Maria Sharapova conquista Doha…
e se ne va sulla sua nuova Harley Davidson

 
25 Febbraio 2008 Articolo di Angelica
Author mug

Lasciato un solo set alla Zvonareva, intasca assegno e trofeo e pensa a come sistemare il tutto. Il Professor Ubaldo segue il match dalle tribune e la nostra inviata, sopravvissuta al gelo, alle scottature ed agli esperimenti gastronomici, rischia il fegato a causa dei prezzi della benzina.

A Doha la Domenica è un giorno lavorativo. Ma per vedere la Sharapova sembra che siano molti quelli che si sono presi un giorno di ferie
E poi la finale è in programma per le 18, così chi lavora ha la possibilità di venire a vedere la partita.

Piano piano il centrale comincia a riempirsi.
Improvvisamente vedo correre all’impazzata centinaia di persone. E mi preoccupo subito che possa essere successo qualcosa, ma le guardie e i vari addetti sono tutti tranquilli. Per loro sembra normale vedere gente correre come una mandria imbufalita? La mia espressione di perplessità deve essere tale che una guardia mossa a compassione mi dice ‘Hanno aperto un altro cancello per far entrare più velocemente gli spettatori’. Ma perché corrono? Per mettersi in fila per primi ai gate di ingresso al centrale, dove c’e’ il metal detector, così aspettano meno in fila.
Oggi ci sono file lunghissime per tutto, per avere la maglietta gratuita di Doha 2016 (città che si candida per le Olimpiadi), per mangiare la pizza da Pizza Hut (va bè tutti i gusti sono gusti), per il gelato (ecco qui non hanno proprio gusto) e poi ovviamente la fila per entrare sul centrale. E quando arrivano le 18 il centrale è strapieno. Fa un certo effetto vedere gente anche nella parte più in alto, dove ci sono solo posti in piedi, sta affacciata come se fosse su un balcone per vedere che succede di sotto.
Ecco, se c’è una critica che mi sento di fare a questo torneo, è nella organizzazione delle entrate e delle uscite dallo stadio. E poi oggi c’e’ talmente tanta gente e confusione che anche nella tribuna vip ci sono persone che non riescono ad entrare e si sono sedute sui gradini. Insomma, l’organizzazione del centrale non sembra essere il loro punto forte.
Certo, il posto all’emiro, quello nessuno l’ha toccato. Sinceramente non so chi siano tutti quei tizi seduti nella tribuna d’onore, tutti con il vestito tradizionale del luogo.
Ma di certo si può dire che sono quelli che comandano qui.
(Extra tennistico, ma tanto per rodersi un po’ il fegato, qui un litro di benzina costa 0,70 ryal, circa 14 centesimo di euro. Qualcuno incomincia a considerarla cara…non aggiungo altro sull’argomento)

Alle 18 finalmente entrano in campo prima Vera Zvonareva (si sa, tutti i comprimari devono entrare per primi e lasciare la grande entrata alla Star. Bisogna però vedere se Vera ci sta a recitare questo ruolo) e poi la regina Maria Sharapova.
Dagli applausi non c’è molto da domandarsi per chi faranno il tifo gli spettatori.

Vera è poco immagine (maglietta bianca a maniche lunghe sotto il completino ufficiale quello senza maniche, bianco e blue. L’effetto maglietta della salute è garantito) e molta sostanza. Sopratutto questa settimana. Ritornata a giocare dopo un infortunio che l’aveva costretta al ritiro nel primo turno degli Australian Open è arrivata a giocare la sua prima finale in un Tier I. Ha lottato in quasi ogni match, mostrando un autocontrollo che non le avevo mai visto prima. In tutti gli incontri che ha giocato fino ad oggi non ha né lanciato né spaccato una sola racchetta! Stento a crederci.
Maria invece ha mostrato di essere tanta sostanza e tantissima immagine. Quest’anno ha giocato 13 partite e perso solo un set. Indossa maglietta bianca, scaldamuscoli nero e sopra gonnellino viola. Le suole delle scarpe sono della stessa tonalità del gonnellino (L’attenzione della Nike per i particolari fa quasi spavento). Quando parla, quando si reca in qualsiasi posto, fosse solo il campo 6 per allenarsi, sembra sempre essere un evento. Non ce ne sono in giro come lei.
Non c’è classifica che tenga. Può stare antipatica oppure no. Ma non è indifferente a nessuno. E qui lo stadio è strapieno perché gioca lei. Ammettiamolo, a gestire la sua immagine è la numero uno. Non c’e Justine Henin che tenga.

