Amanda “inviata” di… moda alla festa Fit.
Gran sfoggio di eleganza di tutte le nostre tenniste

 
14 Dicembre 2007 Articolo di redazione
Author mug

Potito Starace ha partecipato alla serata senza apparire particolarmente turbato per il “caso” scommesse. “Se non fossi venuto si sarebbe pensato chissà che cosa” aveva detto agli amici. Le dichiarazioni all’Ansa del presidente Angelo Binaghi in un commento inviato sotto al precedente post dal nuovo capo della redazione sportiva del Giornale dal gennaio 2008 (complimenti da tutto il blog!) Marco Lombardo. Il premio Guido Oddo al giornalista del Corriere dello Sport Dario Torromeo.

Le nostre campionesse

AMANDA LANARI (TENNIS OGGI)

Tanti premiati, i migliori auguri per un 2008 ricco di successi e un pieno di buonumore grazie alle battute di Max Giusti, comico in gran spolvero e grande appassionato di tennis (è un discreto giocatore). Lo showman romano ha portato una ventata “isolana” nella sala affollata con un’irresistibile imitazione di Cristiano Malgioglio che ha fatto da corollario a una serie di gag: coinvolti tutti, compresi i vertici della federazione e gli stessi giocatori. L’appuntamento era in un noto locale dell’Eur di Roma: ieri sera lo Spazio Novecento ha ospitato il Gala del Tennis 2007. A fare gli onori di casa il presidente della Fit Angelo Binaghi, con in sala il presidente del Coni Gianni Petrucci che ha premiato la nazionale italiana di Fed Cup, vice campione del mondo: Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Mara Santangelo, Roberta Vinci e il capitano Corrado Barazzutti. Per tutte in regalo un orologio. Le ragazze sono state premiate anche per i risultati ottenuti nei tornei del circuito Wta. Per l’occasione, ovviamente, non sono mancate toilettes da gran sera. La più elegante Mara Santagelo, fasciata in un abito lungo con strascico in pizzo nero e verde militare. La più “gettonata” Flavia Pennetta, in perfetta forma con una mini nera e una blusa dello stessocolore illuminata da paillettes. Inusuale Francesca Schiavone vestita da sera. Per l’occasione la milanese ha optato per un abito corto color porpora. Complimenti anche per Robertina Vinci, l’unica a scegliere pantaloni di raso color marrone con camicia intonata. Riconoscimenti anche per gli uomini. Premiati Potito Starace, che per la prima volta in carriera ha chiuso l’anno da numero uno d’Italia, e per Filippo Volandri, autore dell’exploit al Foro Italico dove ha giocato le semifinali battendo tra oltre al numero uno del mondo Roger Federer anche Richard Gasquet e Tomas Berdych. Ovviamente “Filo” era in completo gessato di Armani senza cravatta ma con gilet coordinato. Elegantissimi anche Starace, Federico Luzzi e Daniele Bracciali, l’unico a concedersi la cravatta. Simpatico il siparietto tra i nostri migliori due giocatori in classifica. “Sono contento di aver scavalcato Filo…”, ha scherzato Potito. E Volandri di rimando: “Adesso gli faccio godere questo momento, ma appena si ricomincia mi riprendo quel posto…”. Sul palco a presentare la serata Lea Pericoli e Massimo Caputi. In sala alcuni juniores premiati dalla Bnl e pronti al grande salto nel circuito maggiore. La palma di miglior giocatore giovane è andata a Matteo Trevisan (anche lui elegantissimo e affiancato da Renzo Furlan, responsabile del Centro Tecnico di Tirrenia), quella di miglior giocatrice a Corinna Dentoni. Toscana in grande evidenza: il primo è nato a Firenze e vive a Pontedera, la seconda è di Marina di Carrara. Un riconoscimento anche per la stampa: il premio Guido Oddo è andato a Dario Torromeo, giornalista del Corriere dello Sport.

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14 Commenti a “Amanda “inviata” di… moda alla festa Fit.
Gran sfoggio di eleganza di tutte le nostre tenniste”

  1. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Riporto qui altre dichiarazioni di Angelo Binaghi (oltre a quelle riportate dall’Ansa nel precedente post: gli aveva fatto una breve chiosa a mo’ di commento Marco Lombardo, futuro capo della redazione sportiva del Giornale) rese in occasione della festa celebrativa della FIT

    GALA DEL TENNIS AL CT EUR
    Binaghi: “Sarà fondamentale investire bene”

