Tennis-Scommesse.
Ecco i 21 incontri che fanno discutere.
Cinque di Vassallo, quattro di Volandri.
Un gruppo di esperti li ha segnalati.
Ma non esiste alcuna prova provata.
Nè alcuna conclusione specifica.
Tutto ripreso da un sito USA.
Intanto la Fit è pronta alle querele:
“Dobbiamo difendere il decoro dell’Italia”. Ma contro chi, l’ATP?
E sul sito Fit cosa c’è? Una guida alle scommesse sul tennis! Proprio qui sotto (al commento n. 22) eccone la prova

 
2 Ottobre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Traduzione dell’articolo “Odds Signs: Suspicious betting on tennis matches” tratto dal sito www.tennis.com (con un responsabile del magazine che avverte di aver scritto questo articolo con la consulenza di un legale)

(http://tennis.com/features/general/features.aspx?id=98220)

Negli ultimi anni sono saltati fuori periodicamente sospetti riguardo il mondo delle scommesse, ma la natura del match fra Nikolay Davydenko e Martin Vassallo Arguello e l’ammontare dei soldi coinvolti, hanno portato il problema in primo piano

L’agenzia di scommesse Betfair ha annullato le scommesse concernenti questo match, rendendo il caso di dominio pubblico.

Ci possono essere svariati motivi che giustificano le fluttuazioni delle quote. Lo schedule dei giocatori, la mancanza di preparazione, o le preoccupazioni di infortuni sono tutti fattori che possono indurre un mercato ad oscillare. Inoltre, scommesse sospette non significano necessariamente che uno o entrambi i giocatori siano coinvolti - i particolari circa uno stato fisico o mentale del giocatore possono essere conosciuti da parecchia gente e possono fornire l’intuizione per il risultato probabile di un match.

Durante gli ultimi tre o quattro anni, parecchi bookmakers hanno condiviso le informazioni ed hanno tenuto le liste dei risultati considerati sospetti. Questa lista si è sviluppata abbastanza nel tempo - oltre 100 match -

ma attenzione: un match non deve essere necessariamente predeterminato (fixed) per essere sulla lista

. Sono inclusi anche quei match il cui il risultato si ritiene possa essere conosciuto cioè, uno scommettitore o più scommettitori hanno importanti informazioni circa il probabile risultato, che bookmakers ed il pubblico non posseggono

I bookmakers prendono nota di tutti i match a causa dell’effetto finanziario causato dagli stessi, ma naturalmente, il vasto pubblico si preoccupa principalmente della possibilità che certi risultati vengano deliberatamente manipolati per il gioco d’azzardo. Il tennis è più vulnerabile di molti sport all’effetto di tentativi di combine perché un giocatore può determinare singolarmente il risultato di un incontro. Di seguito c’è una lista selezionata di incontri che hanno destato più di un sospetto

I capi d’accusa variano dalla deliberata prederminazione del risultato (match-fixing) alla prederminata intenzione di perdere un match da parte di un giocatore (tanking).

Ribadisco, questi sono solo sospetti, sollevati da esperti che si occupano di scommesse quotidianamente. Nessuna conclusione specifica può essere tratta circa il coinvolgemento o l’intento del giocatore perdente o vincente

La vasta maggioranza dei match ritenuti sospetti riguarda eventi di livello minore, in modo da attenuare i sospetti negli eventi maggiori. I match femminili non hanno creato generalmente lo stesso livello di sospetto fra l’industria dele scommesse, ed il volume più basso di scommesse fa sì che il potenziale ritorno sui match della WTA sia meno remunerativo. Alcuni giocatori compaiono più di una volta sulla lista selezionata, con Davydenko coinvolto in un’altro discutibile ritiro due anni fa. I match sono spesso fra connazionali o amici, o in alcuni casi fra i giocatori dal ranking molto diverso - il giocatore con la classifica migliore viene normalmente accusato di aver falsato il risultato. Tuttavia, come detto, la lista seguente è una selezione dei match che appaiono più sospetti.

La lista inoltre include almeno un incontro il cu risultato fu l’opposto di quello che sembrava fosse stato predeterminato. A voi le conclusioni:

Martin Vassalo Arguello (ARG) def. Nikolay Davydenko (RUS) 2-6, 6-3, 2-1, ret.

ACCUSA: Match Fixing

I Bookmakers sospettano che il risulato fosse predertminato in favore di Vassallo Arguello, con entrambi i giocatori possibilmente coinvolti.
MODELLO di SCOMMESSA: Il no 4 Davydenko era favorito dai bookmakers parecchie ore prima del match (1.18-1.20) mentre no 87 Vassallo Arguello erano molto sfavorito a 5.75. Allora un’ora circa prima del match, le quote girarono a favore di Vassallo Arguello su Betfair – passò da 6.00 ad essere favorito con 1.51. Davydenko, nel frattempo, passò da 1.11 ad essere sfavorito (3.00). Oltre $1.1 milioni furono commerciati prima che il match cominciasse.

Dopo la vittoria del primo set per 6-2 da parte di Davydenko, gli scommettitori potevano pensare che il match non fosse prederminato - tuttavia Vassallo Arguello era ancora considerato abbastanza favorito con 1.65. Dopo il break nel primo gioco del secondo (1-0), Vassallo diventava il netto favorito (1.27) e quando andava a servire sul 2-1 - ancora sotto di un set – era scambiato ad una quota irisoria (1.06). Dopo aver conquistato il secondo set su un errore di dritto di Davydenko, Vassallo era dato ad 1.20.

Davydenko aveva cominciato a ricevere l’assistenza del fisioterapista al piede sinistro durante il secondo set e malgrado la cosa fosse maggiormente degna di nota all’inizio del terzo, il prezzo di Vassallo Arguello saliva da 1.20 a 1.35 - forse un segnale che gli scommettitori in questione avevano arrestato gli scambi.

Per concludere, con il mercato fermo a 1.10, Davydenko si ritiravo sul 2-1 nel terzo. Oltre $7.2 milioni era stato giocati sul match con Betfair.
RISULTATO: Vassallo Arguello vince quando Davydenko si ritira nel terzo set. Betfair consulta gli investigatori e prende una misura senza precedenti, annullando tutte le scommesse giocate sul match.

Michal Przysiezny (POL) def. Filippo Volandri (ITA) 6-4, 2-6, 7-5 Sopot August, 2007

ACCUSA: Tanking/ Match Fixing.

Volandri avrebbe “mollato” il primo set, in modo da prolungare le quote di metà match, lasciando che la partita si decidesse al terzo

MODELLO di SCOMMESSA: No. 29 Volandri giustamente partiva da favorito (1.10) contro No. 237 Przysiezny. Subito prima dell’inizio del match, la sua quota schizzò incomprensibilmente a 1.80

RISULTATO: Przysiezny vince 7-5 al terzo, causando molte perplessità tra gli scommettitori del forum online di Betfair

Filippo Volandri (ITA) def. Frederico Luzzi (ITA) 4-6, 7-5, 6-1 Bastad July, 2007

ACCUSA: Fixing/Market Manipulation

MODELLO di SCOMMESSA: Volandri balzò da 1.15 a 1.40 prima del match. Sul risultato di 6-4 4-2 su Betfair, la quota di Luzzi era ancora molto alta (1.63), per un giocatore avanti un set ed un break. All’improvviso su Betfair, Volandri divenne il favorito (1.50) nonostante fosse sotto di un set ed un break

RISULTATO: Volandri in 3 set

Nikolay Davydenko (RUS) def. Yuri Schukin (RUS) 6-4, 3-6, 6-2 Barcelona April, 2007

ACCUSA: Set-Score Fixing / Manipolazione del mercato

MODELLO di SCOMMESSA: Una grande mole di denaro fu scommessa su Davydenko all’inizio (1.02/1.03). Poi stranamente le giocate tornarono sullo 0-2 del terzo set quando la quota era 1.40. Davydenko vinse gli ultimi 6 games

RISULTATO: Davydenko non era in gran forma e si sarebbe ritirato più avanti per un infortunio al polso ma perché avrebbe dovuto lasciare un set in quel modo ad un giocatore più indietro di lui di 200 posti in classifica?

Juan-Pablo Guzman (ARG) def. Kevin Kim (USA) 6-4, 6-2 Acapulco February, 2007

ACCUSA: Intended Match Fixing

MODELLO di SCOMMESSA: Terraiolo argentino che affronta un americano. Guzman, su Betfair, passò da 1.40 a 4.50 prima che il match cominciasse. Kim scese da 3.50 ad un irrisorio 1.20

RISULTATO: Non tutto andò secondo i piani di quanti erano coinvolti nelle scommesse pre-match (64 62 Guzman). Furono giocati $500,000 su un inutile match di primo turno

Gustavo Kuerten (BRA) def. Filippo Volandri (ITA) 6-3, 6-1 Brazil February, 2007

ACCUSA: Tanking.

MODELLO di SCOMMESSA: La quota di Volandri scese lentamente su Betfair prima del match; le quote dei bookmakers erano relativamente inalterate; Kuertene era reduce da una striscia di 7 sconfitte consecutive e la sua vittoria era data a 4.50 con i bookmakers

RISULTATO: Kuerten vince facilmente.

Lleyton Hewitt (AUS) def. Janko Tipsarevic (SRB) 6-1, 4-2 ret. Adelaide January, 2007

ACCUSA: Intenzione di vincere o do ritirarsi

MODELLO di SCOMMESSA: Una grande mole di denaro fu piazzata sulla vittoria di Tipsarevic con un solo bookmaker. La sua quota precipitò con la maggiorparte dei bookmakers che avrebbero pagato solo in caso di match completato, o in caso di conclusione di almeno 2 set. Ma la sua quota non variava di molto con quei bookmakers che pagavano fino all’inizio del match o fino alla fine del primo set. Questo significava che coloro che avevano puntato su Tipsarevic avevano una scommessa “free” sulla sua vittoria e non avrebbero perso i loro soldi nel caso non avesse completato il match

RISULTATO: Tipsarevic si ritirò nel secondo e molte scommesse su di lui furono restituite

Julien Benneteau (FRA) def. Sergio Roitman (ARG) 6-3, 6-0 Moscow October, 2006

ACCUSA: Tanking.

