Flavia Pennetta, il grande ritorno.
Moya, Seul, Bangkok e Fed Cup

 
13 Dicembre 2007 Articolo di Egizio Trombetta
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Flavia Pennetta alla Festa FIT di un anno fa con Ubaldo che non potè fare a meno di dire: “Non è solo brava e simpatica, è davvero anche molto bella!” 

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La brindisina a cuore aperto. “Karin Knapp ha un grande potenziale. Non ci ho perso per un pelo”. Perchè si trova bene in Spagna: “Lì ci sono molti più allenatori che da noi”.

In molti davano Flavia Pennetta già per un’ex-giocatrice all’indomani della sua rottura con Carlos Moya. La venticinquenne brindisina, è vero, era proprio irriconoscibile. E non solo sul campo di gioco, per i risultati, ma anche in fotografia, tanto era dimagrita (6 o 7 kg?).
Ma con le due semifinali raggiunte a Seul e Tokyo e soprattutto con la vittoria di Bangkok, Flavia ha voluto dimostrare a tutti che nello sport, come nella vita, si è vincenti soltanto se si è davvero capaci di superare i brutti momenti, i colpi più duri. Non solo quelli conseguenti a un dritto o a un rovescio.
_Flavia, se si hanno problemi personali che finiscono per turbare anche la propria attività professionale, qual è il segreto per ritornare vincenti? Ci si deve concentrare prioritariamente sul lavoro, nel tuo caso sul tennis, oppure ci si deve preoccupare prima di risolvere i problemi privati?
“Il lavoro ti da l’opportunità di staccare totalmente la spina dai propri problemi e in quelle due-tre ore durante un allenamento o una gara ti trovi totalmente in un’altra dimensione. Certo avere un buon equilibrio fuori dal campo ti porta sempre a rendere al meglio anche quando stai in dentro il campo. Su questo non ci sono dubbi. Ma il tennis ti può aiutare, talvolta, a non pensare ai tuoi problemi personali…”
_Per rendere al meglio, hai bisogno di qualcuno vicino a te dal punto di vista sentimentale?_
 “No”
_Cosa vorresti dire, se tu potessi farlo, a quelle persone che ti hanno considerato troppo presto già un ex-giocatrice?_
“Niente. Non penso di dover dare delle spiegazioni a nessuno”
_Cosa ricordi con piacere dell’ultima vittoria a Bangkok?_
“Giocare in Asia non mi è mai piaciuto molto. Ma alla fine, invece, mi ritrovo con tanti bei ricordi. Sono stata molto insieme col mio allenatore (Gabriel Urpi). Siamo andati in giro per i mercatini e per i musei, siamo stati molto bene”
_Eri quasi contenta di non aver giocato la finale di Mosca in Fed Cup?_
“No, proprio no. Ero prontissima ad entrare in campo. Avrei voluto entrare e giocare,… anche se magari avrei perso anch’io. Anzi, è molto probabile che sarebbe successo. Però… disputare una finale così sarebbe stato bello”
_Come è stata quella settimana?_
“Credo che sia stata una settimana comunque molto positiva. L’avevamo preparata molto bene, oltretutto. Detto questo se tu fossi entrato negli spogliatoi il giovedì o il venerdì mattina, della grande tensione che c’era te ne saresti accorto, non te lo nascondo. C’era magari chi parlava di più, chi invece diceva solo qualche… cretinata..”
_Scusa mi puoi dire, visto che lo accenni, chi era di voi che diceva… cretinate?_
“Io - ride a crepapelle Flavia –Chissà, forse ero la più tranquilla perché sapevo di non giocare. E’ normale che chi gioca sia sempre più teso di chi non gioca. Anche se poi, in realtà, domenica sera chi non ha giocato è incredibilmente più stravolto di chi ha giocato”
_Sul 2-0 le speranze c’erano ancora?_
“C’erano, c’erano. Anche perché la prima partita l’avevamo persa per un pelo”
_ Se prima del successo a Bangkok magari non ti sentivi con le carte in regola per aspirare a un posto di titolare in Fed Cup, adesso le cose sono cambiete, ti piacerebbe riconquistare il posto in squadra?
“Certo che sìiii, quello sempre!”
_Ma in Fed Cup tieni a giocare anche il doppio, visti gli ottimi risultati che hai avuto in carriera nella specialità (compresa una finale all’US Open in coppia con la Dementieva; n.d.r.) ?_
“Ma certo, ci mancherebbe”
_Così non credi che il fatto di giocare il doppio, possa rivelarsi un handicap per chi volgia giocare anche i singolari? Mi riferisco, ad esempio, a quanto è successo a Castellaneta. Mara dopo la partita di singolare con la Mauresmo era sfinita ed è stata costretta a passare la mano…_
“Mi è capitato di fare molte finali sia di singolo sia di doppio e ti dico che fino a che siamo in gara abbiamo una tale forza dentro che nemmeno noi ce ne rendiamo conto appieno”
_Che dieta hai fatto per ritornare così in forma?_
“Poca pasta e poco pane e tanta tanta carne. Mi fa impazzire la carne. Anche se un piatto di pasta fatto da mia mamma o mia nonna lo mangio sempre di gusto…quando mi trovo ad un ristorante preferisco un buon filetto”
_Quanto manca alla Knapp (se le manca qualcosa…) per essere davvero pienamente competitiva con voi?_
