Commenti per L'America http://www.blogquotidiani.net/pioli di Giampaolo Pioli Sat, 11 May 2013 00:09:10 +0000 http://wordpress.org/?v=2.0.4 Commenti su Onu: la Corea del Nord verso la chiusura del reattore di Yongbyon di Luca Bolognini http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=44#comment-437 Wed, 20 Jun 2007 15:38:59 +0000 http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=44#comment-437 Il reattore di Yongbyong, cinque megawatt di potenza, era stato chiuso nel 1994, perché sospettato di poter servire a produrre armi atomiche. Nel 2003 è stato riattivato. L’Aiea sta facendo da tempo pressione su Kim Il Sung per scongiurare il tentativo di Pyongyang di produrre un nuovo ordigno nucleare. Luca Bolognini Il reattore di Yongbyong, cinque megawatt di potenza, era stato chiuso nel 1994, perché sospettato di poter servire a produrre armi atomiche. Nel 2003 è stato riattivato.

L’Aiea sta facendo da tempo pressione su Kim Il Sung per scongiurare il tentativo di Pyongyang di produrre un nuovo ordigno nucleare.

Luca Bolognini

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Commenti su Onu: la Corea del Nord verso la chiusura del reattore di Yongbyon di ted benson http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=44#comment-428 Wed, 20 Jun 2007 00:32:02 +0000 http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=44#comment-428 perchè ostinarsi? perchè ostinarsi?

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Commenti su La sfida resta trovare all’Onu soluzioni condivise di Claudio Ghiretti http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-10 Tue, 10 Oct 2006 09:34:48 +0000 http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-10 Credo che le cose stiano proprio così. Complimenti Claudio Ghiretti Credo che le cose stiano proprio così.
Complimenti
Claudio Ghiretti

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Commenti su La sfida resta trovare all’Onu soluzioni condivise di freddy http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-9 Tue, 29 Aug 2006 07:45:44 +0000 http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-9 Personalmente ritengo la questione medio orientale veramente difficile da risolvere con una forza militare. Ho letto nel vostro giornale tempo fa che si parlava di un piano Marshall per il Medio Oriente, ora è proprio qui che bisogna intervenire. Bisogna rifondare socialmente questi paesi. Fintanto che la stragrande maggioranza delle popolazioni vive sotto la soglia di poverta e di alfabetizzazione, per di più con un humus religioso e storico che risolve i problemi con la violenza, allora non vedo soluzioni per la pace. Ricordiamoci che i kamikaze sono per lo più giovani, il che vuol dire che esiste una generazione di ragazzi cresciuti con questo tipo di eroi... Speriamo in bene Personalmente ritengo la questione medio orientale veramente difficile da risolvere con una forza militare.
Ho letto nel vostro giornale tempo fa che si parlava di un piano Marshall per il Medio Oriente, ora è proprio qui che bisogna intervenire.
Bisogna rifondare socialmente questi paesi. Fintanto che la stragrande maggioranza delle popolazioni vive sotto la soglia di poverta e di alfabetizzazione, per di più con un humus religioso e storico che risolve i problemi con la violenza, allora non vedo soluzioni per la pace.
Ricordiamoci che i kamikaze sono per lo più giovani, il che vuol dire che esiste una generazione di ragazzi cresciuti con questo tipo di eroi…
Speriamo in bene

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Commenti su La sfida resta trovare all’Onu soluzioni condivise di Lontana http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-8 Mon, 28 Aug 2006 02:21:30 +0000 http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-8 Mah!..Io la trovo troppo ottimista. L'ONU ormai ha perso l'autorità e il controllo delle sue missioni. Il terrorismo è impossibile da combattere con le discussioni e con le negoziazioni. Basta vedere cosa ha ottenuto con l'Iran: un bel nulla. Se continuiamo a voler risalire alla cause, perdiamo solo tempo e ci ritroviamo con morti e morti sulle spalle. L'Onu avrebbe dovuto intervenire contro gli Hezbollah molto prima che lo facesse Israele, invece ha aspettato che scoppiasse la crisi. Sta diventando un Palazzo in cocci di vetro. Pollice verso. Mah!..Io la trovo troppo ottimista. L’ONU ormai ha perso l’autorità e il controllo delle sue missioni. Il terrorismo è impossibile da combattere con le discussioni e con le negoziazioni. Basta vedere cosa ha ottenuto con l’Iran: un bel nulla.
Se continuiamo a voler risalire alla cause, perdiamo solo tempo e ci ritroviamo con morti e morti sulle spalle. L’Onu avrebbe dovuto intervenire contro gli Hezbollah molto prima che lo facesse Israele, invece ha aspettato che scoppiasse la crisi.
Sta diventando un Palazzo in cocci di vetro.
Pollice verso.