MODELLO di SCOMMESSA: La quota di Benneteau scese da 1.32 a 1.03 poco prima dell’inizio del match, dopo un piccolo movimento il giorno precedente

RISULTATO: Benneteau vince facilmente. Le scommese pre-match indicavano che qualcuno sapeva che Roitman non sarebbe stato competitivo

Martin Vassallo Arguello (ARG) Juan-Pablo Guzman (ARG) 2-6, 6-3, 7-5 Palermo September, 2006

ACCUSA: Match Fixing

Incontro di primo turno. La mole di scommesse suggeriva che l’incontro si sarebbe comunque concluso in 3 set.

MODELLO di SCOMMESSA: Guzman passò da 2.60 a 1.20 prima del match. Come ci si aspettava, vinse il primo set. Sul 6-2 2-0 una grossa quantità di denaro fu scommessa contro Guzman (a dimostrazione che ci si aspettava la perdita del secondo set).

RISULTATO: Il match andò al terzo, con la vittoria di Vassallo

Martin Vassallo Arguello (ARG) def. Oscar Hernandez (ESP) 2-6, 6-4, 6-4 Palermo September, 2006

ACCUSA: Match Fixing

Incontro di secondo turno. Ci si aspettava un ritorno di Vassallo, dato dal movimento delle quote nel set finale.

MODELLO di SCOMMESSA: la quota per la vittoria di Hernandez era stranamente alta (2.50) nonostante fosse avanti 4-2 nel terzo set. Ciò avrebbe avuto un senso se fosse stato correlato ad un infortunio, ma l’insolito schema di scommesse fu rilevante.

RISULTATO: Vassallo vince gli ultimi 4 games del match

Nicolas Almagro (ARG) def. Martin Vassallo Arguello (ARG) 6-2, 6-2 Palermo September, 2006

ACCUSA: Tanking.

MODELLO di SCOMMESSA: la quota della vittoria di Almagro in 2 set scese a 1.20 su Betfair, poco prima dell’ inizio del match.era la terza volta in una settimana che un match riguardante Vassallo Arguello generava sospetti

RISULTATO: Vittoria in 3 set di Almagro. Le scommesse pre-match indicavano che qualcuno sapeva che Vassallo non sarebbe stato competitivo

Filippo Volandri (ITA) def. Simone Vagnozzi (ITA) 3-6, 6-2, 6-2 Bucharest September, 2006

ACCUSA: Match Fixing

MODELLO di SCOMMESSA:Volandri giocò con un’italiano di bassa classifica No. 194 Vagnozzi. Molti soldi furono giocati sulla vittoria in tre set di Volandri. La quota passo da 4.50 a 1.70,il che stava ad indicare che ci si aspettava una vittoria di Volandri in 3 set

RISULTATO: I movimenti prima del match erano confermati dalla vittoria per 2 set a 1.

Mikhail Youzhny (RUS) def. Potito Starace (ITA) 6-0, 6-4, 6-3 Wimbledon June, 2006

Il gioco di Starace poco si adatta all’erba, ma ci fu una massiccia mole di scommesse sulla vittoria in 3 set

ACCUSA: Tanking.

MODELLO di SCOMMESSA: Più di $400,000 furono giocati sulla vittoria di Youzhny in 3 set. La quota per la vittoria di Youzhny con qualunque risultato (1.19) era praticamente (e stranamente) uguale a quella in 3 set (1.22).

RISULTATO: Youzhny vinse in 3 set. Le scommese pre-match indicavano che qualcuno sapeva che Starace non sarebbe stato competitivo

Dick Norman (BEL) def. Edgardo Massa (ARG) 6-1, 6-3, 6-3 French Open May, 2006

ACCUSA: Match Fixing/Tanking

MODELLO di SCOMMESSA: Massa aveva ben impressionato in qualificazione, ma ci fu una grande mole di scommesse contro di lui nel primo turno. Fu una chiaro movimento iniziale pre-match. Da essere il netto favorito, Massa all’inizione del match contro Norman, era dato a 1.50

RISULTATO: Norman vinse in 3 set. Le scommese pre-match indicavano che qualcuno sapeva che Massa non sarebbe stato competitivo

Ilia Bozoljac (SRB) def. Daniele Bracciali (ITA) 6-4, 7-6 Zagreb January, 2006

ACCUSA: Tanking.

MODELLO di SCOMMESSA: Bracciali balzò da 1.33 a 1.67 su Betfair e 1.77 con un bookmaker. Ci fu subito qualche avvisaglia, ma molti bookmaker furono beccati.

Alcuni scommettitori erano coinvolti in altri match sospetti.

RISULTATO: Bozoljac vince

Sargis Sargsian (ARM) def. Nikolay Davydenko (RUS) 6-1, 1-0 Gstaad July, 2005

ACCUSA: Ritiro predertminato

MODELLO di SCOMMESSA: Davydenko partiva come favorito (1.10). Alcuni scommettitori puntarono sulla quota alta di Sargsian per la vittoria di un solo set. I bookmaker si rifiutarono di pagare

RISULTATO: E’ possibile che si trattasse di reale infortunio, ma il tempismo del ritiro di Davydenko, destò più di un sospetto, a causa dei movimenti prima del match

Julien Benneteau (FRA) def. Sargis Sargsian (ARM) 6-0, 6-3
Victor Hanescu (ROM) def. Anthony Dupuis (FRA) 6-1, 6-4
Jeff Morrison (USA) def. Stefan Koubek (AUT) 6-4, 6-2 Miami February, 2005

ACCUSA: Match Fixing/Tanking

Un gruppo di scommettitori è accusato di essere coinvolto

MODELLO di SCOMMESSA: Tutti e 3 i match vennero giocati in una commessa multipla con almeno 10 differenti bookmakers. I soldi furono lasciati ai bookmakers per un periodo di tempo al fine di evitare sospetti.

RISULTATO: Di nuovo, alcuni infortuni potrebbero aver condizionato i risultati, ma resta il fatto che tutti e tre i match corrispondono alla scommessa

Mariano Zabaleta (ARG) def. Mariano Puerta (ARG) 6-4, 6-2 Brazil February, 2005

ACCUSA: Tanking

MODELLO di SCOMMESSA: Zabaleta fu scommesso pesantemente. I soldi per la vittoria di Zabaleta in 2 set furono piazzati con alcuni bookmakers

RISULTATO: Vittoria facile di Zabalata. Una significativa mole di scommesse prima del match indica che qualcuno sapeva che Puerta non sarebbe stato competitivo

Albert Portas (ESP) def. Martin Vassallo Arguello (ARG) 6-1, 6-2 Sopot August, 2004

ACCUSA: Tanking

MODELLO di SCOMMESSA: Entrambi i giocatori classificati intorno al no 150, con quote praticamente uguali. Ma scommettendo in favore in Portas, le quote si abbassavano drasticamente, rendendolo il netto favorito. Ancora una volta, un significativo movimento di soldi prima del match indicava che Vassallo non sarebbe stato compettitivo

RISULTATO: Portas vince facilmente

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42 Commenti a “Tennis-Scommesse.
Ecco i 21 incontri che fanno discutere.
Cinque di Vassallo, quattro di Volandri.
Un gruppo di esperti li ha segnalati.
Ma non esiste alcuna prova provata.
Nè alcuna conclusione specifica.
Tutto ripreso da un sito USA.
Intanto la Fit è pronta alle querele:
“Dobbiamo difendere il decoro dell’Italia”. Ma contro chi, l’ATP?
E sul sito Fit cosa c’è? Una guida alle scommesse sul tennis! Proprio qui sotto (al commento n. 22) eccone la prova”

  1. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Nel ringraziare sentitamente l’amico Giorgio, assiduo e stimato frequentatore di questo blog che ha fatto questo certosino e puntualissimo lavoro di traduzione, sottolineo qui, data la delicatezza del caso, che volutamente questa lista include almeno un incontro il cu risultato fu l’opposto di quello che sembrava fosse stato predeterminato.
    Avverto qui e altrove che, anche per evitare disdicevoli caccie alle streghe, eventuali calunnie, sospetti gratuiti e malignità prive di fondamento, opportunità di diffamazione, nè io nè gli altri moderatori del blog pubblicheremo i commenti di quei lettori che segnalino come “probabilmente truccato” alcun incontro, sia che vi abbiano assistito, sia che (tanto più) li abbiano seguiti on line.
    Mi auguro soltanto che l’ATP, che sta investigando, prima o poi ci dia notizie ufficiali su un fenomeno che i giocatori stessi non nascondono ma che, purtroppo, esiste e riguardo al quale Etienne de Villiers ha assicurato “Tolleranza Zero”. Si vedrà…Anch’io, e più di ET prometto tolleranza zero all’indirizzo di eventuali commenti sguaiati. Se finora ci siamo sempre tenuti su un certo livello vorremmo restarci.

  2. Antonino Sollena scrive:

    Beh… che dire… ho assistito dal vivo a Vassallo Arguello-Hernandez a Palermo. In quella occasione un tipo dell’ATP (che era seduto vicino al supervisor) è venuto verso di me (che avevo il portatile) e mi ha chiesto cosa stesse accadendo. Io (che gioco pochi euro giusto per divertimento e passione) gli ho spiegato che stava accadendo qualcosa di molto strano e che pensavo che l’argentino molto probabilmente avrebbe vinto anche se stava perdendo davanti ai nostri occhi. Dopo un’ora circa dalla fine del match ci siamo incontrati per i vialetti e gli ho detto: “Visto che avevo ragione?”.
    Quella esperienza per me è stata il “colpo di grazia”.

    (ah… che ricordi… non finirò mai di rimpiangere il torneo di Palermo! Continuo a credere che non sia vero che non c’è più…)

  3. giorgio scrive:

    Questa volta la fonte è il quotidiano canadese “Globe and Mail”.

    “The Ladbrokes betting shop, a pleasant five-minute walk up Church Road from the All England Club, has been a popular drop-in spot during the Wimbledon championships.

    In 2005, the coach of a top-25 player on the WTA Tour made four winning wagers there, all on women’s matches, including taking Eleni Daniilidou, a 9-to-1 underdog, to upset Justine Henin in the first round.