“Secondo me lo è già adesso. Karin ha grandissime potenzialità. Tutti i suoi colpi possono far male. Ci ho giocato contro prima di Wimbledon e non ci ho perso per un pelo”
_Sei emigrata in Spagna per allenarti meglio…i risultati ti hanno dato ragione, che cosa hanno in Spagna di più che da noi? _
“Innanzi tutto in Spagna ci sono molti più allenatori che da noi. Molti più allenatori che sono stati giocatori, intendo. Perché di allenatori ce ne sono anche in Italia, ma di quelli che sappiano che cosa si prova durante la partita…invece non ‘ che ce ne siano poi così tanti. Invece per me l’esperienza diretta sul campo conta moltissimo. Gli spagnoli hanno in genere una storia tennistica (e risultati) più importante della nostra e questo fa sì che siano molti più i ragazzini spagnoli a giocare e a godersi di più il tennis che non i loro coetanei in Italia. Tuttavia devo anche aggiungere che dopo le ultime nostre vittorie in Fed Cup e anche quelle di Filippo (Volandri ndr) a Roma, una certa eco c’è stata, e ho l’impressione che ci siano molti più bambini che adesso si avvicinano al tennis. E’ da lì che parte tutto”
_Quanto è importante per te la relazione fra genitore,allievo e coach?_
“Io penso che ci siano tre ruoli ben definiti, quello del genitore, quello del coach e quello del giocatore. Non penso che i genitori si debbano mettere ad interpretare con i propri figli il ruolo del coach, né che gli allenatori possano improvvisarsi genitori. Per me ognuno deve rimanere al suo posto, a meno che i genitori non abbiano trascorsi importanti come giocatori”
_E’ importante avere le giuste aspettative?_
“I genitori tendono a vedere i propri figli più forti di quelli che sono realmente, tendono ad illudersi naturalmente. E’ brutto sentirlo dire, ma purtroppo molti genitori desiderano così tanto che il proprio figlio diventi un campione di tennis, che non riescono ad accorgersi dei limiti del loro figlio. E’ normale che tutti i genitori desiderino il successo d’un loro figlio. Io, ad esempio, ho avuto la fortuna di avere due genitori intelligenti, sempre capaci di restare con i piedi per terra. Così fino a quando non ho fatto i primi tornei di un certo livello, non mi hanno mai messo addosso pressioni esagerate, inutili. Anzi…”
_Cosa si dovrebbe fare secondo te per arginare la corruzione nel tennis, si dovrebbero eliminare le scommesse o controllare maggiormente la gente che gli orbita attorno?_
“Le scommesse ci saranno sempre, non c’è modo di eliminarle. Si dovrebbero migliorare i controlli delle persone che hanno accesso agli impianti. Non so se lo sai ma la WTA ha in progetto di fare un controllo approfondito a tutti gli allenatori. Controllando il passato penale degli allenatori si tende così a proteggere maggiormente soprattutto le giocatrici più giovani, nel tentativo di limitare al massimo certe storture. Però, dico io, se progettano di comportarsi così con gli allenatori, perché non comportarsi allo stesso modo con tutti gli altri, genitori, preparatori atletici, fisioterapisti, insomma tutte le persone che frequentano i tornei con un ruolo oppure un altro, compresi gli ospiti dei giocatori, i cosiddetti guest? Il fatto è che un controllo del genere di fatto è impossibile a farsi. Insomma, c’è troppa gente nel circuito, ma forse è anche giusto così”
_Si è mai avvicinato qualcuno che abbia tentato di convincerti ad “aggiustare” un incontro in qualche modo?_
“No, no, no! Nei tornei femminili non c’è questo pericolo”
_Ma quando lo farai un tuo sito web ufficiale, sarebbe il caso no?_
“Mah, si è vero, vedrò di parlarne con qualcuno per farne uno più adeguato…Al momento ne ho uno non ufficiale che mi cura un ragazzo di Venezia, lo aggiorna quando può”
_Quali sono i tuoi programmi?_
“L’ultimo torneo è quello di Linz e poi… riposo, Andrò a Brindisi. Per la preparazione tornerò in Svizzera a Vernier, dove abbiamo preso casa, durerà sei settimane, Così l’anno prossimo sarò più forte in campo. Ma andrò anche in Spagna, farò un po’ e un po’”
_Per rendere al meglio sul campo cosa fai, come ti carichi?
“Per giocare al meglio non mi serve di essere troppo …eccitata. Né troppo molle. Devo trovare una via di mezzo. Il riscaldamento e il pre-partita lo preparo col mio allenatore. Parliamo insieme, saltello, magari ci diciamo anche ….cretinate, ma non sono un’ isterica né ho bisogno di sentire la musica a palla! Però su quest’aspetto ci ho lavorato e continui a farlo. . Prima gestivo meno bene i momenti di rabbia durante un match. Ora gestisco meglio gli episodi negativi. Se perdo un punto importante magari lì per lì mi ci arrabbio, però poi sul punto successivo sono li che lotto lo stesso. Non scappo più dal campo, insomma, non perdo più totalmente il controllo di me stessa come accadeva un tempo. Sono sicuramente più razionale, meno istintiva di com’ ero tre, quattro anni fa. Col tempo si cresce, si matura, si migliorano certe carenze… e non si fa più un dramma, ormai, quando si perde una partita”

