Monaco molla il match con Canas
Sarebbe successo con l’Occhio di Falco?
Campi con e senza: è ingiusto?

 
18 Marzo 2008 Articolo di Cino Marchese
Author mug

Virtual Tour: Day 6!  

Due probabili errori a Indian Wells (dalla programmazione discutibile…) fanno perdere la testa al più giovane argentino. Secondo Cino l’avvento dell’Hawk-Eye ha creato inique disparità di trattamento nello stesso torneo e accresciuto il nervosismo di coloro che si ritengono vittime di errori arbitrali. D’accordo con lui o no?

Di questi tempi non dormo molto. Mi dicono che sarà la primavera e io dico che è la vecchiaia. Così stamani mi sono svegliato verso le 6.00 e sapendo che c’era il torneo di Indian Wells ho acceso la televisione anche perché sapevo che Paolo Bertolucci stava commentando l’ultimo match della notte insieme a Massimo Marianella. Avevo commentato con Paolo la sconsiderata programmazione del torneo e la testarda volontà degli organizzatori di mantenere la sessione serale oltre che sul Centrale anche sul campo numero 2 in un gelo terrificante con quattro spettatori infreddoliti ed avvolti in coperte di fortuna con i guanti e le cuffie.
Conosco molto bene il deserto californiano per esserci stato moltissime volte fin da quando si giocava a Rancho Mirage a Palm Springs. Normalmente il clima è molto piacevole perché di giorno è molto caldo e secco e la notte fa fresco e si dorme bene con la coperta di lana. Infatti ci vengono a svernare i ricchi del nord degli Stati Uniti che hanno abbandonato la Florida, caotica e umida e si godono un clima che normalmente è perfetto. Sono la maggior parte ben preservati ed in là con gli anni per cui la sera non escono quasi mai e come me si svegliano molto presto per giocare a golf od altro. Non è che offrano una gran bell’immagine di loro stessi: tanto che Goran Ivanisevic, che non amava giocare questo torneo, tra un punto e l’altro borbottava: “ Non so proprio cosa vengo a fare in questo posto pieno di vecchi in attesa di passare a miglior vita! “.
 Comunque a me piaceva molto andare a quel torneo dove conto molti amici e primo fra tutti Charlie Pasarell, da sempre animatore e direttore del torneo. Là ha costruito uno dei più begli stadi per il tennis del mondo, forse il più bello disegnato e realizzato da Rossetti Architects di cui è Presidente e fondatore Gino Rossetti, anche lui molto amico mio: malgrado il suo nome molto italiano è americano a tutti gli effetti anche se innamorato dell’Italia in quanto sua terra di origine.
Succede però che il deserto californiano viene investito da ondate di freddo polare ed il clima temperato della notte diventa simile alla Siberia ed è meglio stare attorno al caminetto che sulle gelide tribune semideserte del bellissimo stadio di Rossetti.
 E succede anche che un match che sarebbe stato meglio far disputare nella “pampa” si giochi invece in quello scenario spettrale.
La partita cui alludo è quella tra Guillermo Canas e Juan Monaco tutti e due argentini e grandi palleggiatori da fondo campo, entrambi dotati di una regolarità esasperante seppur mantenuta a ritmi altissimi.
Succede anche che Canas sembra in grado di gestire il match e che in vantaggio 63 e 5 a 2 si fa annullare un match point e che Monaco rimonti vincendo il set. Succede che al terzo set con Canas dolorante ad una caviglia e che si è mangiato il vantaggio di un break sul 2 a 2 e 30 pari abbia una chiamata favorevole vivacemente contestata da Monaco. E succede pure che al punto successivo un diritto di Canas nei paraggi della riga (ai miei occhi più fuori che dentro…) venga chiamato fuori e che Carlos Bernardes, l’arbitro, faccia overrule e dia il punto ed il game a Canas.
Succede allora che Monaco impazzisca: secondo me anche perché siamo sul campo 2 e non c’è l’Occhio di Falco che invece è presente sul Centrale. Monaco, furibondo, smette proprio di giocare e con un parziale di 16 punti a 1 perde il set ed il match, sebbene per quella vittoria fosse stato a lottare per due ore e mezzo nel gelo di Indian Wells.