    A few months later, at the U.S. Open, the coach was informed that betting was against tour rules. The coach said he thought the rules applied only to players.
    .
    .
    .
    The WTA Tour, which also has an agreement with Betfair and other online firms, is under similar scrutiny. A dubious shift in betting, and a total of $1.5-million wagered, during the quarter-final between Tatiana Poutchek of Belarus and Mariya Koryttseva of Ukraine two weeks ago in Calcutta sparked suspicion.

    “They [Betfair] suspended betting on the match but they did pay out,” WTA Tour president Stacey Allaster said yesterday. “So it’s very different than the Davydenko match. We were made aware by Betfair and provided with a report related to the match in question. We will investigate it but there is no reason to think there is any wrongdoing by the athlete, coach, sport-team member or anyone.”
    ———–

    Traduzione sintetica:

    Nel 2005 il coach di una giocatrice top25, piazzò 4 scommesse vincenti al Ladbrokes (Church Road), tra cui la sorprendente vittoria della Daniilidou sulla Henin. Qualche mese dopo, agli US Open, lo stesso coach fu informato del divieto di scommettere. Il coach si giustificò, dicendo che pensava che tale divieto fosse limitato al giocatore……

    Più avanti nel pezzo, si fa riferimento a un caso sospetto in ambito WTA. La partita in questione è il quarto di finale del recente torneo di Calcutta tra Tatiana Poutchek (Belarus) e Mariya Koryttseva (Ucraina) su cui ci furono puntate dell’ordine di $1.5-million.
    Betfair sospese le puntate ma pagò le vincite. La presidente della WTA Tour, Stacey Allaster, pur specificando la diversità rispetto al caso Davydenko, ha confermato la segnalazione di Betfair, promettendo di approfondire la questione, dicendosi comunque tranquilla della buona fede di giocatrici e coach e quant’altro

  4. Stefano Grazia scrive:

    Premesso che non scommetto e ho una forma di repulsione per il gioco d’azzardo specialmente legato allo sport e che non ho episodi sospetti da segnalare un po’ perchè non è che qui in africa abbia la possibilità di vedere molti tornei e un po’ perchè sono naif e se dovessi pensare che ogni volta che un favorito perde un set è perchè è combinato…bè, allora, non giochiamoli neanche più, sti match, facciamoli giocare ai bookmakers…Quello che però volevo chiedere è una curiosità che mi frulla in testa da quando Ubaldo ci sta avvertendo fi fare attenzione a non incorrere in problemi legali…Premesso che sono d’accordissimo nell’evitare il becero e il sensazionalismo e l’andreottiano a pensar male si fa peccato ma, premesso che provo fastidio a dover sempre dubitare, quello che mi chiedevo era invece questo: se un blog riporta delle opinioni altrui, perchè è passibile di denuncia? Per esempio questo Blog ha pubblicato l’Articolo sopra che non ci va mica giù leggero ed elenca una serie di incontri che ipotizza possano anche essere stati manipolati…Qual è la differenza fra l’essere passibile di denuncia fra ilpubblicare quest’articolo e non pubblicare il Post di Pinco Palla che dice di aver assistito all’incontro x vs y e di avere nutrito seri dubbi sulla regolarità dell’incontro? Potrei capire se scrive che l’incontro X-Y è stato sicuramente truccato (senza averne le prove) ma se scrive di aver avuto dei sospetti è anche questo fonte di possibile denuncia? E perchè non l’articolo riportato?
    Qual è la differenzafra RIPORTARE un ART di TENNIS.com e RIPORTARE il COMMENTO di un Lettore? Sui DVD all’inizio degli EXTRA si segnala sempre che la Casa Produttrice non è responsabile delle Opinioni espresse da attori, registi,etc etc…non si potrebbe fare ugualmente e censurare solo il becero e gli insulti gratuiti?
    Lo chiedo senza polemica ma solo per vera curiosità…in effetti io non ho alcuna conoscenza giuridica/legale e mi scuso dunque se posso apparire fin troppo naif.

  5. roberto scrive:

    Mah, nell’unirmi ai ringraziamenti al bravissimo giorgio, vorrei dire che in qualche caso forse si tratta di sospetti esagerati (senza per questo sminuire la gravità del problema nel suo complesso). I modelli matematici utilizzati per individuare movimenti “monodirezionali” delle puntate a volte non tengono in debito conto delle caratteristiche dei giocatori. Ad esempio, il match fra Starace e Youzhny a Wimbledon aveva un solo logico risultato: 3 set a 0 per il russo. Se c’è una superficie sulla quale Starace non può proprio essere competitivo è infatti l’erba (anche quella più alta delle ultime staagioni), che ne smussa l’arma principale, il servizio in kick, e ne esalta i problemi in risposta, la mancanza di anticipo, la lentezza nella corsa in avanti, la macchinosità degli spostamenti, dato che sull’erba non si può aiutare con la scivolata. Aggiungo anzi che il modo di muoversi di Poto sull’erba diventa proprio pericoloso per l’incolumità fisica…
    E quindi non c’è proprio nulla di strano che tutti fossero convinti che il russo (che invece sull’erba è un eccellente giocatore) avrebbe vinto in tre set…

  6. sara casini scrive:

    che brutta storia!!!
    saro’ ingenua ma pensare che giocatori di tennis (non di calcio o di altri sport)tra i primi 100 forse hanno truccato le loro partite per arrotondare
    il proprio reddito annuo mi indigna profondamente(e mi fa anche un po’ schifo);
    facevano meglio nella vita a fare i politici che gli sportivi con buona pace di noi appassionati che ci divertiamo tanto a vederli giocare,
    perche’ dal tennis, dritto e rovescio a parte, non
    hanno imparato nulla!!

    Un grande problema del tennis ma in generale di tutti gli sport è che
    i colpevoli non vengono mai puniti come meriterebbero.
    se qualche presunto sportivo di professione imbroglione viene trovato positivo al doping
    o se in questo caso si accertera’ magari fra un mese che qualche giocatore
    ha davverro truccato i propri match,
    chi governa e giudica questi casi dovra’ iniziare a capire che l’unica strada percorribile non è quella della sanzione temporanea
    (6mesi, 1 anno) ma dell’espulsione
    di questi ceffi che usano lo sport e la
    passione degli spettatori per qualche dollaro in piu’
    sotto il cuscino.

    chi per vincere usa il doping o chi perde
    per rimpinguare il proprio conto in banca, DEVE ESSERE CACCIATO per far capire a tutti giocatori e spettatori
    che nella sport, almeno nello sport,
    vince e va premiato chi gioca dando il massimo in campo senza aiutini e secondi fini.

    in tempi di V-DAY, se si arrivera’ mai a conoscere i nomi di qualche
    giocatore coinvolto bisognera’ indipendentemente dalle decisioni dell’atp
    scegliere di mandarlo a ……
    e l’unica arma degli spettatori è quella di alzarsi e andarsene dal campo in cui deve giocare questo presunto tennista;
    saro’ una sognatrice ma spero che un giorno qualche giocatore-scommettitore-dopato sia costretto a giocare i propri match in stadi o campi vuoti senza un applauso o un grido di incitamento
    senza che nessuna coppa del mondo o vittoria contro il numero 1(penso a un argentino condannato) cancelli le proprie colpe di sportivo corrotto.

  7. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Per prima cosa segnalo un’eccellente pagina (intera!, con richiamo sulla prima) sullo scandalo scommesse curata dal collega Dario Torromeo oggi sul Corriere dello Sport (e tra parentesi, dove infatti mi trovo, lo ringrazio della citazione per questo nostro blog). Ho letto anche su altri giornali spunti e parti intere riprese dal blog (e se invece hanno ritenuto di non citarci…peggio per loro!, la soddisfazione resta). Daniele Flavi che cura la nostra rassegna stampa si sta attivando per darvi un estratto di quanto scrivono gli altri.
    All’elenco già pubblicato degli incontri sotto esame si aggiungono anche altri match (lee/kravchuk, puerta/melzer, haider-maurer/patriarca, labadze/tenconi, labadze/knowle).
    Rispondo a Stefano quando dice: se dovessi pensare che ogni volta che un favorito perde il match è coombinato, beh non giocherei più.
    QUESTO E’ PROPRIO QUEL CHE TEMONO I BOOKMAKERS, NON A CASO CONSORZIATISI IN 12 NELL’ESSA PER SEGNALARE QUESTI CASI SOSPETTI. Il loro timore è proprio che alla lunga la gente non si fidi più e il boom delle scommesse diventi boomerang.
    Al secondo quesito, qual è la differenza fra pubblicare l’art, di Tennis Com e quello di un lettore qualsiasi, la differenza sta nel fatto che il sito americano (il più importante del tennis negli USA e il più accorto legalmente) ha preso le sue belle precauzioni, ha verificato le fonti, ha ottenuto quelle informazioni direttamente dai bookmakers consorziati e le ha registrate documentalmente. Pinco Palla invece potrebbe dire che “sospetta” che la mamma di un giocatore o un dirigente sia donna di malaffare, un tabloid di bassa lega potrebbe riprendere quel sospetto, a seguito di ciò un giornale più serio potrebbe cadere nella leggerezza di riprenderlo da quel tabloid e il reato di diffamazione a mezzo stampa resterebbe anche a carico dell’ultimo giornale se anche questo attribuisse la diffusione della prima …notizia al primo tabloid (e non a Pinco Palla). Diverso è il nostro caso, perchè è certamente assodato vero che quell’elenco è stato fornito all’Atp e agli investigatori coinvolti dall’ATP _ risulta anche al Times, al Sunday Telegraph, al Journal de Dimanche, all’Equipe, non solo a Tennis.Com _ ed è anche vero che chi di dovere lo sta esaminando. Così come è vero che Gayle Bradshaw, vicepresidente esecutivo dell’Atp, abbia scritto quella lettera che ho riportato fra virgolette. Se poi chi di dovere, in seno all’Atp e agli organi giudicanti collateralmente interessati, deciderà di archiviare il tutto o di procedere nell’investigazione, in eventuali interrogatori, in eventuali sanzioni è tutto un altro paio di maniche. Qui noi non abbiamo detto che Tizio o Caio sono colpevoli, ci mancherebbe. Troppi match abbiamo visto, in una vita, in decine di Coppe Davis, che si sono sviluppati e conclusi in modo del tutto imprevedibile, assurdo, per lasciarsi abbindolare dalle chiacchiere.
    Abbiamo detto invece che esiste un elenco di incontri sotto esame. E questa è cosa ben diversa. Nè smentibile. L’elenco mica me lo sono scritto da solo, nè è il frutto delle fantasie di Pinco Palla. Spero di aver chiarito.
    Quanto ai sospetti esagerati…concordo abbastanza con quanto scrive Roberto qui sopra (anche se, di contro) le agenzie di bookmakers più avvedute le caratteristiche dei giocatori le conoscono abbastanza. Io non so quale fosse la quota per i 3 set a zero di youzhny con Starace, ma effettivamente _ come dici tu _ era abbastanza prevedibile, sotto il profilo tecnico, che la partita potesse finire in tre set. Quindi non credo, soprattutto dopo i primi movimenti, che le agenzie di betting si siano fatte prendere in contropiede. E quelli che invece scommettono fra loro tramite BetFair sono abbastanza avveduti anch’essi…Già solo riuscire a giocare on line, per me della old generation, richiede doti non comunissime.
    Non ci vedo nulla di male però, una volta intuito che il problema scommesse effettivamente esiste e non è un falso problema, che l’ATP si informi sul massimo numero di incontri possibile per cercare, raccogliendo un indizio qua e uno là, di chiarirsi il più possibile le idee e possibilmente di incastrare qualche furbetto della racchetta. Perchè solo quando sarà incastrato un primo, e poi un secondo colpevole, e verranno sanzionati, puniti, radiati a seconda delle colpe commesse, allora forse il bruto fenomeno potrà essere arginato e Etienne deVilliers avrà ragione nel sostenere :”Siamo avanti rispetto agli altri “sport-governing-bodies” come ha dichiarato a New York, pur anticipando di non poter ufficializzare alcuna conclusione (ivi compreso il colloquio chiarificatore richiesto a Davydenko).

