocatori del tutto diversi e non m’importa nulla se Chang il suo Slam l’ha vinto e se ha fatto impazzire Lendl servendogli da sotto o posizionandosi sulla linea di servizio a ricevere la battuta … I giocatori come Chang vanno ammirati, apprezzati, applauditi, rispettati…ma sono i giocatori come Rios che ti fanno innamorare.
Ed è questa l’altra ragione per parlarvi di Rios.
Perché se chiedete in giro a chi davvero se ne intende,per esempio a Federer, chi era il suo giocatore preferito da guardar giocare, quello per cui davvero avrebbe pagato il biglietto, bé non siate troppo sorpresi se lui vi risponde che gli piaceva Rios.
Insomma, sul gioco nulla da dire ma, ve l’ho detto,quello che mi ha sempre intrigato di piú era il personaggio, mi chiedevo insomma se per caso non fosse stato un incompreso. Tempo fa lessi poi in un articolo sul Blog di Peter Bodo, di un Marcelo Rios insolitamente simpatico sul proscenio del Senior Tour. Il Marcelino Rios descritto in quell’occasione era un simpaticone, con un sense of humour magari un po’ da caserma o da macho latino, ma insomma, abbastanza lontano dallo stereotipo tramandato dai media. Poi mi capita di comprare il libro di Spadea in cui racconta la sua esperienza nel Tour e anche lí,tutto sommato, Marcelino ne esce bene…Del resto Vince non parla male neanche di Yuri Sharapov mentre non è molto entusiasta di James Blake. Vabbé, sará questione di punti di vista e magari questo sta a significare che per una questione di affinitá elettive la gente va per branchi e quindi,semplicemente o magari, anche Spadea è uno str…ano personaggio con certe peculiaritá caratteriali. Ma un po’ di dubbio si insinua nei meandri della mente: che si tratti davvero di un incompreso? Possibile che non ci sia del buono nel Chino? E quindi quando mi capita sotto gli occhi un altro articolo (Marcelino Rios: the man we barely know, pubblicato nel 2005 su Tennis Week) in cui l’Autore, S.Malinowski,anche lui evidentemente mosso dalle mie stesse curiositá, va alla ricerca del vero Marcelino intervistando quelli che lo conoscevano bene, non ho potuto fare a meno di mettere anche voi a parte di quel che si dice o si diceva di lui nel Circuito. Intanto l’Autore pone ad epigrafe prima d’iniziare anche Seneca quando dice: “ Non c’è un grande genio senza un tocco di follia”. Che dice Malinowski dopo questo inizio folgorante? Che nessun altro giocatore ci ha mai ammaliato in virtú del suo talento come Marcelino Rios. Perfino il suo nome evoca grandezza,aggiunge, come quello di qualche leggendario artista dei secoli scorsi. E,aggiungo io, pensate a come sarebbe suonato bene anche Mosé Navarra, se solo… Ma –continua Malinowski- cosí come eravamo familiari col suo stile sui campi da tennis-il devastante rovescio a due mani, gli aggraziati e fluidi movimenti,quegli incredibili impossibili angoli-c’è sempre stata un’aura di mistero a proposito di Rios. Perché sembrava sempre cosí privo di gioia sul campo? Per quali ragioni era cosí riluttante a lasciarsi intervistare dai media o a farsi avvicinare dai fans?Era la sua reputazione un atto di difesa dovuto a semplice timidezza? Malinowski dice che l’idea per un articolo su Rios gli era venuta durante un’intervista con Thomas Johasnson quando lo svedese,
richiesto di ricordare qualcosa di buffo nel tennis, qualcosa che lo facesse sorridere, aveva risposto: “Ognuno di noi ha una sua differente personalitá fuori dal rettangolo di tennis. Un giocatore che mi piaceva molto veder giocare era Rios. Credo sia stato uno dei migliori giocatori di sempre. Perché mi ricordo di un anno quando doveva giocare contro Muster a Roma. E avevo assistito alla press conference prima del match quando gli avevano chiesto: allora,come pensi di riuscire a battere Muster, che quest’anno ha perso solo uno o due matches sul rosso. E Rios rispose: “Questo tizio dovrebbe essere felice se riesce a fare un paio di games”. E Rios andó sul campo il giorno dopo e lo fece letteralmente fuori, 61 62 (And Rios went out there and killed him,1 and 2). E per me fu incredibile. Mi piaceva da matti vederlo giocare. Non giocarci contro, eh!,ma vederlo giocare mi piaceva da matti.Perché non mi piaceva giocarci contro? Perché poteva farti sentire come fosse la prima volta che mettevi piede su un campo di tennis…Odiavo giocarci contro. Potevi essere massacrato e fare appena due games, e magari avevi anche giocato bene!”
Incuriosito dall’ammirazione di Johannson, un vincitore di un Torneo dello Slam, per Rios, Malinowski si era dunque chiesto quale potesse essere l’opinione anche di altri Addetti ai Lavori ed ecco dunque qui di seguito alcune delle testimonianze raccolte.
Jimmy Arias, per esempio, che io vedevo spesso allenarsi a Bradenton, e che era stato Nº4 al mondo racconta:”Mi ero giá ritirato da qualche anno quando nel 98 Rios venne ad allenarsi da Bollettieri: nel 98 Rios era Nº2 , aveva appena perso a Wimbledon al primo turno facendo anche alcuni commenti un po’ pepati a proposito del Torneo Inglese e aveva bisogno di allenarsi per il resto dell’estate. Io ero l’unico abbastanza valido disponibile come sparring partner perché tutti gli altri erano ancora a Wimbledon. Quindi Nick Bollettieri mi chiama e mi chiede se son disponibile perché Rios stará all’Academy per un paio di settimane.Cosí giochiamo il primo giorno, il primo set e…bé, non ci prova nemmeno.Se ne sta lí a ciondolare e io vinco 6/4. E io sono fatto cosí, se mi capita di giocare contro un top gun, provo sempre a stuzzicarlo un po’,per vedere come reagisce, cosí quando finiamo e ci stringiamo la mano a rete, gli chiedo: Marcelo, come mi classificheresti se io giocassi ancora?Numero Due o tre nel mondo? E lui mi guarda e risponde: “Amico, domani ti prendo a calci nel culo” (Man, tomorrow, I’m going to kick your ass!). E devo dire, mi è piaciuto il suo atteggiamento. Quando dico qualcosa del genere, altri si sentirebbero insultati,offesi e non avrebbero piú voluto giocare con me. No, Rios venne da me e mi disse: “No, domani ti prendo a calci nel culo.” E come promesso,l’indomani,per circa tre games, era su di giri. E io stavo giocando bene ed ero sotto tre a zero. E non poté poi mantenere l’intensitá, perché era giusto un allenamento, e lui era cosí rilassato e alla fine il set fu giocato alla pari. Ma per quei tre games ho potuto capire. Ho visto tutto il talento di cui era dotato. Poteva colpire un paio di Dritti in uno scambio e con lo stesso swing-non una grande apertura, appena appena-improvvisamente ti colpiva la pallina di 20 miglia piú veloce. Lungo linea per un vincente. E tu non sapevi come era potuto succedere, come lo stesso swing potesse produrre una cosí grande differenza di velocitá nella palla. Quella era quella cosa che gli altri giocatori,i suoi avversari, non riuscivano a far fronte”