5 minuti di riscaldamento e poi pronti e via. Break Zvonareva e contro break Sharapova. Tese tutte e due sembrerebbe.
Maria però sul campo si muove bene. Vera invece e’ sempre in ritardo. Si ritrova sotto 1 a 4 in meno di 15 minuti. La Sharapova non è più tesa, si è lanciata e in questi casi non la fermi più. Dopo neanche 23 minuti la Sharapova vince il primo set 61 (la Zvonareva non ha tenuto un turno di battuta)
Al cambio campo Vera con la testa sotto l’asciugamano, Sharapova sguardo fisso concentrato davanti a se.
Secondo set, servizio Zvonareva. Probabilmente tutti pensano che se perde anche questo turno di servizio il match termina in meno di un ora. E invece la ragazza è ‘tignosa’ non cede e mette in tasca il suo primo game di battuta. In fondo ci si è quasi abituata a perdere il primo set per poi lottare e recuperare.
Dagli spalti qualcuno grida ‘Maria I love you’. Tentativo andato a vuoto, Maria non se lo fila per nulla. Intanto il Professor Scanagatta prende appunti. Non lo cercate nella tribuna stampa. Si è andato a sedere nella zona che più preferisce. Che poi è la migliore per vedere la partita. Tribuna sul lato corto del campo. Teoricamente non potrebbe sedersi lì. Ma si è mai visto un italiano fermarsi da ‘teoricamente questo non si può fare’?
Teoricamente non si arrende neanche Vera, break con doppio fallo della Sharapova. 2 a 0 Zvonareva. Nella tribuna autorità, Larry Scott (CEO della Wta) legge un giornale. Per essere così interessato ci sarà un articolo su di lui?
Intanto la Zvonareva si ricorda che sa anche anticipare i colpi imprimendo grandi accelerate. Maria risponde con dei bei lungolinea. Si lotta molto, peccato per lei che in questo secondo set è fallosa. Ma più per merito di Vera che le fa giocare sempre un colpo in più e vince tutti gli scambi prolungati. E siamo 3 a zero. Uno dei tanti sceicchi intanto sorseggia un caffè.
Mi chiedo se hanno mai applaudito dall’inizio del match. Sempre fra le autorità, c’è anche uno dei grandi capi della Sony Ericsson. Stazza notevole, sta seduto che sembra un budda. A guardarlo da qui sembra quasi che dorma, invece no, perché spesso alla fine dei punti applaude. Oddio applaude a modo suo: appoggia la mano sulla coscia e dà piccoli colpetti. Nelle intenzioni dovrebbero essere applausi. Va be’ dai, apprezziamo almeno le buone intenzioni. Intanto siamo 3 a 1 e nella tribuna opposta il professor Scanagatta viene fatto sloggiare dal suo posto occupato abusivamente. E senza fare una piega lui si sposta e va a sedersi in prima fila. Oh c’era un posto vuoto. Mica lo si poteva sprecare così.
Nel frattempo Vera passa da 3 a 1 a 5 - 2. Maria Forse aveva pensato troppo presto di vincere facile visto il primo set. Sugli spalti spunta una bandiera Russa. Va bene per entrambe le giocatrici. Quando si dice prendere due piccioni con una bandiera. Sullo 0 - 15 Scanagatta sbadiglia. Eppure in questo game ci sono set points annullati dalla Sharapova, palle del 5 a 3 non concretizzate. Begli scambi e anche un bello smash della Zvonareva dopo uno scambio durissimo. C’e’ pure una smorzata della Sharapova che non se po’ guarda’. Ecco, la smorzata è un colpo che non c’e’ nel suo repertorio. E anche sul gioco a rete deve migliorare e neanche poco. Comunque questo gioco è combattuto e il pubblico è elettrico. Belle sensazioni devono essere quelle di giocare con un pubblico così partecipe. Alla fine però regala con un doppio fallo il set alla Zvonareva 62.
Larry Scott, si allontana dalla tribuna d’onore. Che sia andato a farsi bello per la premiazione?
Inizio del terzo set. Maria è concentrata come non mai. Questa volta è lei che vince gli scambi prolungati. In uno gioca addirittura con la mano sinistra al posto del rovescio per agganciare una palla angolatissima. E alla fine vince anche lo scambio. Bel punto! Scanagatta tira fuori il telefonino e scatta qualche foto.
Maria non cede un centimetro. Break, Servizio e altro break. Siamo 3 a zero e la partita oramai sembra della Sharapova. Il pubblico si divide, una buona metà incomincia a gridare MA-RI-A, MA-RI-A, rispondono gli altri VE-RA VE-RA. Tanto incitamento ma non serve. Vera non riesce più a contenerla e sul 5-0 ha il primo gesto di stizza del torneo, quando scarica tutta la sua frustrazione scagliando via la pallina. Maria è un treno che arriva in stazione e chiude 6 a 0. Merito tutto alla Sharapova.
Il pubblico esulta, non poteva avere finale migliore. Bella stretta di mano fra le due russe. E mentre Maria saluta gli spettatori con i suoi arcinoti gesti, la Zvonareva, si siede, tira fuori il cellulare (toh un Sony Ericsson, che casualità) e manda un sms. Chissà a chi.
Per la cerimonia di premiazione scendono lo sceicco e i suoi pezzi grossi. Vestito tradizionale. Mantella nera con frange dorate e copricapo bianco. A vederli da dietro sembrano dei falchetti con la testa incappucciata. Mah, forse mi sarò lasciata suggestionare dal bellissimo falco d’oro che viene consegnato come trofeo a Maria Sharapova . E tra trofei e assegni molto generosi per la vincitrice, entrano in campo anche delle moto Harley Davidson. Una è per lei. E ora dovrà far spazio nel suo garage anche per la moto (parole della Sharapova. Certo che questi son problemi veri e già già).
Il discorso della Sharapova sembra non finire più. Datele un microfono e lei a memoria vi elenca e ringrazia tutti gli sponsor, si congratula con la Zvonareva (come da prassi) per essere arrivata in finale dopo un infortunio. E lei lo sa bene quanto è difficile tornare a vincere (sempre parole sue) Ringrazia tutti, ringrazia il pubblico e lo vuole rivedere così a fine anno per il master. Era dal 2005 che non veniva a Doha e ha notato come il torneo sia migliorato in tutto. Applausi a scena aperta. Larry Scott gongola.
Maria è perfetta come ‘ambasciatrice WTA’. D’altra parte il contratto con la Sony Ericsson non è casuale.
Saluta tutti dando appuntamento al prossimo anno per il torneo e a Novembre per il master e lei spera di esserci (ma che adesso mi fa pure la finta modesta! Questo no, per favore, no!)
E poi certo che torna. In palio adesso c’e’ una palla d’oro e diamanti per chi vince 3 volte il torneo. Maria è a quota due. Se vince, lo trova un po’ di spazio nella cassaforte per metterci anche quello di trofeo.

Io invece, prima di tornare a casa, devo trovare lo spazio nella valigia per metterci la crema solare mai usata. Chissà perché, preferirei avere i problemi di spazio della Sharapova.

Collegamenti sponsorizzati


61 Commenti a “Maria Sharapova conquista Doha…
e se ne va sulla sua nuova Harley Davidson”

  1. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Vi chiedo (a voi che eravate là): ma desta davvero così tanta attrazione nel pubblico un match di tennis di Maria Sharapova?
    Mi sfugge l’entità del fenomeno.
    A parte la sua funzionalità come testimonial (che interessa gli sponsor: lei come testimonial è davvero perfetta, bella brava e vuota com’è), io vorrei sapere se il pubblico, ai suoi incontri, si entusiasma realmente, dal punto di vista tennistico.
    O è contento anche solo per la soddisfazione di vedere la “diva”?
    Perchè, forse esagero, a me sembra che il tennis della Sharapova, compendio del tennis russo al femminile degli ultimi anni, sia davvero ‘na schifezza.

  2. andrew scrive:

    Sharapova è un ologramma, una proiezione digitale per voyeur masochisti…chi non vorrebbe essere frustato da Sharapova con tacchi a spillo? Io… preferisco figure più rassicuranti, tipo Arantcha Sanchez con zeppe…

  3. Roberto Commentucci scrive:

    Beh, non le si possono davvero chiedere le variazioni o le soluzioni a sorpresa.
    La principale qualità di Maria sotto il profilo tecnico credo che la abbia descritta Ubaldo nel suo pezzo: mica facile trovare una atleta di 1,88 con la sua rapidità di piedi!
    Chiedere a Lindsay Davenport (che pure ha molto più “braccio” di Maria) per informazioni.

  4. marcos scrive:

    bravissima angelica!

  5. roberto p. scrive:

    bellissimo articolo come sempre; sei proprio brava.

  6. luca scrive:

    Mi sembra un tennis industriale, in produzione di serie; maschi o femmine non fa differenza. Si va verso la standardizzazione stilistica.
    Almeno, a me sembra così.
    Comunque, tanto di cappello alla Sharapova. Bella e brava sul campo da tennis.
    Fuori, chissensefrega
    Mi associo ai complimenti di marcos e roberto p.

  7. max scrive:

    sinceramente il suo tennis mi entusiasma fin da quando l’ho vista per la prima volta a wimbledon l’anno precedente alla sua vittoria. e che sia una fuoriclasse lo dimostra il suo continuo migliorare, ora ad esempio ha capito che deve venire a rete a chiudere il punto, per non parlare poi del suo talento pazzesco nel non accettare mai la sconfitta. per quanto mi riguarda la gente va a vederla perchè vince, non dimentichiamoci che a 20 anni ha già vinto 3 titoli dello slam + un master…mentre qui c’è qualcuno che parlando delle giocatrici italiane di 22/23 anni dicono che sono ancora giovani e possono migliorare…

  8. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    “La gente va a vederla perchè vince”…….mah……..mi aspettavo considerazioni estetiche sul suo tennis, piuttosto. E anche, da chi l’ha vista dal vivo, considerazioni sul gradimento del pubblico.
    Anche le altre russe hanno vinto, e allora?
    Ha ragione luca, sul tennis robotizzato.
    Che sia bella, e chi lo nega?