  8. ivan77 scrive:

    davvero un peccato che prima o poi ogni sport,dal ciclismo al calcio,al basket americano e ora il tennis siano sotto accusa per inganni,imbrogli,e chi piu’ ne ha piu’ ne metta..
    davvero un peccato..
    tra doping,partite truccate,spy story,moggiopoli e tutto il resto lo sport in generale vive un momento davvero preoccupante..
    riuscira’ la passione di ognuno di noi a prevalere?ma per quanto tempo?

  9. thomas yancey scrive:

    Le scommesse sugli incontri di tennis hanno sostanzialmente quattro categorie di protagonisti: lo scommettitore, il banco, il tennista, l’istituzione preposta al controllo.
    Lo scommettitore agisce per l’appagamento di una necessità emotiva o per ottenere un lucro. In ogni caso, sottoponendosi al rischio assoluto, rinuncia alla sua volontà e si abbandona al destino.
    L’obiettivo del banco è esclusivamente il profitto, perseguito scientificamente, con assoluta lucidità e determinazione.
    Il tennista è un agonista: in quanto tale concepisce il gioco in generale come una rivendicazione del merito e della responsabilità personale, affidandosi alle proprie capacità e alla padronanza di sé stesso. Al contrario dello scommettitore, il tennista deve vincere contro un avversario, non sul Fato: puntatore e agonista hanno posizioni opposte e simmetriche, ma la loro esistenza si fonda sulla stessa legge, la definizione artefatta di un’uguaglianza completa che non esiste fra tutti gli altri esseri umani.
    L’istituzione, infine. Lo Stato è il primo responsabile del controllo e del mantenimento nei limiti della legalità delle scommesse. Esistono poi altri enti minori con diverse funzioni specifiche, ma anch’esse deputate e tenute al controllo del comportamento degli individui nell’ambito delle attività di competenza istituzionale. L’Associazione dei tennisti professionisti è tale, nella fattispecie.
    E’ illusorio credere che l’azione repressiva del gioco d’azzardo illegale possa trovare facilmente adepti fra gli scommettitori o fra coloro che tengono il banco. Credo sia altrettanto improbabile il coinvolgimento dei tennisti: quelli che fra loro si comportamento illecitamente non hanno con tutta evidenza interesse all’automutilazione; gli altri proseguono cercando di non lasciarsi minimamente lambire da situazioni così tanto problematiche. Per questa ragione, nutro molti dubbi sulla possibilità che le associazioni di categoria abbiano serio interesse a sviscerare fino in fondo l’effettiva realtà, qualunque essa possa essere.
    Soltanto lo Stato, dunque, con le sue leggi, esistenti e fattibili, può affrontare con autorità e cognizione di causa il problema. Occorre certo applicare le leggi che già ci sono. Ma la rapidissima evoluzione tecnologica a cui assistiamo giorno dopo giorno impone altre riflessioni e nuove leggi.
    E’ ormai consapevolezza scientifica che l’autentica pericolosità sociale di qualsiasi gioco d’azzardo è correlata alla rapidità di svolgimento della catena scommessa – esito: minore è il tempo fra puntata e risultato, maggiore è il rischio di automatismo ipnotico della scommessa. L’esistenza di tempi sempre più brevi fra puntata ed esito rappresenta il pericolo massimo derivante dalle tecnologie; e si traduce nel rischio sociale più elevato.
    Eliminare la possibilità di scommettere ad evento in corso ridurrebbe anzitutto l’elevazione straordinaria delle puntate, che espone lo scommettitore a errori ancora più gravi nel pronostico; stroncherebbe poi gran parte degli accordi illeciti sul punteggio.
    E’ indispensabile inoltre consentire scommesse soltanto sugli eventi che fanno parte del calendario annuale dell’Associazione dei tennisti professionisti. E’ notorio che il maggior numero di illeciti viene compiuto nei tornei di scarsa rilevanza. Questo relegherebbe i truffatori al mondo della clandestinità, con conseguenze ben diverse sotto molti aspetti per qualsiasi tennista fosse tentato di addomesticare gli incontri.
    L’Atp dovrebbe radiare senza meno qualunque associato venisse incolpato oltre ogni ragionevole dubbio di condotta illecita nell’ambito delle scommesse. A mio parere, infine, i giocatori che si ritirano da un incontro dovrebbero essere privati di qualsiasi premio collegato alla manifestazione relativa. Certo, ciò penalizzerebbe coloro che si infortunano per davvero. Ma sono pochissimi rispetto alla gran quantità di giocatori che si ritirano per motivi che nulla hanno a che vedere con la temporanea inabilità, ma per ragioni esclusivamente di comodo, falsando così in qualche misura gli esiti finali dei tornei.

  10. thomas yancey scrive:

    Una precisazione: a mio avviso non dovrebbero essere consentite scommesse neanche nei tornei “International Series” con montepremi inferiori a 500.000 dollari.

  11. Backdoor scrive:

    Non è difficile pronosticare (visto che l’argomento in questione sono le scommesse) che il numero di incontri sospetti aumenterà, che il numero delle ‘liste nere’ crescerà, che sempre più giocatori di terza-quarta fascia, oppure ex, farà outing. Infatti sta già avvenendo.
    Così come stanno verificandosi gli annunci stile ‘tolleranza zero’ verso il fenomeno.

    Tutto bene. Ma.
    Ma speriamo di non dover assistere ad un ‘processo generale’ in cui si identifica il gioco come marcio così da ritenere tutti sospettabili. E di conseguenza nessun colpevole.
    Forse non ci sono i mezzi e i modi per provare al di là di ogni ragionevole dubbio le eventuali responsabilità (di un numero 200 come di un top 10, ovvio)?

    Temo il NO come risposta in quanto la pubblicità che sta avendo il tennis su più mezzi di informazione rischia di diventar un boomerang invece di trasfomarsi in opportunità di dimostrare la propria virtù rispetto ad altre discipline meno limpide (ad es. calcio?) e ottenere più inserzionisti e quindi più ore di trasmissione televisiva.

  12. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Avverto tutti che a seguito di un tentativo di ristrutturazione grafica del blog (non ancora colpito dalla mafia delle scommesse) ogni tanto potranno sparire dalla vostra visuale le colonne sulla destra. Non vi allarmate. Intanto segnalo che la direzione dell’Australian Open ha deciso di non ospitare più la tenda del bookmaker Tab-Bet all’interno del proprio recinto, a seguito del deflagrare dello scandalo. Vedete che qualcosa si sta muovendo? E che sono per prime le agenzie di betting ad avere interesse a che il gioco sia pulito e le prime a pagare in caso contrario?

  13. Stefano Grazia scrive:

    D’accordo al 100% con Yancey quando scrive:
    E’ indispensabile inoltre consentire scommesse soltanto sugli eventi che fanno parte del calendario annuale dell’Associazione dei tennisti professionisti. E’ notorio che il maggior numero di illeciti viene compiuto nei tornei di scarsa rilevanza. Questo relegherebbe i truffatori al mondo della clandestinità, con conseguenze ben diverse sotto molti aspetti per qualsiasi tennista fosse tentato di addomesticare gli incontri.

    OFF TOPIC:
    Ubaldo, ne avevi accennato credo,forse in una email, ma io sono d’accordissimo nell’istituire un angolo del Blog agli approfondimenti culturali (e non). lo chiamerei L’Angolo di Yancey…(sempre che lui sia d’accordo, magari non ne ha nessuna voglia). Questo non significa non scrivere più pezzi come quello di Thomas sopra che è perfetto per l’argomento trattato, ma quando magari uno vuol dire la sua su altre cose, perchè non approffittare dell’Angolo di Yancey?
    Seconda cosa: ma lo sai che Antonio Padovani è stato uno dei primi Maestri in Italia a vedere giocare Nicholas, al CRB di Bologna? Come Devo dire anche che non ne rimase granchè impressionato, (”non sono poi convinto che abbia tutta ’sta voglia di vincere” disse, ) e…aveva ragione!!!! Ovviamente all’epoca aveva solo 8 anni ed era stato solo una volta daBollettieri…Salutamelo se lo rivedi: Come è piccolo il mondo!