Heman Gumy, un argentino che fu nei top 50: “ Eravamo abbastanza amici.Lui non andava d’accordo con molti giocatori.Ma noi due eravamo amici. E giocammo anche l’uno contro l’altro qualche volta.La grandezza del suo gioco…io non ho visto nessun altro giocare come lui.Tutte le cose piú difficili lui le faceva sembrare facili. Era cosí bello vederlo giocare. Sarebbe stato bello avesse continuato per almeno altri due anni ma ogni volta che ne parlavo con lui, lui mi diceva che non era fatto per viaggiare 25 settimane all’anno. O per giocare 20 tornei. Gli piaceva giocare i Grandi Tornei ma non gli piacevano tutti gli aspetti della vita del Giocatore.Per cui dovete capire anche il suo punto di vista.Ma io penso che fosse un grande.E una persona simpatica, dal mio punto di vista. E un incredibile giocatore…Fans e Media non sono mai riusciti a comprenderlo fino in fondo. Forse bisognerebbe andare a vedere il suo background. In Cile, quando ancora era molto giovane, credo avesse 16 anni, ebbe alcuni problemi con i media credo per via di alcune sue critiche alla Federazione del suo paese. Per cui,dopo quell’episodio, lui prese le distanze dai media di tutto il mondo. E anche coi tifosi.Come ho detto, aveva “il dono” per giocare a tennis, dotato per il tennis ma probabilmente non lo era altrettanto per tutto ció che circonda il tennis.Perché a lui piaceva allenarsi, soffrire,competere. Ma tutto il resto al di fuori del tennis-i fans, i bambini, continua pure tu…-no, non era capace.Per via del suo carattere, non si divertiva a fare quello. E’ uno che fa solo le cose che gli piace fare…Non finge. Non è capace. Eravamo amici. Era sensibile. Mi piaceva molto, come persona. So che vbado contro corrente, che non era simpatico a molti, ma a me piaceva”
Luis Lobo, uno dei suoi Coaches: “ Ho solo cose positive da dire a proposito di Marcelo. Penso che fosse il giocatore piú serio (the most professional player) che io abbia mai visto. So che molti pensano di lui in maniera opposta, ma io davvero credo che lui sia stato molto professionale. Di sicuro era uno dei migliori giocatori al mondo. Di sicuro uno dei migliori giocatori della storia. Per me di sicuro. Un sacco di talento. Se giocavi contro di lui quando era in forma o meglio concentrato, era veramente difficile da battere, molto dura…Ha avuto degli incredibili matches…contro Kuerten a Montecarlo, contro Costa a Parigi,anche indoors quando andammo a Singapore…Perché non ha vinto uno Slam? Buona domanda. Ne perse uno in finale contro Korda e poi ebbe problemi personali.Non so.E infortuni. Ma era una persona molto buona, simpatica.Magari quando era in torneo non diceva ciuao a nessuno, salutava solo poche persone. Non credeva molto nella gente. E credo avesse ragione. Perché nel mondo del tennis è molto difficile essere amici”
Fabrice Santoro, The Magician: “Ci ho giocato contro tre volte.E una volta sul campo, te ne accorgevi certo che ti trovavi di fronte a un grande,grande giocatore. E uno dei piú grandi.Poteva servire bene e colpiva bene la pallina da entrambi i lati. Si muoveva bene sul rovescio.Mi ricordo che quando vinse Indian Wells e Key Biscayne di fila, stava giocando il miglior tennis che io abbia mai visto. Abbiamo giocato tre volte, mi ha battuto due. Sempre un ottimo match.Perché a me piace giocare gli effetti e giocare contro di lui era sempre divertente ma anche molto stimolante. Il suo talento-uno dei migliori in circolazione. Un Agassi mancino. Forse gli mancava qualcosa fisicamente per reggere 5 sets per due settimane di fila”
Wayne Ferriera:” Era molto forte perché colpiva la palla con molto anticipo e aveva molta sensibilitá e tocco. Si muoveva molto bene ed era un buon combattente. Ma era eccezionale a capire dove la palla andava a finire e a farsi trovare al posto giusto per colpirla con un sacco di anticipo…Mai avuto problemi con lui. L’ho battuto spesso forse perché riuscivo a dominarlo fisicamente…Questa è la ragione per cui non vinse uno Slam, perché gli altri giocatori come Pete o Andre, erano piú potenti di lui…Dovevi essere in ottima forma fisica perché lui recuperava un sacco di palle e dovevi essere mentalmente stabile,peró. “
Vera Zvonareva: “ Penso che Rios sia stato un giocatore eccezionale.L´ho visto giocare anni fa a Washington. Sembrava un attore sul campo. Mi è piaciuto perché stava facendo il suo show. Tutti sanno che è duro giocare a tennis, specialmente se ci sono 40 gradi. E lui era come un attore: potevi vedere le sue emozioni. Non era lí solo per eseguire il suo lavoro, potevi vedere quello che sentiva”
Patriuck Mc Enroe durante il suo commento televisivo per l’ESPN durante il primo set del Nasdaq 2002 a Miami, semifinale contro Agassi: “ Non sono nemmeno sicuro che vada lá fuori con una strategia in testa, Cliff (Drysdale, NdStGr). Va in campo e colpisce come viene, angola la palla, va a ruota libera confidando solo sul suo talento. Anche Agassi era cosí. Andre colpiva la palla e diceva: voglio essere uno che crea i colpi e basta. Ma perché Agassi ha vinto a tutt’oggi 7 Slams e Rios zero è perché Agassi ha imparato a giocare i suoi avversari, a giocare dentro i suoi limiti, ad andare in campo e rimanere concentrato,ad essere fisicamente preparato,ad avere una strategia, un piano di gioco…I giocatori al giorno d’oggi sono troppo forti per poter pensare di andare lá fuori e tirare senza pensare, a ruota libera…HEY!MA QUESTO E’ TERRIFICANTE!!! PURO GENIO!!! CHE COMBINAZIONE DI RIOS!!!UN UNO –DUE INCREDIBILE!!! Si è proprio buttato su quel rovescio prendendolo a mezz’aria per un vincente nitido per il 7/7(nel tie break poi vinto 9/7 da Rios che si è poiu ritirato dopo aver perso 6/4 il secondo)”
Guillermo Vilas: “Ci ho parlato un paio di volte. Non che parli molto. Forte personalitá, comunque. E’ come essere di fronte a un leone-non gli vai a dare un dolcetto, al leone, no?Tutti sapevano che era cosí.Alcuni sono cosí, devi lasciargli il loro spazio…Giocava bene ma non è riuscito a vincere qualcosa di veramente importante.Ne aveva le qualitá ma lo ha tradito il fisico.Ma ha lasciato la sua immagine agli altri giocatori, quella di un giocatore che giocava in modo diverso e che aveva il portamento di un ribelle.Era molto interessante e conferiva colore al gioco del tennis.Se non avesse avuto tutti quegli infortuni avrebbe lasciato un segno piú profondo. Ma è triste questo fatto, che il suo corpo l’abbia lasciato a piedi.Era un grande giocatore ma poteva essere il piú grande di tutti, era equipaggiato per esserlo, ma il fisico non gliel’ha permesso. Un po’ come accadde a Muster quando stava per diventare numero uno e fu investito da un ubriaco. Ma M uster ci riuscí lo stesso, tre anni dopo. Rios non ha avuto una seconda chance. Puoi dire che Rios è stato uno dei piú talentuosi di sempre. Ma non uno dei piú grandi di sempre. Perché devi aver vinto qualcosa, devi fare qualcosa di piú.”
Ilie Nastase: “E’ la piú colossale testa di … che io abbia mai incontrato (E detto da lui…NdStGr) I Giocatori che l’hanno conosciuto la pensano come me., chiedete in giro.Quando uno si rifiuta di firmare autografi per i bambini, ai miei occhi è una colossale testa di ….. Come era il suo giuoco? Non me ne frega un …Non lo vado nemmeno a vedere. Per me è un idiota.Non so cosa dire d’altro di lui e guardate che è la prima volta che io parlo cosí di qualcuno.E’ stato quanto di peggio potesse capitare per il tennis e non meritava di essere Nº1 nemmeno uno o due giorni.Relazionarsi come faceva lui con gli altri giocatoriu…terribile. No,no, E’ stato il peggiore. Non avrei mai detto queste cose di nessun altero, ma di lui, spiacente, devo proprio dirlo”