    E’ stato un incontro informale tenuto al Ct Eur tra il presidente della Federtennis Angelo Binaghi (nella foto) e la stampa specializzata a fare da prologo alla Festa del Tennis di Roma. Tra i temi trattati, il bilancio degli ultimi cinque anni della gestione, definito da Binaghi “del tutto positivo soprattutto in considerazione della situazione che avevamo ereditato. C’è stato un forte aumento di iscrizioni dei bambini alle Sat” - ha aggiunto - ”un incremento del 20-30% delle sponsorizzazioni ed una crescita del numero dei tesserati agonisti pari a quella della Spagna. Certo, c’è chi dice che questo è dovuto alla crescita del tennis internazionale e al’appeal di personaggi come Federer e Nadal. Invece è un fenomeno tutto italiano, segnalato da numerosi indicatori positivi. Basti dire che, in termini di percentuali, l’Italia sta crescendo più della Svizzera di Federer”. Si è parlato, naturalmente, anche dei progetti futuri: grazie agli utili degli Internazionali d’Italia, in progresso costante anche grazie alla joint venture positiva con la Coni Servizi Spa, c’è la materia prima per investire. “Però dobbiamo muoverci bene” - tiene a precisare il numero uno della Fit - ”bisogna fare gli investimenti giusti e non interrompere il processo virtuoso che siamo riusciti ad innescare un questi ultimi anni. Il Settore Tecnico, naturalmente, è ai primi posti nei nostri pensieri: è ormai prossima l’apertura del Centro Tecnico femminile di Formia negli impianti del Coni ristritturati e messi a nostra disposizione dalla Coni Servizi Spa”. Ancora da decidere, invece, chi lo dirigerà, mentre per quanto riguarda il Settore Tecnico maschile under 20 a Tirrenia è stato riconfermato Renzo Furlan. Poi il discorso si è spostato sugli investimenti paralleli al Settore Tecnico, come quello dell’impiantistica e quello organizzativo. “Per quanto riguarda il primo” - ha detto ancora Binaghi - ”abbiamo in progetto di cofinanziare a bando la realizzazione di 12 impianti al coperto: ciascuno dovrà avere due campi, una tribuna da un migliaio di posti e cablaggio per le riprese televisive, da utilizzare per la Serie A1 e per altri tornei. Per quanto riguarda gli investimenti nel settore organizzativo finanzieremo futures e challenger che daranno la metà delle wild card a loro disposizione alla Federazione. ”. Poi una questione particolarmente a cuore per il presidente della Federtennis. ”Oggi è un bellissimo giorno perché la Coni Servizi Spa è salva e questo è motivo per noi di grande soddisfazione” - ha sottolineato – ”Come joint venture è stato un partner importante negli Internazionali d’Italia: essendo un’azienda privata, e non un baraccone pubblico, ha messo a disposizione know how, uomini, tecnici di assoluto valore. Bisogna dire che negli ultimi anni nel mondo dello sport è successo di tutto e lo sport italiano è stato una sorta di cantiere aperto. Prima il rivoluzionamento del Totocalcio e dei contributi alle Federazioni, poi la privatizzazione, poi la creazione della Coni Servizi e, ora, lo spauracchio della liquidazione di quest’ultima.Ora le federazioni si stanno ristrutturando e hanno bisogno di tranquillità, di essere inserite in un progetto di ampio respiro da parte delle autorità politiche”. Non poteva mancare un accenno alla questione delle scommesse. ”Ho posto una domanda a Francesco Ricci-Bitti, il presidente della Federazione Internazionale” - ha detto Binaghi - ”riguardante i rapporti di reciprocità, che sembrano mancare del tutto, tra gli organi di giustizia dell’Atp, della Wta, dell’Itf e delle Federazioni nazionali. Bisogna mettersi d’accordo e mi auguro che l’Atp intervenga seriamente a denunciare le vere truffe che sono quelle di chi si è venduto le partite e non certo di quelli che, come Di Mauro, hanno, sì, sbagliato, ma solo per leggerezza.”.

  2. marcos scrive:

    grazie all’ottimo assist dell’ubaldo (siamo ai livelli di kakà!), qui m’aggancio: il presidente cerca le ragioni della rinascita, che io chiamo quantitativa, del movimento italiano. questo scrissi qualche giorno fa, cercandone alcune:

    La rinascita del movimento

    Leggendo i dati dei nostri mercanti di racchette, s’evince che le vendite, da qualche anno a questa parte, crescono progressivamente. I circoli nuovamente si riempiono di giovani praticanti e felicemente constato che la routine di trasformare i campi da tennis in campi da calcetto sta subendo qualche contraccolpo: alle porte di Milano, addirittura, un paio di mesi fa, ho scoperto che un circolo s’è disfato delle porte e del cerchio di centrocampo, per assegnare lo stesso spazio ad un paio di nuovi campi con rete e corridoi. Sono ancora commosso.

