Perfino Wimbledon introduce la moviola.

 
15 Ottobre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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di Ubaldo Scanagatta
15 ottobre 2006

Ma chi l’ha detto che a Wimbledon sono conservatori? Nel ’68 ammisero per primi anche i tennisti professionisti (fino ad allora banditi) ai loro Championships e da quel giorno tutti i tornei divennero open.
Un anno fa abbandonarono le tradizionali divise verde e viola dei giudici di linea per sostituirle con quelle bianche e blù della Ralph Lauren.
Per il 2009 i “members” dell’All England Club, un tempo bollati quali “vecchi parrucconi” da un irrispettoso cronista, hanno approvato un bel tetto mobile sopra il mitico centre-court per…fregare la pioggia.
E questo weekend hanno approvato per l’anno prossimo l’introduzione della moviola che ha riscosso così grande successo all’ultimo US Open , e cioè The Hawk-Eye (l’Occhio di Falco elettronico). Inizialmente la moviola era stata considerata “un’americanata”.
“E’ passato il principio di introdurre le nuove tecnologie: qualsiasi processo che aiuti gli arbitri a commettere meno errori merita di essere adottato” ha spiegato il pragmatico chairman dell’All England Club Tim Phillips.
Gli ha fatto eco l’executive director Ian Ritchie: “Giocatori e spettatori l’hanno accolto bene: quei tre secondi di attesa aggiungono suspense e interesse senza spezzare la continuità del gioco”.
L’open d’Australia, a gennaio, sarà il secondo Slam a utilizzare la “the instant-replay”. Ma non si sa ancora se sarà consentito un uso limitato, due volte per set a richiesta di ciascun giocatore, oppure libero utilizzo.
A Wimbledon, prima di ufficializzare la decisione accettata in linea di principio, vogliono soltanto accertare per bene l’attendibilità dello strumento tecnologico sull’erba: “Cambia significativamente colore durante le due settimane. Soprattutto va risolto il problema delle righe tracciate con il gesso: dopo qualche ora di gioco tendono a cancellarsi”.

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