Tennis sui giornali: troppo poco.
Che cosa possiamo fare noi.
L’effetto domino e la pigrizia dei fan

Non è soltanto colpa della Gazzetta dello Sport o dei media. Anche noi siamo un po’ passivi e troppo lamentosi. Per me è meglio trovarsi in tanti su un evento che appropriarmi di una “esclusiva”. Spero che prima o poi in Fit si rendano conto che la passione di alcuni ha aiutato il tennis più di tanti dirigenti…
Torno sull’argomento dello scarso spazio riservato al tennis sui giornali (ma eventuali vostri commenti continuate a farli sotto al post “Nalbandian b.Diokovic…Vista la Gazzetta oggi?” onde facilitarne la consultazione complessiva) perché ho visto che quel post ha suscitato parecchie reazioni.
Resto dell’opinione, dopo averli letti tutti, che il tennis sia uno sport minore rispetto al calcio, per carità, ma non sia al contempo così minore (in termini di tennisti della domenica, di praticanti, di tesserati, di lettori) da meritare i modestissimi spazi cui ci hanno abituato.
Per prima cosa, visto che magari qualcuno si annoierà a leggere tutto quest’articolo, dico che la Gazzetta e gli altri giornali sembrano dare grande spazio alle lettere, all’interattività, e allora se ai giornali che leggete (e anche a quelli che non leggete) arrivassero non una o due ma decine di lettere di protesta per come è stato seguito _ che so, il Master di Madrid? _ con l’invito ad inviare almeno un giornalista a Shanghai, forse ce lo manderanno e ne guadagnerà il tennis, l’informazione, e noi tutti per…effetto domino. Se la Gazzetta dedica tanto spazio, il Corriere dello Sport e Tuttosport un po’ devono seguire (e viceversa), così come se La Repubblica dà più spazio grazie alla presenza di un Clerici anche La Stampa, i miei giornali (Nazione, Giorno e RdCarlino) e…talvolta…il Corriere della Sera, dovranno minimamente tenerne conto. E i capiredattori nell’assegnare gli spazi diventeranno più generosi. Anche se poi pubblicheranno più volentieri un qualche gossip strampalato, piuttosto che il resoconto dei matches. Qualcuno potrebbe pensare che io potrei essere contento (anche per questo blog di cui a Shanghai si celebrerà l’anniversario…) a trovarmi in una situazione di…”esclusiva” e a sfruttarla a mio favore, ma non è così. Per il tennis in genere non sarebbe un bene. Meglio vengano altri inviati (a spese dei loro giornali) e io a spese mie, dovendo affrontare concorrenza in più (e magari uno di quei colleghi di cui peroro l’invio mi darà un buco, cercherà di fare un’intervista di nascosto…), piuttosto che fare …l’orbo di un occhio felice nel Paese dei ciechi. Io l’ho sempre pensata così. Forse anche perché la concorrenza non la temo, agli scoop nel tennis non credo (tant’è che io pubblico subito sul blog quello che magari gli altri possono leggere e scrivere per il giorno dopo…).
Capisco che non si possa scrivere a destra e manca, alle direzioni dei giornali, di continuo (anche a Sky, ad esempio, perché mandino i telecronisti sul posto…magari scegliendo i migliori, il servizio ne guadagnerà certamente), però …insomma se questo blog è un luogo di raccolta dei veri super-appassionati, qualche sforzo possiamo farlo pure noi o no? Se a migliaia ci ritroviamo qui ogni giorno, forse qualche decina di persone di buona volontà, non troppo pigre, si possono trovare. Io cerco di dare il mio contributo scrivendo e organizzando il blog, tanti mi danno una mano, anche voi che commentate naturalmente, ognuno faccia la sua parte, se davvero ci tiene. Organizzando magari una sorta di…”gruppo di pressione in all’erta continua”. Ci sono tante lobbyes in Italia, questa sarebbe una delle più innocue. E rifletterebbe comunque la volontà di una…minoranza fin troppo silenziosa. E non così esigua.
Un conto è pretendere di avere una pagina, che dico, mezza pagina al giorno, un altro un articoletto decente al giorno (come, più o meno, con l’aiuto di alcuni di voi, si cerca di mettere questo blog). Se nel giorno in cui la Schiavone raggiunge per la seconda volta in carriera le semifinali di un Tier 1 finisce in 7/8 righe di un giornale di 42 pagine, qualcosa di sbagliato c’è.