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Commenti su La sfida resta trovare all’Onu soluzioni condivise di jetset http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-5 Fri, 25 Aug 2006 21:58:58 +0000 http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-5 "Trasformare terroristi e guerriglieri di ieri in leali soldati di domani diventa il grande compito che il premier Siniora ha davanti." Auguri ! Se Lei pensa che Siniora possa avere un benché minimo successo nel far questo allora s'illude come s'illude l'ONU, inutile carrozzone antidiluviano (La rimando al mio articolo http://libererisonanze.blogspot.com/2006/07/onu-questo-decrepito-carrozzone.html#links ). Gli Hezbollah, terroristi impropriamente chiamati "guerriglieri" ripudiano la pace per il semplice fatto che il loro obbiettivo è l'instaurazione di un stato islamico fondamentalista e la distruzione dello stato di Israele, ad essi inviso quanto al diavolo l'acquasanta. Sotto questa prospettiva il Suo auspicio di vedere unite truppe regolari e terroristi è quantomai ingenuo e risibile, anche perché nonostante Hezbollah sia rappresentato nel governo libanese ha sempre spinto i suoi miliziani verso un atteggiamento oltranzista. Il fatto stesso di essere rimasti nell'ombra (e di volerci rimanere) significa per i terroristi poter impunemente agire secondo i loro schemi e senza alcun freno, tantomeno quelli imposti dall'ONU che storicamente possiede una capacità impositiva pari a zero. L'invio di truppe europee non è la risultante degli sforzi dell'ONU ma dalla difficoltà di entrambe le parti nell'ottenere una vittoria decisiva. Infatti, le proteste della popolazione per la mobilitazione e per i risultati non permanenti dello sforzo bellico israeliano sugli Hezbollah hanno creato per Israele un avvitamento sulle sue stesse posizioni, tanto che il governo israeliano è stato costretto ad accettare di buon grado un'uscita "facile" dalla crisi. Dal canto loro, gli Hezbollah in parecchie province sono stati sul punto di crollare, per cui una tregua di questo genere permetterebbe loro di conservare le rimanenti armi (ricordiamo che i missili lanciati su Israele sono migliaia), di riorganizzarsi e di acquistarne altre per poter colpire altrove. Quanto alle fantasticherie sul ritorno dell'ONU come "grande guardiano" la cosa è tutta da ridere. L'ONU non ha mai costituito alcun baluardo di legalità né ha mai agito per interessi di giustizia ma solamente come arma politca in mano ai paesi membri permanenti, che piegano senza ritegno le risoluzioni secondo il loro interesse. La Cina vota contro l'intervento nei confronti dei paesi che appoggiano il terrorismo perché ha bisogno di petrolio (e per questo non vota contro l'Iran). La Russia vuole mantenere quel poco che le rimane del suo status di grande potenza (le risoluzioni contro Cuba non si contano, ma sono tutte state bloccate). La Francia vota contro le risoluzioni anticolonialiste perché le conviene mantenere la sua influenza nei paesi subsahariani ricchi di materie prime. Lo stesso fa la Gran Bretagna. E Lei sta a dibattere della giustizia nel mondo? Vi è un'unica giustizia al mondo, quella del frusciante denaro e non mi venga a parlare di solidarietà o senso del dovere! Stando così la cose è ovvio che l'ONU sia il regno dei veti incrociati e che gli stati dittatoriali come l'Iran sguazzino nella sua inettitudine (a proprosito, come la mettiamo con le risoluzioni contro il nucleare iraniano ?). Sarebbe come se Lei od io commettessimo un reato e la polizia impedisse ai carabinieri di arrestarmi (e viceversa). In una simile condizione s'instaurerebbe l'anarchìa, cosa tra l'altro già presente nel mondo, motivo per cui ogni paese è tenuto a fare come gli pare. Lei scrive dell'invasione dell'Iraq: ha forse letto la risoluzione 1441 contro l'Iraq di Saddam Hussein ? Credo di no. Solo dopo 12 anni e 18 risoluzioni diverse Saddam è stato fermato, e non grazie all'ONU, grazie ad una guerra ed al sacrificio degli angloamericani. Le ricordo l'inizio delle risoluzione "ONU - Risoluzione 1441 (2002) Il Consiglio di Sicurezza, Ricordando tutte le sue precedenti risoluzioni pertinenti, in particolare le sue risoluzioni 661(1990) del 6 agosto 1990, 678 (1990) del 29 novembre 1990, 686 (1991) del 2 marzo 1991, 687 (1991) del 3 aprile 1991, 688 (1991) del 5 aprile 1991, 707 (1991) del 15 agosto 1991, 715 (1991) dell'11 ottobre 1991, 986 (1995) del 14 aprile 1995, e 1284 (1999) del 17 dicembre 1999, e tutte le dichiarazioni pertinenti del suo Presidente, Ricordando inoltre la sua risoluzione 1382 (2001) del 29 novembre 2001 e la sua intenzione di dare a essa piena attuazione, Riconoscendo la minaccia che l'inadempienza dell'Iraq verso le risoluzioni del Consiglio e la sua proliferazione di armi di distruzione di massa e di missili a lunga gittata pongono per la pace e la sicurezza internazionale, Ricordando che la sua risoluzione 678 (1990) autorizzava gli Stati membri a fare uso di tutti i mezzi necessari per sostenere e attuare la sua risoluzione 660 (1990) del 2 agosto 1990 e tutte le risoluzioni pertinenti ad essa successive e per ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nell'area, Ricordando inoltre che la sua risoluzione 687 (1991) ha imposto degli obblighi all'Iraq