Bertolucci sembrava tutto contento perché finalmente si concludeva più rapidamente di quanto avrebbe potuto una partita che poco lo interessava. A quell’ora poteva finalmente andare a dormire, stanco di commentare qualcosa che per lui era distante anni luce da quello che lui considera tennis. Ma prima di staccare diceva una cosa molto intelligente e cioè che bisogna nello sport, non importa quale, sapere gestire quelle situazioni in cui ti credi defraudato ingiustamente : anche se hai ragione ci devi stare e devi essere capace di dimenticare il torto subito ed anzi la situazione ti deve dare maggiore forza per reagire e continuare a lottare e non buttare letteralmente la partita. Proprio quel che ha fatto Monaco questa mattina.
Da questo episodio nasce però un’altra considerazione e una domanda: è giusto che l’Occhio di Falco sia adottato nell’ambito di un torneo su un solo campo? Perché i giocatori, anche di grande valore tecnico, che vengono spediti su un campo secondario non devono avere le stesse garanzie degli altri?
Personalmente sono del parere che non si debba utilizzare l’Occhio di Falco se non è possibile applicarlo su tutti i campi. In un come quello successo questa mattina fra Canas e Monaco, il giocatore che subisce un torto o che crede di averlo subito e non può verificarlo perché si trova su un campo in cui non è possibile farlo _ e invece avrebbe potuto farlo se il suo match fosse stato programmato dove c’era dandogli la possibilità di togliersi qualsiasi dubbio _ patisce molto di più del normale la frustrazione per una chiamata che ritiene sbagliata. Sono convinto che se i giocatori non si fossero abituati alle correzioni dell’Occhio di Falco un caso come quello di Monaco non si sarebbe verificato.
Credo che Monaco abbia invece pensato che se fosse stato sul Centrale tutto quanto è successo avrebbe avuto all’inizio lo stesso svolgimento, ma poi una conclusione ben diversa.
Capisco che nei grandi tornei, cominciando dagli stessi Slam, sia impossibile per il momento dotare tutti i campi dell’Occhio di Falco…quindi, secondo me, è meglio stare alle decisioni prese dall’arbitro ed accettare le sue decisioni con serenità anche se a volte possono succedere cose assai discutibili, proprio difficili da accettare.
 Questa mattina se Bernardes avesse usato un po’ più di psicologia e si fosse astenuto dal fare un overrule comunque discutibile, Monaco si sarebbe calmato, avrebbe dimenticato la precedente “chiamata negativa” e non sarebbe successo quello che invece è successo.
So’ che molti non la pensano come me e che la tecnologia non va frenata o ostacolata. Ma sono altrettanto convinto che l’Occhio di Falco anche là dove esiste crei pause e interruzioni che contrastano con la regola numero uno del gioco che dice: “ Il gioco deve essere continuo”.
Così in realtà non è più. Il gioco diventa un altro gioco. Se poi se nello stesso torneo esistono due modi diversi di regolamentare il gioco la vicenda diventa a mio avviso palesemente irregolare. E registriamo infatti continue situazioni disturbate che assomigliano _ anche se non lo sono…_ alla vecchia regola della palla disturbata che anni fa ha creato innumerevoli casi di interpretazione.
Lo stesso accade quando il nostro amico Occhio blocca un punto che se continuato sarebbe finito diversamente: ad esempio una palla corta che viene chiamata fuori e non lo era . Il giocatore era comunque sopra alla palla con tutto il campo libero e con il punto facilmente da conquistare e invece deve rigiocare il punto per una chiamata sbagliata e corretta dall’occhio di falco.
Personalmente nel tennis l’unico …Falco che accetto, per il momento, è quello di Wimbledon che va a caccia di piccioni ed altri volatili che possano disturbare il gioco. Fino a quando non si creeranno le premesse per dare gli stessi presupposti di gioco e di giudizio a tutti i giocatori e a tutti i campi…ritengo che non si debba applicare questo strumento. Esso da un lato risolve molti problemi e dubbi, ma dall’altro ne crea altri e fa si che la regolarità del gioco venga alterata anche quando ha ragione.
Tuttavia sono certo che _ ribadisco _ l’Occhio di Falco questa volta sia stato benedetto da Paolo Bertolucci che avrà potuto finalmente andare a dormire non senza aver trangugiato avidamente un cornetto caldo insieme a un bel cappuccino.

