La Spagna ci riporta con i piedi per terra. Scoppia la polemica tra gli organizzatori il comune ed il Coni. Francesca, un’analisi psicologica della sconfitta. Sara conquista il punto della bandiera.

 
3 Febbraio 2008 Articolo di Daniele Flavi
Author mug

3 a 0 ed a casa. Peggio di cosi non si poteva proprio perdere quest’incontro dei quarti di finale di Fed Cup contro due toste giocatrici spagnole che le prestazioni modeste delle azzurre, nelle due giornate, hanno fatto diventare due fenomeni.

E’ bastato il primo singolo per mandarci a casa con la Schiavone, apparsa un po’ più in palla di ieri ma ancora molto a di sotto dei suoi standard dei tempi migliori, che ha retto solamente fino al 4 pari del primo set per poi lasciare il via libera (o meglio un’autostrada) alla Medina che anche oggi ha sbagliato veramente poco. A scendere in campo in questa decisiva seconda giornata sono le due numero 1 con la nostra Francesca Schiavone opposta alla Medina Garrigues in un Palavesuvio che anche oggi, purtroppo, presenta molti buchi sulle tribune ma soprattutto in quelle riservate alle autorità ed agli invitati vari. Il primo parziale inizia subito ahinoi con una “leonessa” un po’ troppo contratta che cede subito il servizio ed imposta il gioco, erroneamente, sulla diagonale di rovescio dove la spagnola numero 30 del mondo dimostra ancora una volta di essere molto solida. Sul 3 a 4 Francesca riesce a recuperare il break all’avversaria con un paio di bei recuperi, ma il games successivo è disastroso per la nostra giocatrice che riconcede il proprio turno di servizio alla spagnola senza lottare minimamente. La Medina va a servire e si porta a casa il primo importantissimo parziale sul 6 a 4 in soli 38 minuti. Nel secondo set finalmente Francesca inizia a capire che deve tentare qualcosa di più ed inizia ad attaccarla con dei pesanti dritti incrociati e con qualche bella palla corta di rovescio. Sul terzo games prima sul 30 15 e poi sul 30 pari due palle della spagnola vicinissime alla riga di fondo, considerate buone, mandano su tutte le furie Francesca che prima se la prende con il giudice di sedia e poi con quello di linea apostrofandolo con un triplice minaccioso:”ma che c…. guardi”. Games perso (break) e uscita tra i fischi dei tifosi napoletani per il giudice di linea. Sul 3 a 1 Francesca va a servire e dopo appena 23′ di gioco si trova a dover annullare tre riesca palle break pesanti come macigni. Va bene le prime due volte ma alla terza un rovescio lungo linea della spagnola fa 4 a 1. La Medina tiene con facilità il servizio e dopo appena 34 minuti ha la prima palla match. Ennesimo errore di dritto di Francesca e tutti a casa con un desolante 6 4 6 1 in un’ora e tredici minuti di gioco. E menomale che eravamo noi i favoriti. Questa sconfitta ci riporta con i piedi per terra, dopo i bei successi e le soddisfazioni degli anni scorsi con la speranza che capitan Barazzutti riesca a tenere unito questo bel gruppo che si formato negli ultimi anni. La beffa nella beffa arriva durante il secondo set della Schiavone con un comunicato stampa dell’organizzazione napoletana dell’evento (Carmine Palumbo di Tennis Event e Garden Vesuvio 1972) che sottolinea: “dalle dichiarazioni rese agli organi di informazione tra comune e Coni si evidenzia un deplorevole rimbalzo di responsabilità per lo spiacevole accaduto di ieri, che trova noi organizzatori, cosi come gli spettatori, parte lesa. Il danno d’immagine che ieri ci è stato provocato è incalcolabile e ci siamo riservati di adire alle vie legali contro i veri responsabili di quanto accaduto ieri pomeriggio”. Insomma il solito gioco del rimpallo delle responsabilità che qui in Italia ha molti seguaci e che non fa che rattristarci ulteriormente per l’occasione di rilancio persa da questa stupenda città.

La prima parziale soddisfazione della due gironi di Fed Cup napoletana ci arriva a pomeriggio inoltrato con la vittoria in tre set di Saretta Errani, alla prima convocazione in Fed Cup, contro la simil statura Lourdes Dominguez Lino che in classifica la segue di 25 posizioni (89 a 64). Il primo set e’ molto equilibrato fino al 5 pari poi la nostra bella promessa ha un piccolo passaggio a vuoto e la spagnola chiude 7 a 5. Nel secondo ancora equilibrio fino ad un combattutissimo 9 games con la Errani brava a resistere ad i cambi di ritmo dell’avversaria ed a cogliere il break decisivo per il 5 a 4 per chiudere poi sul 6 a 4. Nel terzo la partita si mette decisamente in favore dell’italiana che con grandi accelerazioni di dritto scappa via fino 5 a 0 con due break a favore. Va a servire per il match in uno stadio, oramai, quasi completamente vuoto portandosi subito sul 40 a 0 con tre match point a disposizione ed al secondo con un bel servizio centrale chiude con un rotondo 6 a 0. Brava Sara, soprattutto dal punto di vista mentale. Nei momenti decisivi ha dimostrato di avere la mentalità vincente che forse è mancata alle due compagne che l’hanno preceduta sul rukort del Palavesuvio e che sicuramente ci servirà nei play out del 26 e 27 aprile prossimi.