Egizio Trombetta

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19 Commenti a “Flavia Pennetta, il grande ritorno.
Moya, Seul, Bangkok e Fed Cup”

  1. Nikolik scrive:

    Molto bella questa intervista, che aspettavo da un sacco di tempo.

  2. Francesco da Lugano scrive:

    Da pugliese (di Bari) a Flavia voglio dire grazie. Grazie per essere un esempio positivo, un modello discreto per i bambini che si avvicinano allo sport. Non è retorica. E’ constatazione, ammirazione per il suo modo, composto ed educato di vivere la sua carriera di professionista del tennis. Dalle mie parti, qualche tempo fa, si pensava a livello istituzional-regionale, di conferire una carica di ambasciatore dello sport pugliese al bulletto Antonio Cassano. Per fortuna non se ne fece più niente.

    Dovesse l’idea tornare in auge, mi auguro che ad esempio possa essere presa una ragazza come Flavia. Brillante atleta, squisita e solare (ma non strafottente) persona. Valori che i giovani dovrebbero seguire quando si avvicinano allo sport.

  3. Sergio.C scrive:

    Non è il caso di dare la bentornata a Flavia perché non è mai andata via… Certo che vederla nella scorsa stagione così smagrita e perdente aveva fatto male a tutti gli appassionati di tennis italiani. Ed anche a Carlos Moya le orecchie devono essere fischiate assai!
    Ora l’auspicio è che la rincorsa presa nei mesi scorsi la riporti ai livelli alti che merita ampiamente così come avrebbe meritato un posto nella finale con la Russia!
    Forza Flavia!