  9. Raffaele scrive:

    Beh a detta di tutti i tecnici il suo è il rovescio bimane più bello ed efficace. In un circuito in cui il 90% delle giocatrici possiede il fondamentale sinistro come quello più sicuro primeggiare lungo quella diagonale non è certo facile, e lei lo fa. In più il movimento è bello, rotondo, violento, ampio ma che al contempo sa abbreviare improvvisamente nei grandi anticipi.
    A questo aggiungerei che è una delle pochissime donne ad usare il servizio come arma. Vediamo di continuo (sono sempre più frequenti) quegli orribili servizi abbreviati (vedasi Golovin, ma lo stesso della Henin, esteticamente inguardabile) e invece lei effettua il colpo con lancio di palla alto e con dinamiche molto eleganti (oltre a produrre tagli e varietà considerevoli).
    Talento è spesso tocco, è spesso volèe…ma talento è anche capacità di accelerare, pesantezza e qualità di palleggio. Il talento non è solo nelle cose esteticamente raffinate ma risiede anche nelle dinamiche dei colpi. La Sharapova è una delle giocatrici che dispone di più anticipo e di maggiore accelerazione, oltre, ovviamente, ad un grandissimo servizio e al migliore rovescio bimane.
    I puristi giustamente storcono il naso dinnanzi agli abomini che commette a rete ma tanto di cappello a quelle accelerazioni, a quel servizio e, soprattutto…a quel rovescio

  10. rockville scrive:

    In attesa di ulteriori appunti tecnici sul match, da parte di chi l’ha potuto vedere, butto là una profezia e dico che la Zvonareva entro non molto si prenderà la rivincita sulla sponsorizzata bionda invincibile.

  11. max scrive:

    marcelus io ti ho detto anche che il suo è un tennis che mi ha sempre entusiasmato ed emozionato. a me piace perchè è fatto di grandissima intensità e colpi vincenti fin dal servizio. per il resto cosa vuoi, ha un gioco moderno, un gioco figlio degli ultimi saperi tennistici che poi è quello + vincente. quando lei è al top è senza ombra di dubbio la nr 1 del mondo e quando prenderà ancor di più dimestichezza con la rete (e come si apre il campo le basterà saper giocare delle voleè scolastiche..) difficilmente perderà delle partite. per il resto ha un servizio precisissimo intorno ai 180 km/h un dritto su cui ultimamente ci hanno lavorato molto e bene ed un rovescio fantastico. la sua metodologia di gioco è classificata come attaccante da fondo, ma appena può cerca di guadagnare campo per andare a chiudere il punto. ed il fatto che ormai un po’ tutti cerchino di giocare in questo modo non lo vedo come un fatto negativo, ma anzi la vedo come l’essersi resi conto che oggi questo e il tipo di gioco più redditizio, poi è una questione di gusti ed io ho sempre preferito i borg lendl etc ai mc enroe…

  12. stefano grazia scrive:

    Wally, ma scusa, a veder le partite di tennis ci vanno solo esperti tecnici capaci di dissezionare il gesto e poi dissertare per mezzora sulla biomeccanica ? I tifosi si innamorano perchè uno vince,ha personalità, è un po’ matto, ha un bel look, è una gran gnocca,piange dopo una vittoria o si smutanda di fronte a Nadal… tutte cose così, il fatto d giocare più o meno bene a tennis è secondo me l’ultima variabile di quel complessodi cose per cui uno fatalmente si innamora di un giocatore/trice e gli/le rimane fedele …io mi sono “innamorato” di agassi per via del nome (andrè agassi!!!…suonava benissimo, mentre con mosè navarra mi and meno bene…poi ovvio: il look, wendy stewart, il tipo di gioco che gli creò il nomignolo di flipper e via via la trasformazione,le interviste,brad gilbert, steffi graf (oddio,anche su Brooke Shields non avevo avuto da ridire, ma Steffi è anche meglio) e poi i Federer per via de pianto a Wimbledon e di Justine per via del David v Goliath e della grinta (si,proprio gli allez!)…ma la Sharapova mi piace,mi piace soprattutto perchè a differenza della kournikova lei vince.Non vincesse, sarebbe unaltra kournikova e non meriterebbe la mia simpatia. Quindi ha ragione Max: il fatto che Masha vinca secondo me definisce il suo gioco.Ah, poi mi piace per via di Yuri.

  13. paolo v. scrive:

    Scusate l’ O.T. me se a qualcuno dovesse interessare segnalo che tra qualche ora si potranno vedere in streaming su bet365 i match dal centrale di acapulco tra cui anche quelli di Flavia Pennetta e di M.E. Camerin.
    P.S.Non ti preccupare Bisti non ti voglio rubare il mestiere

  14. angelica scrive:

    ciao Marcelus Edberg Wallace :)

    Maria Sharapova è un fenomeno mediatico. E su questo non ci piove (sopratutto a Doha). Che stia simpatica oppure no.
    Gli spettatori erano veramente elettrizzati a vederla in campo e fuori. Perchè?
    Per tutte le ragioni che hanno detto:
    perchè è bella e vince.
    (Poi, personalmente credo che ci siano tenniste piu’ belle, ma non brave quanto lei a gestire l’immagine)

    Perchè in campo ha una grinta spaventosa (non per niente il sopranome Tigre Siberiana) e non molla mai una partita, anzi dovrei dire un punto. Perderlo, per lei, sembra quasi un affronto.

    In una parola perche’ ha carisma. Il carisma della diva.

    poi personalmente credo che il tennis non sia fatto da come gioca una giocatrice, ma da quello che riesce a far succedere in campo. Perche’ per fare un gran match, di quelli che si ricordano perchè si sono provate delle emozioni, bisogna che giochino bene in due.
    A me per esempio, degli ultimi anni mi ha divertito tantissimo e’ stato quello fra Dementieva e Capriati del 2005. Non avranno giocato un tennis di grande bellezza tecnica, ma a livello spettacolare si, infatti me lo ricordo ancora oggi.

  15. remo scrive:

    Se Maria fa tanto di imparare lo smash, sono dolori per le altre. Già lo sono adesso. Poi, vogliamo parlare del carattere? La Sharapova è una benedizione per il tennis femminile, come lo è la Henin (e come lo è stata la Mauresmo) per il suo stile, come lo sono le Williams, come lo era la Hingis e come lo sarà - mi auguro - sempre più la Jankovic.
    Poi, il modo di giocare è piuttosto standardizzato ma succede anche nel circuito maschile. A parte Federer, tutti gli altri (o quasi) giocano bimane da fondo campo con poche variazioni. Dove stanno le differenze? Io non ne vedo. Anzi, credo che il livello medio del circuito WTA sia cresciuto considerevolmente negli ultimi anni. Poi, l’omologazione è dovuta anche ad altri fattori, già affrontati nei mesi scorsi. Per gli attaccanti è dura (ben vengano le smentite, tipo LLodra, ma ho il sospetto che siano fuochi fatui) e per le femmine attaccanti ancora di più. Se vuoi vincere devi giocare come fanno loro o avere il talento di Justine o Amelie.