come passo necessario per il raggiungimento del suo obiettivo dichiarato di ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nell'area, Deplorando il fatto che l'Iraq non ha fornito una dichiarazione accurata, piena, definitiva e completa, come richiesto dalla risoluzione 687 (1991), di tutti gli aspetti dei suoi programmi per lo sviluppo di armi di distruzione di massa e missili balistici con gittata superiore ai 150 km, e di tutti i possessi di tali armi, dei loro componenti e impianti di produzione e ubicazioni, come pure di tutti gli altri programmi nucleari, compresi quelli che esso sostiene essere a scopi non collegati a materiale impiegabile per armi nucleari, Deplorando inoltre che l'Iraq abbia ripetutamente ostacolato l'accesso immediato, senza condizioni, e senza restrizioni ai siti designati dalla Commissione Speciale delle Nazioni Unite (UNSCOM) e dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA), non abbia cooperato pienamente e senza condizioni con gli ispettori dell'UNSCOM e dell'IAEA, come richiesto dalla risoluzione 687 (1991), e alla fine abbia cessato ogni cooperazione con l'UNSCOM e l'IAEA nel 1998, Deplorando l'assenza, dal dicembre 1998, in Iraq di monitoraggio, verifica e ispezione internazionale, come richiesto dalle risoluzioni pertinenti, delle armi di distruzione di massa e dei missili balistici, nonostante le ripetute richieste da parte del Consiglio perché l'Iraq fornisca accesso immediato, senza condizioni e senza restrizioni alla Commissione di Monitoraggio, Verifica e Ispezione delle Nazioni Unite (UNMOVIC), creata nella risoluzione 1284 (1999) come organizzazione che succede all'UNSCOM, e all'IAEA, e rammaricandosi per il conseguente prolungarsi della crisi nella regione e per la sofferenza del popolo iracheno, Deplorando anche che il Governo dell'Iraq non abbia adempiuto ai suoi impegni ai sensi della risoluzione 687 (1991) rispetto al terrorismo, ai sensi della risoluzione 688 (1991) di porre fine alla repressione della sua popolazione civile e di fornire accesso da parte delle organizzazioni umanitarie internazionali a tutti coloro che necessitano di assistenza in Iraq, e ai sensi delle risoluzioni 686 (1991), 687 (1991), e 1284 (1999) di restituire o cooperare nel dar conto dei cittadini del Kuwait e di paesi terzi detenuti illegalmente in Iraq, o di restituire i beni del Kuwait illegalmente confiscati dall'Iraq, Ricordando che nella sua risoluzione 687 (1991) il Consiglio ha dichiarato che un cessate il fuoco sarebbe stato basato sull'accettazione da parte dell'Iraq delle disposizioni di quella risoluzione, compresi gli obblighi per l'Iraq in essa contenuti..." Come può vedere io trovo nella risoluzione molti "Deplorando" ed "Inadempiente" oltre che una pila di risoluzioni precedenti tutte disattese. Allora, dove sta la legalità da Lei tanto auspicata ? Perché gli Stati Uniti avrebbero dovuto uniformarsi all'ONU quando l'Iraq non lo fece ? La guerra in Iraq è stata non solo GIUSTA ma DOVEROSA perché ha dato seguito all'infrazione nei confronti delle condizioni imposte dalle risoluzioni delle Nazioni Unite: se Lei legge attentamente le ultime tre righe si accorgerà che l'autorizzazione all'attacco da parte delgi Stati Uniti fu già previsto in questa risoluzione in quanto la SOSPENSIONE (non la fine delle ostilità, n.d.r.) ERA BASATA SULL'ADEMPIMENTO DELLE CONDIZIONI POSTE DALLE NAZIONI UNITE. Le ricordo che Saddam non ha mai rispettato la no-fly zone, ha aggirato il programma oil-for-food rivendendo i generi alimentari per acquistare armi (infatti dopo 12 anni il suo esercito si era riformato completamente), ha continuato a massacrare curdi ed oppositori anche con il gas nervino (se non è un'arma di distruzione di massa quella !) e faceva (quando lo permetteva) correre gli ispettori in lungo ed in largo per tutto il paese, prendendo in giro le Nazioni Unite. La guerra non fu quindi scatenata per il fatto che Saddam POSSEDESSE l'atomica ma che POTESSE POSSEDERLA e la responsabilità dall'accaduto non fu di Bush ma di Saddam stesso. Il negare agli ispettori l'accesso incondizionato alle strutture militari e civili del paese ha costituito una violazione della TREGUA dichiarata dall'ONU e quindi una tale violazione ha dato origine alla guerra. Prima di scriveredi "fallimentare guerra angloamericana" si documenti. Un'ultima cosa: un altro motivo per cui l'ONU non funzionerà mai è dovuto al fatto che non possiede né i soldi né gli eserciti per condurre una guerra, ma deve andare continuamente in prestito dai paesi membri: il che significa andare a canossa dagli USA che si devono far carico di tutte le nefandezze del mondo, mentre noi ed i francesi fatichiamo ad inviare duemila uomini all'estero. E' ovvio che in una situazione del genere gli USA accettino gli incarichi per loro più strategici. Per concludere, se Lei pensa che una tale situazione possa essere compatibile con l'esecutività delle risoluzioni allora Le sarei grato se mi facesse un bonifico di qualche decina di migliaia di euro, così potrò installare un impianto anti-intrusione in casa mia. La causa della sicurezza di terze persone lo esige. “Trasformare terroristi e guerriglieri di ieri in leali soldati di domani diventa il grande compito che il premier Siniora ha davanti.”