  4. egizio scrive:

    Nikolik, grazie! E grazie anche per aver aspettato l’intervista.. In realtà avrei dovuto essere più pungente con Flavia. Mi rendo conto. Avrei dovuto chiedergli qualcosa di più sulla storia con Moya. Ma credo di essere in grado di capire quando qualcuno, in questo caso Flavia, non può darmi quel qualcosa di più. Peccato però, perchè d’altronde la Penna è un personaggio pubblico _ No Flavia? _ va bene la privacy, ma è giusto far partecipare chi ti segue di un pò delle tue emozioni. Non credete pure voi? Per il resto credo che Flavia sia proprio un bell’esempio, come dice Francesco. E senza dubbio un bel “made in Italy” da esportare! E in Russia, in Fed Cup, avrebbe certamente giocato…se Francesca avesse vinto:-)

  5. remo scrive:

    Grazie Egizio per questa Flavia a 360°. Se è vero che, di solito, chi finisce bene una stagione è avvantaggiato sugli altri, la Pennetta potrebbe dire la sua nella lunga trasferta australiana. Sarei curioso di chiederle il motivo per cui afferma con tanta certezza che nel circuito femminile il problema delle scommesse non esiste. E’ forse perché sui match delle donne anche ufficialmente si scommette poco o nulla? Magari Egizio, fuori onda, gliel’ha pure domandato.

  6. remo scrive:

    Grazie a Egizio per questa Flavia a 360°. Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, speriamo sia altrettanto vero che chi ben finisce (una stagione) sia allo stesso modo in quella successiva. Mi hanno colpito, tra le risposte, quelle relative alla certezza che nel circuito femminile non esista il problema delle scommesse e la riflessione (che condivido pienamente) sul rapporto genitori-figli nel tennis (e nello sport in genere). Fondamentale tenere lontana la pressione e crescere innanzitutto una persona prima di un giocatore.

  7. lallo scrive:

    Bene così l’intervista. E complimentoni a Flavia perchè ha dimostrato di essere una ragazza in gambissima prima ancora di una grande tennista.

  8. egizio scrive:

    No Remo, non gliel’ho domandato. Non ho una gran confidenza con lei. Anche secondo me, sulle donne c’è meno attenzione per le scommesse, come dice Flavia. Ma sono certo che in fondo in fondo il dubbio lei ce l’ha . Sai se avesse detto il contrario ci sarebbero stati i titoloni. E’ chiaro che anche dovesse avere un dubbio del genere non l’ho va certo a dire ai giornali e di certo non a me:-) Non credi?

  9. egizio scrive:

    Remo, sul tuo secondo commento ti dico che comunque lei non ha detto nulla di nuovo. Federer, ad esempio, ha più volte detto questa cosa in passato. Ma è un bene secondo me che lei lo ricordi. E’ un bene che questa mentalità si diffonda, soprattutto fra certi genitori di mia conoscenza, frustrati, che scaricano sui loro figli i propri fallimenti, sperando in loro per una possibile occasione di riscatto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  10. anto scrive:

    Potrebbe essere la definitiva consacrazione per la pugliese la stagione 2008. Speriamo bene.

  11. luca scrive:

    Niente da dire sulla Pennetta come tennista e come ragazza; carina, per carità.
    I confronti sono antipatici e soggettivi; personalmente trovo più gradevole l’ angelica e defilata Santangelo. Intervistate pure lei

  12. paolo v. scrive:

    Flavia dà sempre l’impressione di essere prima di tutto una gran brava persona (dico “dà l’mpressione” perchè purtroppo non la conosco di persona ma ne sono proprio convinto).
    Vedete, alla domanda sulla FED CUP, avrebbe potuto dire “Se avessi giocato io, chissa….” invece, dimostrando rispetto verso chi ha giocato e perso, ha sostanzialmente detto “sicuramente avrei perso anch’io” che tra l’altro è una bugia perchè le sue chances le avrebbe avute eccome.
    Grande Flavia, meriti tutto il mio tifo ti auguro di cuore un grande futuro. In bocca al lupo come ebbi modo di dirti a quattr’occhi in quel giorno sfortunato a luglio a Biella.
    FORZA PICCOLA PENNA!!!!!!!!