  16. remo scrive:

    Mi correggo. Nel commento precedente ho scritto jankovic ma intendevo Ivanovic. E comunque vanno bene entrambe.

  17. luca scrive:

    Certo che la Navratilova avrebbe faticato non poco con tenniste come la Sharapova e le Williams sisters.
    Chissà, forse la Smith Court si sarebbe trovata molto bene con questi nuovi attrezzi.
    La Austin e la Evert non so cosa avrebbero potuto combinare.

  18. Giovanni da Roussillon scrive:

    Non penso importi sapere perché ci si innamora (qui l’oggetto d’amore è il tennis). Un esperto freudiano spiegherà in termini di proiezioni e affinità di nevrosi. Se questo sport ci attrae per ragioni diverse sono proprio e unicamente “affari” personali. Oltretutto un innamoramento dura spesso meno del tempo di tre-quattro tornei (ma forse in italia non esistono più case di cura per disturbati, quindi si può immaginare trovarli maggiormente anche tra i campioni).
    Amare il tennis è ancora un po’ altro. Ma anche qui, i motivi sono migliaia e propri a ciascuno.

    Mi interesso a questo sport, e lo amo, anche per la bellezza dei gesti di chi lo esprime sul campo, così come anche per la ricchezza di racconti che descrivono tali gesti. Leggo una considerazione di Stefano Grazia che faccio mia con qualche mutazione non da poco:
    “Il tennis dev essere molto ben giocato affinché io lo trovi interessante, siano le attrici belle gnocche o meno, gli attori carismatici e/o pazzi o meno”.

    A parte l’excursus, e per ritornare al gioco: ancora grazie ad Angelica, che continua a deliziarmi con i suoi servizi avvincenti!

  19. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Grazie Angelica. E’ esattamente quello che volevo sapere, perchè Maria, dal vivo, non l’ho mai vista. E’ questo che intendevo quando ho scritto “mi sfugge la portata del fenomeno”.
    In realtà sono abbastanza d’accordo con tutti voi, per quanto concerne la bellezza della singola partita di tennis, che il personaggio è importante, che devono giocare bene in due, ecc.
    Premesso questo, non confondiamo Borg e Lendl col gioco delle russe anni 2000, per favore. Quest’ultimo, personaggi a parte, è sempre ‘na schifezza, e consentitemi l’opinione personale.
    E non confondiamo la biomeccanica con l’estetica, please.
    L’ottica del “personaggio” la comprendo. E ho chiesto all’inviata, con riguardo a Maria, di farmi capire se è il pubblico che la “ama” davvero, oppure è costruita dagli sponsor. Tutto qui. Il suo tennis lo conosco, e non mi piace.

  20. max scrive:

    caro marcelus tra il gioco di borg lendl e quello delle russe del 2000 cambia poco, anzi l’unica differenza sono gli avversari.. prova a far giocare contro maria una che fa serve and volley e vedrai le stesse partite, gli stessi passanti e gli stessi lob. ma oggi ci sono attrezzi nuovi campi veloci e coach che studiano…

  21. marco scrive:

    facile snobbare la kournikova..rispetto a molte altre tenniste russe di questa generazione ha fatto poco o nulla…..ma se una tennista italiana raggiungesse la semifinale a wimbledon se ne parlerebbe x decenni..

  22. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Che ti devo dire, Max….Borg e Lendl il loro tennis dal fondo lo giocavano con le racchettine…..Lendl giocava il rovescio a una mano….Borg a Wimbledon scendeva (spesso!) a rete…qualche differenzina ce la vedo.
    Borg, Edberg, Rafter, Sampras, Laver: gli antipersonaggi.
    Li ho amati tutti.
    De gustibus, appunto.

  23. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Ah, dimenticavo lo svizzero….

  24. angelica scrive:

    accidenti se hai ragione marco!
    Molti ancora si ricordano del match point della reggi contro la sanchez a Wimbledon annullato con una smorzata dalla spagnola.
    Oppure sempre a Wimbledon del match di cane’ contro Lendl oppure di Golarsa Evert.

    Credo solo che la differenza possa essere sintetizzata cosi’:
    Anna Kournikova per il “tennis sul campo” è stato un grande talento sprecato (perche’ a tennis sapeva giocare e bene) mentre per il “tennis glamour” è stata una vera svolta.
    Personalmente credo che non oggi non ci sarebbe il Fenomeno Sharapova (mediatico intendo) se non ci fosse stata il Fenomeno Kournicova

  25. max scrive:

    e secondo te la differenza tra il giocar bene o male sarebbe il rovescio ad una mano? oppure dovrebbe giocare con il serve and volley e perdere ma sentirsi dire che gioca benissimo? a quel livello tutti sono un talento e se fosse produttivo si allenerebbero alle voleèè, alle smorzate etc imparando a giocarle perfettamente (perchè imparerebbero anche i tempi di esecuzione) in poco tempo. ma poichè verrebbero infilzati come tordi non lo fanno e non può essere data loro la colpa se attrezzature e superfici sono cambiate…. loro sono i top dei ns tempi che se giocassero con quelli da te citati vincerebbero 6/1 6/1. per il resto mi sembra di sentire chi ancora oggi è nostalgico degli anni ‘60….

  26. stefano grazia scrive:

    D’accordo con Max (Team Genitori & Figli) e infatti prima nessuno mi ha filato, ma ripeto: cosa deve fare un allenatore? farti vincere o farti giocar bene e perdere? Lo Svizzero,Wally, giocava serve & volley e poi ha smesso: perche’?. Perche’ altrimenti col cavolo che ne vinceva 12 di Slams…certo,adesso scendesse un po’ di piu’ a rete forse non gli farebbe male ma lui ha fatto una scelta strategica ben precisa … Poi anche a me piacciono Tsonga e perfino Stepanek ma questo e’ un altro paio di maniche…Sulla kournikova: proprio perche’ sapeva giocare bene da un lato la considero la piu’ grande disgrazia dello sport in generale, colei che ha preferito fare la velina piuttosto che la vera campionessa, colei che prendeva piu’ sponsors della davenport pur non avendo mai vinto un torneo…dall’altro ci ragiono su e mi dico: e allora? era una professionista, giocava per i soldi, i soldi li faceva cosi’, e magari faticava anche meno e si divertiva di piu’: NE AVEVA DUNQUE TUTTO IL DIRITTO ma doverla ammirare per questo,mah, preferisco altri modelli, preferisco la Henin…
    E certo,marco ha ragione: avesse un’italiana raggiunto le semi a W. SARESTE ancora li’ a parlarne…SARESTE, non saremmo: io ho scritto,come ben sanno roberto e angelica, almeno dozzine di posts contro il nazional campanilismo nel tennis (e nello sport in generale, ma soprattutto nel tennis,golf,etc) e quindi posso tirarmi fuori.

  27. angelica scrive:

    Ah Stefano ogni volta che vedo giocare la Dementieva mi viene in mente una domanda per te e finalmente mi ricordo di chiedertelo:
    tu che sei un grande ammiratore dei “Genitori” (strano eh! :P ) ma della madre della Dementieva che ne pensi?