    C’è chi pensa che tale risveglio sia determinato dall’interesse che suscita lo straordinario dualismo tra Federer e Nadal. C’è chi ritiene che lo si debba al nuovo corso della Federazione Italiana Tennis. C’è chi argomenta che la crisi del calcio non può che favorire altri sport: magari il tennis, tra i cui tifosi prevale lo spirito d’identità comune e la stessa passione, al posto del campanilismo e dell’aggressività. C’è chi pensa, più semplicemente, che sia il momento del tennis e che, pertanto, stia tornando di moda: corsi e ricorsi, cicli e ricicli, chi non muore, si rivede.

    Da qualche tempo, sostengo che la ragione della rinascita quantitativa del movimento italiano sia primariamente da attribuire al parallelo verificarsi di tre fattori:

    1) La generazione di coloro che avevano 10/15 anni nella stagione delle vittorie di Panatta e di Barazzutti, ha ora bimbi di 8/12 anni. Quella generazione è innamorata del tennis: le passioni dei papà e delle mamme, molto spesso, si trasferiscono ai figli.

    2) Le ottime partite giocate da Potito Starace a Parigi nel 2004.

    3) La scoperta del web come strumento per ricompattare le fila degli appassionati, che per anni, in gruppetti sparuti, hanno soddisfatto il loro bisogno di tennis, calcando, il venerdì sera, i più remoti campi periferici.

    Alla quantità, a mio parere, s’accompagna ultimamente anche buona qualità, seppur non a livelli da far gridare al prodigio: i risultati sportivi delle nostre e dei nostri migliori e la crescita di qualche giovane promettente lasciano sperare in un futuro sempre più brillante. Non si confonda, però, la crescita quantitativa del movimento con quella qualitativa del reparto agonistico: un conto è avere migliaia di bimbi iscritti nei circoli di tutta Italia, altro è avere un paio di tennisti nei primi quindici al mondo. Le due cose sono più legate di quanto si pensi, ma il successo dell’una non è sufficiente a garantire il successo dell’altra: necessario sì, ma non sufficiente. Coloro che sentono spesso l’urgenza di attribuirsi i meriti della rinascita quantitativa e/o qualitativa del nostro movimento cerchino, con eguale costanza, di accompagnarla con ogni sforzo.

    I dati dei nostri mercanti di racchette confermano che la veronica di Panatta non ha ancora smesso di trainare il movimento italiano. Il sogno dei padri si riflette sui figli. Corsi e ricorsi, cicli e ricicli, chi non muore, si rivede. E la veronica è immortale.

  3. Marco Lombardo scrive:

    Caro Ubaldo
    grazie dei complimenti. E della pubblicità…

  4. roberto commentucci scrive:

    Volevo complimentarmi di cuore con Marcos per la penetrante analisi, insieme tecnica e sociologica, contenuta nel suo pezzo. Io per la verità ritengo che furono i primi successi di Filippo Volandri l’anno prima, nel 2003, a simboleggiare il punto di svolta del nostro movimento, che da allora ha iniziato a risalire la china, ma per il resto sono d’accordissimo con lui.
    Nel 2003, a inizio anno, l’Italia aveva un solo giocatore fra i primi 100, un ultratrentenne spezzino, e per giunta di scuola americana, Dado Sanguinetti. Dopo di lui, intorno al 120, un malconcio Gaudenzi, prossimo al ritiro. L’interesse nei confronti del tennis nel nostro paese era ai minimi storici. Quell’anno, Filippo Volandri, ventunenne, portò una ventata d’aria fresca, raggiunse i quarti a Montecarlo partendo dalle qualificazioni, al Foro ebbe la sua brava wild card e con essa, si issò fino nei quarti di finale, dove affrontò Roger Federer, che stava avviandosi a dominare il mondo.
    Venerdì pomeriggio. La partita era programmata come secondo match, ovviamente sul centrale. Intorno alle 14.00, decido che non posso resistere, prendo un permesso, esco dall’ufficio, salto sullo scooter, piombo al Foro. Mi metto in fila (poca) alla biglietteria, acquisto un biglietto ed entro. Si, avete capito bene: un italiano in quarti al Foro, contro Federer, e mezz’ora prima della partita ho comperato il biglietto, senza l’ombra di un bagarino. Del resto, lo stadio era pieno si e no per metà, e pure piuttosto indifferente…
    Sono passati solo quattro anni, ma a me, che ho ancora negli occhi lo spettacolo di folla entusiasta dello scorso maggio, e le bellissime partite giocate dai nostri, pare che sia trascorso un secolo.

  5. daniele flavi scrive:

    Brava Amanda…..bel raccondo essenziale e senza fronzoli….. forse qualche altro uomo al posto tuo (vedi Angelo) si sarebbe potuto perdere nella descrizione di altri dettagli……..che peccato (ovviamente… per i maschietti) essersi persi questa “Pennetta” in abito da sera tornata in gran forma….fisica….uaoooh……..