Pat Cash “Uno dei migliori giocatori che io abbia mai visto.Fenomenale. Aveva un controllo come quello di John McEnroe. Ha sciupato decisamente il suo talento eppure è arrivato a nº1. Adoravo vederlo giocare.era brillante.Colpiva la palla da qualsiasi posizione.qualsiasi…Ho giocato in doppio con lui una volta, a Scottsdale nel 95 o 96.Quando stavo cercando di rientrare, una delle tante volte…Ci siamo allenati insieme per un po’. E quando mi allenavo con lui, bé, non ho mai corso cosí tanto in tutta la mia vita…E mi sono allenato con parecchi top players…Colpiva la palla da tutte le posizioni…e mi mandava dappertutto! Andavamo d’accordo,anche. So che molti avevano dei problemi con lui e a molti stava sulle scatole. Ma con me, no problem. Ci siamo divertiti insieme, ci siamo allenati e mi piaceva il suo gioco.Siam stati bene E credo anche abbia apprezzato qualcuno che era gentile con lui.”
Melchior DiGiacomo, famoso fotografo di tennis: “Uno dei migliori giocatori che abbia mai visto. E seguo il tennis dal 71. Mi ricordava Rosewall, che aveva grande varietá di colpi. E Tom Okker che era geniale.Rios era cosí.Ma non potevo entrare nella sua testa. Perché non riuscivo mai a capire dove era sul campo.Con gli altrei giocatori lo sapevi, dove era la loro testa: concentrata sul vincere. A tutti i costi. Ma rios, non so.C’è una bellissima frase in un libro di Norman Mailer, The Bullfighter, che dice piú o meno:l’uomo non puó essere giudicato da che cosa è, l’uomo deve essere giudicatonel suo momento piú grande (a man cannot be judged by what it is, a man is best judged at his greatest moment). E quello era Rios, almeno per me.C’erano momenti in cui lo vedevi giocare e ti dicevi: Nessuno è mai riuscito a fare quello che ha appena fatto , in termini di tennis match. E poi due o tre giorni dopo lo vedevi giocare e ti chiedevi se era la stessa persona. Difficile riuscire ad arrivare ad uno come lui, a riuscire a creare un contatto. Ma era geniale.Ma la sua testa era il problema. Aveva tutti i colpi.Non c’era nulla che non potesse fare. Da fotografare era fantastico, per il suo atleticismo. Non era come Adriano Panata, statuario, grande gioco ma non interessante da fotografare, in termini di azione fisica.Rios era il tipo di persona che poteva fermarsi su un “dime” e darti il resto di 5 cents.Molto eccitante da fotografare. Connors non era eccitante da riprendere nel senso che giocava a fondo campo e raramente, almeno all’inizio, veniva a rete.E l’unico momento in cui era eccitante da fotografare era quando faceva i suoi gestacci alla folla.Allora si,era eccitante. Ma fotografare Rios durante una partita era sempre eccitante. E dovevi essere svelto perché lui lo era. Quando i giocatori sono cosí rapidi come lui, allora per mer è divertente fare il mio mestiere, perchémi riempe il fotogramma. E mi manca. Non so agli altri, ma a me si.”
Carl Munneyinn, Supervisor degli Spogliatoi agli USOpen:” Rios era molto generoso.Quando lo conobbi, lui sempre, dopo ogni allenamento, andava da uno degli assistenti e gli regalava qualcosa. E dopo un match, di solito regalava le sue scarpe, quelle che aveva indossato nel match.Tutte le volte. Incredibile come fosse generoso.Nessuno se lo immaginerebbe, ma noi negli spogliatoi sappiamo che tipo di persona era…Molto generosa, molto cortese. E scherzava sempre con noi. Forse perché vedeva persone con cui poteva relazionarsi…con noi era rilassato…E p+probabilmente noi riuscivamo a far emergere il suo lato migliore…Non fu mai arrogante, antipatico…Sempre amichevole. Cosí lo ricordo io. Marcelo Rios, Nice Guy.”
Peter Korda “L’ho battuto duramente nella finale degli Australian Open 62 62 62…Ricordo d’averlo dominato…Era la mia ultima chance per vincere uno Slam, ero molto determinato…Che tipo di persona era? Non piaceva a tutti, questo è sicuro. Ma io lo conoscevo, giocammo insieme dei doppi, non ricordo ora se fu prima o dopo la Finale Australiana. Ma era un ragazzo simpatico. Giocatore talentuoso,dotato. Come dissi in Australia, sarebbe diventato Numero Uno. Ma è piú importante vincere uno Slam e sfortunatamente lui non ci riuscí. E col senno di poi, forse, io ne sono stato la causa”
James Fillol, cileno avversario dell’Italia in Davis Cup, quartofinalista agli UsOpen nel 75, 6 titoli ATP in carriera: “Lo incontrai per la prima volta in NY quando era junior. Giocava giá bene nei Futures. Diventammo molto amiciC’era un torneo in Cile e abbiamo avuto spesso a che fare con lui. Era un ottimo giocatore, molto talentuoso. C’è molta gente talentuosa ma poi quando si tratta di vincere, non ce la fa, gli manca qualcosa, ma lui vinceva molto e fin da subito. Poi qualcosa si è rotto, nel fisico, e non ce l’ha piú fatta a tenere il passo. In molti criticavano il suo comportamento, che non lottava abbastanza. Direi che la sua personalitá non era di quelle molto disciplinate. Era erratico,volubile. Non era un Sassone o un Celtico,era unm Cileno, un po’ lunatico. Se non si sentiva ok, non ci provava nemmeno.Non perché era pigro ma solo perché non si sentiva OK. Per essere un vero campione il talento non basta, devi avere anche la disciplina. Mala mia immagine di lui, quella duratura, è che giocava cosí bene che era troppo un piacere guardarlo.Ti poteva far sembrare un principiante. Se era nello stato d’animo giusto, sapeva sempre dove andava la pallina e l’anticipava…non doveva essere forte fisicamente per farla andare di qua e di lá e farti correre da una parte all’altra…Probabilmente il suo corpo non ha retto ai rigori del Circuito. Forse non era preparato fisicamente a sufficienza, provenendo dal Cile e non sapendo esattamente cosa aspettarsi…Anche caratterialmente, era molto…in spagnolo si dice “contradictorio”, faceva sempre la cosa che meno ti aspettavi…Se ti aspettavi ti salutasse, non ti filava. Se ti aspettavi non ti considerasse, era lui a venire a salutarti per primo.Non che non gliene fregasse nulla della gente, ma era come un gioco.Si è creato molti nemici per questo ma non credo sia una cattiva persona.Non aveva disciplina, quella stessa che gli mancava a volte sul campo…Certo, molte volte faceva delle cose, ma delle ciose…voglio dire, una volta ha praticamente offeso il Presidente Cileno.Quando diventó Nº1 il Presidente lo invitó a Palazzo e lui arrivó in T-Shirt, in abbigliamento da spiaggia. E il Presidente gli dioce: “Marcelo, vuoi dire qualcosa alla gente?” E lui: “No, non voglio dire nulla”. Cosí imbarazzó il Presidente del suo Paese giusto per la voglia di essere differente. Non credeva fosse una grande occasione, ma non è un ragazzo cattivo.L’ho visto di recente, a Santiago,alla palestra dove si allena. Parlavo col suo preparatore e c’era anche Marcelo.Anche se si è ritirato continua ad andare in palestra tutti i giorni e si allena: è in ottima forma a parte il dolore che dice di avvertire tutte le volte che gioca a tennis”
E per concludere le parole del piú grande forse di sempre sicuramente di oggi,Roger Federer, che nel 2000 alla domanda: Chi è il tuo giocatore preferito da osservare? rispose cosí:
“I like Rios. I like his game. When he’s playing well,he’ fun to watch. Because he’s a different type of guy - Mi piace Rios.Mi piace il suo gioco. Quando gioca bene, è divertente da veder giocare. Perché lui e’ qualcosa di diverso dal resto”