    Allora, ieri mi e’ capitato di vedere gli ultimi 3 games del primo set del match tra Dementieva e Schnyder. Che per la russa sono quasi una normalità: da 4-5 annulla 2 set point va 6-5 qui catervate di break point e set point e alla fine vince il set e poi il match con un 60.
    Ora ti chiedo, ma la madre di Elena che nervi ha? Come fa a reggere la tensione e lo stress di quelle partite?
    il tuo idolo Yuri, scusami ma non fa testo, perchè il 70%, se non di più, dei match la figlia li vince facile mentre dall’altra parte è una sofferenza continua!
    Ma tu sopravviveresti ad un match di tuo figlio come quello?
    Va be’ capisco, è una Mamma e non un Papà e quindi forse tu ti identifichi di meno.

  28. luca scrive:

    @ Marcelus Edberg Wallace
    Ho rivisto Borg / Lendl Master 80 e Borg / Lendl Roland Garros 81, leggendo i commenti ammirati su you tube.
    Beh, Lendl era stravolto, boccheggiava; l’Orso sembrava uscito dalla doccia : mostruoso !!!! Un metronomo : 6/4 6/2 6/2 !!!!
    Nessun più come Lui.
    Bisogna reintordurre i vecchi attrezzi velocemente : così si vede chi vale veramente.
    Date alla Sharapova una Maxima De Luxe Torneo; chissà che combina !!!!!

  29. max scrive:

    e perchè voi invece di girare con le auto moderne di oggi con a/c pelle servosterzo etc etc nn girate con la 600???

  30. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    A me sembrava di dire cose ovvie, senza essere troppo nostalgico (anche perchè essere nostalgico di Sampras, beh, si torna indietro di cinque/dieci anni, mica tantissimo).
    Che il tennis femminile giocato oggi da quase tutte sia monotono, e non sia paragonabile affatto a quello di Borg, non lo dico solo io (spero).
    Prendi il tennis di Agassi, puntando non sul talento dell’anticipo, ma sul superatletismo e sulla forza, ed ecco il tennis delle russe e in genere il tennis del 2000.
    Ho indicato grandi giocatori del passato non per esaltare il gioco che non c’è più, ma l’antiprotagonismo, che a me continuerà a piacere sempre (per cui Edberg, e non Becker; Borg (e non Connors); Sampras (ma anche Agassi, via: per me era l’eccezione che conferma la regola); Federer; e così via.
    Gente fragile e superemotiva (guardate Borg) nella vita, che in campo manda giù qualsiasi situazione con una maschera di ghiaccio, e soffre più che mai la sconfitta, o il declino. Mi piace. Che ci devo fare?

  31. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Ma avete visto Sampras piangere in campo, si o no? Era vero o no? Era un uomo, o no?
    Maria, pfui.

  32. max scrive:

    credo che tutto dipenda dalla prospettiva da cui si vedono le cose.. sinceramente a me vengono gli occhi lucidi a leggere la storia sull’infanzia passata dalla sharapova (che poi è simile a quella di quasi tutte le ragazze dell’est) ma anche della rezai o altre ancora che certamente hanno sofferto molto più di sampras e compagnia cantante… sinceramente piangere dopo aver vinto 1 milione di dollari o sentire uno fare outing dopo essersi pippato mezza svezia mi lascia abbastanza indifferente…e quando si parla di uomini (nel senso che intendi tu) forse sarebbe il caso conoscerle bene le persone perchè anche i coccodrilli piangono dopo aver mangiato la preda..(non che io lo conosca ma intendo dire che eviterei di spendere parole di tale portata verso persone non conosciute..)

  33. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Era morto il suo allenatore di cancro.
    Ha voluto giocare lo stesso e ha pianto per un paio di set per evidente crollo emotivo.
    Eh, si, forse bisogna conoscere le situazioni, perchè Gente o Annabella, o Vogue (su cui la divina è sicuramente apparsa) a volte non la raccontano giusta.
    Ripassare la storia di Sampras.

  34. luca scrive:

    @ max
    Dici la Mercedes 600 , benchmark dell’alto di gamma ?
    Beh, è un pò cara : 150.000 € !!!!!
    La Sharapova se la può permettere

  35. stefano grazia scrive:

    piangeva,pistol pete, si ma tirava anche dei gran aces…strano…quando hai un crollo emotivo di solito ti liquefai … A me è piaciuto più il pianto di Federer ma per carità, ognuno è libero di scegliere chi vuole…da tifoso di agassi per me sampras era il nemico…sospetto quasi di tifare Federer per via di vendicarmi del fatto che Sampras abbia impedito ad Agassi di essere un candidato al GOAT…comunque Courier,a richiesta, disse che fra i suoi compagni di merende avrebbe scelto agassi per passarci un pomeriggio chiuso in una stanza…era quello con cui si trovava meglio,aveva più cose da dire, gli altri due,chang e pete, erano tutti solo tennis e nulla più…e strano, vi ricordate che jimbo e andre da piccoli non è che si sfagiolassero molto … comunque, non c’entra nulla col tennis…borg e pete grandissimi campioni, ma mi tengo mille volte agassi come tennista da tifare…
    ciò detto, angelica hai proprio ragione: io sarei come la mamma della dementieva, io piango a vedere certi film (magari non nei passaggi dove tutti piangono, in altri dove il pianto appare incomprensibile e per motivi spesso imperscrutabili ai più…) e sto malissimo a vedere gli alti e i bassi di una partita di agassi (non le guardavo più, me le facevo registrare convinto di portargli sfiga) e anche con la henin è lo stesso…con Federer va meglio ma quando gioca contro nadal ho temuto di aver di nuovo la maledizione…insomma, io che rifiuto il tifo per il campanile, in realtà guardo il tennis e mi diverto solo da tifoso…MA NON tifoso per il gesto tennistico, tifoso anche e soprattutto per tutto quel complesso di variabili per cui de gustibus non est disputandi e ogni scaraffone è bello a mamma sua… Ma la Dementieva mi piace molto, mi piace il fatto che spesso indossasse i pantaloncini invece della gonna (e secondo me le stanno anche meglio) e il fatto che la si veda anche leggere dei libri o in giro per musei,anch’io reputo il match contro la Capriati uno dei più avvincenti della storia, anche a me piacerebbe tifare un po’ di più per Elena…ma ecco che mi trovo a darmi anche qui ragione (e a max): fosse un po’ vincente, chissà magari avrei tifato un po’ di più per lei, chissà magari sarebbe lei e non la henin la mia giocatrice preferita (dico forse…)… Perchè se poi uno/a non vince mai, alla fine un po’ ti stanchi,ti rimane simpatico, continui a seguirlo ma non diventa un idolo… se Gasquet non comincia a vincere, rimane un incompiuto… A me piaceva Gabriela Sabatini per via che era Gabriela e per via che trasformò il suo gioco in serve & volley…Ma poi perdeva sempre contro Graf e Seles … E avevo già i miei guai con Agassi…Piano piano sono scivolato su Steffi e sui suoi occhioni melanconici…. Le vie del tifo sono imperscrutabili come quelle del Signore….