    Risposta immediata di UBS: Non credo di averlo accennato io (anche se all’inizio inizio, sottovalutando l’ìmpegno e la gatta da pelare che mi ero preso, pensavo si avesse il tempo di spaziare di più). Sull’argomento, oltre naturalmente al parere di Thomas se non altro in merito alla denominazione del suddetto spazio, mi piacerebbe sentire che cosa ne pensano altri. personalmente mi sentirei un po’ a disagio a inserire cose…in una sorta di club dell’Intellighenzia (probabilmente perchè non mi reputo abbastanza intellighente). Al tempo stesso capisco che magari se inserisco un articolo sulla Birmania a gran parte dei tennisofili non frega nulla. Ma, forse, nel restyle grafico al quale stiamo pensando e lavorando (oggi con tutta una serie di inconvenienti, mi pare, visto che è sparita la colonna di destra e non sappiamo individuarne al momento la ragione), una rubrica chiamata Off-topic potremmo anche inserirla, anche per dar modo a chi voglia dare notizie di suo, di poterlo fare. Forse, però, ce ne vorrebbro due, se non tre. Una per off-topic notizie, un’altra per off-topic sport (che mi pare meriterebbe uno spazio a se stante, molti dei frequentatori del blog seguono appassionatamente anche altri sport). una terza per “off-topic varie” in cui potrebbe starci di tutto. Ribadisco qui il concetto…grafico, che per i pezzi più lunghi, sarebbe opportuno che gli estensori facessero ogni sette, otto,dieci righe un titolino _ anche semplicemente con un trattino più lettere maiuscole a capo _ in modo da facilitarne la leggibilità e/o, al limite, lo scorrimento dei motivi principali di quanto scritto (anche qui in attesa che la grafica ci consenta l’utilizzo di caratteri diversi, a chi modera e magari anche a chi scrive).

  14. roberto scrive:

    Io sono d’accordo con Stefano sull’off-topic “culturale”, e se Thomas fosse anche lui d’accordo, direi che “l’angolo di Yancey” sarebbe il nome più appropriato per un tale spazio, visto lo spessore e la qualità degli interventi con cui Thomas ha arricchito il blog in questi mesi. Pregherei solo Ubaldo di non permettere la pubblicazione di post di natura politico-ideologica, per ovvi motivi.
    Sacrosanto un off-topic “attualità”, o “tornei della settimana” in cui scrivere ciò che accade nel circuito.
    Sarei non del tutto favorevole all’off-topic sugli altri sport (non vorrei che ci mettiamo a scrivere sfottò fra juventini e romanisti o recriminazioni sulla moviola domenicale…), ma se Uby dice che va bene, ovviamente mi inchino.

  15. Nikolik scrive:

    Beh, confinare Thomas nel suo Angolino non mi sembra molto carino…ma se è contento lui…
    Ma, poveraccio, gli sarà consentito di scrivere anche negli altri spazi, ogni tanto, o dovrà per forza scrivere nel suo Angolino?
    Mi sembra una buona idea, comunque, quella di prevedere due o tre spazi off-topic, con varie tematiche, in modo che non si sia tenuti a rimanere per forza nell’argomento introdotto dall’articolo di Ubaldo o degli altri, senza così incorrere nelle ire funeste degli altri.

  16. giorgio scrive:

    Stefano Per ciò che riguarda il tuo discorso sugli off-topic, penso che possa essere opportuno, al fine di non disperdere le varie notizie o i vari risultati (tra poco Roberto ci aggiornerà sul risultato della Knapp, che ha perso il primo set a Stuttgart, ma chissà in quale topic lo farà!), pensare a delle rubriche tematiche. Lancio delle idee che si potrebbero sviluppare. Ad esempio perchè non pensare ad una rubrica a cadenza settimanale che si occupi di descrivere i tornei della settimana, con un occhio particolare rivolto ai nostri connazionali, in particolare alle giovani promesse, sulle ali dell’entusiasmo per i vari Fognini, Trevisan, Lopez, Fabiano, Dentoni, Moroni, Burnett, Miccini, Grazia ecc.
    La panoramica sui vari tornei, potrebbe riguardare gli stessi ATP e WTA
    della settimana (qui italiani pochi) che vengono brillantemente
    illustrati da Bisti nella sua rubrica tv-streamig, ma che poi vengono abbandonati a se stessi, con interventi sporadici che magari potrebbero essere raccolti in un unico articolo.
    Ad esempio ho trovato ottima, l’idea della rubrica “WTA - Corsa al
    Masters 2007″. La si potrebbe estendere anche all’ATP, soprattutto in questo periodo dell’anno, con frequenti aggiornamenti sui vari cambiamenti nella RACE e sulle varie partecipazioni dei big (con le varie ‘entry list’ del caso) ai tornei finali prima dei Master.
    E’ chiaro che sono idee che mi piacerebbe venissero sviluppate a corollario di un blog che, occorre sottolinearlo, già riscuote un grandissimo successo tra gli addetti ai lavori. A proposito di blog, non posso non menzionare quello di Peter Bodo, che nell’articolo “Match Throwers” cita espressamente Ubaldo e parla di lui come uno dei più grandi esperti del match-fixing scandal (e qui ritorno ON-TOPIC :) ). Sempre nel suo articolo Peter si rammarica del fatto che questo blog non sia scritto in inglese, vista la sua insufficiente conoscenza dell’italiano. Quindi Stefano, tu ti occuperai di tradurre simultaneamente il sub-blog……..

  17. thomas yancey scrive:

    Le agenzie di betting sono le prime ad avere informazioni su tanti aspetti che il pubblico non conosce: l’effettivo stato di forma di un giocatore, l’eventuale probabilità di infortuni o di ritiri, anche la propensione di qualcuno a non comportarsi nel modo più corretto. Il banco non è precisamente un ente di beneficenza, anzi. Deve temere soltanto concorrenti o delinquenti che vogliono sbancarlo e truffatori e doppiogiochisti al suo stesso interno. Ma la domanda è: chi sono i veri padroni delle agenzie di betting?
    Da quando esiste il mondo, il gioco d’azzardo, come la prostituzione, è stato gestito soprattutto da mafiosi e delinquenti di ogni specie. Il movimento di denaro determinato dalle scommesse ammonta ad una cifra che non è stata ancora inventata, per dirla con Beppe Viola. Ammesso e non concesso che qualche gioco d’azzardo sia pulito, allora si tratta solo di scommesse che offrono al banco l’impossibilità di perdere, come quelle collegate al Lotto. Non a caso sono monopolizzati da enti governativi.
    La tecnologia ha internazionalizzato le scommesse di ogni genere, ha ingigantito a dismisura il fenomeno, lo ha velocizzato oltre ogni immaginazione. E’ possibile credere che occasioni di lucro così imponenti possano essere trascurate dalla delinquenza professionale? E si può ritenere che una tale situazione non abbia generato fenomeni di corruzione verticali, orizzontali e trasversali nella società civile? Quanto accaduto in passato nel pugilato e soprattutto nel mondo delle scommesse sulle corse di cavalli non ha insegnato ai puntatori per primi e poi a tutti noi che così si regala il proprio danaro inzuppato di lacrime a veri farabutti? O siamo tutti propensi alla delinquenza, ma alla maggioranza di noi manca soltanto il fisico?

  18. Luigi Ansaloni scrive:

    Sono d’accordo sull’angolo di Thomas…perchè no, io la leggerei volentieri.

    Commento veloce (non ho tempo) sul caso scommesse: ma alcuni tennisti non volevano querelare noi blogghisti per aver OSATO dire che si, bhè, forse qualcosina di sospetto, nei loro incontri, l’avevamo visto?

    Chi semina vento, raccoglie tempesta.

  19. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Questo si legge in un comunicato FIT
    03/10/2007

    DOPO LE ACCUSE AI NOSTRI GIOCATORI
    La FIT pronta ad azioni legali contro i diffamatori

    La Federazione Italiana Tennis ha dato mandato ai propri legali di tutelare in tutti i modi e in tutte le sedi l’immagine del movimento tennistico nazionale in seguito all’aggressione mediatica di cui sono stati fatti oggetto in Francia alcuni fra i giocatori italiani più rappresentativi, chiamati senza alcuna prova in causa nella vicenda delle scommesse. La FIT ha inoltre comunicato a tali giocatori che i legali sono a loro disposizione per eventuali iniziative volessero intraprendere.
    La FIT ritiene gravemente lesiva del prestigio del movimento tennistico italiano la diffusione di accuse generiche e di infondate insinuazioni proprio nel momento in cui sarebbe necessaria un’analisi rigorosa dei fatti per poter individuare le reali dimensioni dell’ipotizzato fenomeno dell’alterazione dei normali risultati al fine di turbare il corso delle scommesse sportive.
    Allo stesso tempo la FIT sta procedendo alla stesura di nuove norme disciplinari che proibiscano in modo esplicito ai propri tesserati ogni tipo di scommessa sul tennis. Nonostante nessuna delle attività agonistiche che si svolgono sotto la sua egida sia oggetto di scommesse gestite da operatori ufficiali del settore, la FIT intende infatti aggiungere a quelli di cui già dispone nuovi strumenti per reprimere con rigore e massima severità il fenomeno qualora dovesse riguardare, in ogni ambito e in modo diretto, giocatori o giocatrici italiani.
    E’ tuttavia evidente che la primaria opera di prevenzione e repressione deve essere svolta dagli organismi internazionali che gestiscono tutta l’attività di giocatori e giocatrici professionisti, e che molti dei dubbi e delle illazioni che stanno turbando il mondo del tennis nascono proprio dalla carenza delle iniziative sin qui da essi intraprese e dall’esclusione delle Federazioni tennistiche nazionali, portatrici dei valori etici fondamentali dello sport, da ogni ruolo attivo in tale gestione.

  20. roberto scrive:

    Devo dire che l’iniziativa della FIT mi trova abbastanza d’accordo, dal momento che su certa stampa anglosassone sembrerebbe che il messaggio subliminale sia il seguente: da un lato inglesi, americani, francesi, australiani, leali, corretti, sportivi e anche belli alti e biondi; dall’altro lato gli italiani, i russi, e gli argentini, corrotti, imbroglioni, mafiosi, brutti, sporchi e cattivi.
    E’ chiaro che va fatta pulizia, a 360 gradi, ma senza guardare in faccia a nessuno e soprattutto senza farsi guidare dal passaporto, né, peggio ancora, da pregiudizi pseudorazziali, in virtù dei quali si individua il capro espiatorio. (E magari su questa tendenza dei popoli anglosassoni a sentirsi depositari esclusivi dei valori più alti della civiltà e della virtù potrebbe intrattenerci Thomas Yancey).