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62 Commenti a “Marcelo Rios, un genio della racchetta.
Profilo di un campione straordinario.
Ma non sempre impeccabile fuori dal campo.
Croazia-Italia di Davis a Dubrovnik.”

  1. Sette scrive:

    Ricordo la finale dell’AO ‘98 come uno dei momenti più felici della mia “carriera” da tifoso: Korda contro Rios, due mancini dal talento imbarazzante, geniali e folli come pochissimi altri. Allora tifai per Petr, trentenne all’ultima chance di vincere uno slam, mentre pensavo che Marcelo avrebbe avuto ancora tante tante occasioni, e invece… dal ‘99 in poi è stato quasi solo un calvario, per noialtri suoi ammiratori. Il più grande a non aver vinto uno slam? Forse. Di sicuro giganteggia anche su molti che un major l’hanno vinto: Johansson, Costa, Ferrero, Roddick, e chissà quanti altri anonimi manovali…
    nel firmamento tennistico è stato una cometa, sfrecciante e bellissima, purtroppo destinata ad esaurirsi in pochi istanti. Ma ha brillato in maniera indimenticabile, lui.

  2. roberto p. scrive:

    letto tutto d’un fiato come da richiesta.
    molto interessante e sono davvero ammirato dalle tue fonti, evidentemente il tennis ti aveva stregato ben prima di questo blog.
    rios rientrava esattamente nella definizione di federer, se giocava bene…mi divertiva molto ( come il gattone ) altrimenti veniva voglia di guardare altro. che problemi ha avuto esattamente? schiena? penso anch’io fosse un simil Agassi mancino ma meno dotato fisicamente.

  3. Roberto Commentucci scrive:

    Alluvionale Stefano, lo Zambesi ha tracimato!
    Ma Rios mi piaceva moltissimo.
    Il suo schema preferito (ammesso che lui sapesse che stava seguendo uno schema) era giocare un profondo cross di diritto, sfruttando la rotazione mancina, per costringere l’avversario al lungolinea, su cui lui si avventava con il rovescio incrociato bimane mancino più anticipato e più angolato che io abbia mai visto. Spesso faceva uscire la palla sulla riga laterale, nei pressi della linea del servizio.
    Con quel colpo, più ancora che con il diritto, otteneva decine di vincenti ad ogni partita.

  4. Nikolik scrive:

    Sarà stato anche il più grande giocatore di tennis a non aver mai vinto un Torneo del Grande Slam, questo non lo so.
    Forse è anche stato il più debole n. 1 del mondo di sempre.
    Oltretutto, se penso che lui è stato il primo sudamericano a diventare n. 1 del mondo e penso a Vilas, si rafforza la mia idea che la giustizia non è di questo mondo.

    Ah, la vecchia Ragusa! Bellissima città del Veneto!
    Speriamo di riconquistarla.

  5. Stefano scrive:

    Un vero deficiente fuori dal campo, chi lo nega.
    Ma un genio indiscusso dentro a quel rettangolo di gioco. Quanto l’ho amato quando è riuscito ad esprimersi al meglio. Quell’annata di IW e KB rimane per sempre nella memoria, ha ridicolizzato gli avversari per 4 settimane di fila, letteralmente ingiocabile. Ma quante altre occasioni sciupate.
    Mai visto nessun altro giocatore trovare angoli come sapeva fare Marcelo.

  6. andrew scrive:

    Mi hai riempito di nostalgia ma anche di ricordi, Stefano!!! Rios è stato sicuramente un grande interprete del tennis, quasi “costretto” a giocare dal suo grande talento…

    Bellissimo il suo diritto con “puntamento a gomito”, ma anche le voleè smorzate mi facevano impazzire…

    grazie a lui ho provato Yonex e ora non riesco più a giocare con altre racchette…

  7. anto scrive:

    Un grandissimo talento. Un mio amico qualche anno fà faceva parte dello staff dell’organizzazione del master di Roma, e mi raccontava che il cileno gli ha fatti praticamente impazzire. Mille pretese, capricci a non finire, allucinante. Ad un certo punto, il mio amico si è fatto cambiare di compito perchè non lo sopportava più.

  8. Enzo Cherici scrive:

    Sono d’accordo: il più forte giocatore a non aver mai vinto uno slam. Ma lo piazzo assieme al leggendario gattone Mecir. Però quella finale degli AO contro Nandrokorda ancora grida vendetta. Dovrebbero restituirgli il maltolto!

  9. marcos scrive:

    amo la sintesi, ma, talvolta, l’analisi è irrinunciabile: per descrivere personalità simili a quelle di rios, bisogna usare tutte le parole usate da stefano…e usarle bene, come ha fatto.

    carattere tipico del “non compreso”, rios si presentava così come l’abbiamo conosciuto perchè amava il suo ruolo di ribelle: tra lo sgarbato e il “bel tenebroso”, marcelo ha stregato i campi del mondo con le sue angolazioni impossibili.

    io penso che l’uomo meriterebbe una sceneggiatura: a johnny depp il ruolo di protagonista…
    …per gli elevati contenuti scabrosi, si consiglia la visione ad un pubblico adulto e particolarmente laico.

  10. Fabio P. scrive:

    Non discuto il giocatore … ma come persona faceva veramente schifo …
    A Roma, durante un allenamento, urlo’ di tutto ad un ragazzino di 12 anni che gli chiedeva un autografo.
    Avremmo voluto picchiarlo …

  11. String scrive:

    Brutto carattere e antipatico, non c’è che da confermare. Inoltre, date le sue intemperanze e l’incapacità di gestirsi umanamente, trovo che pur essendo stato numero uno del ranking ATP, praticamente non abbia mai vinto nessun torneo storico proprio per colpa sua e del suo carattere. Nessuna ingiustizia insomma. Nella vita ci possono essere ingiustizie — come ad es. la stroncata carriera della Seles per mani di un pazzo — ma in questo caso Rios ha ottenuto — nel bene e nel male — tutto quello che si meritava sportivamente.

  12. Umberto scrive:

    La penso esattamente come Nastase. Nel caso questo potesse essere considerato un giudizio soggettivo, lasciamo che parlino i risultati (sempre buona regola). Nastase, Connors, Mac, Cash etc, non erano così inqualificabili, a mio giudizio; se non altro collezionavano slam.
    Cordiali saluti.

  13. anto scrive:

    E poi quando lo visto in televisione a piagnucolare per la baby moglie. Mamma mia, peggio di den Harrow ed è tutto dire!