  6. andrew scrive:

    …quella del cofinanziamento a bando la vedo già in questo senso: campi coperti alle società filo-federali che hanno partecipato alla A1, quindi Alba, Arese, Bassano, Olbia, Capri e altre capitali tennistiche italiane avranno il loro bel palazzetto, naturalmente privato, tutto per loro…

  7. remo scrive:

    Ottima Amanda e ottimo il commento di Marcos. Vorrei tanto che il rilancio fosse determinato pure da una maggior accessibilità economica da parte dei giovani verso il nostro sport ma, sentendo i prezzi di campi e attrezzatura, non ne sono molto sicuro. Vorrei poi aggiungere che, per quanto riguarda il settore femminile, sono ormai molti anni che l’Italia esprime un livello medio eccellente e penso che, oltre a Roma, si potrebbe cercare di organizzare un altro evento di livello medio-alto (Tier II, ad esempio) magari sul duro.

  8. luca scrive:

    Off topic : è vero che la Pericoli ha una wild card per gli Australian Open ?

  9. giorgio spalluto scrive:

    Un book fotografico della “festa”, comprensivo della bella Corinna, lo trovate su:

    http://www.wtaworld.com/showthread.php?t=325628

    Per le lettrici del blog, da non perdere, sempre sulla stessa pagina, il gessato di Volandri. Sempre di seguito, potrete confrontare i cambiamenti estetici e stilistici della 4 moschettiere, con una foto dello scorso anno.

    Meglio 12 mesi fa?

    Sempre per le lettrici, una foto dei nostri uomini alla festa dello scorso anno, assieme al grande assente della festa di ieri

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/wp-content/uploads/2006/12/gruppo_ita.jpg

    Bracciali conferma la cravatta………..

  10. Nikolik scrive:

    Esulto per il premio, meritatissimo, di migliore giocatrice italiana emergente assegnato alla mia (quasi) concittadina Corinna Dentoni, bambina (ora decisamente cresciuta) che ricordo con affetto aver visto giocare, peraltro benissimo, con una racchetta più grande di lei.

  11. luca scrive:

    Dalle foto del Gala FIT la Santangelo mi sembra un pò chioccia; vagamente sovrappeso.
    La Pennetta ha un polpaccio alla Zico; quanti denti ha la Schiavone ?
    La Pericoli è un…pericolo : lavora per il museo di Madame Tousseaut ?

  12. pedrino&luvanor scrive:

    1 cllassificata in Fed 2006 in regalo una macchina,
    2 classificata in Fed 2007 in regalo un orologio,
    se arrivano terze nel 2008 in regalo foto di Binaghi autografata?

  13. luca scrive:

    @ pedrino&luvanor
    Penso che la prospettiva da voi palesata per il 2008 indurrebbe le tenniste italiane a cambiar sport : meglio ultime che la foto di Binaghi !!!!!
    L’attuale - non so se futuro - presidente FIT esteticamente è quello che è.
    Dal mio mito Bjorn Borg lo differenziano due cose :
    - il tennis
    - i capelli

  14. Cecilia scrive:

    Salve a tutti.
    Non ho mai scritto su questo blog ma ho letto il nome del nostro ben amato presidente Binaghi e non ho potuto fare a meno di alcune puntualizzazioni.
    Non so se qualcuno di voi,come me,è un assiduo e appassionato frequentatore della più rinomata manifestazione sportiva tennistica italiana,che si tiene al Foro Italico ogni anno,nel maggio più precisamente.
    Ebbene con mio grande dispiacere quast’anno,dove la maggiorparte delle direzioni erano tenute proprio da Binaghi, noi,appasionati e parenti dei presidenti fit delle regioni di tutta Italia,cHe ogni anno nei freddi mesi invernali e poi nei caldi mesi estivi sudano più di sette camicie per dare quel poco con cui possono contribuire proprio alla fit,siamo stati ricevuti come dei perfetti sconosciuti ed addirittura le ben meritate agevolazioni( di cui nessuno aveva mai approfittato) cui i presidenti avevano accesso sono state ritirate senza la minima difficoltà.
    Aquesto punto la voglia e la volontà di seguire il tennis e soprattutto di FARLO si sono spente così come la gioia che c’era nello stare tutti assieme,noi appassionati,davanti ad un ”Federer-Roddick”.
    Concludo a questo punto con degli interrogativi che spero arrivino all’orecchio giusto:
    dove è l’armonia che prima,con i PASSATI PRESIDENTI, si riusciva ad ottenere?
    dov’è l’accoglienza che prima,CON I PASSATI PRESIDENTI, si riusciva d ottenere?
    Ciò che mi preme è che il tennis non è solo soldi e sponsor ,ma anche passione ed accoglienza.
    Cerchi di redimersi colui che sa di essere nella condizione di dover farlo.

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