  36. max scrive:

    ben appunto, chiunque avrebe pianto in quell’occasione nn c’è bisogno di essere uomini….forse invece è necessario esserlo dopo essere cresciuti in certe situazioni, senza vedere la madre per un paio di anni.. e della storia di sampras sinceramente mi interessa poco..
    e poi scusa non riesco a capire perchè dovrebbe rifiutare le copertine (strapagate), visto soprattutto che ciò non le impedisce di vincere gli slam?? non sarai mica di rifondazione???

    caro luca certo che se la può permettere ,ma se l’è pure guadagnata!!! quando io te ed i ns figli il giorno di natale ci alzavamo per scartare i regali lei era in campo a fare atletica nonostante che con la sua bellezza avrebbe tranquillamente potuto percorrere strade molto più semplici e brevi….ed anche ora (vedi kournikova e visti i soldi guadagnati) potrebbe smettere…

  37. angelica scrive:

    stefano, veramente io mi riferivo solo alla mamma Vera.
    La vedo sempre li’ a soffrire pero’ non le vedi mai fare un gesto di stizza. E poi deve essere una sofferenza continua. io se fossi un genitore non so se riuscirei a sopravvire a un paio di match di quel tipo, figuriamoci una intera carriera ! :P
    dovrebbero farle delgi esami per studiarele le coronarie.

    Mamma cose siete teneri voi ometti con tutte queste lacrime

  38. luca scrive:

    Senza andare all’età della pietra, a me piaceva molto la Capriati; quella che era no 1 beninteso ( non la cleptomane ).
    Beh, ho l’impressione che sia la Henin che la Sharapova le avrebbero buscate malamente.
    Le Williams sisters al loro meglio forse no.
    Ma posso - come sempre - sbagliarmi di brutto

  39. stefano grazia scrive:

    e,dimenticavo,della mia capacità di commuovermi per mio figlio, o per Holly Hunter in un passaggio di Broadcast news in cui non avrà mai pianto nessuno o per la corsa epica di daniel d.lewis in Last of Mohicans o per natalie portman in beautiful girls o per edward norton in the 25th hour o per agassi a wimbledon (guarda agassi: poveraccio!,commento di Tommasi) o roger a melbourne o la henin ovunque e comunque, bada bene,io ne vado fiero…

  40. angelica scrive:

    stefano, qui sta diventando un lago se non ti dai una calmata a tutta questa sensibiltà.
    Se continui cosi’ mi commuovo anche io.
    Comunque tanto per stuzzicarti un pochino: A doha Yuri non c’era e lei era piu’ semplice e approcciabile del solito. Casualità? :P

  41. Roberto Commentucci scrive:

    E allora faccio anch’io outing sulle cose che mi hanno fatto spuntare la lacrimuccia, contribuendo ad ingrandire il lago di Stefano.
    Mia personalissima hit parade delle sequenze cinematografiche e più o meno sportive che mi hanno fatto piangere:

    - la corsa del giovanissimo Mel Gibson in “Gallipoli - Gli Anni Spezzati”, nella sequenza finale in cui lui, ex velocista della Western Australia, divenuto portaordini dell’esercito inglese, cerca inutilmente di salvare l’amico e rivale (sui 100 metri) dall’attacco suicida contro le mitragliatrici turche portando l’ordine di annullare l’assalto.

    - la rincorsa vincente e cianotica di Eric Liddel, “The Flying Scotsman”, lo scozzese volante, dopo aver subito una scorrettezza da un velocista francese che lo aveva fatto cadere alla partenza, in “Momenti di Gloria” di Richard Attenborough. Liddel, personaggio reale come tutti quelli del film, morì nel 1936 missionario in Cina, di vaiolo.

    - il gesto con cui l’ormai trentenne Jimmy Connors, dal centro del campo, chiama a se sua moglie Patty dopo aver battuto a sorpresa John McEnrore a Wimbledon nel 1982, a otto anni di distanza dalla sua prima vittoria.

    Questi ometti, che piagnucoloni!

  42. stefano grazia scrive:

    roberto, una volta di piu’ ti scopro fratello!: tutti e tre i tuoi momenti sono anche nei miei top 10…e in verita’ volevo citare sia Chariots of fire (grande musica di Vangelis)che Gallipoli ma poi diventava troppo lunga…Di Gallipoli mi commuove molto anche la scena dell’arrivo con la musica di Albinoni (non c’e’ nulla di commovente ma la scena e’ cosi’ ben costruita che mi commuovo per la bravura di chi l’ha sceneggiata) e i pochi attimi prima dell’assalto quando i soldati australiani si tolgono gli effetti personali e li lasciano appesi alle baionette conficcate nella trincea… Di Jimbo e Patty al momento me n’ero dimenticato ma me l’hai fatto ricordare tu: imperdonabile dimenticanza visto che lo citavo sempre come uno dei momenti piu’ belli…il giorno dopo avevo l’ultimo esame di medicina, Clinica Medica, e non ho studiato per vedermi la finale…avesse vinto johnny mac l’avrei preso come un segno sfavorevole …ma poi presi 30.
    Se posso aggiungere: anche la prima vittoria di Seabiscuit (grande film) con Tobey Maguire che si lancia sulla musica di moby prima confusa e ritmata e poi eterea…E poi di nuovo (l’ho gia’ citata in Genitori & Figli) la filippica di Joe Mantegna con l’insegnante (laura linney) del figlio novello Eddie Fischer alle elementari in In cerca di Bobby Fischer…

  43. max scrive:

    beh io sarà meglio che nn lo scriva per cosa mi sono commosso altrimenti dovrei scrivere per tre o quattro ore di filata!!! ovviamente grandissimo seabiscuit…
    tornando invece in topic rispondo ad angelica: no non penso assolutamente sia un caso ma tu credi che senza papà yuri lei sarebbe diventata la nr 1 del mondo e che sarebbe riuscita a “resistere” a tutta questa pressione mediatica senza che ciò influisca sul suo tennis? credo sia su questo che si debba valutare yuri tutto il resto nn conta..il tennis a quel livello è un’industria e quindi si deve anche saper vendere il prodotto, si deve essere sempre sulla bocca di tutti (ed anche di quello che lo circonda visto il gusto del sapere e dello spettegolare della gente), e questo che sia di buon gusto o meno (oltretutto alla massa è sempre piaciuto di più il cattivo lo sfrontato etc etc e basta vedere quali sono i programmi televisivi con i più alti indici di ascolto..), ora l’importante e vincere e guadagnare, poi dopo arriverà il tempo dell’educazione, delle scuse, de “il tennis mi ha fatto capire molte cose e sono cambiata..” ed anche il tempo dei pianti, si perchè con centinaia di milioni di dolllari in tasca oltre a diventare buoni si impara anche a piangere…

  44. andrew scrive:

    mah…secondo me max non puoi battere le russe e le ragazze dell’est in genere sul loro terreno, costruendo un gioco basato sulla cattiveria agonistica (e non solo) e desiderio di “arrivare”.
    La Sharapova è costruita intorno alla pura forza brutale della cattiveria, ha portato all’estremo l’esempio della Seles. Punto. Sorrido quando leggo che agli Australian Open ha perfino fatto un rovescio in back!!!
    Secondo me il “filone” è già esaurito o in esaurimento e comunque non può attecchire in italia….