Auguri ! Se Lei pensa che Siniora possa avere un benché minimo successo nel far questo allora s’illude come s’illude l’ONU, inutile carrozzone antidiluviano (La rimando al mio articolo http://libererisonanze.blogspot.com/2006/07/onu-questo-decrepito-carrozzone.html#links ).

Gli Hezbollah, terroristi impropriamente chiamati “guerriglieri” ripudiano la pace per il semplice fatto che il loro obbiettivo è l’instaurazione di un stato islamico fondamentalista e la distruzione dello stato di Israele, ad essi inviso quanto al diavolo l’acquasanta. Sotto questa prospettiva il Suo auspicio di vedere unite truppe regolari e terroristi è quantomai ingenuo e risibile, anche perché nonostante Hezbollah sia rappresentato nel governo libanese ha sempre spinto i suoi miliziani verso un atteggiamento oltranzista. Il fatto stesso di essere rimasti nell’ombra (e di volerci rimanere) significa per i terroristi poter impunemente agire secondo i loro schemi e senza alcun freno, tantomeno quelli imposti dall’ONU che storicamente possiede una capacità impositiva pari a zero. L’invio di truppe europee non è la risultante degli sforzi dell’ONU ma dalla difficoltà di entrambe le parti nell’ottenere una vittoria decisiva. Infatti, le proteste della popolazione per la mobilitazione e per i risultati non permanenti dello sforzo bellico israeliano sugli Hezbollah hanno creato per Israele un avvitamento sulle sue stesse posizioni, tanto che il governo israeliano è stato costretto ad accettare di buon grado un’uscita “facile” dalla crisi. Dal canto loro, gli Hezbollah in parecchie province sono stati sul punto di crollare, per cui una tregua di questo genere permetterebbe loro di conservare le rimanenti armi (ricordiamo che i missili lanciati su Israele sono migliaia), di riorganizzarsi e di acquistarne altre per poter colpire altrove.