  21. roberto scrive:

    Dimenticavo di rispondere a Giorgio. Purtroppo la Knapp ha perso, una brutta partita finita 75 60 (sebbene il punteggio sia bugiardo), nella quale Karin ha giocato male e soprattutto con pochissima lucidità nei momenti importanti. Un dato per tutti: la Knapp si è mangiata ben 8 palle break su 8, mentre la Bondarenko ha totalizzato un bel 4 su 6.
    Decisivo il primo set, nel quale Karin ha mancato 6 occasioni per togliere il servizio alla sua avversaria e poi sul 5 pari ha subìto il break a 0. E pensare che fino a quel momento l’ucraina era al massimo arrivata a 15 sui servizi della nostra!
    Preoccupa poi il crollo del secondo set.
    Aspettiamo tempi migliori.

  22. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ho pubblicato il comunicato della FIT. Per carità l’intento è lodevole, ma la Fit pensa di querelare anche Gayle Bradshaw vicepresidente dell’ATP? Perchè invece di prendersela con la stampa francese che in fondo riferisce soltanto che cinque tennisti italiani hanno un conto privato in un sito di scommesse (sia pure sotto un titolone), semmai è mr Bradshaw che invece nella sua lettera virgolettata accenna al fatto che i giocatori italiani scommettano anche sul tennis…. I giornali francesi, e nemmeno quelli italiani, non hanno detto quello. Decideranno i giocatori di raccogliere l’assistenza legale della Fit per fare causa all’Atp? E la stessa Fit vorrà fare causa, a nome di quei giocatori che eventualmente gli affidassero il mandato, all’ATP cui sta chiedendo il combined event, un posto fra i Mille (i nuovi Mastesr del 2009)? Mah…
    Inoltre, dico la verità, mi resta qualche piccolo dubbio sull’opportunità _ non dico liceità, nè tanto meno legittimità _ di quel tassello pubblicitario che da tempo appare sulla destra del sito Fit “Guida alle scommesse sul tennis” e del cui valore etico avevo sollevato dubbi qualche giorno fa (andate a vedere, nel titolo, il posto dedicato all’episodio Starace con Elseneer. Non mi meraviglierei che questo tassello imporvvisamente, dopo l’annunciata querela, sparisse. nel caso questo succedesse lo pubblico qui per ocme è stato a lungo, comprese quelle istruzioni sul fondo, cioè su come si deve scommmettere: e mi pare il massimo dell’ipocrisia (nemmeno tanto della Fit in questo caso, ma dell’azienda che nello spiegare come si scommette ti dice” in nessun caso può essere interpretato come un invito al gioco, una sollecitazione diretta ad effettuare scommesse…”
    Ah no? E a che ti sollecita allora? Ma via, non siamo ridicoli e chi è senza peccato scagli la prima pietra.
    Ecco qui, copiata ed incollata a scanso di equivoci, sotto la nota a piè di pagine del tassello: Guida alla scommesse sul tennis”
    Il contenuto delle informazioni proposte nella rubrica “Le scommesse sul tennis” è da intendersi di carattere strettamente ed esclusivamente giornalistico: in nessun caso può essere interpretato come un invito al gioco, una sollecitazione diretta ad effettuare scommesse sportive o una promozione della relativa attività. In ogni caso, nessuna responsabilità potrà insorgere per qualsiasi danno, pregiudizio o mancato guadagno connesso a qualsivoglia utilizzo delle informazioni contenute in questa rubrica da parte degli utenti.
    A questo proposito si ricorda a tutti i visitatori del sito che, ai sensi della Legge 401/89, l’organizzazione di giochi e scommesse è riservata allo Stato e agli enti concessionari. L’organizzazione e l’esercizio abusivo delle attività di gioco e scommessa, così come la stessa partecipazione al gioco con soggetti non concessionari dello Stato, sono punibili con ammende e con pene detentive fino a tre anni.
    Soggiace altresì alla reclusione fino a tre anni (art. 4, comma 1) chi organizza scommesse o concorsi pronostici su attività sportive gestite dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano e dalle organizzazioni da esso dipendenti.

    Ecco il testo che ho trovato sul sito della Federtennis

    E per chi non crede che sia veramente apparso sul sito, ecco la copia della pagina a colori

  23. Il_Gelataio scrive:

    “scommetti responsabilmente” come “bevi responsabilmente” nella pubblicità degli alcoolici o come “il fumo uccide” attaccati ai pacchetti di sigarette e cose varie da fumare, ce ne sono di modi di scaricare la coscienza di chi produce cose dannose ( vuoi per la salute, vuoi per il portafoglio). Nel caso delle scommesse sportive le possibili soluzioni non sono molte, anzi a pensarci bene la soluzione perfetta non esiste, per esempio se si eliminano le scommesse legali c’è sempre la possibilità di quelle illegali, l’unica via è perseguire gli eventuali illeciti a carico di coloro che possono a qualche modo falsare dei risultati per quello specifico scopo.

  24. marcos scrive:

    io sono del parere che alcuni articoli meritino di essere commentati anche spaziando tra rimandi diversi, riferimenti larghi, argomentazioni indirette. thomas lo fa volentieri ed io mi diverto a leggerlo. tra gli aspetti tecnici, regolamentari o più squisitamente sportivi, può capitare di leggere righe d’altra impostazione: credo che sia un bene. nessuno, infatti, è tenuto a leggere tutti i post relativi ad un articolo. se ciò che scrivo io risulta pesante per qualcuno, questi può serenamente saltarmi a più pari, ben sapendo cosa si perde!!

    l’off topic è un discorso diverso, a mio parere: scarterei anchio uno spazio riservato all’attualità o alla politica, riservando il diritto di scrivere su questi temi solo all’ubaldo (o a persona da lui indicata, di volta in volta), scegliendo se relegarli nella colonna di destra, oppure se inserirli come articolo di prima pagina. benvenga uno spazio riservato ad altri sport, anchesso accessibile nella colonna di destra. se, poi, si volesse regalare uno spazio nella colonna di destra all’arte ed alla cultura, io sarei ben lieto, ma non ne sento una gran necessità.

  25. anto scrive:

    Mi auguro che l’atp vada fino in fondo, e sanzioni pesantemente chi ha sbagliato, anche se credo finirà tutto in una bolla di sapone….

  26. Stefano Grazia scrive:

    ALLORA, vorrei puntualizzare (ed eventualmente rimandare a quanto scritto in Bambini Prodigio): nessuna intenzione di relegare Thomas Yancey in un angolo (a volte non capisco se Nikolic c’è o ci fa) ma semmai L’Angolo di Yancey era un omaggio a chi come lui da un piccolo spunto sa trarre variazioni interessantissime a cui rispondere porterebbe inevitabilmente fuori tema … Come è successo a un certo punto su Genitori & Figli (voglio anche precisare che qualche mese fa ero intervenuto ugualmente su Genitori & Figli perchè Roberto ed altri si erano messi a disquisire di argomenti tennistici (Davis Cup, mi pare, o i risultati di un torneo) che nulla aveva a che fare con l’argomento del Sub Blog e che potevano/dovevano secondo me essere trattati altrove…Io sono fra i più logorroici e dispersivi fra i Contributors di questo Blog e anche fra i massimi estimatori di Marcos e Yancey, e l’ho più volte dimostrato … Avevo letto da qualche parte la proposta di un angolo OFF TOPIC e intendendo con questo non le notizie flash sui tornei mi è venuto di getto pensare all’Angolo di Yancey…Non significherebbe certo cercare d’impedirgli le sue variazioni come queste postate in questo spazio…Per assurdo L’Angolo di Yancey potrebbe anche non avere mai post di Thomas…è solo un subBlog su cui indirizzare altri argomenti…di attualità, costume, etc che DOVREBBERO COMUNQUE PARTIRE da uno spunto tennistico (che ne so, il subconscio di Federer quando incontra Nadal…)
    SONO INVECE CONTRARISSIMO AD INSERIRE ALTRI SPORTS ma ovviamente per essere contrari basta poi non scriverci…Anche a frazionare gli OFF TOPICS…altrimenti non ci si raccapezza più…: basterebbe appunto un NOTIZIE FLASH (coi risultati OFF TOPICS), molto minimalista, e un ANGOLO DI YANCEY per sviluppare a volte quello che nasce altrove…

  27. anto scrive:

    Anch’io sono CONTRARISSIMO AD INSERIRE ALTRI SPORTS .

  28. Nikolik scrive:

    Io sono dell’idea ben esposta da Marcos, cioè che, in effetti, “alcuni articoli meritino di essere commentati anche spaziando tra rimandi diversi, riferimenti larghi, argomentazioni indirette”.
    Ed è altrettanto vero che “nessuno, infatti, è tenuto a leggere tutti i post relativi ad un articolo”.
    Detto ciò, mi sembrava, nell’offerta a Thomas di un Angolino privato, di intravedere un’applicazione del noto principio “promoveatur ut amoveatur”, della serie: diamogli il suo Angolino così scrive sempre lì. Invece a me piace leggerlo ovunque, a sorpresa, da battitore libero e penso che gli off-topic in cui incorre volontariamente debbano essere considerati come delle licenze poetiche, sempre consentite.
    Ma non te la prendere Stefano: io scherzo sempre e ogni tanto mi piace essere un po’ provocatorio. La tua rubrica Genitori e figli è bellissima e la leggo con costanza, ma sono a corto di argomenti: non ho figli e il mio primo maestro era l’apprezzatissimo Pierino (di cui ho parlato nella tua rubrica), che voi guardereste con orrore!
    Che ci volete fare, sono toscano (come Ubaldo, del resto) e mi piace ridere, scherzare e prendere anche un po’ in giro gli altri. E’ vero che alle volte questo può essere pesante e chiedo scusa a tutti per quando accade.
    Però, sono d’accordo con Stefano sull’avversione all’inserimento di altri sports.
    Anche perché, intendiamoci bene, conoscendo Ubaldo è chiaro che, in poco tempo, questo blog si tramuterebbe in un blog sulla Fiorentina.
    E chi la sopporta la Fiorentina?
    O sei di Firenze, oppure sei contro la Fiorentina.
    Per quanto riguarda, infine, la FIT, devo dire che ho apprezzato la presa di posizione federale, perché, delle due, l’una: o si fa una seria indagine su quello che sta capitando, oppure non è tollerabile spargere sospetti a destra e a manca. E la presunzione di non colpevolezza è un principio di civiltà.
    A Roberto, preoccupatissimo per la Knapp, dico di non avere fretta e che sbaglia ad essere deluso. Karin quest’anno ha giocato tantissimo, è fine stagione e non dimenticare che aveva superato le qualificazioni con autorità. Sarà anche stanca, è stata un’annata impegnativa.
    Non per nulla, ora stanno dominando il circuito giocatrici che finora hanno giocato pochissimo, come la Davenport e le Williams, che chiaramente sono più fresche.
    Karin quest’anno ha giocato, fino ad aprile, addirittura i tornei ITF da 25.000 $, questo era il suo livello. Ha chiuso il 2006 al n. 123.
    Non avere fretta, Roberto! La ragazza è in costante, continuo progresso e ora si deve attendere solo il prossimo anno, per verificarne altri.
    Veramente, abbiamo grande abbondanza di tenniste italiane e c’è di che essere soddisfatti, visto che premono anche giocatrici molto giovani che appaiono molto interessanti.