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13 Commenti a “Monaco molla il match con Canas
Sarebbe successo con l’Occhio di Falco?
Campi con e senza: è ingiusto?”

  1. fulvio scrive:

    reputo Bernardes il miglior arbitro di sedia dell’ATP ,uno col quale si può ragionevolmente discutere anche in campo,quindi una persona imparziale al 100%
    cosa che invece molti suoi colleghi non sono,mi spiego: ho avuto modo di assistere a moltissim incontri senza occhio di falco e posso dirvi che ho assistito a dei furti incredibili SEMPRE A SFAVORE DEI PIù DEBOLI. insomma sarà strano ma è cosi!
    sono del tuo stesso avviso caro Cino,abolirei tutti gli occhi di falco : o per tutti o per nessuno!!

  2. marco.napo scrive:

    ahhahah grande cino.
    specialmente la descrizione dei vecchiacci pronti a passar a miglior vita.
    le disquisizioni sull’occhio lasciano il tempo che trovano perche ormai fa spettacolo ,piace al pubblico e questo spesso come gli indici di gradimento guasta ogni possibile voglia di giustizia sportiva e idee d’autore.
    naturalmente quando sara presente su tutti i campi avra il suo pur ottimo valore.
    quello che manca oggi sono arbitri di valore perche con l’occhio di falco portano solo il punteggio e non rischiano nulla.
    saludos

  3. Stefano scrive:

    Se non ricordo male Ivanisevic diceva relativamente ad Indian Wells: “E’ un ottimo posto per andare a morire” :-)

  4. Karlovic 80 scrive:

    Sinceramente,da appassionato non vedo proprio il bisogno di occhio di falco.Credo che in uno sport come il tennis,il più forte vince sempre con o senza aiuto elettronico.Sarebbe interessante sapere il parere dei giocatori.
    Forse è importante per i tennisti scarsi,ma per i top è inutile.
    Tutti gli sport sono dotati di diavolerie elettroniche,tranne il miliardario calcio,dove sarebbe di importanza vitale.
    Comunque ho notato che i campi secondari sono un filino più veloci del campo centrale,forse e dovuto alla sabbia del deserto che si posa sui manti dei campi secondari.Questo non avviene sul campo centrale essendo molto alto e capiente,percui il PlexiPave rimane più pulito.Almeno questa è l’impressione dalla tv.
    I racconti di Marchese sono sempre bellissimi e dettagliati.Complimenti.

  5. anto scrive:

    Cino ti voglio dare un’anticipazione. I nuovi resort stile Indian Wells stanno per nascere a Dubai, anzi sono già in vendita appartamenti per l’elite dell’elite.

  6. angelica scrive:

    Gli arbitri fanno le overrule solo se sono sicuri (il che non vuol dire che non possano fare errori e non prendere cantonate)
    E’ ovvio che su un campo dove non c’e’ l’hawk-eye gli arbitri continuino ad arbitrare come sempre, mentre in un campo dove c’è, la tecnica di arbitraggio sia diversa. E non e’ vero che in quei casi tengono solo il punteggio, visto che spesso “appoggiano” o meno il challenge del giocatore. Poi sta al giocatore accettare o meno il “suggerimento”
    (come quando sulla terra battuta, l’arbitro non dice il punteggio se la palla e’ molto vicino alla riga e aspetta per vedere se il giocatore vuole o meno il controllo del segno).

    Si e’ accettato che su un campo ci sia una ‘terza parte’ che decide (e anche qui non e’ detto che sia corretto al 100% visto che che ci sono varianti tipo l’ombra ad esempio, per non dire del vento che non ha parametri di correzione nel sistema)

    Comunue secondo me, se su un campo non c’è, ha ragione Bertolucci, non puoi lasciarti andare per una ‘presunta’ ingiustizia (molto presunta) e buttare via una partita. Se ti comporti cosi’ la cosa piu’ gentile che si puo’ dire e’ che quel giocatore e’ un gran pollo.