Quanto alle fantasticherie sul ritorno dell’ONU come “grande guardiano” la cosa è tutta da ridere. L’ONU non ha mai costituito alcun baluardo di legalità né ha mai agito per interessi di giustizia ma solamente come arma politca in mano ai paesi membri permanenti, che piegano senza ritegno le risoluzioni secondo il loro interesse.

La Cina vota contro l’intervento nei confronti dei paesi che appoggiano il terrorismo perché ha bisogno di petrolio (e per questo non vota contro l’Iran). La Russia vuole mantenere quel poco che le rimane del suo status di grande potenza (le risoluzioni contro Cuba non si contano, ma sono tutte state bloccate). La Francia vota contro le risoluzioni anticolonialiste perché le conviene mantenere la sua influenza nei paesi subsahariani ricchi di materie prime. Lo stesso fa la Gran Bretagna.

E Lei sta a dibattere della giustizia nel mondo? Vi è un’unica giustizia al mondo, quella del frusciante denaro e non mi venga a parlare di solidarietà o senso del dovere!

Stando così la cose è ovvio che l’ONU sia il regno dei veti incrociati e che gli stati dittatoriali come l’Iran sguazzino nella sua inettitudine (a proprosito, come la mettiamo con le risoluzioni contro il nucleare iraniano ?). Sarebbe come se Lei od io commettessimo un reato e la polizia impedisse ai carabinieri di arrestarmi (e viceversa). In una simile condizione s’instaurerebbe l’anarchìa, cosa tra l’altro già presente nel mondo, motivo per cui ogni paese è tenuto a fare come gli pare.

Lei scrive dell’invasione dell’Iraq: ha forse letto la risoluzione 1441 contro l’Iraq di Saddam Hussein ? Credo di no. Solo dopo 12 anni e 18 risoluzioni diverse Saddam è stato fermato, e non grazie all’ONU, grazie ad una guerra ed al sacrificio degli angloamericani. Le ricordo l’inizio delle risoluzione