  45. angelica scrive:

    ciao Max,
    bella la frase “si perchè con centinaia di milioni di dolllari in tasca oltre a diventare buoni si impara anche a piangere…”
    per la serie : anche i ricchi piangono.

    E mi trovi anche parzialmente d’accordo, pero’ credo che vincere, guadagnare ed educazione non siano per forza improponibili nella stessa frase. Parere personale

    Quello che volevo invece sottolineare era piu’ semplicemente che senza il padre attorno era una po’ piu’ rilassata verso gli altri (e il professore Scanagatta è stato quindi bravissimo ad ‘approfittarne’ per l’intervirsta in esclusiva).
    Il che semplicemente vuol poi dire che non bisogna mai dimenticare cio’ che diceva Jessica Rabit (grande donna-cartone :D ) “non e’ cattiva, la disegnano cosi’”
    Personalmente ritengo che si possa essere un po’ piu’ rilassanti fuori dal campo, senza poi essere molli in campo.
    Adesso ha 21 anni. Sa gestire molto bene se stessa e la sua immagine pubblica. Lo abbiamo sottolineato tante volte (lo sottolinea anche lei)
    Tra l’altro l’attenzione mediatica l’hanno voluta loro costruendola benissimo con i loro manager. Su questo non si discute.

    La questione non è piu’ sarebbe diventa se… etc etc ma forse ‘perche’ adesso non puo’ essere più rilassata anche quando c’e il padre attorno?’
    Io non dico che il padre non ci deve essere, dico piu’ semplicemente che si nota il contrasto.
    Ma capisco anche che per voi (essendo genitori che si trovano tutti i minuti a dover fare scelte e poi per quanto ragionate e ponderate incrociate le dita di aver fatto quella migliore) Sharapov e’ un caso da studiare e valutare per poter prendere cio’ che di buono a fatto.

    Forse da questo nasceva la mio domanda sulla madre della Dementieva (e non sui risultati della figlia come giocatrice) il suo modo, da genitore, di gestire la pressione e lo stress per il match ha per me dell’incredibile.
    Se io fossi a capo di un importante ditta farmaucetica la prenderei subito come testimonial per i medicinali anti-stress e anti-infarto !!! ehehehe :D

  46. max scrive:

    ciao angelica guarda che sono d’accordo con te ma prova a metterti nei panni di yuri che è arrivato in cima alla vetta lavorando in un certo modo (e ed anche probabilmente seguendo il suo credo oltre che a muovendosi in relazione all’educazione ricevuta..)!! per lui è impossibilie cambiare ed è comprensibile, come è comprensibile che maria veda in lui un dio (oltre che essere il padre ed essere quello che l’ha portata ad essere un’icona a livello mondiale) e non lo sconfesserebbe mai. in più la carriera degli sportivi è breve perchè rischiare di rammollirsi quando tra poco avrà tutto il tempo per farlo? per quanto riguarda mamma dementieva penso che ormai ci sia abituata ed ormai le ansie non le ha più pensando al conto in banca…

    mauro infatti ora è necessario il passaggio allo step successivo e cioè quello della consapevolezza. questa però può arrivare solamente in presenza di un know how ben diverso da quello che hanno la maggior parte dei giocatori di oggi e soprattutto da quello che stanno ricevendo i giovani di oggi. e quando parlo di know how non parlo solo di quello tecnico ma parlo di un know how a 360° che parte già dall’educazione da dare in casa a partire dai 2/3 anni…

  47. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Cosa mi piace A ME? Sottolineo, a me?
    Un determinato tipo di giocatori.
    Ho tentato di spiegare il perchè.
    Secondo me, sampras quella volta era in totale “sbrocco” emotivo (e divento Scanziano, con questa terminologia).
    Secondo qualcuno, no. Perchè evidentemente, quel qualcuno è amico di Sampras, e ci esce a cena.
    Tutto si può dire. Tutto si può contestare. Tutte le realtà possono essere rivoltate come vi pare.
    Però a me continuano a piacere quei giocatori lì. E non mi piace il tennis delle russe.
    E secondo me, chi contesta la sincerità del crollo emotivo di Sampras, quella volta lì (quella volta lì, non sempre), non ha capito proprio bene bene bene.
    E Maria è bella, è molto brava, ma è vuota come uno spot.
    Pubblicitario, s’intende. E di successo.

  48. max scrive:

    guarda che almeno in questo blog non ho mai letto che qualcuno abbia contestato il crollo emotivo di sampras.. io ho detto che che in una situazione del genere chiunque avrebbe pianto russe e sharapova comprese (ed io che ho una moglie russa posso garantirti che sono molto meno ciniche e fredde oltre che belle ed intelligenti di molti italiani!!!). che a te poi nn vada a genio il gioco delle russe va benissimo anche se poi parlare di russe è tutto relativo xchè la sharapova di russo ha il padre ed il nome ma per tutto il resto è americana, la kuznetzova tennisticamente ha imparato moltissimo in spagna come del resto safin e poi se prendi entrambi i circuiti che giocano in maniera diversa saranno forse in 10….sul fatto poi che la sharapova sia vuota non lo so visto che non la conosco personalmente, forse però si dovrebbe considerare il fatto che ha solo 20 anni ed ha fatto fino ad ora una vita solitaria e che come obbiettivo unico aveva quello che ora ha raggiunto. se poi pensiamo che da noi in italia ci sono fior di laureati di 30 anni che ancora stanno a casa da mamma e papà incapaci di costruire nemmeno un centesimo di quelllo che ha costruito lei, beh allora forse anche un po’ di spocchia le può essere concessa!!!

  49. angelica scrive:

    con tutto il dovuto rispetto, la spocchia non e’ concessa a nessuno.
    In ogni caso, scusate la ripetitivita’, trovo curioso che l’atteggiamento della Sharapova fosse un pochino piu’ rilassato verso gli altri (questa per me e’ la differenza. E comunque un pochino, mica tanto di piu’ sia chiaro) quando era lei e l’allenatore. Che non e’ un altro pezzo di pane. Anzi.
    Dopo un match serale, si era lamentato per 45 minuti perche’ il controllo antidoping alla Sharapova ci impiegava tanto ed era tardi. Al che l’addetta pare abbia risposto: se ti lamentavi di meno facevamo prima, e poi se non gli scappa noi non ci possiamo fare nulla se non aspettare :D

  50. luca scrive:

    Off topic
    Cecilia Sarkozy straccia Maria Sharapova 6/0 6/0 6/0.
    Nè Chaterine Denevue nè Grace Kelly fanno match pari con l’ex first lady francese

  51. luca scrive:

    P.S. off topic
    A parer mio, fra la Sharapova e Cecilia c’è la differenza che passa fra una Mercedes Classe S e un’Aston Martin DB 5, quella usata da Sean Connery in Goldfinger.
    La prima dopo dieci anni prende la strada dei campi nomadi e dei ganci traino per roulottes; la seconda viene riutilizzata periodicamente in Goldeneye e Casinò Royale.
    Poi, de gustibus non disputandum est

  52. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Luca
    Vorrei vedere….non sono tanto d’accordo su Grace kelly, però, che mi piace più di tutte messe insieme.
    @ Max
    Non è vero, Max, anche se non eri tu.
    Stefano Grazia ha scritto “piangeva, Pete, ma tirava anche dei gran aces. Strano….”
    Cosa vuol dire, questa frase? Mettere in discussione o no?
    C’era un altro che diceva cose, e due giorni dopo diceva “non l’ho mai detto”. Ha fatto carriera.
    @ Stefano Grazia
    E l’ho capito, che Pete era il nemico, per te…..non lo sapessi, ma lo so, direbbe Boldi.
    Sempre con simpatia, comunque, Per tutti voi.