  14. andrew scrive:

    …diciamo che si faceva i cavoli suoi…e questo da molto fastidio a chi vuole vivere dei brandelli dati in pasto o dei feticci…

    grandissimo anche in questo senso e molto onesto con se stesso e forse anche con gli altri…

  15. Voortekker Boer scrive:

    Vedere Rios arrancare a Wimbledon era fantastico

  16. Margherita scrive:

    marcos, Johnny Depp ce lo vedo bene anche io!

  17. marcos scrive:

    …e ci credo, margherita!

  18. leonardo scrive:

    Il prossimo tra i più grandi a non aver mai vinto uno slam purtroppo sarà Nlabandian. Talento assoluto, quasi ai livelli di Federer.

  19. stefano grazia scrive:

    …e se avesse ragione andrew? diciamo che quello che mi colpisce, in questi personaggi negativi filtrati dai media, è che magari a volte, magari non sempre ma chissà, l’immagine che ne ricaviamo noi non sia un po’ troppo distorta … io ho solo cercato di farvi sapere che ci sono diverse persone che di Rios pensano tutto il bene possibile e che forse essere un “bravo bimbo” a telecamere accese e poi un grandissimo testa di manzo appena si spengono è peggio che essere sempre e comunque te stesso…
    Comunque, ciò premesso, io non lo so come era Rios … mi sarebbe piaciuto conoscerlo bene e magari avrei scoperto che era grezzo,bruto e stupido… O chissà…
    Grazie a tutti quelli che mi hanno letto fino in fondo!

  20. Karlovic 80 scrive:

    A proposito di Croati a Marsiglia,Karlovic “sotterra” di aces(33 con il 90% dei punti vinti sulla 1°!!!e 0 palle break concesse!!!)il povero F.Lopez,Tsonga perde da un redivivo Ancic e il solo Cilic si arrende a Youzhny.
    Speriamo che Ivo non si metta d’accordo con la federazione(io spero di sì)o per l’Italia la vedo critica.Per ultimo volevo dire che la superficie (il Greenset Grand Prix)di Marsiglia sembra più veloce del previsto.

  21. anto scrive:

    Karlovic 80, dobbiamo sperare che Karlovic giochi contro l’Italia, solo così c’è la possibilita che Barazzutti ci sbarazzi della sua presenza e se ne ritorni a casa, fed+ davis, due sconfitte, allenatore si cambia.

  22. Mario scrive:

    rios: il george best del tennis
    semplicemente magnifico

  23. luca scrive:

    Fosse stato più alto, Rios avrebbe vinto di più. Talentato, come altri mancini.
    @ anto
    fed + davis = due sconfitte = presidente si cambia. Sarebbe più giusto così.
    Almeno Barazzutti è stato un top ten ed è l’ultimo italiano che ha raggiunto le semi in un grande slam.

  24. Sör Vill Oliver scrive:

    ho un complimento per il subcomandante: sei malato!
    ;)

  25. Avec Double Cordage scrive:

    mannaggia! mi sono dimenticato di cambiare il nome, ma tanto sai chi ti fa i complimenti, qualche giorno fa sono stato a Marlengo e mi sono ricordato del tuo reportage cosi sono andato a vedere l’accademia li e ho pure visto Van Der Meer

    Rios è capitato proprio nell’arco di tempo che non seguivo il tennis, ma mi pare di ricordare la partita contro sampras a parigi

  26. daniela scrive:

    Ho finito da tempo di cercare corrispondenze e coerenze fra l’uomo e la sua opera, nella letteratura, nell’arte, figuriamoci nello sport. Che sia quel che sia Rios, intemperante, eccessivo, che paghi di tasca sua operazioni a cuore aperto a bambini poveri cileni negli Usa, non con quelle belle fondazioni scarica tasse che aprono i tennisti(da ultimi Nadal e Gasquet), o che spezzi la matita al bimbo che gli chiedeva un autografo, come ripete spesso Clerici.
    Quello che ricorderò era un senso dell’anticipo, un timing sulla palla che non avevo mai visto in altri giocatori, e di cui ti accorgevi ancora di più dal vivo, a Montecarlo per me per l’esattezza. Un anticipo che quasi mi faceva trattenere il respiro.
    Non mi importa che non abbia vinto uno slam, quello che ho provato già dai primi 10 minuti vedendolo giocare mi fece capire che si trattava di qualcosa di unico.

  27. Voortrekker Boer scrive:

    Vederlo contro Nadal magari sulla terra 2 su 3 sarebbe stato molto interessante.

  28. Cino Marchese scrive:

    Una delle mansioni più importanti da me ricoperte durante la mia militanza in IMG è stata senza dubbio quella del “recruiting” che non era altro che cercare di individuare i nuovi talenti e cercare di metterli sotto contratto. Ho ricoperto questo ruolo per molti anni e dirigevo all’interno della Società una specie di comitato formato da diverse persone provenienti da tutti i Paesi tennisticamente evoluti e dove la nostra Società era ben presente. Non esisteva una vera e propria struttura, ma io essendo il più vecchio la coordinavo e cercavo di essere informato il più possibile. Il nostro lavoro iniziava con il torneo in Francia dei ” Petit as ” e finiva a Miami in Florida in occasione dell’Orange Bowl passando per tutti i più importanti appuntamenti del tennis giovanile di tutto l’anno. La lotta con i nostri concorrenti era feroce, senza esclusione di colpi. Come vi ho detto la stagione finiva in Florida nelle tre settimane di Dicembre prima di Natale ed un posto dove ci sentivamo a casa nostra era a Delray Beach alla Laver’s Resort dove un nostro amico italiano, Claudio Colucci di Pisa, gestiva parecchie case e ce le affittava a condizioni di favore. Nella zona c’erano parecchi tornei inclusa la Sunshine Cup, una specie di Coppa Davis per i minori di 18 ed in tal modo si poteva assistere ad un panorama abbastanza completo del tennis maschile junior, mentre le femmine avevano la loro competizione che si chiamava Continental Cup. Una mattina avevo fatto tardi con l’ufficio ed ero ancora in casa quando invece gli incontri erano già iniziati da parecchio ed io sentivo delle grida provenire da un campo che da lontano vedevo molto affollato. Vagamente sentivo anche pronunciare il mio nome e facendo più attenzione quel grido di incitamento in effetti menzionava il mio nome ed era ” Vamos Cino”. Ovviamente era con l’acca, ma la cosa mi stupì e incuriosì e mi avvicinai al campo in questione dove una specie di indio con delle vaghe sembianze orientali si stava battendo con un americano il doppio di lui. Ne rimasi subito folgorato dal suo indubbio talento dalla sua velocità e dal suo acume tattico. Vidi anche sulla panchina, quale capitano della squadra, Hans Gildemaister, un vecchio amico ed anche ex cliente IMG. Rimasi fino alla fine a vedere quel piccolo cileno che poi mi dissero essere Marcelo Rios detto “El Chino” e non Cino per via di quelle sue sembianze vagamente orientali, aveva 17 anni ed in Cile tutti erano convinti sarebbe diventato un campione, Gildemeister per primo e con l’appoggio del Presidente della Federazione Fernando Flores dicevano di avere il mandato della famiglia per rappresentarlo. Mi pareva pertanto di essere a cavallo perchè subito dissi che mi interessava e che la mia Società era pronta a fare qualsiasi cosa per diventare il suo agente.
    Avevo con me un giovane americano su cui io puntavo molto e che già si era distinto in altre situazioni Jeff Schwartz. Chiesi a Jeff se se la sentiva perchè intuii subito che sarebbe stato necessario andare in Cile, parlare con la famiglia anche se mi dissero che il padre Jorge sarebbe venuto a Miami tra qualche giorno. Capii anche che el Chino non era così convinto che Gildemeister parlasse per lui e che con la Federazione c’era qualcosa che non andava e mi informai meglio e mi dissero che Gildemeister e soci volevano speculare e prendere delle tangenti. Jeff era nello stesso tempo agitato ed eccitato e non parlando la lingua mi chiedeva di stargli vicino e quando incontrammo il padre i nostri dubbi furono confermati ed il padre ci disse che solo lui avrebbe deciso per il futuro di suo figlio e la “banda” di Gildemeister doveva girare al largo e doveva immediatamente smettere di parlare di Marcelo. Il nostro concorrente più tenace fu Pato Apey Jr. che lavorava per Pro-Serv ed essendo cileno era molto insistente e pericoloso.
    All’incontro finale con il padre, sicuro di poter contare su un contratto tecnico piuttosto consistente e sicuro del suo talento e della sua affermazione certa gli offrii una garanzia abbastanza alta che chiudeva i giochi e creava ancora più agitazione a Jeff che diventava di fatto il suo manager. Il seguito lo sapete tutti, Rios diventa un grande giocatore e dopo alcune difficoltà iniziali la Nike gli fa un contratto milionario che sarà la più importante sponsorizzazione per un giocatore del Sud America. Non vincerà nessuno slam, ma Rios ha deliziato con il suo gioco tutti i grandi competenti e non mi sorprende quello che ha detto Federer perchè e vero.
    La storia di Nastase è una cosa molto personale che Ilie ha preso molto male ed il suo giudizio non fa testo perchè un conto è avere un brutto carattere ed un conto è sapere giocare e con quale fantasia e lui che amava questo tipo di cose non è credibile se prende in considerazione solo la sua scontrosità e la sua poca disponibilità al dialogo. Io ero a Montecarlo quando successe l’incidente fra di loro e vi assicuro che Nastase fu pretestuoso nel dire le brutte cose che disse. Rios era così e bisognava conoscerlo per capire il suo comportamento che forse è un retaggio che gli viene da quei momenti difficili passati con Gildemeister e la Federazione e da lì non si è mai fidato di nessuno ed ha sempre avuto un atteggiamento scontroso e difensivo come quando licenziò Stefanki. Rios veniva da un infortunio ed aveva deciso di andare due settimane prima del previsto e arrivato da Bollettieri chiama Stefanki e gli dice di raggiungerlo e lui di rimando gli dice che era in vacanza ….veramente e allora Rios gli dice con molta semplicità ” va bene come vuoi, rimani in vacanza anche dopo !! ”
    Questo era Rios uomo di poche parole e spesso non gentili, ma un grande campione che io sono fiero di avere reclutato per la mia Società.