“ONU - Risoluzione 1441 (2002)
Il Consiglio di Sicurezza,
Ricordando tutte le sue precedenti risoluzioni pertinenti, in particolare le sue risoluzioni 661(1990) del 6 agosto 1990, 678 (1990) del 29 novembre 1990, 686 (1991) del 2 marzo 1991, 687 (1991) del 3 aprile 1991, 688 (1991) del 5 aprile 1991, 707 (1991) del 15 agosto 1991, 715 (1991) dell’11 ottobre 1991, 986 (1995) del 14 aprile 1995, e 1284 (1999) del 17 dicembre 1999, e tutte le dichiarazioni pertinenti del suo Presidente,
Ricordando inoltre la sua risoluzione 1382 (2001) del 29 novembre 2001 e la sua intenzione di dare a essa piena attuazione,
Riconoscendo la minaccia che l’inadempienza dell’Iraq verso le risoluzioni del Consiglio e la sua proliferazione di armi di distruzione di massa e di missili a lunga gittata pongono per la pace e la sicurezza internazionale,
Ricordando che la sua risoluzione 678 (1990) autorizzava gli Stati membri a fare uso di tutti i mezzi necessari per sostenere e attuare la sua risoluzione 660 (1990) del 2 agosto 1990 e tutte le risoluzioni pertinenti ad essa successive e per ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nell’area,
Ricordando inoltre che la sua risoluzione 687 (1991) ha imposto degli obblighi all’Iraq come passo necessario per il raggiungimento del suo obiettivo dichiarato di ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nell’area,
Deplorando il fatto che l’Iraq non ha fornito una dichiarazione accurata, piena, definitiva e completa, come richiesto dalla risoluzione 687 (1991), di tutti gli aspetti dei suoi programmi per lo sviluppo di armi di distruzione di massa e missili balistici con gittata superiore ai 150 km, e di tutti i possessi di tali armi, dei loro componenti e impianti di produzione e ubicazioni, come pure di tutti gli altri programmi nucleari, compresi quelli che esso sostiene essere a scopi non collegati a materiale impiegabile per armi nucleari,
Deplorando inoltre che l’Iraq abbia ripetutamente ostacolato l’accesso immediato, senza condizioni, e senza restrizioni ai siti designati dalla Commissione Speciale delle Nazioni Unite (UNSCOM) e dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), non abbia cooperato pienamente e senza condizioni con gli ispettori dell’UNSCOM e dell’IAEA, come richiesto dalla risoluzione 687 (1991), e alla fine abbia cessato ogni cooperazione con l’UNSCOM e l’IAEA nel 1998,
Deplorando l’assenza, dal dicembre 1998, in Iraq di monitoraggio, verifica e ispezione internazionale, come richiesto dalle risoluzioni pertinenti, delle armi di distruzione di massa e dei missili balistici, nonostante le ripetute richieste da parte del Consiglio perché l’Iraq fornisca accesso immediato, senza condizioni e senza restrizioni alla Commissione di Monitoraggio, Verifica e Ispezione delle Nazioni Unite (UNMOVIC), creata nella risoluzione 1284 (1999) come organizzazione che succede all’UNSCOM, e all’IAEA, e rammaricandosi per il conseguente prolungarsi della crisi nella regione e per la sofferenza del popolo iracheno,
Deplorando anche che il Governo dell’Iraq non abbia adempiuto ai suoi impegni ai sensi della risoluzione 687 (1991) rispetto al terrorismo, ai sensi della risoluzione 688 (1991) di porre fine alla repressione della sua popolazione civile e di fornire accesso da parte delle organizzazioni umanitarie internazionali a tutti coloro che necessitano di assistenza in Iraq, e ai sensi delle risoluzioni 686 (1991), 687 (1991), e 1284 (1999) di restituire o cooperare nel dar conto dei cittadini del Kuwait e di paesi terzi detenuti illegalmente in Iraq, o di restituire i beni del Kuwait illegalmente confiscati dall’Iraq,
Ricordando che nella sua risoluzione 687 (1991) il Consiglio ha dichiarato che un cessate il fuoco sarebbe stato basato sull’accettazione da parte dell’Iraq delle disposizioni di quella risoluzione, compresi gli obblighi per l’Iraq in essa contenuti…”

Come può vedere io trovo nella risoluzione molti “Deplorando” ed “Inadempiente” oltre che una pila di risoluzioni precedenti tutte disattese. Allora, dove sta la legalità da Lei tanto auspicata ? Perché gli Stati Uniti avrebbero dovuto uniformarsi all’ONU quando l’Iraq non lo fece ?