Interviste

Una Schiavone che, come già sottolineato ieri, si presenta in sala interviste insolitamente calma e sorridente dopo aver perso il secondo singolo di seguito e aver fatto naufragare i sogni di gloria dell’intera Italtennis di certo non te la spetti. E’ una Schiavone sempre più psicologa di se stessa che analizza con estrema lucidità e fermezza mentale le singole sconfitte e dalle quali cerca di trovare sempre i lati positivi. “Oggi ho giocato forse al 20 per cento delle mie possibilità – spiega la nostra numero 1-, eppure mi sentivo di averla preparata bene. Dovevo entrare in campo concentrata e non mollare neanche un punto e fino al 4 pari del primo set ci sono riuscita. Poi non so cosa mi sia successo forse ho sbagliato qualche punto di troppo. Non è vero che eravamo sazie. La sconfitta poteva anche starci. Forse abbiamo sentito inconsciamente un po’ troppo la tensione dell’essere favorite. Loro hanno giocato tutte le partite con molta umiltà e grande concentrazione ed io da questo loro atteggiamento voglio cogliere gli aspetti positivi. E’ stata una settimana molto difficile per me dove ho avuto molte difficoltà a gestire le mie sensazioni. Di questa sconfitta l’immagine più bella che mi resta è quella di questa sala piena di giornalisti, perché vuol dire che allora abbiamo fatto veramente del bene. La superficie andava bene, forse però le palline non erano proprio adatte comunque non dobbiamo cercare scuse. Infine rispondendo ad una mia domanda Francesca ha sottolineato il “profondo” rapporto di amore-odio che c’è con i giornalisti: “molti di voi oramai, per me, sono degli amici mi conoscono benissimo e sono a conoscenza del fatto che in questi ultimi anni ho lavorato molto da punto di vista mentale per cercare di essere più riflessiva nell’analizzare le mie prestazioni anche in vostra presenza. Anche perché resto convinta del fatto che una sola sconfitta non può cancellare quanto di buono fatto fino ad oggi”.

Una Medina Garrigues ovviamente molto soddisfatta e contenta per il risultato raggiunto arriva in sala interviste con la gioia negli occhi. “Innanzitutto, voglio dedicare questa vittoria al papà di Vivi (Virginia, Ruano Pascual ndr) che sta molto male. Anche oggi sono riuscita a restare molto concentrata – spiega Anabel - per tutta la partita e sono riuscita a vincere. Tra la prestazione di Francesca e quella di Flavia, forse quella di quest’ultima è stata più negativa. Ha commesso troppi errori forse perché ha sentito troppo la partita. Adesso ci aspetta una bella semifinale con la Cina, ma il sorteggio ci dirà dove la disputeremo”.

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7 Commenti a “La Spagna ci riporta con i piedi per terra. Scoppia la polemica tra gli organizzatori il comune ed il Coni. Francesca, un’analisi psicologica della sconfitta. Sara conquista il punto della bandiera.”

  1. Voortrekker Boer scrive:

    Rimpalli e rimbalzi…….che robe!

    La Schiavone inguardabile, Barazza impotente, infiltrazioni d’acqua, Pennetta contratta…bè direi che siamo riusciti ben bene a trasformare quella ch doveva essere una “formalità” e uno spot per il nostro tennis in una tragi-commedia da avanspettacolo. Complimenti a tutti gli attori e allo staff.

  2. Dino scrive:

    E’ lampante come le spagnole siano arrivate all’incontro più preparate delle nostre ragazze, sia dal punto di vista fisico e mentale che dal punto di vista tattico. Probabilmente Francesca & C. hanno sottovalutato le nostre avversarie, nel momento in cui si sono rese conto che non erano poi così scarse non sono state in grado di cambiare marcia. Speriamo che questo bagno d’umiltà possa essere utile per affrontare al meglio il prosieguo della stagione.

  3. marino41 scrive:

    Son dispiaciuto e deluso della sconfitta,ma quel che mi rattrista sono i rimpalli di responsabilita’ che arrivano gia’, sia x la sconfitta ,che x la deprecabile pioggia del palazzetto .
    Certo che a Napoli non gliele va bene una che sia una.
    Comunque non facciamome una tragedia nazionale,certo voglio vedere cosa diranno quelli della FIT adesso che anche le ragazze hanno perso.
    Se poi dovessero anche retrocedere…

  4. Francesco Rossi scrive:

    Dopo che l’Italia in Federation Cup per due anni ha ottenuto risultati più grandi del suo valore tennistico, dopo la sconfitta di Napoli ritorna ad una realtà a lei più consona, ovvero quella della lotta salvezza.

    L’Italia sarà chiamata il 26 e il 27 aprile ad uno spareggio per evitare la retrocessione in serie B. Essendo vicecampione in carica e avendo vinto la coppa nel 2006 la formazione azzurra sarà testa di serie nei play-off insieme (ranking alla mano) a Francia, Israele e Germania.

    Pertanto affronteremo una delle quattro vincenti degli spareggi di serie B, disputatisi anch’essi questo fine settimana. Ecco le diverse possibilità:

    Italia-Repubblica Ceca (in Italia)
    Ucraina-Italia (in Ucraina)
    Giappone-Italia (sorteggio)
    Argentina-Italia (sorteggio)

  5. paolo v. scrive:

    Spero che ci capiti l’Argentina.
    Con le altre tre purtroppo non saremmo favoriti.

  6. marco.napo scrive:

    in questo periodo napoli porta male .
    meglio evitarla come la peste,in questa citta ci sono problemi troppo grossi ed importanti , il tennis francamente non aiuta.
    in questo clima o contesto negativo non ho visto comunque la giusta concentrazione delle atlete che dopo gli australian open non avevano ancora le batterie cariche.

  7. pedro scrive:

    La Schiavone gioca bene solo quando e’ sfavorita dal pronostico.
    Quando deve imporre la sua personalità se la fa sotto.
    I nostri erano convinti di essere piu’ forti sul veloce.
    Da quando abbiamo giocatrici da veloce?

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