  13. Nikolik scrive:

    Egizio, ha ragione Luca. Perchè non intervisti, una dopo l’altra, tutte le nostre campionesse italiane? Potresti seguire la classifica WTA, dalla prima alla dodicesima in classifica delle italiane…

  14. egizio scrive:

    Nikolik. La tua proposta non è malvagia, sai?:-) Se Ubaldo è d’accordo, senza guardare la classifica, inizierei proprio da Mara, come suggerisce Luca… Penso che un giorno di questi a Ubaldo glielo chiederò…

  15. Elisabetta scrive:

    Forza Flavia !! siamo tutti con te .
    Bell’intervista , bella persona. in bocca al lupo per un 2008 con i fiocchi !
    saluti a tutti :-)

  16. Fabio P. scrive:

    Bravo Egizio !
    Bella intervista :-)
    Ciao.

  17. yasu scrive:

    la flavia a cui non e’ mai piaciuto molto pero’ ha giocato bene
    tre settimane consecutivi in paesi asiatici

    le tennista’ devono viaggiare tanto e molto lungo e sicuramente
    qualche posto da giocare sentono troppe differenza fra
    loro paese e altre
    pero’ devono concentrare e bisogna stare tranquillamente
    e devono preparare per la vittoria

    io sto al mondo del motociclismo dove ci sono 18 gare all’anno
    viaggiano tanto e stanno nei altri paesi
    sicuramente ci sono circuiti dove i piloti sentono fastidio
    valentino rossi a cui non piace giappone pero’ poteva vincere
    la gara di suzuka in giappone

    mentre vedo tanti turisti italiani in paesi asiatici
    sempre volevano la cucina italiana e non pensano mai di
    abitudine in altre paese (oggi qui in giappone ho visto un milanista
    non pensava mai di vedere il semaforo rosso davanti alla polizia e
    andava via ho detto “qui non e’ napoli!!”)

    pero’ ci sono tanti tornei in altre paesi del mondo
    quindi tennista devono pensare di adattare ogni volta
    per i tornei in altri paesi

    ancora non lo so la brindisina crede di giocare a pechino dove
    ci sono complicazioni e poluzioni all’anno
    prossimo per vincere l’olimpiade

    comunque spero che giochi bene lei e desidero che stia bene
    sua mamma che e’ simpatica con me
    mi piace il gioco della brindisina che non pensa mai di smettere di lottare
    fino all’ultimo periodo
    quando vedo la coppia flavia e mamma pennetta
    mi fa ricordare qualche coppia come fellini con nino lota
    penso che flavia possa stare tranquillamente con sua mamma
    e puo’ giocare bene
    come il maestro riminese poteva immaginare
    con la belissima musica

  18. angelica scrive:

    Flavia Pennetta e’ una delle giocatrici italiane in cui spero di piu’ per il 2008 (insieme alla Knapp).
    L’unica noto positiva di un’ annata non esaltante come il 2007 (pero’ finita bene) sono i pochi punti da difendere.
    Le auguro veramente di risalire prestissimo e tornare a giocare come quel match a Wimbledon del 2006 dove era stata in grado di mettere veramente paura alla Sharapova

    Ho trovato particolarmente interessante il riferimento alla differenza fra gli allenatori spagnoli (molti ex-giocatori) mentre gli italiani sono spesso maestri-allenatori. (sopratutto dopo aver letto della non conferma di Brandi )

    Egizio grazie per la bella intervista. :)

  19. remo scrive:

    Grazie Egizio e scusami per aver commentato due volte in modo molto simile ma l’ho fatto perché non mi appariva sul pc il primo commento. Salvo poi, quando ho inserito la replica, vederli tutti due.

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