  29. stefano grazia scrive:

    e io ringrazio cino marchese primo per avermi onorato con un suo commento che se non avessi paura di sminuirlo direi è una gustosissima ciliegina sulla torta ma in realtà è molto di più, una testimonianza di prima mano (le mie ahimè sono tute raccolte e di seconda mano)e secondo per avermi confermato che il diavolo non è così brutto come lo si vuole dipingere…voglio dire, quello che ha detto rios a stefaky forse forse glielo avrei detto anch’io ed è un po’ diverso dalla storia che si racconta, che marcelo lo licenziò perchè voleva andare in un altra direzione… vuoi vedere che magari anche yuri alla fin fine…

  30. andrew scrive:

    No, yuri no…

  31. stefano grazia scrive:

    andrew, vedo che mi controlli…e allora fila subito su Genitori & Figli e “dicci qualcosa di tennista”, il momento è grave… gli Ostrogoti non sono alle porte perchè,abbiamo appreso e non lo sapevamo,che gli Ostrogoti siamo noi, ma insomma,c’è bisogno di un po’ di vaffantennis…

  32. Luca_Overseas scrive:

    Grandissimo Stefano! Che bello leggere la tua raccolta di testimonianze!

    Io Rios l’ho incontrato una volta sola, a 9 anni, quando ancora non ero un vero appassionato di Tennis. Però la mia matita non l’ha spezzata!

    Ma poi che sarà mai…io, bolognese doc e gran tifoso Virtus, chiesi a Danilovic un autografo durante un’esibizione ai Giardini Margherita…mi rispose “levati dai c…”. Certo, ci rimasi male, ma per me rimase sempre un idolo come giocatore. Certo, il dono delle pubbliche relazioni gioverebbe ad alcuni grandi campioni, ma quello che devono saper fare meglio è giocare, non essere simpatici. E come dici tu, Stefano, questi personaggi non possono che arricchire il mondo sportivo con le loro luci e ombre, creando rivalità e, allo stesso tempo, guadagnondosi il rispetto degli addetti ai lavori.

    Come disse Longino: Meglio un genio irregolare di una mediocrità costante.
    Per questo adoro Safin, un altro forse un giorno finirà in un resoconto come questo. Lui però di Slam ne ha vinti. Chissà, se con l’età farà pace coi suoi demoni un giorno lo rivedremo con un coppa in mano, magari a Gennaio o Settembre…Ne dubito, ma ci spero sempre.

  33. rochus69 scrive:

    Ne approfitto per fare una proposta al mitico Cino Marchese e mi rivolgo anche al grande UBS: perchè non organizzate un torneo con le racchette di legno ?un evento magari da ripetere ogni anno senza voler mettere il bastone tra le ruote all’ATP o all’ITF: penso che sarebbe fantastico. E cosa ne pensate voi lettori di questo fantastico blog ?

  34. andrew scrive:

    …fantastica idea per affossare ulteriormente il tennis italiano…magari da accoppiare a sfilate di moda, assaggi enogastronomici e altro…

    …da svolgersi necessariamente in un circolo prestigioso…

  35. Avec Double Cordage scrive:

    …fantastica idea veramente vedo luca capellone e barbuto con maglietta a strisce, fascetta e pantaloncini mini battere una donnay lignea sulle antonetti con un sorriso che va da un orecchio all’altro …Miccini rinuncia allo US Open e preferisce allenarsi con una maxply al TC Tropea per sfidare nastase in panciera…

  36. rochus69 scrive:

    A questi ” esperti” di tennis e di marketing sportivo, vorrei ricordare che Mc Enroe -Sampras nel 1996 giocarono con le racchette di legno al Madison Square Garden e vi fu il tutto esaurito ( indovinate chi vinse….).
    Caro double cordage : preferisco vedere Nastase a 60 anni che Nadal a 24 ( è l’antitennis per eccellenza ). L’evento lo si potrebbe realizzare immediatamente dopo il Master dell’ATP. Ve lo immaginate Federer-Sampras ( con le racchette di legno a 36 anno tornerebbe anche lui competitivo) a Milano ? tutto esaurito in prevendita. Prima o poi qualcuno più intelligente realizzerà questa idea ( Negli USA diversi tornei per giocatori di quarta categoria si giocano con le racchette di legno)

  37. Enzo Cherici scrive:

    Caro “Luchus69″, credo che Federer-Sampras farebbero il tutto esaurito anche con una mazzafionda!!!
    Domanda: vi risulta che qualcuno abbia mai proposto di tornare a fare il salto dell’asta con le aste in bambù? Perché mai soltanto il tennis dovrebe guardarsi indietro? Io piuttosto organizzerei un’esibizioni con racchette futuristiche, spaziali. E su campi in legno! Ma si un pò di legno mettiamocelo ;-)