  29. thomas yancey scrive:

    Desidero ringraziare Stefano Grazia per la stima che dimostra nei miei confronti avanzando la proposta di inserire una rubrica che lui intitolerebbe “L’angolo di Yancey”. E Luigi Ansaloni, per la sua immediata adesione a tale idea. Apprezzo sempre più la serena capacità di giudizio e le sagaci doti di equilibrio di Ubaldo. Nutro molta stima per Roberto: dimostra costantemente una rara ampiezza di pensiero. Mi ha divertito molto l’opinione di Nikolik, che è dotato di un’ironia simpatica, mai greve. Marcos: preciso, puntuale, sicuro. Leggo sempre con interesse le sue ferme opinioni. Devo anche dire di essere ben contento, naturalmente, che Anto e Antonino Sollena apprezzino qualche mio scritto. Per inciso (off topic, per usare un’espressione molto in voga qui), desidero far sapere a Tonygay che condivido pienamente quanto afferma nel suo intervento di ieri sera.
    Ho cominciato a scrivere in “Servizi vincenti” perché amo appassionatamente il tennis, come tutti coloro che intervengono in questo blog. Mi pare evidente che il desiderio di praticare o di interessarsi allo sport nasce in uomini che vivono nel mondo, nella vita vera di tutti i giorni: e come tale esso dovrebbe essere affrontato. Non esistono categorie a sé stanti (sportivi, giornalisti, poeti, filosofi, medici, architetti e tanti altri), ma esseri umani. Uomini, che prediligono certo un’attività, un’arte, uno sport, ma che restano sempre tali: persone con un’indicibile complessità e con un’infinita varietà di aspetti. Federer e Nadal, o anche Storace e Volandri, sarebbero uomini completamente diversi se non avessero nel loro sangue la storia dei popoli a cui appartengono, prima ancora che quella personale. Credo dunque che non possa essere mai giudicata fuori tema una conoscenza più ampia dell’umanità dalla quale proveniamo.
    Non penso proprio, comunque, che il nonno di alcuno abbia stabilito un lascito testamentario condizionato all’obbligo di leggere o apprezzare quello che scrivo. Chi giudicasse noiose e inutili le mie considerazioni non deve fare molto altro che disinteressarsene completamente.
    La proposta di Stefano Grazia, dunque. Non ritengo utile e opportuna la creazione di un “Angolo di Yancey”, per diverse ragioni. La più importante consiste nel fatto che un mio spazio esiste già: è quello che condivido con tutti in questo blog, con identiche possibilità e con pari dignità. La decisione di creare nuovi spazi dedicati specificamente, per esempio, alla cultura e all’arte in generale non compete a me. Se ciò avvenisse, allora parteciperei alle discussioni allo stesso modo nel quale sono intervenuto fino ad oggi sugli argomenti proposti. Ma gli angoli, i cantoni o gli spigoli di Yancey sono veramente superflui.
    Un saluto a tutti.

  30. Massimo scrive:

    Ho visto con molto dispiacere Y abbandonare il Blog genitori e figli e, sinceramente, credo che i rilievi posti nei suoi post fossero non solo assolutamente “in topic” con quanto si va argomentando in quella stanza ma addirittura un contributo fondamentale per l’analisi della problematica. Da trent’ anni non abbiamo giocatori di vertice, il sistema fatica a tenere il passo con innumerevoli altre nazioni (ricche, povere, di ogni latitudine..), mi sembra chiaro che l’analisi vada condotta a livello ben più ampio del mero aspetto tecnico, la differenza non può derivare solo dal numero delle ore passate in campo ad esercitarsi, dalla preparazione fisica ecc.. ma deve necessariamente interessare l’aspetto sociale e culturale nel quale i nostri piccoli atleti si formano. Privarsi di un contributo tanto stimolante come quello di Y credo sia assolutamente sbagliato, confido in un suo ravvedimento circa la decisione di non frequentarlo più e ricordo a tutti che i post che non si giudicano interessanti possono essere saltati con grande facilità.
    E poi è un tale piacere leggerlo…

  31. Luca top-100 scrive:

    Spero non ci sia nulla di vero.
    Sarebbe uno scandalo epico per il nostro sport.
    Sarei delusissimo se certe illazioni risultassero veritiere.
    Certo che questo continuo diffondersi di siti ed agenzie di scommesse mi lascia molto perplesso.

  32. thomas yancey scrive:

    La pressante e continua incombenza dell’attualità ha svuotato di presenze questa pagina. Il rischio di infastidire i sostenitori della stretta attinenza al tema è dunque minimo. Ne approfitto allora per raccogliere la sollecitazione di Roberto in merito alla pervicace tendenza dei popoli anglosassoni a ritenersi unici depositari dei migliori valori della civiltà.
    Il colonialismo moderno, sviluppatosi nell’arco degli ultimi quattro secoli, ha avuto il suo centro propulsore nell’Europa occidentale e il suo raggio d’azione in tutto il mondo, dopo che inizialmente si era sviluppato in modo particolare nelle Americhe, nel sub-continente indiano, in Indonesia e nella costa occidentale dell’Africa. Si è trattato di un unico fenomeno di lunga durata, diviso nel tempo in due grandi fasi che corrispondono in linea di massima all’età moderna e a quella contemporanea.
    La scoperta del continente americano costituisce un momento fondamentale nella fase espansionistica del colonialismo. Spagna e Portogallo, alla fine del 1400, si spartirono praticamente l’oceano Atlantico. La colonizzazione spagnola, in particolar modo nelle Americhe, si è caratterizzata essenzialmente come un lungo sfruttamento parassitario delle risorse delle terre conquistate. Le altre potenze coloniali europee che cominciarono a disputarsi questi e altri territori furono preminentemente Gran Bretagna, Francia, Germania, Belgio e Olanda. Queste nazioni assunsero però atteggiamenti più orientati verso il mercantilismo.
    Il passaggio fra la prima e la seconda fase della colonizzazione si compie durante la rivoluzione industriale. Le ricchezze e le risorse accumulate con le attività coloniali determinano un ulteriore rafforzamento degli stati più agguerriti e potenti dell’Europa occidentale. La Gran Bretagna raggiunse una posizione di dominio paragonabile a quella ottenuta in passato dai Romani prima e dagli Arabi poi. Gli inglesi sottomisero soprattutto nell’Ottocento una quantità impressionante di popoli. Il pretesto era quello di imporre principi di libertà nella gestione politica e negli scambi economici e commerciali.
    E’ indubbio che un espansionismo così smaccatamente esteso non trova unicamente le sue ragioni nella necessità di rafforzarsi per non soccombere agli stati nemici. Cause economiche concrete sono il fondamento del colonialismo e dell’imperialismo. La continua crescita della produttività nel mercato interno necessita di sbocchi commerciali nei mercati esterni. Il colonialismo produce questo effetto. Esistono chiaramente altri fattori che determinano l’espansione coloniale: condizioni politiche, strategiche, diplomatiche, culturali. Ma il rapporto fra colonialismo e sviluppo dell’economia capitalistica è strettissimo.
    Attribuire un carattere valido e universale sul piano etico e su quello pragmatico alle ragioni che determinavano il colonialismo era chiaramente necessario sotto il profilo politico e culturale. E’ evidente che motivazioni siffatte sono del tutto pretestuose: qualsiasi azione, fatto o evento è comunque definito nel tempo e, soprattutto, in un determinato contesto economico, politico e culturale. Ma le civiltà dominanti devono impartire il crisma dell’universalità alle ragioni che fondano i loro atteggiamenti, altrimenti l’oppressione che esercitano su altri popoli non troverebbe giustificazione.
    Ho sottolineato in altre occasioni il concetto che ciascun uomo è figlio non di un padre o di una generazione, bensì di mille uomini e dei secoli che l’hanno preceduto. Ognuno è il risultato anche di tutto quanto è accaduto prima che nascesse.
    In India è sufficiente che un europeo alzi il braccio con intento apparentemente minaccioso perché una folla di uomini possa temerne le conseguenze. E’ il risultato di secoli di frustate. Allo stesso modo un giovane inglese riterrà di avere pienamente il diritto di insegnare a stare al mondo a qualsiasi uomo che non sia britannico. E’ la conseguenza di un lunghissimo tempo speso a brandire uno scudiscio.
    Così gli spagnoli, i belgi, gli olandesi, i tedeschi, i francesi di oggi, come tutti gli esseri umani, portano nel sangue la secolare quando non millenaria storia degli innumerevoli padri che li hanno generati.
    La natura non fa salti.