    Tra l’altro quanti sono gli errori di una banalita’ unica che vengono commessi durante un match dai giocatori? Tipo una voleè che non si poteva sbagliare mai mai e poi mai, una dritto a campo vuoto solo da appoggiare? etc etc.
    Anche io sono d’accordo che l’occhio di falco dovrebbe essere su tutti i campi oppure su nessuno.
    E va anche aggiunto qualcosa che molti non tengono a mente,anche i giudici di linea considerati molto validi vengono messi sui campi piu’ importanti
    (certe considerazioni della Golarsa, infatti, non stanno nè in cielo nè in terra)

    Lo scorso anno Blake disse che l’hawk-eye costa, percio’ e’ ovvio che sia solo sul campo centrale e a volte sul campo 1 visto che li’ giocheranno sempre le star, quelli che fanno spettacolo, quelli che il pubblico vuole vedere e dove c’e’ la Tv.
    Aggiunse, citando i suoi studi di economia ad Harvard (quando si dice la modestia), che se metti l’hawk-eye sul campo 17 spendendo 80 mila dollari, be’ potrebbe non valerne la spesa.

  7. john john scrive:

    cari amici un off topic
    su http://www.napoli.repubblica.it il video del match point di nalbandian-starace con abbraccio del primo a uno scatenato diego armando maradona

  8. rockville scrive:

    Grande Juan.

  9. federico scrive:

    Concordo con Karlovic80.
    Inoltre: la legge deve essere uguale per tutti…dunque se in un campo c’è l’hawk eye, l’hawk eye deve esserci su tutti. E per logica nei tornei tutti… Almeno quelli del circuito maggiore….Dunque ABOLIAMOLO!!!!
    Errare è umano.. e diamo dignità a questi arbitri.

  10. john john scrive:

    rockville, ma che fine hanno fatto le tue kneissl? si scrive così?

  11. daniela scrive:

    Sono anni che presto attenzione ai giudici di sedia, e a differenza di fulvio reputo Bernardes uno dei peggiori assieme alla “maglia nera” della categoria, Norm Christ. Più di dieci anni fa, quando debuttò nel circuito, o quando lo notai per le prime volte, era incerto, metteva a disagio i giocatori, creava nervosismo in campo invece di placarlo. Ora è peggiorato, perchè se prima si capiva che dipendeva dalla scarsa esperienza, e se ne apprezzava magari l’umiltà, ora invece è diventato arrogante, si sente personaggio, si fa fotografare la suola delle scarpe, fa il piccolo divo ecc, e quando c’è lui sulla sedia so che non sarà una partita tranquilla.
    In quanto all’occhio di falco, dopo un anno di prova, si sarebbe dovuto mettere su tutti i campi, oppure levarlo; d’accordo con Marchese. Non c’è stata partita giocata all’open d’Australia in cui non abbia pensato:- Ecco, se fosse stata piazzata sul campo centrale avrebbero chiamato il controllo elettronico e quel punto break (per esempio) sarebbe stato assegnato-
    In più, quindi, i migliori hanno l’hawk eye, il campo coperto ecc…qui si rischia di giocare due tornei differenti.
    Anche per questo non vedo l’ora che ricominci la stagione sulla terra battuta che mette tutti sullo stesso piano, e nello stesso tempo concordo con la proposta di Nadal: testiamo l’hawk eye sulla terra battuta, dove rimane il segno, così magari scopriremo che sia molto bluff.:) (questa conclusione è una mia aggiunta).

  12. stefano grazia scrive:

    concordo al 120% con angelica e soprattutto con Bertolucci…

  13. Sette scrive:

    sempre su indian wells (credo a proposito dell’angolo ristorazione) ivanisevic disse anche una cosa tipo “mi sono avvicinato a quei tavoli e la gente sembrava lì lì per schiattare” :D

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