  38. stefano grazia scrive:

    luca overseas (mio concittadino):mio figlio ha incontrato Safin all’isokinetic quando andò a farsi curare il ginocchio…il direttore del Centro,Stefano Della Villa, è uno dei miei migliori amici e ha anche sposato mia cugina quindi fu facile organizzare l’incontro…Safin fu gentilissimo e rimase a parlare in inglese con Nicky per oltre mezzora … comunque,è vero, di safin non ci sono voci di comportamento antipatico FUORI dal campo…

  39. rochus69 scrive:

    Tanto per cominciare l’atletica leggera è uno sport basato sul fisico a differenza del tennis che è uno sport basato sulla destrezza e sulla tecnica.Secondo : il baseball professionistico ha abolito le mazze in alluminio e ripristinato quelle in legno.Terzo : la formula 1 sta ridimensionando la tecnologia, per rendere più spettacolari le gare senza tralasciare la sicurezza.Quarto: non ho mica detto che bisogna tornare a giocare con le racchette in legno !Dico ( e le persone che la pensano come me sono in aumento): creiamo un evento annuale dedicato alle racchette di legno,oppure una categoria alternativa. il doppio è moribondo,meno tornei di doppio e qualche torneo con le racchette di legno in più… nello sci c’è la discesa libera e c’è lo slalom,nel tennis potrebbe essere la stessa cosa.

  40. rochus69 scrive:

    guardate che non sono luca ………..

  41. Enzo Cherici scrive:

    L’esempio del salto con l’asta non è affatto casuale. Non è per niente vero che nell’atletica leggera sia “basata sul fisico”. Non soltanto almeno. In tutte le discipline la tecnica conta eccome, basta chiedere a qualunque tecnico e confermerà quanto dico. Nel salto con l’asta poi, e qui veniamo al parallelismo con il tennis, conta anche lo strumento. Vogliamo forse dire che Bubka non è il più grande astista di tutti i tempi perché saltava con aste tecnologicamente più avanzate rispetto ai predecessori?
    Il baseball prof ha abolito le mazze in lega per ridimensionare i sempre più frequenti taroccamenti dell’attrezzo. Sembra che con le mazze in lega fosse più semplice camuffare le mazze, con aumento spropositato dei fuoricampo, fenomeno decisamente in calo (quello del taroccamento) dopo questo cambiamento.
    È vero: nello sci c’è lo slalom e la discesa. E allora? Anche nel tennis c’è singolo e doppio. Ma mica nello sci fanno la discesa con sci moderni e lo slalom con sci anni 70! Sinceramente mi sfugge il parallelismo.
    Per finire, lo so che non sei Luca. Le idee sono simili, ma non avendo citato nemmeno mezza volta l’Orso svedese è accertato che non puoi essere tu. Si gioca Rochus ;-)

  42. Avec Double Cordage scrive:

    rochus69 lo so che non sei luca ma stai camminando nelle sue scarpe, sono sicuro che qualcuno prima o poi lo farà un torneo con le racchette di legno (e lo avevo gia detto a luca tempo fà e gli avevo anche consigliato di farlo lui), ma saranno tutti ex a giocarci e avrà più il carattere di un esibizione magari anche un pò pagliacciata visto che non lo vedo molto stiloso un nastase di 100 kg inserito in dei pantaloncini anni settanta simil hot pants

    concordo con Enzo Cherici per la mazzafionda e lol ;)

    la discesa libera del tennis e wimbledon, lo slalom il roland garros il super g l’ autralian open e il gigante lo US open un torneo con le racchette di legno sarebbe semmai il parallelo di natale dello sci …se lo fanno ancora ;)

  43. Avec Double Cordage scrive:

    @ Enzo Cherici

    “…Per finire, lo so che non sei Luca. Le idee sono simili, ma non avendo citato nemmeno mezza volta l’Orso svedese è accertato che non puoi essere tu. Si gioca Rochus …”

    LMAO :D aspetto che piombi anche luca ice ice baby in questo thread per scompisciarmi ancora di più

  44. rochus69 scrive:

    Sei sicuro che Federer avrebbe paura di provare ? Vogliamo scommettere sul successo di una iniziativa del genere in un periodo con assenza di tornei ? Djokovic ha detto di essersi divertito con la racchetta di legno . Ripeto: parlo di una disciplina nuova , il WOODEN LAWN TENNIS o VINTAGE TENNIS. Anche nello sci i materiali hanno rovinato la discesa libera, ma lì non si potrebbe fare perchè con gli sci vecchi ti potresti fare male e sarebbe ridicolo. Ripeto negli USA lo stanno facendo e qualcuno lo ha fatto anche da noi.Manca l’evento con i grandi giocatori. @ Andrew : fai il commerciante di racchette ? hai paura che la gente non comprerebbe più quelle spaziali? .
    NOn capisco che male farebbe al tennis italiano, lì i problemi sono altri,mancano soldi e dirigenti capaci e soprattutto manca la pratica dello sport nelle scuole, che sarebbero la prima base di reclutamento,mancano i campi pubblici.ecc. ( Di questo ne parliamo in un altro post.)

  45. andrew scrive:

    …direi di spostare questi interventi su altro post…altrimenti Rios si incazza…

    …comunque, no non sono commerciante di racchette, semmai colleziono quelle di legno trovandole a 5-10 euro nei mercatini dell’usato…ne ho una ventina e le faccio anche usare a mio figlio per palleggiare al muro…

    io parto dal fatto che in Italia, grazie alla lungimiranza dei dirigenti di circolo e alla pochezza dei promoter, il tennis è visto ancora come un giochetto per “talenti” danarosi da “godersi” nel ristretto del proprio cortile…

    se tu mi aggiungi queste proposte di esibizione/nuovo sport, allora io lo vedo come il possibile “colpo di grazia” alla possibilità di diffondere il tennis in Italia come sport agonistico…

    si distraggono così risorse economiche e umane per la promozione di “ciò che non è” a svantaggio di “ciò che è”, in perfetta continuità con la linea di pensiero della FIT…

    ma lasciamo riposare Rios e risentiamoci in altri luoghi…

  46. luca scrive:

    @ Avec Double Cordage & c

    Mah; secondo me l’errore madornale fu la mancata regolamentazione delle dimensioni degli attrezzi e delle relative forme 30 anni fa ( ca. 1977 ).
    La logica evoluzione delle cose - dunque anche del tennis - non sarebbe stata impedita pur nel rispetto di regole precise.
    Dunque si sarebbero potute apportare innovazioni tecnologiche al tennis senza lo stravolgimento degli attrezzi che si è avuto a partire dalla seconda metà degli anni settanta; idem dicasi per superfici e palline.
    E’ come se nel golf si fosse introdotta la mazza da golf in fibra di carbonio delle dimensioni di un badile con buche da 20 cm di diametro.
    Peraltro, come ho già scritto nel post sul torneo di Milano,…….
    BJORN SANTO SUBITO !!!!!!

  47. michele scrive:

    Stefano, per dirla alla Nastase, hai scritto una colossale ca…ta apparentando Korda a Johannson Gaudio ed Alberto Costa! ;-)
    La bellezza, la pulizia, il genio dei gesti del mancino di Praga credo di averli visti solo nel tennis del Maestro svizzero.

    Tutto il resto dell’articolo è davvero molto godibile; complimenti!

  48. Luca_Overseas scrive:

    @ Stefano Grazia: Anch’io ho sentito solo cose positive su Safin - personaggio. Ai fan del russo consiglio “The agony (and fleeting estasy) of Marat Safin”, disponibile su safinator.com, un bellissimo feature article ricco di aneddoti sul carattere di Marat.

