Sierra Leone: Taylor boicotta il Tribunale internazionale

Onu – “Questo Tribunale non rende giustizia ai popoli di Sierra Leone, della Liberia, di tutta l’Africa e alla Comunità internazionale, in nome della quale questa Corte dovrebbe esprimersi”. Con questa motivazione Charles G. Taylor non si è presentato ieri in aula per essere processato per crimini di guerra e contro l’umanità. L’ex presidente della Liberia, che ha fatto leggere una lettera da uno dei suoi avvocati, ha così deciso di boicottare il Tribunale speciale per la Sierra Leone dell’Aja, sostenendo, tra l’altro, di non aver avuto abbastanza tempo per preparare la propria difesa. “Ho scelto – ha scritto - di non prestarmi a dare legittimità a questo tribunale”.

Ma il processo andrà avanti comunque.
“Non sarà l’assenza di Taylor a fermarci”, ha dichiarato il presidente del tribunale Julia Sebutinde.

“Questo processo – ha fatto sapere il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon – servirà a dimostrare che nessuno può commettere dei crimini, senza restare impunito. Il ruolo della legge ne uscirà rafforzato, non solo nell’Africa occidentale, ma in tutto il mondo”.



Il presidente del tribunale ha uno scambio di battute serrate con uno degli avvocati di Taylor

Taylor, 59 anni, è accusato di istigazione all’omicidio, violenza carnale, mutilazione e di aver arruolato bambini soldato nella guerra civile che fra il 1991 e il 2002 ha causato la morte di circa 50mila persone in Sierra Leone. “I suoi uomini - ha detto il pubblico ministero Stephen Rapp - avrebbero mutilato i civili catturati, amputando braccia e gambe, cavando loro gli occhi”.

I procuratori, inoltre, accusano Taylor di aver tentato di impadronirsi del controllo delle ricchezze minerarie della Sierra Leone, in particolare delle sue miniere di diamanti, e di aver destabilizzato il governo legittimo di Freetown per aumentare la sua influenza sul paese.

La difesa di Taylor è molto semplice: pur ammettendo che siano avvenuti molti episodi raccapriccianti, sostiene di non aver mai impartito alcun ordine ai ribelli della Sierra Leone, di non avergli fornito armi e non aver arruolato bambini soldato.

Taylor è salito al potere in Liberia nel 1997, dopo aver combattuto dal 1989 con un gruppo di ribelli contro la dittatura che dominava il paese. Una volta sconfitti, i suoi nemici riuscirono però a riorganizzarsi e scacciarono nuovamente Taylor da Monrovia nel 2003, obbligandolo a rifugiarsi in Nigeria. Le pressioni internazionali esercitate sul governo di Lagos hanno permesso la sua consegna nelle mani del tribunale dell’Aja.

Taylor è il primo ex capo di stato africano a essere giudicato da un tribunale internazionale. Il processo, aggiornato al 25 giugno, dovrebbe durare almeno 18 mesi.

Luca Bolognini

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