Alla base di tutto c’è la scarsa cultura sportiva dei direttori e di molti loro sottoposti che occupano posizioni di vertice all’interno dei giornali. Alcuni dei primi diventano tali perché hanno fama di uomini che “fanno vendere il giornale” _ qualsiasi tipo di giornale, da Novella 2000 a Vanity Fair _ alcuni dei secondi perché si sono fatti largo e nome fra i mille “addetti al calcio” e sanno se Vieri è mancino oppure destro quindi si preoccupano maggiormente (e giustamente) se la contrattura accusata ieri in allenamento con la Battipagliese è avvenuta alla gamba sinistra piuttosto che alla destra (di qui un gran bel titolo…). I capi pagina dello sport sono tutti (o quasi) d’estrazione calcistica: quante volte mi è capitato, in 30 anni di attività, di dover spiegare ad un mio capo che Tal dei Tali non era uno sconosciuto ma il n.4 del mondo con racchetta per dieci anni, il vincitore di 3 Coppa America di vela…, il recordman mondiale dei 200 stile libero, etcetera. Questo vale anche in tv. In Rai come in Mediaset un titolo di tg per il tennis c’è solo se l’Italia gioca la Davis, la finale di Fed Cup, o se Volandri batte Federer. E se sapeste quante pagine dei giornali vengano impostate, o rifatte, sulla base di quello che….”L’ha detto la tv”.
I risultati, i record, al giorno d’oggi valgono una breve. Bisogna che Federer vinca 15 Slam,o perda di brutto, altrimenti nisba. La Pennetta che viene lasciata da Moya ispira invece al Corriere della Sera un gran pezzo sulla bella italiana sedotta e abbandonata. Mezza pagina su Gazzetta, l’interessamento dei capi dello sport degli altri giornali che ti chiedono un approfondimento, magari un’intervista. E ti puoi immaginare come sarà contento il protagonista del gossip di rilasciartela, quando magari non hai mai nemmeno fatto cenno (per mancanza di spazio…) ai suoi migliori risultati.
Fra i vari commenti che ho letto ce n’è uno ingiusto. Quello di Asterix che dice che Martucci odia il tennis. Non è vero. E’ che anche lui deve arrampicarsi sugli specchi per proporre un pezzo, per farlo pubblicare e uno che vive dentro un giornale (cosa che Tommasi e Clerici ed io non facciamo…io ci ho vissuto per 10 anni e i meccanismi li ho imparati, anche se non apprezzati) non può combattere ogni giorno…per il suo sport. Perché alla fine gli altri lo mandano a quel Paese. Così se lui è in ferie è davvero in ferie (anche perché se chiedesse, eventualmente, di scrivere di tennis quando è in ferie interverrebbero gli organismi sindacali a impedirlo, o aziendali preoccupati che di ferie possa accumularne troppe). Quialcuno penserà che scrivo queste cose _ ci sono semrpe gli appassionati di retrologia _ perchè sono amico di Martucci, o di Torromeo (perchè il discorso che vale per uno vale anche per un altro), ma in rrealtà io la penso proprio così (e con Martucci credo di aver avuto contrasti e dissidi più che qualcunque altro collega…).
E’ vero altresì che Clerici, Tommasi ed io abbiamo giocato a tennis una vita, al tennis abbiamo dato tanto (e anche ricevuto tanto, per carità…ma credo che avremmo potuto ricevere anche occupandosi di altro) e questo fa sì che siamo più appassionati, più legati a questo sport per il quale non ci sono giorni di riposo che tengano. Al punto che io mi sono inventato questo blog, che vado a seguirmi certi tornei cui i miei giornali non sono sufficientemente interessati a mie spese (come hanno fatto anche Tommasi per anni all’US Open e forse anche Clerici prima di diventare più famosi o “specie protette”). Purtroppo, e l’ho già scritto tante volte, il giorno che Clerici, 78 anni, si stufa di andare in giro per il mondo, e idem Tommasi, 73, o ci scappa fuori un Federer italiano oppure saranno guai. Paolo Rossi di repubblica ama più il tennis della Formula Uno, ma sa benissimo che il giorno che Clerici non dovesse più scrivere, all’US Open Repubblica ben difficilmente lo manderà e magari a Parigi e Wimbledon andrà gli ultimi giorni soltanto, come accade per il Corriere della Sera. Per questo motivo, e non solo, quando l’ufficio stampa della Fit polemizza con un Tommasi, ma anche con un Martucci o chiunque altro, pare quasi che non si renda conto _ eppure è stato redattore capo di un giornale…; al di là della verve polemista se ne dovrebbe rendere conto almeno il presidente FIT e gli altri consiglieri _ che ad alcuni giornalisti andrebbe fatto un monumento per le mille battaglie sostenute pur di conquistare dieci righe in più al tennis, uno spazio in radio, in tv. O credete che siano stati mossi soltanto da interessi personali (economici e non)…Vi assicuro che ci sono attività molto più redditizie e accessibili. In conclusione ai master i grand tornei dovrebbero avere l’obbligo di dedicare spazio. E se non lo fanno sta a noi ricordarglielo.