La guerra in Iraq è stata non solo GIUSTA ma DOVEROSA perché ha dato seguito all’infrazione nei confronti delle condizioni imposte dalle risoluzioni delle Nazioni Unite: se Lei legge attentamente le ultime tre righe si accorgerà che l’autorizzazione all’attacco da parte delgi Stati Uniti fu già previsto in questa risoluzione in quanto la SOSPENSIONE (non la fine delle ostilità, n.d.r.) ERA BASATA SULL’ADEMPIMENTO DELLE CONDIZIONI POSTE DALLE NAZIONI UNITE. Le ricordo che Saddam non ha mai rispettato la no-fly zone, ha aggirato il programma oil-for-food rivendendo i generi alimentari per acquistare armi (infatti dopo 12 anni il suo esercito si era riformato completamente), ha continuato a massacrare curdi ed oppositori anche con il gas nervino (se non è un’arma di distruzione di massa quella !) e faceva (quando lo permetteva) correre gli ispettori in lungo ed in largo per tutto il paese, prendendo in giro le Nazioni Unite. La guerra non fu quindi scatenata per il fatto che Saddam POSSEDESSE l’atomica ma che POTESSE POSSEDERLA e la responsabilità dall’accaduto non fu di Bush ma di Saddam stesso. Il negare agli ispettori l’accesso incondizionato alle strutture militari e civili del paese ha costituito una violazione della TREGUA dichiarata dall’ONU e quindi una tale violazione ha dato origine alla guerra.

Prima di scriveredi “fallimentare guerra angloamericana” si documenti.

Un’ultima cosa: un altro motivo per cui l’ONU non funzionerà mai è dovuto al fatto che non possiede né i soldi né gli eserciti per condurre una guerra, ma deve andare continuamente in prestito dai paesi membri: il che significa andare a canossa dagli USA che si devono far carico di tutte le nefandezze del mondo, mentre noi ed i francesi fatichiamo ad inviare duemila uomini all’estero. E’ ovvio che in una situazione del genere gli USA accettino gli incarichi per loro più strategici.

Per concludere, se Lei pensa che una tale situazione possa essere compatibile con l’esecutività delle risoluzioni allora Le sarei grato se mi facesse un bonifico di qualche decina di migliaia di euro, così potrò installare un impianto anti-intrusione in casa mia.

La causa della sicurezza di terze persone lo esige.