  53. stefano grazia scrive:

    si, stavo per intervenire e ammettere che il colpevole ero io…del resto l’ho anche letto da qualche parte che qualcuno degli addetti ai lavori (giocatori?)non aveva nemmeno creduto alla vomitata al quinto agli USOPEN contro Corretja e l’aveva classificata come gamesmanship,come la chiamano loro … oddio, non è che non ci credessi,per carità, ma ea tutto un po’ strano: uno dal pubblico gli grida :fallo per Tom!, e lui che era in difficoltà comincia a piangere e a fare dei gran aces…Courier gli grida: oh, vuoi che continuiamo domani? (Lui poi disse che era serio, lo intendeva davvero, ma lì per lì sembrava un: allora, la smetti? E cos in effetti sembrò a Pistol Pete che raccontò di aver pensato: ma come,io piangoe tu mi pigli per il c…,allora adesso ti faccio vedere io…)
    Voglio dire che Sampras pianse davvero,per carità, ma il crollo emotivo non lo ebbe perchè anche lui come la Tracy Austin raccontata dal Wallace scrittore a cui penso, Wally, tu ti ispiri col nickname, non sentiva la pressione perchè al contrario di Andre era…vuoto. (Ovvio,relativamente parlando, anche se uno che,dopo aver smesso, cerca di ritrovare gli stimoli del tewnnis col poker mi da da pensare…)Della serie: essere stupidi per giocare a golf non è indispensabile però aiuta. Anche nel calcio, anche nel tennis, anche per essere felici nella vita forse.
    Però è un dato di fatto,ahimè: chiunque voglia ambire al GOAT deve fare i conti con lui,non si scappa…

  54. max scrive:

    siamo a posto, anche la verità è diventato un peccato..e che il ns non sia più uno stato di diritto lo sapevo ma fino a questo punto speravo sinceramente di no….

  55. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Mavalà Max….Ma suvvia……..Ma lasciamo stare…..
    Io faccio il soggettivo e il relativo, sempre e per tendenza: tu hai le verità assolute…..
    Ma ci faccia il piacere, ci faccia…..Tre anni di militare a Cuneo, e guarda cosa mi tocca leggere…….

  56. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Stefano Grazia
    E’ proprio questo il punto, e (per strade diverse) ci siamo tutti e due.
    Non ho detto che ammiro Sampras per il suo modo di essere, che come spettatore televisivo e interessato di psicologia posso solo cogliere attraverso microatteggiamenti.
    Ho detto che mi piacciono quei giocatori che si nascondono in campo dietro maschere di impassibilità. Non so perchè, ma mi piacciono.
    E non è che dietro queste maschere si nascondano eroi del nostro tempo, o dei martin Luther King della racchetta. Tutt’altro.
    Guardate federer: dietro la sua maschera, è totalmente incapace di perdere. Non ha mai detto di aver perso perchè l’altro era più forte, neanche in un’intervista. Nel 2007, dopo Parigi, ha detto: “Beh, non ho mai sentito di esprimere il tennis dell’anno scorso. Peccato”. Ma l’anno prima aveva perso lo stesso!
    Se il padre della Sharapova glielo prestasse, prenderebbe un colbacco di pelo e strangolerebbe Nadal ogni volta che lo batte.
    Rafter aveva dentro di se tutta la rabbia accumulata in anni non proprio felici di girovagare per il circuito senza (quasi) una lira. Era cattivo quanto Cash. Lo avreste detto, in campo?
    Edberg ha impunemente soffiato la ragazza del suo ex amico (che però ha sposato, questo concediamoglielo). E così via.
    Ma tutto ciò sparisce dentro il campo da tennis, per un inno allo stile e all’eleganza del gioco (che ovviamente questi campioni potevano e possono permettersi perchè “indiscutibilmente” campioni).
    Comunque, Sampras diede libero sfogo a tutto se stesso, quella volta.
    Era davvero sconvolto. Era fuori di testa. E VOLEVA VINCERE LO STESSO!
    Non lo dico in positivo, nè in negativo. Sampras era così.
    Jim Courier, credo, ha pensato di smettere dopo quella partita (sto scherzando, non lo so. ma insomma……..).
    Queste psicologie tarate mi affascinano. Invece il tuo idolo, l’esatto opposto (io sono così lì dentro e fuori, e voi fate un pò come vi pare) mi è sempre stato molto simpatico, ma non è mai stato il mio idolo assoluto.
    E bravo, comunque. David Foster Wallace, Marsellus di Pulp Fiction, e Stefan Edberg (naturalmente) sono i riferimenti del mio nick.

  57. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    sempre @ Stefano Grazia
    E per concludere: se Federer lo batte, Sampras sarà il secondo.
    Agassi sarà sempre uno dei pochi ad aver vinto tutti e quattro gli slam.
    Cheers.

  58. max scrive:

    no marcelus non ce l’ho con te….

  59. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Neither do I, my friend. E’ che la verità (oltre a far male, lo so, come diceva qualcuno, e oltre a stare invariabilmente nel mezzo, e questo lo sottolineo) non si trae facimente da atteggiamenti televisivi.
    A proposito, non mi piace il tennis delle russe, ma per niente, proprio.
    L’avresti mai detto?

  60. stefano grazia scrive:

    Marcellus, nel tuo post su Sampras e Federer: perfettamente d’accordo…differiamo solo sul chi va maggiormente la nostra simpatia (a me,per es, anche a Hewitt…) ma non ho trovato nulla su cui dissentire…anch’io penso che la vera sportivita’ di Federer debba ancora essere provata: cosa succedera’ se e quando le sconfitte cominceranno ad essere piu’ delle vittorie? Smette o continua? Borg e Hingis hanno smesso…la Henin e Hewitt, i cattivoni, continuano…non sara’ che sono loro alla fine i piu’ sportivi? Anche la Sharapova ll’anno scorso le ha prese di santa ragione: si e’ messa a lavorare sodo e quest’anno e’ la piu’ forte…Agassi ha fatto il roller coaster e pero’ e’ sempre tornato…
    Bello,sull’argomento, l’articolo di Wertheim oggi su Roddick in si.com…

  61. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Beh, Maria ha avuto anche problemi fisici….L’unico outsider, in questo senso, è stato Andrè, dalle stelle al nulla e alle stelle ancora…..credo che un “ritorno” di quel tipo è ad oggi irripetibile.
    Ma Agassi non aveva la “testa” del campione. Era campione così, come gli veniva. Smetto per un po’, e poi torno al numero uno.Così, come viene.
    E gli veniva bene.
    Vado a leggere di Roddick, se trovo dieci minuti liberi consecutivi…..

Scrivi un commento