  33. Nikolik scrive:

    Thomas, bellissimo questo tuo commento sul colonialismo.
    Talmente bello che mi sono convinto: voglio essere colonizzato dagli inglesi, così come hanno fatto per tanto tempo con africani ed asiatici.
    Così, finalmente, se andrò alle poste ed in banca, nessuno cercherà di passarmi avanti nella fila.
    Così, se sono disoccupato, mi daranno un sussidio di disoccupazione fino a che non troverò un lavoro idoneo alle mie attitudini e ai miei studi e, una volta trovatolo, se lo rifiuterò, smetteranno di darmi qualsiasi aiuto, perché sarà chiaro a tutti che sarò solo un fannullone.
    Così, se dovrò fare una causa in tribunale, durerà solo 9 mesi e non 9 anni.
    Così, se mi ammalerò, mi porteranno in un ospedale dove non corro il rischio di prendermi un’altra malattia, oltre a quella che ho già.
    Così, se prenderò il treno, arriverà in perfetto orario.
    Così, se parlerò al telefono con i miei amici, non correrò il rischio di vedere trascritta la telefonata sul Corriere della Sera.
    Così, se andrò a votare, sarò sicuro di farlo per persone che non masticano il chewingum in pubblico e non sbagliano i congiuntivi.
    Così, potrò finalmente giocare a tennis in un vero campo in erba inglese.
    Così, così, così…
    In cambio della colonizzazione, possono prendere e portare via tutto: i quadri, le opere d’arte, le chiese, i monumenti, se vogliono possono smontare anche il Colossseo, tanto terrebbero tutto meglio loro. Se vogliono, che si prendano anche la sabbia della Sardegna.
    A nulla rileva che, finito il colonialismo, torneremmo nella miseria sociale e culturale: sarebbero comunque anni di civiltà e benessere che varrebbero benissimo il cambio.

  34. thomas yancey scrive:

    Caro Nikolik, concordo pienamente con chi afferma che la coscienza morale è il tribunale delle banalità etiche. Le sue scelte impulsive affrontano problemi irrilevanti. Solo una costante riflessione consente di percepire la velata presenza del male, onnipresente in tutti gli uomini. Il fatto è che la propensione cinica procede di vittoria in vittoria, fino al massimo trionfo che la distrugge. E’ accaduto ai Romani, ne sono stati vittime gli Arabi, può succedere ancora agli Europei. L’unica virtù davvero mancante agli uomini è la cautela.
    Una domanda infine: vuoi essere inglese o indiano? Perché i futuri dominatori saranno gli indostani. Almeno fino a quando il ciclo non si compirà. Dopo saranno i loro schiavi a prendere il sopravvento.

  35. Stefano Grazia scrive:

    E chiamarlo L’Angolo di Nikolic e Yancey?

  36. thomas yancey scrive:

    Possibile che a un lettore attento come te, Stefano, sia sfuggita la mia risposta in proposito? E’ solo qualche decimetro sopra.

  37. Stefano Grazia scrive:

    (sapiente pausa)
    OVVIAMENTE SCHERZAVO!!!!
    Prendo atto che con ottime e giustificate ragioni la mia idea di un Off Topic che riprendesse certi spunti e li sviluppasse è una ciofeca ma voi prendete atto che il mio intento era assolutamente non un “promoveatur ut amoveatur”…nikolic e yancey, come del resto marcos, io li leggo e apprezzo spesso come faccio con decine di altri, più tecnici e meno propensi agli svolazzi pindarici o agli approfondimenti culturali o al gusto ilare dell’ironia… Continuo a rimanere un po’ dell’idea che se io adesso preso da ratus vi appioppassi un mattone di 4 pagine su Bruce Sprinstern solo perchè Davidenko di cui qui si parla mi ha ricordato la canzone Born To Run e poi decine di altri , ispirati dal Boss e dalle sue epiche note, proseguissero lo spunto lasceremmo disorientati diversi occasionali frequentatori, per cui ritengo che comunque un piccolo punto di contatto col mondo del tennis e con il tema che da origine alla sequela di post dovrebbe esere salvaguardato…
    A massimo che lamenta l’abbandono di Genitori & Figli da parte di Yancey posso solo dire che un piccolo difetto Thomas ce l’ha: è un tantinello permaloso…Ma spero che presto ci perdonerà e tornerà a farci visita (lui e mad max, che più diversi non potrebbero forse essere…)(o magari no…)

  38. Nikolik scrive:

    Ah, no, no, caro Thomas, io non ho detto che voglio essere inglese o indiano, ho solo detto che voglio essere colonizzato, non essere loro, non essere colonizzatore. Come posso essere loro? Sono italiano, io.
    Se i padroni sono, o saranno, gli indiani, va benissimo, che siano loro a colonizzarmi. E se dopo saranno i loro schiavi a prendere il sopravvento, schiavo di questi ultimi voglio essere.
    Eh, già, perchè io, come italiano, già sono schiavo di loro da tempo, una vera schiavitù sociale e culturale, che, come suggerisci, è certo velata, ma ugualmente sicura. E non posso permettermi di modificare la mia condizione di inferiorità, ormai atavica, salvo crisi di identità che non posso augurarmi. Schiavo sono e, quindi, posso essere solo colonizzato.
    Per rendermi conto della mia schiavitù morale, culturale, giuridica, artistica, mi basta fare una passeggiata in centro a Berlino ma, ora, anche a Madrid. Così va la società, così va il mondo. Io sono proprio indietro e, oltretutto, da italico verace, penso anche di essere furbo e che siano gli altri i fessi.
    In considerazione di ciò, anche io, umilmente e brutalmente, propongo una risposta a Roberto ed al suo quesito in merito alla pervicace tendenza dei popoli anglosassoni a ritenersi unici depositari dei migliori valori della civiltà, in modo tale che, così, non siamo nemmeno più off-topic, come ci viene rimproverato.
    Non è solo, e non tanto, per la conseguenza di un lunghissimo tempo speso a brandire uno scudiscio, come pur giustamente suggerisci tu.
    E’ anche perché, in effetti sono depositari di quei migliori valori della civiltà, anche se non unici, certo. E’ anche perché, in effetti, hanno la legittimazione morale per dare qualche lezione. E’ anche perché, in effetti, si sentono in grado di dire la loro quando si parla di giustizia, di sanzioni, di illegalità, di frodi.
    Una legittimazione che la nostra sgangherata civiltà e giustizia, che in massima parte si fa in televisione e sui giornali, non possiede dai tempi dell’editto annuale affisso nel foro romano dal pretore urbano.
    A Stefano propongo un emendamento: meglio Yancey e i suoi figli, come versione alternativa di Genitori e figli.
    Io sarò uno dei figli: indiscutibilmente e sicuramente, Thomas è più vecchio di me.
    E, in ogni caso, si tratta di filiazione filosofica.
    Un altro dei figli, quello più disubbidiente, sarai tu, Stefano!

  39. Stefano Grazia scrive:

    Quindi io e Nikolic saremmo fratelli…e Yancey dovrebbe avere 80 anni!
    A parte ciò io volevo solo essere ironico (come Nikolic!)ma non ci sarò sfuggito: in tre abbiamo affossato l’argomento, se uno entrasse adesso e leggesse gli ultimi 10 posts temo avrebbe fatto molta fatica a capire che si era cominciato a parlare di incontri truccati, altro che 6 gradi di separazione… Per me se volevate convincere tutti della necessità di un off topic per i fuori tema ci siete riusciti perfettamente,ormai siete riusciti a convincere anche marcos!
    Scherzo, lo dico con ammirazione e invidia nonchè, visto che siamo in famiglia,affetto
    E qui chiudo definitivamente, mi arrendo: ho appena fatto copia e incolla dei post di yancey e me li rileggerò con calma più tardi…
    UN ABBRACCIO A PAPA’ E A MIO FRATELLO!

  40. marcos scrive:

    quando si svolge un tema, i fuori tema riescono a completarlo.

    l’iperspecializzazione ha creato una generazione di mostri, in grado di separare l’atomo con un soffio, ma incapaci di prendere un tram.

    stefano lo sa: la vera anima di un blog è l’off topic. solo così ciascuno comprende il pensiero dell’altro, perfino quello strettamente legato al tema che si sta trattando.
    quando si ammira il verde delle foglie di un albero, infatti, non si può fare a meno di conoscere i benifici effetti dei raggi del sole, mischiati a quelli della pioggia e a quelli della terra.

    se releghiamo il sole, la pioggia e la terra in un loro magnifico angolino, riusciremo ancora a vedere le foglie verdi, ma non capiremo il perchè del loro colore.

    aggiungo che i notevoli rimandi di qualcuno, se nobilmente inscatolati, rischierebbero di perdere molti lettori. questo è il vero motivo per cui ritengo sia meglio continuare così.

    e diciamo la verità, stefano…tu ci sguazzi nell’off topic!

  41. roberto scrive:

    Complimenti a tutti e tre i membri della famiglia Yancey…
    Bellissimi tutti i vostri post “coloniali”.
    Scusate, ma sento il bisogno di dire la mia, e chisseneimporta se continuiamo ad andare - apparentemente, badate bene - fuori tema. A Nikolik. Credo che tu abbia una buona parte di ragione nell’augurarti di essere colonizzato. Purtroppo noi italiani diamo il meglio di noi stessi proprio quando soggiaciamo alla sovranità altrui. E’ il caso di coloro che sono stati costretti ad emigrare, molti dei quali, trovando un ambiente adatto, si sono trasformati da gente abituata a vivere di espedienti, magari ai margini della legalità, in integerrimi e rispettatissimi cittadini.Molti sono diventati esponenti di spicco delle classi dirigenti proprio in quei paesi, Nikolik dai quali tu ti auguri di essere colonizzato. Basta vedere quanti cognomi italiani vi sono tra i migliori uomini politici, imprenditori, ricercatori e scienziati americani, canadesi, australiani, eccetera.
    E se Miccini e il suo percorso formativo a Bradenton non fossero che una parte del tutto? Una dimostrazione tennistica del principio generale, per cui in Italia non sono le qualità dei singoli a mancare, ma il SISTEMA, l’habitat, l’humus, l’ambiente?
    E infine, basta fare un accenno all’Unione Europea e all’Unione Monetaria, all’effetto salvifico che ha avuto, per l’Italia, il cedere a queste istituzioni illuminate una parte della propria sovranità. Le riforme migliori, e più lungimiranti, che hanno interessato il nostro paese negli ultimi 25 anni, non sono state concepite a Montecitorio.
    Ma a Bruxelles e a Francoforte.

    ps
    accettate un primo cugino?

  42. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ragazzi (?), che dire? Sono fiero di voi. E stavolta non scherzo. Chiunque usi il proprio intelletto, in qualunque campo, per stimolare negli altri una sana riflessione avvalendosi dei propri strumenti culturali oltre che della propria sensibilità, ha già fatto opera meritoria. Anche se la riflessione fosse minima e a farla fossero in pochissimi. Sarà, coem dice mia moglie, che questo blog è …il mio terzo figlio, ma ne sono sempre più orgoglioso.

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