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Commenti su La sfida resta trovare all’Onu soluzioni condivise di Gabrio http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-3 Wed, 23 Aug 2006 14:39:40 +0000 http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-3 Quando mi sveglio ottimista penso che con la buona volontà e il dialogo si possano risolvere i problemi del mondo. Oggi però sono pessimista e penso che: a) L'11 settembre, che ci piaccia o no, è iniziata una guerra fra il mondo occidentale e quello islamico b) L'Occidente, soprattutto l'Europa, non ha una politica estera condivisa e prevalgono gli interessi particolari dei singoli Stati, è troppo islamizzata, il che determinerà inevitabilmente la caduta della nostra cultura c) Il fallimento della guerra in Iraq è stato provocato in larga misura dalla mancanza di coesione contro il terrorismo, prima dei paesi NATO, poi dalla Russia e dalla Cina... Troppi distinguo a volte dettati solo da retaggi culturali anti-americani. Se il mondo, come ha fatto credere sull'onda emotiva del dopo l11 settembre, fosse stato un'unica voce di condanna anche nei fatti, il terrorismo non avrebbe avuto sponde a cui appoggiarsi d) Sicuramente il problema palestinese è un detonatore e andrebbe risolto, ma L'Europa si dimostra di nuovo ambigua, come per l'Iraq e) L'Italia ha detto sì troppo presto al suo impegno in Libano. Le fa onore, ma ho paura che si impantanerà per anni e gli altri paesi europei ci daranno un "braccio" come per l'immigrazione clandestina f) Se poi, come dice Pioli, Hezbollah di fatto sarà o è già parte dell'esercito libanese, sicuramente non verrà disarmato. Anzi coi finanziamenti di Siria e Iran governerà il Libano g) Israele come farà ad essere garantito...dovrà comunque difendersi e noi saremo lì in mezzo a veder volare razzi katusha e jet israeliani.. e contro chi sparerà il soldato italiano?...e se ucciderà ..quali saranno le conseguenze militari e politiche?..i pacifisti al governo che dicono?..le pallottole sotto egida dell'ONU non uccidono? h) Il mondo forse ha la chiave di volta della questione! Un intervento di occupazione con migliaia di uomini da parte di forze di EUROPA, USA, RUSSIA e CINA con compiti di polizia e lotta al terrorismo, di deterrenza anche verso Siria e Iran, con l'ONU che decida i confini entro cui far nascere uno stato palestinese garantendo Israele. Il costo di tutto ciò sarebbe alto, ma molto inferiore a quello che sarà in futuro mantenere la situazione attuale. Per quanto rigurda la guerra fra civiltà penso che sia già perduta. Presto avremo una moschea in Vaticano! Quando mi sveglio ottimista penso che con la buona volontà e il dialogo si possano risolvere i problemi del mondo.
Oggi però sono pessimista e penso che:
a) L’11 settembre, che ci piaccia o no, è iniziata una guerra fra il mondo occidentale e quello islamico
b) L’Occidente, soprattutto l’Europa, non ha una politica estera condivisa e prevalgono gli interessi particolari dei singoli Stati, è troppo islamizzata, il che determinerà inevitabilmente la caduta della nostra cultura
c) Il fallimento della guerra in Iraq è stato provocato in larga misura dalla mancanza di coesione contro il terrorismo, prima dei paesi NATO, poi dalla Russia e dalla Cina… Troppi distinguo a volte dettati solo da retaggi culturali anti-americani. Se il mondo, come ha fatto credere sull’onda emotiva del dopo l11 settembre, fosse stato un’unica voce di condanna anche nei fatti, il terrorismo non avrebbe avuto sponde a cui appoggiarsi
d) Sicuramente il problema palestinese è un detonatore e andrebbe risolto, ma L’Europa si dimostra di nuovo ambigua, come per l’Iraq
e) L’Italia ha detto sì troppo presto al suo impegno in Libano. Le fa onore, ma ho paura che si impantanerà per anni e gli altri paesi europei ci daranno un “braccio” come per l’immigrazione clandestina
f) Se poi, come dice Pioli, Hezbollah di fatto sarà o è già parte dell’esercito libanese, sicuramente non verrà disarmato. Anzi coi finanziamenti di Siria e Iran governerà il Libano
g) Israele come farà ad essere garantito…dovrà comunque difendersi e noi saremo lì in mezzo a veder volare razzi katusha e jet israeliani.. e contro chi sparerà il soldato italiano?…e se ucciderà ..quali saranno le conseguenze militari e politiche?..i pacifisti al governo che dicono?..le pallottole sotto egida dell’ONU non uccidono?
h) Il mondo forse ha la chiave di volta della questione! Un intervento di occupazione con migliaia di uomini da parte di forze di EUROPA, USA, RUSSIA e CINA con compiti di polizia e lotta al terrorismo, di deterrenza anche verso Siria e Iran, con l’ONU che decida i confini entro cui far nascere uno stato palestinese garantendo Israele. Il costo di tutto ciò sarebbe alto, ma molto inferiore a quello che sarà in futuro mantenere la situazione attuale. Per quanto rigurda la guerra fra civiltà penso che sia già perduta. Presto avremo una moschea in Vaticano!

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Commenti su La sfida resta trovare all’Onu soluzioni condivise di freddy http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-2 Wed, 23 Aug 2006 11:11:14 +0000 http://www.blogquotidiani.net/pioli/?p=5#comment-2 Sinceramente sono disgustato da come questo governo di sinistra ci prende in giro. Prima la guerrà era parola tabu, oggi addirittura siamo diventati forza militare di prima grandezza, tanto da proporci come capo di una misssione assolutamente di guerra e non di pace come vogliono farci credere. Personalmente credo che a volte la guerra sia il male minore e quindi basta con l'ipocrisia... Di Prodi Sinceramente sono disgustato da come questo governo di sinistra ci prende in giro.
Prima la guerrà era parola tabu, oggi addirittura siamo diventati forza militare di prima grandezza, tanto da proporci come capo di una misssione assolutamente di guerra e non di pace come vogliono farci credere.
Personalmente credo che a volte la guerra sia il male minore e quindi basta con l’ipocrisia… Di Prodi

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