    Ma è vero che mentre si curava all’Isokinetic - un mio amico faceva riabilitazione al crociato lì nello stesso periodo - aveva intortato un famoso medico e faceva la spola con un’altra amante a Forte dei Marmi durante i fine settimana???

    All’AO l’ho visto bene. Chissà che con un sorteggio decente non riesca a fare bene a Indian Wells…potrebbe anche convincermi a comprare last minute un biglietto per Miami..!

  49. luca scrive:

    @ andrew
    Anche tu collezioni racchette in legno ? Io sono a quota 64, periodo 60 / 70.
    Le tengo in una camera / palestra appese al muro, assieme alla foto di Edoardo Granata relativa al match point di Wimbledon 78 : in pratica, una sorta di cappella votiva.
    A parte gli scherzi, le cinque varianti di Wilson Jack Kramer sono belle, fra cui il raro mid size da 85″ ( su you tube ne ho visto uno a 254 € ).
    Anche la Prince Woodie e la Snawert Ergonomic sono belle, come le Slazenger challenge no 1 in quattro varianti. Bella la prima, quela di Newcombe, della Smith Court, nonchè prima racchetta di IceBorg.
    Ovviamente le Donnay Borg Allwood e Pro fanno contorno alla foto dell’Orso inginocchiato sul centre court, assieme alla Wilson T2000 ed alla Dunlop Maxply McEnroe, rara.
    La lettura di Match Ball e Tennis Italiano annate 1977 / 1981 avviene ascoltando musica classica : Diana Ross, Donna Summer, Gloria Gaynor, Bee Gees, KC and Sunshine Band

  50. luca scrive:

    @andrew
    Correggo : Snauwaert. Le videocassette dei grandi matches di quel periodo sono visionate su un leggendario televisore NORDMENDE SPECTRE 26″ del 1978, e le notizie alla radio le ascolto su una altrettanto leggendaria GRUNDIG SATELLIT 2100 del 1976.
    Per tenermi in forma, raggiungo la meravigliosa spiaggia del Poetto di Cagliari a bordo di un Vespone PX 125 aggindato con tuta ADIDAS blu, t shirt FRUIT OF THE LOOM, i pantaloni della tuta infilati nelle calze, le Stan Smith ai piedi.
    D’estate, vado col windsurf….naturalmente su un mitico TEN CATE Windsurfer del 1980 col boma di legno : una nave !!!!! Riesco ancora a metterlo di taglio ed a fare il buzzuro in spiaggia, agghindato coi SUNDECK !!!!
    Al rientro, mi rilasso vedendo….MAGNUM PI con la sua mitica FERRARI 308 GTS i rossa del 1980. Lo alterno a Charlie’s Angels, con una giovanissima Farrah Fawcett

  51. Avec Double Cordage scrive:

    ammazzaoooh ma luca tu sei peggio di quel che pensavo!!! ;) guarda che se stai veramente a cagliari c’è il rischio che ci si vedrà dal vivo prima o poi… ma fatti accompagnare da frrah e lascia a casa bafometto magnum pi …al momento stò a bolzano ma tra qualche settimana torno ad alghero e ti sfido con la mia fila kid lignea ;)

  52. Karlovic 80 scrive:

    @ Luca.
    Stai messo proprio male:malissimo!!!Stai messo peggio dell’ultimo Borg(quello del 91-92-93)quando veniva ripetutamente schiacciato dai vari Arrese,Delaitre,Ferreira,Prpic,Hogstedt!Pridham!Medvedev,Kulti,Roux,Oncins,Cunha-Silva!!!Volkov.
    Stammi a sentire:cambia spacciatore!!!La “roba” non è buona!!!

  53. stefano grazia scrive:

    luca, cambia anche windsurf…
    il mio sport prima del tennis e dopo il rugby fu proprio il wsurf ma io passai subito al funboard, alla tavoletta, al sinker … ora capisco tutto!

  54. luca scrive:

    @Avec Double Cordage & Karlovic 80
    Mi avete provocato. Fate da bravi, altrimenti vi bombardo di vintages !!!!

  55. rochus69 scrive:

    Luca N.1 , il torneo con le racchette di legno con i giocatori ATP lo dobbiamo organizzare assolutamente. Karlovic lo invitiamo per un provino per qualche squadra di A/1 di basket, il tennis è un’altra cosa….

  56. Karlovic 80 scrive:

    @ Rochus 69.
    A proposito di basket,a Rotterdam si sfideranno la power forward di 6ft 10in(Karlovic),e la point guard di 5ft 5in(il nanerottolo O.Rochus).Il bilancio è a favore del Belga(3-0 a livello Atp,e 1-0 a favore del Croato nei challenger)
    Ma questa è la volta buona che il nano di Namur venga spazzato via a colpi di “Martellate” in testa!Per Cristo nostro Signore.Amen.

  57. luca scrive:

    @ stefano grazia
    Mi sono adeguato anche io, passando alle tavolette da slalom 2,70 m x 7 kg x 80 ltr, per poi ripiegare su più fruibili allround DROPS da 3,20 m x 8 kg x 150 ltr. Vele neil pryde e yes da 6.5 m
    Ma l’era del TEN CATE era irripetibile : free style a manetta.
    W Robby Naish !!!!!

  58. rochus69 scrive:

    @ Karlovic80 vediamo come va a finire . IL mitico Olivier ha accusato problemi fisici durante l’Australian Open, quindi l’antitennis Karlovic è favorito. Speriamo che la superficie non sia troppo veloce.Con le racchette di legno vince Rochus 6-0 6-0

  59. luca scrive:

    @ Karlovic 80
    Off topic non vintage
    Vai su you tube, e vedi cosa combinano le Corvette Z06, sia su drag strip che su pista : povere supercars europee !!!!!
    BMW M5 e M6 svergognate, MERCEDES SL 65 AMG ridicolizzata, FERRARI F 430 umiliata. La spocchia europea messa al pubblico ludibrio.
    Poi toccherà a LEXUS.
    Aspetto di vedere la ZR1 in azione.
    Ma la meglio è la C6 standard con il cambio automatico : 60 mph a 1500 giri e 30 mpg : spettacolare !!!!!

  60. Karlovic 80 scrive:

    @ Luca.
    Ho visto i video,devo dire che queste Corvette sono delle buone auto,tra l’altro sono vincenti in varie gare di durate e in varie classi Gt,ma faccio fatica a preferirle alla Lambo Gallardo o alla Murcielago(stradali).Credo che già lo samprai,ma per quest’anno è attesa la concept car Blue Devil dotata di V8 LS7 sovralimentato capace di oltre 600 hp e 100.000$ di costo.

  61. stefano scrive:

    lancio una provocazione : per me rios è stato il piu’ grande giocatore di tennis e basta e non ha vinto slam perche’ aveva un fisico minuto e forse non si è dopato abbastanza…
    ma se il tennis fosse un sport veramente fatto per quelli bravi e non per i maciste dopati, il che si puo’ fare solo alzando la rete e diminuendo radicalmente la lunghezza delle partite (ad es.set a 4 anziche’ a 6)
    rios sarebbe stato (e forse lo sarebbe anche oggi) il migliore di sempre!

  62. Simone scrive:

    Grandissimo Rios valeva sempre la pena guardare i suoi incontri, anche quando perdeva la testa!!! Era in grado di far innamorare le persone, capacita’ che solo pochi campioni hanno avuto…vedi Pantani, Tomba e Micheal Jordan!!!!

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