E il tennista divenne scrittore. Il blog di Federer non vale quello di Tursunov.

 
10 Ottobre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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di Ubaldo Scanagatta
10 ottobre 2006

Ai tennisti ricchi e famosi non si chiede più solo di giocare bene a tennis, di vincere. Ma anche di improvvisarsi scrittori. Lo chiedono manager, sponsor, ATP, WTA. Così oggi quasi tutti i bigs, Federer, Nadal, la Sharapova, hanno un “blog”, un diario “confidenziale”.
Lì, raccontandosi perfino nei momenti più intimi (“Non ho mai visto gabinetti tecnologicamente più avanzati e straordinari di questi giapponesi” scrive, affascinato e non si sa dove seduto, Federer da Tokyo), le star del tennis vorrebbero dimostrare d’essere altrettanto abili nello strusciare i polpastrelli sul computer come nel tenerli avvinghiati al manico della racchetta.
E già il primo “librettino tascabile” con i “pezzi” dei tennisti-scrittori è alle stampe dell’ATP.
Vi compariranno i blogs più spiritosi del russo trapiantato in California Dimitry Tursunov, sì, lui che ha battuto Roddick 17-15 al quinto set nella semifinale di Davis. Sono già veri e propri “cult” nell’ambiente del tennis, “da Premio Pulitzer” secondo “colleghi” travolti da un entusiasmo degno di miglior causa. Più intriganti, comunque, di quelli del n.1 Federer che però si impegna molto. O glieli scrive Mirka, girlfriend manager, p.r,… tuttofare?
Lo svizzero rivela, sempre da Tokyo e alla vigilia della finale vinta sul redivivo Henman, d’essere caduto dal letto: “Un incubo dovuto forse a un’indigestione di sushimi, tofu e wasabi conditi da troppo sake. A Mirka usciva il fumo dalle narici!” è l’espressione non proprio elegante usata dal vincitore degli ultimi 4 Wimbledon.
Roger, con maggior trasporto per l’esperienza al gabinetto che per la sessione privata di tennis concessagli nel Palazzo Imperiale dal principe del Giappone, racconta anche lo choc alla vista del conto: “Ho visto la cifra, 17.000, e mi sono detto ‘Ma che razza di vino ho mai ordinato?’.
Poi ho realizzato: erano yen, non dollari”. Vabbè. Anche il n.1 del mondo da 20 milioni di dollari l’anno ha diritto talvolta ad essere meno lucido.
Dal blog dello scozzesino Andy Murray si apprende: “Ho ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto alle 3 di notte, così non ho risposto.
Al mattino ho scoperto che a quell’ora c’era un messaggio di Sean Connery (compatriota e fan dichiarato).
Lui era alle Bahamas, sei ore indietro…cosa si può desiderare di più che essere svegliato da James Bond?”.
Figurarsi se poteva restare indietro nei blog la mitica Maria Sharapova: “Ho scoperto da uno spot in tv questo smalto nero per le unghie (foto), Wow! E’ fantastico”. Per concludere, ispirata: “E’ incredibile il potere della pubblicità!”.
Già.

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